sabato 31 gennaio 2009

ECO DI BERGAMO - 31/01/09 - I PARLAMENTARI: SCELTA DA RIVEDERE

Sanga e Misiani (Pd) all'attacco. Fontana (Pdl): problema complesso
«Colpo durissimo», «schiaffo», «stupidaggine terribile». Per i parlamentari orobici, l'interpretazione restrittiva scelta dalla circolare ministeriale, che non consente l'utilizzo dei proventi derivanti dalle alienazioni immobiliari per finanziare gli investimenti, decisamente va rivista.I primi a partire alla carica per spiegare la situazione, ieri, sono stati gli onorevoli Giovanni Sanga e Antonio Misiani, del Pd. «Sono preoccupato come parlamentare e come cittadino - attacca Sanga -. Così si viene meno alla volontà, espressa anche in aula da tutti gli schieramenti, di permettere ai Comuni virtuosi di effettuare maggiori investimenti. Molti enti locali volevano dare una mano all'economia in crisi, così invece si toglie loro la possibilità di decidere. Su questo punto c'era una volontà concorde del Parlamento, che invece non è stata rispettata. A questo punto, vogliamo sapere chi fa le scelte». «È una cosa folle - aggiunge Misiani, che è anche componente della Commissione Bilancio alla Camera -. In questo modo, per i Comuni risulta sconveniente effettuare investimenti; il rischio, ovviamente, è di bloccarli del tutto, in un momento in cui invece le opere pubbliche e i nuovi cantieri possono avere un ruolo decisivo nel dare una spinta positiva all'economia». Misiani ricorda che «in Italia il 43% degli investimenti pubblici viene effettuato dai Comuni. Negli altri Paesi europei si sta facendo di tutto per incentivarli, solo da noi accade il contrario. Questo è letteralmente uno schiaffo in faccia agli enti locali».La consapevolezza delle pesanti conseguenze che la decisione governativa avrà sui Comuni è bipartisan: sul fronte del Pdl, Gregorio Fontana ammette che «il quadro per come si pone ora è inaccettabile: l'80% dei Comuni rischia di trovarsi fuori dal Patto di stabilità, col risultato che dovremmo poi intervenire per sanare la situazione». Ciò detto, Fontana spiega che «il problema è molto complesso: il patto è un'imposizione che esiste da anni, anche quando governavano gli amici della sinistra, che invito a evitare facili demagogie. Non si tratta di una nuova legge, ma solo di una circolare basata su una norma già esistente. So, tra l'altro, che l'esecutivo sta valutando di inserire nel decreto Milleproroghe una misura più favorevole ai Comuni, soprattutto a quelli virtuosi. Tenendo però presente che il contesto economico non consente certo di allargare i cordoni della borsa».Il leghista Giacomo stucchi, da Strasburgo, dove si trova per partecipare ai lavori del Consiglio d'Europa, reagisce senza mezzi termini quando gli riassumiamo per sommi capi l'accaduto: «È una stupidaggine terribile. È assurdo bloccare gli investimenti pubblici in un momento in cui ce n'è particolare bisogno per ridare fiato all'economia. Mi attiverò anche con il ministro Tremonti perché questa scelta sia rivista».F. M.

venerdì 23 gennaio 2009

L'ECO DI BERGAMO -23/01/09- FONTANA (PDL):"RISULTATI CHE CI DANNO SODDISFAZIONE"

Stucchi: In guardia

Gregorio Fontana, deputato del Pdl, ha dichiarato: "Grande soddisfazione per i risultati concreti che si sono conseguiti negli ultimi mesi nel contrasto alla criminalità a Zigonia. Negli ultimi mesi lo Stato è ritornato ad essere visibile, autorevole e presente in questa zona". Giacomo Stucchi, della Lega Nord: "L'operazione dimostra l'efficacia delle nuove norme sulla sicurezza. La notizia suscita anche preoccupazione: dimostra che non bisogna mai abbassare la guardia nella lotta all'immigrazione clandestina".


DNEWS -23/01/09- LA SODDISFAZIONE DEI POLITICI BERGAMASCHI FONTANA: «ORA LO STATO È TORNATO VISIBILE»

Stucchi: ciò dimostra l’efficacia delle iniziative di Governo
Il plauso dei politici bergamaschi, alla notizia dei controlli a Zingonia, non si è fatto attendere. Il parlamentare del Pdl Gregorio Fontana ha espresso «grande soddisfazione per i risultati che si sono conseguiti negli ultimi mesi. Il Governo è impegnato ad alzare la guardia nelle zone più difficili per quel che riguarda l'ordine pubblico e la legalità nella nostra provincia – ha aggiunto –
Nessuno potrà negare che negli ultimi mesi lo Stato sia ritornato ad essere visibile, autorevole e
presente in questa zona della nostra provincia». Positivo anche il commento di Giacomo Stucchi (Lega): «Il fatto che gli extracomunitari irregolari fossero dediti a delinquere – ha detto– nitamente alla circostanza che le suddette operazioni sono state eseguite in applicazione alle modifiche apportate dal decreto legge sulla sicurezza pubblica, dimostra l’efficacia dei provvedimenti del Governo e della Lega a favore della sicurezza dei cittadini».

L'ECO DI BERGAMO -23/01/09- IL BENVENUTO DELLA CITTÀ: PRONTI A COLLABORARE

Istituzioni, politici e mondo economico salutano il nuovo vescovo. Il ringraziamento a monsignor Amadei. Una pioggia di messaggi: «Il momento sociale è difficile, troviamo un nuovo e attento interlocutore»
Una pioggia di messaggi, e-mail, telegrammi, comunicati stampa. Così le autorità, i rappresentanti delle istituzioni, della politica, del mondo economico bergamasco hanno voluto dare il loro benvenuto al nuovo vescovo, monsignor Francesco Beschi. Nelle tante lettere, anche un ringraziamento affettuoso a monsignor Roberto Amadei, che per 17 anni ha guidato la nostra diocesi. È stato il presidente della Provincia il primo a inoltrere il suo comunicato, pochi minuti dopo l'annuncio ufficiale della nomina, dato in contemporanea nelle diocesi di Bergamo e di Brescia. Valerio Bettoni esordisce parlando di «una notizia che non può che colmarci di gioia», perché le indicazioni «che accompagnano e segnano l'intenso ministero fin qui svolto tracciano la figura di un Pastore totalmente impegnato nella propria missione». «Siamo certi – aggiunge – che monsignor Beschi, proveniente da una terra che ha notevoli affinità storiche e culturali con la nostra, saprà inserirsi con la sua riconosciuta autorevolezza nella luminosa scia dei suoi predecessori». Poi il ringraziamento a monsignor Amadei, «il vescovo che con dedizione, animata dal profondo attaccamento alla propria terra e alla propria gente, ha servito la diocesi». Riconoscenza anche da parte del sindaco Roberto Bruni , che a nome della Giunta e del Consiglio comunale, rivolge «un saluto caloroso e cordiale a monsignor Amadei, unito al ringraziamento a nome della città, per l'intelligente e appassionata attività ecclesiastica per tanti anni svolta a Bergamo». «Benvenuto al nuovo vescovo», prosegue il primo cittadino, porgendo «i più sinceri auguri di un proficuo ministero pastorale nella nostra città». Per il prefetto Camillo Andreana «la comunità cristiana della terra bergamasca accoglie con calore monsignor Beschi, che la saprà guidare con sensibilità. Un ringraziamento forte a monsignor Amadei, che ha operato tanto nel bene di questa diocesi». Numerosi i messaggi giunti anche dal mondo politico. Giovanni Sanga , deputato nelle fila del Pd, parla di «momento di grande gioia. Lo è in particolare a Bergamo – sottolinea – per quello che la Chiesa rappresenta nella società e per la sua straordinaria testimonianza di servizio all'uomo. Formulo a monsignor Beschi i migliori auguri, certo che saprà guidare la nostra diocesi che da poco ha concluso il suo Sinodo e accompagnare l'intera comunità bergamasca in questi difficili anni di trasformazione sociale, economica e religiosa. Voglio anche salutare e ringraziare con particolare affetto il vescovo Roberto per il ministero che ha svolto in questi anni, per la sua instancabile dedizione alle nostre comunità, anche alle più piccole e bisognose, ma soprattutto per quello che ancora ci potrà dare». Con Sanga anche Mirosa Servidati , segretario provinciale del partito, formula a monsignor Beschi «i più sentiti auguri per la missione pastorale che lo attende nella nostra terra, che ha sempre guardato alla chiesa come a uno dei suoi grandi riferimenti etici». Matteo Rossi , presidente dei Cristiano sociali lombardi del Pd, fa riferimento alla situazione economica che mette in difficoltà tante famiglie ed esprime al vescovo piena volontà di cooperazione «in un momento che, ora più che mai, necessita di un'opera intelligente che metta la persona al centro della costruzione della “città degli uomini”». Anche la Lega dà il benvenuto a monsignor Beschi. Roberto Castelli , senatore e commissario cittadino del partito, ha affidato le sue parole a un telegramma. «I più fervidi auguri per l'importante e delicato ministero che le è stato conferito da Sua Santità Benedetto XVI – recita il testo –. Il suo impegno in terra bergamasca possa essere fecondo e ricco di quei frutti spirituali di cui il nostro tempo ha tanto bisogno». «I più sinceri auguri di buon lavoro» anche dai deputati lumbard Giacomo Stucchi ed Ettore Pirovano . Di «disponibilità personale e del Pdl a collaborare in questo difficile momento storico per la vita sociale ed economica della nostra provincia» parlano i deputati del Pdl Gregorio Fontana e Giorgio Jannone , mentre il consigliere regionale Carlo Saffioti saluta il nuovo vescovo, convinto che contribuirà «sempre più a diffondere soprattutto tra i giovani quei principi etici, che sono anche laici, assolutamente necessari affinché una comunità possa realmente progredire». Non è mancata la voce delle realtà economiche. Mario Ratti e Renato Ravasio , rispettivamente presidente e consigliere delegato di Sacbo, hanno voluto assicurare a monsignor Beschi «pieno sostegno, accompagnato dalla nostra umile preghiera, alla missione apostolica che si appresta ad intraprendere». Una lettera anche dai rappresentanti del Movimento Cristiano Lavoratori di Lombardia : «Del vescovo Francesco – scrivono – il mondo del laicato e associativo ha apprezzato, e certamente lo farà anche a Bergamo, la straordinaria passione, la capacità di mettersi in sintonia ed in ascolto attento degli interlocutori. Auguriamo a lui un proficuo servizio alla Chiesa orobica e, al tempo stesso, ringraziamo i vescovi Roberto Amadei e Lino Belotti per il significativo e lungo servizio che, siamo certi, continuerà a lungo pur se in altro modo».

giovedì 22 gennaio 2009

BERGAMO NEWS - 22/01/09 - DALMINE-ZINGONIA, LA LEGA VUOL FARE IL PIENO

Elezioni 2009 - L'area Dalmine-Zingonia conta più di 70 mila abitanti e alle elezioni amministrative del 6 e 7 giugno manderà al voto otto comuni. Il Carroccio fa la voce grossa, pronti quattro candidati per i paesi più grossi, Claudia Terzi a Dalmine, Attilio Galbusera a Osio Sotto, Luciano Albani a Verdello, Elena Poma a Stezzano. Il Pdl, per ora, sta a guardare. Bocche cucite nel Pd di Dalmine sul dopo Bruschi.

L’area Dalmine-Zingonia può dire molto sugli equilibri politici all’interno del Pdl e della Casa della Libertà in vista delle elezioni amministrative del 6 e 7 giugno. Nella zona negli ultimi anni è stato chiaro il predominio di Giunte e amministrazioni di centrosinistra, ma adesso la Lega punta al riscatto, passando dove possibile attraverso scelte unitarie con il Popolo della Libertà, ancora tutte da verificare.Il principale scossone, comunque andrà, è previsto per Dalmine, dove Francesca Bruschi (nella foto), del Partito Democratico, chiuderà a giugno il secondo mandato consecutivo e non sarà ricandidabile. E se sul fronte del centrosinistra le bocche restano cucite la Lega pone invece sul tavolo un punto fermo: Claudia Terzi, avvocato di 34 anni, già candidata al Consiglio regionale nel 2005, pronta al posto di primo cittadino. Non c’è ancora stata nessuna presa di posizione netta, ma quello è il nome del carroccio e per ora il Pdl – che a Dalmine ha sempre sofferto rispetto alla Lega in termini di consensi – non esce allo scoperto.La corsa leghista non si ferma comunque a Dalmine. Osio Sotto ha raggiunto ormai i 12 mila abitanti, è un paese di dimensioni rilevanti che sarà interessato dal primo casello bergamasco della Pedemontana. E anche qui sul fronte del centrodestra, spaccato in due liste nel 2004, avanza il nome di Attilio Galbusera, da due legislature oppositore del sindaco Mirio Bocchi (Democratico eletto nel 1999). Ma sullo stesso fronte, dove pare che Lega e Pdl abbiano tutta l’intenzione di correre insieme, potrebbero esserci sorprese rilevanti su un altro candidato sindaco targato Pdl (che per ora resta nell’ombra). Mentre per il dopo Bocchi il centrosinistra potrebbe puntare sull’attuale assessore all’Urbanistica Edoardo Musitelli, fratello di Adriano, già direttore generale del Comune di Bergamo.Nella stessa area c’è poi un pallino della stessa Lega Nord, ovvero Verdello. Il paese dove Giacomo Stucchi ha iniziato a far politica come consigliere comunale nel 1995, rimasto saldamente in mano al centrosinistra negli ultimi 15 anni, dal ’95 al 2004 con il sindaco Angelo Brolis (Pds-Ds, oggi direttore generale a Palafrizzoni) e poi con Tiziano Agostinelli negli ultimi cinque anni, già assessore negli anni ’80 per la Democrazia Cristiana. Nei prossimi giorni dovrebbe essere ufficializzata la ricandidatura di Agostinelli, ma il Carroccio ci crede e porta avanti il nome Luciano Albani, consigliere comunale di minoranza.E quindi Stezzano, dove la Lega aveva vissuto come uno smacco la sconfitta di Elena Poma nel 2004 (allora era assessore uscente del sindaco Michele Mirtani, non più ricandidabile). Una sconfitta sulla quale aveva pesato, molto probabilmente, la convenzione già sottoscritta dal Comune con la società per una nuova centrale termoelettrica, mai realizzata, con un vantaggio elettorale per Stefano Oberti (lista Stezzano ’99, centrosinistra). Oggi il sindaco rischia di pagare lo scotto delle polemiche sollevate in particolare dalla lega sul direttore generale super pagato, poi approdato ad altri lidi. E il carroccio riproporrebbe proprio il nome di Elena Poma.Dalmine, Osio Sotto e Verdello, i tre paesi più grossi della zona, dove le svolte, almeno statisticamente, sono più probabili, essendoci amministrazioni di centrosinistra in carica da più legislature. La Lega ha le idee già chiare, ma al Popolo della Libertà la partita così giocata potrebbe non andare giù. Non sarà così automatica la concessione di candidati sindaci unici al Carroccio, che amministra già grossi Comuni come Seriate (terza città al voto dopo Bergamo e Dalmine) e Albino.Partita aperta, ma forse più facile per chi cercherà la continuità, anche a Boltiere e Ciserano. Nel primo caso Giovanni Testa, ambientalista, tenterà il bis. Nel secondo, a Ciserano, sarà Enea Bagini, oggi vicesindaco per “Continuità e Progresso”, a tentare di proseguire il cammino tracciato in nove anni da Natale Zucchetti, il sindaco che più di tutti ha posto al centro dell’attenzione il problema di Zingonia. Nel dettaglio l’elenco dei Comuni dell’area Dalmine-Zingonia, con i sindaci uscenti, l’opzione della ricandidatura o meno e l’indicazione della lista civica (con l’area di riferimento dove è possibile indicarla): Dalmine, Francesca Bruschi (centrosinistra), fine secondo mandato, non può ricandidarsi Osio Sopra, Ezio Cologni, (lista civica Osio 2000), verso ricandidatura Osio Sotto, Mirio Bocchi (lista civica Margherita – centrosinistra), fine secondo mandato, non può ricandidarsi Boltiere, Giovanni Testa (lista civica Vivi Boltiere), verso ricandidatura Ciserano, Natale Zucchetti (lista Continuità e Progresso – centrosinistra), fine secondo mandato, non può ricandidarsi Verdello, Tiziano Agostinelli (lista civica Verdello di Tutti), verso ricandidatura Levate, comune commissariatoStezzano, Stefano Oberti (Stezzano '99 - centrosinistra), verso ricandidatura.

mercoledì 21 gennaio 2009

BERGAMO NEWS -21/01/09- I LEGHISTI SALUTANO IL VESCOVO A POCHE ORE DAL CONGEDO

Sono le ultime ore di monsignor Roberto Amadei alla guida della Diocesi di Bergamo. L'annuncio della nomina del successore, individuato nell'attuale ausiliare di Brescia mons. Francesco Beschi, è atteso a momenti. Una delegazione leghista è salita in Città Alta per accomiatarsi dal vescovo uscente. Sono le ultime ore di monsignor Roberto Amadei alla guida della Diocesi di Bergamo. L'annuncio della nomina del successore, individuato nell'attuale vescovo ausiliare di Brescia mons. Francesco Beschi, è atteso a momenti. Forse mercoledì o giovedì, comunque entro la settimana, come avrebbe confidato lo stesso Amadei ad una piccola delegazione di esponenti della Lega Nord che lunedì mattina è salita in Curia per portargli i saluti prima del passaggio del testimone. In episcopato sono saliti i deputati Giacomo Stucchi e Nunziante Consiglio, il segretario provinciale Cristian Invernizzi e il consigliere regionale Daniele Belotti. Un incontro informale ma improntato a grande cordialità e simpatia, favorita dalle comuni origini verdellesi del vescovo e di Stucchi. Mons. Amadei ha ripercorso il lungo periodo di governo della Chiesa bergamasca, rievocando anche un incontro, nei primi anni Novanta, con Umberto Bossi. Nessun accenno diretto al successore, ma lo scambio di battute scherzose su Atalanta e Brescia, che ha coinvolto anche il segretario don Alessandro Locatelli (sfegatato tifoso interista...), ha confermato che la Diocesi finirà nelle mani di mons. Beschi. Ora si attende solo l'annuncio ufficiale.

martedì 20 gennaio 2009

L'ECO DI BERGAMO -20/01/09- VOLANO BENGALA, MA LA LINEA DURA E' MINORANZA

Non una bocciatura, semmai una correzione di rotta. Necessaria, urgente, possibilmente drastica. Dopo i bengala sparati da un tifoso interista in curva Sud, domenica al Comunale, che hanno rischiato di trasformare in tragedia il trionfo atalantino (un uomo di 55 anni se l'è cavata con una ferita allo zigomo e molta paura), gli onorevoli bergamaschi entrano in scivolata sulla cosiddetta «tessera del tifoso», lo strumento di autocertificazione che permette al tifoso «virtuoso» (nessun precedente, nessun Daspo) di seguire la propria squadra in deroga al divieto di trasferta. La carta ha debuttato al Comunale in Atalanta-Inter. Risultato? Uno zigomo ferito, un 23enne con tessera denunciato, una sassaiola di rappresaglia a fine gara. Meglio la linea dura? «Non credo che sia questa la soluzione: vietare le trasferte in toto uccide la condivisione del calcio – spiega l'onorevole Giorgio Jannone (Pdl) -, ma l'episodio verificatosi al Comunale è grave, non va minimizzato. Detto questo, il provvedimento che ha dato vita alla tessera non va bocciato, semmai ripensato: in questo momento suscita perplessità ma non dimentichiamo da dove siamo partiti. Serve maggiore coinvolgimento dei tifosi, anche a livello legislativo e ne parlerò in Parlamento col ministro Maroni. Un plauso ai tifosi dell'Atalanta: al di là della sassaiola, domenica hanno dato prova di maturità». Eppure non basta, gli fa eco la collega Alessandra Gallone (Pdl). «La tessera del tifoso può essere uno strumento utile in un contesto culturale drasticamente rinnovato, in un clima diverso da quello attuale. Spiace costatare che ancora oggi manchi il senso civico e che pochi imbecilli siano sufficienti per rovinare una grande giornata di sport». Meglio tornare alla linea dura: nessuna deroga, nessuna tessera? «Se col dialogo non si ottengono risultati, non vedo alternative: evidentemente serve un segnale più forte».Bando alla tessera, anzi no. Non è questione di provvedimento, semmai di applicazione, rispondono trasversalmente Giacomo Stucchi (Lega Nord) e Gabriele Cimadoro (Italia dei Valori). E chiamano in causa le società. «L'episodio del bengala va condannato - spiega Stucchi -, ma evidentemente una selezione dei possessori della tessera è stata fatta. Occorre essere più selettivi e restrittivi nel concedere la tessera, responsabilizzando società e tifoserie organizzate. Piuttosto non limitiamoci a togliere la tessera all'autore del gesto: colpiamo chi lo protegge e chi lo affianca». «Il provvedimento può funzionare, ma il problema è il club che rilascia la tessera - concorda Cimadoro -. Occorre maggiore attenzione, il rischio è che alla fine allo stadio ci vada sempre meno gente e fuori restino le famiglie. Vietiamo tutte le trasferte? Non è questa la soluzione, il pubblico è parte dello spettacolo chiamato calcio». Correggere e non abolire? La linea morbida non convince Giovanni Sanga (Pd), che esce dal coro e boccia la tessera. «Capisco l'intento, ma l'efficacia mi lascia perplesso. Certo, la tessera va sperimentata e per farlo occorre tempo, ma l'impressione è che sia uno strumento nelle mani del tifo organizzato e che invece di tutelare i tifosi ospiti più pacifici finisca paradossalmente per penalizzarli escludendoli dallo stadio, come accaduto coi tifosi bergamaschi dell'Inter». Male la tessera, peggio i divieti. Sanga punta altrove. «Bisogna lavorare sulla prevenzione, i divieti devono essere l'eccezione, non la regola. Ma in partite a rischio solo l'Osservatorio deve decidere ed eventualmente scegliere la linea dura».

sabato 17 gennaio 2009

L'ECO DI BERGAMO -17/01/09- "SUL PATTO DI STABILITA' HANNO RAGIONE I NOSTRI SINDACI"

«Sul Patto di stabilità hanno ragione i nostri sindaci». A dichiararlo è il deputato bergamasco della Lega Giacomo Stucchi, che interviene nella polemica scatenatasi dopo che il governo ha autorizzato Roma a sforare il Patto. «Quando si governa non si può resettare, facendo finta di niente, tutto quello che è accaduto nel recente passato - spiega Stucchi. Se, per esempio, si fossero potuti cancellare con un colpo di spugna i disastri di bilancio degli ex sindaci di Roma, Rutelli e Veltroni, che sono poi all'origine della deroga al Patto di stabilità decisa dal governo per la capitale, avremmo risolto il problema. Ma se un'eccezione viene fatta per Roma, non si capisce perché non si possa fare anche per tutti gli altri Comuni».

mercoledì 14 gennaio 2009

BERGAMO NEWS - 14/01/09 - MONTENEGRONE, TAPPE E COSTI DI UNA STORIA INFINITA

L'opera - La superstrada Seriate-Nembro-Cene, attraverso la galleria di Montenegrone sotto la collina di Celinate, ha una storia che sembra non finire mai. Ne riassumiamo le principali tappe. Gli extracosti hanno sfiorato il 100 per cento sia per i tratti di strada, sia per il tunnel.

La superstrada Seriate-Nembro-Cene, attraverso la galleria di Montenegrone sotto la collina di Celinate, ha una storia che sembra non finire mai. Ne riassumiamo le principali tappe. Anni ’80: si inizia a parlare concretamente, in vista dei mondiali del 1990, del nuovo progetto di superstrada, ad una corsia per senso di marcia. 1992: nessun progetto si chiude in tempo per i mondiali di calcio, ma due anni dopo si arriva ad un primo appalto. Lotto unico con tanto di Galleria, affidato all’azienda Rozzi di Ascoli. 1996: i lavori partono solo a quattro anni di distanza dall’appalto, per gravi difficoltà dell’azienda, che abbandona i cantieri. 1998: l’opera viene smembrata in due parti, lotto unico Nembro-Albino-Cene e altro lotto Seriate-Nembro, quest’ultimo riguardante essenzialmente la galleria di Montenegrone, che viene assegnato all’azienda Locatelli di Grumello del Monte. 2001: la Locatelli chiude i lavori della galleria ma le norme su i tunnel viabilistici cambiano, per motivi di sicurezza, e la galleria non si può aprire, va modificata. Intanto molti problemi e interferenze sul territorio fanno rallentare in modo pesante i lavori tra Nembro e Cene. 2004: solo per migliorare e modificare la centrale di ventilazione e gli impianti tecnologici della galleria, Anas bandisce un appalto di oltre 15 milioni di euro. Il governo Berlusconi nomina il deputato della lega Nord Giacomo Stucchi commissario per la superstrada. 2005: iniziano le proteste per i gravissimi ritardi dell’opera da parte del Comitato per la Superstrada, composto da cittadini e pendolari. L’associazione di imprese Elef-Gecomar si aggiudica a gennaio l’appalto per i nuovi impianti tecnologici della galleria. Potrà iniziare a lavorare solo a gennaio 2006, a causa di un ricorso al Tar della seconda classificata. 2005: a luglio l’Anas fissa ulteriori 10 milioni di euro in favore dell’azienda al lavoro tra Nembro e Cene, chiedendo di chiudere quel lotto entro aprile 2006. La scadenza non sarà rispettata. 2006: è l’anno dei continui rinvii e dei calcoli degli extracosti. Rispetto alle basi d’appalto sia la galleria sia il tratto Nembro-Cene sono arrivati a costare quasi il 100 per cento in più. 29 milioni in più dei 35 previsti tra Nembro e Cene, 15 in più rispetto ai 20 per la galleria. 2007: il 12 gennaio apre finalmente il tratto tra Nembro e Albino, in zona Cupola, il 1° giugno (in ritardo) il tratto tra Cupola di Albino e Cene. 2008: il 7 gennaio apre, a 16 anni dal primo appalto, anche la galleria di Montenegrone. A partire dalla primavera spuntano i guai. Appena piove con una certa insistenza la galleria va a mollo, si allaga. Lungo la superstrada saltano alcuni giunti. I problemi più gravi da ottobre in poi, con forti piogge. Novembre 2008: l’Anas ammette l’esigenza di un nuovo intervento per evitare che le acque di scolo invadano il tunnel. Nuovo appalto e nuova spesa da 1 milione e 300 mila euro. I lavori devono iniziare. Gennaio 2009: la Provincia, per motivi di sicurezza, mette in conto un’ulteriore spesa di 720 mila euro per una nuova segnaletica di sicurezza fuori dalla galleria.

domenica 4 gennaio 2009

ECO DI BERGAMO - 04/01/09 - DA ROMA 9 MILIONI PER FINIRE IL CANALE TRA ADDA E CHERIO

di Patrik Pozzi

Al Consorzio di bonifica per il sistema irriguo Il presidente Moro: riconosciuta la buona gestione
Buone notizie da Roma per la nostra provincia. Il governo ha infatti deciso di stanziare quasi nove milioni di euro a favore del Consorzio di bonifica della media pianura bergamasca, per due interventi legati alla tutela del territorio. Si tratta del completamento del canale irriguo tra il fiume Adda e il fiume Cherio e del ripristino di una presa d'acqua dall'Adda all'altezza di Calusco.Un'opera importanteL'opera più importante è la prima. Il canale irriguo che dovrà collegare il fiume Adda al fiume Cherio, quindi, potrà essere completato. Il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia, di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze Giulio Tremonti, ha infatti firmato un decreto interministeriale con lo stanziamento al Consorzio di bonifica della media pianura bergamasca di 8.040.000 euro destinati al completamento dell'opera idraulica di cui rimane da realizzare solo l'ultimo tratto fra il fiume Serio e il Cherio, per una lunghezza di circa 600 metri. Soddisfazione è stata espressa dal presidente del Consorzio. «Questo stanziamento – ci tiene a sottolineare Marcello Moro – è un'ulteriore dimostrazione della bontà dei progetti redatti dall'ente consortile e del riconoscimento alla buona gestione di questa amministrazione. Ringrazio il ministro ed i nostri parlamentari che hanno accolto la richiesta in tempi brevissimi».Trovati reperti archeologiciIl canale irriguo, a lavori ultimati, avrà un costo complessivo di circa 22 milioni di euro. Ben oltre le cifre inizialmente preventivate. L'aumento dei costi è da attribuire al ritrovamento, durante gli scavi, di alcuni reperti archeologici. Il canale parte dal fiume Adda, attraversa il territorio dell'Isola, sovrappassa il Brembo all'altezza di Filago, attraversa la pianura bergamasca, sottopassa il Serio al confine fra Urgnano e Cavernago e, non appena anche il suo ultimo tratto sarà completato, si collegherà al fiume Cherio. Il suo scopo è quello di irrigare il territorio che attraversa sfruttando l'acqua di superficie che riceve dal fiume Adda. Per l'irrigazione dei campi non sarà quindi più necessario prelevare l'acqua dei pozzi preservando così la falda acquifera. Evidente l'importanza dell'opera idraulica che il Consorzio di bonifica, anche in mancanza del finanziamento statale, avrebbe dovuto completare. In tal caso però, per il reperimento delle risorse necessarie, sarebbe stato costretto ad aumentare la tariffa delle cartelle dei consorziati. «Un provvedimento spiacevole – sottolinea ancora Moro – che ora potremo evitare grazie allo stanziamento che lo Stato ci ha concesso e che non era affatto scontato».Spese per un intervento urgenteIl Consorzio di bonifica ha ottenuto anche il rimborso delle spese, per un totale di 835.040 euro, sostenute per il ripristino di una presa d'acqua dall'Adda all'altezza di Calusco . In quel punto, circa due anni fa, si era verificata una frana che aveva finito per rendere impercorribile una strada consortile. L'intervento di ripristino si era però rivelato urgente poiché il materiale roccioso rischiava di occludere la presa d'acqua. Il Consorzio quindi si era visto costretto a finanziare l'intervento con le proprie risorse per poi chiedere appunto il rimborso allo Stato. I fondi a favore del Consorzio non sono gli unici stanziati via decreto dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con quello dell'Economia e delle Finanze. La cifra messa a disposizione ammonta complessivamente a 20.608.526. «Il contributo concesso all'ente consortile bergamasco – sottolinea il parlamentare Giacomo Stucchi (Lega Nord) – è comunque di gran lunga il più elevato tra quelli erogati su tutto il territorio nazionale». Tra gli altri progetti finanziati, i più importanti riguardano il Consorzio di bonifica Valli Grandi Medio Veronesi, che riceverà 3 milioni e 600 mila euro per il completamento del canale irriguo Zeviano e altri collettori primari, il Consorzio di bonifica Adige Garda, che otterrà 3 milioni per il completamento del ripristino e ammodernamento di impianti irrigui in pressione e condotte di mandata degli impianti di Montindon e Palazzolo, e il Consorzio di bonifica Agro Veronese Tartaro Tione, al quale saranno dati 2,6 milioni per la sistemazione dei canali adduttori di irrigazione Sommacampagna.