venerdì 29 gennaio 2010

BERGAMOSERA - 29/01/10 - UFFICI POSTALI FATISCENTI: LA LEGA CHIEDE L'INTERVENTO DEI MINISTRI

BERGAMO — Diversi uffici postali di Bergamo e provincia sono in condizioni precarie e necessita di interventi urgenti. Per questo i deputati bergamaschi della Lega Nord Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli hanno presentato un’interrogazione parlamentare ai ministri dello sviluppo economico Scajola e del Lavoro Matteoli. “Da una recente lettera congiunta dei sindacati di categoria del settore postale – si legge nel documento – emerge la scarsa sicurezza negli ambienti di lavoro dell’azienda Poste Italiane. L’ufficio postale di Seriate, che ha visto crollare parte del sottotetto, dopo l’unica nevicata precedente il Natale 2009, è ancora in condizione precarie, dovute sia all’instabilità della struttura, che a problemi di riscaldamento dell’edificio per la cessata fornitura di gasolio che costringe a tutt’oggi i dipendenti a lavorare a temperatura gelide”. “L’inefficienza aziendale in questo ambito – proseguono i leghisti – ha coinvolto nello stesso periodo altri uffici, tra cui quello di Zingonia, lasciato al freddo per oltre tre giorni, dopo i quali l’azienda ha provveduto alla riparazione del guasto alla caldaia del riscaldamento, ai montacarichi e ad arginare le infiltrazioni di acqua negli uffici. A dicembre 2009 anche l’ufficio postale di via Pascoli a Bergamo ha registrato problemi relativi alla rottura di alcune tubature dell’impianto di riscaldamento e l’impossibilità di utilizzare il montacarichi per il trasporto della corrispondenza da un piano all’altro”. Per questo i parlamentari bergamaschi della Lega chiedono ai ministri d’intervenire “affinché l’azienda Poste Italiane garantisca il rispetto delle norme di sicurezza previste per gli ambienti di lavoro, al fine di evitare il verificarsi di eventuali incidenti a danno dei lavoratori, ma anche degli utenti del servizio, che si recano quotidianamente presso gli uffici postali presenti nella Provincia di Bergamo”.

giovedì 28 gennaio 2010

BERGAMO SERA - 28/01/10 - STAZIONE: LAVORI FERMI. LA LEGA INTERROGA IL MINISTRO

ROMA — Ma le ferrovie si danno una mossa o no? E’ questo il senso dell’interrogazione parlamentare presentata dai deputati leghisti Giacomo Stucchi, Ettore PIrovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli. Nel 2008, Centostazioni, la società per azioni mista, costituita dal gruppo Ferrovie dello Stato e da Archimede 1 aveva presentato un progetto di riqualificazione della stazione ferroviaria di Bergamo. Il progetto, alla fine dello stesso anno aveva ricevuto il via libera dal Comune di Bergamo. Poi sono cominciati i problemi. “Già nel marzo 2009 la società aveva ricevuto il via libera per l’esecuzione dei lavori e il 29 dicembre 2009 ha fatto richiesta di prorogare di altri sei mesi il termine per l’inizio dei lavori – spiega l’interrogazione -. A quasi un anno di distanza dalla data prevista di inizio dei lavori, migliaia di persone, tra le quali vi sono anche diversamente abili e anziani, nonché pendolari attendono la realizzazione del progetto”. “La stazione ferroviaria di Bergamo versa attualmente in uno stato di limitata funzionalità e di scarso decoro – denuncia sempre il documento- nonché appare del tutto inadeguata alle esigenze dell’utenza. Inoltre sono in programma a Bergamo già a partire dalla primavera 2010 alcune manifestazioni nazionali che porteranno nelle città migliaia di visitatori, provenienti da tutto il territorio, che userebbero la stazione ferroviaria, attualmente del tutto impreparata e inadeguata a tali eventi. E più volte l’attuale Amministrazione comunale ha più volte sollecitato la Centostazioni SpA a dar seguito agli impegni assunti”. Per questo la Lega chiede al ministro “quali iniziative intenda intraprendere al fine di sollecitare la società Centostazione SpA alla realizzazione in tempi brevi del progetto di riqualificazione della stazione ferroviaria di Bergamo”.

ECO DI BERGAMO - 28/01/10 - CENTOSTAZIONI: LA LEGA E PD CHIEDONO L'INTERVENTO DEL MINISTRO

"Sollecitare la società Centostazione SpA alla realizzazione in tempi brevi del progetto di riqualificazione della stazione ferroviaria di Bergamo». E' quanto chiedono i parlamentari della Lega Nord, Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli, in una interrogazione a risposta scritta al Ministro per le Infrastrutture. I parlamentari leghisti, nella richiesta, ripercorrono le tappe del progeotto presentato da Centostazioni (società per azioni mista, costituita dal gruppo Ferrovie dello Stato e da Archimede 1) nel 2008, approvato nel dicembre dello stesso anno dalla Commissione Edilizia del Comune di Bergamo. Nel marzo 2009 la società aveva quindi ricevuto il via libera per l’esecuzione dei lavori e il 29 dicembre 2009 ha fatto richiesta di prorogare di altri sei mesi il termine per l’inizio dei lavori di riqualificazione della stazione ferroviaria di Bergamo.«A quasi un anno di distanza dalla data prevista di inizio dei lavori - scrivono i parlamentari - migliaia di persone, tra le quali vi sono anche diversamente abili e anziani, nonché pendolari attendono la realizzazione del progetto; la stazione ferroviaria di Bergamo versa attualmente in uno stato di limitata funzionalità e di scarso decoro, nonché del tutto inadeguata alle esigenze dell’utenza». Nell'interrogazione si ricorda inoltre che «sono in programma a Bergamo già a partire dalla primavera 2010 alcune manifestazioni nazionali che porteranno nelle città migliaia di visitatori, provenienti da tutto il territorio, che userebbero la stazione ferroviaria, attualmente del tutto impreparata e inadeguata a tali eventi».A fronte di tale situazione, nonostante le sollecitazioni dell’attuale Amministrazione comunale, la società Centostazioni SpA non ha ancora dato seguito agli impegni assunti. Per questo motivo i parlamentari chiedono al ministro «quali iniziative intenda intraprendere al fine di sollecitare la società Centostazione SpA alla realizzazione in tempi brevi del progetto di riqualificazione della stazione ferroviaria di Bergamo». Sulla questione interviene anche il parlamentare bergamasco Antonio Misiani (Pd):"Centostazioni deve essere fatta tornare sui suoi passi: la stazione di Bergamo è in una condizione indecorosa, è un pessimo "biglietto da visita" per la città che ospiterà tra pochi mesi l'adunata nazionale degli Alpini. Il Sindaco, su sollecitazione dell'opposizione, è finalmente intervenuto chiedendo l'interessamento dei parlamentari bergamaschi. Per quanto riguarda il PD, siamo pronti a fare la nostra parte: oggi abbiamo depositato un'apposita interrogazione al Ministro delle Infrastrutture. Ma su questa vicenda la responsabilità di cambiare le decisioni di Centostazioni ricade in primo luogo sul PDL e la Lega Nord, che governano a Bergamo così come a Milano e Roma. Speriamo che si concretizzi qualche risultato. Bergamo ha già perso la nuova Accademia della Guardia di Finanza, ed è sempre più forte l'impressione che il PDL e la Lega Nord di Bergamo a Roma non contino un fico secco e che l'egemonia della destra in tutti i livelli di governo non produca nulla di buono per il nostro territorio".

ECO DI BERGAMO - 28/01/10 - "I RITARDI DOVUTI ALLA GARA FATTA A REGOLA D'ARTE"

«I lavori saranno avviati entro l'estate e saranno eseguiti entro 18 mesi circa». Centostazioni interviene sulla riqualificazione della stazione ferroviaria, dopo le preoccupazioni sul suo rinvio e le interrogazioni al ministro delle Infrastutture ( a quella di Gregorio Fontana e Giorgio Jannone, del Pdl, sono seguite quella dei leghisti Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli e del democratico Antonio Misiani). Centostazioni spiega che «solo a ottobre 2009, una volta recepita la quota di finanziamento del progetto derivante dalla convenzione, si è proceduto alla predisposizione della gara d'appalto per l'assegnazione dei lavori. Data la rilevanza e la complessità dell'intervento, si è optato per un iter di affidamento che consenta d'individuare un'impresa in grado di eseguire lavori a "regola d'arte", che ha comportato un particolare studio. L'espletazione della gara, l'individuazione dell'offerta più vantaggiosa e la conseguente assegnazione dei lavori ne rendono possibile l'avvio entro l'estate». Intanto sono state sistemate le porte d'ingresso. Una toppa su un intervento complessivo comunque in ritardo rispetto l'Adunata degli alpini dal 7 al 9 maggio.

martedì 26 gennaio 2010

ECO DI BERGAMO - 26/01/10 - POSTE, PARLAMENTARI IN CAMPO. L'AZIENDA: SI' AI MIGLIORAMENTI

A Seriate favoriremo assunzioni stabili per un servizio più efficiente. Incontro con il sindaco Saita. Sui disagi interrogazione al ministro Scajola
Le Poste di Seriate. Per i disservizi alle Poste di Seriate si muovono anche i parlamentari. Dopo la lettera-denuncia, inviata il 10 gennaio dal sindaco Silvana Santisi Saita al ministero delle Comunicazioni, ai vertici di Poste Italiane e al Prefetto di Bergamo, per rimarcare il disservizio postale, adesso sono i parlamentari leghisti bergamaschi Giacomo Stucchi, Pierguido Vanalli, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e il monzese Paolo Grimoldi a inoltrare un'interrogazione a risposta scritta al ministro dello Sviluppo economico per segnalare disservizi postali in Lombardia, «fra cui in particolare Seriate».Intanto mentre il sindaco della città ha incontrato una delegazione di Poste Italiane al quarto piano di piazza Alebardi. Saita ha subito posto la questione: «Occorre porre fine ai disservizi di distribuzione e del servizio postale cittadino da anni problematico. Ricordo che nel 2006 ho promosso un sit in all'esterno dell'ufficio postale per sensibilizzare Poste Italiane su due disservizi esacerbati: il precario recapito della corrispondenza e le lunghe code agli sportelli. Ma da allora nulla è cambiato». Poste Italiane ha ascoltato con Maria Carla Brunori direttrice della Filiale Bergamo 1, Maria Luisa Roggeri responsabile del Recapito provinciale, Luisa Carminati direttrice dell'ufficio postale di Seriate, Mirella Fuselli direttrice Centro primario di distribuzione di Seriate.Il sindaco ha affondato i colpi: «La promessa di un secondo ufficio postale a Seriate non è mai stata attuata. Urge che almeno l'unico esistente funzioni a dovere. Molti cittadini purtroppo lamentano la mancata ricezione di lettere e le lunghe attese agli sportelli». Poste Italiane ha detto la sua. Maria Luisa Roggeri ha annotato che «a dispetto della situazione critica di tre anni fa, non vi è nessuna giacenza negli uffici di Seriate. Se qualche disservizio si è verificato riguarda pochi casi, circoscritti ad alcune zone, di cui ci scusiamo con la clientela. Poste Italiane si sta muovendo verso la graduale stabilizzazione degli interinali a favore di assunzioni a tempo indeterminato al fine di garantire un servizio sempre più efficiente e puntuale». E Maria Carla Brunori: «Seriate per noi è un ufficio strategico. Dai nostri dati l'affluenza all'ufficio postale di Seriate è risultata in media di 79 clienti al giorno nel 2008; scesi a 71 nel 2009. Per questo riteniamo che il personale in servizio sia sufficiente». Ma il sindaco aggiunge: «Ci sono attese anche di 45 minuti per semplici operazioni». «A questo riguardo – appunta Brunori – è probabile che in determinati giorni o in orari particolari si possa concentrare un numero di clienti tale da determinare un modesto allungamento dei tempi e che alcune attività possano richiedere dei tempi di lavorazione più lunghi».Si chiudeva così l'incontro fra sindaco e Poste Italiane, sfuggendo tuttavia alla vecchia promessa di un secondo ufficio a Seriate, città di circa 24.000 abitanti. Per Poste Italiane sembra un capitolo archiviato: «Il servizio di recapito a Seriate viene svolto con regolarità. Nel complesso l'ufficio presenta una situazione in linea con gli standard di qualità di erogazione dei servizi».Santisi Saita riassume: «L'altra volta, nel 2006, con una delegazione di uomini, non sono certo rimasta soddisfatta dei risultati. Questa volta ho incontrato donne, il clima è stato cordiale, in spirito di collaborazione, ma fermo, e io ho fiducia nelle promesse di voltare pagina nell'annosa storia postale cittadina. Vigilerò comunque sugli sviluppi della qualità dei servizi con particolare attenzione alla distribuzione postale e alla riorganizzazione degli sportelli». Intanto appunta come una certa lettera spedita prima di Natale non le sia stata ancora recapitata.Emanuele Casali

lunedì 25 gennaio 2010

BERGAMOSERA - 25/01/10 - CRISI ECONOMICA IN BERGAMASCA: LA LEGA BUSSA ALLA PORTA DEI MINISTRI

ROMA — Far sentire la voce dell’economia bergamasca, in forte crisi, in parlamento e in questo modo trovare soluzioni insieme ai ministri competenti. E’ questo l’obiettivo della raffica di interrogazioni parlamentari presentate dai deputati della Lega Nord nei giorni scorsi a Montecitorio. Nei documenti, firmati da Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio, Ettore Pirovano e Pierguido Vanalli, i parlamentari della Lega chiedono l’intervento immediato dei ministri dell’Economia, del Lavoro e dello Sviluppo Economico a tutela dei settori produttivi della nostra economia fortemente penalizzati dalla crisi internazionale. GTS di Torre Boldone: metà dei dipendenti in esubero. Phoenix di Verdello: 80 in cassa integrazione. Donora di Cortenuova: 160 erano in cassa, dal 1 gennaio non hanno più neanche quella. Bianchi di Treviglio che comincia i licenziamenti. Sono le aziende al centro delle interrogazioni che i deputati della Lega hanno messo sul tavolo di Tremonti, Scajola e Sacconi. I leghisti chiedono ai ministri di invitare le aziende a sfruttare tutti gli ammortizzatori sociali possibili e presentare piani industriali che garantiscano il futuro occupazionale dei lavoratori, evitando così il tracollo dell’economia bergamasca con pesantissime ripercussioni anche a livello sociale.

sabato 23 gennaio 2010

ECO DI BERGAMO - 23/01/10 - GTS, BIANCHI, PHOENIX E DONORA. DALLA LEGA NORD 4 INTERROGAZIONI

Ben quattro interrogazioni in poche ore, sempre a firma di quattro parlamentari bergamaschi della Lega Nord Giacomo Stucchi, del presidente della Provincia Ettore Pirovano, di Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli sono state indirizzate ai ministri del Lavoro, dell'Economia e dello Sviluppo economico, per conoscere quali misure e quali passi questi dicasteri intendano compiere a proposito di quattro emergenze in atto sul territorio bergamasco. I deputati del Carroccio si riferiscono al mancato accordo alla Phoenix di Verdello, alla crisi alla Gts di Torre Boldone, ai tre licenziamenti alla Bianchi di Treviglio e al futuro pieno di incognite per i 160 lavoratori Donora di Cortenuova. La richiesta dei parlamentari lumbard è quella di convocare le aziende in questione e sviluppare con esse le soluzioni più idonee, diverse per ogni contesto, per superare questo momento di estrema difficoltà.

martedì 19 gennaio 2010

IL GIORNO BERGAMO

E’ BERGAMO LA CAPOFILA LOMBARDA delle città che si preparano all’appuntamento con Expo 2015. Ieri, infatti, a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, il presidente della Provincia Ettore Pirovano, affiancato dall’assessore all’Expo di via Tasso Silvia Lanzani, ha firmato il primo protocollo d’intesa “per la progettazione congiunta dei principali eventi, la valorizzazione dell’offerta turistica e la promozione del sistema produttivo, in particolare della filiera agricola”. L’INTESA è stata sottoscritta con l’amministratore delegato della società “Per Expo 2015”, Lucio Stanca e il commissario straordinario di Milano Expo 2015, il sindaco Letizia Moratti. «Si tratta – ha spiegato Ettore Pirovano - di un’opportunità straordinaria: ora dobbiamo lavorare perché il neonato non cresca con le gambe storte». Secondo il presidente, tuttavia, «il territorio orobico ha i numeri per essere in pole position per un evento di rilevanza mondiale che ha per slogan “Nutriamo il mondo”. Bergamo, infatti, ha tutto, dalle specialità enogastronomiche fino all’arte, alla cultura e alle tradizioni. Ora dobbiamo mettere in campo un massiccio lavoro di squadra insieme ai privati: gli imprenditori mettono in gioco capitali propri e quindi devono trovare nella Provincia un interlocutore capace ed autorevole». L’accordo sfiora anche la questione delle grandi opere attese per il 2015 tra le quali figura, in cima alle priorità, il collegamento diretto Bergamo-Orio: «Prima di Natale – ha dichiarato Pirovano – con i deputati della Lega Giacomo Stucchi e Nunziante Consiglio e il sottosegretario alla Presidenza della Regione, Marcello Raimondi, abbiamo incontrato l’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, che ci ha fornito ampie rassicurazioni». LA PRIMA: la linea ferroviaria, secondo le Fs, potrà essere costruita anche con capitali privati, previo via libera della Regione, mentre le Ferrovie vigileranno sul rispetto delle normative. La seconda: l’iter per il nuovo collegamento procederà anche nella pendenza delle sorti di Porta Sud visto che, al momento, i lavori di copertura dei binari non rientrano tra le priorità dell’azienda. «In sostanza – ha concluso Pirovano – adesso siamo più ottimisti sulla possibilità che il tracciato possa, in futuro, procedere anche verso sud”. La questione verrà affrontata venerdì nel corso di una riunione convocata ad Orio al Serio dalla Sacbo, la società di gestione dell’aeroporto.Alessandro Borelli

sabato 16 gennaio 2010

ECO DI BERGAMO - 16/01/10 - PENALIZZATI DAL CONTRATTO "RIVOLTA" IN PROCURA

Il personale amministrativo ha scritto una lettera al ministro«Siamo presi in giro». E Stucchi porta la questione in Parlamento

La sede della Procura di BergamoMancanza di riqualificazione, nessun riconoscimento economico, difficoltà nel riuscire a portare avanti il lavoro, e alla fine, beffa tra le beffe, un contratto integrativo che anziché riconoscere anni di sacrifici, di fatto li annulla con un colpo di spugna, dequalificando e demansionando il personale. Sono solo alcuni dei motivi che hanno spinto a fine dicembre il personale amministrativo (cancellieri, operatori, assistenti, commessi, autisti e quant'altro) della Procura di Bergamo, ormai all'esasperazione, a prendere carta e penna e mandare una lettera aperta al Ministero di Grazia e Giustizia: lettera che ora è finita all'attenzione del Parlamento.L'onorevole Giacomo Stucchi (Lega Nord), infatti, avuta notizia della protesta, insieme ai colleghi Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli, ha presentato una interrogazione a risposta scritta, sollecitando il Guardasigilli, il ministro della Funzione pubblica e quello al Lavoro, a verificare e chiarire i problemi sollevati dal personale della Procura di Bergamo. Oltre tutto la lettera è stata inviata al ministero con una nota di accompagnamento a firma del procuratore Adriano Galizzi, che ha rimarcato di condividere pienamente le lamentele.«Il nuovo contratto integrativo che è stato firmato solo dalla Cisl e da un sindacato autonomo – spiegano i dipendenti della Procura orobica – non solo non ci riqualifica, come aspettiamo ormai da decenni, ma addirittura ci demansiona. Per capirci: fino ad oggi ci è stato chiesto, tramite precise circolari, di essere flessibili, di fare un po' di tutto per ovviare alle esigenze del lavoro da portare avanti e quindi di andare anche oltre a quello che sarebbe stato, contrattualmente, il nostro compito. Ora invece, inaspettatamente, dovremmo tornare indietro di vent'anni o più, con l'irrigidimento delle mansioni: per molti di noi vuol dire non svolgere più determinate attività fatte per anni e per la Procura vorrà dire il blocco dell'attività».A fronte del contratto integrativo appena firmato, i lavoratori della Procura di Bergamo oppongono nella loro lettera aperta lo scarso riconoscimento economico, «circa 20mila euro medi annui lordi», e sottolineano quanto evidenziato dagli stessi ispettori ministeriali a maggio 2009 nella loro relazione finale, dove riconoscono al personale «costanti, quanto risoluti, miglioramenti mettendo in evidenza in tutti i settori una notevole organizzazione, improntata a criteri di funzionalità, efficienza e capacità di innovazione».«Non è tanto il demansionamento che ci ferisce, quanto le differenze con gli altri dipendenti pubblici – spiegano –. Molti di noi si occupano di uffici anche di responsabilità senza per questo essere avanzati di carriera: chi è entrato qui venti anni fa con un certo livello, lo occupa tutt'ora. E questo non è accettabile perché invece in tutti gli altri settori della pubblica amministrazione, ministero della Giustizia compreso, gli avanzamenti di carriera e i nuovi concorsi per assumere personale, ci sono sempre stati». Oltre tutto, problema tra i problemi, il personale da anni a Bergamo è insufficiente: lo stesso procuratore in più di un'occasione ha lanciato l'allarme, tanto che nemmeno con la recente riduzione della pianta organica (e quindi del numero di impiegati «teoricamente» previsti per Bergamo) risultano occupati tutti i posti.«Ci sentiamo presi in giro – è il coro unanime –. Per anni abbiamo fatto sacrifici e investimenti, sperando nella tanto promessa riqualificazione. E ora arriva la dequalificazione. Vediamo il nostro lavoro ridotto come una catena di montaggio, la nostra attività sminuita a grossolana manovalanza, senza invece considerare che il nostro lavoro è al servizio della vita dei cittadini».Tiziano Tista

venerdì 15 gennaio 2010

DNEWS - 15/01/10 -LA TRIUMPH FACCIA RICORSO AI CONTRATTI DI SOLIDARIETA'

Nuovo incontro ieri in Confindustria tra la proprietà della Triumph, multinazionale di intimo, che martedì ha annunciato la chiusura del magazzino (ieri per errore abbiamo scritto stabilimento ndr.) di Trescore mettendo a rischio 56 posti di lavoro, e le parti sindacali. Nulla di fatto purtroppo, l'azienda resta ferma sulle proprie posizioni. «Continuiamo a considerare quella dell’azienda una scelta miope – ha commentato Fulvio Bolis, segretario della Filtea Cgil di Bergamo Le chiediamo, perciò, di assumersi la responsabilità sociale di quanto sta facendo e di valutare l’utilizzo di ammortizzatori sociali, in particolare dello strumento dei contratti di solidarietà. Quest’ultimo, infatti, a fronte del calo dei volumi da movimentare, permetterebbe di ridurre i costi pur mantenendo in piedi la struttura e senza perdere posti di lavoro». Triumph dal canto suo spiega come «all'azienda rincresce profondamente che alcune perdite di posto di lavoro siano necessarie e compirà ogni possibile sforzo affinché tutti i dipendenti interessati siano sostenuti correttamente». Il gruppo parlamentare della Lega Nord intanto, primo firmatario Giacomo Stucchi, ha presentato un'interrogazione in cui si invita il governo a convocare azienda e sindacati, “al fine di individuare ogni utile soluzione che possa permettere ai dipendenti interessati di ottenere garanzie circa il loro futuro oc cu paz io na le”. Stessa richiesta anche dai parlamentari del Pd Antonio Misiani e Giovanni Sanga.

BERGAMO SERA - 15/01/10 - CRISI TRIUMPH: LA LEGA CHIEDE L'INTERVENTO DEI MINISTRI

ROMA — I parlamentari della Lega Nord Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio, Pierguido Vanalli e Ettore Pirovano hanno presentato un’interrogazione parlamentare ai ministri del Lavoro, dell’Economia e dello Sviluppo Economico per chiedere il loro intervento nella difficile questione della Triumph di Trescore Balneario. “L’azienda Triumph nel maggio 2004 annunciò 113 esuberi, poi scesi ad 88, per l’allora annunciata cessazione della produzione dell’intimo Sloggi, che fu spostata da Trescore Balneario all’estero” spiega il documento. “Nei giorni scorsi la stessa azienda ha annunciato di essere costretta a chiudere il magazzino di Trescore, a fronte della situazione di crisi mondiale, anticipando la decisione di una eventuale mobilità per 56 addetti, di cui la maggior parte donne”. “Le ricadute sociali, se l’azienda non modificasse la sua decisione – proseguono i parlamentari della Lega – aggraverebbero ancor più la già rilevante problematica occupazionale della Bergamasca”. “Per questo chiediamo ai ministri se non ritengano necessario convocare l’azienda e i rappresentanti dei lavoratori, al fine di individuare ogni utile soluzione che possa permettere ai dipendenti interessati di ottenere garanzie circa il loro futuro occupazionale. E quali iniziative intendano promuovere, per fare fronte alla grave crisi che sta costringendo alla chiusura o ad un cospicuo ridimensionamento moltissime aziende, alcune con una tradizione industriale storica sul territorio orobico, con pesanti ricadute occupazionali per migliaia di lavoratori”, conclude il documento.

BERGAMOSERA - 15/01/10 - TRIBUNALE: LA PROTESTA DEL PERSONALE ARRIVA IN PARLAMENTO

BERGAMO — Si sono definiti, in una lettera aperta, “figli di un Dio minore”, ritenuti lavoratori di serie b dall’amministrazione pubblica. Sono i lavoratori del settore giudiziario bergamasco che da tempo vanno denunciando carenze e salti mortali per riuscire a compiere bene il loro lavoro. I parlamentari della Lega Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio, Pierguido Vanalli e Ettore Pirovano hanno presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia Alfano, al ministro della Funzione Pubblica Brunetta e al ministro del Lavoro Matteoli per denunciare le storture e cercare una soluzione. “I lavoratori della Procura della Repubblica di Bergamo hanno reso noto attraverso la diffusione di una lettera aperta la situazione in cui versa il personale amministrativo giudiziario – si legge nel documento – in cui dichiarano all’unanimità il proprio malcontento e il dissenso contro la propria Amministrazione, la quale ha formulato un contratto integrativo che demansiona e dequalifica il personale. I lavoratori sostengono che tutti gli altri settori del pubblico impiego hanno avuto una riqualificazione, che consiste in un riconoscimento economico e professionale del lavoro svolto”. “Chiediamo ai ministri – prosegue l’interrogazione – se non intendano verificare la sussistenza di quanto esposto dai lavoratori della Procura della Repubblica di Bergamo, al fine di una eventuale riformulazione, qualora i fatti esposti risultino corrispondere alla realtà, del contratto che, secondo quanto sostenuto dagli stessi nella lettera aperta, li vedrebbe fortemente penalizzati rispetto a tutti gli altri dipendenti dei settori pubblici”.

ECO DI BERGAMO - 15/01/10 - INTERROGAZIONI DA LEGA E PDL

Due interrogazioni sui 56 posti a rischio alla Triumph. I deputati della Lega Nord Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli chiedono ai ministri del Lavoro, delle Finanze e dello Sviluppo economico «se non ritengano necessario convocare l'azienda e i rappresentanti dei lavoratori» per individuare una soluzione. Con un'altra interrogazione i deputati del Pd, Antonio Misiani e Giovanni Sanga, sollecitano l'intervento del governo chiedendo ai ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro di attivarsi.

giovedì 14 gennaio 2010

ECO DI BERGAMO - 14/01/10 - CRISI MONTECARLO. LA LEGA ALLA CAMERA

Una crisi che investe non solo il comparto manifatturiero ma anche quello commerciale. E su questa «novità» insistono i parlamentari della Lega Nord Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli in una interrogazione ai ministri del Lavoro, dell'Economia e dello Sviluppo economico riferendosi alle difficoltà della Montecarlo di Bergamo, azienda specializzata nella commercializzazione di abbigliamento e gadget tessili dove si è raggiunto un accordo per un anno di Cassa straordinaria in deroga per i 34 dipendenti. La Lega chiede «quali iniziative i ministeri economici intendano promuovere, per fare fronte alla crisi che da diversi anni investe pesantemente il comparto manifatturiero, ed ora pure commerciale, della Bergamasca».

DNEWS - 14/01/10 - LA "TRIUMPH" VUOLE CHIUDERE: LE LAVORATRICI SI MOBILITANO

Ancora guai per i lavoratori della Triumph, azienda tessile di Trescore Balneario che produce abbigliamento intimo già falcidiata nel 2004 da una serie di tagli che avevano portato a 88 esuberi sui 113 annunciati in un primo momento, e alla chiusura del reparto cucito. Erano rimasti in piedi solo l’attività logistica del magazzino, i negozi monomarca e gli uffici. Martedì un nuovo colpo: la multinazionale svizzera Triumph ha annunciato di aver deciso di rivedere la strutturaaziendale afronte dellacrisi a livello internazionale. Decisione che comporterà la chiusura dello stabilimento di Trescore. «Si tratta di 56 posti a rischio, quasi tutti occupati da donne - spiegano Fulvio Bolis della Filtea Cgil e Cristian Verdi della Femca Cisl - Ieri, all'annuncio, bbiamo chiesto ai responsabili dell’azienda in Italia di rivedere la propria posizione e di farsi promotori della nostra richiesta presso il gruppo. Per la situazione occupazionale complessiva della nostra provincia la chiusura significherebbe, infatti, condannare queste persone alla disoccupazione. Noi consideriamo la scelta Triumph sbagliata e assolutamente non condivisibile. Rischiadi andarseneun altro pezzo della storia industriale della nostra provincia. Le ricadute sociali, se l’azienda non modifica la sua decisione, saranno altissime soprattutto per l’occupazione femminile che già sta pagando in modo pesantissimo». Ieri le lavoratrici hanno scioperato per quattro ore, con un presidio davanti alla fabbrica, mentre è in programma per questa mattina un incontro con i rappresentanti dell’azienda nella sede di Confindustria. Intanto il gruppo parlamentare della Lega Nord ha presentato un’interrogazione che riguarda un ’altra azienda bergamasca che si occupa di commercio di abbigliamento, la Montecarlo Spa, che ha applicatoun annodi cassa integrazione straordinaria in deroga per tutti gli attuali 34 dipendenti, a fronte della prospettiva di una cessazione d’attività. “La MontecarloSpA è l’ennesima azienda della Provincia colpita dalla grave crisi ec on omi ca- oc cup azi on ale ”, spiega il primo firmatario Giacomo Stucchi, chiedendo al governo “quali iniziative intendano promuovere, per fare fronte alla crisi che da diversi anni investe pesantemente il comparto manifatturiero, ed ora pure commerciale, della bergamasca coinvolgendo migliaia di lavoratori”.

BERGAMOSERA - 14/01/10 - CRISI E MONTECARLO SPA: LA LEGA CERCA SOLUZIONI CON I MINISTRI

ROMA — I parlamentari della Lega Nord hanno presentato ieri un’interrogazione parlamentare ai ministri del Lavoro, dell’Economia e dello Sviluppo economico per capire come vogliano muoversi per risolvere la crisi del manufatturiero in Bergamasca, compresa quella della Montecarlo Spa. La Montecarlo Spa, azienda specializzata nella commercializzazione di abbigliamento e gadget tessili, ha recentemente raggiunto un accordo che prevede il ricorso ad un anno di cassa integrazione straordinaria in deroga per tutti gli attuali 34 dipendenti, a fronte della prospettiva di una cessazione d’attività. “Solo nell’ultimo anno ha registrato un calo considerevole del fatturato e una forte inadempienza nei pagamenti – spiegano Stucchi, Vanalli, Pirovano e Consiglio nel documento presentato alla Camera -. La stessa fu fondata ad Azzano nel 1981 e dal 1994 nel polo commerciale-artigianale «Galassia» di Bergamo. La Montecarlo non aveva mai registrato in precedenza particolari problemi sul fronte occupazionale”. “L’azienda – prosegue il documento indirizzato a Scajola, Matteoli e Tremonti - rimarrà aperta un breve periodo per la sistemazione degli ordini e per lo smaltimento del magazzino, con un organico ridotto al minimo. La Montecarlo SpA è l’ennesima azienda della Provincia di Bergamo colpita dalla grave crisi economica-occupazionale. In questo caso la novità consiste nel fatto che non si tratta di un’azienda produttrice di beni, ma di una società di commercializzazione di prodotti”. Da qui la richiesta ai ministri di “quali iniziative intendano promuovere, per fare fronte alla crisi industriale e produttiva che da diversi anni investe pesantemente il comparto manifatturiero, ed ora pure commerciale, della Bergamasca coinvolgendo migliaia di lavoratori”.

mercoledì 13 gennaio 2010

IL BERGAMO - 13/01/10 - SEQUESTRATUI 6MILA TRUCCHI PERICOLOSI PER LA SALUTE

Oltre 6mila cosmetici ritenuti pericolosi per la salute sono stati sequestrati dai carabinieri in dieci negozi gestiti da titolari cinesi. Secondo le analisi conterrebbero metalli pesanti oltre che urticanti, anche cancerogeni. L'ingente quantità di prodotti fa parte solo di un sequestro iniziale: i militari intendono proseguire con gli accertamenti in tutti i punti vendita della provincia gestiti da commercianti asiatici che potrebbero aver messo in vendita altri trucchi pericolosi. ROSSETTI, lucidi per unghie, ciprie, fard e mascara: tutto in attraenti confezioni e in più a prezzi imbattibili. Un euro e venti centesimi, per esempio, per acquistare uno smalto. Ed è stato proprio il bassissimo costo del cosmetico, acquistato in un negozio cinese di Brembate, a insospettire una ragazzina di 17 anni che ha informato un amico carabiniere. I militari hanno effettuato alcune ricerche per verificare se la commercializzazione di questi prodotti fosse in regola. Durante gli accertamenti, è emerso che nel corso del 2009 la guardia di finanza di Milano e Venezia aveva sequestrato su tutto il territorio nazionale sei milioni e mezzo di pezzi. Secondo i riscontri di laboratorio, i cosmetici contengono metalli pensanti, come cobalto, cromo, nichel, cadmio, arsenico e piombo, pericolosi per la salute. In alcuni casi erano in concentrazioni di duemila volte superiori al limite consentito. Gli effetti che possono produrre sulla pelle sono di sensibilizzazione
(dermatite allergica), ma possono essere anche cancerogeni. Gli importatori, due cinesi di 47 e 50 anni, erano stati indagati a piede libero. Ma i prodotti non sono del tutto spariti dal mercato: i malviventi hanno contraffatto le etichette segnalate dal gip di Milano che aveva disposto il sequestro preventivo di tutto il materiale appartenente alla partita importata in Italia. LO SMALTO consegnato dalla ragazza ai carabinieri è risultato far parte del lotto vietato: così subito dopo Capodanno sono partite le perquisizioni a tappeto. Dieci i negozi finiti nel mirino dell'Arma a Trescore, Bergamo, Villongo, Sarnico, Grumello, Castelli Calepio, Curno, Mozzo e Brembate. Nei punti vendita, tutti gestiti da immigrati di origine cinese, sono stati trovati trucchi fuori-legge: complessivamente sono stati sequestrati seimila pezzi che, una volta finiti sul mercato, avrebbero fruttato 30mila euro. Nessun provvedimento è stato preso nei confronti dei commercianti per cui non sono state ravvisate responsabilità. Ora l'attenzione dei carabinieri non si abbassa: è intenzione del comando provinciale di continuare con questi controlli con l'obiettivo di salvaguardare la salute pubblica. Al governo. I politici Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio, Pierguido Vanalli hanno presentato un'interrogazione a risposta scritta: per chiedere ai ministri competenti se "intendano attivarsi, anche tramite l'ausilio delle Forze dell'Ordine competenti, affinché vengano adottate altre iniziative volte a salvaguardare la salute dei consumatori".

BERGAMOSERA -13/01/10 - I COSMETICI TOSSICI CINESI FINISCONO IN PARLAMENTO

ROMA — I parlamentari bergamaschi della Lega Stucchi, Vanalli, Pirovano e Consiglio hanno presentato un’interrogazione parlamentare ai ministri dello Sviluppo Economico, dell’Economia e del Lavoro in merito alla vicenda delle migliaia di cosmetici tossici sequestrati ieri dai Carabinieri nei negozi di Bergamo e provincia. “Nei giorni scorsi – si legge nel documento firmato da Giacomo Stucchi, Pierguido Vanalli, Ettore Pirovano e Nunziante Consiglio – sono stati sequestrati dai Carabinieri di Bergamo seimila cosmetici contenenti metalli pesanti in concentrazioni molto elevate e dannose per l’organismo, in diversi negozi cinesi della città e della provincia orobica. Il sequestro a scopo preventivo riguarda prodotti con marchio Riveel importati direttamente dalla Cina da due imprenditori cinesi di Milano, che erano stati già indagati per lo stesso reato nel dicembre 2009, quando in tutto il Paese vennero sequestrati 6 milioni di cosmetici”. I parlamentari chiedono a Scajola, Tremonti e Sacconi di adottare tutte le misure necessarie per la tutela dei consumatori bergamaschi e invitano i ministri “ad attivarsi, anche tramite l’ausilio delle Forze dell’Ordine competenti, affinché vengano adottate altre iniziative volte a salvaguardare la salute dei consumatori, che spesso si ritrovano ad essere vittime inconsapevoli di commercianti senza scrupoli”.

ECO DI BERGAMO - 13/01/10 - TEST ANTIDROGA. PIROVANO NEGATIVO

«Negativo», «negativo». L'Università Cattolica del Sacro Cuore (Cattedra di Tossicologia forense, laboratorio analisi tossicologiche) ha reso noti ieri i risultati del test antidroga effettuato dal deputato leghista, nonché presidente della Provincia, Ettore Pirovano. I risultati analitici per cannabinoidi, cocaina e metaboliti, oppiacei, anfetamina e analoghi, ha dato esito negativo sia per gli esami effettuati sull'urina sia su quelli dei capelli. Pirovano si era sottoposto al test a inizio novembre, insieme ai deputati compagni di partito Giacomo Stucchi e Nunziante Consiglio, e agli alleati del Pdl, la senatrice Alessandra Gallone e deputato Giorgio Jannone. Era stato già consegnato un certificato che garantiva la loro negatività, ieri il risultato definitivo, diffuso dallo stesso presidente della Provincia. Gli onorevoli bergamaschi avevano accettato la provocazione «perché non abbiamo nulla da nascondere. È un atto morale e di trasparenza nei confronti dei cittadini». Lo sballo, insomma, per Pirovano è suonare l'ormai nota chitarra, non certo far uso di stupefacenti.

ECO DI BERGAMO - 13/01/10 - SEQUESTRATI 6 MILA COSMETICI CINESI: "DANNOSI"

Tutto è partito dalla segnalazione di una diciassettenne di Brembate Sopra che, dopo aver acquistato a basso prezzo uno smalto per unghie in un negozio cinese, si è rivolta a un conoscente carabiniere in servizio al comando provinciale di Bergamo: «Possibile che questo smalto per unghie costi soltanto un euro e venti centesimi?», avrebbe detto la giovane. Il militare, compiute le opportune verifiche, ha appreso che quel prodotto cosmetico era dello stesso tipo di quelli finiti sotto accusa nell'ambito di una recente indagine di Guardia di Finanza e Procura di Milano, perché ritenuti potenzialmente pericolosi per la salute, in quanto contenenti percentuali fuori norma di metalli pesanti (soprattutto piombo). Di più: il Tribunale di Milano ne aveva disposto il sequestro preventivo su tutto il territorio nazionale. È così che da parte dei carabinieri di Bergamo sono scattate perquisizioni in numerosi negozi cinesi di città e provincia: un'operazione che ha portato al sequestro complessivo di 6 mila prodotti cosmetici fra smalti per unghie, rossetti, mascara, creme, di provenienza cinese, tutti della marca «Riveel Milano» – impresa con sede nel capoluogo lombardo – per un valore stimato in circa 30 mila euro.I negozi cinesi dove sono avvenuti i sequestri della merce si trovano a Brembate Sopra, Bergamo (via Borgo Palazzo), Trescore, Sarnico, Villongo, Grumello, Castelli Calepio, Curno (due negozi) e Mozzo. Va precisato che al momento ai titolari di questi negozi non viene attribuita alcuna responsabilità: hanno acquistato i prodotti a loro volta dai fornitori e hanno mostrato ai militari regolari fatture e bolle. Nei guai, invece, sono finiti i due importatori cinesi, di 50 e 47 anni, residenti nel Milanese: sono iscritti nel registro degli indagati della Procura di Milano con l'accusa di aver violato la legge 713 del 1986, che all'articolo 7, comma 5, punisce chi «produce, detiene per il commercio o pone in commercio prodotti cosmetici che, nelle normali condizioni di impiego, possono essere dannosi per la salute».Il sequestro dei carabinieri fa dunque seguito all'indagine milanese, che aveva già portato i colleghi militari delle Fiamme Gialle a sequestrare la bellezza di 6 milioni di prodotti cosmetici in tutta Italia. Si tratta di sequestri preventivi disposti dal Tribunale di Milano a seguito di analisi di laboratorio effettuate su un campione di alcune centinaia di prodotti cosmetici. Gli esami avrebbero rilevato, in alcuni dei campioni analizzati, concentrazioni anomale di metalli pesanti e sostanze chimiche fra cui cobalto, cromo, nichel, cadmio, arsenico e piombo: «Per quanto riguarda il piombo, in particolare – hanno spiegato ieri i carabinieri – sarebbero state rilevate concentrazioni anche superiori di 2 mila volte la soglia di tollerabilità».I parlamentari della Lega Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli hanno presentato ieri un'interrogazione ai ministri di Sviluppo economico, Finanze, Lavoro e Salute per chiedere se «intendano attivarsi affinché vengano adottate altre iniziative volte a salvaguardare la salute dei consumatori, che spesso si ritrovano a essere vittime inconsapevoli di commercianti senza scrupoli».

martedì 12 gennaio 2010

BERGAMOSERA - 12/01/10 - STUCCHI: LA LEGA "PRENOTA" 6 ASSESSORI AL PIRELLONE

BERGAMO — Saranno almeno sei gli assessori che la Lega chiederà in caso di vittoria di Formigoni alle prossime elezioni regionali. E uno di questi, probabimente, sarà bergamasco. E’ quanto emerge da quest’intervista con Giacomo Stucchi, deputato bergamasco della Lega Nord, è una delle menti pensanti del Carroccio. Pacato nei toni, estremamente riflessivo, il parlamentare di Verdello ama il dialogo e il confronto ragionato. Nell’intervista che segue, parla a tutto campo della sua esperienza politica e dell’evoluzione del movimento di Bossi verso il futuro. Regionali comprese. Stucchi, pensa che possa essere davvero l’anno del cosiddetto Federalismo? Dal punto di vista istituzionale spero che il 2010 possa essere l’anno che porta all’inizio dell’attuazione del percorso di riforma per correggere storture costituzionali non più al passo con i tempi, che sono di ostacolo per un paese moderno che ha bisogno di una soluzione rapida nelle decisioni. Oggi siamo più vicini al Senato delle autonomie che alla Camera delle autonomie. L’obiettivo è prevedere un sistema d’elezioni diverso con le rappresentanze delle regioni, delle province e dei comuni. Una riduzione del numero dei parlamentari, un’ulteriore assegnazione di competenze esclusive alle regioni, la partecipazione delle Regioni all’elezione del giudice della corte costituzionale, demanio trasferito agli enti locali, e poi insisteremo molto sulle tematiche economiche e sulla questione dei soldi derivati dalle tasse, che devono rimanere sostanzialmente vicini al luogo in cui vengono prodotti. E’ davvero cambiato il clima in parlamento dopo l’aggressione a Berlusconi? A parte Di Pietro che prosegue con questa politica scellerata che ha finito per infastidire anche quelli che non vogliono demonizzare gli avversari, ma li vedono come interlocutori con cui discutere, sì. Di Pietro è un po’ una cellula impazzita all’interno del sistema politico nazionale. Le aperture di D’Alema e Bersani, al contrario, ci fanno ben sperare. La Lega ha richiamato il centrodestra alla necessità di avere un dialogo con l’opposizione. Significa cercare delle soluzioni comuni, non accettare un compromesso al ribasso. Travaglio sostiene che l’avvicinamento fra le due grandi coalizioni crei un clima simile a quello degli anni Settanta… Non è così. In parlamento ci sono persone responsabili che capiscono che se si vogliono fare riforme condivise bisogna parlarsi. Parlare non significa necessariamente “inciuciare”, o accettare compromessi al ribasso. Parlare significa confrontarsi in un clima civile, pacato e sereno. Parlare è necessario anche se poi alla fine le decisioni le deve prendere chi ha la maggioranza e i numeri. Questa è la democrazia. La posizione della Lega in questo momento è di grande cautela. Vi ha fatto bene la responsabilità di governo? Noi siamo molto pragmatici. La Lega degli ultimi 8 anni, dalla prima esperienza di governo del ‘94, è molto cresciuta. L’innesto di nuovi amministratori che hanno fatto esperienza sul territorio e con le problematiche quotidiane che ti portano a capire l’urgenza di trovare soluzioni per le problematiche stesse, ci ha fatto capire che è necessario portare un po’ di buonsenso e capacità operativa nella politica. E’ la concretezza che vi sta facendo guadagnare voti? E’ l’attaccamento al territorio. E’ il fatto che lavoriamo e incontriamo gente di continuo e con la gente parliamo, anche con chi non la pensa come noi. E’ un modo di fare politica molto padano, molto concreto, molto bergamasco. Vicino alla gente. Il nostro modo di intendere la politica è come quello della famiglia: quando uno ha un problema si cerca di risolverlo senza rimandare o demandare qualcun altro. Noi parlamentari siamo stati chiamati a ricoprire un certo incarico e quindi siamo deputati a risolvere i problemi. Anche se questo comporta spendere 6 ore per scendere a Roma con gli aeroporti bloccati dalla neve, per poi votare e fare altre 7 ore per tornare a casa in treno. Parliamo di Regionali ora. Formigoni? Formigoni verrà rieletto senza problema, anche con il nostro appoggio. Noi giocheremo una partita importante in Veneto e Piemonte con due nostri candidati. Questo ci rafforzerà anche dal punto di vista mediatico, allargando il bacino dei consensi. Pertanto mi aspetto per la Lega perlomeno lo stesso dato o qualcosa in più rispetto alle ultime elezioni. A livello nazionale credo andremo ben oltre il 10 per cento. Alcuni dati ci danno attorno al 35 per cento in Veneto con la candidatura di Zaia e al 20 per cento in Piemonte, attorno al 15 in Emilia. Vorrebbe dire + 6 per cento in Veneto, + 6 in Piemonte, + 5 in Emilia. In Lombardia siamo intorno al 25 per cento: il che significa + 8 per cento anche da noi. In quale bacino andrete a pescare questi voti? Credo nei delusi di An. Quelli che non riconoscono più Fini che fa una politica piuttosto centrista e rinnega cose dette per tanti anni. Non c’è più un riferimento ideologico per quelle persone che hanno creduto alle sue battaglie. E non tutti sono disponibili a rivedere certi convincimenti. A proposito di battaglie. Cittadinanza agli immigrati? Già oggi è possibile chiederla dopo 10 anni. Durante la discussione sul testo Bertolini, ho sentito con le mie orecchie perché ero in aula Italo Bocchino, il “finiano” più alto in grado nel gruppo parlamentare del Pdl, dire che il testo andava bene. Evidentemente nelle scorse settimane c’è stata una conta dentro il Pdl: si sono resi conto che i “finiani” sono meno di venti, e la cosa ha fatto cambiare orientamento a Fini circa una possibile collocazione futura, almeno nell’immediato. Accantonerà il progetto di una propria formazione? Se vorrà fare, come dice spesso, il Sarkozy della situazione, dando vita a un’alleanza con Casini, Rutelli e Montezemolo, rischia parecchio. I sondaggi lo danno intorno all’8-10 per cento. Se calcoliamo che solo Casini ha il 6 per cento, porta a casa davvero poco…Tornando alle Regionali. Formigoni presidente, la Lega cosa chiede? E’ già tutto deciso. Oltre alla presidenza del consiglio e la vicepresidenza, noi dovremmo avere 6 assessori. Il problema non è il numero quanto individuare gli uomini giusti per determinati ruoli. Avremo un assessore bergamasco della Lega? Lo spero. Le faccio un nome: Daniele Belotti? Sarebbe un ottimo assessore. A cosa? Allo sport, al turismo, attività che lo vedono partecipe da sempre. Lo avremo? Potrebbe essere Daniele Belotti, potrebbe essere Giosuè Frosio o anche qualcun altro. Non è che debba essere necessariamente un consigliere regionale uscente. Entrambi sono persone capaci e meritevoli, e nel proprio ambito di conoscenze e nel campo in cui sono chiamati ad operare sono in grado di svolgerlo al meglio. La vostra linea politica comprenderà anche uno degli alleati attuali in Regione, come l’Udc? Non credo. A meno che l’Udc accetti di fare un’alleanza con il Pdl e la Lega su tutte le regioni. Galan in Veneto non si candida. Quindi per l’Udc si pone il problema di prendere voti anche lì per entrare in Regione. In Lombardia non ci serve, in Piemonte può essere determinante ma per far vincere la Bresso che è di sinistra. Devono mettersi d’accordo se vogliono sostenere i candidati di sinistra con i loro voti di centro, o se magari sostenere candidati che fan più riferimento al territorio e di sinistra non sono sicuramente. Siete riusciti a portare a casa una pioggia di soldi per i Comuni bergamaschi… Abbiamo lavorato bene. Con i colleghi parlamentari della Lega. Durante gli ultimi due anni erano arrivati in Bergamasca solo 60mila euro, come quota nostra d’opposizione, per due interventi. Questi 4-5 milioni di euro sono il frutto di un anno di lavoro da parte dei parlamentari della Lega. Siamo tornati al periodo 2001-2006 quando siamo riusciti a dare manforte a tanti sindaci. Qualcuno ha fatto notare che sono soldi che vanno in prevalenza ai Comuni della Lega… Si tratta pur sempre di comuni bergamaschi. Tanti di questi, quando la scelta è stata fatta, ovvero nel 2008, non erano comuni guidati dalla Lega, oppure oggi non lo sono più. Non è che abbiamo cambiato gli obiettivi di bilancio perché, per dire, abbiamo perso ad Ambivere. Verdello adesso è a guida Lega, allora era centrosinistra: è il mio Comune ma se il sindaco di un comune bergamasco mi presenta un’esigenza cerco di fare il massimo per dargli una mano, indipendentemente dal colore. Le faccio altri esempi: il Comune di Bergamo che ha ricevuto 400mila euro, nel 2008 quando è stata presentata la proposta era guidato da un sindaco che si chiamava Roberto Bruni. Il Comune di Treviglio, per farle un altro esempio, non è guidato dalla Lega, però ha ricevuto lo stesso stanziamenti.