martedì 23 dicembre 2008

ECO DI BERGAMO - 23/12/08 - AZIENDE AGRICOLE MONTANE CONFERMATE LE AGEVOLAZIONI

«Confermata, da parte della Camera, l'agevolazione per le imprese agricole di montagna particolarmente svantaggiate: resta infatti la riduzione del 75% dei contributi previdenziali e assistenziali versati per i dipendenti, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato». Ad annunciarlo è Giacomo Stucchi, deputato bergamasco della Lega Nord. La proroga delle facilitazioni, che interessano 141 Comuni della Bergamasca, è stata appunto approvata dalla Camera nel corso dell'esame delle misure urgenti per il rilancio competitivo del settore agroalimentare. Contestualmente, sono stati introdotti anche notevoli vantaggi destinati alle imprese agricole e agroalimentari soggette al regime obbligatorio di certificazione e controllo della qualità, «che potranno godere di un credito d'imposta pari al 50% del totale delle spese sostenute ai fini dell'ottenimento dei previsti certificati e delle relative attestazioni di conformità», spiega Stucchi. Una notevole semplificazione nella gestione del territorio bergamasco, poi, è l'esclusione dalla valutazione ambientale strategica (Vas) dei piani di gestione forestale riferiti ad un ambito aziendale o sovraziendale di livello locale che sono redatti secondo i criteri della gestione forestale sostenibile e approvati dalle Regioni. «La Vas - ricorda Stucchi - riguarda i piani e programmi che possono avere impatti significativi sull'ambiente e sul patrimonio culturale e ha la finalità di garantire che gli effetti ambientali da essi determinati vengano presi in considerazione e valutati in fase di elaborazione, prima della loro adozione. L'esclusione da tale procedura per i piani che determinano l'uso di piccole aree a livello locale, nonché per le modifiche minori dei piani e dei programmi - conclude -, consentirà una notevole semplificazione delle procedure e renderà più semplice la vita dei nostri agricoltori».

domenica 21 dicembre 2008

L'ECO DI BERGAMO 21/12/08 - ALLA CAMERA DI COMMERCIO LA REGIA DELLA CRISI

«Non so se sia una iattura o una semplice combinazione, ma da quando ho assunto le redini della Cisl è iniziato il vero patatrac, questa crisi pesantissima di cui nessuno per ora vede uno sbocco. Pazienza, le grandi sfide mi hanno sempre affascinato». Non si tira indietro Ferdinando Piccinini: da neo segretario generale della Cisl bergamasca, in neanche tre mesi, non è passato giorno in cui sul suo tavolo non siano comparsi una vertenza, un avviso di cassa integrazione, esuberi e persino chiusure di aziende. Un periodaccio, insomma: come si fa a navigare così controvento? «Ci vuole senso di responsabilità, da parte di tutti. D'altronde i segnali di questa mareggiata li cogliemmo già mesi fa nel costruire l'assemblea unitaria su sviluppo e occupazione a Bergamo». Infatti la crisi si è allargata a macchia d'olio. «Dal meccanotessile, al meccanico, dal chimico fino al terziario, comincia ad essere dura per tutti. Ma quello che impressiona di più è la percezione d'insicurezza e incertezza verso il futuro che persino un lavoratore della Albini, della Fassi o di altre aziende con trend più che positivi, ormai prova sulla sua pelle». Miro Radici ha fatto un appello ai parlamentari bergamaschi, perché impegnino il governo ad allargare gli ammortizzatori sociali. «Una misura sacrosanta, che però ha bisogno di tempo. Nel breve ci vogliono segnali immediati, come la conferma che le risorse verranno gestite da Regione e Provincia anziché dallo Stato. Inoltre, le stesse risorse messe a disposizione andranno sicuramente potenziate: il miliardo e 200 milioni di euro messi sul tavolo finora non bastano. Il governo può e deve fare di più». Di previsioni se ne fanno tante, ma voi riuscite a capire quanti bergamaschi rischieranno realmente di perdere il posto di lavoro nei prossimi mesi? «Secondo gli ultimi calcoli, per il 2009 sono a forte rischio diretto 4 mila posti. Quasi duemila saranno quelli coinvolti dalla cassa integrazione in deroga, ma almeno altrettanti sono quelli, ancora più esposti, che non si vedranno riconfermare i contratti a termine, interinali o a progetto. Già oggi alcune fasce d'età come gli ultraquarantenni e le donne fanno fatica a trovare un impiego. Ci vorranno svariati milioni di euro per la sola Bergamasca per far fronte all'emergenza ed è giusto, come sostiene Miro Radici, che l'ombrello degli ammortizzatori possa coprire anche queste figure che in tempi floridi hanno fatto spesso la fortuna di tante aziende. Per quanto riguarda il numero complessivo dei posti di lavoro in pericolo, occorre precisare che ai 4 mila ricordati vanno aggiunte anche tutte le figure professionali che già ora sono in seria difficoltà. Quindi, se dobbiamo quantificare, sia pure in modo approssimativo, l'area a rischio, potremmo arrivare a quota 8 mila. Un dato per ora solo stimato e che, evidentemente, ci auguriamo non possa essere raggiunto». Per gli interinali e tanti lavoratori a termine, il 31 dicembre, data di scadenza di molti contratti, rischia davvero di diventare lo spartiacque verso l'ignoto. «Per farsi un'idea del clima in atto, basti pensare che persino l'Adecco, una delle aziende leader del lavoro somministrato, ha aperto procedure nei confronti del proprio personale. Il mercato è crollato». Si parlava di dati e cifre a volte contrastanti tra loro: ma è così difficile mettersi d'accordo? «Proprio qui sta il punto: manca sul territorio un Osservatorio che fornisca dati precisi con tempestività, in modo da capire dove sono in quel momento le maggiori criticità e provare ad agire di conseguenza. Credo sia la Provincia, dove peraltro l'assessore Giuliano Capetti ha lavorato bene, che debba tirare le fila. Invece qui ciascuno butta fuori dati per conto proprio: l'Università fa la sua ricerca, poi arrivano le stime della Camera di commercio. Ci vogliono maggiori sinergie». Lei parla di sinergie, ma intanto tra i sindacati, dopo l'ultimo sciopero targato Cgil, un po' di gelo è tornato a calare sui vostri rapporti, dopo mesi di collaborazione. «Non nego che qualche attrito ci sia stato: a nostro giudizio, la Cgil, per una sua esigenza di pacificazione interna, ha preferito fare lo sciopero anche contro il parere di Cisl e Uil. D'altronde credo che in un sindacato moderno ci sia sempre meno spazio per una certa ideologia o certi slogan del passato e occorra invece una sempre maggiore aderenza ai problemi reali». Allora, come si riparte? «Ma, in realtà, non ci siamo mai fermati. Un sindacato diviso in un momento così delicato sarebbe una scelta irresponsabile. E poi a livello territoriale, abbiamo condiviso anche recentemente molti momenti unitari. La mobilitazione in Valle Seriana, tanto per fare un esempio, ha mostrato un grande segno di coesione e una forte volontà da parte di tutti, lavoratori e sindacati, di non assistere inermi a questa recessione. Ci vuole grande rispetto e maturità non soltanto tra noi, ma anche tra tutte le altre componenti territoriali». A proposito: il presidente della Provincia Bettoni ha in mente di rilanciare il Patto per Bergamo che a un certo punto il suo predecessore alla guida della Cisl, Gigi Petteni, aveva liquidato con un laconico: «Non serve»."«Un patto "numero due" credo infatti serva a poco. Ora però occorre affrontare in termini nuovi la concertazione territoriale. Mi auguro che la Provincia e i Comuni accrescano ancor di più il loro senso responsabilità, senza contare che c'è una forza che potrebbe aspirare in un momento come questo ad un ruolo di leadership». Quale? «La Camera di commercio. Io la vedo come fulcro e sintesi di tutte le attività economiche del territorio e quindi auspicherei che provasse a rivestire un ruolo di grande respiro, super partes, ancora più operativo». Non è così? «Mah, io per ora vedo questi due blocchi contrapposti al suo interno, queste rivalità tra "Imprese e Territorio" e Confindustria, che non hanno senso in un momento come questo, e limitano le potenzialità dell'ente. Invece la Camera, a mio giudizio, dovrebbe farsi interprete, per il futuro, di un'azione di coordinamento per tutto il territorio. Bisogna superare queste divisioni che limitano l'impegno, remare tutti nella stessa direzione». Anche il presidente Sestini ha dichiarato che la diatriba tra Confindustria e «Imprese e Territorio» gli pare solo una questione di personalismi. A proposito, come dovrebbe essere il suo successore al timone di largo Belotti? «L'importante è che sia una personalità carismatica, che possa unificare e non dividere, che sia davvero espressione di Bergamo e della sua terra. Concordo con Sestini: ce ne sono ancora di questi personaggi, mi creda, e non solo all'interno dell'attuale Camera di commercio». Torniamo alla crisi: ci può indicare tre passi obbligati per tentare di contrastarla? «Sembrerà scontato, ma anzitutto ci vuole più innovazione: soprattutto nel manifatturiero l'arretratezza in molte nostre aziende è palpabile. Poi occorre valorizzare maggiormente il territorio, ad esempio ridando dignità a molte delle aree industriali dismesse. Qui i sindaci dovrebbero farsi maggiormente guidare dalla Provincia, invece spesso vanno in ordine sparso, perdendo delle occasioni per mantenere i propri residenti e lavoratori radicati sul territorio. Inoltre lo Stato o la Regione dovrebbero incentivare maggiormente le nuove aziende intenzionate a insediarsi in quelle aree. Infine è necessario un maggior sostegno da parte dei deputati bergamaschi. Ai sindacati, il 70% dei nostri parlamentari è pressoché sconosciuto». Allora proviamo a fare qualche nome di quelli che invece si danno da fare. «Beh, non credo sia un mistero ad esempio che Giacomo Stucchi, della Lega, abbia fatto molto in passato sul fronte delle problematiche economico-sociali, così come Giovanni Sanga e Antonio Misiani, entrambi del Partito democratico. Senza dimenticare naturalmente Savino Pezzotta, che, grazie anche al suo ruolo nazionale, può offrire un contributo autorevole alla nostra terra». A proposito di governo centrale, la social card sembra aver avuto un effetto limitato. «Intanto, dopo che si era creata una grande aspettativa, tante persone che sembravano poterne usufruire, scoprono di non averne diritto. Ma anche per chi se l'è vista assegnare, non è così facile usarla. La gente è delusa, si poteva trovare un meccanismo più snello per il suo utilizzo, così invece bisogna andare a caccia dei negozi convenzionati: figuratevi l'anziano che vive in Valle Seriana o Brembana e può spostarsi poco: cosa se ne fa?». Molti invocano il federalismo, fiscale e non, come panacea di tutti i mali, altri pensano ad abolire le Province giudicandole enti inutili: cosa ne pensa? «Non vorrei soltanto si passasse da un centralismo romano ad un centralismo milanese. È molto semplice: la Lombardia è una regione con dieci milioni di abitanti, troppi per essere amministrati da un solo ente. Poi tutto è migliorabile: la Provincia di Bergamo, ad esempio, dovrebbe adeguarsi maggiormente al cambiamento. Cito i centri per l'impiego: il sistema informativo è arretrato e soprattutto c'è poco coordinamento con Abf, l'azienda bergamasca per la formazione. In futuro, ai lavoratori in cerca di un impiego o che l'hanno perduto, occorrerà dare risposte più rapide, se non proprio in tempo reale». Anche il sindacato però, nel suo insieme, avrà pur qualcosa su cui deve lavorare per migliorarsi. «Certamente. Insisto sull'aspetto della formazione, perché è legato a filo doppio al concetto di qualità, che deve ancora crescere se vogliamo restare competitivi in alcuni comparti nevralgici della nostra economia. Anche da parte nostra deve aumentare ancora la spinta per convincere lavoratori e aziende, ma un po' tutto l'intero sistema, che l'aggiornamento continuo è uno degli aspetti più importanti. Oggi, invece, Bergamo utilizza all'anno in formazione solo il 50% delle risorse che le imprese versano per questa voce». E dalle banche, che segnali arrivano? «Finora alcune assunzioni di responsabilità sono arrivate: a giorni firmeremo gli accordi per il sostegno alle piccole e medie imprese e sull'anticipo della cassa integrazione da parte degli istituti di credito. Obiettivamente però, in un momento critico come questo, tutto ciò non basta. Mi aspetto maggior dinamismo dal sistema bancario: spetta anche agli istituti di credito, insieme all'industria e al commercio, tentare di far ripartire l'economia». In un momento in cui sarebbe necessaria una grande coesione sociale, arrivano però segnali anche contraddittori: è vero che alcuni cassintegrati preferiscono restare in quella condizione anziché cercare un nuovo lavoro? «È vero, accade anche questo, ma in un momento simile, restare a casa nonostante tutto è estremamente rischioso, perché se prima già si faceva fatica a rientrare nel giro, adesso tutto diventa ancor più maledettamente complicato. Inoltre è un fenomeno che fatalmente si lega alla crescita del lavoro nero, altra piaga, mai debellata del tutto nella Bergamasca». Per concludere, quale sarà l'atteggiamento del leader della Cisl nei prossimi mesi? «Io, per natura, resto ottimista: magari non subito ma a medio termine sono convinto che, se tutti metteranno in campo decisione e senso di responsabilità, anche stavolta Bergamo ha tutte le possibilità per uscire dal tunnel».

mercoledì 17 dicembre 2008

L'ECO DI BERGAMO 17/12/08- DOPO IL LUNEDI' NERO, PARLAMENTARI IN CAMPO. LEGA, PD E FORZA ITALIA CHIEDONO CHIARIMENTI

Il day after dei politici bergamaschi è di quelli passati a picchiare sui tasti del Pc per preparare interrogazioni a destra e manca, o per esprimere l’indignazione di prammatica, condita con quella sana dose di vis polemica. Pronti via, e a dare fuoco alle polveri ci pensa il tandem Pd Antonio Misiani-Giovanni Sanga, che già aveva disertato per protesta il taglio del nastro dell’alta velocità ferroviaria: “ Abbiamo depositato un’interrogazione parlamentare per chiedere al ministero dei Trasporti quali interventi urgenti intende promuovere nei confronti di Trenitalia e della Regione Lombardia, ivi compresa la sospensione dell’erogazione a Trenitalia dei 480 milioni stanziati in suo favore dal decreto legge anti-crisi, per risparmiare agli utenti delle ferrovie locali lombarde, a partire dalle tratte che ricadono nel territorio della provincia di Bergamo, gli inaccettabili disagi derivanti dai nuovi orari invernali”. Per Misiani e Sanga “i problemi prodotti dalla riorganizzazione del servizio ferroviario lombardo erano stati denunciati con largo anticipo dal Pd e dalle associazioni dei pendolari. Dove erano allora i rappresentanti della Lega e del Pdl, che erano al governo sia in Regione che a livello nazionale?” Che risultati ha ottenuto per i lombardi l’ineffabile Formigoni, sabato presente in prima fila a Milano all’inaugurazione della linea ad alta velocità, e oggi pronto addirittura a bloccare la Freccia Rossa?”. Dal lato del Carroccio, scende in campo un altro tandem, quello composto da Ettore Pirovano e Giacomo Stucchi che in un’interrogazione al ministero chiedono “se ritiene di intervenire con tempestività al fine di verificare quanto sopra e, nel caso risponda a vero, di rivedere la programmazione degli orari dei treni in modo da rispondere alle esigenze dei cittadini pendolari”. La definizione “quanto sopra” abbraccia tutta l’ampia serie dei problemi conseguenti all’introduzione del nuovo orario dove “la provincia di Bergamo è risultata la più penalizzata in tutta la regione”. Con “la linea Brescia- Bergamo ha perso tutti i collegamenti diretti con Milano e, tutti coloro che provengono dalla parte est della Provincia di Bergamo, dovranno inevitabilmente cambiare treno a Bergamo, ma non sempre le coincidenze saranno compatibili”. La Treviglio-Bergamo per contro “ha perso tantissimi treni, soprattutto in fascia di punta” e ora “chi dalla Bassa deve raggiungere Bergamo prima delle 8, deve prendere necessariamente l’unico treno disponibile alle 7.28 da Treviglio Centrale oppure si troverà costretto ad utilizzare mezzi propri”. La Bergamo-Lecco “ha visto i propri orari aumentare di 10 minuti, a causa di lavori/coincidenze a Calolziocorte” e su quella per Milano –“declassata a servizio metropolitano”- i treni “impiegano moltissimo tempo per percorrere quei 56 km che separano Bergamo da Milano”. In campo anche l’azzurro Gregorio Fontana che parla di “insensata gestione da parte di Trenitalia delle questioni riguardanti il trasporto locale” e chiede al Governo “di intervenire su questa vicenda affinché la società che gestisce il trasporto ferroviario possa essere sensibilizzata a correggere le scelte sbagliate”. Con una richiesta: “Tutte le forze politiche in questo momento devono essere accanto a Formigoni, Cattaneo e quindi a tutti i pendolari lombardi. Sono certo che anche il Governo darà le opportune risposte in tempi brevi”.

lunedì 15 dicembre 2008

L'ECO DI BERGAMO 15/12/08- "VALLE BREMBANA, SFIDA DA VINCERE INSIEME"

Confrontarsi per lavorare insieme su un obiettivo comune: una Valle Brembana che guarda al futuro con prospettive nuove e ambiziose. Questa in sintesi l'indicazione, e l'invito, che ieri mattina sono arrivati al termine della tavola rotonda che ha chiuso il corso base di Formazione per amministratori comunali organizzato dall'Ufficio per la pastorale sociale della Diocesi di Bergamo. Presenti all'incontro Piero Busi, presidente della Comunità montana Valle Brembana, Vittorio Milesi, vicesindaco di San Pellegrino, don Andrea Mazzucconi, parroco di Santa Brigida e di Cusio, e il parlamentare della Lega Nord, Giacomo Stucchi. I lavori, che si sono svolti nella Sala Nembrini della Casa del giovane, sono stati aperti da don Francesco Poli, direttore dell'Ufficio per la pastorale sociale, e sono stati coordinati dal direttore de «L'Eco di Bergamo», Ettore Ongis. «L'interesse pubblico – ha ricordato don Poli – deve essere declinato come bene comune che si regge sulla verità, la lealtà, la giustizia e la solidarietà». Dai dati elaborati in occasione di questo incontro, che ha posto il caso della Valle Brembana come una delle tante esperienze amministrative del nostro territorio, è emerso il ritratto di una valle segnata dal progressivo spopolamento, con l'indice di vecchiaia più alto della provincia, con il primato per la presenza di persone non autosufficienti e un saldo negativo della crescita della popolazione non compensato dalla presenza di stranieri. Molti gli spunti di riflessione proposti ai relatori da Ettore Ongis: dalla necessità di superare la diffidenza tipica della gente bergamasca, alla partita del federalismo, alla grande opportunità della Valle offerta dal progetto di sviluppo di Percassi. «È vero che siamo chiusi – ha commentato Stucchi – ma siamo anche concreti e non aspettiamo che altri vengano a fare ciò che in prima battuta tocca a noi. Detto questo però – ha precisato il parlamentare della Lega – oggi abbiamo bisogno degli altri, di conoscere e implementare le esperienze positive fatte altrove». E sul federalismo Stucchi ha dichiarato: «Oggi è il modello di riferimento delle economie più avanzate, naturalmente il federalismo deve essere accompagnato dalla sussidiarietà». D'accordo sulla prospettiva federalista anche Piero Busi che però ha specificato: «Purché la ricchezza venga distribuita correttamente». In chiusura della tavola rotonda il dibattito è confluito sulle prospettive future della valle: «La scommessa dell'imprenditore Percassi – ha sottolineato Vittorio Milesi – parte dal valore che al marchio San Pellegrino è riconosciuto in tutto il mondo. Dal riconoscimento di questo marchio parte la valorizzazione della valle, di tutta la valle e non solo di San Pellegrino. Perché San Pellegrino da sola non va da nessuna parte, così come la valle da sola non va da nessuna parte». «Superate le prime perplessità – ha ribadito Busi – la valle adesso è compatta su questa operazione perché pensiamo che ci saranno delle ricadute positive per tutti». Cultura dell'accoglienza, dell'ospitalità, ma anche valorizzazione della formazione professionale rappresentata dall'Istituto alberghiero di San Pellegrino. Questi e altri ancora i temi di riflessione lanciati dai relatori ai presenti che non hanno mancato di intervenire: «A Bergamo non mancano le idee – è stato fatto notare – ci vuole solo maggior attitudine a parlarsi per lavorare insieme».

mercoledì 10 dicembre 2008

L'ECO DI BERGAMO 10/12/08- IL MINISTRO SACCONI RASSICURA I DEPUTATI LEGHISTI:"FONDI ADEGUATI PER LA CRISI IN BERGAMASCA"

I parlamentari bergamaschi della Lega Nord, Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano e Nunziante Consiglio hanno incontrato ieri pomeriggio a Roma, presso la sede del Ministero del Lavoro, il ministro Maurizio Sacconi e il sottosegretario Pasquale Viespoli, per affrontare le problematiche delle crisi aziendali in corso nella provincia di Bergamo: un'emergenza che è stata affrontata a vari livelli sul fronte locale, ma che deve trovare corrispondenza nelle scelte del governo centrale. «Il ministro Sacconi - hanno spiegato i deputati bergamaschi dopo l'incontro - ha garantito anche per il 2009 lo stanziamento di fondi adeguati ad affrontare le crisi occupazionali della Bergamasca, sia con gli strumenti ordinari, che attraverso lo strumento della cassa in deroga». Sacconi ha inoltre espresso un parere favorevole al mantenimento di un ruolo fondamentale delle istituzioni locali (regione e provincia) e delle parti sociali, nella gestione delle procedure per l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, compresa la definizione dei beneficiari. Uno snodo fondamentale questo, dal momento che da Roma, in un primo momento, erano arrivati segnali diversi, che parevano voler gestire i fondi dell'emergenza a livello centrale.Gli onorevoli Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio e Ettore Pirovano nell'esprimere soddisfazione per le rassicurazioni ottenute dal ministro, «continueranno a seguire la delicata questione occupazionale della Bergamasca, anche con ulteriori incontri, in calendario già dalla prossima settimana».

martedì 9 dicembre 2008

L'ECO DI BERGAMO 9/12/08- STUCCHI: "ABOLIRE LE PROVINCE?IL PD SEMINA SOLO ZIZZANIE"

La lotta agli sprechi nella pubblica amministrazione è il tema dell'intervento dell'onorevole Giacomo Stucchi (Lega), segretario dell'ufficio di presidenza della Camera, che commenta la campagna di Libero per l'abolizione delle Province. «Vogliamo credere alla buona fede di chi ha voluto intestarsi l'iniziativa per l'abolizione delle Province, in nome della lotta agli sprechi nella spesa pubblica – afferma Stucchi – ma ci riesce decisamente un po' difficile pensare allo stesso modo di alcuni partiti che, dopo la sconfitta elettorale hanno davvero perso la bussola nella loro azione politica».«Se i dirigenti del Pd – continua l'esponente del Carroccio – avessero voluto veramente contribuire a una radicale riforma dello Stato e quindi a una razionalizzazione delle spese, nel 2006, anziché boicottare il referendum consultivo sulla riforma costituzionale, avrebbero potuto contribuire a determinarne la vittoria. Invece, hanno fatto di tutto per farlo bocciare». «Sono passati più di due anni – ricorda Stucchi – e sarebbe stupido, oggi, non far tesoro dell'esperienza. Quest'ultima ci suggerisce infatti che quando nel Pd si dice di voler condividere con il Pdl la battaglia per l'abolizione delle Province, anche "aggirando Bossi", a muovere i dirigenti di quel partito non è certo un'improvvisa conversione alla causa dei tagli agli sprechi nell'amministrazione dello Stato, ma più verosimilmente un altro sterile tentativo di mettere zizzania nella maggioranza».

L'ECO DI BERGAMO 9/12/08-PARLAMENTARI, BERGAMO FA 22. LA GALLONE A PALAZZO MADAMA

«Come mi sento? Come se parlassi di un'altra persona e non di me...». La notizia l'ha raggiunta un attimo fuori mano, in quel di Casale Monferrato, dove era al seguito della figlia Maria Beatrice, 12 anni, impegnata in un torneo della Foppapedretti di volley: Alessandra Gallone va a Roma, subentra a Palazzo Madama a Luigi Scotti, senatore azzurro scomparso improvvisamente ieri mattina all'età di 72 anni. L'esponente di An era la prima dei non eletti e quindi il subentro nel collegio regionale è automatico: martedì ci sarà la seduta della Giunta per le elezioni e mercoledì il debutto romano.Dal 1995 in Consiglio comunale«Speravo che prima o poi sarebbe successo, ma non avrei mai voluto che capitasse in questo modo...» spiega la neo-senatrice con riferimento alla scomparsa di Scotti «carissimo amico del nostro presidente Silvio Berlusconi al quale va tutta la mia vicinanza». Ma il momento è arrivato, annunciato da una telefonata del ministro Ignazio La Russa e confermata poco dopo dal capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. Sposata con Stefano, anni 42 («Visto che il limite per la candidatura al Senato è di 40, non posso nemmeno bluffare, ormai il danno è fatto...»), laureata all'Università di Bergamo in Lingue e letterature straniere, insegnante, Alessandra Gallone fa il suo debutto in politica nel 1995 quando viene eletta consigliere comunale di An a Palafrizzoni. Sono quattro anni di dura opposizione fianco a fianco a Franco Tentorio e Pierluigi Buzzanca: nel 1999 il centrodestra vince le elezioni ed il trio di An passa tra i banchi della Giunta Veneziani in blocco. Alla Gallone va l'assessorato ai Servizi educativi che regge per 5 anni. Nel 2004 vince il centrosinistra e c'è il ritorno tra i banchi dell'opposizione dove siede ancora oggi «e dove martedì sarò ancora a dare battaglia». Tra l'altro la carica di consigliere comunale non è incompatibile con quella di senatrice, ma le valutazioni su un eventuale passaggio di consegne con Buzzanca (hai visto mai...) saranno fatte di concerto con il partito, e tenuto conto che siamo agli sgoccioli del mandato potrebbero non esserci novità in tal senso.«Facciamo più forte Bergamo»Con la Gallone, la variegata presenza nostrana a Roma raggiunge quota 22, ma l'esponente di An è la prima senatrice bergamasca della storia: prima di lei il tabellino segna Ernesta Belussi, Luciana Frosio Roncalli, Valentina Lanfranchi, Carolina Lussana, Mariolina Moioli, Silvana Mura, Maddalena Perquis, Vittoria Quarenghi e Giuliana Reduzzi, in rigoroso ordine alfabetico. Tutte elette però alla Camera.«Il mio obiettivo è rafforzare la presenza bergamasca a Roma, perché fare squadra è ancora più importante in momenti difficili come questo. Da parte mia cercherò di continuare a lavorare come ho sempre fatto in questi 14 anni di politica attiva, col massimo impegno, con tanta curiosità e stando il più possibile vicino alla gente, ai suoi problemi veri», spiega. Ma c'è anche una sfida di puro sapore politico «ed è quella del Pdl, che ora possiamo giocare ancora più da protagonisti». Certo, passare da Palafrizzoni a Palamadama in quattro e quattr'otto e decisamente un bel salto «e non nascondo che mi spaventi un po', ma conto anche sulla collaborazione dei colleghi bergamaschi». Dal leghista Giacomo Stucchi arriva subito un «benvenuto e in bocca al lupo alla neosenatrice». A Palazzo Madama troverà sul lato dell'opposizione Mauro Ceruti e da quello della maggioranza Valerio Carrara e Roberto Castelli. Oltre tecnicamente a Roberto Calderoli che però siede sul lato del governo. Un altro dato storico, e il secondo esponente bergamasco doc che la destra manda a Roma, dopo l'eterno Mirko Tremaglia, sulla breccia no stop dal 1972. Il terzo se ci aggiungiamo l'adottato (nel senso di residenza) Massimo Corsaro, già alla Camera da qualche mese.

venerdì 5 dicembre 2008

L'ECO DI BERGAMO 5/12/08- ANMIL:FRANCO BETTONI ELETTO PRESIDENTE NAZIONALE

Il nuovo Consiglio nazionale Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro) ha eletto ieri il nuovo presidente nazionale designando il bergamasco Franco Bettoni, 47 anni, alla presidenza dei prossimi cinque anni. Bettoni, di Tavernola, succede a Pietro Mercandelli che, dopo 15 anni, ha lasciato la presidenza per cedere il passo «a un giovane e determinato dirigente – come spiegano dall'Anmil – che ha lungamente militato nell'Associazione con un impegno straordinario. Il suo lavoro garantirà prosecuzione della politica associativa e continuità nell'impostazione data dalla precedente presidenza, secondo le linee guida dettate dal Congresso».Bettoni all'età di 15 anni, lavorando in un bottonificio, subì un grave infortunio: si è iscritto nel 1980 all'Anmil, dove ha ricoperto numerosi incarichi dirigenziali. Dal 1982 è stato consigliere provinciale della sezione di Bergamo e consigliere regionale Lombardia; dal 1998 consigliere nazionale; dal 1998 al 2005 presidente provinciale della sezione di Bergamo; da dicembre 2003 componente del Comitato esecutivo Anmil onlus e coordinatore della Commissione ottimizzazione risorse; dal 2004 al maggio 2007 è stato consigliere d'amministrazione dell'Anmil Servizi srl con delega allo sviluppo e convenzioni; dal 2007 responsabile dell'Istituto di formazione e riabilitazione (Irfa) e responsabile dell'Agenzia per il lavoro dell'Anmil. Da settembre 2005 a giugno 2007 Bettoni è stato reggente sezione Anmil di Brescia, da giugno 2007 a novembre 2008 reggente sezione Anmil di Varese. Dal 2001 ricopre la carica di presidente provinciale e dal 2005 anche quella di presidente regionale della Fand (Federazione tra le associazioni dei disabili).Oltre agli incarichi in Anmil, Bettoni è componente della commissione Politiche del lavoro della Regione Lombardia e della Provincia di Bergamo, componente della commissione Provinciale Asl ex articolo 27 legge 626/94 (Tavolo della prefettura sui temi inerenti gli infortuni sul lavoro) e da settembre 2007 è stato nominato presidente del Co.Co.Pro (Comitato consultivo provinciale) Inail di Bergamo.«Grande soddisfazione» è stata espressa dal deputato della Lega Giacomo Stucchi, segretario di presidenza della Camera dei deputati, nonché socio onorario della Federazione associazioni nazionali dei disabili (Fand), per l'elezione di Franco Bettoni.

L'ECO DI BERGAMO 5/12/08- STUCCHI: ASILI NIDO AIUTI ALLE FAMIGLIE

«La Finanziaria 2009 riconosce definitivamente, e non più come proroga annuale, uno sgravio fiscale sul pagamento delle rette degli asili nido». Ad annunciarlo è l'onorevole bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi, segretario di Presidenza della Camera dei Deputati.«Si tratta – spiega il deputato – di una detrazione dall'imposta lorda del 19%, ai fini dell'Irpef, per le spese sostenute dai genitori per il pagamento di rette per gli asili nido, per un importo non superiore a 632 euro annui per ogni figlio». Il parlamentare del Carroccio precisa che «sono state ripristinate le detrazioni fiscali previste dalla manovra 2005, stabilendone l'applicazione per il periodo d'imposta in corso, fino al 31 dicembre 2008, e per quelli successivi».Nel 2006, quando venne applicata per la prima volta quest'agevolazione (per il solo 2005), ne usufruirono 175 mila contribuenti a fronte di un bacino di utenza pari a 1.394.102 possibili beneficiari. «Per questo – aggiunge Stucchi – è importante che le madri lavoratrici, le famiglie e gli operatori vengano a conoscenza dell'esistenza di quest'opportunità».

giovedì 4 dicembre 2008

L'ECO DI BERGAMO 4/12/08- 'TROPPE OSTILITA''. IL SEGRETARIO SE NE VA

Ha lasciato il suo incarico a Stezzano, Giovanni Barberi Frandanisa, il segretario comunale e direttore generale che nei mesi scorsi era balzato agli onori delle cronache locali e nazionali in seguito alla bufera politica che si era scatenata sul suo stipendio (un costo complessivo, per le casse del Comune, di 247 mila euro annui, al lordo di tasse e spese). Una bufera sollevata dal gruppo della Lega Nord, attraverso un'interpellanza parlamentare del deputato Giacomo Stucchi, a seguito della quale si era attivata anche la Corte dei Conti, chiedendo agli uffici la relativa documentazione. Dal 1° dicembre Barberi ha infatti assunto un nuovo incarico in due Comuni della provincia di Milano, Vittuone e Robecchetto con Induno.La notizia è stata confermata dal sindaco Stefano Oberti (lista civica «Stezzano 99»), che in serata ha divulgato una lettera alla cittadinanza per spiegare le ragioni dell'avvicendamento. «Il precedente segretario – scrive il primo cittadino – ha deciso di accettare una proposta lavorativa da lui ritenuta più vantaggiosa, in altro Comune. Il dottor Giovanni Barberi Frandanisa ha avvertito, fuori dalle mura del Comune, un sentimento di ostilità nei confronti suoi e, di riflesso, nei confronti dell'intera amministrazione». «Il clima che si era venuto a creare – conclude Oberti – pur essendo riconducibile solo a una parte politica, non consentiva una serena continuazione del rapporto professionale». Secondo quanto si è potuto sapere, nei due nuovi Comuni di Vittuone e Robecchetto con Induno, Barberi assumerà il solo incarico di segretario, e non anche quello di direttore generale che ricopriva a Stezzano, e per il quale lo stipendio può essere oggetto di libera contrattazione con l'amministrazione comunale (gli emolumenti del segretario comunale sono invece regolati dalla legge). Tutta la vicenda è iniziata lo scorso settembre dall'interrogazione parlamentare di Stucchi, che aveva criticato l'emolumento del segretario di Stezzano definendolo «esorbitante per un Comune di 12.000 abitanti, superiore perfino a quello delle più alte cariche dello Stato». Era poi seguito un infuocato consiglio comunale, dove il gruppo di minoranza «Lega Nord Forza Stezzano» aveva presentato un'interpellanza, in cui contestava, oltre all'entità della cifra stanziata dal Bilancio di previsione 2008 per l'incarico di direttore generale, la regolarità della procedura seguita per la sua nomina, accusando la maggioranza di atteggiamento poco rispettoso dell'etica e della morale politica. Tutte critiche che il sindaco aveva rispedito al mittente accusando la minoranza di malafede e faziosità, e di avere volutamente divulgato notizie false; il primo cittadino aveva inoltre raccontato di essere stato oggetto di attacchi personali lesivi della sua dignità, annunciando l'intenzione di valutare il ricorso a vie legali per tutelare l'onorabilità della sua persona e dell'amministrazione comunale.

giovedì 27 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 27/11/08

I provvedimenti anticrisi rispondono alle necessità delle famiglie indigenti e delle imprese. L'Iva di cassa, da versare cioè solo quando si riceve a propria volta il pagamento, è una delle proposte avanzate da tempo dalla lega, per venire incontro alle esigenze delle piccole e medie aziende. Giacomo Stucchi, deputato della Lega

mercoledì 26 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 26/11/08 "RIAPRIAMO IL CASINO' DI SAN PELLEGRINO". IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA

San Pellegrino Dopo la «gara» tra il parlamentare azzurro Giorgio Jannone e il padano Giacomo Stucchi su chi ha presentato per primo la proposta di legge per la riapertura del casinò di San Pellegrino (se n'è occupato anche il senatore Valerio Carrara), l'argomento ieri sera è arrivato in Consiglio provinciale. A innescare la discussione una mozione presentata dalla Lega, che ha dato il la a excursus storici (si è rievocata la Bella Epoque), medici (il gioco crea dipendenza), e persino religiosi (con la citazione del catechismo) da parte dei consiglieri. Con un'insolita alleanza tra centrosinistra e Udc, d'accordo nel ritenere più dannosa che positiva l'apertura di una casa da gioco nel centro brembano. E con una certa tensione tra Pd (contrario) e Vittorio Milesi, consigliere della Margherita e vicesindaco di San Pellegrino, sostenitore della riapertura. Dopo la sospensione della seduta per qualche minuto (richiesta da Forza Italia, per trovare un testo comune), il Consiglio (24 favorevoli, tre contrari e tre astenuti) ha approvato l'indirizzo di «impegnare la Giunta provinciale a operarsi presso la Regione perché si vada avanti con una normativa del settore e la riapertura del casinò», sostenendo la bontà del progetto per il rilancio turistico e occupazionale della valle, nell'ambito del più generale piano termale di Percassi. Una richiesta simile è già passata nei giorni scorsi in Comune a San Pellegrino e in Comunità montana.Lo stesso presidente Valerio Bettoni ha dichiarato le sue perplessità – «per il gioco c'è gente che perde anche i pantaloni, non c'è da scherzare» –, ma alla fine si è detto favorevole: «Tanto se non lo fanno qui, lo fanno a 50 chilometri. Allora meglio qui». E ne ha approfittato per intervenire sul turismo, in particolare sul tema dei comprensori sciistici. «La Provincia da anni sta costruendo un disegno strategico perché le aree più deboli della montagna possano vivere, lavorare, avere servizi e una viabilità all'altezza – ha detto Bettoni –. Quando si governa, si ha il dovere di dare risposte concrete, e il comprensorio sciistico è una di queste. A differenza di chi va in montagna una-due volte all'anno, dice che bello, e poi se ne va, lasciando i problemi lì». E il bersaglio diventa Legambiente: «Quelli che danno le maglie nere (il riferimento è la bocciatura da parte degli ambientalisti della Provincia per il comprensorio seriano, ndr) hanno sempre la pancia piena. E allora io di maglie nere ne vorrei avere non una, ma tre, facendo partire i comprensori anche brembano e di Scalve».Be. Ra.

martedì 25 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 25/11/08 - "DALLA LEGA DI PONTIROLO 5.000 EURO ALL'OSPEDALE"

di Patrik Pozzi

Ammonta a 5.000 euro l'assegno che la sezione di Pontirolo della Lega Nord ha donato all'Azienda ospedaliera di Treviglio-Caravaggio come contributo per l'acquisto della Pet, un macchinario medico all'avanguardia nella diagnosi dei tumori. La consegna dell'assegno al direttore dell'Azienda ospedaliera Cesare Ercole è avvenuta alla presenza dei militanti della sezione ai quali è andato il ringraziamento del segretario Giovanni Tibaldi. «Le feste grazie alle quali siamo riusciti a raccogliere questi fondi – ha affermato – sono state possibili solo grazie al vostro impegno».Il costo della Pet si aggira intorno a 1.400.000 euro. La sua installazione è solitamente prevista nei capoluoghi di provincia. L'azienda ospedaliera di Treviglio-Caravaggio ha però deciso di impegnarsi per il suo acquisto dando il via ad una raccolta di fondi. «In questo modo – ha affermato Cesare Ercole – potremo completare il nostro già avanzato reparto di Oncologia».Fino ad ora sono stati raccolti circa 800.000 euro. Un contributo di 5.000 euro può sembrare di piccola entità, «invece – ha continuato il direttore dell'azienda ospedaliera – è una somma di grande importanza anche in rapporto alle donazioni fino ad ora ricevute da aziende private ed enti pubblici. Per questo a tutti i militanti della sezione va il ringraziamento mio e dei malati che non dovranno più recarsi a Bergamo o a Milano per sottoporsi a questo esame».Alla consegna dell'assegno hanno partecipato anche i deputati della Lega Nord Giacomo Stucchi ed Ettore Pirovano insieme al consigliere regionale Daniele Belotti e al capogruppo consiliare di Pontirolo Roberto Bonomi.

sabato 22 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 22/11/08 - ROMA RISPONDE A BERGAMO "UNITI CONTRO LA CRISI". MA CON RICETTE DIVERSE

di Maurizio Ferrari
Parlamentari e sindacati: ok su una cabina di regìa a difesa del lavoro Ma su una Cig più estesa, Pezzotta e Stucchi in disaccordo sui fondi

Il sindacato chiama, i parlamentari rispondono. A nome dell'intero territorio, Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un incontro urgente con i deputati bergamaschi e l'appello, ieri, nella sede Cisl di via Carnovali, è stato accolto, con la presenza di quasi tutti gli onorevoli (anche chi era assente, ha manifestato sostegno), e l'assicurazione di un impegno «ancor più straordinario, per la causa dei nostri lavoratori e delle imprese, in un momento in cui la crisi sta fatalmente allargandosi, dal tessile, agli altri settori». Anche a nome dei colleghi Luigi Bresciani (Cgil) e Marco Cicerone (Uil), il segretario generale della Cisl Ferdinando Piccinini ha aperto l'incontro con due richieste forti: «Una cabina di regia con a capo la Provincia con tutti gli enti e parti sociali, a difesa dell'occupazione, che possa definire efficaci politiche attive sul lavoro (misura poi accettata dai deputati NdR) e un possibile intervento legislativo che consenta di sospendere la norma dei tre anni di utilizzo di ammortizzatori sociali in un quinquennio, dando così la possibilità ad aziende in grande difficoltà di poter ancora usare questi strumenti».«È il tempo delle colombe»Se, come detto, la risposta a un impegno supplementare dei deputati è stata univoca (erano presenti Giacomo Stucchi per la Lega Nord, Antonio Misiani e Giovanni Sanga per il Pd, Savino Pezzotta per l'Udc, Sergio Piffari e Gabriele Cimadoro per l'Italia dei valori), diverse sono state le «ricette» con cui intendono agire. Molto incisivo l'intervento di Savino Pezzotta, che dopo aver sottolineato l'unità dei sindacati nel contrastare questa crisi, ha auspicato «che anche a Roma, tra i confederali, possa esserci un'unità d'intenti, facendo magari un passo indietro sulle recenti polemiche. Non è questo il momento dei "falchi" ma delle "colombe": altrimenti, da una crisi del genere, che ci costerà già così tantissimo, rischiamo di non uscirne più». E riferendosi alle richieste dei sindacati, Pezzotta si è chiesto: «Fate bene a chiedere, ma sapete quanto costa estendere la cassa? Il mio timore è che non esistano risorse sufficienti». Per Giacomo Stucchi invece le risorse esistono: «Stanno in quei 620 milioni previsti nella Finanziaria non solo per la cassa in deroga ma anche per le politiche attive. Ora a me non m'importa tanto definire che tipo di crisi letale sia questa, l'importante è impegnarsi al massimo, e io lo farò, per fare arrivare sulla Bergamasca almeno 10 milioni sui 620 totali, che andranno poi gestiti a livello locale». E se per Giovanni Sanga «è fondamentale ripensare alle aree industriali dismesse e alla loro destinazione d'uso, per provare a immaginare nuove e originali iniziative imprenditoriali», per il collega di partito Antonio Misiani «è ora anche di rivedere il sistema di ammortizzatori sociali: così è un colabrodo, tutelano solo il 20% dei disoccupati italiani, mentre in Germania ne comprendono l'80%. Non è possibile che migliaia di lavoratori a termine continuino ad essere senza protezione, a fronte di lavoratori Alitalia che potranno contare su 7 anni di cassa integrazione». «Non solo manifatturiero»E mentre Gabriele Cimadoro portava un ulteriore dato per confermare la recessione in atto («In poche settimane gli atti notarili sono scesi del 30%: siamo come in guerra, bisogna che tutti stiano sulle barricate»), l'assessore provinciale al Lavoro Giuliano Capetti pungeva il sindacato: «Va bene difendere il manifatturiero, ma vi manca un po' la cultura del terziario. Non dimentichiamo che il nostro territorio è in fase di rapida trasformazione: già ora ci sono più addetti nei servizi e terziario (270 mila) che nel manifatturiero (230 mila)».

mercoledì 19 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 19/11/08 - "RIAPRIAMO IL CASINO’", IL SI’ VIAGGIA IN E-MAIL

di Oreste De Vulpis

Tanti consensi alla proposta di legge leghista. Stucchi porterebbe visitatori e fondi

Gli sono arrivate dozzine di e-mail di appoggio per far passare la proposta di legge e riaprire l’ex casinò di San Pellegrino Terme. Nessuna notizia invece, almeno per ora, di comitati “moralizzatori” contrari al progetto di una casa da gioco nel comune brembano. Per il deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi, prino firmatario della proposta, è ormai diventata una battaglia personale, pur non essendo affatto un patito di casinò (“Ci andrò al massimo tre volte l’anno, e solo quando mi trovo a viaggiare in una città europea dove ce n’è uno”, racconta il parlamentare). Ma il deputato non è da solo in questa iniziativa. Con lui c’è tutta la pattuglia dei bergamaschi del Carroccio. Eccoli lì i loro nomi, in calce all’ordine del giorno passato giovèdì scorso alla Camera e che impegna il governo a valutare la questione dell’apertura (anzi riapertura; dopo ben 91 anni di quasi totale inattività) del casinò di San Pellegrino Terme. Oltre alla firma di Stucchi c’è anche quella dell’onorevole Claudio D’Amico, che aveva seguito da vicino le problematiche della Valle Brembana quando era stato capo di gabinetto di Roberto Calderoli. E poi gli altri leghisti eletti in Lombardia: Pierguido Vanalli, Marco Reguzzoni, Ettore Pirovano e Nunziante Consiglio e Davide Caparini. Il casinò a San Pellegrino Terme,secondo i deputati leghisti, potrebbe essere un potente strumento di rilancio economico e riqualificazione turistica per un’area, quella della Valle Brembana, classificata dall’Unione Europea come Obiettivo 2, cioè “svantaggiata”. “Il casinò porterebbe posti di lavoro – dice Stucchi – e sarebbe un’occasione per attirare visitatori nella Valle. Ci sono ogni giorno pullman che partono da Milano per portare gente a Campione, e so che sono sempre pieni. E poi non dimentichiamo che San Pellegrino ha anche le terme più importanti del mondo”. Lo stabile, un maestoso palazzo liberty costruito nel 1904, nacque proprio come casinò, ma rimase aperto solo per poco più di un decennio, fino al varo della legge sui giochi d’azzardo nel 1917. Da allora (salvo brevi periodi di riapertura) l’edificio di proprietà del Comune di San Pellegrino Terme è sede di manifestazioni culturali, congressi, sfilate di moda e serate di gala. “Noi chiediamo di recuperare la destinazione originale – continua il deputato della Lega -. E’ un intervento fortemente voluto dai sindaci locali e che darebbe un po’ di speranza per il futuro di quella terra. Inoltre sarebbe a costo zero, perché non richiede partecipazioni della pubblica amministrazione dal punto di vista economico”. L’attività sarebbe infatti gestita interamente da una società privata, che prenderebbe in affitto i locali. In più Comune, Provincia e Regione Lombardia parteciperebbero agli utili del casinò, “e tutti i casinò fanno utili…”, aggiunge Stucchi. “Basta vedere i soldi che fornisce il casinò di Campione al Comune, alle Province di Como e Varese e al Ministero dell’Interno”. Per autorizzare l’apertura si dovrebbe intervenire sulla legge nazionale oppure “attribuire alle Regioni la facoltà di decidere. L’importante è darsi dei limiti – dice Stucchi -. Un nuovo casinò per ogni regione, per esempio andrebbe bene”. L’unico possibile ostacolo che i vedono è quello etico. “Ma sarebbe davvero fuori luogo – dice Stucchi -. Ormai si gioca ovunque, anche su internet. E se uno è contrario, basta non andarci”.

ECO DI BERGAMO - 19/11/08 - PRESENZE IN AULA: STUCCHI IL PRIMO DELLA CLASSE

Ha saltato solo 6 votazioni, seguito da Sanga e Fontana con 14. Più assenti nell'Idv
Dieci euro in meno per ogni votazione mancata: una scommessa, quella del presidente della Camera Gianfranco Fini, che se dovesse andare in porto cambierebbe faccia agli stipendi di più d'uno dei nostri parlamentari. Perché ieri è stata presentata ufficialmente l'analisi delle presenze in aula alla Camera, la settimana scorsa anticipata da «Le Iene». A livello assoluto i primi della classe sono due, per una vetta bipartisan: tocca a Rosy Bindi (Pd) e a Gaetano Nastri (Pdl) dividersi palma del più presente nei primi sette mesi della legislatura. Zero assenze per Nastri, zero assenze anche per la Bindi, che però deve fare i conti anche con le missioni (ma sono assenze giustificate, quindi non pesano in classifica). La squadra dei bergamaschi come è messa? Gabriele Cimadoro (Idv) è nelle posizioni basse della lista, risultando assente al 35,33% delle votazioni, ossia 242 volte. L'onorevole giustifica così la statistica: «Sono capogruppo della commissione Attività produttive e quindi devo presenziare agli incontri che spesso sono in concomitanza con i lavori in Aula. Ma basta un dato per far capire quanto sia falsata la classifica: da quando sono stato eletto, sono mancato dal Parlamento solo due giorni». Savino Pezzotta (Udc) colleziona 192 assenze, Silvana Mura (Idv) 108 e il collega di partito Ivan Rota 125. Più in alto fra i «bravi» Giorgio Jannone (Pdl) con 77 votazioni saltate ed Ettore Pirovano (Lega) con 75. Quasi fra i primi della classe gli altri orobici: Giacomo Stucchi (al netto delle missioni) è il più presente fra i deputati di casa nostra, con sole 6 assenze. Gli altri leghisti non vanno male: Carolina Lussana risulta assente 22 volte, Pierguido Vanalli 32 e Nunziante Consiglio 16. Testa a testa per Gregorio Fontana (Pdl) e Giovanni Sanga (Pd): 14 assenze ciascuno. Antonio Misiani (Pd) sale a 25, mentre Sergio Piffari (Idv) risulta assente a 40 votazioni. Mirko Tremaglia (Pdl) è all'ultimo posto in assoluto: risulta assente nel 97,52% delle votazioni, ma per problemi di salute. Per quanto riguarda i big, Berlusconi ha prenmuto il tasto in Aula una sola volta, ma è stato considerato in missione per il 98,85% delle votazioni. Molto assenti anche Antonio Di Pietro (468 di votazioni "bigiate") e Valter Veltroni (539). In generale, gruppo per gruppo, la Lega è quello più presente al voto, il più assente l'Idv. È però il coordinatore regionale del partito, nonché assessore e deputato Sergio Piffari a far notare: «Finché ci sarà il fenomeno dei "pianisti" (chi vota per il collega assente, ndr) le analisi non saranno mai veritiere».

domenica 16 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 16/11/08 - AL SOCCORSO ALPINO 1,5 MILIONI

«Sono stati stanziati 1,5 milioni di euro per il soccorso alpino, garantendo 500 mila euro per i prossimi tre anni»: ad annunciarlo è il segretario di presidenza della Camera Giacomo Stucchi (Lega Nord). «All'unanimità la Camera – spiega il deputato bergamasco – con un emendamento della Commissione Bilancio, ha riconosciuto lo spirito di solidarietà delle genti di montagna e l'importante ruolo che il Soccorso alpino continua a svolgere per la sicurezza di chi vive montagna e dei turisti». «Il presidente della Commissione Bilancio, Giancarlo Giorgetti, e l'Aula – conclude Stucchi – hanno così riconosciuto il grande lavoro dei 17 mila volontari della montagna».

venerdì 14 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 14/11/08 - IN DUEMILA SFILANO SOTTO LA PIOGGIA "NOI CI CREDIAMO"

di Maurizio Ferrari
I sindacati: «La più grande manifestazione in Valle Seriana» Da Gazzaniga a Cene: un km per dire no alla disoccupazione

Gazzaniga. Infreddoliti, inzuppati d'acqua, ma presenti: a centinaia, a migliaia. Arrivano da tutta la Val Seriana: giovani, uomini di ogni età e donne, tante donne. I lavoratori ci credono ancora: la marcia degli oltre duemila, che da Gazzaniga dopo un chilometro arriva a Cene, diventa un colpo di frusta, un segno di rivolta verso chi vuol gettare la spugna, immolando il tessile nel nome di un globalismo cannibale e spietato. Messaggi chiari, anche da Roma. Alla fine per i sindacati «è stata la più grande manifestazione di sempre in Valle Seriana», esulta il segretario generale Cisl Ferdinando Piccinini. Poi lancia messaggi chiari: «Il segnale è stato forte: tocca a noi non dilapidare questo patrimonio, incontrando i vari soggetti sul territorio, dagli industriali ai politici, al sistema creditizio. Questa crisi esige risposte da tutti: alla fine diremo chi ha davvero aiutato la Val Seriana e chi si è tirato indietro». Pochi minuti prima, un veterano di scioperi come l'ex capo Fiom Martino Signori spiegava: «Li vedo questi ragazzi nelle assemblee: in molti sembrano già rassegnati a un destino di mobilità e chiusure. Spero che la giornata di oggi serva per ricaricare le pile». E il «caso Val Seriana» ieri è stato anche discusso alla Camera. L'ordine del giorno, firmato dai deputati Pd Sanga e Misiani è stato poi condiviso anche da parlamentari bergamaschi del centrodestra come Lussana, Stucchi e Fontana. «Questo il dato più significativo – spiega Misiani –: su questi temi c'è unità d'intenti e il Parlamento ha preso l'impegno di intervenire nel manifatturiero, prendendo in esame, oltre alla Bergamasca, altre aree a rischio nel Paese». Meno ideologia, più concretezzaNessuno ha voluto mancare a quello che in tanti chiamano «sciopero», per altri è una «protesta», ma la sensazione è che l'ideologia, i vecchi arnesi di un certo sindacalismo siano finiti definitivamente in soffitta. Qui conta la realtà dei numeri, che è drammatica: in migliaia hanno già perso il posto o rischiano di perderlo nei prossimi mesi e dal tessile, l'emergenza si è già allargata come un virus al meccanotessile, fino alla chimica e persino alla meccanica. In testa al corteo, con i sindacati, decine di sindaci e rappresentanti della Comunità montana. Alla fine sarà Giovanna F., lavoratrice Tessival, a riassumere il dramma di tante famiglie: «Tanti di noi sono stati lasciati a casa con i 700 euro al mese di cassa integrazione: impossibile tirare avanti con una cifra simile». Poi ringrazia i sindacati ma li esorta «a lavorare uniti, non come nel caso di Alitalia: le divisioni, qui, non ce le possiamo permettere».Pioggia, raganelle e abbracciSi sciopera 4 ore in tutte le aziende della Valle. Già alle 9,30 la piazza della stazione di Gazzaniga è piena di bandiere e ombrelli che si alternano in un puzzle multicolore sotto una pioggia fastidiosa e incessante. Tanti gli striscioni: alcuni funesti («Valle Seriana caduta», «Tessival, è finita») altri pieni di orgoglio («Vogliamo solo lavorare»). C'è voglia di esserci, di farsi sentire: centinaia di fischietti e raganelle la fanno da padrone, ogni tanto esplode qualche petardo. L'impressionante e chiassoso serpentone parte alle 10,10: nel corteo anche qualche piccolo imprenditore, un po' spaesato: uno chiede l'anonimato («Non ho mai sfilato, non vorrei venire individuato come controparte ed essere fischiato») ma è già importante la presenza. Tra i «registi» della protesta un infaticabile Patrizio Fattorini, anima della segreteria Cisl, che coordina, suggerisce, esorta i manifestanti, macinando chilometri tra la testa e la coda del corteo.Tra le scene più spontanee e toccanti quella del ricongiungimento tra i due cortei. Mentre infatti si muoveva quello ufficiale da Gazzaniga, dal fondovalle arrivava la folta delegazione partita dal Cotonificio Honegger, dove si scioperava ieri per 8 ore contro i 240 esuberi. In maggior parte donne, le lavoratrici, accolte con grande calore dagli altri manifestanti, non hanno smesso un attimo di far sonoramente valere le loro ragioni, sempre con grande dignità. E dalla Tessival alla Cospa, dalla Albini alla Lovable e all'Omefa, dietro gli striscioni (molti anche fatti in casa con lo spray), tanta umanità fatta di gesti e sguardi che esortano a «non dimenticarci». «Sindaci e banche ci aiutino»Oltre a quello della Cisl, anche i segretari generali della Cgil Luigi Bresciani e della Uil Marco Cicerone, sono quasi sorpresi da una partecipazione così massiccia. «Dopo una giornata come questa – attacca Bresciani – siamo ancor più determinati a cercare di invertire una tendenza che oggi è tragica. Mi rivolgo agli imprenditori: tornino a pianificare un futuro industriale e smettano di improvvisarsi immobiliaristi. Anche le banche escano dal guscio. Inutile che affermino che non ci sono state restrizioni nel reddito alle imprese: è tutto il contrario. Chiediamo che sostengano le famiglie, anticipando la cassa integrazione, dilazionando o sospendendo i mutui in essere». E Cicerone chiama in causa anche i sindaci: «Devono fare di più, non possono sempre giustificarsi con le casse vuote. Ai lavoratori in difficoltà riducano i costi del riscaldamento o la tassa sui rifiuti. È un momento cruciale: nessuno può chiamarsi fuori».

giovedì 13 novembre 2008

BERGAMO NEWS - 13/11/08 - PARLAMENTARI ASSENTEISTI, TREMAGLIA E CIMADORO VANNO DIETRO LA LAVAGNA

Politica - Dieci euro per ogni votazione disertata in parlamento: la proposta del capogruppo del Pdl Cicchitto falcidierebbe i portafogli degli onorevoli bergamaschi che occupano posizioni ragguardevoli nella classifica stilata dalle Iene. In testa c'è Mirko Tremaglia con 668 assenze. Dietro c'è il deputato dell'Italia dei Valori.

"Vediamo un po', 242 votazioni saltate. Onorevole Cimadoro lei ci deve 2420 euro". Dieci euro per ogni votazione disertata in parlamento: la proposta del capogruppo del Pdl Cicchitto falcidierebbe i portafogli degli onorevoli bergamaschi. La provocatoria uscita dell'azzurro, che ha già sollevato proteste in aula, è balzata all'onore delle cronache grazie all'ira funesta dell'onorevole Gabriella Carlucci, che, pizzicata dal Trio Medusa delle Iene, è andata su tutte le furie. Guarda il video. E pensare che la multa cominata all'ex regina delle televendite era di soli 550 euro. Di ben altra portata sarebbero le sanzioni agli onorevoli orobici che, esclusi i big della politica come Berlusconi e Bossi, occupano posizioni ragguardevoli nella classifica dei "monelli". In testa alla graduatoria stilata dalle Iene c'è proprio un bergamasco, Mirko Tremaglia (nella foto a destra, ndr). Il decano dei parlamentari vanta 668 assenze, giustificate però da motivi di salute. Alle spalle di Tremaglia si piazza il bergamasco d'adozione Antonio Di Pietro, che fatti due conti dovrebbe pagare 4680 euro pari a 468 assenze. Ma se per i grandi personaggi della politica le assenze sono quasi ruotine non lo stesso si può dire degli "operai" del Parlamento, quegli onorevoli che devono mandare avanti la baracca: i vari Sanga, Jannone, Stucchi, Pirovano, Piffari, Cimadoro. La domanda dai toni abbastanza populistici che tutti i bergamaschi si fanno è: lavorano o non lavorano? La lettura oggettiva della classifica può dare qualche risposta. Gabriele Cimadoro, dell'Italia dei Valori, ha collezionato ben 242 votazioni saltate, pari al 35,33% del totale. Non certo esemplare anche il rendimento del collega di partito Ivan Rota, 125 bigiate per lui. Non scherza nemmeno Savino Pezzotta, 192 assenze. Più distanziati Giorgio Jannone (Pdl, 77 assenze) ed Ettore Pirovano (Lega, 75). Tra i cocchi del professor Fini invece Giacomo Stucchi, Lega Nord, che ha totalizzato solo 6 assenze, Giovanni Sanga (Pd, 14) e Gregorio Fontana (Pdl, 14). Nelle posizioni di bassa classifica anche Antonio Misiani (Pd, 25 assenze), Carolina Lussana (Lega Nord, 22), Sergio Piffari (Idv, 40), Pierguido Vanalli (Lega Nord, 31), Nunziante Consiglio (Lega Nord, 16). Certo, un conto sono le mere statistiche, un altro è riscuotere dieci euro per ogni assenza. Probabilmente i dati si abbasserebbero notevolmente.

DNEWS - 13/11/08 - STUCCHI E GLI ALTRI "IN PRESTITO" SEMPRE IN GIRO PER L'EUROPA

Il caso. Il leghista membro delle delegazioni CdE e Ueo

In missione per conto della Camera: Giacomo Stucchi, deputato leghista dal 1996, fa parte della delegazione italiana al Consiglio d’Europa e all’Unione Europea Occidentale (Ueo), enti internazionali che si occupano di accordi tra gli Stati. «L’agenda delle ultime settimane - snocciola Stucchi -: Berlino, Lisbona, Parigi, Tallin...». Si fermi, onorevole, l’invidia è incontenibile. «Macché invidia - replica lui -, si arriva all’aeroporto, riunione e si riparte. Senza contare le 4 settimane all’anno di lavoro a Strasburgo. In pratica il mio lavoro si svolge per 2 giorni alla settimana a Roma, per altri 2 giorni all’estero. La grande differenza è che in Europa nessuno si permetterebbe mai di votare al posto di un collega». Sui dati delle assenze alle votazioni Stucchi commenta: «Quando si viene eletti in Parlamento si sa che in parte significa anche dover schiacciare il bottone. Ma poi c’è tanto altro: la preparazione di proposte di legge prende parecchio tempo, così come il lavoro delle varie commissioni. SMB

DNEWS - 13/11/08 - DEPUTATI BERGAMASCHI, (QUASI) TUTTI STAKANOVISTI

di Simone Bianco
Le Iene vanno a fare la multa a chi arriva tardi a Montecitorio e pubblicano su internet la lista delle presenze di tutti gli onorevoli italiani.

Bergamo. I deputati bergamaschi? Mediamente virtuosi, tra i banchi di Montecitorio si fanno vedere spesso, salvo qualche eccezione. La lista delle assenze alle votazioni della Camera nei primi 5 mesi di legislatura è pubblicata e si può scaricare dal sito internet della trasmissione di Italia 1 Le Iene (http://www.iene.mediaset.it/). Tra gli eletti bergamaschi c’è di tutto: gli stakanovisti che mancano molto raramente a una votazione, ma anche chi alla Camera si vede solo due volte su tre. Accettabile - si chiederebbe il ministro Brunetta - se il Parlmento fosse un’azienda privata, un dipendente che manca al 30% delle giornate di lavoro? Quello che è chiaro spulciando la lista dei 629 deputati è che la presenza in aula è inversamente proporzionale al peso politico del parlamentare. Detto che all’ultimo posto per presenze c’è il bergamasco Mirko Tremaglia (Pdl) che i seri acciacchi degli 82 anni hanno tenuto lontano dalle votazioni 668 volte su 685, dopo di lui è un fiorire di leader con doppio incarico: penultimo Berlusconi, terzultimo Bossi, poco più su Veltroni. Da questo punto di vista non fanno eccezione nemmeno i bergamaschi, compresi quelli d’adozione come Antonio Di Pietro, numero 1 dell’Italia dei Valori, assente a 468 votazioni (68,32%). Forse con il ruolo di leader della Rosa Bianca si spiega anche il 28% di assenze di Savino Pezzotta. Peggio di lui ha fatto in questi mesi Gabriele Cimadoro, cognato di Di Pietro e deputato dell’Italia dei Valori: 242 assenze su 685 votazioni significa essere mancati il 35,33% delle volte. Più presenti a Montecitorio invece Giorgio Jannone (Pdl, 11,3% di assenze), Ivan Rota (IdV, 18,2%), Ettore Pirovano (Lega Nord, 10,9%). Davanti a loro circa la metà della pattuglia di deputati bergamaschi non raggiunge nemmeno il 10% di assenze. Sergio Piffari dell’Idv, nonostante abbia anche l’incarico di assessore comunale a Bergamo, è mancato a 40 votazioni su 685, l’’8,5%. Meglio ancora hanno fatto il sindaco di Pontida, il leghista Pierguido Vanalli (4,5% di assenze), Antonio Misiani (Pd, 3,6%), Carolina Lussana (Lega, 3,2%), Nunziante Consiglio (Lega, 2,3%). Il più presente è il deputato del Pd Giovanni Sanga (2,04% di assenze), che supera di un soffio Gregorio Fontana (Pdl, 2,07%). Un caso particolare è quello di Giacomo Stucchi della Lega: impegnato per 458 volte in missione, di assenze “ingiustificate” ne ha fatte solo 6 (2,6%). Il più presente in assoluto alla Camera, smentendo consolidati luoghi comuni, è un napoletano (ma novarese d’adozione): Gaetano Nastri, quarantenne del Pdl, non ha perso nemmeno una delle 685 votazioni. Tanto che, alla sua prima elezione in Parlamento, da aprile non ha ancora avuto il tempo di aggiornare il suo sito internet, dove appare ancora come consigliere regionale del Piemonte.

ECO DI BERGAMO - 13/11/08 - RISCALDAMENTO NEI PAESI MONTANI. CONFERMATO LO SCONTO SU GASOLIO E GPL

«Dal 1° gennaio 2009 e per i prossimi tre anni, nella maggior parte dei comuni di montagna saranno garantite le agevolazioni sul gasolio e sul gpl impiegati per il riscaldamento civile ed industriale». Ad annunciarlo è il parlamentare bergamasco della Lega Nord, Giacomo Stucchi. Il governo – si legge infatti in una nota del gruppo parlamentare del Carroccio – ha finalmente stabilizzato l'agevolazione, introdotta ormai sei anni fa proprio su iniziativa dei parlamentari leghisti Stucchi, Caparini e Parolo: «In base alle nuove disposizioni introdotte dalla finanziaria – spiega il deputato Giacomo Stucchi – i residenti nei comuni interessati continueranno ad avere diritto alla riduzione di 129 centesimi di euro al litro per il gasolio e di 159 centesimi di euro al chilo per il gpl per il riscaldamento. Un'agevolazione che contribuisce a diminuire i costi energetici per migliaia di imprese e famiglie, residenti o domiciliate nei comuni aventi diritto, senza alcuna differenza tra prima e seconda casa». Sull'agevolazione interviene anche l'onorevole Davide Caparini, presidente della commissione parlamentare bicamerale per le questioni regionali. «Con la sua ultima finanziaria – sottolinea Caparini – il governo Prodi aveva tentato di togliere il beneficio a una fetta importante dei comuni montani, provocando così un ulteriore aggravio dei costi per migliaia di famiglie. Ora, grazie all'azione della Lega, anche le frazioni o le parti di territorio dei comuni di fascia E non raggiunte dal metano, come molte zone lacustri o collinari della provincia di Bergamo, potranno continuare a godere dell'agevolazione».I parlamentari del Carroccio invitano quindi coloro che non possono allacciarsi alla rete del metano e risiedono in un comune in fascia E a sollecitare l'Amministrazione comunale per poter beneficiare degli incentivi: «Chi ne ha diritto, pretenda di poter usufruire degli sconti – affermano gli onorevoli Stucchi, Caparini e Parolo –. Si tratta di un'agevolazione importante, per questo il governo ha impegnato le risorse necessarie a garantirla per i prossimi tre anni». «La riduzione del prezzo del gasolio e del gpl – precisano in conclusione i parlamentari della Lega Nord – costa 51,9 milioni di euro per il 2009, 43,6 milioni di euro per il 2010 e 47,2 milioni di euro per il 2011».I comuni della provincia di Bergamo che rientrano nella fascia F, e sono cioè interessati dallo sconto sul gasolio e il gpl impiegati per il riscaldamento civile e industriale, sono quarantotto. Questo l'elenco: Aviatico, Azzone, Berbenno, Blello, Bossico, Branzi, Brumano, Carona, Castione della Presolana, Colere, Corna Imagna, Cornalba, Costa di Serina, Costa Valle Imagna, Cusio, Dossena, Fino del Monte, Foppolo, Fuipiano Valle Imagna, Gandellino, Gerosa, Gorno, Gromo, Isola di Fondra, Mezzoldo, Oltre il Colle, Oltressenda Alta, Oneta, Onore, Ornica, Parzanica, Piazzatorre, Piazzolo, Roncobello, Roncola, Rota d'Imagna, Rovetta, Santa Brigida, Schilpario, Selvino, Serina, Taleggio, Valbondione, Valgoglio, Valleve, Valtorta, Vedeseta e Vilminore di Scalve .Oltre a questi c'è un elenco molto più lungo dei comuni nella fascia E. In questi possono beneficiare delle agevolazioni previste nella legge finanziaria i residenti nelle porzioni di territorio che non sono raggiunte dalla rete del gas metano.

martedì 11 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 11/11/08 - PIAZZA GREMITA DA MILLE PERSONE

Moda ma anche tanto spettacolo ha accompagnato la sfilata in onore di Sant'Omobono Tucenghi, patrono di Mazzoleni; spettacolo a cui hanno assistito almeno un migliaio di persone. Splendida la coreografia creata dall'organizzazione con le modelle che scendevano e salivano dalla scalinata del palazzo di piazza Mazzoleni.Le acconciature delle modelle sono state realizzate dalle parrucchiere «Leila acconciature», «Rosanna acconciature» e «Dany coiffeuse» di Sant'Omobono e «Pj style» di Ponte Giurino; le modelle hanno indossato i gioielli del «Gruppo orafi» dell'Associazione artigiani di Bergamo (Piergiorgio Gatti, Fernando Recalcati, Learco Moioli, Gianantonio Colnago e Igino Ventura).Gli artigiani hanno donato anche un gioiello alle modelle che hanno indossato i tre abiti vincitori. A condurre la serata l'ex miss Lombardia Alessandra Riva e Giuseppe Locatelli, di Ponte, mentre i cantanti Laura Pesenti e Carlo Pavoni insieme alle allieve di danza dell'Accademia Arte di Bergamo hanno offerto musica e coreografie.Tra le autorità il sindaco Ivo Sauro Manzoni, l'onorevole Giacomo Stucchi e il consigliere regionale Giosuè Frosio. «Un grazie a tutti: sarti, sarte, modelle, giurati, cantanti, presentatori, autorità, a Bruno Moretti e ai suoi carabinieri in congedo per il servizio d'ordine, all'assessore Asiatico Riviero e al meraviglioso pubblico», ha detto l'assessore Vanessa Frosio, organizzatrice della manifestazione. Le modelle che hanno sfilato riceveranno dal Comune una pergamena e una foto dell'abito indossato.

domenica 9 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 09/11/08 - STUDENTI E POLITICI A LEZIONE DI DIALETTO

di Vittorio Ravazzini
Esperti in cattedra in via XX Settembre per una singolare sessione all'aperto
Tutti a lezioni di bergamasco dagli studenti padani ieri pomeriggio in via XX Settembre.A due passi da Palazzo Frizzoni, a partire dalle 16, sono saliti in cattedra esperti di linguistica autoctona come Giancarlo Giavazzi autore de «Ol diare dè scòla» che hanno catturato l'attenzione di una cinquantina di persone.Si è trattato di una vera e propria lezione di teoria e tecnica del dialetto oltre che di una risposta dei Giovani padani alle numerose manifestazioni delle ultime settimane contro la riforma scolastica.L'occasione per mettersi davanti ad una lavagna e portare in piazza temi cari al Movimento studentesco Padano, come l'insegnamento della storia e delle lingue locali all'interno delle scuole lombarde. Fra tutti gli «studenti» amanti del dialèt bergamasco erano presenti anche numerosi rappresentanti politici come Daniele Belotti consigliere comunale del carroccio, Simone Parigi, coordinatore provinciale dei ragazzi della Lega, Giacomo Stucchi deputato Lega Nord e Alberto Ribolla, vertice nazionale dei giovani padani. Dalle 15 sono stati anche consegnati numerosi volantini: uno del Movimento Studentesco Padano rivolto agli studenti delle scuole superiori con elencati alcuni obiettivi: su tutti tutelare gli interessi degli studenti del nord e dare alla scuola una struttura federale.Mentre il Movimento Universitario Padano (Mup) ha proposto alcune soluzioni per il decreto università: l'assegnazione delle borse di studio in base ai meriti, impegno con le istituzioni per eliminare gli squilibri territoriali che esistono ancora oggi negli esami di stato e la precedenza nell'assegnazione delle borse di studio e degli alloggi universitari ai giovani residenti nella nostra regione.

giovedì 6 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 06/11/08 - STUCCHI:TUTELARE IL TESSILE. FROSIO: INCONTRO IN REGIONE

Dopo i nuovi tagli che si profilano nel tessile bergamasco, con le riorganizzazioni annunciate alla Manifattura di Valle Brembana di Zogno e al Cotonificio Honegger di Albino, l'onorevole Giacomo Stucchi (Lega Nord), segretario dell'Ufficio di presidenza della Camera, si è detto preoccupato «per la situazione che si sta complicando sempre di più, in particolare per le valli bergamasche, ma non solo». Stucchi ritiene che «è ormai necessario uno sforzo comune degli attori istituzionali presenti sul territorio per individuare una strategia che tuteli il livello occupazionale del settore tessile, cercando una possibile alternativa per i lavoratori coinvolti».Dalla Regione interviene anche il consigliere Giosuè Frosio (Lega Nord): «Ho chiesto formalmente l'urgente audizione in IV Commissione (attività produttive) della proprietà e delle parti sociali della Honegger e della Mvb». Questo per avere maggiori informazioni e «attivare ogni forma di sostegno istituzionale che la Regione può adottare nell'ambito delle sue competenze», oltre che per discutere dello stato complessivo delle attività produttive nelle aree montane e pedemontane bergamasche.

mercoledì 5 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 05/11/08 - "SANTITA', SIAMO VENUTI IN BICI"

di Carlo Dignola

«Il Papa pensava che Bergamo-Roma fossero 500 chilometri. "Santità – gli ho detto –, non vorrei correggerla ma… sono 752". E lui: "Tutti in bici? Come avete fatto!?"». Quelli della Fondazione Bosis, che segue i malati psichici, in questi dieci anni ci hanno abituati alle loro imprese un po' folli ma andare in tre giorni da Bergamo a Roma su due ruote è un mezzo Giro d'Italia. Pier Giacomo Lucchini, l'allenatore morale del team, spiega l'impresa con i suoi modi spicci: «I motivi sono tre: il 2008 è il nostro decennale, abbiamo voluto unirci al pellegrinaggio diocesano nel 50° dell'elezione di Papa Giovanni, e poi questo tipo di avventure fa parte del nostro "pane quotidiano", del nostro lavoro di riabilitazione».L'incontro con Benedetto XVI, martedì 28 ottobre in San Pietro, è stato il momento centrale: «Per il "baciamano" c'erano solo 30 posti per tutte le autorità e due biglietti li hanno dati alla Fondazione Bosis: per noi è stato un grande onore. Siamo andati io e Manuel, 25 anni, un ragazzo che ha tanti problemi ma è l'uomo di punta del nostro Gruppo bici. Accanto al Papa c'era il nostro vescovo Roberto Amadei, ci ha presentato lui. Siamo quelli che Benedetto XVI ha tenuto lì più a lungo. Eravamo molto emozionati: non ricordo neppure se gli ho baciato l'anello, so che lui ha abbracciato Manuel, gli ha fatto una carezza, gli ha dato coraggio. Ha voluto sapere della nostra Fondazione. Io mi sono permesso di dirgli: "Santità, noi due siamo qui ma ci sono anche quelli là a metà della navata...", che si sbracciavano. Il Papa mi ha detto che uscendo dalla basilica si sarebbe fermato a salutarli. E così è stato: alla fine piangevamo tutti». Cos'hanno detto di quest'incontro i suoi ragazzi? «Che il Papa è un uomo che emana un bagliore. Era vestito di bianco, la basilica era illuminata a giorno ma loro l'hanno visto così. E poi hanno notato gli occhi: vividi, profondi. Anche a me ha fatto impressione com'era attento a quello che dicevamo». Un viaggio come questo, naturalmente, non si improvvisa. Non si fanno 250 chilometri al giorno in bici, per tre giorni, armati solo di buone intenzioni: «È un anno che ci stiamo allenando» dice Lucchini. «A un certo punto ci siamo detti: il gruppo c'è, perché non organizziamo una staffetta per Roma?». Perché vi lanciate in imprese del genere? «Prima di tutto perché ci piace; ci divertiamo; si soffre pure come delle bestie, perché pedalare in un gruppo simile non è facile: anche noi operatori facciamo fatica, non solo loro. Ma un'avventura come questa per noi è una proposta terapeutica, lo show è quello che ci interessa meno». Lucchini non è un presidente stanziale, in tutti i progetti si gioca in prima persona e anche questa volta, naturalmente, in sella c'era anche lui. «Questa è la cosa veramente importante per noi: condividere con i ragazzi un percorso di vita. Ormai la Bosis è una famiglia più che una fondazione, dove ognuno da quello che può. E alla fine ci accorgiamo che la cosa funziona: i ragazzi stanno meglio». Per persone spesso sfiduciate, rassegnate, ritrovare il gusto di una sfida esistenziale può essere importante: «Quest'anno il nostro Gruppo montagna s'è fatto tutte le Prealpi orobiche e in più il Cevedale e il Gran Zebrù. Il Gruppo Equus è andato con carrozze e cavalli da Bergamo fino in Monferrato. Queste – chiamiamole così – "imprese eccezionali" ci aiutano poi nel lavoro quotidiano, si torna con una carica enorme. Domani, per esempio, anche se il maltempo imperversa usciamo ancora a fare allenamento».Sono partiti da Verdello venerdì 24 ottobre. Prima tappa fino a Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna, dove hanno dormito ospiti di un oratorio. Seconda tappa fino a Città di Castello, in Umbria, dove li ha ospitati un convento di Francescani. La mattina dopo giù di corsa fino in San Pietro. A pedalare erano in 14, a volte alternandosi a staffetta: «Gli operatori Armando, Marco, Silvia, Paolo, Ernesto, Cecilio, Alessandro; i pazienti Manuel, Alessio, Matteo, Massimiliano, Riccardo, più Ivan detto "il borraccino" perché ci passava panini e borracce lungo il percorso». Altre 14 persone viaggiavano su mezzi motorizzati, e sostenevano la «logistica»: «Tanti ci hanno aiutato in quest'impresa, dobbiamo ringraziare Cicli Spreafico, la Holding Ambrosini di Brusaporto, ma il nostro vero sponsor è il vescovo di Bergamo: ci aiuta, ci tira anche le orecchie quando è il caso ma crede nel lavoro che facciamo». La sera inscenavano una sorta di «Processo alla tappa»: Lucchini intervistava i protagonisti della giornata e facevano il resoconto: sensazioni, emozioni, problemi; poi un briefing sulla tappa del giorno dopo. Non sono mancati momenti di crisi: «La prima e la terza tappa le abbiamo "mangiate", sull'onda dell'euforia. Ci sono state due forature, un operatore è anche caduto, ha preso una buca e s'è lussato una spalla». Ma il secondo giorno, quando hanno passato Forlì e Cesena e hanno cominciato ad «attaccare» l'Appennino, è stato il più duro: «Quel su e giù per le colline è stato micidiale. Qualcuno voleva abbandonare, ma grazie all'incitamento ce l'abbiamo fatta un po' tutti. È stata un'impresa epica, alla Coppi. Pur di farcela, sabato abbiamo anche anticipato la partenza: eravamo già in sella alle 4, abbiamo pedalato più di tre ore al buio, con davanti il gippone con il lampeggiante che faceva strada». Faceva freddo: «Le crisi sono venute anche a me» dice Lucchini. «È bello, quando siamo in difficoltà noi, vedere i ragazzi che tirano fuori tutte le loro forze per sorreggerci. In quei momenti si sentono meno ammalati, perché si sentono parte di noi».Quando sono scesi dal Colle delle rose e hanno visto il cartello «Roma» sono ripartiti a razzo, giù diritti fino a via della Conciliazione: «Vedere in fondo questa enorme basilica, quel colonnato che si apriva a noi, alle nostre storie individuali e sociali, alla malattia... Le gambe tremavano più per l'emozione che non per la fatica». A Roma non sono andati solo dal Papa. Prima sono stati ricevuti in Campidoglio, dal sindaco Alemanno. «Lo conoscevamo già perché quattro anni fa, quando era ministro, è stato in Pakistan per il 50° del K2 e al campo base c'eravamo anche noi con il nostro Gruppo montagna. Ci ha fatto accomodare nel suo ufficio, che si affaccia sui Fori imperiali. Ha dato alla Fondazione Bosis la medaglia d'oro del Comune di Roma». Mercoledì pomeriggio, dopo la giornata vaticana, l'onorevole Giacomo Stucchi ha fatto da anfitrione e li ha accolti in Parlamento. Sono stati salutati da un gruppo di onorevoli bergamaschi, e li hanno fatti entrare persino in Transatlantico, zona di solito assolutamente off limits : «C'erano un po' tutti: i politici di Forza Italia, quelli del Pd, abbiamo incrociato D'Alema... Stavano ancora discutendo la riforma Gelmini, l'aula era piena zeppa». Li hanno fatti accomodare in una loggia. Gianfranco Fini dal banco della Presidenza della Camera «ha guardato su, si è messo il nostro cappellino in testa e ha interrotto la discussione: «Onorevoli colleghi, sospendiamo i lavori per salutare e ringraziare i ragazzi della Fondazione Emilia Bosis di Bergamo: sono venuti in bici, siamo onorati di riceverli in quest'aula". Tutti i deputati si sono alzati in piedi ad applaudire. È stato un momento molto forte, sentir dire queste parole, a noi… Qualcuno dei ragazzi piangeva. Eh… è stato proprio un "bel manicomio"».

domenica 26 ottobre 2008

ECO DI BERGAMO 26/10/08 - "UNA VIA A ENIO, EROE PER AIUTARE IL PROSSIMO"

di Massimo Pesenti

Zogno. È stata intitolata ieri mattina a Stabello di Zogno, alla presenza dei familiari e delle autorità civili e militari, la nuova via dedicata ad Enio Salvi, il vigile del fuoco morto in servizio il 15 marzo 2006, a 44 anni. Il pompiere abitava nella frazione zognese con la moglie Danila Sonzogni e padre di Amelia e la sua scomparsa suscitò grande commozione nella comunità zognese. Enio Salvi precipitò da un tetto mentre stava spegnendo le fiamme in un'abitazione di Sedrina. Così da ieri, alle quattro vie che compongono la frazione (Centro, Ere, Camanecchio e piazza Monaci) si aggiunge via Enio Salvi, in corrispondenza della nuova zona residenziale. «È una via dedicata ad un grande eroe che ha donato la vita per aiutare gli altri – ha detto il consigliere regionale Giosuè Frosio –. Un gesto che andava riconosciuto». Era presente anche l'onorevole leghista Giacomo Stucchi che ha evidenziato come Enio Salvi abbia «donato la propria vita per tutti noi. Voglio rivolgere un grande grazie a chi lavora per rendere migliore la società». «Ho ancora limpido il ricordo di quando il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi mi ha invitato per conferire la medaglia d'oro al valor civile a Enio Salvi – ha invece sottolineato il sindaco di Zogno, Angelo Capelli –. Questa cerimonia vuole essere un chiaro segnale di ringraziamento al Corpo dei vigili del fuoco, ma anche a tutte le persone che lavorano per rendere migliore la società». Durante la cerimonia erano pure presenti il comandante della compagnia dei carabinieri di Zogno Filippo Bentivogli, il comandante della locale stazione Mario Musarra, il comandante provinciale dei vigili del fuoco Giuseppe Verme, i colleghi della caserma dei vigili del fuoco di Zogno, la Giunta comunale, il vicepresidente della Comunità montana Silvano Gherardi, il dirigente scolastico Claudio Gotti accompagnato dalle scolaresche della frazione, il parroco di Zogno don Angelo Vigani per la benedizione e il gruppo alpini del paese. La notte prima dell'inaugurazione, sulla carreggiata e sui nuovi cartelli affissi per l'intitolazione della nuova via, dei vandali hanno tracciato scritte ingiuriose. È subito scattata la denuncia verso ignoti.

mercoledì 15 ottobre 2008

ECO DI BERGAMO - 15/10/08 - "STUCCHI: LA UE LASCI GLI STATI PIU' LIBERI"

Giacomo Stucchi, deputato bergamasco della Lega, chiede che l'Unione europea «lasci liberi gli Stati di intervenire anche sull'economia reale», e secondo «le proprie esigenze». Il parlamentare lamenta il fatto che «c'è in queste ore, soprattutto da parte di chi ha interesse (a vario titolo) a spingere il piede sull'acceleratore dell'integrazione europea, la tendenza ad esaltare il ruolo dell'Unione che, nell'ultimo fine settimana a Parigi, si dice abbia ritrovato un'unità d'intenti». Mentre, per Stucchi, «i fatti, a giudicare dall'euforia delle Borse, dicono che gli investitori hanno dato fiducia ai governi». «E allora – domanda l'esponente della Lega – perché non si lasciano gli esecutivi liberi di agire anche sull'economia reale? Perché non cogliere l'occasione per liberare, o almeno allentare, gli Stati membri dai mille lacci e lacciuoli comunitari, che imbrigliano le loro economie?».Per l'Italia, il deputato bergamasco ipotizza interventi «di sostegno alla piccola e media impresa, che soffre tantissimo anche per la contrazione dei consumi».

sabato 11 ottobre 2008

ECO DI BERGAMO - 11/10/2008 - "SOCIETA' PARTECIPATE, QUELLE DOMANDE SENZA RISPOSTA"

Egregio direttore,dispiace che il presidente della Provincia Bettoni, nel dibattito politico sulle società partecipate, voglia far leva su fattori emotivi come la crisi dell'azienda Legler. Lui sa benissimo, e ancor più l'assessore alle Politiche del lavoro Capetti, come la Lega Nord abbia attivato interventi istituzionali (decine di milioni di euro per i dipendenti di aziende bergamasche in crisi) grazie alla sensibilità e al lavoro dell'on. Stucchi e alle scelte del ministro Maroni.L'intervento che il sottoscritto ha fatto in Consiglio provinciale riguarda l'analisi critica di alcune partecipate, sulla base dei dati di bilancio, da poco disponibili, relativamente al consuntivo 2007.L'Abm Holding (società multiservizi che a sua volta controlla altre società affiliate) presenta un passivo di 711.224 euro, esattamente il terzo anno in perdita dopo il 2006 (perdita di 1.192.764 euro) e il 2005 (perdita di 867.065 euro). A questo aggiungiamo i debiti verso le banche, esattamente 6,04 milioni di euro, un milione in più rispetto allo scorso anno.A tutto questo si deve aggiungere la somma di 180 mila euro come fondo rischi per un corrispettivo di buona uscita a un ex-dirigente.Non dimentichiamoci che i dirigenti/componenti dei Consigli di amministrazione di tutte le società, rappresentanti della Provincia, sono stati scelti direttamente dal presidente Bettoni che ha sempre rivendicato questo diritto, affermando di assumersi tutte le responsabilità. Probabilmente qualcosa non ha funzionato se ci troviamo di fronte a risarcimenti come sopra oppure, come nel caso di Abm2, a una società che ha accantonato nel bilancio 2008 migliaia di euro per un altro contenzioso con un altro dirigente. Tornando all'Abm Holding, in Consiglio provinciale si è voluta evidenziare un'altra lacuna e cioè lo scarso controllo della società stessa (per dovere istituzionale garante delle società affiliate) verso Bergamo Energia Spa che nel bilancio 2007 presenta una perdita di 618.180 euro. Ho comunicato ai consiglieri che la maggior perdita economica era dovuta al mancato incasso dalla Legler oltre che di altri clienti. Ho altresì aggiunto un dubbio sulla validità operativa di Bergamo Energia, società che acquista e vende energia e gas metano; rispetto ad un volume di vendite di 60 milioni di euro e ad un credito per clienti di circa 11 milioni di euro, il margine di guadagno è molto basso (esattamente 1,74 per l'energia e il 2,97 per il gas-metano) rispetto ai rischi di insolvenza dei clienti, così come accaduto per la Legler ed altri nel 2007.Bettoni ha sempre affermato che le società partecipate devono essere totalmente autonome nelle scelte aziendali, pena la scarsa competitività delle stesse; occorre però aggiungere che quando le società vanno in rosso si ricorre al Consiglio provinciale perché deliberi di coprire le perdite.Non abbiamo taciuto in questi anni quando Bettoni ha voluto, come Provincia, fare impresa alla pari e in concorrenza con i privati, in settori poco consolidati come quelli dell'energia, a maggior ragione se in territori distanti come Benevento o Foggia, oppure avendo come soci società di privati con sede in Lussemburgo.Abbiamo sempre ribadito il rischio impresa che un Ente pubblico non può permettersi perché deve garantire altre priorità in termini di servizi. Nel 2006 avevo informato il Consiglio provinciale di una sentenza della Corte di giustizia europea che nelle sue direttive vietava agli Enti Locali di costituire società partecipate che non fossero di servizi, che non fossero controllate direttamente e che avessero sede in posti diversi da quello istituzionale della Provincia di riferimento.La Provincia di Bergamo in questi anni, con il gruppo Abm ha fatto esattamente il contrario, salvo poi adeguarsi alle normative nazionali del decreto Bersani e delle Finanziarie del 2007 e 2008, anche per quanto riguarda le consulenze.Abbiamo chiesto spiegazioni relativamente alla somma di 3 milioni e 369 mila euro erogata dalla Provincia a consulenti esterni nel 2007. Voglio ricordare anche la somma di un milione e 379 mila euro spesa dal gruppo Abm nel 2006 sempre per consulenze «esterne». Personalmente e come gruppo Lega Nord abbiamo sempre voluto dialogare in modo corretto, pur nel confronto dialettico e politico, con gli altri gruppi consiliari, anche di maggioranza che abbiamo sempre apprezzato perché sensibili e attenti alle nostre valutazioni, anche per le società partecipate. Non abbiamo purtroppo trovato lo stesso atteggiamento sulle partecipate nel presidente Bettoni che ha sempre considerato qualsiasi nostro intervento di analisi e di proposta un'interferenza nel suo operare. Di questo siamo dispiaciuti, anche perché riconosco ben volentieri al presidente i meriti e i risultati conseguiti in diversi settori durante il suo mandato, ma riteniamo nostro dovere rappresentare in Consiglio provinciale le istanze dei cittadini bergamaschi che hanno votato Lega Nord e di quelli che ci riconoscono impegno e buona volontà.Nella speranza che questa lettera sia servita a chiarire ai suoi lettori alcuni dubbi e soprattutto a fornire alcune informazioni sul tema trattato, la ringrazio per l'ospitalità. Alberto Piccioli Cappelli capogruppo Lega Nordin Consiglio provinciale

giovedì 9 ottobre 2008

ECO DI BERGAMO - 09/10/08 - "STUCCHI (LEGA) CRITICA LA UE: E' LATITANTE"

«Ci si chiede quando e in che misura i crolli finanziari d'Oltreoceano incidano in Europa ma, soprattutto, in che modo gli Stati dell'Ue possano cautelarsi. Al di là delle responsabilità della crisi, ciò che preoccupa di più è la constatazione che l'Unione europea, ancora una volta, continua a dimostrare tutti i suoi limiti». Lo ha detto Giacomo Stucchi, deputato bergamasco della Lega e Segretario dell'Ufficio di presidenza della Camera. «Come già altre volte in passato - ha aggiunto l'esponente del Carroccio - Bruxelles non è stata in grado di trovare una linea univoca e si è andati in ordine sparso. Alla fine, per rispondere alla crisi, la misura più significativa per la tasche dei cittadini è stata quella dell'innalzamento della soglia minima di garanzia per i depositi bancari. Insomma, la montagna ha partorito il topolino».

mercoledì 8 ottobre 2008

ECO DI BERGAMO - 08/10/08 - "STAND E CONCERTI FANNO IL PIENO"

Più di 15.000 le persone che in quattro giorni hanno visitato gli stand della nona edizione della fiera «Brignano che produce expo 2008» inaugurata venerdì scorso dal sindaco Giuseppe Ferri alla presenza del presidente della Provincia Valerio Bettoni e dei due parlamentari della Lega Nord Ettore Pirovano e Giacomo Stucchi. Cinquanta imprenditori di Brignano, e non solo, all'interno della tensostruttura di mille metri quadri allestita sul piazzale di Palazzo Visconti, hanno avuto l'occasione di mostrare i loro prodotti a un pubblico proveniente da tutta la provincia.Grande successo, come si pensava, ha ottenuto anche la prima edizione dell'«Expo di elettronica»: prodotti high tech provenienti dalla Fiera dell'elettronica di consumo di Berlino sono state esposti nelle sale affrescate di Palazzo Visconti. Migliaia le persone che si sono soffermate a osservare stupite televisori Lcd dello spessore di 9,9 millimetri o ad ascoltare il suono prodotto da casse stereo del costo di 30 mila euro l'una.Contando anche le persone accorse a Brignano per assistere agli spettacoli che hanno fatto da corollario alla manifestazione, fra cui i concerti di Enrico Ruggeri e di «Bepi and the Prismas», i visitatori di «Brignano che produce expo 2008» salgono a 30 mila: un record in realtà non inaspettato visto le novità proposte quest'anno all'interno della fiera. Grande soddisfazione è stata espressa dal primo cittadino Giuseppe Ferri che nove anni fa ha dato il via alla manifestazione.Pa. Po.

ECO DI BERGAMO - 08/10/08 - "UN ALTRO SI' ALLA TENENZA DELL'ARMA"

Boltiere Anche il Consiglio comunale di Boltiere nella sua ultima seduta ha approvato l'ordine del giorno che impegna il sindaco Giovanni Testa (lista «Vivi Boltiere») a incontrare al più presto il ministro della Difesa Ignazio La Russa per chiedere l'elevazione della caserma dei carabinieri di Zingonia a tenenza. Allo stesso modo si sono già espressi i Consigli comunali di Ciserano e Verdellino. Un «gioco di squadra» necessario dopo il no del ministero all'elevazione a tenenza della caserma, il cui organico è stato potenziato con altri quattro militari e un'auto.Un potenziamento tuttavia non ritenuto sufficiente per alzare il livello di sicurezza nella zona. Per i tre Comuni infatti rimane necessario che la caserma diventi tenenza perché solo così potrà essere operativa 24 ore su 24. Sulla questione avevano presentato un'interrogazione parlamentare anche i deputati del Pd Antonio Misiani e Giovanni Sanga, della Lega Nord Giacomo Stucchi e di Forza Italia Gregorio Fontana alla quale il ministro aveva risposto che a Zingonia non vi sarebbe, in materia di sicurezza, un'emergenza tale da giustificare la presenza di una tenenza. Una risposta mai accettata da Boltiere, Ciserano e Verdellino «Ed è proprio per chiarirgli quale è la reale situazione della zona – ha spiegato in Consiglio il primo cittadino – che vogliamo essere ricevuti dal ministro».A favore dell'ordine del giorno ha votato la maggioranza con il consigliere di minoranza Tiziano Somboli (lista «Punta al centro»). Astensione per Maurizio Testa (An verso Pdl). «Non però in merito al contenuto del documento - ha precisato - quanto al modo in cui la questione è stata strumentalizzata da alcune parti politiche». Non hanno partecipato alla votazione i consiglieri Massimo Lena e Massimo Suardi (lista «Insieme per Boltiere») e Fabrizio Locatelli (Forza Italia verso Pdl) per, a loro dire, i vizi procedurali con i quali è stato presentato dalla maggioranza l'ordine del giorno. Un atteggiamento definito dal primo cittadino «irresponsabile». «Si appellano a questioni superficiali - ha affermato a margine del Consiglio - solo per non entrare nel merito della questione». Secca la risposta di Lena «È il sindaco che utilizza la questione per nascondere il suo immobilismo nell'affrontare gli altri problemi di Boltiere».Pa. Po.

martedì 7 ottobre 2008

ECO DI BERGAMO - 07/10/08 - "CIAK, LE SCENE RIVIVONO IN PIAZZA"

Fino a domenica. E oggi la presentazione della kermesse a Roma

La rassegna «Dedicato ad Ermanno Olmi», che inizierà domani a Palosco per terminare in crescendo domenica, ha ottenuto il patrocinio del ministero per i Beni e le attività culturali, di quello delle Politiche agricole, alimentari e forestali, della Regione, della Provincia e del Parco Oglio Nord, di cui Palosco fa parte.Oggi, tra l'altro, nella sede dell'Arciconfraternita dei bergamaschi a Roma, si terrà la conferenza di presentazione della kermesse paloschese, con Elisabetta Olmi, figlia del regista, Maria Teresa Brescianini e il figlio Massimo Fratus, rispettivamente interpreti della vedova Runk e del piccolo Pierino, l'assessore alla Cultura di Palosco Mario Mazza; gli onorevoli Carolina Lussana e Giacomo Stucchi; Alma Grandin, responsabile ufficio di rappresentanza della Provincia di Bergamo a Roma, e il moderatore Emiliano Facchinetti. La manifestazione, dunque, prende il via domani alle 20,30 al palatenda allestito dietro la chiesa parrocchiale, vicino al centro storico, con la proiezione di alcuni spezzoni di film e con una conferenza che metterà al centro gli ex attori del paese e di altri Comuni della Bassa. Seguirà, in piazza Manzoni, una «polentada», in collaborazione con l'associazione alpini di Palosco.Giovedì, alle 20,30 sempre al palatenda, si terrà un momento di approfondimento dal titolo «Suoni, immagini e parole. Palosco tra '800 e '900: il centro e le cascine», organizzato dall'associazione per la ricerca storica «Palusco», in collaborazione con l'associazione musicale «Arthur Rubinstein» e la Scuola civica di pianoforte, che cureranno la parte musicale.In piazza Manzoni sarà allestita un'osteria d'epoca (in regia l'associazione alpini), che rimarrà attiva anche nelle serate successive.Venerdì, alle 20,30 ancora al palatenda, l'associazione «Arthur Rubinstein» e la Scuola civica di pianoforte metteranno in scena il concerto popolare «Dedicato al maestro Ermanno Olmi», con musiche tratte dal film e canzoni tipiche del passato bergamasco.Sabato, poi, la corale «Amici della musica» di Palosco interpreterà il concerto popolare «Canti e incanti di una volta», con inizio alle 20,30 al palatenda. Alle 22, in piazza Manzoni, seguirà una gara di palo della cuccagna.Il cuore della manifestazione sarà domenica, quanto andrà in onda la rievocazione storica del film di Olmi. Dalle 10,45, in piazza Castello verranno allestite le mostre «Lavori e abiti d'altri tempi», mentre dalle 15 piazza Manzoni, dove venne registrata la scena della festa di paese de «L'albero degli zoccoli», si animerà come nella pellicola, con una giostra di cavalli ottocentesca funzionante, i suonatori di organetti, i burattini, le bancarelle. Tutto sarà nella posizione esatta come nella pellicola di Olmi.Alle 18,30 Agripromo offrirà una degustazione di prodotti tipici bergamaschi, mentre alle 20,30 l'Amministrazione comunale premierà i protagonisti del film. Seguirà uno spettacolo di balli popolari italiani.La direzione artistica dell'evento è stata affidata a Marco Maffi, giovane paloschese che nel 2006 si è laureato in Scienze dell'educazione all'Università di Bergamo con una tesi sui racconti popolari bergamaschi. «Il progetto è nato con l'intento non solo di rievocare il film e di rendere omaggio ad Ermanno Olmi – racconta Maffi –, ma anche con quello di "saldare un debito": il paese di Palosco prima d'ora non aveva mai organizzato nulla per celebrare "L'albero degli zoccoli", se si esclude il ventennale. All'interno delle mostre organizzate, l'obiettivo è anche quello di riflettere, utilizzando i nuovi linguaggi mediali, sulla memoria del film, il passato pensato con metodi di divulgazione propri del presente e del futuro, tra le diverse generazioni di spettatori». Mario Mazza, ideatore della manifestazione in veste di assessore alla Cultura di Palosco, è soddisfatto del risultato raggiunto: «Sono stati mesi di lavoro molto intenso, che è stato svolto sia dall'assessorato ma soprattutto, con impegno e merito, da gran parte dai volontari delle associazione del paese, che ringrazio di cuore».Il sindaco Massimo Pinetti spiega: «Ovviamente abbiamo invitato alla rassegna anche il maestro Olmi, che ci ha purtroppo risposto che non potrà essere presente per motivi di salute. Ci ha detto che saluta con affetto i suoi attori e amici, e tutto il paese al quale è molto legato. E ha voluto sottolineare che si sente accanto a Palosco per festeggiare i valori umani dei nostri padri e nonni, gli stessi che ha voluto riproporre nel suo film-capolavoro».R. P.

ECO DI BERGAMO - 07/10/08 - "GIOVANE VIOLENTATA DOPO LA DISCOTECA. COETANEO IN CELLA"

di Vittorio Attanà

A Seriate, i due si erano conosciuti ballando Lui le ha offerto un passaggio. Poi l'aggressione. Seriate. Si sono conosciuti in discoteca, a Seriate, poi lui si è offerto di darle un passaggio. Invece di portarla a casa, l'ha condotta contro la sua volontà in un parcheggio vicino al cimitero e lì, nell'auto, l'ha violentata. Con quest'accusa un cittadino italo-dominicano di 22 anni, B. L. R., è finito in carcere nel fine settimana. I carabinieri l'hanno fermato poche ore dopo la denuncia sporta dalla vittima, una diciannovenne brasiliana, regolare, di Bergamo. Secondo quanto è stato ricostruito dagli investigatori dell'Arma, la giovane sudamericana sabato sera era andata a ballare in una discoteca di Seriate. Lì avrebbe conosciuto un giovane italo-dominicano, mai visto prima. Hanno ballato – ha detto la ragazza – e scambiato due parole, niente più. Tant'è che lei non sapeva neppure il suo nome. A serata conclusa, il giovane si sarebbe offerto di accompagnarla a casa e lei ha accettato. Ma anziché portarla a casa, il ragazzo ha fatto una deviazione e l'ha condotta in un parcheggio vicino a un parco, nei pressi del cimitero di Seriate. Lei ha raccontato che in quel luogo, fermata la macchina, il giovane le avrebbe impedito di uscire, l'avrebbe immobilizzata e quindi sottoposta a violenza sessuale. Dopo circa una mezz'ora il giovane dominicano avrebbe fatto scendere dall'auto la ragazza brasiliana, che si è allontanata a piedi e ha raggiunto da sola la sua abitazione. Domenica mattina verso le 11 si è presentata dai carabinieri di Bergamo Bassa, alla caserma di via Novelli, e ha sporto denuncia. Dalla descrizione dettagliata del suo aggressore, i carabinieri hanno subito trovato analogie con il profilo di un giovane italo-dominicano, già noto per piccoli reati. I militari sono andati a cercarlo a casa, in città, ma non c'era. Hanno provato al domicilio di un suo conoscente, a Seriate, e lo hanno trovato: riconosciuto dalla giovane brasiliana, il presunto aggressore è stato sottoposto a fermo per violenza sessuale e portato in carcere, in via Gleno, dove ora si trova in attesa dell'interrogatorio di convalida da parte del gip. Ai carabinieri lui avrebbe detto di non c'entrare nulla con il fatto e di non essere responsabile di quanto gli veniva contestato. Nelle prossime ore potrà spiegare al giudice la sua versione dei fatti. La ragazza sudamericana è stata invece accompagnata in ospedale, per le cure del caso.Si tratta del secondo episodio di violenza sessuale denunciato nel giro di dieci giorni in provincia, dopo l'aggressione di una ragazza a Urgnano, per cui è finito in carcere un giovane indiano clandestino. «Sono episodi gravi – ha dichiarato Giacomo Stucchi, deputato della Lega – da ostacolare con qualsiasi mezzo, perché generano stati di ansia e paura. Chiedo ai giudici di applicare sempre la pena massima prevista per questi ignobili reati e chiedo alle forze dell'ordine il massimo impegno per contrastare tale inaccettabile fenomeno».

lunedì 6 ottobre 2008

ECO DI BERGAMO - 06/10/08 - PRESENTATO LO STATUTO REGIONALE "UN PASSO VERSO L'AUTONOMIA"

di Francesco Lamberini

Rendere i cittadini partecipi di cambiamenti importanti, che caratterizzeranno il futuro della Lombardia. Con questo spirito è approdato, ieri in piazza Pontida, il «tir» con il materiale informativo sul nuovo statuto regionale. Quest'ultimo è stato approvato dal Consiglio del Pirellone nel maggio scorso ed è entrato in vigore il 1° settembre. Quella di Bergamo è solo una delle tappe organizzate nelle 12 città capoluogo per presentare quella che è considerata la carta costituzionale della Regione.In mattinata, in piazza Pontida, i consiglieri regionali bergamaschi hanno incontrato gli studenti di alcune classi delle superiori illustrando loro le finalità dei cambiamenti in atto. Alle 17,30 l'iniziativa è entrata nel vivo attraverso un dibattito sul nuovo Statuto d'autonomia, moderato dal giornalista de l'Eco di Bergamo Dino Nikpalj, che ha visto per protagonisti alcuni rappresentanti politici del nostro territorio: Giuseppe Benigni (Pd), Giosuè Frosio (Lega), Giulio De Capitani (presidente del Consiglio regionale), Marco Brembilla (presidente del Consiglio comunale di Bergamo in rappresentanza del sindaco Roberto Bruni), Battista Bonfanti (Pd), Marcello Raimondi (Forza Italia), Nunziante Consiglio (Lega) e Marcello Saponaro (Verdi).Mescolati fra il pubblico, accorso numeroso, c'erano anche il viceprefetto Lucio Marotta, il sindaco di Zogno Angelo Capelli, il primo cittadino di Mornico Ermanno Chiodini, Daniele Belotti e Giacomo Stucchi, rispettivamente consigliere regionale e deputato della Lega. Presente anche il segretario provinciale del Carroccio, Cristian Invernizzi.«Abbiamo fatto un grosso sforzo – ha Giuseppe Benigni – per riuscire a dotare la Regione di uno Statuto che mi auguro le permetta di esercitare quell'autonomia che il processo di federalismo fiscale e rafforzato potrà darle. Perché noi abbiamo bisogno di autonomia. Dobbiamo poter defiscalizzare, ad esempio per aiutare le imprese artigiane. È altrettanto importante favorire eventuali insediamenti in Lombardia in settori importanti e strategici che riguardano l'energia rinnovabile». Ha riflettuto Marco Brembilla: «Non è tagliando le risorse alle amministrazioni locali che si possono risolvere i problemi». «Lo Statuto – ha affermato Frosio – che oso definire una "carta costituzionale", ma molto più elastica della Costituzione italiana, dobbiamo portarla nelle scuole e nelle istituzioni, affinché sia condivisa, ma anche per raccogliere eventuali apporti, perché possa soddisfare le esigenze dei cittadini, nel miglioramento della vita».E Raimondi ha ricordato che «la Lombardia è una regione che ha bisogno di questa autonomia, perché ha grosse potenzialità. C'è forte sproporzione fra quanto dà allo Stato e quanto da esso riceve». «Con il nuovo Statuto – ha sottolineato Saponaro – il cittadino avrà più diritti». «Spero che questo sia solo l'inizio – ha concluso Giulio De Capitani – di una partecipazione maggiore allo Statuto in Lombardia, a cominciare proprio dalle scuole». L'appuntamento è proseguito alle 19 con un intrattenimento musicale, che ha visto protagonista la cantante Alexia, offerto dalla società A2A.