venerdì 9 ottobre 2009

IL BERGAMO - 09/10/09 - TENARIS, CONFERMATI GLI ESUBERI. CALDEROLI INCONTRA LA PROPRIETA'

Nessun passo indietro. La Tenaris Dalmine non sembra avere intenzione di rivedere il piano di riorganizzazione industriale per il biennio 2010- 2011 che prevede 836 esuberi negli stabilimenti della Bergamasca. È ciò che è emerso dall'incontro di ieri nella sede della Confindustria orobica tra i rappresentanti dell'azienda e i sindacati. Un vertice tecnico, durante il quale la multinazionale ha mostrato nei dettagli il progetto per gli stabilimenti di Dalmine e Sabbio, confermando gli investimenti e i tagli già annunciati (717 per Dalmine e Sabbio e 119 per Costa Volpino). Il piano di riorganizzazione sarà illustrato alle parti sociali ancora il 15 e il 19 ottobre. «Soltanto dopo questi incontri - spiega Mirco Rota, segretario provinciale della Fiom Cgil - comincerà la vertenza vera e propria ». Per ora, in ogni caso, la TenarisDalmine non sembra avere intenzione di fare nessun passo indietro. Nel frattempo, però, continuano le iniziative per difendere i posti di lavoro. Oggi pomeriggio il ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli incontrerà l'amministratore delegato della Tenaris Dalmine Vincenzo Crapanzano. E l'altro ieri altri quattro leghisti bergamaschi - Giacomo Stucchi, il presidente della Provincia Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Perguido Vanalli - hanno indirizzato al presidente del Consiglio, al ministro per lo Sviluppo economico e al ministro del Lavoro un'interpellanza contro gli esuberi. I parlamentari invitano «la Tenaris Dalmine a rivedere le scelte annunciate, offrendo anche la piena collaborazione dei ministeri preposti per mantenere in essere un livello di produzione adeguato a garantire la situazione occupazionale esistente». Avanzano inoltre l'ipotesi «di attivare una specifica unità di crisi presso il ministero del Lavoro, salute e politiche sociali, coinvolgendo pienamente i rappresentanti dei lavoratori e richiedendo la presenza al tavolo pure del ministero per lo Sviluppo Economico, al fine di individuare ogni possibile soluzione che eviti o limiti notevolmente ripercussioni negative sugli attuali livelli occupazionali, garantendo comunque fin da ora la copertura economica degli eventuali ammortizzatori sociali necessari ». E mentre i politici intervengono per sollecitare la multinazionale a rivedere le proprie scelte anche i lavoratori si mobilitano: il prossimo 13 ottobre è stato indetto uno sciopero di 8 ore nello stabilimento di Costa Volpino.

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