lunedì 22 dicembre 2014

ECO DI BERGAMO - 22/12/14 - Lunedì delegazione leghista in carcere. 2 mila cartoline d'auguri per Monella

Monella, l’imprenditore edile di Arzago condannato a più di 6 anni per aver ucciso un ladro che gli stava rubando l’auto dal cortile di casa, passerà il Natale in carcere. È ormai da più di 3 mesi che si trova in via Gleno in attesa della grazia del presidente della Repubblica richiesta 6 mesi prima di finire in cella. Il Carroccio, per dimostrargli un segno di vicinanza, alcune settimane fa, dando il via alla campagna 2015 dei tesseramenti, ha promosso una iniziativa: chiunque avesse voluto, ai gazebo poteva compilare una cartolina di auguri destinata a Monella. Numerose persone hanno aderito. Salvini e la delegazione, di cui faranno parte gli onorevoli Giacomo Stucchi e Roberto Calderoli, porteranno lunedì in carcere un sacco contenente circa 2 mila cartoline. Più di 100 sono state compilate da compaesani dell’imprenditore edile.

BERGAMO NEWS - 22/12/14 - Salvini va in carcere a trovare Monella. Sia un Natale di giustizia

Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, accompagnato da deputati e consiglieri regionali leghisti, nella mattina di lunedì 22 dicembre ha varcato i cancelli del carcere di Bergamo per andare a trovare Antonio Monella, l'imprenditore di Arzago d'Adda, condannato per aver ucciso un rapinatore."Al carcere di Bergamo per abbracciare Antonio Monella, imprenditore bergamasco condannato a 6 anni di galera per aver ucciso un rapinatore - scrive Salvini sulla sua pagina di Facebook -. Purtroppo per lui, grazie a uno Stato buono coi delinquenti e severo con le persone perbene, passerà un Natale lontano da casa. Chi volesse mandargli un messaggio di auguri può scrivere ad Antonio Monella, c/o casa circondariale di via Gleno, Bergamo". Ad accompagnare Salvini c'era il deputato bergamasco Giacomo Stucchi, il senatore Roberto Calderoli, l'assessore regionale Claudia Terzi, il segretario cittadino della Lega Nord Daniele Belotti, il consigliere comunale Alberto Ribolla.

giovedì 18 dicembre 2014

ECO DI BERGAMO - 18/12/14 - Terme di San Pellegrino, nastro tagliato. Sulla variante di Zogno i fondi ci sono

Alle 20 in punto il taglio del nastro da parte di Antonio Percassi insieme al presidente della Regione Roberto Maroni, il sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi, il presidente della Provincia Matteo Rossi, l’assessore regionale Claudia Terzi e il senatore Giacomo Stucchi.            
Un momento importante per dare il via a un progetto di altissimo livello sul territorio locale: «La prima volta che venni a San Pellegrino - ha detto Percassi -, avevo visto un paese desolato, un’opera d’arte abbandonata, e quando ho annunciato il mio progetto sulle terme mi hanno dato tutti per matto. Ora quel progetto è realtà ed è un prodotto eccezionale». Soddisfatti tutti gli ospiti della visita guidata alle terme e colpiti dall’organizzazione e dalla meraviglia della struttura. Con qualche discorso politico che si è sviluppato nei corridoi, a partire dal tema della variante di Zogno: «Sull’argomento - ha detto il presidente della Regione Maroni - c’è un impegno importante della Lombardia di 16 milioni. Mancano gli 8 milioni della Provincia di Bergamo e siamo interessati capire se tutto quello che sta succedendo alle province permetterà o meno di confermare queste risorse, ma io penso di sì, altrimenti sarà tutto più complicato. Siamo tutti interessati a concludere questo lavoro che riteniamo importante e chiedo uno sforzo a tutte le Istituzioni coinvolte di garantire la certezza delle risorse. Risorse che la Regione è disponibile ad anticipare se un ente non può metterle, ma abbiamo bisogno che queste risorse siano formalizzate. Ripeto possiamo anticiparle per partire subito, facendo uno sforzo finanziario, ma non possiamo sostituirci ad altri enti negli impegni presi». E ha aggiunto: «Sono contento di essere qui, per questa bella serata. Stasera si dà una prima attuazione a un importante Accordo di programma, su cui ha investito la Regione, un accordo che ha coinvolto Pubblico e Privato con un bell’esempio di leale collaborazione tra Istituzioni e tra Istituzioni e privati per questo vitale intervento di riqualificazione di una struttura molto importante per la località di San Pellegrino e per tutta la Valle Brembana». «San Pellegrino è un’eccellenza nel mondo - ha concluso il presidente - e abbiamo una grandissima occasione da sfruttare quale Expo 2015, in cui dovremo essere pronti ad accogliere le centinaia di migliaia di visitatori e farli venire qui a vedere questa splendida valle e San Pellegrino Terme». La serata ha eprmesso ai 150 ospiti, accolti dalla direttrice delle terme Francesca Martinelli, di visitare le terme: gli assessori regionali bergamaschi Claudia Terzi e Alessandro Sorte, il consigliere regionale Roberto Bruni, c’erano il senatore Giacomo Stucchi accompagnato dall’ex assessore provinciale Silvia Lanzani. Quindi il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il direttore dell’Asl di Bergamo Mara Azzi, il capitano della compagnia carabinieri di Zogno Andrea Pietracupa, il dirigente della Regione Claudio Merati, Carlo Vimercati presidente della Fondazione della Comunità bergamasca, il presidente della Banca popolare di Bergamo Giorgio Frigeri, i rappresentanti della Sanpellegrino spa e della Radici group, don Lucio Carminati per la Curia e il direttore de L’Eco di Bergamo Giorgio Gandola. La benedizione delle terme è stata data dal parroco di San Pellegrino monsignor Giacomo Locatelli.

venerdì 12 dicembre 2014

BERGAMO NEWS - 12/12/14 - "Giustizia per Nelo", in 700 a Cividate per il 72enne massacrato dai ladri


Un lungo corteo ha sfilato venerdì sera a Cividate al Piano per chiedere giustizia per Giovanni Balestra, l'imprenditore massacrato insieme al figlio Adriano da tre ladri che aveva sorpreso all'interno della propria azienda. Circa 700 le persone presenti alla manifestazione partita proprio dalla ditta dove si è consumata la tragedia, per arrivare di fronte alla villetta dove abita il 72enne con la famiglia. Alla sfilata, organizzata dai commercianti del paese della Bassa, hanno preso parte molti esercenti, gente comune ed esponenti politici. Presenti diversi sindaci della provincia di Bergamo, di diversi colori politici, oltre ad alcuni esponenti della Lega Nord. Tra loro il segretario bergamasco Daniele Belotti: "Il problema è che lo Stato continua a portare delinquenti in Italia, che poi commettono reati gravissimi come quello di cui è stata vittima la famiglia Balestra -ha tuonato Belotti -. Poi ci sono leggi troppo morbide, che favoriscono la delinquenza. Credo, e spero, che si ripeteranno nuovi casi come quello di Monella ad Arzago, di un imprenditore onesto che uccide un ladro che gli entra in casa. Lo spero proprio". Insieme a Belotti anche il presidente del Copasir Giacomo Stucchi e il deputato Cristian Invernizzi. Presente anche il figlio di Antonio Monella, il 26enne Alberto: "Sono qua per dimostrare la mia solidarietà alla famiglia Balestra. Anche mio padre in carcere è rimasto molto colpito da questa vicenda. Lui sta bene ma è molto provato dopo più di tre mesi di cella. Speriamo sempre nella grazia e siamo fiduciosi che possa arrivare". Prima della partenza, sul cancello della Bm costruzioni meccaniche è stato appeso uno striscione "Alfano siamo stanchi... Padroni a casa nostra". Il sindaco di Cividate Luciano Vescovi ha poi tuonato: "Non è giusto che due persone oneste che lavorano fino alle 9 di sera vengano massacrate da tre bast... Lo Stato deve intervenire". Il corteo ha poi sfilato in modo silenzioso e composto lungo le vie del paese, fino alla villa dei Balestra, dove è stato appeso un altro striscione: "Nelo mola mia". Giovanni Balestra è sempre ricoverato in coma farmacologico al Niguarda di Milano, in pericolo di vita, dopo che è stato colpito alla testa con una barra da 40 chilogrammi. Il figlio Adriano, invece, è stato operato al braccio e al volto, massacrato con un bastone dai ladri. Nel frattempo proseguono le indagini per trovare i tre, a quanto pare dell'est, che martedì sera si sono introdotti nella ditta dei Balestra e li hanno picchiati selvaggiamente per poi fuggire con il furgoncino della ditta. Il veicolo è stato ritrovato il giorno successivo a Pontoglio, mentre gli inquierenti stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere di sorveglianza per trovare elementi utili all'identificazione. Ad affiancare i carabinieri di Treviglio e di Martinengo, sono arrivati anche gli agenti del nucleo investigativo di Bergamo, gli stessi che hanno lavorato sul caso di Yara Gambirasio.

venerdì 5 dicembre 2014

ECO DI BERGAMO - 05/12/14 - INTERROGAZIONE DEL SENATORE STUCCHI: NON E' IL CASO DI SOSPENDERE IL PRESIDE?

In merito alla vicenda del presepio nella scuola De Amicis di Bergamo, il senatore leghista Giacomo Stucchi ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione e al ministro dell’Interno. Per sapere, premesso che: Gli organi di stampa e vari siti web riferiscono che il dirigente scolastico della scuola pubblica De Amicis di Bergamo quartiere Celadina, Luciano Mastrorocco abbia nei giorni scorsi negato l’autorizzazione ad allestire un presepe nell’istituto; il dirigente Mastrorocco ha spiegato in un’intervista apparsa sulla stampa locale come a suo parere l’allestimento di un presepe creerebbe discriminazioni in quanto la scuola è frequentata anche da alunni di religioni diverse; il presepe è la rappresentazione di un messaggio di pace e di speranza che da sempre accomuna tutte le popolazioni del mondo. Non appare logicamente accettabile e sostenibile che utilizzando la facile giustificazione della tutela dei diritti religiosi di una minoranza, di fatto si impedisca alla stragrande maggioranza degli alunni della Scuola in questione di poter godere della gioia del Santo Natale, cancellando in pratica aspetti importantissimi della nostra identità storica e culturale. Se alla luce di quanto dichiarato dal dirigente scolastico Mastrorocco non ritengano urgente verificare i fatti riportati in premessa; se le SSVV. non ritengano opportuno disporre di un’immediata ispezione per verificare la correttezza del comportamento e della decisione assunta dal dirigente Mastrorocco e delle motivazioni pubblicamente utilizzate a sostegno della sua scelta; se, nelle more dei risultati dell’ispezione sopra richiesta, non si ritenga opportuno sospendere dalle proprie funzione il preside della scuola pubblica De Amicis di Bergamo.

sabato 15 novembre 2014

ECO DI BERGAMO - 15/11/14 - Zogno manifestano in 500: la Valle Brembana chiede lavoro


Un corteo di circa 500 persone, bandiere, ombrelli, slogan eloquenti («Non chiudete la val Brembana!») e domande amare, «l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Ma il lavoro dov’è?». Si sono conclusi, sabato 15 novembre a Zogno, il corteo e il confronto pubblico fra lavoratori, sindacati, amministratori locali e politici sul futuro della valle e in particolare dei 310 dipendenti di Mvb rimasti senza prospettive dopo il fallimento e la chiusura dello stabilimento. Il corteo si è mosso dai cancelli della storica azienda tessile per arrivare al teatro dell’oratorio, dove si è tenuto il comizio finale. Oltre al sindaco di Zogno, Giuliano Ghisalberti, e a molti primi cittadini della zona, erano presenti anche il presidente della Provincia, Matteo Rossi, e i parlamentari Giovanni Sanga, Antonio Misiani, Giacomo Stucchi, Franco Bordo e Nunziante Consiglio. A dare solidarietà ai lavoratori di Mvb si è presentata anche una delegazione di lavoratori della Sanpellegrino. Quarantamila abitanti in trentotto comuni, diciannovemila lavoratori, un tasso di occupazione al di sotto della media provinciale e disoccupati più che raddoppiati nell’arco di cinque anni: organizzando la manifestazione di sabato Cgil, Cisl e Uil di Bergamo hanno voluto chiedere interventi in tempi brevi in tema di politiche attrattive per nuovi investimenti produttivi sulle aree industriali dismesse, con la priorità alla Mvb; attivazione delle reti per il lavoro, attraverso il finanziamento regionale, in modo da poter dare un punto di riferimento e un vero supporto alle persone in cerca di occupazione e ai lavoratori in cassa integrazione; interventi di formazione e riqualificazione seria e mirata ad effettivi sbocchi lavorativi con il coinvolgimento delle parti sociali; sostegno alle famiglie in particolari condizioni di marginalità sociale colpite dalla crisi del lavoro. Ad aprire il confronto nel teatro dell’oratorio di Zogno è stato Ferdinando Piccinini, segretario generale provinciale della Cisl: «Mai come in questi tempi il lavoro è fondamentale per una piena cittadinanza che poi significa piena dignità dei lavoratori. Qui ci sono tanti amministratori locali che quotidianamente si misurano con le difficoltà del territorio: dobbiamo impiegare tutte le forze disponibili, farlo non tanto a parole ma con iniziative e progetti mirati e concreti. Non si fanno promesse a vanvera, quello che stiamo facendo è pensare a strumenti concreti per prospettive reali di lavoro. In passato abbiamo sperimentato quanto la riconversione e la formazione possano (se non fate con attenzione) essere inutili. È obbligatorio ora capire le reali necessità del territorio. Chiediamo anche sostegno per le famiglie più a rischio di marginalità e povertà, perché oggi c’è anche questo rischio. È ora il tempo di un’alleanza forte tra impresa e lavoro: presentando qualche giorno fa questa iniziativa abbiamo usato parole dure contro il mondo imprenditoriale. Eppure ci sono imprenditori che nonostante le difficoltà resistono su questo territorio. Il nostro lamento era nei confronti delle associazioni imprenditoriali, non verso chi sta resistendo ai colpi della crisi». «Ci troviamo qui questa mattina dopo 10 anni di gestione fallimentare da parte di un imprenditore che non ha mai voluto condividere con noi le strategie aziendali» ha continuato, Raffaele Salvatoni, segretario generale provinciale della Femca-Cisl:«Più volte avevamo lanciato l’allarme. Così è successo anche altrove. E ora siamo alle prese con vallate quasi deserte dal punto di vista imprenditoriale. Quello di oggi deve essere un momento di protesta ma anche di proposta: da soli le crisi non riusciamo più a gestirle. O tutti si prendono una parte di responsabilità oppure non si va da nessuna parte. La priorità è la mappatura dei bisogni occupazione del territorio: inutile fare corsi di formazione che in passato non hanno portato posti di lavoro”. Ha poi preso la parola il sindaco di Zogno, Giuliano Ghisalberti: «Ho avuto diversi incontri con i protagonisti di questa vicenda, una visione di quello che è successo ce l’ho. Auspico per i lavoratori e per il territorio che la procedura fallimentare riesca a far tornare nel patrimonio Mvb tutti gli stabili in modo che si possano avere aree per costruire un percorso nuovo. L’area Mvb è infatti l’ultima di queste dimensioni su cui si può lavorare. Imprenditori, fatevi avanti, qualcosa possiamo davvero costruire». E ha fatto riferimento, oltre alle infrastrutture, a quello che considera il primo ostacolo nella sua esperienza di dialogo con gli imprenditori, anche quelli disponibili a collaborare: «È il Patto di Stabilità: incontro i piccoli artigiani, mi chiedono di farli lavorare, le risorse l’amministrazione le avrebbe, ma sono bloccate dal Patto di Stabilità». È stato poi il turno di Matteo Rossi, presidente della Provincia di Bergamo: «L’impegno che ci prendiamo questa mattina è un impegno chiaro, non vi si lascia soli. Queste non vogliono essere solo parole. Su questa vicenda la nostra azione deve essere rapida ed efficace: giovedì si aprirà il tavolo tecnico. La prima questione è quella della formazione, che in passato ha imboccato una direzione sbagliata. È evidente che bisogna ritarare gli interventi. Ci siamo mossi personalmente con i piccoli e medi imprenditori per avere una rappresentanza al tavolo e per immaginare con loro quali possano essere gli spazi di mercato tra due e tre anni, anche fuori dalla valle. Oltre al tema della formazione c’è poi quello delle infrastrutture, in particolare della variante di Zogno. Ci siamo impegnati a dare priorità a questo intervento: la Regione entro lunedì deve mettere nero su bianco il finanziamento per l’opera nel 2015, che si diano risposte! L’attrattività della zona parte anche da lì». Ha concluso poi il suo intervento con un invito all’unità: «Abbiamo bisogno di tutto in questo territorio meno che dividerci: serve compattezza, volontà politica, velocità». Anche don Cristiano Re ha voluto intervenire portando la «solidarietà di tutte le parrocchie della val Brembana e dei loro parroci. Vogliamo camminare insieme a voi. È necessario che la solidarietà diventi concreta, ciascuno ci metta qualcosa di concreto, metta mano al proprio portafoglio. Le comunità cristiane siano luogo di sinergia, senza guardare alle etichette. Al centro si mettano innanzitutto le persone che hanno bisogno». Sono intervenute brevemente anche due lavoratrici: la prima ha parlato di corsi inutili che in passato non hanno portato (come ricordato da più parti durante la mattinata) a nuovi posti di lavoro; la seconda si è chiesta: «Se non trovano lavoro i figli di vent’anni, come lo troveranno le madri di 50?». Ha chiuso il confronto di Luigi Bresciani, segretario generale provinciale della Cgil: «Negli ultimi giorni, dopo che siamo stati severi nel giudizio sugli imprenditori, qualcuno si è sentito offeso. Ci sono bravi imprenditori ma anche imprenditori cattivi, delinquenti. La crisi della val Brembana è la crisi di un modello. Questo processo riguarda questa zona ma anche la val Seriana, la vicenda Honegger ne è la testimonianza. Ora si ripete la stessa storia in questa valle. È la crisi anche di un certo modo di fare impresa: c’è chi resta qui, certo, (e non è facile), ma cosa direbbero oggi questi lavoratori di Mvb rispetto a chi ha condotto la loro azienda in questi anni?”. Bresciani ha anche puntato il dito contro il mondo del credito: «Ci dimentichiamo di parlare di questo protagonista della partita. Entità astratta, con cui non si riesce mai ad avere un confronto. Caro presidente della Provincia, non riusciamo mai a portare gli istituti di credito al tavolo delle trattative, eppure le banche non possono chiamarsi fuori dalla discussione». Poi ha concluso dicendo: «Quale è la nostra grande preoccupazione? Quando una persona perde il lavoro perde il salario, ma perde anche l’identità. Noi siamo quello che facciamo. E quindi occorrono tutele, ammortizzatori sociali, percorsi formativi che consentano, a chi lo desidera, di essere ricollocato, di avere un altro lavoro. Serve costruire un futuro, una prospettiva di rilancio economico per Zogno e la valle. Cosa può fare la politica, cosa il mondo delle imprese? Noi pensiamo che la politica debba creare le condizioni favorevoli all’iniziativa imprenditoriale, ma basta con le parole servono i fatti. Il Patto di Stabilità è una follia, milioni di euro di disponibilità nei Comuni senza la possibilità di poterli utilizzare, frutto di politiche europee sbagliate che hanno conseguenze sui singoli cittadini, qui come altrove. Parte di una politica che noi respingiamo che noi consideriamo sbagliata. Infine vorrei dire che non è rendendo più facili i licenziamenti che si arriva alla crescita e si supera la crisi. Da questi lavoratori viene una forte richiesta: non assistenza, ma lavoro».

martedì 30 settembre 2014

BERGAMOSERA - 30/09/14 - STUCCHI: GLI ANNUNCI DEL PREMIER NON INGANNANO PIU' NESSUNO

Sarà pure, come dice il premier Renzi, che il Jobs act non è rinviabile ma l’impressione è che in questo momento per far andare avanti il governo serva prima di tutto mettere ordine nelle fila del Pd, anziché continuare con nuovi inutili annunci. E’ li infatti che si annidano i principali problemi del presidente del Consiglio, in un partito che non ha mai smesso di celebrare il suo congresso e dove asti e rancori non hanno mai ceduto il passo ad una fattiva ed efficace collaborazione tra le varie correnti. Una condizione, quest’ultima, che potrebbe quasi essere considerata “normale” nella sinistra, ma che tuttavia non può essere ammessa in questo momento di grandissima difficoltà economica per il Paese. Soprattutto in considerazione dell’incapacità di chi è chiamato a risolvere, anziché crearli, i problemi. Basti pensare, per esempio, all’ultima trovata di dare trenta euro al giorno per chi adotta un clandestino e lo ospita a casa sua. Una cosa fuori da ogni logica, che risulta persino difficile immaginare a chi possa essere venuta in mente. Un fatto che la dice lunga su come questo governa aggiri i problemi senza venirne a capo. Ma sembra che Renzi non possa più continuare con la sua politica degli annunci, per dare l’impressione di addivenire a delle soluzioni per i problemi dei cittadini; a testimoniarlo sono anche gli attacchi da parte di organi di informazione, a lui compiacenti sino a qualche mese fa, che però adesso hanno cominciato a dispiegare tutto il loro potenziale per denunciare le incapacità del premier a governare. Non ci sono più alibi, quindi, né giustificazioni di sorta, per annacquare le responsabilità di chi negli ultimi mesi ha fatto solo annunci e proclami. La legge di Stabilità è alle porte e il governo ha l’obbligo di dire chiaramente dove intende reperire le risorse per portare avanti il programma annunciato, dall’estensione degli ammortizzatori sociali al mantenimento del bonus degli 80 euro. La nostra sensazione è che, alla fine della fiera, il risultato sarà quello di mettere ancora una volta le mani nelle tasche dei cittadini.

venerdì 12 settembre 2014

BERGAMONEWS - 12/09/14 - Uccise un ladro in casa, Monella riceve in carcere Calderoli e Stucchi

E' rinchiuso nel carcere di Bergamo da lunedì mattina, quando si è presentato spontaneamente in via Gleno accompagnato dal suo avvocato Enrico MAtropietro e dal figlio 26enne Alberto. Antonio Monella, l'imprenditore 54enne di Arzago d'Adda condannato in via definitiva a 6 anni e 2 mesi di reclusione per aver ucciso a colpi di fucile nel 2006 Ervis Hoxha, un albanese di 19 anni che gli era entrato in casa per un furto con dei complici, dopo essersi costituto in questi giorni sta ricevendo le visite di diverse autorità politiche. Giovedì pomeriggio in via Gleno sono arrivati i senatori bergamaschi della Lega Nord Roberto Calderoli e Giacomo Stucchi: "Personalmenete gli avevo fatto visita già lunedì e martedì. Ormai è due anni che gli sono vicino e si è creato un buon rapporto tra di noi - racconta l'onorevole Stucchi - . Gli ho portato alcune riviste, in questo modo potrà passare un po' di tempo in cella. Abbiamo parlato un po' della sua famiglia, che ovviamente gli manca. Comunque nel complesso è sereno, anche per questo grande sostegno che sente in merito alla sua richiesta di grazia". Lo stesso Monella nel marzo scorso, attraverso l'intervento di alcuni politici, tra i quali Matteo Salvini della Lega Nord, aveva chiesto la grazia al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che però non si è ancora pronunciato. La sentenza irrevocabile di condanna è del 25 febbraio scorso. Nel frattempo gli era stato concesso un differimento di sei mesi della pena detentiva che però era scaduto nei giorni scorsi: "Lui, come tutti noi, è fiducioso sull'esito positivo della richiesta - prosegue STucchi - . Anche il sindaco del suo paese, il segretario provinciale del Partito Democratico Grabriele Riva, dovrebbe esporsi maggiormente in merito. Un po' come abbiamo fatto noi della Lega che abbiamo preparato una mozione apolitica da presentare in tutti Comuni della provincia". Il sentaore Stucchi ha un'idea precisa sulla vicenda Monella: "Dobbiamo fare capire che un uomo svegliato nella notte da tre ladri che dopo aver svaligiato la casa stanno scappando con la sua auto, spara e uno di questi muore dissanguato dopo essere stato abbandonato per strada dai suoi complici, non può essere incriminato per omicidio volontario. Per questo la richiesta di grazia deve essere accolta, in forma totale o parziale. Tra l'altro, non ha ricevuto critiche da nessuna forza politica".

lunedì 8 settembre 2014

ECO DI BERGAMO - 08/09/14 - Monella in cella vicino a Bossetti ma è una collocazione provvisoria

Entrato alle 9,45 nella casa circondariale di via Gleno, Antonio Monella è stato condotto nella cella numero 3 della sezione «nuovi arrivi», una cella in cui c’è solo lui. Di fianco - nella numero 4 -, c’è il presunto killer di Yara Gambirasio, Massimo Bossetti che però è in regime di isolamento. Perché questa particolare collocazione? Perché le celle per l’isolamento sono nella stessa zona di quelle dove vengono accolte le persone con condanna definitiva, che oltrepassano per la prima volta le sbarre del carcere. Come Monella, che dovrebbe restare nella sezione «nuovi arrivi» per circa una settimana, un periodo di colloqui con il personale del carcere, con lo psicologo, con il medico che fine stabilirà dove il detenuto verrà collocato «definitivamente» da qui a fine 2020. L’imprenditore di Arzago avrà diritto a sei colloqui al mese, con tre persone alla volta, esclusi quelli con gli avvocati, con i consiglieri regionali o con i parlamentari. Due di questi sono entrati in via Gleno tre ore dopo l’imprenditore: i leghisti Giacomo Stucchi e Cristian Invernizzi.

BERGAMO SERA - 08/09/14 - STUCCHI: NON MORTIFICHIAMO LE FORZE DELL'ORDINE

Netta presa di posizione da parte del presidente del Copasir, il senatore bergamasco Giacomo Stucchi, sul blocco degli stipendi alle Forze dell’Ordine e del Sistema Difesa nel suo complesso. “Considero una misura fuori da ogni logica l’annunciato blocco anche per il 2015 degli stipendi alle forze dell’ordine e alle forze armate in generale – dichiara in una nota il senatore della Lega Nord e numero uno del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – rispetto al quale le ultime parziali aperture del governo non danno nessuna garanzia di una revisione di quanto anticipato dal ministro Madia”. Sono molto preoccupato e per questo porrò la questione al premier a latere della sua prossima audizione al Copasir. Il lavoro degli uomini e delle donne in divisa – conclude Stucchi – è fondamentale e andrebbe valorizzato al meglio ma l’ennesimo blocco dei loro stipendi, che non sono certo d’oro né d’argento, significa invece mortificarlo”.


martedì 3 giugno 2014

ECO DI BERGAMO - 01/06/14 - Fontana e Stucchi a Misiani: «Caos Tasi, tutta colpa del Pd»

L’onorevole Gregorio Fontana, deputato bergamasco di Forza Italia, e l’onorevole Giacomo Stucchi, deputato della Lega Nord, replicano al Pd sui dati riportati in merito alle esenzioni dal pagamento dell’Imu, precisando: «La verità è che con le accuse rivolte all’amministrazione, Misiani cerca di eludere il fatto che è stato il suo partito a votare questo provvedimento e a non voler trovare le coperture per evitare la Tasi sulla prima casa. Coperture che, invece, il centrodestra aveva puntualmente indicato in tutti i passaggi parlamentari». «È il governo della sinistra il vero responsabile di questa situazione e i numeri esposti dal Pd sono una truffa, perché si riferiscono al periodo precedente all’abolizione dell’Imu sulla prima casa. Vogliamo ricordare per l’ennesima volta che l’anno scorso non è stata pagata da nessuno, perché il centrodestra, trovando le coperture, aveva abolito questa odiosa imposta che colpisce la casa, il bene più prezioso per le famiglie italiane» proseguono gli onorevoli. «Con tali accuse il Pd sta cercando di nascondere il vuoto della campagna elettorale del suo candidato che, tra centinaia di palloni gonfiati e gare di torte, sta sperperando decine di migliaia di euro in un periodo in cui gli italiani versano in condizioni di difficoltà. I bergamaschi sapranno apprezzare, al contrario, la concretezza e la sobrietà di Franco Tentorio» concludono Fontana e Stucchi.

domenica 23 marzo 2014

BERGAMO NEWS - 23/03/14 - AFFETTA DA MALATTIA RARA, LE NEGANO IL FARMACO. L'APPELLO AL MINISTERO

Paziente bergamasca affetta dalla sindrome del dolore vescicale (cistite interstiziale) trova la cura all'ospedale di Legnano, ma il farmaco non è riconosciuto dal prontuario ed è a carico del paziente. La denuncia appello dell'Associazione Italiana per la tutela dei diritti del malato e l'impegno del senatore Giacomo Stucchi e del consigliere regionale Silvana Saita.

Affetta da una malattia rara - la Sindrome del Dolore Vescicale, conosciuta anche come Cistite Interstiziale - una giovane donna bergamasca ha finalmente trovato la cura e il farmaco all'ospedale di Legnano. Ma quel farmaco è fuori dal prontuario, l'Asl non lo riconosce e quindi il costo è totalmente a carico del paziente. La malattia è fortemente invalidante, ma l'Inps non la riconosce tale. Parte da quest'esperienza la denuncia dell'Associazione Italiana per la Tutela dei Diritti del Malato, che ha sede nella sede del sindacato scuola Snals-Confsal di Bergamo. Una battaglia che ha per titolo: “La Sindrome del Dolore Vescicale (Cistite Interstiziale), criticità attuali, mission e vision” e che ha preso avvio con lo scopo di far conoscere le difficoltà incontrate dai pazienti con tale patologia, le necessità urgenti, i costi per la presa in carico del paziente, le prospettive future di tutela e promozione a livello regionale e nazionale. ASSOCIAZIONI E ISTITUZIONI IN CAMPO Per far conoscere tutti gli aspetti di questa battaglia è stata organizzata una conferenza stampa alla quale sono intervenuti: Isabella Colombo, Avvocato, Presidente dell’Associazione Italiana per la Tutela dei Diritti del Malato; Loris Renato Colombo, Segretario provinciale sindacato scuola Snals-Confsal di Bergamo; Monica Sommariva, Medico Dirigente presso la Divisione di Urologia Ospedale G. Fornaroli di Magenta (Milano); Gianluigi Patelli, Primario Radiologia Ospedale Pesenti-Fenaroli di Alzano Lombardo; Giacomo Stucchi, Senatore della Repubblica Italiana; Silvana Saita, Consigliere Regione Lombardia Commissione Sanità e Politiche Sociali; Elisabetta Becherini, una paziente. LE CRITICITA' DELLA SINDROME DEL DOLORE VESCICALE Sono numerose le criticità attorno alla Sindrome del Dolore Vescicale (Cistite Interstiziale): patologia rara con codice esenzione RJ0030 dalle cause attualmente in studio che può colpire improvvisamente donne, uomini, bambini di qualsiasi età e sesso senza un motivo apparente. E’ una condizione di infiammazione cronica dolorosa della parete vescicale, caratterizzata da dolore vescicale e pelvico e continua necessità di urinare. Il dolore può essere localizzato a livello vescicale, uretrale, vaginale, vulvare, scrotale, prostatico, perineale e anale. E’ spesso associata a disordini immunitari (Tiroidite Hashimoto, LES, Artrite Reumatoide, Sindrome di Sjogren, Fibromialgia, Sindrome del colon irritabile, Crohn, Retto Colite Ulcerosa, Allergie, Cefalea, Vulvodinia, Ipersensitività cutanea, Prostatite Cronica Abatterica). La Sindrome del Dolore Vescicale è estremamente invalidante e di forte impatto sulla qualità della vita del paziente al punto da impedire una regolare vita relazionale, sessuale e lavorativa (dolore costante, necessità di urinare spesso, perdita progressiva del sonno, frustrazione e depressione per la difficoltà di riconoscere la malattia e curarla). SENSIBILIZZARE L'OPINIONE PUBBLICA E’ necessario dunque sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo sanitario, politico e istituzionale per risolvere i problemi attraverso una sinergia fra tutti i soggetti preposti. La prima cosa da fare è una forte sensibilizzazione in campo medico per arrivare a una diagnosi precoce della malattia che consenta tempestivamente l'instaurarsi di un’adeguata terapia, prima che la progressione della Sindrome del Dolore Vescicale provochi a livello della vescica un danno irreversibile, evitando anche costi inutili a carico sia del paziente sia del Sistema SanitarioNazionale. Ad oggi sono stati raggiunti piccoli risultati, per casi individuali, grazie all’Associazione Italiana per la Tutela dei Diritti del Malato con sede in Bergamo città (www.aitdm.it), ma l’urgenza è quella di fare squadra per trovare risposte definitive per tutti i pazienti con tale patologia. Ciò significa innanzitutto applicare quanto già previsto dalla normativa vigente: il Protocollo Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) prodotto dalla Regione Lombardia assieme ad un Team di Specialisti in materia e il Piano Nazionale Malattie Rare. MODIFICHE AL PROTOCOLLO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO Al Protocollo Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) della Regione Lombardia vanno apportate alcune integrazioni e modifiche per la tutela dei pazienti prevedendo invalidità civile e Legge 104 (art 3 comma 3) e sarebbe necessaria l’istituzione di un ticket sanitario per l’erogazione dei dispositivi medici indispensabili e insostituibili per la terapia medica della patologia rara. Nel percorso assistenziale dovrà essere potenziato il Counselling Territoriale per agevolare le necessità dei pazienti e risolvere i bisogni relativi alla patologia tramite il coinvolgimento dei pazienti e dei loro familiari. Inoltre è fondamentale prevedere finanziamenti certi e puntuali per la ricerca permettendo ai Centri di Expertise di collaborare anche con aziende farmaceutiche al fine di produrre nuovi farmaci per la terapia della malattia. La continua evoluzione delle conoscenze scientifiche permetterà di raggiungere aggiornamenti atti a garantire standard gestionali più efficaci condividendo obiettivi tra Centri Esperti e “Eccellenze Scientifiche”. Necessità primaria è la forte collaborazione con le Asl territoriali per la domiciliazione terapeutica, con conseguente abbattimento dei costi dei ricoveri attuali in Day Hospital,e per la presa in carico del paziente in tutti suoi aspetti. IL CENTRO DI CURA DI LEGNANO Una buona prassi da esportare è rappresentata dall’Azienda Ospedaliera, Ospedale Civile di Legnano - Divisione Urologia di Magenta (Milano) che dal 1995 ad oggi, con la creazione di un Centro di “Expertise” secondo i criteri suggeriti dall’EUCERD (European Union Committee of Experts on Rare Diseases), eroga cure di qualità ed appropriatezza coerenti con i principi e gli obiettivi espressi nei Piani Sanitari Nazionali e Regionali (PDTA) tenendo conto della presenza di flussi di pazienti extra-regione rilevanti per l’unicità delle prestazioni erogate. Il Centro è in grado di offrire un percorso completo dalla diagnosi alla terapia (compreso quella chirurgica che contempla cistoscopia e biopsie) nella stessa Azienda Ospedaliera con totale assenza di spese da parte del paziente attraverso un ricovero in Day Hospital, potendo anche fruire della collaborazione di altri Dipartimenti Specialistici tra cui la Reumatologia anch’essa Centro di Riferimento Aziendale ad alto livello per le malattie rare e pilota con la Nefrologia del Progetto di EUPOLIS Lombardia-Malattie Rare di cui fa parte anche l’Urologia. Come già illustrato in un’audizione tenutasi il 27 gennaio 2014 in Regione Lombardia a cura della dottoressa Monica Sommariva, Medico Dirigente - Divisione di Urologia Ospedale G. Fornaroli di Magenta (Milano), le prospettive future dell’Azienda Ospedaliera di Legnano sono quelle di arrivare ad un modello organizzativo riconosciuto come esportabile in tutta Italia e all’estero, quale esempio di appropriatezza, tempestività, efficacia, adeguatezza, qualità, efficienza e risparmio. Per valorizzare il modello del Centro di “Expertise” sarebbe utile inserirlo in un programma di Politiche Territoriali utilizzando come volano Expo 2015: Regione Lombardia - Nuovi modelli gestionali per le strutture sanitarie in materia di Malattie Rare e percorso di Internazionalizzazione.

venerdì 21 marzo 2014

BERGAMO NEWS - 21/03/14 - "CASINO' DI SAN PELLEGRINO. CHI CI FA LA GUERRA POI FA APRIRE LE SALE SLOT"

Il sindaco Vittorio Milesi è sindaco di San Pellegrino Terme, paese che rivive i fasti del passato solo nelle cartoline ingiallite. Da culla del turismo termale a località piuttosto anonima, almeno per i servizi che riesce ad offrire. L'edificio del casinò municipale è stato restaurato, continuano i lavori di riqualificazione delle terme che dovrebbero essere riaperte a ottobre 2014. Il Gran Hotel invece, gioiello liberty, è il simbolo della decadenza, set perfetto per un film di Kubrick. E' proprio lì che il primo cittadino vorrebbe il nuovo casinò.

“La riapertura del casinò di San Pellegrino consentirebbe un grande rilancio per la Valbrembana e per tutta la provincia. Purtroppo c'è troppa ipocrisia. Quelli che si oppongono sono gli stessi che hanno consentito l'apertura di migliaia di sale slot, ben più pericolose dal punto di vista sociale”. Vittorio Milesi è sindaco di San Pellegrino Terme, paese che rivive i fasti del passato solo nelle cartoline ingiallite. Da culla del turismo termale a località piuttosto anonima, almeno per i servizi che riesce ad offrire. L'edificio del casinò municipale è stato restaurato, continuano i lavori di riqualificazione delle terme che dovrebbero essere riaperte a ottobre 2014. Il Grand Hotel invece, gioiello liberty, è il simbolo della decadenza, set perfetto per un film di Kubrick. E' proprio lì che il primo cittadino vorrebbe il nuovo casinò. Serve una deroga alla legge nazionale. Nonostante i tanti appelli degli ultimi anni non si è mosso nulla. “Abbiamo scritto al nuovo presidente del Consiglio Matteo Renzi perché riteniamo l'apertura del casinò ci consentirebbe di dare soluzione al problema del recupero del Grand Hotel – spiega Milesi -. Basterebbe una deroga alla legge, come avviene a Sanremo, Venezia e Campione. La strutture è anche sotto tutela del ministero dei beni culturali. Sappiamo che non ci sono i soldi, ma l'avvento di un casinò imporrebbe il completo restauro. Quanti soldi occorrerebbero? “Circa una quarantina di milioni. Solo l'autorizzazione all'apertura potrebbe dare una spinta al recupero”. Senza contare i benefici per il territorio. “Campione ha duemila abitanti e ogni anno riceve dal casinò circa 30 milioni di euro. Più i posti di lavoro per gli abitanti”. Sul tema del gioco d'azzardo però c'è molta sensibilità anche a causa del problema medico e sociale scoppiato negli ultimi anni. “Purtroppo c'è anche grande ipocrisia. La realtà è che un casinò ha controlli molto più severi rispetto a una delle tante sale slot aperte anche in Bergamasca. Noi chiediamo la riapertura non perché siamo appassionati di gioco, ma perché cerchiamo un rilancio turistico. Sanremo, Campione e Venezia hanno ricevuto la deroga perché si trovavano in difficoltà economiche negli anni Trenta. Noi ora siamo nella stessa situazione”. Come sindaco ha rivolto molti appelli al mondo politico. Nessuno vi ha ascoltato? “Gli unici che si sono sbilanciati sono i parlamentari bergamaschi della Lega Nord, in particolare il senatore Giacomo Stucchi”. Se il casinò, quasi per definizione, è una scommessa, non lo stesso si può dire delle terme. Quando riapriranno? “Entro ottobre 2014. I lavori stanno continuando bene e dobbiamo ringraziare il gruppo Percassi. Ci auguriamo che possa essere mantenuta quella data. Sarà elemento fondamentale rispetto al tema dello sviluppo turistico”.San Pellegrino è pronta? “La ricettività alberghiera è molto limitata sia in termini quantitativi che qualitativi. Sono pochi gli operatori che scommettono e rischiano. Bisogna attrezzarsi per tempo. La logica qui sembra essere di aspettare e vedere cosa succede. Rischiamo di arrivare in ritardo. Non deve succedere”. L'occasione è ghiotta. Anche per dare un futuro a tanti giovani che in Valbrembana non riescono più trovare un futuro. “E' una valle che ha sempre meno possibilità di lavoro. Il rischio è che la gente sia obbligata quasi a emigrare. Tanti giovani fanno quella scelta. Se mancano possibilità di lavoro c'è il forte rischio di spopolamento. Non possiamo girarci attorno: tutti abbiamo l'obbligo di cercare di difendere presenza industriale. Non possiamo pensare di avere posti di lavoro senza industria, ma dobbiamo saper cogliere anche sullo sviluppo turistico. Che è già realtà più che una prospettiva. Ognuno deve fare la sua parte”.

sabato 8 marzo 2014

IL GIORNO - 08/03/14 - COMMISARIATO, LA POLITICA SI MOBILITA: IL PRESIDIO DI POLIZIA DEVE RESTARE APERTO

Tutti insieme, almeno per una volta, senza bandiere da sventolare nè contrapposizioni ideologiche. Il commissariato di polizia a Treviglio non deve essere chiuso. Punto. I politici bergamaschi, chiamati ieri a raccolta dal sindaco Giuseppe Pezzoni nella sede del Comune di Treviglio per di re «No» al la paventata soppressione di un presidio di polizia che ha competenza su 38 Comuni della Bassa e su un’area di 200 mila abitanti, hanno risposto all’appello e sono pronti a presentare un documento unitario al prefetto e al questore di Bergamo, affinché le scelte definitive sulla sorte del commissariato siano condivise con i rappresentanti del territorio. Nell’aula consiliare hanno preso la parola parlamentari, sindaci e segretari provinciali dei partiti, allarmati dal piano di tagli ipotizzato dal ministero dell’Interno, che interesserebbe anche Treviglio proprio nei giorni in cui sono stati scoperti i tentacoli della ‘ndrangheta sul territorio e stanno aumentando in modo preoccupante i furti nelle case e altri episodi di criminalità. Senza contare l’imminente taglio del nastro della Brebemi e della futura Tav, oggetto degli appetiti delle organizzazioni malavitose. Il senatore leghista Giacomo Stucchi ha lanciato una proposta: «Non basta incontrare solo il prefetto e il questore di Bergamo. Sarebbe opportuno che il parere da loro fornito alla bozza di piano del ministero per risparmiare sulle forze di polizia venisse discusso in un’apposita riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Serve un confronto vero con chi ha la reale percezione del territorio». Gabriele Riva, segretario provinciale del Pd e sindaco di Arzago, ha invitato alla mobilitazione non solo la politica, «ma anche le forze produttive e sociali della pianura bergamasca. I tavoli servono solo se c’è unità di intenti». Più colorito e diretto il commento del sindaco di Caravaggio, Giuseppe Prevedini: «Prima ci hanno tolto il tribunale, ora vogliono chiudere il presidio di polizia. Vorrei sapere chi è quello stupido che pensa solo a penalizzare un territorio che produce ricchezza e subisce scelte disastrose, calate dall’alto». Il segretario provinciale della Lega, Daniele Belotti, ha alzato il tiro: «Oltre ad una proposta trasversale contro la chiusura, supportata da Regione e Provincia e alll’incontro di una delegazione dei partiti con prefetto e il questore, serve un incontro urgente con i vertici del Dipartimento centrale della polizia che ha allo studio il piano di riordino dei commissariati». Posizione condivisa anche dal coordinatore bergamasco del Ncd (Nuovo centro destra), Angelo Capelli, che ha chiarito: «Abbiamo già formalizzato una richiesta di incontro ai funzionari del ministero dell’Interno per mantenere il presidio». Alessandro Sorte, coordinatore provinciale del Pdl, ha infine invitato a promuovere una sorta di «stati generali della Bassa, partendo da Treviglio, che ne è il pilastro».

ECO DI BERGAMO - 08/03/14 - RACCOLTA FIRME DEI PARLAMENTARI PER SOSTENERE L'ISTANZA DI GRAZIA

«A pochi giorni di distanza dalla notizia della conferma della condanna a sei anni e due mesi da parte della Cassazione per il sig. Antonio Monella, è partita la raccolta firme tra i parlamentari bergamaschi, tra i quali hanno già aderito l’onorevole Bombassei, il senatore Calderoli, il senatore Consiglio, l’onorevole Fontana, l’onorevole Invernizzi, il senatore Pagnoncelli e il senatore Piccinelli, ritenendo opportuno sostenere la richiesta di grazia, che è stata già depositata il 3 marzo scorso dall’interessato». Così il senatore Giacomo Stucchi ha commentato la notizia che ha coinvolto l’imprenditore bergamasco che nel 2006 uccise con un colpo di fucile un albanese di 19 anni che si era introdotto nell’abitazione di Monella e che poi aveva tentato di rubargli il suv parcheggiato nel garage di pertinenza. «Per l’iniziativa, che vede coinvolti i parlamentari bergamaschi a sostegno del sig. Monella - conclude Stucchi - nei prossimi giorni si continuerà a raccogliere le firme dei colleghi che vorranno partecipare, per sensibilizzare il presidente Napolitano e il ministro della Giustizia a valutare positivamente l’istanza per la concessione della grazia».

sabato 15 febbraio 2014

ECO DI BERGAMO - 15/02/14 - LEGA:SVUOTACARCERI E GOLPE ROMANO. LA PROTESTA DAVANTI ALLA PREFETTURA

Quanto sta accadendo è un colpo di Stato: per la terza volta avremo un presidente del Consiglio non votato dai cittadini». Così Roberto Calderoli, intervenuto al presidio leghista contro lo «svuota carceri» davanti alla Prefettura, si è scagliato verso ultime manovre politiche nazionali, senza risparmiare neppure il presidente della Repubblica. Calderoli, ricordando che a breve ci sarà il processo per le offese al ministro Cécile Kyenge, ha annunciato: «Se mi condannano mi candido alle europee». Davanti a un centinaio di manifestanti, armati di fiaccole e bandiere, Calderoli puntato l’indice contro gli immigrati clandestini: «Mandiamoli a casa loro a scontare la pena», guardando alla Svizzera come un esempio. Tra i militanti, al sit-in hanno preso parte anche altri esponenti politici, come i parlamentari Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio e Cristian Invernizzi, e ancora, sindaci, consiglieri e assessori regionali. Dall’alto di una sedia, il segretario bergamasco del Carroccio Daniele Belotti ha «aperto» il comizio: «Dobbiamo far vedere che non siamo come gli altri, noi non siamo quelli che hanno votato per scarcerare migliaia di delinquenti, non siamo quelli che vogliono portare qui migliaia di immigrati».

giovedì 13 febbraio 2014

IL GIORNALE DI BERGAMO - 13/02/14 - STUCCHI, LA STAFFETTA E' L'ULTIMO DEI PROBLEMI

Il leghista presidente del Copasir parla di crisi e di economia reale

Il "vero dramma degli ultimi fatti della politica romana" è che tra presunti scoop e annunciate staffette governative i veri problemi dei cittadini passano inesorabilmente in secondo piano. Lo sostiene il deputato bergamasco Giacomo Stucchi, presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, commentando gli ultimi sviluppi del braccio di ferro Letta-Renzi. “Basti pensare - afferma Stucchi - che dopo tutto il caos provocato nello scorso anno sul fronte della tassazione immobiliare a pochi mesi dalla nuova scadenza, di giugno 2014, il governo non ha ancora approvato i provvedimenti per la completa definizione della Tasi. Segno evidente che l’esperienza del 2013 non ha insegnato proprio nulla e, per i contribuenti, si prospetta un nuovo calvario”. Impietoso il commento sull’operato di Letta: “E’ un fatto che dieci dei diciotto mesi previsti da Letta per realizzare il suo annunciato programma di interventi sono passati senza che un solo risultato sia stato raggiunto. Basta questo per dire che il governo ha fallito e non c’è una sola ragione per cui debba restare al suo posto. Sono troppo deboli e pretestuosi gli argomenti che vorrebbero ascrivere all’attuale Esecutivo i meriti di aver riportato lo spread sotto i 200 punti (le cui fluttuazioni, come è ormai ampiamente dimostrato, non dipendono dalla volontà di Palazzo Chigi), mentre sono da imputare senza alcun dubbio al governo le responsabilità per il drammatico aggravarsi della situazione sui fronti della disoccupazione e del crollo della produzione industriale. Se il governo avesse voluto salvare davvero le imprese in difficoltà, o aiutare le famiglie allo stremo - aggiunge l’esponente leghista - come primo atto avrebbe dovuto varare subito una poderosa riduzione della spesa pubblica, meglio se con l’adozione dei costi standard. Inoltre, avrebbe dovuto destinare maggiori risorse agli incentivi (quelli veri) all’occupazione e varare quindi una progressiva riduzione della pressione fiscale, almeno per gli scaglioni di reddito più bassi. E invece abbiamo discusso per quasi un anno di primarie del Pd, di cambio al vertice della segreteria di quel partito, di Imu e, da ultimo, di legge elettorale. Adesso si è passati dal “cambio di passo” al probabile “cambio di premier” (dopo Bersani e Letta, il terzo indicato dal Pd in nemmeno un anno di legislatura!) ma speriamo non si tratti di un mero scambio di poltrone all'interno dello stesso partito. La verità – conclude Giacomo Stucchi - è che sul Pd ricadono le gravissime responsabilità di aver sprecato preziosi mesi senza approvare un solo provvedimento davvero utile ai cittadini”.

venerdì 24 gennaio 2014

BERGAMO SERA - 24/01/14 - STUCCHI: PROGETTO RENZI-BERLUSCONI ANTIDEMOCRATICO

“In un sistema democratico la legge elettorale è quell’insieme di regole con le quali si mira a dare la più ampia rappresentanza parlamentare possibile ai cittadini che vivono su un territorio. Il progetto alla base dell’accordo Renzi-Berlusconi va invece nella direzione opposta, mirando cioè a limitare l’ingresso in Parlamento a pochissime forze politiche”. Lo ha scritto in una nota diffusa alla stampa il senatore bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi. “Le soglie di sbarramento (troppo bassa quella di coalizione e troppo alta quella per i singoli partiti) e l’aggravante della possibilità di uno spareggio tra i due partiti più forti, per far sì che alla fine uno solo (a prescindere dal numero dei voti che ottiene) conquisti il numero di seggi necessari a governare, sono tecnicismi che fanno a pugni con il concetto stesso di democrazia parlamentare” aggiunge Stucchi. “Tanto più, se dovessero restare le liste bloccate”, conclude il senatore bergamasco.

giovedì 23 gennaio 2014

ECO DI BERGAMO - 23/01/14 - AGGRESSIONE E VIOLENZE SUI TRENI: STUCCHI: "INTERVENGA IL GOVERNO"

Il Governo intervenga per scongiurare altre aggressioni e violenze sui treni della tratta Bergamo-Milano e metta in atto misure idonee per garantire la sicurezza dei cittadini. A chiederlo è il senatore, nonché capo del Copasir, Giacomo Stucchi. Il parlamentare bergamasco ha inviato una interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Interno e al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. «Sempre più spesso - si legge nell’interrogazione - sulla tratta ferroviaria Bergamo - Milano si verificano episodi di violenze e aggressioni a danno dei lavoratori pendolari e degli studenti, che subiscono furti e abusi da parte di malviventi; nelle ultime settimane tali episodi si stanno intensificando, terrorizzando gli utenti che sono costretti a viaggiare sulla tratta Bergamo - Milano». Stucchi ricorda poi alcuni degli episodi: -una ragazza di 25 anni aggredita sul treno alla stazione di Treviglio per il furto della borsa; -una donna di 30 anni che ha subito il furto del cellulare all’altezza della stazione di Arcene; -una donna trentenne e un uomo giapponese di 23 anni derubati del loro pc portatile in prossimità della fermata ferroviaria di Verdello-Dalmine; -una donna è stata derubata del proprio pc alla stazione di Pioltello; «Dalle testimonianze di coloro che hanno assistito alle aggressioni e da quanto riferiscono le vittime, che in alcuni casi hanno riportato anche danni fisici dovuti alle colluttazioni - aggiunge Stucchi -, i malviventi sarebbero ragazzi di nazionalità “non italiana”». Ciò detto, il senatore chiede ai ministro «quali urgenti misure intendano adottare al fine garantire la sicurezza dei cittadini sui treni, che operano sulla tratta ferroviaria Bergamo-Milano, ad alta frequentazione di lavoratori pendolari e di studenti, vittime di episodi di violenza da parte di malviventi, che agiscono indisturbati».

martedì 21 gennaio 2014

BERGAMO SERA - 21/01/14 - STUCCHI: NON E' UN PROBLEMA DI SBARRAMENTO MA DEMOCRAZIA

Siamo per il superamento dell’attuale sistema bicamerale e quindi per una sola Camera politica. Ma proprio per questo la nuova legge elettorale deve essere la più rappresentativa possibile”. Lo ha detto il presidente del Copasir e senatore bergamasco della Lega Nord, Giacomo Stucchi, intervenendo al programma tv de La7 “L’aria che tira”.“Va bene che il nuovo sistema di voto – continua l’esponente del Carroccio – favorisca le coalizioni e la governabilità, con un premio di maggioranza limitato, se serve; ma preoccupano le aggregazioni tra i grandi partiti se queste dovessero condizionare i partiti minori. Non è un problema di sbarramento che, la Lega Nord supererà ma di democrazia”, conclude Stucchi.

sabato 18 gennaio 2014

ECO DI BERGAMO - 18/01/14 - PRESIDIO DI DUECENTO LEGHISTI. PROTESTA CONTRO LO «SVUOTACARCERIi»

Circa 150 persone hanno preso parte al presidio in corso a Bergamo e organizzato dalla Lega Nord contro il provvedimento cosiddetto «Svuotacarceri». I militanti del Carroccio, giunti da ogni parte della Bergamasca, si sono ritrovati fuori dal carcere di via Gleno con striscioni e slogan. Nonostante la pioggia, i manifestanti hanno protestato srotolando uno striscione con scritto: «Basta inganni e illusioni: governo Letta a casa! Subito elezioni». Presenti il segretario provinciale Daniele Belotti, i senatori Cristian Invernizzi e Nunziante Consiglio, il presidente del Copasir Giacomo Stucchi e il consigliere regionale Roberto Anelli, oltre a numerosi sindaci. «Questa scelta del governo non è in linea con la richiesta dei cittadini, che non si sentono più sicuri a uscire di casa nemmeno di giorno», ha commentato Stucchi. per i leghisti la principale soluzione alternativa è far scontare la pena agli extracomunitari nei loro Paesi d’origine. Belotti ha annunciato che la Lega in tutti i Consigli comunali presenterà un ordine del giorno in cui si sollecitano i parlamentari bergamaschi a farsi interpreti delle preoccupazioni dei cittadini e amministratori locali chiedendo la sospensione del provvedimento «svuotacarceri» e lo sblocco del patto di stabilità per interventi volti a garantire maggiore sicurezza.