lunedì 30 novembre 2009

BERGAMOSERA - 30/11/09 - MANIFESTAZIONE COLDIRETTI: CENTO TRATTORI IN CENTRO CITTA'

CENTRO CITTA’ — Un baccano infernale ha annunciato domenica mattina l’ingresso in centro città di un centinaio di trattori per la 59esima Giornata del ringraziamento degli agricoltori. La giornata è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione dell’agricoltura bergamasca che, come diversi altri settori, sta vivendo una pesante crisi per la sregolata concorrenza straniera, “pur non ottenendo le stesse attenzioni di meccanica e tessile” denunciano dalla Coldiretti. Penalizzati soprattutto la produzione e il settore delle carni. Oltre a centinai di agricoltori erano presenti alla manifestazione anche il prefetto Camillo Andreana, il sindaco di Bergamo Franco Tentorio, l’assessore provinciale all’agricoltura, i deputati della Lega Nunziante Consiglio e Giacomo Stucchi, i consiglieri regionali Daniele Belotti e Marcello Raimondi, nonché il presidente di Coldiretti Bergamo Giancarlo Colombi. La festa è stata accompagnata dalla Fanfara degli alpini di Scanzorosciate. La lunga sfilata di trattori per le vie cittadine, ha creato disagi al traffico a metà mattinata con lunghe code in via Zanica, Angelo Maj, Bonomelli.

ECO DI BERGAMO - 30/11/09 - "IL MONDO AGRICOLO IN FORTE CRISI. SERVE AIUTO COME PER IL TESSILE"

Un corteo con il giallo predominante, il colore della Coldiretti, ha vivacizzato ieri il centro città in occasione della giornata provinciale del ringraziamento, giunta alla 59° edizione.Diverse centinaia gli agricoltori, provenienti da tutta la Bergamasca, che hanno voluto essere presenti all'appuntamento tradizionale con i loro veicoli da lavoro. I partecipanti si sono ritrovati a metà mattina al piazzale della Malpensata, da dove sono partiti verso le 10,30, con bandiere e trattori, per raggiungere il centro. Il coloratissimo corteo, che ha invaso viale Papa Giovanni sotto una leggera pioggia, è poi giunto sul Sentierone. A ridosso del teatro Donizetti sono stati parcheggiati circa cento trattori, quelli che il tratto di strada è riuscito a contenere, mentre lungo il tragitto ne sono stati contati quasi il doppio.Oltre agli addetti ai lavori, numerose le autorità che hanno preso parte alla manifestazione, tra le quali il prefetto Camillo Andreana, il sindaco Franco Tentorio, l'on. Nunziante Consiglio, l'on. Giacomo Stucchi, l'assessore provinciale all'Agricoltura Enrico Piccinelli, il consigliere regionale Daniele Belotti, il presidente di Coldiretti Bergamo Giancarlo Colombi e il sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia Marcello Raimondi.«Il mondo agricolo – ha sottolineato Enrico Piccinelli – sta vivendo una crisi abbastanza forte. Mi riferisco in particolare alla produzione del latte. Ma ci sono anche altri comparti in grande difficoltà. Quello delle carni, ad esempio, sta attraversando una situazione drammatica. Nel suo complesso l'agricoltura avrebbe bisogno di ottenere almeno la stessa attenzione ricevuta di recente da settori come la meccanica e il tessile. In caso contrario rischierebbe di andare incontro a una crisi irreversibile, con inevitabili ricadute sull'economia». Nel corso dell'appuntamento c'è stata anche un'applaudita esibizione della Fanfara alpina di Scanzorosciate.Alle 11,30 il vescovo Francesco Beschi ha celebrato la Messa nella vicina chiesa di San Bartolomeo, Messa culminata con la preghiera dell'agricoltore. La funzione è stata concelebrata dal priore della comunità di San Bartolomeo, padre Mario Marini, dal direttore dell'ufficio per la Pastorale del lavoro e consulente ecclesiastico della Coldiretti, don Francesco Poli e da don Antonio Manzoni, predecessore di don Poli nell'incarico. Terminata la cerimonia religiosa il vescovo, dopo aver benedetto gli automezzi, ha pronunciato le seguenti parole: «Padre Santo, a Te sale la voce del popolo che benedice il Tuo nome. Nella Tua benevolenza proteggi i lavoratori e i loro strumenti di lavoro. Fa che mediante la loro operosità e il Tuo aiuto manifestino le meraviglie della creazione, promuovano il progresso dell'intera società a lode della Tua gloria».«Questa giornata – ha detto Giancarlo Colombi – rappresenta un momento di riflessione ma anche di bilanci sull'annata agraria. Siamo nel bel mezzo di una crisi e proprio per questo ci stiamo attivando di conseguenza. Ad esempio è a buon punto un progetto che prevede la messa in campo di un sistema di filiera corta in grado di portare maggiori redditi alle imprese».

domenica 29 novembre 2009

ECO DI BERGAMO - 29/11/09 - FESTA DELLA COLDIRETTI, PICCINELLI: "SI RISCHIA UNA CRISI IRREVERSIBILE"

Diverse centinaia gli agricoltori, provenienti da tutta la Bergamasca, che domenica 29 novembre hanno voluto essere presenti alla 59esima Giornata del ringraziamento con i loro veicoli da lavoro. A ridosso del Donizetti sono stati parcheggiati circa cento trattori, quelli che il tratto di strada è riuscito a contenere, mentre lungo il tragitto ne sono stati contati quasi il doppio. Oltre agli addetti ai lavori, numerose le autorità che hanno preso parte alla manifestazione tra le quali il prefetto Camillo Andreana, il sindaco Franco Tentorio, l’on. Nunziante Consiglio, l’on. Giacomo Stucchi, l’assessore provinciale all’Agricoltura Enrico Piccinelli, il consigliere regionale Daniele Belotti, il presidente di Coldiretti Bergamo Giancarlo Colombi e il sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia Marcello Raimondi. «Il mondo agricolo – ha sottolineato l'assessore Piccinelli – sta vivendo una crisi abbastanza forte. Mi riferisco in particolare alla produzione del latte. Ma ci sono anche altri comparti in grande difficoltà. Quello delle carni, ad esempio, sta attraversando una situazione drammatica. Nel suo complesso l’agricoltura avrebbe bisogno di ottenere almeno la stessa attenzione ricevuta di recente da settori come la meccanica e il tessile. In caso contrario rischierebbe di andare incontro ad una crisi irreversibile, con inevitabili ricadute sull’economia». Alle 11,30 il vescovo Francesco Beschi ha celebrato la Santa Messa nella chiesa di San Bartolomeo, culminata con la preghiera dell’agricoltore. La funzione è stata concelebrata dal priore della comunità di S. Bartolomeo, padre Mario Marini, dal direttore dell’ufficio per la pastorale del lavoro e consulente ecclesiastico della Coldiretti, don Francesco Poli, e don Antonio Manzoni che ha preceduto Poli nell’incarico. Terminata la cerimonia religiosa il vescovo, dopo aver benedetto gli automezzi, ha pronunciato le seguenti parole: «Padre Santo, a Te sale la voce del popolo che benedice il Tuo nome. Nella Tua benevolenza proteggi i lavoratori e i loro strumenti di lavoro. Fa che mediante la loro operosità e il Tuo aiuto manifestino le meraviglie della creazione, promuovano il progresso dell’intera società a lode della Tua gloria». «Questa giornata – ha detto Giancarlo Colombi – rappresenta un momento di riflessione ma anche di bilanci sull’annata agraria. Siamo nel bel mezzo di una crisi e proprio per questo ci stiamo attivando di conseguenza. Ad esempio è a buon punto un progetto che prevede la messa in campo di un sistema di filiera corta in grado di portare maggiori redditi alle imprese».

venerdì 27 novembre 2009

ECO DI BERGAMO - 27/11/09 - LATTE CONFRAGRICOLTURA E CIA PORTANO LA PROTESTA A ROMA

Confagricoltura e Cia che insieme all'Associazione produttori latte (Aintprolaca) hanno organizzato nei giorni scorsi numerosi presidi in Bergamasca per sottolineare le difficoltà dei produttori di latte cambiano palcoscenico: giovedì oltre mille agricoltori, per lo più lombardi, si ritroveranno a Roma per organizzare un presidio in piazza Montecitorio.«Abbiamo raggiunto l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini distribuendo oltre 5 mila bottiglie di latte contenenti i messaggi fondamentali della nostra protesta - ha detto Paolo Gatti, presidente dell'Associazione produttori latte, facendo il punto sulle agitazioni -. Inoltre, i numerosi esponenti politici intervenuti ai presidi (tra gli altri, gli onorevoli Di Pietro, Cimadoro, Piffari, Rota, Misiani, Pezzotta, Stucchi, Vanalli) hanno avuto modo di confrontarsi con gli agricoltori e i dirigenti sindacali»«Dobbiamo ringraziare gli imprenditori agricoli - ha aggiunto Dario Vitali, presidente della Sezione lattiero-casearia di Confagricoltura Bergamo - che hanno partecipato numerosi alle manifestazioni. Un ringraziamento particolare è dovuto a quegli agricoltori che hanno partecipato a titolo personale, condividendo i motivi della mobilitazione». Un riferimento questo alla Coldiretti, che non ha dato adesione alla manifestazione.E in materia di rapporti tra organizzazioni agricole il presidente di Confagricoltura Bergamo, Renato Giavazzi, ha rilanciato un appello all'unità: «La grave situazione di crisi in cui versa il settore agricolo non consente più che si disperdano energie preziose a causa di divisioni tra le rappresentanze del mondo agricolo: dobbiamo mettere da parte senza indugio questioni di appartenenza storica e costituire un'unica forte rappresentanza del mondo agricolo bergamasco e nazionale. È ciò che chiedono a gran voce gli agricoltori».Positivo anche il commento di Piero Bonalumi, presidente bergamasco della Confederazione italiana agricoltori: «La nostra mobilitazione, insieme a quelle organizzate contemporaneamente in altre province lombarde, ha contribuito a far riaprire il tavolo delle trattative per il prezzo del latte alla stalla. La buona notizia è che un incontro tra gli industriali di Assolatte e le rappresentanze agricole regionali è già previsto per il 10 dicembre. L'auspicio è che si possa porre rimedio al nefasto accordo siglato qualche tempo fa tra Assolatte e Coldiretti di Brescia, che ha indirizzato tutti i caseifici lombardi verso il pagamento agli allevatori di un prezzo indicativo di 0,31 euro per litro di latte, a fronte di un prezzo reale di mercato che potrebbe attestarsi fin da ora intorno a 0,38 euro».

giovedì 26 novembre 2009

ECO DI BERGAMO - 26/11/09 - SCUOLA IN BRASILE, FONDI DALLA REGIONE

Verdello In arrivo 40.000 euro per i progetti dell'onlus «Amigos per sempre»

La scuola realizzata grazie ai fondi di «Amigos per sempre»VerdelloDalla Regione 40.000 euro per i progetti dell'onlus «Amigos per sempre» di Verdello. Trentamila sono già stati erogati e serviranno a realizzare un allevamento avicolo e per ampliare una scuola a Cariambà, in Brasile, nella foresta amazzonica. I 10.000 euro restanti saranno versati all'associazione alla conclusione dei lavori, previsti per l'autunno 2010.«Le nostre azioni in Brasile sono il frutto di una costante raccolta fondi, attraverso mercatini e serate musicali, alcune organizzate anche con le scuole del paese – ha spiegato il presidente di "Amigos per sempre" Severino Paratico –. Per quest'ultimo aiuto, invece, dobbiamo ringraziare l'onorevole Giacomo Stucchi che si è preso a cuore i nostri progetti, fino a portarli in prima persona al Pirellone».L'associazione, nata nel 2000 dall'impegno di alcuni soci dell'Avis, fin dagli inizi si è mossa a fianco della congregazione missionaria delle suore di Santa Teresinha, che opera nel cuore della foresta amazzonica. «Aiutare i popoli in difficoltà. È questa l'idea che mi ha spinto a mobilitarmi – ha commentato il parlamentare Stucchi –. Appoggiare l'associazione non significa solo condividere un'idea, ma portare avanti una politica che non li costringa a emigrare». «Si tratta di un finanziamento molto importante che darà un forte impulso al nostro impegno in Brasile – ha continuato Paratico –. Con i fondi arrivati vogliamo ampliare la prima scuola da noi edificata, la "Casa dos Anjos", frequentata da duecento bambini dai 4 agli 11 anni e costruire nelle vicinanze anche un allevamento di polli e galline, utile a garantire l'alimentazione degli scolari di questo istituto e di un altro, la scuola "Amigos para sempre" alla periferia della cittadina di Braganca che ospita altri duecento scolari».Marina Ghidotti

ECO DI BERGAMO - 26/11/09 - POSTAMAT IN TILT, RAFFICA DI ADDEBITI FANTASMA

Bagnatica L'azienda: l'inconveniente è già risolto, i soldi tornano al loro posto. Parlamentari bergamaschi scrivono al ministro

BAGNATICAMigliaia di euro spariti, il conto «in rosso» e impossibilità di pagare con il bancomat o prelevare contanti. Una situazione che ieri ha fatto venire i sudori freddi a molti correntisti di Banco Posta in diverse zone d'Italia e anche nella Bergamasca: emblematico il caso segnalato da una casalinga di Bagnatica che non solo si è vista scomparire dal postamat 3.700 euro, ma si è trovata addirittura con debito di 121 euro.Poste Italiane ieri mattina ha comunicato che «in seguito ad un'anomalia contabile alcune transazioni effettuate recentemente con la carta postamat potrebbero aver generato un addebito superiore a quello effettivo», poi nel tardo pomeriggio ha annunciato di aver ripristinato il programma informatico che gestisce le operazioni di prelievo e pagamento: tutti gli addebiti fantasma, dunque, saranno annullati e i correntisti ritroveranno i soldi al loro posto. Poste Italiane ha anche annunciato che invierà una lettera in cui sarà confermato il saldo contabile corretto.Tra i correntisti che ieri nella nostra provincia hanno fatto i conti con l'«anomalia contabile» c'è anche una casalinga di Bagnatica, Maria Augusta Agazzi di 55 anni, che ha raccontato: «Sono andata in farmacia a Costa Mezzate verso le 10,30 per acquistare dei medicinali e non sono riuscita a pagare col postamat: è comparso per ben due volte il messaggio "transazione negata". Così sono andata all'ufficio postale e ho scoperto che dal mio conto erano spariti 3.700 euro e che avevo addirittura un debito di 121 euro. Gli addetti mi hanno spiegato che c'era stato un inconveniente a Roma, cosa che mi è stata confermata poi anche telefonando al numero verde di Poste Italiane».A quanto si è potuto apprendere il disguido tecnico avrebbe fatto «saltare» la virgola dei decimali, aggiungendo due zeri in più ad ogni operazione: per esempio, chi aveva speso 37,10 euro si è trovato un addebito di 3710 euro. Il problema non ha riguardato tutti i correntisti, ma solo quelli che hanno eseguito operazioni negli ultimi giorni.Nel tardo pomeriggio di ieri Poste Italiane ha annunciato di aver «provveduto al ripristino del regolare funzionamento del software che gestisce le operazioni di prelievo e pagamento con la carta Postamat», aggiungendo che «le anomalie riscontrate sulle transazioni sono derivate dall'aggiornamento della piattaforma tecnologica». Poste Italiane, si legge nella nota diffusa ieri, «si scusa con i propri clienti e garantisce che sui conti non sarà calcolato alcun addebito. Nei prossimi giorni invierà una lettera alla clientela in cui sarà confermato il ripristino del saldo contabile corretto».Nel frattempo i parlamentari bergamaschi Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli hanno presentato un'interrogazione al ministro dello Sviluppo economico per chiedergli «quali misure intenda intraprendere al fine di tutelare i correntisti di Poste Italiane, ripristinare tempestivamente i corretti saldi ed evitare il ripetersi di simili disagi», evidenziando anche che il sito Internet delle Poste lo scorso 10 ottobre era stato attaccato da pirati informatici.Emanuele Biava

domenica 22 novembre 2009

ECO DI BERGAMO - 22/11/09 - VIRGO FIDELIS, FESTA DEI CARABINIERI. IL VESCOVO: GRAZIE PER IL VOSTRO SERVIZIO

«Preghiamo perché il lavoro e la missione dei carabinieri sia sempre sostenuta dalla luce e dalla forza». Sono state queste le prime parole del vescovo Francesco Beschi ieri mattina nella Messa in onore della Virgo Fidelis, patrona dell'Arma dei Carabinieri. Nella chiesa di San Bartolomeo numerose sono state le autorità militari presenti, fra queste il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Roberto Tortorella insieme al vicecomandante colonnello Giacinto Prencipe affiancato dagli altri comandanti delle varie compagnie territoriali. Fra i politici il vicesindaco Gianfranco Ceci e il parlamentare della Lega Nord Giacomo Stucchi. «Preghiamo – ha detto il vescovo nell'omelia – per il servizio che questi militari rendono all'intera comunità bergamasca. Senza dimenticare tutti i carabinieri caduti». La celebrazione della Virgo Fidelis risale al 1949, quando Pio XII proclamò ufficialmente Maria «Virgo Fidelis patrona dei carabinieri», fissandone la ricorrenza al 21 novembre: data in cui la cristianità celebra la festa liturgica della Presentazione di Maria Vergine al tempio e anniversario della «Battaglia di Culqualber». Con la Virgo Fidelis, l'Arma celebra anche la «Giornata dell'orfano», istituita nel 1996, che rappresenta per i carabinieri e per l'Opera nazionale di assistenza per gli orfani dei militari dell'Arma dei carabinieri un'occasione di concreta vicinanza alle famiglie dei colleghi caduti.

mercoledì 18 novembre 2009

DNEWS - 18/11/09 - GIUNTA INTERCETTATA, INTERPELLANZA AD ALFANO E MARONI

Dopo la segnalazione del sindaco di Azzano San Paolo, di una seduta di giunta registrata probabilmente con un telefonino da una persona esterna alla compagine di governo, la palla passa alla politica. I parlamentari della Lega Nord Stucchi, Pirovano, Consiglio e Vanalli hanno fatto un ’interpellanza ai ministri Alfano e Maroni per sapere «se intendono verificare i preoccupanti fatti di Azzano, al fine di accertare se il caso denunciato dal sindaco Pergreffi corrisponde ad una violazione di norme in vigore ed in particolare dell’articolo 326 del Codice penale, relativo alla rivelazione e all’utilizzazione di segreti d’ufficio e se non ritengano opportuno intervenire al fine di intraprendere, con i mezzi e le modalità proprie, iniziative adeguate per l’individuazione dei responsabili, tutelando la libertà, la democrazia e la sicurezza delle istituzioni». La registrazione, non autorizzata ed eseguita all’insaputa dei membri della giunta di Azzano, probabilmente effettuata con sistemi elettronici o magnetici, si trovava in possesso di un privato cittadino; si tratta di una chiave Usb che è stata fatta trovare davanti alla farmacia di piazza IV novembre; il sindaco non ha escluso che altre registrazioni riguardanti altre sedute possano essere state effettuate; tale episodio sembrerebbe un atto intimidatorio, forse un avvertimento, nei confronti dell’Amministrazione comunale.

BERGAMOSERA - 18/11/09 - SPIONAGGIO ALLA GIUNTA. IL CASO AZZANO APPRODA IN PARLAMENTO

ROMA — Approda in parlamento il caso di spionaggio avvenuto durante una seduta della giunta comunale di Azzano San Paolo. Il deputato della Lega Giacomo Stucchi, insieme ai colleghi Guido Vanalli, Nunziante consiglio e Ettore Pirovano, ha presentato un’interpellanza al presidente del Consiglio Berlusconi, al ministro dell’Interno Maroni e al titolare della Giustizia Alfano in cui chiede” di verificare i preoccupanti fatti al fine di accertare se il caso denunciato dal sindaco Pergreffi corrisponde ad una violazione di norme in vigore ed in particolare dell’articolo 326 del Codice penale, relativo alla rivelazione e all’utilizzazione di segreti d’ufficio”. ” Il sindaco del Comune di Azzano San Paolo Simona Pergreffi – si legge nel documento – ha convocato per lunedì 16 novembre 2009 una conferenza stampa, per chiarire una spiacevole situazione che ha interessato l’Amministrazione e ha reso noto che all’inizio del mese di novembre l’amministrazione, venuta a conoscenza della possibile esistenza di una registrazione che avrebbe dovuto riguardare una riunione di Giunta, ha segnalato i fatti al Comando dei Carabinieri di Stezzano (BG) e sporto denuncia contro ignoti”. “Tale registrazione non autorizzata ed eseguita all’insaputa dei presenti – continua l’interpellanza- probabilmente effettuata con sistemi elettronici o magnetici, si trovava in possesso di un privato cittadino. Si tratta di una chiave USB che è stata fatta trovare, da mani ignote, davanti alla farmacia di piazza IV novembre. Il sindaco non ha escluso che altre registrazioni riguardanti altre sedute possano essere state effettuate. Tale episodio, molto grave, sembrerebbe un atto intimidatorio, forse un avvertimento, nei confronti dell’Amministrazione comunale, eletta democraticamente”. Per questo, Stucchi chiede un intervento del governo “al fine di intraprendere, con i mezzi e le modalità proprie, iniziative adeguate per l’individuazione dei responsabili, tutelando la libertà, la democrazia e la sicurezza delle istituzioni”.

ECO DI BERGAMO - 18/11/09 - GIUNTA SPIATA AD AZZANO, INTERPELLANZA A ROMA

AZZANO. Con un'interpellanza scritta, gli onorevoli leghisti Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli, hanno richiesto formalmente ieri sera un intervento del presidente del Consiglio, del ministro della Giustizia e di quello dell'Interno sulle registrazioni illecite di una riunione della Giunta del Comune di Azzano San Paolo.Intanto continuano le indagini dei carabinieri di Stezzano sul giallo denunciato pubblicamente lunedì, nel corso di una conferenza stampa, dal sindaco di Azzano, Simona Pergreffi. La registrazione audio resta nelle mani delle forze dell'ordine, al lavoro per trovare il bandolo della matassa, di un groviglio che non smette di fomentare le chiacchiere dei cittadini del comune alle porte di Bergamo.È proprio l'interpellanza a riassumere la situazione di fatto: la convocazione della conferenza stampa del sindaco Pergreffi che ha reso noto lunedì lo spiacevole episodio venuto a conoscenza dell'amministrazione all'inizio del mese di novembre. Si tratta dell'esistenza di una registrazione che avrebbe dovuto riguardare una riunione di Giunta segnalata al Comando dei Carabinieri di Stezzano, a cui ha fatto seguito una denuncia contro ignoti. «La registrazione – spiegano i parlamentari leghisti – non autorizzata ed eseguita all'insaputa dei presenti, probabilmente effettuata con sistemi elettronici o magnetici, si trovava in possesso di un privato cittadino. Si tratta – confermano – di una chiave Usb che è stata fatta trovare da mani ignote davanti alla farmacia di piazza IV Novembre».«Si tratta – ribadiscono – di un episodio molto grave, sembrerebbe un atto intimidatorio, forse un avvertimento, nei confronti dell'Amministrazione pubblica, che è stata democraticamente eletta. Il sindaco non esclude che altre registrazioni riguardanti altre sedute possano essere state effettuate». Chiedono poi ai ministri Alfano e Maroni di verificare i «preoccupanti fatti esposti al fine di accertare se il caso denunciato dal sindaco Pergreffi corrisponde a violazione di norme in vigore e in particolare dell'articolo 326 del Codice penale, relativo alla rivelazione e all'utilizzazione di segreti d'ufficio». Sollecitano poi un intervento «per individuare i responsabili, tutelando la libertà, la democrazia e la sicurezza delle istituzioni». Intanto non trapelano altri particolari su chi sia l'autore del gesto e il motivo che l'ha spinto a spiare la Giunta, dunque, rimane un mistero, la cui soluzione resta aggrappata alle ricerche dei Carabinieri.

martedì 17 novembre 2009

ECO DI BERGAMO - 17/11/09 - GIUNTA SPIATA, IL GIALLO DELLA CHIAVETTA USB

Azzano, la Lega denuncia: episodio preoccupanteNella registrazione l'ipotesi di una farmacia comunale

AZZANO.La «chiave» del giallo è nelle mani dei carabinieri di Stezzano ed è tutta digitale. È una chiavetta Usb sulla quale qualcuno ha salvato la registrazione di una seduta di giunta e che è stata fatta trovare, da mani ignote, davanti alla porta della farmacia di piazza IV Novembre. Nella giunta gli assessori avevano discusso sull'ipotesi di aprire una farmacia comunale. Avevano valutato l'opportunità dell'operazione e per farlo avevano anche stimato i guadagni della farmacia esistente. Proprio quella di piazza IV Novembre davanti alla quale è stata lasciata la chiavetta incriminata. I carabinieri, che stanno tentando di ricostruire l'accaduto, non hanno ancora un'ipotesi di reato sulla quale basare le indagini. Ma per la Lega, che governa il paese, il caso è chiaro: «è un episodio grave» ha detto il sindaco Simona Pergreffi, che non è scesa nei particolari della vicenda, ma si è limitata a denunciare la diffusione della registrazione. Con lei si sono mossi anche i parlamentari. Oggi Giacomo Stucchi, deputato della Lega Nord, presenterà un'interpellanza ai ministri dell'Interno, Roberto Maroni e della Giustizia, Angelino Alfano, per chiedere di verificare se il caso denunciato dal sindaco corrisponde a una violazione dell'articolo 326 del Codice penale, relativo alla rivelazione e all'utilizzazione di segreti d'ufficio.Audio sotto sequestro«Lo riteniamo un episodio preoccupante e molto grave che attenta alla libertà e alla democrazia: all'inizio di novembre siamo venuti casualmente a conoscenza di una registrazione non autorizzata di una seduta della Giunta – spiega la prima cittadina –. La registrazione, fatta all'insaputa dei presenti in sala Giunta, sarebbe stata effettuata con sistemi elettronici o magnetici ed era in possesso di un privato cittadino. Abbiamo così deciso di denunciare l'episodio ai carabinieri di Stezzano, che hanno sequestrato l'audio e stanno ora svolgendo tutte le dovute indagini. Evidentemente qualcuno potrebbe aver pensato che la discussione avvenuta in quella sede poteva in qualche modo influenzare o lenire quest'amministrazione, ma ci sentiamo di dire che alcuna intimidazione può avere effetto, in quanto non esiste nessun contenuto da celare, gli argomenti discussi nelle riunioni di Giunta potrebbero essere tranquillamente trattati in assemblee pubbliche, se non fosse per la delicatezza di alcune questioni protette dalla privacy. Per di più, in quella specifica circostanza, l'ordine del giorno della riunione non prevedeva argomenti di particolare importanza».«Atto deplorevole»«Chiunque abbia pensato di far male a questa amministrazione non l'ha in alcun modo delegittimata, è un atto deplorevole e ignobile» ha aggiunto l'avvocato Claudia Terzi, sindaco di Dalmine, intervenuta alla conferenza stampa indetta ieri dal sindaco di Azzano.«Ho ritenuto utile chiarire pubblicamente una situazione tanto spiacevole – ha continuato Pergreffi –. Siamo confortati dalla solidarietà espressa da entrambe le minoranze, sia dal gruppo di "Noi per Azzano", che da "Insieme per Azzano futura" e spero che si ponga fine a eventuali strumentalizzazioni e tentativi di intaccare un'amministrazione eletta democraticamente e che continuerà a fare il proprio lavoro serenamente, per il bene della comunità e fiduciosa dell'esito delle indagini».Il sindaco: gesto da punireLa Giunta si dimostra serena, anche se tuttavia ancora non è escluso che siano state registrate anche altre sedute più importanti, magari riguardanti le scelte urbanistiche sul territorio. «Il gesto sembrerebbe un atto intimidatorio, forse un avvertimento – ha commentato Stucchi –. Chiederò una particolare attenzione al caso perché i responsabili siano adeguatamente puniti. Sappiamo che l'amministrazione sta lavorando bene e sta facendo delle scelte che qualcuno forse può non condividere, ma si tratta di normali rapporti e confronti politici da affrontare in Consiglio comunale, non sicuramente ricorrendo a iniziative da condannare, anche a livello penale».Marina Ghidotti

lunedì 16 novembre 2009

ECO DI BERGAMO - 16/11/09 - AZZANO, LA DENUNCIA DEL SINDACO: "LA GIUNTA E' STATA SPIATA"

Sul caso stanno indagando i carabinieri di Stezzano e martedì 17 novembre il parlamentare bergamasco leghista Giacomo Stucchi interesserà con un'interpellanza anche il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, e quello alla Giustizia, Angelino Alfano. Sta di fatto che il sindaco di Azzano San Paolo, Simona Pergreffi, leghista, ha denunciato ai militari dell'Arma che una seduta della Giunta municipale dello scorso ottobre sarebbe stata registrata da un privato cittadino, di cui peraltro l'amministrazione conoscerebbe anche l'identità. Di più, nel corso della conferenza stampa indetta per rendere nota la denuncia, non è stato detto. Il sindaco di Azzano non ha voluto dire quale sia la seduta di Giunta oggetto di regsitrazione nè quale fosse l'ordine del giorno della seduta stessa, anche se pare non ci fosse nulla di particolare. Non si sa nemmeno se la registrazione sia soltanto audio o anche video, ma il sindaco ha comunque precisato che non sono state trovate cimici o strumentazioni simili nel corso di un controllo effettuato in sala Giunta. Maggioranza e opposizioni sarebbe compatte nel condannare l'episodio e pronte a fare fronte comunque in questa vicenda.Il tutto sarebbe nato dall'insistenza con cui in paese girava la voce che un residente conoscesse per filo e per segno cosa la Giunta municipale si fosse detta nel corso di una riunione delle scorse settimane. Dopo alcune verifiche, la decisione di denunciare l'episodio ai carabinieri di Stezzano.

BERGAMO NEWS.IT - 16/11/09 - GIUNTA SPIATA, IL SINDACO DI AZZANO: "NON ESCLUDO ALTRE REGISTRAZIONI"

Il caso - Registrazione di una conversazione di Giunta in possesso di un privato. Il sindaco: "Atto intimidatorio e attentato alla libertà, fiducia nei carabinieri". Stucchi: interesserò i ministri Maroni e Alfano.
“Non ci faremo intimidire da atti che attentano alla libertà”: il sindaco di Azzano San Paolo Simona Pergreffi commenta così il caso di spionaggio che riguarda la sua Giunta “Sono in corso le necessarie indagini da parte dei carabinieri. E non escludo che possano esserci state altre registrazioni oltre a quella che ha sollevato il caso. Credo che tali intimidazioni non debbano avere alcun effetto. Le nostre scelte politiche e amministrative sono a disposizione di tutti, perché manteniamo la massima trasparenza di contenuti. Le minoranze mi hanno manifestato la loro solidarietà e ho molto apprezzato”.“Confidiamo nel corso della giustizia e nel lavoro delle autorità competenti” ha aggiunto l’avvocato del Comune di Azzano San Paolo, Claudia Terzi (che è anche sindaco di Dalmine). Mentre il deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi ha riferito che “già da domani mi attiverò con le segreterie dei ministeri dell’Interno e della Giustizia per chiedere di verificare se ad Azzano non vi sia stata una palese violazione dell’articolo 326 del codice penale, relativo alla rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio. Pare di essere di fronte ad un atto intimidatorio che potrebbe essere un avvertimento. Chiederò una particolare attenzione al caso”.Il sindaco Pergreffi non ha voluto fornire ulteriori particolari della vicenda. “Le indagini sono naturalmente coperte da segreto e come tali vanno rispettate. Io posso dire che un privato cittadino di Azzano San Paolo, dall’inizio di novembre, ha diffuso la voce di essere in possesso di una registrazione delle conversazioni svoltesi durante una seduta di Giunta. Una trascrizione precisa, parola per parola. In quella circostanza che è stata registrata l’ordine del giorno della Giunta non prevedeva argomenti particolari o delicati. Il privato cittadino che aveva la registrazione, da quanto mi risulta, non ha mai avuto particolari interessi politici. Dopo la scoperta della registrazione nell’aula della Giunta non abbiamo trovato nessuna cimice o altri strumenti particolari”.

BERGAMOSERA - 16/11/09 - AZZANO, SPIATA LA GIUNTA LEGHISTA. STUCCHI: CASO IN PARLAMENTO

AZZANO SAN PAOLO — “Nulla da nascondere. Quello che ci spaventa è che ci sia qualcuno, nell’ombra, pronto a commettere certi atti intimidatori. Ma non escludo che oltre a quella ora in mano agli inquirenti ci siano altre registrazioni di sedute di Giunta”. Simona Pergreffi, sindaco leghista di Azzano San Paolo, non ha voglia di spendere troppe parole sul fantomatico caso di spionaggio da lei stessa denunciato. La traccia audio di una riunione dell’esecutivo azzanese è misteriosamente finita nelle mani di un privato cittadino, con qualche gola profonda lestissima a seminare in paese voci incontrollate. Ed è proprio per porre fine a ipotesi peregrine e chiacchiere da comari che il primo cittadino si concede a telecamere e taccuini: “Qualcuno insinua che siamo sotto controllo per chissà quali irregolarità, ma i Carabinieri li abbiamo chiamati noi – premette -. All’inizio di novembre un cittadino mi ha detto di avere a disposizione una registrazione non autorizzata. Ho avvisato le autorità, che hanno sequestrato il materiale e stanno eseguendo le indagini”. Massimo riserbo su nomi e circostanze del fattaccio, anche se dietro all’inestricabile spy story del ricco paese suburbano potrebbero celarsi interessi contrari alle scelte urbanistiche dell’attuale amministrazione, insediatasi nella primavera scorsa. Ad Azzano, infatti, oltre al Piano di Governo del Territorio già agli atti c’è in ballo il cosiddetto Polo del Lusso, giunto all’iter finale con regolare Accordo di Programma depositato in Regione ma attualmente bloccato da alcuni ricorsi al Tar. Pergreffi non conferma né smentisce: “Non posso rivelare il contenuto della registrazione né la data della Giunta in oggetto. Comunque all’ordine del giorno non c’erano argomenti di rilievo per la pianificazione territoriale. Ogni seduta è verbalizzata, e se non ne vengono divulgate registrazioni è perché spesso si trattano dati sensibili per la privacy, quali ad esempio nomi di azzanesi destinatari di interventi di assistenza sociale”. Ma che la faccenda sia tutt’altro che una bega di condominio lo dimostra l’interesse suscitato nei pezzi grossi del Carroccio. Parola del deputato Giacomo Stucchi, che prefigura una violazione del segreto d’ufficio: “Domani presenterò un’interpellanza ai ministri Alfano e Maroni per un supplemento d’indagine, e per verificare se ci siano gli estremi per contestare l’articolo 326 del codice penale. L’accaduto ha il sapore di un avvertimento, di una bieca minaccia: Azzano è al centro di scelte strategiche, ereditate dalla maggioranza precedente ma condivise pienamente dalla Lega”. E Claudia Terzi, sindaco di Dalmine nonché segretario di circoscrizione del movimento padano, invita a sgombrare il campo da dubbi: “Si tratta di un atto deplorevole, un attentato contro la democrazia e la libertà”. Oltre alla solidarietà del suo partito, il sindaco incassa quella delle minoranze. L’ex sindaco Leonio Callioni (“Noi per Azzano”, ora assessore ai Servizi sociali a Bergamo) non c’è, e allora ad esprimerla è Andrea Ferrari, capogruppo di “Insieme per Azzano futura”: “L’unico luogo deputato al confronto nell’interesse del paese è il consiglio comunale. Speriamo che la vicenda venga chiarita”.

mercoledì 11 novembre 2009

ECO DI BERGAMO - 11/11/09 - TEST ANTIDROGA PER CINQUE: SUPERATO

Test antidroga con risultato negativo. I deputati leghisti Ettore Pirovano, Giacomo Stucchi e Nunziante Consiglio, la senatrice del Pdl Alessandra Gallone e il deputato del Pdl Giorgio Jannone si sono sottoposti all'esame delle urine e dei capelli: il risultato definitivo è atteso fra una settimana ma gli è già stato consegnato un certificato che garantisce la loro negatività. «Ho accettato la provocazione – ha detto la senatrice Gallone - perché non ho nulla da nascondere. Lo considero un atto morale e di trasparenza nei confronti dei cittadini».

ECO DI BERGAMO - 11/11/09 - PARLAMENTO DISOCCUPATO? "SI' SVUOTATO". "NO, LAVORIAMO"

Il Parlamento negli ultimi sei mesi ha approvato 47 leggi e, di queste, 36 sono d'iniziativa del governo: Camera e Senato sembrerebbero, quindi, ormai chiamate a ratificare solo le proposte legislative dell'esecutivo. È quanto emerge da un'inchiesta di «Repubblica» che ha preso in esame il lavoro del Parlamento negli ultimi sei mesi. Secondo alcuni risultati dell'indagine, la Camera avrebbe lavorato con una media di diciotto ore alla settimana ed il Senato si sarebbe fermato a poco più di otto ore. E questo mentre nelle Commissioni sono fermi 1.621 disegni di legge al Senato e 2.606 alla Camera. Dati che fanno discutere e che vedono su fronti opposti anche i parlamentari bergamaschi di maggioranza e opposizione.Gregorio Fontana, del Popolo della libertà, osserva che «fare tante leggi non significa sempre fare bene. Il governo punta alla delegificazione del nostro sistema: servono meno leggi, ma più chiare e in coerenza con l'indirizzo politico per il quale i cittadini ci hanno votato». L'intervento del governo sulla vita parlamentare «è un modo per coordinare e rendere più trasparente e coerente l'azione amministrativa. I decreti legge del governo sono stati modificati 1.013 volte, i disegni di legge 1.448 voti: il Parlamento ha potuto fare il suo lavoro. In 18 mesi abbiamo approvato 113 leggi, il governo Prodi 70». Giorgio Jannone, del Pdl, pone l'accento sulla necessità di «riformare il bicameralismo perfetto o, quanto meno, cambiare i regolamenti parlamentari: in ogni legislatura il numero dei provvedimenti governativi approvati in aula è sempre stato superiore a quelli d'iniziativa parlamentare. Per questo occorrono le riforme». «Il lavoro dei parlamentari – aggiunge Jannone – non è solo quello svolto in Aula, ma anche quello necessario per scrivere e preparare le proposte di legge, le interrogazioni, e quello svolto nel proprio Collegio elettorale».Il senatore Valerio Carrara, del Pdl, contesta i dati dell'indagine: «Non sono d'accordo. Non è vero che in Senato si lavora poco: i senatori sono presenti e sono impegnati in Aula e nelle Commissioni. Quando si governa, ci sono emergenze che richiedono interventi urgenti: di fronte ad un'opposizione non costruttiva, si è costretti ad intervenire con decreti del governo; ma in Aula c'è spazio anche per discutere delle iniziative legislative dei parlamentari». Anche Giacomo Stucchi, della Lega Nord, pone l'accento sul bicameralismo perfetto: «È vero che in questa legislatura il governo ha avuto una predominanza, ma una legge proposta dall'esecutivo viene sostenuta da chi è in maggioranza, mentre su una proposta legislativa parlamentare c'è un confronto più ampio ed è anche più difficile concludere l'iter di approvazione in entrambi i rami del Parlamento». Riguardo al lavoro in aula, Stucchi ricorda che «i tempi si sono ridotti anche perché è diminuito il numero dei gruppi parlamentari e, quindi, degli interventi. Il lavoro parlamentare non si riduce solo alla presenza in Aula, ma anche all'impegno nelle Commissioni e sul territorio». Di parere diverso i parlamentari dell'opposizione. «I lavori del Parlamento – osserva Giovanni Sanga del Pd – risentono pesantemente della scelta del governo di assumersi anche l'iniziativa parlamentare attraverso i disegni di legge, quando non si procede con decreti legge o con voti di fiducia: ciò limita la libertà del Parlamento di lavorare sulle proposte di legge dei deputati. Ci sono migliaia di proposte legislative che non vengono discusse neppure in Commissione, perché non c'è la necessaria copertura finanziaria». «Oggi c'è un peso del governo eccessivo sul Parlamento – conclude Sanga –, ma questa è una condizione voluta: in gioco c'è una diversa concezione della forma di vita democratica; c'è chi ritiene il Parlamento il centro della vita del Paese e chi pensa di dover andare verso una forma di Stato presidenzialista, con un modello di democrazia più plebiscitario che parlamentare». Antonio Misiani, del Pd, ritiene «veritieri i numeri pubblicati da "Repubblica": sono la conseguenza del processo di svuotamento del Parlamento, chiamato solo ad approvare i provvedimenti del governo che procede con voti di fiducia. Il pallino della vita parlamentare è ormai in mano all'esecutivo. Il Parlamento non lavora più o poco per responsabilità del governo che impone i suoi disegni di legge e non dà copertura finanziaria alle proposte di legge dei parlamentari». Anche Gabriele Cimadoro, dell'Italia dei valori, osserva che «il governo procede ormai a colpi di fiducia senza dare la possibilità di discutere in aula e di affrontare altri provvedimenti. Il Parlamento è sotto scacco del governo e delle sue imposizioni. Il lavoro in aula è ridotto a poche ore perché ormai ci sono da approvare solo i provvedimenti del governo. Non si può discutere d'altro».

martedì 10 novembre 2009

BERGAMONEWS - 10/11/09 - STUCCHI, PIROVANO E CONSIGLIO: NEGATIVI AL NARCOTEST














































Tre deputati bergamaschi leghisti, Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano (che è anche presidente della Provincia) e Nunziante Consiglio, la senatrice del Pdl Alessandra Gallone e il collega di partito Giorgio Jannone si sono sottoposti volontariamente al test antidroga. Che consiste nell'esame delle urine e dei capelli. L'esito definitivo si avrà nell'arco di un paio di settimane, ma subito dopo il prelievo è stato assegnato ai tre parlamentari un certificato che garantisce la loro "negatività" nei confronti di sostanze stupefacenti. Il leader di Via Tasso aveva già annunciato nei giorni scorsi la propria disponibilità al narcotest, invitando anche il collega sindaco di Bergamo Franco Tentorio, più scettico nei confronti di queste che a lui paiono "più esibizioni" che vera necessità. Dal canto suo Giacomo Stucchi annuncia non solo la propria disponibilità concreta, ma vorrebbe che simili prove venissero effettuate a sorpresa: "E' vero che il test dei capelli risale indietro nel tempo, ma chi volesse mostrarsi 'immacolato' potrebbe prepararsi ed evitare di assumere droga nei giorni precedenti il test. Che invece va fatto a sorpresa". Intanto comunque, conclude Giacomo Stucchi "la nostra è già una dimostrazione di trasparenza nei confronti degli elettori e dei cittadini italiani".

BERGAMONEWS - 10/11/09 - GALLONE, STUCCHI E JANNONE PRONTI AL TEST ANTIDROGA

Parlamentari bergamaschi - Martedì Alessandra Gallone, Giorgio Jannone e Giacomo Stucchi, si sottoporranno al narcotest che è stato avviato oggi, lunedì per i parlamentari. Martedì 10 novembre Alessandra Gallone, senatrice bergamasca del Pdl, Giacomo Stucchi, deputato della Lega e Giorgio Jannone, deputato del Pdl, si sottoporranno al narcotest avviato lunedì per i parlamentari italiani. Sono questi due finora questi i bergamaschi che hanno annunciato di aderire alla campagna, una campagna che, a dire il vero, sta spaccando trasversalmente la politica nazionale. Da una parte chi come Ignazio La Russa, ha già effettuato le analisi con risultato negativo: "Giusto che i politici si sottopongano volontariamente ai test volontari antidroga". Dall'altra il presidente dei deputati Pdl Claudio Cicchitto: "Si tratta di una ossessiva attenzione per la vita privata dei politici. Non aderisco a quest'operazione". E ancora il leader dell'Udc Pierferdinando Casini che, come Antonio Di Pietro, presidente dell'Idv, vorrebbe il test obbligatorio per legge. Anche Alessandra Gallone ritiene giusto che il test sia obbligatorio: "Ma non solo per i politici, anche per tutti coloro che svolgono funzioni pubbliche, dall'insegnante al magistrato al medico. Mi spiace però che per qualche caso particolare si stia generalizzando e mi spiace che l'immagine dei politici in Italia sia sempre più negativa: io faccio parte di tre commissioni e vi assicuro che lavoro dalla mattina alla sera. Non credo di essere l'unica parlamentare, anzi". La senatrice Gallone la scorsa settimana in un programma televisivo (su RaiDue) ha accettato di essere analizzata: "Ho consegnato un capello: mercoledì tornerò in trasmissione e mi daranno l'esito."

ECO DI BERGAMO - 10/11/09 - LA SFIDA TRA I SARTI FA VOLARE L'ASTA. E L'ASINO RINGRAZIA

Il concorso a Sant'Omobono per aiutare la materna. Due abiti acquistati a 900 e 650 euro a colpi di rilanci

Sant'Omobono. Un gioco al rilancio per aggiudicarsi preziosi abiti in velluto di seta, impreziositi da paillettes o strass. Fino alla quotazione più alta di 900 euro: tanto è stato venduto all'asta il vestito più originale della sfilata «Crea un'abito per Sant'Omobono», allestita per il quarto anno dall'assessorato al Turismo in onore del patrono del paese e protettore dei sarti.Un défilé tenutosi, causa maltempo, nel cineteatro di Cepino, anziché nella piazza di Mazzoleni davanti alla scuola materna, tradizionale scenario della manifestazione. Ma il teatro era ugualmente gremito per assistere alla passerella delle modelle e all'asta degli abiti, il cui ricavato è andato in beneficenza alla scuola materna parrocchiale (anche gli abiti non venduti all'asta sono poi stati acquistati, per un totale di circa 5.000 euro, più altri 2.000 offerti dal market Ld di Mazzoleni).«Un giusto modo per rendere omaggio al nostro patrono – ha detto il parroco don Massimo Peracchi – ricordando il lavoro di Sant'Omobono e la sua carità».Ventiquattro gli abiti in gara, confezionati da sarte di tutta la provincia e indossati dalle modelle. Sul palco, a presentare, Gisella Donadoni, volto noto di Mediaset, e Corrado Cacioli: a fare spettacolo anche le allieve dell'Accademia arte Bergamo che hanno proposto alcune coreografie e lo showman e cantante Marco Urbisci. Quindi la sfilata dei 24 abiti, eleganti, originali o per tutte le occasioni, ovvero i tre criteri a cui doveva attenersi la giuria, composta dall'assessore provinciale all'Expò Silvia Lanzani, dalla sarta Franca Roncelli, da Antonio Donnanno, autore di libri di moda, da Micaela Mazza in rappresentanza dell'Associazione artigiani Bergamo e dal giornalista de «L'Eco di Bergamo» Giovanni Ghisalberti.E per assegnare il primo premio, quello per l'abito più elegante, c'è voluta un'ulteriore votazione della giuria. Alla fine il titolo è andato a pari merito a «Mary confezioni» di Calusco, per un abito nero lungo impreziosito da strass, indossato da Barbara Personeni, 26 anni, di Sant'Omobono, e all'atelier «Desideri - abiti da sposa» di Gazzaniga, per un abito grigio perla in crêpe satin e tulle con paillettes, indossato da Jessica Sibella, 31 anni, di Rota d'Imagna. Terzo - ma prima dello spareggio con lo stesso punteggio delle prime due - si è classificato l'abito da sera in velluto di seta realizzato da Mariarosa Tironi di Prezzate di Mapello.Ad aggiudicarsi il premio per l'abito più originale i giovanissimi Chiara Bonetti di Nese di Alzano (ex alunna dell'istituto Caniana) e Simone Paratico di Verdello (studente del Caniana), per l'abito definito «Alfa e omega della moda» con tessuti comuni accostati a materiali di recupero quali giornali e bottiglie di plastica, indossato da Debra Agnes di Bergamo.Infine il terzo premio è andato a Nicolina Santaniello di Sant'Omobono, per l'abito per tutte le occasioni: un vestito pantalone con scollatura a cappuccio di tessuto cady di raso, indossato da Maura Locatelli di Corna Imagna.Ma prima delle premiazioni (a cui hanno preso parte, tra gli altri, oltre agli amministratori locali anche il presidente del Consiglio regionale Giulio De Capitani e l'onorevole della Lega Nord Giacomo Stucchi), si è svolta l'asta degli abiti in concorso. Con la quotazione record di 900 euro per l'abito più originale e, quindi, di 650 euro per il vestito più elegante, confezionato da «Mary» di Calusco (acquistato dal consigliere regionale Giosuè Frosio).Infine i ringraziamenti delle autorità e dell'«anima» organizzatrice del concorso, l'assessore al Turismo Vanessa Frosio, rivolti a sponsor, volontari e patrocinatori. La festa per il patrono Sant'Omobono proseguirà venerdì e sabato, tra cerimonie religiose, stand e fuochi d'artificio.

lunedì 9 novembre 2009

BERGAMONEWS - 09/11/09 - GALLONE, STUCCHI E JANNONE PRONTI AL TEST ANTIDROGA

Martedì 10 novembre Alessandra Gallone, senatrice bergamasca del Pdl, Giacomo Stucchi, deputato della Lega e Giorgio Jannone, deputato del Pdl, si sottoporranno al narcotest avviato lunedì per i parlamentari italiani. Sono questi due finora questi i bergamaschi che hanno annunciato di aderire alla campagna, una campagna che, a dire il vero, sta spaccando trasversalmente la politica nazionale. Da una parte chi come Ignazio La Russa, ha già effettuato le analisi con risultato negativo: "Giusto che i politici si sottopongano volontariamente ai test volontari antidroga". Dall'altra il presidente dei deputati Pdl Claudio Cicchitto: "Si tratta di una ossessiva attenzione per la vita privata dei politici. Non aderisco a quest'operazione". E ancora il leader dell'Udc Pierferdinando Casini che, come Antonio Di Pietro, presidente dell'Idv, vorrebbe il test obbligatorio per legge. Anche Alessandra Gallone ritiene giusto che il test sia obbligatorio: "Ma non solo per i politici, anche per tutti coloro che svolgono funzioni pubbliche, dall'insegnante al magistrato al medico. Mi spiace però che per qualche caso particolare si stia generalizzando e mi spiace che l'immagine dei politici in Italia sia sempre più negativa: io faccio parte di tre commissioni e vi assicuro che lavoro dalla mattina alla sera. Non credo di essere l'unica parlamentare, anzi". La senatrice Gallone la scorsa settimana in un programma televisivo (su RaiDue) ha accettato di essere analizzata: "Ho consegnato un capello: mercoledì tornerò in trasmissione e mi daranno l'esito".

domenica 8 novembre 2009

ECO DI BERGAMO - 08/11/09 - L'ARTIGIANATO E' L'ANIMA DELLA FUTURA RIPRESA

«La crisi economica è soprattutto una crisi di valori. Ecco perché sono tornati di moda la piccola impresa e l'artigianato. Oggi è alla ribalta tutto quello che silenziosamente in tutti questi anni ha garantito la coesione sociale, ha assicurato sviluppo economico, ha prodotto benessere per le famiglie e per le comunità territoriali». Remigio Villa, presidente dell'Unione artigiani di Bergamo, ha uno scatto d'orgoglio nel leggere lo spartito della crisi che attanaglia anche il comparto artigiano, e ne dà un'interpretazione che richiama tutti a trarre lezione da quanto è avvenuto partendo «dalla bufera finanziaria». «Dobbiamo tornare all'etica del lavoro, alla passione per ciò che si produce, ai risultati ottenuti con il sacrificio, la serietà e l'impegno», ha precisato ieri, durante il suo intervento all'assemblea dell'associazione imprenditoriale di Piazza Matteotti, riunitasi alla Fiera di Bergamo per celebrare i sessant'anni di attività, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Bergamo Franco Tentorio, il consigliere regionale Carlo Saffioti e il sottosegretario del Pirellone Marco Pagnoncelli, il deputato Giacomo Stucchi, i senatori Alessandra Gallone e Valerio Carrara. «Al governo non chiediamo nulla di speciale – ha proseguito Villa –. Semplicemente vogliamo che la crisi diventi l'occasione per sbloccare le riforme strutturali, più volte annunciate, che sollecitiamo da tempo». E qui l'imprenditore ha snocciolato una serie di interventi ritenuti indispensabili. A cominciare dalla «valorizzazione del ruolo delle piccole e micro imprese, la riduzione del peso della burocrazia, l'eliminazione dei ritardi della giustizia, la semplificazione degli adempimenti e la riduzione della pressione fiscale, la scuola e la formazione». In sostanza «gli artigiani dicono sì a interventi su misura per la realtà imprenditoriale e no ad un Paese a taglia unica. Sì alla libera iniziativa imprenditoriale, all'assunzione del rischio e all'innovazione, alla concorrenza che riduce i costi. No all'assistenzialismo, alla rigidità del mercato del lavoro, alle rendite di posizione». «Inoltre – ha proseguito – occorre ritrovare fiducia nel rapporto tra banche e imprese, che deve essere ricostruito all'insegna della collaborazione. L'imprenditore non può essere considerato soltanto una pratica da "misurare" con gli aridi parametri di Basilea 2». Villa ha anche ribadito la validità del «matrimonio» con Confindustria, «che ha dato vita a livello nazionale ad Assoartigiani, con l'obiettivo di dare una casa comune alle imprese artigiane già presenti nel sistema confindustriale». E che la «liaison» funziona lo ha dichiarato anche Alberto Barcella, presidente di Assolombarda: «Mettere insieme sinergie e servizi si è rivelata una mossa efficace nell'interesse dell'attività manifatturiera e dell'economia bergamasca». Concetto sostenuto anche da Carlo Mazzoleni, presidente di Confindustria Bergamo, che ha ricordato «l'importanza, all'interno della filiera produttiva, del tessuto connettivo composto da una miriade di imprese artigiane».Il richiamo alla necessità di dar corso alle riforme strutturali è stato colto da Michele Tiraboschi, economista e collaboratore del ministro Sacconi, che ha comunque affermato l'esistenza di una «sensibilità verso le imprese artigiane. Tant'è che sono in realtà numerose le riforme realizzate (e probabilmente è dovuto a ciò se l'Italia in questo momento è in testa nella ripresa): a partire dal potenziamento degli ammortizzatori sociali, che prima potevano essere utilizzati solo dalle grandi imprese. Oggi è grazie ad essi se le aziende possono sostenere i loro collaboratori quando ce n'è bisogno. Se fossero stati eliminati, per essere sostituiti dall'indennità di disoccupazione, ci troveremmo come negli Stati Uniti, dove i disoccupati hanno raggiunto il 10% della forza lavoro». È di questi giorni, inoltre, l'emanazione di un decreto a firma di Sacconi (che attende ora il via libera del ministro dell'Economia Tremonti) in base al quale, ha spiegato Tiraboschi, le imprese che lo riterranno opportuno potranno richiamare dalla cassa integrazione i lavoratori «pagando loro solo il 20% del salario, con la restante parte che continuerebbe a gravare sugli ammortizzatori sociali». Ma sono anche altri gli interventi adottati per abbattere i costi delle imprese. «È stato fatto un lavoro enorme per la semplificazione burocratica (con l'eliminazione, ad esempio dei libri paga e matricola), l'adozione dei buoni lavoro per l'impiego, senza contratto, dei giovani fino a 25 anni. È stato rivitalizzato l'istituto dell'apprendistato, che è tornato ad essere uno strumento per trasferire saperi e competenze».«Se il nostro Paese ha retto alla crisi – ha precisato a sua volta Pasquale Viespoli, sottosegretario al ministero del Lavoro – ciò è dovuto alla sua cultura e alla profondità valoriale che caratterizza le piccole realtà (comuni, imprese), che l'ondata di modernismo voleva spazzare via». «Dentro la crisi – ha proseguito – è stata scoperta la centralità del lavoro, dell'economia reale, della persona». Elementi che hanno indotto «il governo ad intervenire con coerenza per impedire che si fermasse il flusso del credito alle imprese, per preservare il capitale umano in attesa della ripresa, per dare avvio agli investimenti pubblici necessari per dare forza alla ripresa economica. Anche gli interventi sulla cassa integrazione in deroga sono stati previsti a sostegno delle Pmi per evitare la perdita di capitale umano».

sabato 7 novembre 2009

GIORNALE DI COMO - 07/11/09 - MADE IN ITALY E TRACCIABILITA': "E' L'ORA DELLE DECISIONI"

Como - Mancano pochi giorni alla conversione in Legge, prevista per il 25 novembre, del Decreto Legge 135/2009 (pubblicato in GU il 25 settembre scorso) che nell'articolo 16 riporta l'introduzione del marchio «Made in Italy e prodotti interamente italiani». Per discutere dell'argomento della tutela delle merci italiane dalla concorrenza straniera attraverso i marchi d'origine e la tracciabilità , Cna Como organizza il convegno «Made in Italy, Interamente italiano, tracciabilità : è l'ora delle decisioni!» che si terrà sabato 14 novembre alle 9.30, presso la sede di viale Innocenzo XI. Saranno presenti i parlamentari che si sono occupati della questione Made in Italy, onorevoli Giacomo Stucchi e Andrea Lulli e i parlamentari comaschi. «L'identificazione delle produzioni totalmente realizzate in Italia è la via maestra per assicurare continuità alla grande capacità del nostro Paese di realizzare prodotti di altissima qualità ».

ECO DI BERGAMO - 07/11/09 - L'UNIONE ARTIGIANI DI BERGAMO FESTAEGGIA I SESSANT'ANNI

«La crisi economica è soprattutto una crisi di valori. Ecco perché sono tornati di moda la piccola impresa e l’artigianato». Così Remigio Villa, presidente dell’Unione artigiani di Bergamo, ha dato la sua lettura della crisi che attanaglia anche il comparto artigiano durante il suo intervento all’assemblea dell’associazione.«Oggi è alla ribalta - ha proseguito - tutto quello che silenziosamente in tutti questi anni ha garantito la coesione sociale, ha assicurato sviluppo economico, ha prodotto benessere per le famiglie e per le comunità territoriali». E ancora: «Dobbiamo tornare all’etica del lavoro, alla passione per ciò che si produce, ai risultati ottenuti con il sacrificio, la serietà e l’impegno».Per celebrare i sessant’anni di attività sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Bergamo Franco Tentorio, il consigliere regionale Carlo Saffioti e il sottosegretario del Pirellone Marco Pagnoncelli, il deputato Giacomo Stucchi, i senatori Alessandra Gallone e Valerio Carrara. «Al governo non chiediamo nulla di speciale – ha proseguito Villa –. Semplicemente vogliamo che la crisi diventi l’occasione per sbloccare le riforme strutturali, più volte annunciate, che sollecitiamo da tempo». Come la valorizzazione del ruolo delle piccole e micro imprese, la riduzione del peso della burocrazia, l’eliminazione dei ritardi della giustizia, la semplificazione degli adempimenti e la riduzione della pressione fiscale, la scuola e la formazione.

venerdì 6 novembre 2009

BERGAMONEWS - 06/11/09 - STUCCHI GUIDA I PARLAMENTARI "AMICI DELLA BIRRA"

E' del bergamasco Giacomo Stucchi, deputato della Lega Nord, l'iniziativa di dare vita ad un curioso Club dei parlamentari amici della Birra. Un'associazione che a prima vista potrebbe far pensare ad un circolo di beoni, ma che in realtà mira a sostenere le ragioni di chi produce la bevanda bionda. La crisi si è fatta sentire anche in questo settore. Le vendite sono scese del 40 per cento. AssoBirra, l'associazione di categoria che riunisce le società produttrici, si è rivolta a Stucchi per chiedergli di farsi promotore dell'iniziativa che al momento vede coinvolti 32 fra deputati (c'è anche Gabriele Cimadoro dell'Italia dei Valori) e senatori. Il Club dei parlamentari amici della birra, infatti, viene costituito con l’idea di creare un luogo di incontro e riflessione, aperto a tutti gli eletti nel Parlamento italiano interessati ai principali ambiti che riguardano l’industria della birra in Italia, da quelli più squisitamente legati alla cultura della birra fino alle problematiche alcol correlate. L’obiettivo principale è quello di far conoscere e riscoprire la birra come bevanda alimento, naturale e moderatamente alcolica, ricca di storia, tradizione, fascino, versatile nelle sue infinite possibilità di abbinamento a seconda dei diversi stili, compatibile con la dieta mediterranea e il concetto di sana e corretta alimentazione. L’industria della birra ha dimostrato da sempre e ancora più in questi ultimi anni una crescente consapevolezza del ruolo che il mondo della produzione delle bevande alcoliche può avere nell’opera di prevenzione dai rischi alcol correlati e di promozione di un consumo moderato e responsabile di alcol, tanto più credibile quanto appunto proveniente da chi di mestiere lo produce e lo commercializza. E' proprio questa convinzione si esplica in una sentita responsabilità sociale d’impresa, che si declina in codici etici delle aziende, in una comune alcohol policy promossa dall’associazione di categoria, in una tensione verso sempre più rigorosi e specifici processi di autoregolamentazione nella comunicazione commerciale, nell’attenzione costante verso temi come la salute pubblica, l’ambiente, il benessere dei nostri collaboratori e lo sviluppo economico dell’intera comunità nazionale. Partendo da queste premesse nasce la volontà di rilanciare un forte canale di dialogo con le istituzioni ed in particolare con quelle parlamentari, consci di rappresentare un settore industriale con un fatturato annuo di circa 2,5 miliardi di euro e che con il suo indotto sviluppa nel complesso un’occupazione di circa 135.000 persone, una grande e diversificata comunità di individui e aziende che dalle grandi multinazionali arriva fino ai produttori artigianali dei micro birrifici, molto ben ramificata su tutto il territorio nazionale. Il Club dei parlamentari amici della birra punta ad organizzare visite guidate alle aziende birrarie, seminari, incontri, degustazioni di prodotto ed ad inviare periodicamente ai suoi membri informazioni sul mondo della birra, con un’agenda sui principali appuntamenti istituzionali e non che la riguardano. Il progetto nasce sotto l’egida di AssoBirra (www.assobirra.it), l’associazione di categoria che raggruppa anche le aziende maltarie e riunisce tutte le aziende industriali che producono e commercializzano birra insieme ad una rappresentanza in crescita di produttori artigianali, che complessivamente coprono più del 98% della produzione di birra nazionale e rappresentano oltre il 75% della birra consumata in Italia, con l’obiettivo di tutelare gli interessi del settore e del prodotto, nella consapevolezza delle criticità connesse ad un consumo non responsabile della birra in quanto bevanda alcolica. AssoBirra è membro delle principali associazioni europee che raggruppano i produttori di birra e malto e grazie alla sua presenza in questi network si impegna a collegare il Club dei parlamentari amici della birra al Bier Club del Parlamento europeo, promosso da The Brewers of Europe, l’associazione dei produttori di birra europei.

ECO DI BERGAMO - 06/11/09 - DOMENICA SARTI IN GARA DA TUTTA LA PROVINCIA. GLI ABITI VANNO ALL'ASTA

Sant'Omobono Terme. Domenica la piazza di Mazzoleni ospiterà la sfilata di moda per onorare la memoria di Omobono Tucenghi, il santo di Cremona protettore di sarte, sarti e mercanti di stoffe, patrono di Sant'Omobono e della parrocchia di Mazzoleni.Il défilé «Crea un abito per Sant'Omobono», che si terrà per il quarto anno consecutivo, è organizzato dall'amministrazione comunale (assessorato al Turismo) con il patrocinio e il contributo della Regione e la collaborazione dell'Associazione artigiani nell'ambito delle iniziative per la festa patronale.La manifestazione inizierà alle 14,30 e sarà presentata da Gisella Donadoni, già speaker dei telegiornali di BergamoTv e ora volto di Canale 5, che potrà contare sulla collaborazione dell'artista Corrado Cacioli. Le modelle, che indosseranno i 25 abiti in gara, confezionati dalle mani di sarte, sarti professionisti e dilettanti scenderanno dalla scalinata della scuola materna per sfilare sulla passerella sotto lo sguardo della giuria composta dalla stilista Cinzia Rocca; da Silvia Lanzani, assessore provinciale alle Grandi infrastrutture e all'Expo; Antonio Donnanno, autore di pubblicazioni di moda; Giovanni Ghisalberti, giornalista de «L'Eco di Bergamo», e Alfredo Perico dell'Associazione artigiani di Bergamo.I giudici dovranno stilare una classifica. Il primo premio andrà all'abito più elegante: il vincitore riceverà 500 euro messi in palio da «Enzo Autoscuola», un gioiello realizzato dagli orafi artigiani bergamaschi e un buono al centro benessere Ventasun di Gessate. Il secondo premio (beauty day per due persone alla Villa delle Ortensie) andrà alla sarta o sarto che avrà confezionato il vestito più originale. Il terzo premio (una settimana in un residence offerto dal negozio d'informatica «Punto Biz») andrà al miglior abito da indossare in ogni occasione.Le modelle, che saranno pettinate da Dany coiffeuse di Sant'Omobono e «Pj style» di Ponte Giurino, indosseranno i gioielli realizzati dagli Artigiani orafi di Bergamo. Hanno assicurato la loro presenza l'onorevole Giacomo Stucchi, il consigliere regionale Giosuè Frosio e il presidente degli Artigiani di Bergamo Angelo Carrara, il vicepresidente del Consiglio provinciale Matteo Malighetti, il sindaco di Sant'Omobono Ivo Sauro Manzoni e il parroco don Massimo Peracchi.La sfilata sarà accompagnata da musiche e danze dell'Accademia arte di Bergamo e parteciperà lo showman Marco Urbisci. I vestiti in gara saranno poi messi all'asta. Il ricavato andrà alla parrocchia di Mazzoleni. «Questa è una manifestazione a cui l'amministrazione comunale tiene in modo particolare – spiega l'assessore al Turismo Vanessa Frosio – per lo scopo benefico che la caratterizza. Il ricavato sarà devoluto alla scuola materna». In caso di maltempo la sfilata si terrà al cinema Ideal di Cepino. La festa patronale proseguirà il 13 novembre con le cerimonie religiose, il quadrangolare di calcio organizzato dal Comune, lo spettacolo di burattini e la degustazione di prodotti tipici nella tensostruttura che sarà allestita sul piazzale «Fumata bianca 28 ottobre 1958». Nel pomeriggio del 14 novembre l'inaugurazione dei campi da calcio in sintetico; alle 20,30 concerto di musica celtica e con «Sivlì» sul piazzale «Fumata bianca» e alle 21,30 i fuochi d'artificio.

martedì 3 novembre 2009

IL BERGAMO - 03/11/09 - CRISI, SENZA LAVOROSONO 10MILA. I SINDACATI: LA SITUAZIONE E' GRAVE

La crisi economica non accenna a passare. Anzi, nei prossimi mesi potrebbe peggiorare. È questo il parere dei sindacati confederali bergamaschi che ieri hanno incontrato i parlamentari e i politici orobici per fare il punto sulla situazione. Secondo i dati diffusi da Cgil, Cisl e Uil, sono circa 10mila i lavoratori, impiegati in oltre 100 aziende, che hanno perso il posto a causa della difficile congiuntura economica. E si teme che nel 2010 altre 5mila persone resteranno senza lavoro. In nove mesi, nella Bergamasca, sono state fatte 15 milioni e 457mila ore di cassa integrazione, il triplo rispetto alle ore totali del 2008. Numeri da capogiro per un territorio che da sempre è considerato tra i più floridi e produttivi del Paese. Numeri che, come ha sottolineato il segretario provinciale della Cgil Luigi Bresciani, «devono farci agire in modo che nessuno venga messo fuori dalla propria azienda». Per questo, come ha spiegato Ferdinando Piccinini, segretario generale della Cisl, «è necessario che tutti i soggetti dell'economia bergamasca si interroghino sul futuro e sulle prospettive, sulle scelte da assumere ora su come sviluppare nuove vocazioni produttive e sul sostegno dei lavoratori coinvolti attraverso un mix tra ammortizzatori sociali, riqualificazione e servizi per il lavoro». Quel che serve, hanno detto i sindacalisti, è un tavolo operativo strategico coordinato dalla Provincia che coinvolga tutti, istituzioni, attori sociali, economici e finanziari del territorio. Proposta che è stata condivisa dai politici presenti all'incontro al Centro congressi Giovanni XXIII. In sala c'erano, per il Pd, Antonio Misiani, Giovanni Sanga, Beppe Benigni, Marcello Saponaro, per l'Idv Sergio Piffari, per il Pdl Gregorio Fontana, Alessandra Gallone, Giorgio Jannone, Enrico Zucchi, Mauro Ceruti, per la Lega Giacomo Stucchi, Battista Bonfanti, Daniele Belotti e per l'Udc Savino Pezzotta. «Occorrono - ha ricordato Piccinini - grande coesione e impegno da parte della politica e delle istituzioni locali per mettere in campo tutti gli strumenti possibili per sostenere i lavoratori e le famiglie coinvolte dalla crisi. In questo senso le ultime elaborazioni sull'andamento dei flussi del mercato del lavoro locale mettono in evidenza la tendenza negativa con un saldo passivo tra assunzioni e cessazioni a giugno 2009 di oltre 7mila lavoratori. Ne sono coinvolti tutti i settori, emerge infatti anche un dato fortemente negativo sul versante del terziario e dei servizi. Da evidenziare inoltre che le cessazioni hanno coinvolto per il 24% lavoratori immigrati. Questo pone un problema in prospettiva di come ridefinire le politiche sul versante dell'integrazione sociale di famiglie di immigrati residenti ormai da anni nel nostro territorio». Per sensibilizzare il territorio al problema della crisi i sindacati hanno promosso, per il
prossimo 20 novembre, un'assemblea pubblica aperta a tutti e per sabato 12 dicembre una “marcia per il lavoro”. Una manifestazione che vedrà i sindacati finalmente uniti. Una giornata diversa da quella prevista per il prossimo venerdì quando, da una parte della città, ci sarà la manifestazione della Fiom Cgil contro contratto dei metalmeccanici sottoscritto da Fim Cgil e Uilm Uil (con comizio finale del segretario nazionale Gianni Rinaldini) mentre dall'altra ci sarà l'assemblea nazionale dei delegati Fim e Uilm con i segretari nazionali Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.

IL BERGAMO - 03/11/09 - LA POLEMICA SULLA BREMBEMI

La Brebemi nel caos. In occasione dell'incontro tra parlamentari bergamaschi e sindacati battibecco tra Sergio Piffari -Idv- e Giacomo Stucchi -Lega-. Per il primo: «inutile inaugurare il cantiere e poi venire a sapere che i lavori non sono partiti in seguito all'affidamento dell'opera». Per Stucchi invece «i lavori ci sono in più punti, ma serve dialogo non polemiche».

IL BERGAMO - 03/11/09 - LETTERA AI POLITICI LOMBARDI "SALVIAMO IL TRENO BLU"

Una lettera del presidentedelle Ferrovie Turistiche Italine Silvio Cinquini, mette in allarme il futuro del "Treno- Blu" che «da anni fa scoprire le grandi ricchezze ambientali, paesaggistiche ed enogastronomiche della Val Calepio, Lago d’Iseo, tra Franciacorta e Val Camonica. Ma gli aumenti previsti da Trenitalia per l'anno prossimo non consentirebbero all'associazione di continuare con il servizio. L'aiuto è rivolto ai politici e agli amministratori bergamaschi per salvare il servizio. Appello accolto immediatamente dai consiglieri regionali Democratici Marcello Saponaro e Giuseppe Benigni presentando un’interrogazione al Presidente di Regione Lombardia Formigoni: «E' venuto il momento di mettere in pratica la sussidiarietà al turismo nelle province di Bergamo e Brescia tutelando un bel servizio ferroviario », afferma Saponaro. Anche Giacomo Stucchi chiede se «non sia opportuno che per il 2010 Trenitalia non chiede l'annunciato aumento contrattuale».

DNEWS - 03/11/09 - TRENI D'EPOCA A UN BINARIO MORTO?

Salvate il treno blu”, è l’appello lanciato agli amministratori e ai politici lombardi da Silvio Cinquini, presidente delle Ferrovie turistiche italiane, con una lettera aperta. Dopo 16 anni di onorato servizio tra Val Calepio e Lago d’Iseo, tra Franciacorta e Val Camonica, infatti rischia di sparire per sempre. «Dal prossimo anno – scrive Cinquini - nell’ambito di una politica nazionale di revisione e trasparenza dei costi, Trenitalia (proprietaria dei treni storici utilizzati per il servizio) pur limitando le richieste a livello regionale, ci chiederà un aumento che comunque la nostra Associazione non potrà mai coprire visto che già oggi, con pochi e limitati contributi di alcuni Enti Locali, sopporta tutti gli oneri finanziari e gestionali del TrenoBlu, riuscendo comunque a garantire sempre un sostanziale pareggio di gestione dell’intera iniziativa». E sarebbe un peccato, visto che l’iniziativa sembra piacere sempre di più al pubblico: «In tutti questi anni alcune centinaia di migliaia di persone hanno viaggiato sui nostri treni con grande soddisfazione, scoprendo le grandi ricchezze ambientali, paesaggistiche ed enogastronomiche di un ampio territorio tra Val Calepio e Lago d’Iseo, tra Franciacorta e, recentemente, Val Camonica. Si tenga presente che, solo nell’ultima stagione, ora in conclusione, abbiamo riscontrato crescite di presenze attorno al 55% sui treni diesel e del 10% sui treni a vapore. Significativi sono stati anche i benefici per l’economia della zona visto che, da uno studio di alcuni anni fa, era risultato un ritorno sul territorio più che doppio rispetto a quanto speso per la gestione». Insomma, la politica deve muoversi, dice Cinquini, e deve muoversi in fretta: «Da mesi stiamo sollecitando con vari incontri, lettere e telefonate tutti gli enti interessati. Purtroppo ormai i tempi per decidere sono molto ristretti (un paio di settimane) e le risposte che attendiamo tardano ad arrivare con il rischio di compromettere i futuri programmi. Per questo rivolgiamo un appello a tutti gli Amministratori coinvolti ed ai politici lombardi nonché agli operatori del turismo locale, perché considerino attentamente (e con sollecitudine) la nostra richiesta di aiuto perché il TrenoBlu possa continuare a promuovere, in modo originale e concreto, questa parte del territorio lombardo che ruota attorno al Lago d’Iseo». I primi a rispondere all’appello sono i consiglieri regionali democratici Marcello Saponaro e Giuseppe Benigni, che hanno presentato presentato un’interrogazione al Presidente di Regione Lombardia Formigoni e agli assessori Prosperini e Cattaneo per chiedere di sostenere il servizio turistico di TrenoBlu: «Rilancio del turismo e sussidiarietà, sono espressioni che sentiamo ripetere tutti i giorni dal Governatore – dice Marcello Saponaro – è venuto il momento di metterlo in pratica tutelando un bel servizio turistico ferroviario a cavallo tra la province di Bergamo e Brescia». L’onorevole Giacomo Stucchi, della Lega, insieme al collega Davide Caparini, hanno invece sollecitato un intervento del ministro dei trasporti e dell’Economia, con un’interrogazione alla Camera. dei Deputati.

BERGAMOSERA - 03/11/09 - IL TRENO BLU RISCHIA DI SPARIRE: STUCCHI INTERROGA IL MINISTRO

ROMA — La politica di razionalizzazione dei costi di Trenitalia non colpisce solo il Pendolino Bergamo-Roma ma rischia di appiedare anche il Treno Blu, il trenino turistico con locomotive a vapore lanciato dall’omonima associazione che potrebbe essere costretto allo stop dopo 16 anni di onorato servizio. Da 16 anni l’Associazione di volontariato “Ferrovia del Basso Sebino” che lo gestisce, l’unica in Italia a gestire regolari servizi ferroviari turistici su linee dismesse con la collaborazione di varie imprese ferroviarie, ha consentito a centinaia di migliaia di persone di scoprire grazie a questi treni storici le grandi ricchezze ambientali, paesaggistiche ed enogastronomiche di un ampio territorio tra Val Calepio e Lago d’Iseo, tra Franciacorta e, recentemente, Val Camonica. Ora però Trenitalia, che è proprietaria dei convogli chiede un canone d’affitto troppo alto, che l’Associazione che vive di contributi di enti locali, non può assolutamente permettersi. Il rischio, dunque, è la fine dell’epopea ferroviaria. Per questo i parlamentari della Lega Giacomo Stucchi e Davide Caparini hanno presentato quest’oggi un interrogazione parlamentare al Premier Berlusconi, al ministro dei Trasporti e al ministro dell’Economia Tremonti. “In un momento così particolare di grave congiuntura economico-occupazionale – sottolineano i due leghisti – sono stati molto significativi i benefici del servizio del Treno Blu per tutta l’economia della zona visto che, da uno studio di alcuni anni fa, era risultato un ritorno sul territorio più che doppio, rispetto a quanto speso per la gestione”. “Dal prossimo anno – prosegue il documento – la società Trenitalia SpA, proprietaria dei treni storici utilizzati per il servizio, chiederà un aumento del costo contrattuale, nell’ambito di una politica nazionale di revisione e trasparenza, che comunque l’Associazione non potrà mai coprire. L’Associazione sopporta tutti gli oneri finanziari e gestionali del Treno Blu riuscendo, con i contributi di alcuni Enti Locali, comunque a garantire sempre un sostanziale pareggio di gestione dell’intera iniziativa”. Pertanto Stucchi e Caparini chiedono ai ministri se “considerando anche le difficoltà derivanti dalla crisi economica in corso, non si ritenga opportuno invitare la società Trenitalia S.p.A. a soprassedere per tutto il 2010 all’applicazione dell’annunciato aumento contrattuale, al fine di consentire all’Associazione di poter continuare ad operare il servizio del Treno Blu”. E se in alternativa, “non ritengano opportuno erogare un contributo straordinario da destinare, tramite gli Enti locali interessati, all’Associazione Ferrovia del Basso Sebino garantendo quindi il servizio svolto dal Treno Blu che, in modo originale e concreto, contribuisce a creare ricchezza nella parte del territorio lombardo che comprende le province di Bergamo e Brescia”.

ECO DI BERGAMO - 03/11/09 - IL TRENO BLU RISCHIA IL CAPOLINEA "TARIFFE RADDOPPIATE, SI CHIUDE"

BASSO SEBINO. Se nel giro di due settimane le cose non si risolveranno, dopo 16 anni il Trenoblu arriverà al capolinea. «Per il 2010 Trenitalia ha quasi raddoppiato le tariffe per il noleggio dei mezzi d'epoca e la nostra associazione non è in grado di far fronte a questi aumenti. Abbiamo bussato a tante porte, ma finora nessuno ci ha dato una mano concreta». È amareggiato Silvio Cinquini, di Chiuduno, «patron» e ideatore di una stagione turistica all'insegna del recupero delle tradizioni e del rispetto per l'ambiente. Quella del Trenoblu, che con storiche locomotive a vapore, carrozze di fascino, vecchie littorine e macchinisti d'antan, è una stagione che dura da 16 anni senza perdere smalto. Anzi, centinaia di migliaia di persone hanno viaggiato sul Trenoblu da Bergamo, Palazzolo sull'Oglio verso il lago, ripercorrendo i vecchi binari dismessi ormai da anni e lasciati lì a morire fino all'arrivo dell'associazione Ferrovia del Basso Sebino (senza scopo di lucro), guidata da Cinquini. Che ieri ha deciso di passare all'attacco, inviando una lettera aperta a politici ed amministratori lombardi: «Da 16 anni – scrive – siamo gli unici in Italia a gestire regolari servizi ferroviari turistici su linee dismesse, con la collaborazione di varie imprese ferroviarie. Siamo un punto di riferimento nazionale per altri interventi simili e, oltre al Trenoblu in Lombardia, gestiamo anche il "Treno natura" in provincia di Siena. In tutti questi anni alcune centinaia di migliaia di persone hanno viaggiato sui nostri treni, scoprendo le grandi ricchezze ambientali, paesaggistiche ed enogastronomiche tra Val Calepio e lago d'Iseo. Solo nell'ultima stagione abbiamo riscontrato crescite di presenze attorno al 55% sui treni diesel e del 10% sui treni a vapore. Significativi sono stati anche i benefici per l'economia della zona. Tuttavia per il 2010 Trenitalia, proprietaria dei treni storici utilizzati per il servizio, ci chiede un aumento che, comunque, la nostra associazione non potrà mai coprire visto che già oggi, con pochi e limitati contributi di alcuni enti locali, sopporta tutti gli oneri finanziari e gestionali del Trenoblu. Da mesi stiamo sollecitando gli enti interessati per giungere alla firma di un accordo pluriennale per una programmazione a medio periodo come richiesto anche dalle tante agenzie di viaggio e dai numerosi tour operator, da tutta Italia e pure da altri Paesi europei, con cui lavoriamo».«Se nel 2009 noleggiare i treni storici è costato all'associazione circa 50 mila euro – continua Cinquini – dal prossimo anno si sale a circa 90.000. La tariffa piena sarebbe di 130 mila, ma siccome noi siamo convenzionati, è previsto uno sconto. Ma l'importo per noi è comunque troppo alto». Il presidente della Provincia Ettore Pirovano dice: «Conosco l'associazione e so che fa un ottimo lavoro per valorizzare il turismo. Il Trenoblu è un patrimonio da difendere, interverrò anche in Regione per cercare una soluzione». Anche l'assessore al Turismo provinciale, Giorgio Bonassoli, «promuove» il Trenoblu, pur ricordando che il bilancio di via Tasso è alle strettissime. L'onorevole Giacomo Stucchi (Lega Nord), insieme a Davide Caparini ha presentato ieri un'interrogazione al presidente Berlusconi e ai ministri competenti: «Considerando anche le difficoltà derivanti dalla crisi economica – indica –, chiediamo l'opportunita di invitare Trenitalia a soprassedere per tutto il 2010 all'applicazione dell'annunciato aumento contrattuale». In alternativa, Stucchi chiede un contributo straordinario. Da Trenitalia, contattata ieri più volte, ancora nessuna risposta.

ECO DI BERGAMO - 03/11/09 - SINDACATI E POLITICI: SI' AL "TAVOLO" ANTICRISI

Su un punto, perlomeno, sono d'accordo tutti, sindacati e politici: la crisi non solo non è affatto finita, ma sta per abbattersi pesantemente sulla nostra provincia proprio adesso. Sta per abbattersi sui posti di lavoro, sulle famiglie, ma anche sulla struttura economica e produttiva della nostra provincia se le imprese non riceveranno dal sistema creditizio le adeguate risorse e se il governo non prolungherà ed estenderà gli ammortizzatori sociali per tutto il 2010, consentendo in questo modo ai lavoratori di «restare in azienda», in attesa di quella possibile ripresa che si potrebbe affacciare alla fine dell'anno prossimo. Cgil, Cisl e Uil, ieri mattina al Centro congressi «Giovanni XXIII», hanno chiamato i parlamentari e i consiglieri regionali bergamaschi al capezzale dell'economia locale, non ancora moribonda per fortuna, ma comunque seriamente malata. E i politici sono accorsi in gran numero. I dati e i numeri della crisi, presentati dai segretari di Cgil, Cisl e Uil, Luigi Bresciani, Ferdinando Piccinini e Marco Tullio Cicerone, non danno adito a dubbi: 10 mila posti di lavoro persi nel 2009, altri 5 mila che si perderanno nei primi mesi del 2010; 20 mila lavoratori interessati dalla Cassa integrazione; precari e interinali cacciati per primi dai loro posti già mal retribuiti. Un quadro a tinte fosche, che nessuno dei politici presenti ha cercato di contestare o di minimizzare. Bresciani ha citato, a mo' di esempio, i casi TenarisDalmine (più di 800 posti a rischio) e della Frattini, dove i lavoratori non percepiscono lo stipendio da quattro mesi. Ed è indicativo di una situazione drammatica quanto aggiunto da Cicerone: è la prima volta che l'economia bergamasca, abituata nel passato a fare orgogliosamente da sé, è costretta a chiedere l'aiuto pubblico. «Ammortizzatori per tutto il 2010». Alla politica i sindacati hanno chiesto soprattutto una cosa: intervenire sul governo per prolungare ed estendere gli ammortizzatori sociali per tutto il 2010, in particolare raddoppiando (da uno a due anni) la durata della Cassa integrazione, prorogando la Cassa in deroga per le piccole imprese, dando più incentivi ai contratti di solidarietà (per i quali è anche chiesto un impegno più convinto agli imprenditori). Misure che vanno tutte in una direzione: trattenere in azienda i lavoratori per l'intero 2010, evitando cioè espulsioni che sarebbero inevitabilmente irreversibili. Ma Cgil, Cisl e Uil hanno anche sollecitato parlamentari e consiglieri regionali a guardare oltre la crisi e a preparare la ripresa, con modelli di sviluppo come quello previsto dal «patto per la Val Seriana» che potrebbe essere esteso ad altre aree critiche e per il quale, secondo i sindacati, sono comunque ancora attesi i necessari investimenti nei comparti innovativi da parte degli imprenditori.Le richieste sindacali non si sono fermate qui ma hanno riguardato anche le banche («Non devono "strozzare" le piccole imprese e possono anticipare la Cassa a tutti lavoratori») e gli enti locali (che possono venire incontro ai lavoratori in difficoltà con aiuti su tariffe, rette e bollette). Per sollecitare, infine, la costituzione di un «tavolo» provinciale strategico sulla crisi, coordinato dalla Provincia. Ad ascoltare i sindacati c'erano i parlamentari Alessandra Gallone, Savino Pezzotta, Giacomo Stucchi, Gregorio Fontana, Giorgio Jannone, Mauro Ceruti, Antonio Misiani, Giovanni Sanga e Sergio Piffari, e i consiglieri regionali Marcello Raimondi (sottosegretario alla presidenza), Daniele Belotti, Marcello Saponaro, Giuseppe Benigni, Battista Bonfanti, oltre all'assessore provinciale al Lavoro Enrico Zucchi.Fontana (Pdl) nel riconoscere la gravità della crisi ha detto di temere ora «l'onda lunga della disoccupazione», ma ha anche elencato quanto fatto dal governo, come le risorse messe a disposizione per gli ammortizzatori sociali, pur ammettendo che queste non sempre arrivano speditamente; si è detto anche d'accordo con i sindacati sulla battaglia per estendere il più possibile la Cassa integrazione. Misiani (Pd) ha criticato la Finanziaria che, almeno per come si presenta oggi, prevede tagli del 37% ai fondi per le politiche sociali e del 7% agli investimenti per le nuove infrastrutture. «Occorre poi - ha aggiunto - un atto di disobbedienza collettiva nei confronti del patto di stabilità che penalizza i Comuni virtuosi, come i nostri». E servono, per Misiani, aiuti a quella fascia di quaranta-cinquantenni rimasti senza lavoro.«Se è in difficoltà la Lombardia - ha detto Pezzotta (Udc) - significa che la crisi è ancora più profonda per il Paese». Ma nonostante questo, Pezzotta non ha notato che l'Italia abbia adottato, come l'America e la Germania, una politica anticiclica. «Come parlamentari bergamaschi - ha aggiunto - dobbiamo coalizzarci per esercitare una pressione più forte su governo e Regione a favore del nostro territorio». Bisogna comunque agire in fretta a sostegno delle famiglie, soprattutto quelle monoreddito e con il capofamiglia in Cassa o senza lavoro. E cercare anche di capire quale sarà il «paradigma» tecnologico ed economico della nostra provincia.Jannone (Pdl) ha proposto il «modello Pigna» (di cui si sta occupando personalmente) per far ripartire l'industria toccata dalla crisi, puntando in particolare sul patrimonio immobiliare e recuperando lavoratori in nuove occupazioni. Ha poi lanciato l'allarme credito: «Se le banche continueranno a tagliare risorse alle imprese, queste non sopravviveranno e la crisi da grave diventerà gravissima». Ma senza chiudere le porte in faccia alla speranza: «Questo è comunque un grande Paese che può uscire più forte dalla crisi».Per Piffari (Italia dei valori) è importante prolungare la Cassa integrazione da uno a due anni e sarebbe utile affiancare all'ipotizzato «tavolo provinciale» anche uno sportello in grado di dare risposte rapide ai bisogni della gente. Ha anche lamentato ritardi nell'apertura dei cantieri Brebemi. Raimondi (Pdl) ha elencato quanto messo a disposizione dalla Regione Lombardia in termini di risorse sia per il sostegno al reddito delle famiglie sia, più in generale, come misure anticrisi e a favore delle infrastrutture, grandi e piccole. «Nessuno in Lombardia - ha garantito - sarà lasciato solo». Grazie agli interventi regionali, 40 mila posti di lavoro potrebbero essere creati nei prossimi anni nei settori innovativi. Si è anche soffermato sull'aeroporto di Orio al Serio, «la prima azienda per occupazione della nostra provincia con 18 mila posti di lavoro» a cui va dato un sostegno strategico.Marcia sul lavoro il 12 dicembre?«Il tavolo provinciale serve - ha detto Stucchi (Lega) - ma cerchiamo di tenerlo fuori dalle polemiche politiche, come quella sui cantieri Brebemi che, in realtà, sono aperti in ben cinque punti. Come parlamentari dobbiamo muoverci in sintonia avendo un'unica preoccupazione: portare a casa risultati concreti per il nostro territorio». Saponaro (Pd) ha insistito sulla necessità di finanziare gli ammortizzatori sociali in esaurimento, intervenendo per evitare che la crisi aggravi i suoi deleteri effetti; e va anche rivolta maggiore attenzione alle donne, le più colpite dalla crisi. Un problema, quest'ultimo, ripreso dalla Gallone (Pdl) sul quale occorre mantenere alta l'attenzione; e anche a proposito dei fondi sociali si è augurata che in sede di emendamenti la Finanziaria possa essere corretta garantendo un'adeguata dotazione finanziaria. «Procedure accelerate d'urgenza» ha invece sollecitato Sanga (Pd) per gli ammortizzatori sociali, per poi lamentare il fatto che non si sta discutendo di una politica industriale per il futuro: «Abbiamo sollecitato il governo, ma all'orizzonte non c'è nulla». Infine Belotti (Lega): alcuni Comuni - ha detto - si stanno muovendo per venire incontro alle famiglie in difficoltà attraverso la costituzione di cooperative. Poi ha posto un quesito ai sindacati bergamaschi che hanno promosso (oltre a un'assemblea pubblica per il 20 novembre) una «marcia per il lavoro» per sabato 12 dicembre, vigilia di Santa Lucia: «È proprio opportuno organizzarla in quella giornata che è molto importante per il settore del commercio? Non sarebbe utile chiedere un parere in merito alle associazioni di categoria?».A tirare le somme del lungo confronto con i politici è stato il segretario Cisl Piccinini: «Al di là delle diversità politiche, il senso di questa iniziativa era di trovare dei punti convergenti e uno sforzo generale di coesione». E il consenso, ad esempio, non è mancato sul «modello Val Seriana» da estendere su basi provinciali. Ma per Piccinini occorre anche, e urgentemente, eliminare i ritardi burocratici che rallentano il rinnovo degli ammortizzatori sociali: «A fine novembre scadono i termini per 800 domande. E se non arriva il via libera le aziende potrebbero decidere di licenziare».

lunedì 2 novembre 2009

BERGAMONEWS - 02/11/09 - POLEMICA PIFFARI-STUCCHI SUI CANTIERI

I cantieri, le opere pubbliche, e in particolare le infrastrutture come elemento “anticiclico”, contro la crisi. Non lo dice la politica italiana: è un caposaldo dei programmi del presidente degli Stati Uniti Barack Obama. E se ne parla anche a livello locale ogniqualvolta l’argomento è la “crisi economica”. E’ stato così anche oggi, all’incontro tra sindacati e politici bergamaschi al Centro Congressi Papa Giovanni: “Certo, va bene parlare di opere pubbliche e infrastrutture in questa chiave – ha dichiarato Sergio Piffari, Italia dei Valori -. Ma se poi la realtà è quella dei cantieri Brebemi siamo a posto: vengono inaugurati a luglio e a metà ottobre si scopre che i lavori non sono ancora partiti”. Una nota polemica, dovuta a quell’inaugurazione di luglio avvenuta a Urago d’Oglio (al confine tra Brescia e Bergamo) in presenza del premier Silvio Berlusconi. E alla successiva comunicazione, di settimana scorsa, degli affidamenti dell’opera. “Non facciamo polemica, i cantieri sono assolutamente aperti, in più punti – ha ribattuto Giacomo Stucchi, Lega Nord -. Confrontiamoci, facciamo fronte comune, apriamo il tavolo strategico della Provincia. Ma cerchiamo di tenere fuori le rispettive posizioni di parte”.

BERGAMONEWS - 02/11/09 - JANNONE: "LA CRISI C'E' E RISCHIA DI DISTRUGGERCI TUTTI"

Tutto, fuorchè ottimismo. Dall’incontro tra i parlamentari e i consiglieri regionali bergamaschi con i sindacati, nella mattinata del 2 novembre al Centro congressi Papa Giovanni, sono emerse proposte comuni e qualche spunto polemico tra schieramenti opposti. Ma nessuno ha avuto l’ardire di spingersi oltre o di sbilanciarsi sui labili segnali di ripresa in corso, liquidati da Savino Pezzotta con l’espressione: “E’ giusto qualche fibrillazione del Pil in vista di Natale”.A partire da Giorgio Jannone, il deputato Pdl presidente di Cartiera Pigna spa, che ha parlato di “futuro del sistema economico e industriale in particolare molto pericoloso, anche a causa dell’azione delle banche, che tagliano risorse alle imprese, senza farle respirare. In questo modo si rischia una progressione inarrestabile, e rischiamo di uscire tutti distrutti da questa crisi”. Quindi un pensiero di carattere sociale, da parte del deputato bergamasco più “tremontiano”: “Qui il problema rischia di avere grosse conseguenze soprattutto sui lavoratori e in particolare sui lavoratori immigrati, quelli che ti dicono: se mi lasciate a casa da domani non so cosa fare e andrò a trovarmi anche qualcosa di irregolare da fare”.La crisi c’è, i sindacati chiamano all’unità tutta la politica, e da parte di tutti sono stati sollecitati tempi brevi per l’apertura di un “Tavolo strategico” coordinato dalla Provincia, riconosciuta anche da Luigi Bresciani, Cgil, come “l’ente che può riunire tutti attorno ad un obiettivo comune tramite uno sguardo complessivo sul territorio”.Non è mancato, da parte di Antonio Misiani (deputato Pd), l’attacco al governo, “che se confermerà gli attuali numeri per la finanziaria 2010 porterà ad una diminuzione del 37% dei fondi agli enti locali e del 7% delle risorse per nuove infrastrutture. Invece di fare una politica anticiclica si va in una direzione ben diversa. In tal senso sono i Comuni e la Provincia, ovvero gli enti locali, a poter avere un ruolo importante per gli investimenti pubblici. Ma il patto di stabilità strozza anche loro e a questo punto servirebbe un atto di disobbedienza civile e collettiva, in ragione di una situazione molto difficile”.Opinioni non condivise da Gregorio Fontana, Pdl: “Ritengo che il governo abbia fatto e stia facendo molto. C’è certamente bisogno di fare di più, muovendosi in due direzioni: una sollecitazione continua sugli ammortizzatori sociali, con l’estensione della cassa integrazione ordinaria; un maggior investimento sullo sviluppo per il futuro, e ci sono già decreti operativi che vanno nella direzione di nuovi incentivi”.La politica cerca l’unità, ma i punti di disaccordo non mancano. E se Jannone ha messo l’industria al centro, pur parlando di “necessità di riconversione occupazionale”, per Savino Pezzotta “non si tratta tanto di mantenere la vocazione industriale di determinati siti, quanto di capire quale sarà il paradigma tecnologico ed economico del futuro. Tenaris Dalmine, ad esempio, con tanti industriali illuminati, perché non dimostra di saper andare oltre il tubo, tentando investimenti diversi sul territorio? E’ un’azienda che ha un debito forte nei confronti della Bergamasca. Si muova in tal senso”. Erano presenti anche i deputati Giacomo Stucchi (Lega Nord), Alessandra Gallone (Pdl), Sergio Piffari (Idv), Giovanni Sanga (Pd), e i consiglieri regionali Beppe Benigni e Marcello Saponaro (Pd), Battista Bonfanti, Daniele Belotti (Lega), oltre all’assessore provinciale al Lavoro Enrico Zucchi e il senatore Mauro Ceruti (Pd).