giovedì 29 aprile 2010

ECO DI BERGAMO - 29/04/10 - PRECARI IN QUESTURA E PREFETTURA. LA CGIL SI APPELLA AI POLITICI

La prefettura di Bergamo
Anno dopo anno, rappresentano un paradosso sempre più grande che si rinnova: sono i lavoratori precari della Pubblica Amministrazione, assunti con un contratto a tempo determinato dal Ministero dell'Interno, restano, tuttavia, senza alcuna certezza sul futuro, malgrado ricoprano mansioni strutturali, tutt'altro che stagionali. A Bergamo sono impiegati presso lo Sportello Unico per l'Immigrazione della Prefettura e nell'Ufficio immigrazione della Questura, ventidue lavoratori a tempo determinato, per la maggior parte in una situazione di precariato da sei anni. Per tutelarli, oltre che per tutelare anche la funzionalità dei servizi per i cittadini italiani e stranieri, Luigi Bresciani, segretario generale provinciale della Cgil di Bergamo, e Giovanni Martina della Fp-Cgil hanno scritto una lettera a tutti i Parlamentari e Consiglieri regionali eletti nella provincia di Bergamo. «A livello nazionale in questa situazione si trovano in 650 lavoratori assunti con un concorso pubblico per tre anni a decorrere dal 1° gennaio 2008 - si legge nella lettera, inviata giovedì mattina - Il 31 dicembre prossimo scadrà, così, il loro contratto. Le norme in vigore e i tagli apportati dal Governo al personale delle pubbliche amministrazioni sembrano non permettere la loro stabilizzazione, con la conseguente probabile paralisi delle attività di regolarizzazione dei cittadini stranieri. Fino ad oggi il Governo ha affrontato la questione dell'immigrazione, ormai strutturale in Italia, con misure d'emergenza ricorrendo a forme di lavoro precario che rendono il servizio anch'esso precario. Chiediamo a voi, Parlamentari eletti nella nostra provincia e Consiglieri regionali del territorio, un impegno concreto affinché si rovesci questa logica d'emergenza, in modo da rendere strutturale e garantito il servizio e affinché si avvii un processo di stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato. Sei anni di precariato alle dipendenze di un Ministero ci sembrano davvero troppi. Per questo nelle prossime settimane si intensificheranno le iniziative della Cgil su questa vicenda, anche a livello provinciale». Di seguito la lista di Parlamentari e di Consiglieri regionali a cui è stata inviata la lettera: parlamentari Gabriele Cimadoro, Silvana Mura, Sergio Pifferi, Ivan Rota, Pierguido Vanalli, Carolina Lussana, Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio, Antonio Misiani, Giovanni Sanga, Gregorio Fontana, Giorgio Jannone, Mirco Tremaglia, Massimo Corsaro, Savino Pezzotta, Roberto Castelli, Roberto Calderoni, Mauro Ceruti, Valerio Carrara, Alessandra Gallone. Consiglieri regionali: Maurizio Martina, Marcello Raimondi, Carlo Saffioti, Giosuè Frosio, Daniele Belotti, Valerio Bettoni, Mario Barboni, Roberto Perdetti, Gabriele Sola e Elisabetta Fatuzzo.

mercoledì 28 aprile 2010

BERGAMO SERA - 28/04/10 - LE POSTE: NELLE VALLI SERVIZI ADEGUATI, BASTA USARE I POSTAMAT

BERGAMO — Arrangiatevi con i postamat che sono aperti 24 ore su 24. E’ questa in estrema sintesi la risposta del ministero alle interpellanza presentata dai parlamentari della Lega sulla paventata chiusura pomeridiana degli uffici postali di Zogno, Lovere e San Pellegrino. Secondo quanto riferito dalle Poste Italiane il servizio “così come rimodulato dalle poste soddisfa adeguatamente la domanda di servizio”. “In particolare gli uffici di Zogno e Lovere sono stati interessati da una rimodulazione degli orari di apertura al pubblico, mentre l’ufficio postale di San Pellegrino è rimasto invariato” si legge nella risposta del ministero inviata ai parlamentari della Lega Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli. “A seguito dell’analisi dei flussi di traffico negli uffici postali – spiega il documento – c’è una spiccata preferenza della clientela verso gli orari antimeridiani del mattino”. Da qui la decisione di chiudere al pomeriggio. A nulla è servito far notare che quegli uffici servono un’intera valle. “Nelle ore pomeridiane la clientela può servirsi degli apparati self service attivi 24 ore su 24 che consentono di effettuare le principali operazioni di sportello e sono distribuiti sull’intero territorio in esame, in maniera di essere facilmente raggiungibili da parte di tutta la comunità montana della Valbrembana”. Difficile però immaginare un pastore dell’Alta Valle che, per pagare i tributi allo Stato, parta da Mezzoldo con pecore al seguito per andare al postamat. Sarebbe materia per uno spot, qualora Poste Italiane uscisse indenne dagli improperi del transumante. Un realtà la Valbrembana è fatta da centinaia di aziende che subiranno limitazioni e disagi da un servizio a tempo parziale. E’ facile prevedere file di pensionati e contabili al postamat con pile di scartoffie da pagare allo Stato, soprattutto perché le procedure adottate da poste italiane in genere non brillano per semplicità. Insomma, le conseguenze della “rimodulazione” le vedremo nei prossimi mesi. Gli amministratori di Poste Italiane però tirano dritto e al ministero mandano a dire che anche nel resto della provincia di Bergamo “il numero delle risorse impiegate è in linea con i fabbisogni della clientela e che queste assicurano un adeguato svolgimento del servizio”. Come dire: va tutto bene e i problemi, cari bergamaschi, ve li siete sognati.

BERGAMO SERA - 28/04/10 - COSMETICI TOSSICI: L'ALLARME DA BERGAMO SI ALLARGA ALL'EUROPA

ROMA — In seguito all’interrogazione parlamentare sui cosmetici cinesi contenenti piombo presentata dai deputati bergamaschi della Lega Nord, il ministero della Salute ha attivato il sistema di allerta rapida per i prodotti di consumo pericolosi, il cosiddetto Rapex (European Rapid Alert System for non-food consumer products). E’ quanto si legge nella risposta del ministero al documento presentato dai parlamentari Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio, Ettore Pirovano e Pierguido Vanalli. Grazie a questo sistema le autorità nazionali notificano alla Commissione europea i prodotti che, ad eccezione degli alimenti, dei farmaci e dei presidi medici, rappresentano un grave rischio per la salute e la sicurezza dei consumatori. Quando si accerta la pericolosità di un prodotto (ad esempio, un giocattolo, un articolo di puericultura o un elettrodomestico), l’autorità nazionale competente prende gli opportuni provvedimenti per eliminare il rischio. Può ritirare il prodotto dal mercato, richiamarlo se è già arrivato ai consumatori o lanciare un avvertimento. Il punto di contatto nazionale segnala quindi il prodotto alla Commissione europea (direzione generale Salute e tutela dei consumatori) informandola dei rischi che presenta e dei provvedimenti adottati dall’autorità dello Stato membro in cui si è verificato l’evento per prevenire rischi e incidenti. In questo caso di trattava di una partita di 6000 cosmetici tossici sequestrati dai Carabinieri di Bergamo contenenti metalli pesanti in concentrazioni molto elevate e dannose per l’organismo, in diversi negozi cinesi della città e della provincia orobica. Il sequestro ha riguardato prodotti con marchio Riveel importati direttamente dalla Cina da due imprenditori cinesi di Milano, che erano stati già indagati per lo stesso reato nel dicembre 2009, quando in tutto il Paese vennero sequestrati 6 milioni di cosmetici. Ebbene, per questo motivo la Guarda di Finanza di Venezia e il ministero dello Sviluppo Economico hanno inviato 16 allerta comunitari relativi al sequestro penale di cosmetici pericolosi, contaminati da metalli pesanti molto oltre i limiti consentiti.

martedì 27 aprile 2010

ECO DI BERGAMO - 27/04/10 - FONDI ALL'UNIVERSITA'. BERGAMO CENERENTOLA DELLA CLASSIFICA ITALIANA

Misiani (Pd): fanalino di coda. Mancano 13,5 milioni di euroInterrogazione alla Gelmini: si applichi il federalismo fiscale
L'Università degli studi di Bergamo? È la cenerentola degli atenei italiani. Virtuosa a tal punto da figurare al quarto posto della classifica recentemente stilata dal Miur, ma assolutamente sottofinanziata rispetto alle altre università italiane di pari dimensioni e qualità. Anzi, per dirla proprio tutta, è la «più» sottofinanziata d'Italia. Lo afferma Antonio Misiani, tesoriere nazionale del Pd, parlamentare bergamasco a Roma che presenta oggi al ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, Mariastella Gelmini, un'interrogazione per chiedere un «tempestivo intervento per superare questa situazione fortemente penalizzante per l'ateneo bergamasco» accompagnata da un report dettagliato dei finanziamenti effettivi e di quelli teorici che spetterebbero a Bergamo con un raffronto di cifre rispetto agli altri atenei italiani misurato secondo le indicazioni del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario.Il rettore Stefano Paleari ha ricordato più volte, sia nel discorso di apertura dell'anno accademico sia in altre interviste sul nostro quotidiano, in che condizioni siano messe le casse dell'Ateneo, con almeno mille euro per studente in meno sul piano nazionale. Alcune forze politiche, i parlamentari della Lega Nord (Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli) e l'onerevole del Pdl Giorgio Jannone, proprio nelle scorse settimane, avevano raccolto l'appello del rettore a un intervento e avevano presentato due interrogazioni rispettivamente al ministro e governo per sollecitare una presa in carico del problema. Ci risulta che proprio il ministro Gelmini abbia già preso a cuore il problema degli studenti universitari bergamaschi chiedendo una verifica approfondita dei finanziamenti ricevuti e spettanti all'Università degli studi bergamasca.Un'analisi che anche Misiani ha elaborato e che, se possibile, peggiora la visione d'insieme: sembrerebbe infatti che non solo l'Università degli studi di Bergamo è sottofinanziata, ma è la «più» sottofinanziata d'Italia. Un dato che emerge con evidenza dal confronto tra finanziamenti effettivi ricevuti dal Fondo di finanziamento ordinario dello Stato (calcolato sulla spesa storica) e quelli teorici calcolati secondo i criteri di valutazione nazionale (basati su parametri standard di domanda, risultati e ricerca dei singoli atenei). Proprio per la crescita sotto il profilo quantitativo e qualitativo realizzato negli ultimi dieci anni, l'Università di Bergamo soffre di una cronica condizione di sottofinanziamento.«Nel 2009 – snocciola le cifre Misiani – l'Università degli studi di Bergamo ha avuto 14.377 studenti, pari allo 0,81% del totale nazionale e ha ricevuto un assegnazione dal Fondo di finanziamento ordinario per 36.401 milioni di euro (pari allo 0.52% del totale degli atenei). Sulla base della ripartizione teorica del modello di valutazione nazionale a Bergamo spetterebbe invece lo 0,71% dei sette miliardi e 40 milioni previsti dal Ffo per il 2009 pari a 50 milioni di euro (49.985 per la precisione). Il sottofinanziamento dunque è pari a 13 milioni e 584 mila euro».«In proporzione – rincara Misiani – l'Università degli studi di Bergamo è l'ateneo più sottofinanziato d'Italia, con una differenza negativa nell'assegnazione del Fondo di finanziamento ordinario effettivo rispetto a quella teorica pari al 27,18% nel 2009». Bergamo è in buona compagnia: tra i fanalini di coda ci sono infatti anche le università di Chieti e Pescara, della Calabria ma anche il Politecnico di Torino, l'Università dell'Insubria.«Chiedo al ministro Gelmini – conclude Misiani – di programmare, come previsto già per l'attuazione del federalismo fiscale, il progressivo superamento della ripartizione del Fondo di finanziamento ordinario basato sulla spesa storica in favore di criteri basati sui fabbisogni standard per il finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni. Così Bergamo avrà quel che gli spetta».Elena Catalfamo

sabato 24 aprile 2010

ECO DI BERGAMO - 24/04/10 - "UNA SCOSSA PER LE RIFORME. LEGA FEDELE"

Il parlamentare bergamasco Stucchi «Niente frenate o si torna alle urne»
«Ci preoccupa il fatto che si perda tempo nel cammino sulle riforme: se c'è questo rischio è meglio tagliare la testa al toro e tornare di fronte agli elettori eliminando tutte le zavorre che frenano il cambiamento»: Giacomo Stucchi, parlamentare bergamasco della Lega nord, delinea i possibili scenari futuri dopo lo scontro interno al Pdl tra il premier e Gianfranco Fini, riconfermando l'asse privilegiato dell'alleanza Bossi-Berlusconi e indicando un possibile ritorno alle urne nel caso di una crisi di governo per problemi interni al Pdl. Ma davvero siamo davanti alla fine dell'alleanza tra Pdl e Lega come ventilato ieri da Bossi? «Quello di Bossi vuole essere un richiamo forte al Pdl: datevi una sistemata, rimettetevi in carreggiata perché la Lega non vuole rallentamenti sul cammino delle riforme. Berlusconi ha fatto capire che questo rischio non c'è; né c'è il rischio di frattura tra Lega e Pdl finché lui sarà il leader. Se, al contrario, dovesse prevalere la linea di Fini sarebbe inutile rimanere al governo».Quindi Berlusconi sembra aver raccolto il messaggio? «Bossi e Berlusconi si parlano sempre in modo molto franco, è un rapporto caratterizzato da stima reciproca. Il premier è per noi la persona di riferimento».E, allora, perché Bossi ha parlato di «crollo verticale del governo»? «Occorre pensare all'immagine che la vicenda interna al Pdl ha dato al Paese: tutti si chiedono e ci chiedono cosa sta succedendo nel governo; si tratta di un crollo di fronte all'opinione pubblica. La gente non capisce: è come criticare una squadra che vince».Come giudicate quanto avvenuto giovedì nel Pdl? «Fini ha fatto una forzatura forse eccessiva. Si è reso conto di essere marginalizzato e di avere un ruolo poco rilevante nel Pdl: ha, così, avuto una reazione scomposta. Al contrario Berlusconi ha dimostrato di avere in mano il Pdl, compresa una gran parte della componente ex An. Questo brucia molto a Fini che lo vive come un tradimento. In realtà sono proprio tanti suoi ex compagni di partito a vivere il suo comportamento come un tradimento: lui li ha portati nel Pdl e poi è proprio lui ad essersi spostato verso il centro, abiurando tante delle posizioni e delle idee che ha sostenuto negli anni precedenti».Non temete che le difficoltà interne al Pdl possano rallentare il percorso delle riforme? «Non credo. Ma se ciò dovesse avvenire, se si dovessero frapporre ostacoli, allora si tornerà davanti agli elettori spiegando loro che Bossi e Berlusconi vogliono fare presto e lavorare senza tanti fronzoli. Ci presenteremmo come alleati solo di Berlusconi: il cambiamento sarebbe ancora più rapido».Non è, quindi, ipotizzabile un cambio di maggioranza all'interno di questo Parlamento? «Non penso. Casini è peggio di Fini. E poi bisognerebbe mettere in conto Di Pietro e il Pd nella situazione nella quale versa oggi: credo sia fantapolitica. Mentre non sarebbe fantapolitica pensare ad un posizionamento centrista di Fini». E adesso come vedete il futuro del governo? «Aspettiamo settimana prossima per verificare la situazione. Ci sarà, tra l'altro, una riunione dei finiani: credo che saranno ancora meno di coloro che hanno sottoscritto il documento pro-Fini; del resto più lo scontro diventa duro e sempre meno parlamentari lo seguiranno in uno scontro che è sempre più personale. Se ci dovessero essere ripercussioni sul cammino delle riforme è inutile galleggiare: meglio tornare a votare». Quindi non siete preoccupati. «Ci preoccupa che si perda tempo. Piuttosto, ripeto, è meglio tornare davanti agli elettori eliminando le zavorre». Gianluigi Ravasio

giovedì 22 aprile 2010

ECO DI BERGAMO - 22/04/10 - APPELLO ALLA GELMINI "BERGAMO HA BISOGNO DI UN LICEO MUSICALE"

Interrogazione della Lega al ministro. Roffia: sono d'accordoIl Secco Suardo pronto a ospitare la sezione: già 26 richieste
«Il territorio è pronto da tempo e le iscrizioni ci sono». Così ha dichiarato il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale, Luigi Roffia, in merito alla possibilità che dal ministero dell'Istruzione arrivi l'attribuzione a Bergamo di uno degli 11 licei musicali. Ricordiamo che la nascita del liceo musicale è il frutto della riforma della scuola superiore realizzata dal ministro Gelmini, riforma che prevede appunto l'istituzione del liceo musicale e coreutico. Grande attesa dunque per questa decisione che dovrebbe essere ormai prossima e per sollecitare la quale si sono mossi anche i parlamentari bergamaschi. È di ieri infatti l'interrogazione parlamentare presentata dall'onorevole Giacomo Stucchi insieme ai colleghi Nunziante Consiglio, Pierguido Vanalli e al presidente della Provincia, Ettore Pirovano nella quale si sottolinea come le scuole bergamasche da tempo si stanno preparando per l'avvio del nuovo liceo musicale. «Sono 21, erano 9 quattro anni fa le scuole secondarie di primo grado con sezioni musicali – si legge nell'interrogazione – segno questo di una forte crescita della richiesta di formazione musicale nella provincia orobica». Da parte sua il ministero, ancora nel 2009, in occasione di una prima ricognizione in vista dell'avvio della riforma per il 2010, aveva indicato nelle città di Milano, Cremona, Brescia e Pavia l'istituzione dei licei musicali, escludendo Bergamo, per la precisione il liceo socio psicopedagogico Secco Suardo in cui da anni è presente una sperimentazione musicale, adducendo come motivazione il numero insufficiente di domande di iscrizione. «Al momento – ha precisato in proposito il dirigente del Secco Suardo, Giovanni Pezzoni – abbiamo 26 richieste di iscrizione. Un numero più che sufficiente per istituire una classe prima. Da non dimenticare poi – sottolinea Pezzoni – che lo scorso febbraio la Regione Lombardia aveva previsto proprio nella nostra scuola l'istituzione del liceo musicale. Scelta supportata anche dalla dichiarata volontà degli enti preposti di attribuire al nuovo liceo la prestigiosa sede nel complesso di Astino. Ci attendiamo quanto prima una risposta positiva da parte del ministro anche per poter assicurare ai nostri alunni il percorso di studi che hanno indicato al momento della preiscrizione». «Ci fa piacere che i nostri parlamentari e rappresentanti in regione ci sostengano – ha commentato ancora Luigi Roffia – anche perché l'attivazione di un liceo musicale nella nostra città sarebbe la logica conclusione del lavoro avviato più di due anni fa con l'istituzione di un tavolo interistituzionale. Tavolo avviato proprio nella prospettiva di una, allora ipotetica, istituzione di un liceo musicale. La richiesta al ministero perché anche Bergamo abbia questo nuovo corso di studi è stata corale – ha sottolineato il dirigente dell'Usp – a partire dall'Ufficio scolastico, dal Comune, dalla Provincia, dai sindacati e dalle scuole medie che offrono l'indirizzo musicale». Ma se per il Secco Suardo, come possibile sede del liceo musicale, al momento non c'è certezza, non si può dire la stessa cosa per la scuola paritaria Collegio vescovile Sant'Alessandro dove invece è sicuro che, a partire dal prossimo anno, ci sarà una classe prima del nuovo liceo: «A settembre apre il liceo musicale – ha dichiarato il preside Lucio Sisana – stiamo solo aspettando l'estensione della parità da parte dell'Ufficio scolastico regionale a cui abbiamo inviato tutta la documentazione necessaria. Il nostro è un liceo musicale a tutti gli effetti, organizzato secondo il quadro orario indicato nella riforma Gelmini. Siamo attrezzati con aule insonorizzate, strumenti musicali e personale docente. Il diploma che conseguiranno i nostri alunni – ha sottolineato Sisana – sarà spendibile in qualunque università».Tiziana Sallese

ECO DI BERGAMO - 22/04/10 - CACCIA, STAGIONE PIU' LUNGA. MA SOLO DI 10 GIORNI

Il compormesso alla Camera: le Regioni potranno prorogare gli spari fino al 10 febbraio. Ora il testo torna al Senato
Alla fine, la Camera ci ha messo un paletto. L’estensione della stagione di caccia sarà possibile, ha stabilito l’aula di Montecitorio, solo per dieci giorni oltre il termine attuale. Niente «caccia nolimits», dunque. Le Regioni avranno la possibilità di posticipare al massimo fino al 10 febbraio (oggi il termine è fissato al 31 gennaio) la stagione degli spari agli uccelli, e solo dopo aver ottenuto il parere preventivo e vincolante dell’Ispra, l’istituto superiore di protezione e ricerca ambientale. Vietatissimo imbracciare le doppiette nei periodi di riproduzione e migrazione delle specie. La decisione è frutto di una lunga opera di mediazione, che ha portato alla stesura di un emendamento che ha ottenuto il sostegno principalmente di Pdl e Pd (anche se in entrambi gli schieramenti si sono registrati anche pronunciamenti contrari al provvedimento): i sì sono stati 349, 126 i no, 32 gli astenuti. Ora il testo della legge comunitaria (in cui il dibattuto articolo 43 sulla caccia è contenuto) fa ritorno al Senato, dove si prevede – se non ci saranno ulteriori modifiche – l’approvazione definitiva entro maggio. L’articolo 43 era in realtà già passato dalle stanze di Palazzo Madama, i cui occupanti avevano spedito ai colleghi di Montecitorio un testo che consentiva alle Regioni di modificare, per alcune specie, i termini di inizio e fine caccia stabiliti dalla legge (pur nel rispetto della direttiva comunitaria 79/406). In Commissione alla Camera il testo era però stato limato ed emendato, consentendo alle Regioni solo di posticipare i termini di legge. Soluzione che tuttavia non risultava per tutti soddisfacente: oltre alla forte protesta delle associazioni ambientaliste e dell’opposizione di centrosinistra, è emersa pure la contrarietà all’allungamento della stagione di alcuni esponenti del Pdl, che nei giorni scorsi avevano scritto una lettera al presidente del Consiglio annunciando che non avrebbero «legittimato con il voto il cedimento politico a meno di 750 mila cacciatori e alla loro volontà di sparare indiscriminatamente tutto l’anno e contro qualsiasi specie animale». L’esito del voto, dunque, era quantomai incerto: la quadra si è trovata solo ieri, con il «sub-emendamento» che limita la possibilità di estensione della caccia ai soli primi dieci giorni di febbraio. Un compromesso che ha raggiunto la maggioranza dei consensi in aula e suscitato moderata soddisfazione tra gli ambientalisti, ma che sul fronte dei parlamentari orobici vede anche diversi scontenti. Ha votato contro il limite dei dieci giorni, compatta, la Lega Nord: «L’articolo 43 uscito dal Senato, ma anche la versione elaborata in commissione, si potevano considerare mediazioni soddisfacenti – rileva il lumbard Giacomo Stucchi –. L’emendamento dei dieci giorni, invece, non ci va bene, è troppo restrittivo. Non si possono prendere in giro i cacciatori. Si parla di tutela degli animali pensando al proprio gatto, e non si capisce che la caccia è un’altra cosa: passione, tradizione, ma anche valore economico, con tante imprese artigiane attive sul territorio, e contenimento dei danni causati dal proliferare eccessivo di alcune specie animali. Per questo la decisione di oggi è politicamente miope». Non troppo convinto del limite alla prima decade di febbraio, si è astenuto Gregorio Fontana (Pdl): «L’estensione della stagione venatoria, per come era delineata nel testo approvato al Senato, non sarebbe andata a ledere l’ambiente. Il compromesso raggiunto oggi (ieri, ndr) è per certi aspetti peggiorativo, anche se perlomeno non raccoglie le istanze più oltranziste di quelli che io definisco ambientalisti fanatici. Auspico che nelle sedi opportune si torni a ragionare in modo più ampio del tema caccia. Spogliandoci, per prima cosa, dell’idea che i cacciatori non tutelino l’ambiente». Il sì al compromesso è arrivato invece da Antonio Misiani (Pd), che lo definisce «una soluzione ragionevole, frutto di un’intesa tra maggioranza e opposizione. Eravamo contrari a un’estensione indiscriminata della stagione venatoria. Certo, lascia un po’ perplessi constatare che, nonostante gli sforzi per trovare un accordo, parte della maggioranza abbia poi votato contro l’emendamento». Uscendo dalle aule del Parlamento, il provvedimento incassa le stoccate dei cacciatori orobici: «La montagna ha partorito il topolino – commenta Lorenzo Bertacchi, presidente provinciale di Federcaccia -. Questa decisione riduce ulteriormente un testo che era già troppo limitato rispetto alla normativa europea, che per determinate specie consente di sparare fino al 28 febbraio e per due decadi al massimo ad agosto». Bertacchi rileva poi che i giorni in più «non saranno nemmeno dieci: almeno 3 o 4 ricadranno nel silenzio venatorio, che è obbligatorio il martedì e il venerdì. Dunque, le giornate effettive in più diventano al massimo sette. Quello che ci ha fatto più male, però, è stata la campagna di disinformazione condotta sui principali giornali nazionali: si è insistito su una presunta "deregulation", quando in realtà si trattava di un allungamento di due o tre decadi a febbraio». Insoddisfatto, dal fronte Acl, pure Fortunato Busana, che ora punta su possibili modifiche in Senato: «Sono in contatto con il senatore Valerio Carrara (Pdl, ndr) che ha già annunciato che intende proporre alcune modifiche al testo. Anche per rendere obbligatorio, ma non vincolante, il parere dell’Ispra, visto che si tratta di un istituto che non funziona". Ieri sera, intanto, le associazioni venatorie orobiche si sono incontrate per parlare della bocciatura del piano faunistico provinciale. «E ci teniamo – conclude Busana – a rassicurare i cacciatori in merito: la stagione non è assolutamente pregiudicata. Insieme alla Provincia, troveremo la soluzione». Fausta Moran

mercoledì 21 aprile 2010

BERGAMO NEWS - 21/04/10 - "CARO MINISTRO, BERGAMO VUOLE IL LICEO MUSICALE"

Interrogazione leghista - Il presidente della Provincia Pirovano e i parlamentari Stucchi, Consiglio e Vanalli chiedono al ministro Gelmini di rivedere la decisione sul liceo musicale.


I parlamentari leghisti Ettore Pirovano, Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli hanno presentato martedì 20 aprile un’interrogazione al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini in merito al ripristino del liceo musicale a Bergamo. Il Ministero infatti ha deciso di attribuire a Pavia, anziché a Bergamo, il liceo musicale che invece lo scorso febbraio la Regione Lombardia aveva previsto nella sede del liceo socio psicopedagogico “Secco Suardo”, scelta supportata anche dalla dichiarata volontà degli enti preposti di attribuire al nuovo liceo la prestigiosa sede nel complesso di Astino. La motivazione del Ministero è che le domande di iscrizione per il prossimo anno non raggiungerebbero il numero minimo richiesto. Spiega il presidente della Provincia Pirovano: "Facciamo presente che tuttavia agli atti dell’Ufficio scolastico regionale risultano circa 26 richieste di iscrizione, per questo chiediamo di verificare la correttezza dei dati, e qualora fossero esatti quelli dell’Ufficio scolastico regionale, che si attui il ripristino del liceo musicale. Le scuole bergamasche si stanno preparando da tempo al decisivo appuntamento per l’avvio del nuovo liceo musicale. Sono 21 (erano 9 quattro anni fa) le scuole secondarie di primo grado con sezioni musicali, segno di una forte crescita della richiesta di formazione musicale della provincia orobica".

BERGAMO SERA - 21/04/10 - LICEO MUSICALE: LA LEGA PORTA LA VICENDA IN PARLAMENTO

BERGAMO — Nelle scuole bergamasche la musica ha un ruolo importante. Con questa motivazione i parlamentari della Lega hanno chiesto al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini di concedere a Bergamo un nuovo liceo musicale. “Le scuole bergamasche – si legge nell’interrogazione parlamentare firmata da Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio, Pierguido Vanalli e Ettore Pirovano – si stanno da tempo preparando al decisivo appuntamento per l’avvio del nuovo liceo musicale previsto dalla riforma Gelmini. Sono ventuno (erano nove quattro anni fa) le scuole secondarie statali di primo grado con sezioni musicali. Tale notevole incremento è il segno di una forte crescita della richiesta di formazione musicale nella Provincia orobica”.“Quattro istituti di istruzione secondaria superiore di Bergamo e provincia – prosegue il documento – ospitano sperimentazioni musicali attivate nell’ambito dell’autonomia scolastica sin dall’anno scolastico 2002-2003. In quest’ottica la Regione Lombardia con proprio decreto del 24/02/2010 n. 1632 ha indicato il liceo sociopsicopedagogico statale “Secco Suardo”, come sede del nuovo liceo musicale a Bergamo; la scelta è stata anche supportata dalla dichiarata volontà degli enti preposti di attribuire al nuovo liceo musicale una sede prestigiosa nel complesso di Astino”. Inoltre “agli atti dell’Ufficio Scolastico Regionale (U.S.R.) risultano circa 26 richieste di iscrizione per il prossimo anno al liceo sociopsicopedagogico Secco Suardo. Secondo i dati del MIUR, contraddetti come sopra riportato dall’U.S.R., le iscrizioni al liceo musicale bergamasco non raggiungerebbero il numero minimo e ciò motiverebbe l’attribuzione a Pavia, anziché a Bergamo, di un liceo musicale”. Per questo i parlamentari della Lega chiedono al ministro di “verificare la correttezza dei dati espressi e, qualora risultassero esatti i dati forniti dall’U.S.R., attribuire a Bergamo il nuovo liceo musicale”.

martedì 20 aprile 2010

ECO DI BERGAMO - 20/04/10 - LETTERA-APPELLO DEI POLITICI: APRITE S.SIRO AGLI ATALANTINI

I 16 firmatari chiedono al Casms di rivedere la decisione: basta divieti, è il momento decisivo della stagione

Viminale ripensaci, Inter-Atalanta smuove la politica. San Siro off-limits sabato per i tifosi atalantini? I politici bergamaschi chiedono un segno d'apertura e in una lettera inviata ieri al Ministero degli Interni, all'Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive e al Casms (Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive) invitano a sospendere i divieto di trasferta e a spalancare i cancelli del settore ospiti alla tifoseria atalantina, già ripetutamente penalizzata in questa stagione.La lettera è un documento bipartisan, firmato dal sindaco di Bergamo Franco Tentorio; dal presidente della Provincia Ettore Pirovano; dalla senatrice Alessandra Gallone (Pdl); dagli onorevoli Nunziante Consiglio, Giacomo Stucchi e Pierguido Vanalli (Lega Nord), Giorgio Jannone (Pdl), Antonio Misiani e Giovanni Sanga (Pd) e Sergio Piffari (Idv); dai consiglieri regionali Daniele Belotti e Roberto Pedretti (Lega Nord), Marcello Raimondi e Carlo Saffioti (Pdl), Maurizio Martina (Pd); dal consigliere comunale di Bergamo Elena Carnevali (Pd). Trasversalmente uniti, i politici bergamaschi chiedono di rivedere la decisione del Casms di vietare la vendita dei biglietti di Inter-Atalanta in provincia di Bergamo con l'eccezione degli iscritti agli Inter Club (anche bergamaschi) e comunque con non più di un tagliando a testa. Il Casms considera Inter-Atalanta una partita ad alto rischio per la rivalità storica tra tifoserie e l'episodio della sassaiola a un bus-navetta di tifosi interisti, innescata da un piccolo gruppo di atalantini alla fine della gara d'andata a Bergamo. Proprio sulla sproporzione tra il ridotto gruppetto protagonista della sassaiola e il resto della tifoseria atalantina, bloccata in seguito ma sempre più responsabile, punta la richiesta dei politici bergamaschi. Preso atto che, si legge nel documento, «all'andata a Bergamo, nonostante l'alto rischio è stata consentita la presenza dei tifosi interisti adottando la limitazione della vendita di un solo biglietto a testa; per quegli incidenti tutta la tifoseria atalantina ha già subito una forte sanzione col divieto alle trasferte di Bologna, Roma e Genova.., migliaia di tifosi non possono essere penalizzati per responsabilità di pochi facinorosi.., da quell'episodio.. la tifoseria atalantina non ha fatto segnalare atti d'intemperanza».Insomma, caro Casms, mettiti una mano sul cuore e riapri i cancelli anche per evitare assembramenti fuori da San Siro, come già a Parma. Per evitare spiacevoli bis, i politici bergamaschi consigliano «di considerare l'ingresso dei tifosi ospiti in un orario differenziato», cioè due ore prima del fischio d'inizio e in congruo anticipo sull'arrivo dei tifosi dell'Inter. Come dire, osservati ma presenti.la partita GRATIS in diretta tv?E se la lettera restasse carta? In quel caso Sergio Piffari, coordinatore regionale dell'Idv, in un comunicato a parte chiede la trasmissione gratuita della partita «attraverso una televisione locale». Che dirà il Casms?Simone Pesce

IL GIORNO BERGAMO - 20/04/10 - APRITE SAN SIRO AI NOSTRI

BERGAMO — Per una volta hanno lasciato da parte polemiche e discussioni e hanno deciso di fare fronte comune in nome dell’Atalanta, la squadra allenata da Lino Mutti che con la vittoria di domenica sulla Fiorentina è tornata a sperare nella salvezza. Un gruppo di politici bergamaschi, di destra e di sinistra, con in testa il sindaco Franco Tentorio, ha scritto al ministro degli Interni Roberto Maroni, all’Osservatorio delle manifestazioni sportive, al Comitato analisi sicurezza delle manifestazioni sportive e al prefetto di Bergamo Camillo Andreana chiedendo che sia autorizzata la presenza dei tifosi dell’Atalanta nel settore ospiti dello stadio di San Siro per la partita di sabato contro l’Inter (la gara è considerata a rischio per la rivalità tra le due tifoserie, ndr), «previa disposizione di limitazioni particolari alla vendita dei biglietti, considerando eventualmente anche l’ingresso dei tifosi ospiti in un orario differenziato». «CONSIDERATO che da quanto emerge da informazioni raccolte - scrivono -, pare che diverse centinaia (potrebbero essere anche 2 mila) di tifosi atalantini, per testimoniare la loro vicinanza alla squadra, abbiano intenzione di presentarsi comunque all’esterno dello stadio di San Siro, ripetendo così quanto fatto a Parma, si invitano le autorità, vista anche la recente responsabilizzazione della tifoseria organizzata dell’Atalanta e al fine di mettere tutte le squadre sullo stesso piano in questa fase finale del campionato, a valutare la possibilità di autorizzare la presenza dei tifosi atalantini».Il documento è stato firmato, oltre che dal primo cittadino di Bergamo, anche dai parlamentari Alessandra Gallone (Pdl), Giorgio Jannone (Pdl), Antonio Misiani (Pd), Giovanni Sanga (Pd), Giacomo Stucchi (Lega Nord), Nunziante Consiglio (Lega Nord), Pierguido Vanalli (Lega Nord), Sergio Piffari (Idv), e dai consiglieri regionali e comunali Daniele Belotti (Lega Nord), Roberto Pedretti (Lega Nord), Marcello Raimondi (Pdl), Carlo Saffioti (Pdl), Maurizio Martina (Pd) e Elena Carnevali (Pd). M.A.

lunedì 19 aprile 2010

ECO DI BERGAMO - 19/04/10 - IL MONDO POLITICO BERGAMASCO: SI AGLI ATALANTINI SABATO A SAN SIRO

Il sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, i parlamentari bergamaschi e diversi consiglieri regionali e comunali hanno scritto al ministro degli Interni, all'Osservatorio delle manifestazioni sportive, al Comitato analisi sicurezza delle manifestazioni sportive e al prefetto di Berrgamo chiedendo che sia autorizzata la presenza dei tifosi atalantini nel settore ospiti di San Siro per la partita di sabato 24 aprile contro l'Inter, previa disposizione di limitazioni particolari alla vendita dei biglietti, considerando eventualmente anche l'ingresso dei tifosi ospiti in un orario differenziato. La lettera è stata firmata da: Franco Tentorio – sindaco di BergamoEttore Pirovano – presidente della Provincia di Bergamodai parlamentari: Alessandra Gallone (Pdl) Giorgio Jannone (Pdl) Antonio Misiani (Pd) Giovanni Sanga (Pd) Giacomo Stucchi (Lega Nord) Nunziante Consiglio (Lega Nord)Pierguido Vanalli (Lega Nord) Sergio Piffari (Idv) dai consiglieri regionali: Daniele Belotti (Lega Nord) Roberto Pedretti (Lega Nord)Marcello Raimondi (Pdl) Carlo Saffioti (Pdl) Maurizio Martina (Pd)dai consiglieri comunali:Elena Carnevali (Pd)

BERGAMO NEWS - 19/04/10 - "LASCIATE ANDARE GLI ATALANTINI A MILANO" FRONTE COMUNE DEI POLITICI BERGAMASCHI

L'appello - Da destra a sinistra si chiede la revoca del divieto di trasferta per i tifosi nerazzurri per la partita in programma sabato a San Siro contro l'Inter.
Appello comune dei politici bergamaschi, trasversale da destra a sinistra, inviato al Ministero degli Interni e al Casms per chiedere la revoca del divieto di trasferta per i tifosi atalantini valido per la partita di sabato prossimo Inter-Atalanta. Alla c.a Ministro degli InterniOsservatorio delle manifestazioni sportiveComitato analisi sicurezza delle manifestazioni sportivePrefetto di BergamoOggetto: provvedimenti per tifosi ospiti riguardo alla partita Inter-Atalanta del 24/4/10Premesso che- il Casms, riguardo alla partita Inter – Atalanta, in programma sabato 24 c.m. alle ore 18, ha disposto il divieto della vendita dei biglietti nella provincia di Bergamo e la vendita di un solo biglietto agli iscritti agli 'Inter Club' riconosciuti, anche se residenti nella provincia di Bergamo e la chiusura del settore ospiti;- tale provvedimento è motivato dall’alto rischio della partita vista la forte rivalità tra le due tifoserie;- nella gara d’andata, a Bergamo, nonostante l’alto rischio della partita è stata consentita la presenza dei tifosi interisti adottando la limitazione della vendita di un solo biglietto a testa; Preso atto che- al termine della partita d’andata un gruppetto di una ventina di tifosi atalantini si è reso responsabile di una sassaiola ad un autobus navetta che trasportava i tifosi interisti;- per quegli incidenti tutta la tifoseria atalantina ha già subito una forte sanzione con il divieto alle trasferte seguenti di Bologna, Roma (Lazio) e Genova (Genoa);- migliaia di tifosi non possono essere penalizzati per responsabilità di venti/trenta facinorosi;Constatato che- da quell’episodio dello scorso dicembre il comportamento della tifoseria atalantina non ha fatto segnalare particolari atti di intemperanza;- in occasione della partita Milan – Atalanta dello scorso 28 febbraio si registravano all’ingresso del settore ospiti alcune criticità dovute all’alto numero di tifosi giunti in contemporanea nell’antistadio di San Siro nel quale era stato predisposto un “budello” forse troppo ristretto per consentire l’accesso di un così alto numero di sostenitori;- tali criticità, non hanno comunque portato ad alcuno scontro con le forze dell’ordine, come del resto è confermato dal fatto che dell’episodio, per altro circoscritto a pochissimi minuti, non c’è stata la minima traccia sugli organi di stampa;- nonostante la lievissima entità dell’episodio, la tifoseria atalantina è stata penalizzata nella seguente trasferta di Parma, gara assolutamente priva di rischi;- altre tifoserie per episodi molto più gravi (per citare solo gli ultimi casi, la gara Livorno-Roma con i sostenitori romanisti autori di scontri, danneggiamenti al treno e saccheggio di un autogrill) non sono state previste sanzioni in gare non a rischio (Bologna-Roma, vietata ai tifosi giallorossi è classificata a rischio);Visto che- la tifoseria atalantina sta maturando una forte responsabilizzazione tanto da non aver fatto registrare episodi negativi nemmeno in occasione della presenza, nonostante il divieto di ingresso allo stadio, di 500 bergamaschi all’esterno del settore ospiti dello stadio di Parma;- in queste ultime gare della stagione l’assenza della tifoseria di una squadra può essere un elemento in grado di falsare il campionato, sia per la lotta per lo scudetto che per la salvezza;Considerato che- da quanto emerge da informazioni raccolte, pare che diverse centinaia (potrebbero essere anche duemila) tifosi atalantini, per testimoniare la loro vicinanza alla squadra, abbiano intenzione di presentarsi comunque all’esterno dello stadio di San Siro, ripetendo così quanto fatto a Parma;Si invitano le autorità in indirizzo vista la positiva recente responsabilizzazione della tifoseria organizzata dell’Atalanta e al fine di mettere tutte le squadre sullo stesso piano in questa fase finale del campionato;- a valutare la possibilità di autorizzare la presenza dei tifosi atalantini nel settore ospiti di San Siro in occasione della prossima partita Inter-Atalanta, previa disposizione di limitazioni particolari alla vendita dei biglietti, considerando eventualmente anche l’ingresso dei tifosi ospiti in un orario differenziato (il settore ospiti potrebbe essere chiuso un paio d’ore prima dell’inizio della partita in modo da evitare l’incrocio con i sostenitori di casa applicando così il medesimo principio utilizzato per il deflusso nel dopopartita).Franco Tentorio – sindaco di BergamoSen. Alessandra Gallone (Pdl)On. Giorgio Jannone (Pdl)On. Antonio Misiani (Pd)On. Giovanni Sanga (Pd)On. Giacomo Stucchi (Lega Nord)On. Nunziante Consiglio (Lega Nord)On. Pierguido Vanalli (Lega Nord)On. Sergio Piffari (Idv)Daniele Belotti - Cons. reg.le Lombardia (Lega Nord)Roberto Pedretti - Cons. reg.le Lombardia (Lega Nord)Marcello Raimondi – Cons. reg.le Lombardia (Pdl)Carlo Saffioti – Cons. reg.le Lombardia (Pdl)Maurizio Martina - Cons. reg.le Lombardia (Pd)Elena Carnevali – cons. com.le Bergamo (Pd)

BERGAMO SERA - 19/04/10 - CONSENTIRE LA TRASFERTA AI TIFOSI: I POLITICI BERGAMASCHI SI MUOVONO PER INTER-ATALANTA

Il sindaco di Bergamo Franco Tentorio
BERGAMO — I politici bergamaschi si muovono insieme per riaprire il settore ospiti dello stadio di Milano. Con una lettera congiunta indirizzata al Ministero degli Interni, all’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, al CASMS e al Prefetto di Bergamo è stata ufficialmente richiesta una revisione di quanto già deciso al fine di permettere l’igresso allo stadio per Inter – Atalanta in programma sabato 24 aprile alle ore 18. Ecco il testo della lettera. Alla c.a Ministro degli InterniOsservatorio delle manifestazioni sportiveComitato analisi sicurezza delle manifestazioni sportive Prefetto di Bergamo Oggetto: provvedimenti per tifosi ospiti riguardo alla partita Inter-Atalanta del 24/4/10Premesso che- il Casms, riguardo alla partita Inter – Atalanta, in programma sabato 24 c.m. alle ore 18, ha disposto il divieto della vendita dei biglietti nella provincia di Bergamo e la vendita di un solo biglietto agli iscritti agli ‘Inter Club’ riconosciuti, anche se residenti nella provincia di Bergamo e la chiusura del settore ospiti;- tale provvedimento è motivato dall’alto rischio della partita vista la forte rivalità tra le due tifoserie;- nella gara d’andata, a Bergamo, nonostante l’alto rischio della partita è stata consentita la presenza dei tifosi interisti adottando la limitazione della vendita di un solo biglietto a testa;Preso atto che- al termine della partita d’andata un gruppetto di una ventina di tifosi atalantini si è reso responsabile di una sassaiola ad un autobus navetta che trasportava i tifosi interisti;- per quegli incidenti tutta la tifoseria atalantina ha già subito una forte sanzione con il divieto alle trasferte seguenti di Bologna, Roma (Lazio) e Genova (Genoa);- migliaia di tifosi non possono essere penalizzati per responsabilità di venti/trenta facinorosi; Constatato che- da quell’episodio dello scorso dicembre il comportamento della tifoseria atalantina non ha fatto segnalare particolari atti di intemperanza;- in occasione della partita Milan – Atalanta dello scorso 28 febbraio si registravano all’ingresso del settore ospiti alcune criticità dovute all’alto numero di tifosi giunti in contemporanea nell’antistadio di San Siro nel quale era stato predisposto un “budello” forse troppo ristretto per consentire l’accesso di un così alto numero di sostenitori;- tali criticità, non hanno comunque portato ad alcuno scontro con le forze dell’ordine, come del resto è confermato dal fatto che dell’episodio, per altro circoscritto a pochissimi minuti, non c’è stata la minima traccia sugli organi di stampa;- nonostante la lievissima entità dell’episodio, la tifoseria atalantina è stata penalizzata nella seguente trasferta di Parma, gara assolutamente priva di rischi;- altre tifoserie per episodi molto più gravi (per citare solo gli ultimi casi, la gara Livorno-Roma con i sostenitori romanisti autori di scontri, danneggiamenti al treno e saccheggio di un autogrill) non sono state previste sanzioni in gare non a rischio (Bologna-Roma, vietata ai tifosi giallorossi è classificata a rischio); Visto che- la tifoseria atalantina sta maturando una forte responsabilizzazione tanto da non aver fatto registrare episodi negativi nemmeno in occasione della presenza, nonostante il divieto di ingresso allo stadio, di 500 bergamaschi all’esterno del settore ospiti dello stadio di Parma;- in queste ultime gare della stagione l’assenza della tifoseria di una squadra può essere un elemento in grado di falsare il campionato, sia per la lotta per lo scudetto che per la salvezza; Considerato che- da quanto emerge da informazioni raccolte, pare che diverse centinaia (potrebbero essere anche duemila) tifosi atalantini, per testimoniare la loro vicinanza alla squadra, abbiano intenzione di presentarsi comunque all’esterno dello stadio di San Siro, ripetendo così quanto fatto a Parma; Si invitano le autorità in indirizzo vista la positiva recente responsabilizzazione della tifoseria organizzata dell’Atalanta e al fine di mettere tutte le squadre sullo stesso piano in questa fase finale del campionato;- a valutare la possibilità di autorizzare la presenza dei tifosi atalantini nel settore ospiti di San Siro in occasione della prossima partita Inter-Atalanta, previa disposizione di limitazioni particolari alla vendita dei biglietti, considerando eventualmente anche l’ingresso dei tifosi ospiti in un orario differenziato (il settore ospiti potrebbe essere chiuso un paio d’ore prima dell’inizio della partita in modo da evitare l’incrocio con i sostenitori di casa applicando così il medesimo principio utilizzato per il deflusso nel dopopartita). Franco Tentorio – sindaco di BergamoSen. Alessandra Gallone (Pdl)On. Giorgio Jannone (Pdl)On. Antonio Misiani (Pd)On. Giovanni Sanga (Pd)On. Giacomo Stucchi (Lega Nord)On. Nunziante Consiglio (Lega Nord)On. Pierguido Vanalli (Lega Nord)On. Sergio Piffari (Idv) Daniele Belotti – Cons. reg.le Lombardia (Lega Nord)Roberto Pedretti – Cons. reg.le Lombardia (Lega Nord)Marcello Raimondi – Cons. reg.le Lombardia (Pdl)Carlo Saffioti – Cons. reg.le Lombardia (Pdl)Maurizio Martina – Cons. reg.le Lombardia (Pd)Elena Carnevali – cons. com.le Bergamo (Pd)

mercoledì 14 aprile 2010

BERGAMO SERA - 14/04/10 - RESTYLING STAZIONE FS, IL MINISTRO ASSICURA: PRONTO IN 18 MESI

BERGAMO — La riqualificazione della stazione ferroviaria di Bergamo inizierà entro la prossima estate e durerà 18 mesi. E’ questa in estrema sintesi la risposta del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli all’interrogazione parlamentare presentata dai leghisti Giacomo Stucchi, Piergiudo Vanalli, Nunziante Consiglio e Ettore Pirovano sui ritardi della società Centostazioni che deve effettuare la ristrutturazione della stazione. Tutta colpa della macchina burocratica, sostiene il ministro, che si sarebbe inceppata su una prescizione di un secondo ascensore richiesto dal Comune ma non recepito “in quanto avrebbe comportato difficoltà strutturali all’interno della stazione e la riduzione dello spazio d’accesso dei passeggeri”. Ma ora che l’iter sembra stato sbloccato, i lavori saranno portati a termine entro 18 mesi. “Centostazioni – assicura Matteoli – intende seguire con determinazione e massima attenzione i lavori per la trasformazione della stazione di Bergamo al fine di rendere questo importante edificio ferroviario vero e proprio polo multifunzionale in grado di offrire servizi qualificati per i clienti in un ambiente confortevole, sicuro e accessibile a tutti”.

ECO DI BERGAMO - 14/04/10 - STAZIONE, RISPONDE MATTEOLI "RESTYLING ENTRO L'ESTATE"

Il ministro ai parlamentari leghisti: i lavori dureranno 18 mesiPubblicato il bando di gara per la ristrutturazione dell'edificio

Il restyling della stazione di Bergamo inizia entro quest'estate. Parola di ministro. E i lavori dureranno 18 mesi. Così Altero Matteoli, titolare delle Infrastrutture, ha risposto alla interrogazione che i parlamentari leghisti bergamaschi (Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli) gli avevano rivolto all'indomani dell'ennesimo rinvio.In effetti il bando di gara, che riguarda sia la progettazione esecutiva, sia i lavori, è stato pubblicato nei giorni scorsi sul sito Internet di Centostazioni e il termine per la ricezione delle offerte è stato fissato per il 20 maggio. «La stazione ferroviaria versa in uno stato di limitata funzionalità e di scarso decoro, nonché del tutto inadeguata alle esigenze dell'utenza – avevano scritto i parlamentari del Carroccio –. Sono in programma a Bergamo già a partire dalla primavera 2010 alcune manifestazioni nazionali che porteranno nelle città migliaia di visitatori provenienti da tutto il territorio che userebbero la stazione ferroviaria, attualmente del tutto impreparata e inadeguata a tali eventi». Nella risposta del ministro viene ripercorso il lungo e complesso iter che ha portato al progetto di riqualificazione della stazione: un intervento da 3 milioni di euro cofinanziato da Rfi e dagli enti locali territoriali. Il primo accordo risale al 2003, integrato poi nel 2008 dalla convenzione per la realizzazione del sottopasso per via Gavazzeni. A marzo 2009 risale la prescrizione del Comune di inserire un secondo ascensore nell'atrio della stazione, prescrizione ritirata in un secondo momento (maggio 2009) in seguito a verifiche tecniche. Da allora, spiega il ministro, si è predisposta la gara d'appalto. E perché così tanto tempo? «La rilevanza e la complessità dell'intervento – scrive il ministro – hanno richiesto un iter di affidamento tale da garantire l'individuazione di un'impresa in grado di eseguire i lavori "a regola d'arte" in base a criteri di qualità predefiniti e dettagliati che hanno comportato un particolare studio». Ad ogni modo Matteoli assicura che «la società Centostazioni, come per gli altri scali già interessati da rilevanti interventi di restyling e valorizzazione, intende eseguire con determinazione e massima attenzione i lavori per la trasformazione della stazione di Bergamo, al fine di rendere questo importante edificio ferroviario vero e proprio polo multifunzionale in grado di offrire servizi qualificati per i clienti in un ambiente confortevole, sicuro e accessibile a tutti».L'intervento, cofinanziato da Rfi, Comune, Provincia e Regione, prevede la riorganizzazione degli spazi interni, la riqualificazione dell'atrio, l'inserimento di nuovi servizi per i clienti nell'ambito di percorsi semplificati, il recupero delle arcate originarie sulla facciata esterna, la manutenzione delle strutture, la messa a norma degli impianti tecnologici, opere di abbattimento delle barriere architettoniche.In particolare il progetto prevede lo spostamento della biglietteria all'estremità sinistra dell'edificio e il suo collegamento con l'atrio tramite una galleria vetrata e riscaldata. L'atrio sarà riqualificato e ospiterà dei nuovi spazi commerciali, mentre l'accesso ai binari e al sottopasso verso via Gavazzeni sarà migliorato con il rifacimento della scala, attualmente troppo stretta. Uno spazio sarà riservato al posteggio delle biciclette dei viaggiatori.Nel frattempo i pendolari dovranno pazientare. L'attuale stazione, del resto, si appresta a compiere 112 anni. Di nuovo ci sono solo i tabelloni degli orari. Tutto il resto è vetusto, non più adatto a uno snodo ferroviario che, per numero di passeggeri, è il quinto in Italia tra le strutture di medie dimensioni.

lunedì 12 aprile 2010

BERGAMO SERA.COM - 12/04/10 - FONDI UNIVERSITA': LA LEGA CHIEDE CONTO AL MINISTRO

ROMA — L’Università di Bergamo finisce in parlamento. Sono stati i parlamentari leghisti Giacomo Stucchi, Pierguido Vanalli, Nunziante Consiglio e Ettore Pirovano a presentare un’interrogazione al ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini per venire incontro alle richieste di fondi dell’ateneo bergamasco, avanzata a mezzo stampa dal rettore Stefano Paleari. “Quest’anno gli iscritti sono 1600 (300 in più rispetto all’anno scorso) – si legge nel documento -; l’ateneo orobico punta ad offrire tutti gli strumenti per diventare protagonisti nel mondo del lavoro e nella società, grazie alla collaborazione di tutte le facoltà, per offrire agli studenti e alle famiglie bergamasche un’offerta formativa capace di sviluppare professionalità in grado di guardare con fiducia oltre la crisi; che all’aumento degli studenti è seguito un taglio dei trasferimenti dallo Stato, conseguenti alla riforma Gelmini, che sono stati quantificati dal rettore Paleari in 15 milioni di euro e che spetterebbero di diritto all’Ateneo bergamasco, come sono a disposizione di altre università del Paese con la stessa struttura ed eguale offerta formativa”.Per questo i parlamentari della Lega interrogano il ministro per sapere se “ritenga urgente verificare i motivi che hanno generato un taglio dei trasferimenti verso l’Ateneo bergamasco, rispetto ad altre università del Paese, nonché erogare tempestivamente il contributo spettante allo stesso, al fine di evitare discriminazioni e consentire un adeguato percorso formativo ai giovani orobici”.

sabato 10 aprile 2010

ECO DI BERGAMO - 10/04/10 - "UNIVERSITA' SOTTOFINANZIATA":PARLAMENTARI IN CAMPO

Interrogazione al ministro Gelmini dagli onorevoli leghisti e al governo da Giorgio Jannone (Pdl)

Gli studenti all´Università di Bergamo«Chiediamo al ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, di verificare i motivi che hanno generato un taglio dei trasferimenti verso l'Ateneo di Bergamo rispetto ad altre università del Paese, nonché di erogare tempestivamente il contributo spettante all'università, per evitare discriminazioni e consentire un adeguato percorso formativo ai giovani orobici». I parlamentari bergamaschi della Lega Nord (Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli) hanno inviato un'interrogazione a risposta al ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca per chiedere conto del taglio dei trasferimenti dallo Stato all'Università degli studi di Bergamo.Insomma hanno subito raccolto le dichiarazioni del rettore Stefano Paleari rilasciate al nostro giornale presentando l'offerta formativa 2010/2011 dell'ateneo bergamasco in vista della serie di Open day in programma da oggi fino al 17 aprile.L'Università degli studi di Bergamo infatti è riuscita a riconfermare l'offerta formativa delle sei facoltà, migliorando l'apertura agli scambi con l'estero e a una formazione multidisciplinare dei giovani, pur in un clima di bilanci decrescenti e quando ancora è in via di approvazione definitiva il decreto Gelmini. Lo stesso rettore però ha ribadito che, a parità di prestazioni erogate ad altri atenei, il nostro risulta sottofinanziato. «Io ho fatto la mia parte – ha dichiarato poi Paleari –: ora tocca ai parlamentari bergamaschi portare ai nostri studenti i 15 milioni di euro di cui siamo debitori dallo Stato».E i parlamentari leghisti hanno colto subito l'appello impegnandosi a chiedere al ministro dell'Istruzione le ragioni di questo sottofinanziamento. Anche l'onorevole Giorgio Jannone (Pdl) ha presentato al governo un'interrogazione sui finanziamenti all'Università di Bergamo. «L'Università di Bergamo ha conosciuto in questi anni un'importante crescita – sottolinea Jannone – quantitativa e qualitativa». Cita l'aumento del numero di studenti, delle sedi universitarie, ma anche il peso delle produzioni scientifiche (triplicato). «A fronte di questa importante crescita – osserva Jannone –, che comporta un aumento delle spese, i contributi provenienti dal fondo ordinario dello Stato sono rimasti pressoché stabili negli ultimi due anni prevedendo per il 2010 un assottigliamento. Per il momento l'università non ha neppure aumentato le tasse per gli studenti. Chiedo ragione – prosegue Jannone – al Governo di quali iniziative i dicasteri competenti intendano intraprendere al fine di garantire le risorse necessario al sostegno e allo sviluppo del sistema universitario bergamasco».Il gruppo dei parlamentari leghisti chiede spiegazioni al ministro Gelmini sottolineando che gli iscritti agli open day sono aumentati dallo scorso anno, segno di come «l'Università di Bergamo punti a offrire tutti gli strumenti ai giovani bergamaschi per diventare protagonisti nel mondo del lavoro e nella società, grazie alla collaborazione di tutte le facoltà, e come offra agli studenti e alle famiglie bergamasche un'offerta formativa capace di sviluppare professionalità in grado di guardare con fiducia oltre la crisi».El. Cat.

giovedì 8 aprile 2010

BERGAMO SERA.COM - 08/04/10 - VALBREMBANA, CHIUDE EQUITALIA: LA LEGA INTERROGA IL MINISTRO

ZOGNO — La chiusura dell’unico ufficio Equitalia della zona, quello di Zogno, rischia di creare non pochi disagi ai residenti in Valbrembana. Per questo la Lega Nord ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Economia Giulio Tremonti. “Equitalia – si legge nel documento firmato da Giacomo Stucchi, Pierguido Vanalli, Nunziante Consiglio e Ettore Pirovano – è la società per azioni, a totale capitale pubblico, incaricata dell’esercizio dell’attività di riscossione nazionale dei tributi. Il suo fine è quello di contribuire a realizzare una maggiore equità fiscale, dando impulso all’efficacia della riscossione attraverso la riduzione dei costi a carico dello Stato e la semplificazione del rapporto con il contribuente. Nel comune di Zogno l’agenzia di Equitalia eroga un servizio importante non solo ai cittadini residenti, ma ha un bacino di utenza molto ampio che comprende tutti gli abitanti della Valle Brembana.“I vertici regionali di Equitalia – continuano i leghisti – hanno recentemente deciso di chiudere lo sportello esattoriale ubicato a Zogno (BG), comunicando la decisione, già assunta, al sindaco del Comune. L’amministrazione comunale di Zogno ha manifestato il proprio dissenso a tale soluzione, tra l’altro adottata senza un confronto preventivo con gli enti locali interessati”. Per questo i parlamentari della Lega chiedono al ministro “se non ritenga opportuno rivalutare la decisione di Equitalia che prevede la chiusura dell’unico sportello esistente nella Valle Brembana, nell’ottica di affrontare eventuali problematiche con gli enti locali interessati, che dovrebbero essere interpellati come interlocutori privilegiati nell’ottica dell’attuazione di un concreto federalismo”.