martedì 31 luglio 2012

L'ECO DI BERGAMO - 31/07/12 - MARONI: "IL PRATONE NON SI TOCCA". LA LEGA NON VENDE PONTIDA

Che c'azzeccano la bicicletta o la luna di miele padane con la causa del Nord? L'operazione «ramazze» della Lega 2.0 passa anche attraverso la spending review della galassia di società (circa una ventina in tutto) create nell'era Bossi. Padania libera, per ora (forse) dal business. Il Consiglio federale di ieri ha dato carta bianca all'ex segretario nazionale Giancarlo Giorgetti per decidere la sorte delle svariate attività: chiuderle o cederle. L'indirizzo del nuovo leader Roberto Maroni è chiaro: la mission è fare politica, non impresa. Ergo: taglio netto con tutto ciò che odora di affari (e di passato): dalla Bicicletta padana (azienda appunto che produce due ruote «urbane» di un certo livello) alla Padania Bella viaggi, specializzata in tour e vacanze. Resta invece di proprietà dei lumbard il pratone di Pontida. Il «sacro suolo» non è in vendita (formalmente intestato alla finanziaria Pontida Fin srl), anche se il raduno di quest'anno è saltato, rimandato al 7 aprile 2013. «A Giorgetti – entra nel dettaglio il vicesegretario federale Giacomo Stucchi – è stato affidato il riassetto delle società che fanno riferimento alla Lega. Gli è stata data carta bianca sulla chiusura delle società, se in perdita; oppure sulla cessione a privati, nel caso di realtà che possono anche far utili ma che essendo meramente commerciali e imprenditoriali non c'entrano niente con la politica». 

mercoledì 18 luglio 2012

IL GIORNALE DI BERGAMO - 18/07/12 - BRAVI A LITIGARE MOLTO MENO A FARE LE RIFORME

Certe immagini sono più eloquenti di mille parole. Così è per quelle che ritraggono i dirigenti del Pd all'ultima assemblea del loro partito, finita in gazzarra tra gli sguardi attoniti dei vari Bersani, Bindi e Finocchiaro. Sia chiaro, non è certo il sottoscritto a scandalizzarsi per un'assise politica più vivace del solito, non è questo il punto, ma c'è dell'altro che è molto più significativo. C'è infatti la pretesa di un partito e dei suoi dirigenti, il Pd appunto, di avere sempre le giuste soluzioni per tutto. Almeno così va dicendo Bersani da anni, e in particolare nell'ultimo anno; da quando cioè è cominciata questa maledetta deriva economico-finanziaria che ha portato lo spread a livelli solo qualche tempo fa inimmaginabili, e la nostra economia in una situazione di stallo. Quindi, la caduta del governo Berlusconi, l'ascesa di quello tecnico con la complicità di "ABC" e dei poteri forti, istituzionali, economici e multimediali, le riforme lacrime e sangue su pensioni, Imu e mercato del lavoro e, alla fine, ci ritroviamo oggi con un pugno di mosche in mano e un partito, che avrebbe dovuto essere egemone (nel senso di sapere indicare agli altri la strada da seguire) che invece litiga al suo interno su unioni gay e su primarie; argomenti per loro importanti ma che credo risultino secondari rispetto alla esigenza di indicare una strada per uscire dal tunnel della crisi economica nella quale ci troviamo! Insomma, il partito della retta via, quello che solo qualche mese fa era sicurissimo che tolto di mezzo Berlusconi si sarebbe potuto avere addirittura un calo immediato dello spread, si scopre oggi non ammutolito, il che sarebbe già un fatto positivo, ma devastato da lacerazioni interne. Immaginate quindi gli esponenti del Pd all'opera in un'eventuale coalizione di governo: credo che dalle finestre di Palazzo Chigi volerebbero gli stracci. Del resto nella sinistra sono ancora scioccati dalla negativa esperienza di governo fatta dell'Unione di prodiana memoria, e ogni segnale di una recrudescenza di quel clima riapre ferite mai del tutto rimarginate. Ecco perché la Lega Nord, con il suo segretario federale Roberto Maroni, si è fatta promotrice di una proposta che riformi il sistema di voto garantendo però due cose: un premio di governabilità e il ripristino delle preferenze. Due novità che, se introdotte, metterebbero chi vince nelle condizioni di governare davvero, e darebbero al cittadino la possibilità di scegliere il proprio rappresentante in Parlamento. Le proposte della Lega Nord però non si fermano alla legge elettorale, ma riguardano anche le riforme istituzionali, come il Senato federale e una giusta riduzione del numero dei parlamentari, che si farebbe ancora in tempo ad approvare entro la legislatura. Sempre che, nel frattempo, il Pd smetta di litigare e si occupi davvero delle cose più urgenti per il Paese.


venerdì 6 luglio 2012

L'ECO DI BERGAMO - 06/07/12 - LEGA, STUCCHI E' IL VICE DI MARONI

Giacomo Stucchi è stato nominato vicesegretario di Roberto Maroni, responsabile dell'ufficio politico. L'annuncio è stato dato in via Bellerio. Nella squadra che affiancherà Maroni anche Federico Caner di Treviso, nominato vicesegretario vicario, che si occuperà di scuola di formazione e selezione, infine Elena Marcanti, torinese, membro della giunta Cota. L'ufficio sarà composto da 11 dipartimenti e i nomi dei responsabili saranno annunciati lunedì prossimo al consiglio federale da Stucchi. Ci saranno poi 2 consulte, una dedicata agli amministratori locali e una a identità lingue e consulte mondiali, che saranno delle sorte di forum aperti ai contributi di tutti, non solo dei leghisti. Qualcuno a Maroni ha fatto notare che si tratta di una struttura simile a quella dei vecchi partiti lui ha sorriso rispondendo che è "come una volta era la Lega. La riorganizzazione è un ritorno al futuro". Maroni ha poi detto la parola fine in merito alle voci che vogliono la cancellazione del raduno di Pontida. «Leggo con stupore sul Corriere della sera che avrei deciso di non fare più Pontida - ha detto -. Qui c'è qualcuno che beve troppo vino: Pontida non sarà mai cancellata, ma siamo matti?». «Pontida - spiega sul proprio profilo di facebook - è la nostra identità, il nostro cuore, il nostro popolo. Il problema è che la Lega sta riprendendo fortemente consenso tra la gente (i sondaggi dicono che siamo tornati sopra il 6% e siamo in crescita) e allora le cercano tutte per romperci le palle. Poveretti loro, non non molleremo mai», conclude. Con ogni probabilità il prossimo raduno a Pontida si dovrebbe tenere a metà ottobre.



mercoledì 4 luglio 2012

BERGAMO SERA - 04/07/12 - CARENZA ORGANICO POLIZIA: INTERROGAZIONE DELLA LEGA

I deputati bergamaschi della Lega Nord Giacomo Stucchi, Pierguido Vanalli e Nunziante Consiglio hanno presentato un’interrogazione parlamentare sulla carenza d’organico delle forze dell’Ordine di stanza a Bergamo. Ecco il testo. “La Questura di Bergamo fatica, con il personale a disposizione, a controllare il territorio di competenza della Polizia Stradale con due volanti per turno. Accade spesso, come ad esempio ieri 2/07/2012 nel turno che va dalle 19 all’1 di notte, che sul territorio bergamasco la Polizia Stradale non aveva nessuna pattuglia. La carenza di organico in materia di sicurezza del territorio, più volte lamentata dagli interroganti, si acuisce nel periodo estivo a causa della legittima fruizione delle ferie da parte degli addetti del settore; tale insufficiente pattugliamento del territorio bergamasco favorisce conseguentemente il moltiplicarsi di episodi di violenza, criminalità e di altre azioni illegali. Chiediamo al ministro dell’Interno se non ritenga opportuno incrementare l’organico in dotazione presso la Questura di Bergamo, al fine di controllare adeguatamente il territorio bergamasco e tutelare la popolazione”.

L'ECO DI BERGAMO - 04/07/12 - LA RIVOLTA DI BIANZANO FINISCE IN PARLAMENTO

La rivolta di Bianzano finisce in Parlamento. Lo preannuncia l'onorevole Giacomo Stucchi (Lega Nord). «Un comportamento inaccettabile» quello dei profughi accolti nell'albergo della Val Cavallina secondo il deputato leghista. «Merita un atto ispettivo, non una semplice lettera al ministero. Oggi ci muoveremo per redigere un'interrogazione o un'interpellanza a Roma » continua. Stucchi è fermo nella condanna della rivolta dei profughi libici. «Le strutture di accoglienza e gli alberghi – spiega – hanno dato la loro disponibilità a ospitare i profughi e questa è la moneta con cui sono ripagati. Un albergo distrutto ed episodi di violenza: si tratta di un comportamento inaccettabile». «No accoglienza a 5 stelle». «Queste persone, fuggite dalla guerra, hanno il diritto di essere ospitate – conferma l'onorevole leghista – in condizioni dignitose, ma non possono arrogarsi il diritto di un'accoglienza a cinque stelle. Ci sono poi dei diritti, ma anche dei doveri, in primis quello di una buona educazione e del rispetto delle regole del Paese che li ospita». «Quanto accaduto – continua – ci porta a muoverci con una certa fermezza per richiedere un intervento del ministero dell'Interno. Non basta una semplice lettera che ponga la questione ma un vero atto ispettivo, decideremo domani (oggi per chi legge ndr) se si tratterà di un'interrogazione o di un'interpellanza». Il caso di Bianzano rimette al centro dell'attenzione la gestione politica della presenza dei profughi in fuga dal conflitto libico. «Il conflitto però ora è finito – ribadisce Stucchi –: in Libia ci saranno libere elezioni tra qualche giorno. Si presuppone possa nascere una democrazia seppur rudimentale. Ci sono presupposti per ritenere che non siano più luoghi pericolosi e in cui è possibile rientrare».La questione giuridica. Il problema però è che i profughi sono stati accolti come richiedenti asilo politico e non con permesso di soggiorno umanitario. Fu proprio l'allora ministro dell'Interno, Roberto Maroni, a scegliere questa strada. Una soluzione che però ha creato un corto circuito. Chi si è visto riconoscere lo status di rifugiato deve essere accolto e mantenuto nel Paese in cui ha richiesto l'asilo. Molti però non si vedono lo status riconosciuto perchè fuggono da una guerra ma sono per lo più emigranti in Libia da altri Paesi. Nulla insomma vieterebbe di rientrare nei loro Paesi di origine, per lo più dell'Africa centrale. Paesi con cui la maggiorparte non ha più contatti da tempo e da cui è fuggito per altre guerre e carestie. «Le convenzioni internazionali – prova a ipotizzare Stucchi – impongono che l'aiuto può essere dato dal Paese democratico più vicino al loro, e quindi potrebbe essere proprio la Libia ora a prendersene carico. Inoltre ritengo che non possiamo farci carico noi del fatto che non vogliono tornare nel loro Paese d'origine ». Stucchi infine pone anche il problema dei fondi: «Mi chiedo adesso chi rifonderà i danni dell'albergo – conclude – visto che la politica dell'attuale Governo è quello di ritardare tutti i pagamenti il più possibile. Una politica miope che in generale compromette l'economia del Paese».

ECO DI BERGAMO - 04/07/12 - L'HOTEL DEVASTATO DAI PROFUGHI: "CARO MINISTRO, QUANDO PAGHI?"

La vicenda dell'hotel di Bianzano devastato dai profughi finisce in Parlamento. Tre parlamentari della Lega - Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli - hanno presentato una interrogazione scritta al ministro dell'Interno. Tra sabato 30/06/2012 e lunedì 2/07/2012 - scrivono i tre onorevoli leghisti - si è verificata in un albergo sito nel Comune di Bianzano una vera e  propria rivolta violenta di un gruppo di profughi africani, ospiti nella bergamasca,  in quanto hanno chiesto asilo politico in Italia; nel bilancio di questo grave episodio di violenza vanno ricordati un carabiniere contuso, un albergo completamento devastato e tanta paura da parte dei proprietari dell'albergo e della popolazione del Comune di  Bianzano, oltre che due arresti; il gruppo era stato accolto all'albergo “Bonanza”, i cui titolari, scadendo lunedì 2/07/2012 il periodo di ospitalità, avevano deciso di chiudere l'hotel in quel giorno; sono dunque partite, in accordo con la Prefettura di Bergamo, le procedure per accompagnare i rifugiati nelle altre strutture disponibili; non tutti i rifugiati però hanno gradito lo spostamento: volevano essere trasferiti in strutture più vicine a Bergamo o Milano; dieci rifugiati hanno messo a soqquadro l'albergo di Bianzano: alcuni sono andati in giardino, spogliandosi e minacciando di togliersi la vita, altri sono saliti nelle stanze distruggendo quanto hanno trovato; la titolare è stata spintonata e ha dovuto chiamare i carabinieri, chiudendosi a chiave nel ristorante insieme al figlio e a una collaboratrice, ma i profughi hanno sfondato la porta e continuato i danneggiamenti». Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli - scrivono al ministro «ritengono inaccettabile un simile comportamento da parte di queste persone, che se hanno il diritto di essere ospitate non hanno certamente il diritto di distruggere un albergo e di commettere azioni violente senza pensare di doverne rispondere come un qualsiasi cittadino italiano». I parlamentari del Carroccio chiedono al ministro «se intenda con urgenza provvedere a risarcire i danni causati dai profughi, affinchè possa riprendere l'attività commerciale dell'albergo di Bianzano, in considerazione del grave periodo di crisi economica e contemporaneamente a saldare le pregresse incombenze economiche dovute ai proprietari per l'ospitalità dei profughi in questione, che risultano non pagate da più di sei mesi». E ancora «quali iniziative intende intraprendere al fine di attuare una sana politica in materia di immigrazione, che salvaguardi la sicurezza e i diritti delle comunità ospitanti ed eviti il ripetersi di tali gravi fatti».