mercoledì 30 ottobre 2013

ECO DI BERGAMO - 30/10/13 - LA REGIONE LODA LA VAL BREMBANA: REGINA PER FORMAGGI E AGRICOLTURA

Dalla tradizione delle trasformazioni casearie passando per un esempio di agricoltura multifunzionale. Lungo la statale che porta verso Foppolo, in alta Val Brembana, storia, tradizioni, attaccamento alla terra si confermano oggi espressioni esclusive e modalità altrettanto originali di fare agricoltura.  A Branzi, con la Latteria sociale, e più giù con l'azienda agricola Ferdy, a Lenna, divenuta negli anni, ormai nei decenni, esempio di multifunzionalità a 360 gradi in agricoltura: prima con l'agriturismo e quindi con l'affermazione delle iniziative didattiche e dell'offerta di servizi wellness. Due realtà paradigmatiche della valle che mercoledì 30 ottobre l'assessore regionale all'Agricoltura, Gianni Fava ha visitato, accompagnato dal senatore Giacomo Stucchi, presidente del Copasir, dal senatore Nunziante Consiglio, dall'onorevole Cristian Invernizzi, dal presidente della Provincia di Bergamo, Ettore Pirovano e dal consigliere regionale Roberto Anelli. LE PRODUZIONI - «Nel 1953 a Branzi è partita la cooperativa che oggi raccoglie la maggior parte del latte su questo versante della montagna - ha spiegato Francesco Maroni, della Latteria Branzi - ritirando tutta la produzione di Formai de Mut dagli alpeggi, a cui si aggiunge una piccola produzione nel fondo valle». E non solo. «Come Fiera di San Matteo abbiamo ritirato un marchio, il Formaggi Principe delle Orobie, con le grandi produzioni del Bitto, il Branzi, lo stracchino, lo strachitunt, l'Agrì Valtorta, antenato dei caprini. Oltre al Formai de Mut. Formaggi che hanno dentro la storia di transumanza dei pascoli, e Branzi era il centro di stagionatura e commercializzazione». «Abbiamo sempre svolto un certo lavoro a valenza sociale sul territorio - aggiunge Maroni -: tante piccole realtà snobbate dai grossi caseifici le abbiamo accolte noi. Tante piccole stalle esistono perché finora abbiamo lavorato per sostenerle. Perché questo sforzo ci è stato anche richiesto: recuperarle perché oggi non c'è ricambio generazionale sufficiente a mantenerle». COOPERAZIONE ARMA CONTRO SPOPOLAMENTO - «L'agricoltura di montagna - ha detto Fava - ha bisogno di organizzazione: forme di cooperazione che di fatto tutelano il territorio. Se non esistesse questa forma di gestione non esisterebbe neppure la zootecnia di montagna. Che non ha più possibilità e convenienze a continuare la funzione che ha svolto fino a oggi». Senza agricoltura di montagna non c'è più neanche territorio, gli agricoltori si confermano sempre più custodi di questo territorio. «Noi dovremo trovare modalità per agevolare questo tipo di attività - ha proseguito Fava -. L'Ue in questo ci aiuta, la nuova programmazione comunitaria ci spinge verso dinamiche che portino a premialità specifiche nel settore: forme di aggregazione che migliorino il prodotto, e che ci porteranno ad articolare il nostro Psr tra agricoltura generale e agricoltura di montagna, con misure specifiche, nell'ambito della quale ricomprendere appunto le attività di montagna. Che vedranno premiate prioritariamente iniziative del mondo dell'organizzazione territoriale: forme di gestione consortile delle attività che vengono premiate con incentivi». E anche opportunità in più se saranno in grado di coinvolgere anche i giovani. «Il passaggio che oggi abbiamo fatto al centro di formazione professionale dedicato all'agricoltura a San Giovanni Bianco mi ha fatto ben sperare - ha osservato l'assessore regionale -. Anche l'offerta formativa spinge a emancipare questo comparto che fino a oggi ha vissuto una situazione di marginalità inadeguata per le prospettive stesse del territorio». Quella della latteria si conferma, dunque, «attività dalla doppia valenza - ha specificato Fava - perché da un lato garantisce ritiro e commercializzazione dei prodotti dell'alpeggio nel periodo estivo, dall'altro assicura continuità in termini produttivi tutto l'anno per chi a settembre torna giù con le mandrie e non risale fino alla primavera successiva. Un sistema che dà continuità al comparto industriale che permette loro di avere un prodotto che finisce sulle tavole dei cittadini italiani, e speriamo anche su quelle di tanti paesi del mondo, con una certa continuità, che poi è quello che ci chiede il mercato». MULTIDISCIPLINARITA' È PRESIDIO TERRITORIO - Da Branzi a Lenna, pochi chilometri in giù verso Bergamo. Ferdinando Quarteroni, contadino da 25 anni di Ornica, gestisce l'agriturismo «Ferdy» da una paio di decenni. Ci lavorano una ventina di persone, moglie e due figli compresi. «Assecondo in pieno la vocazione alla multifunzionalità di questa azienda - spiega Quarteroni - diventata centro agrituristico a 360 gradi». Lavora sulla biodiversità, ma svolge attività ricreativa e didattica rivolte soprattutto a famiglie con bambini. Il luogo, del resto, è incantevole, e merita una visita, anzi un soggiorno. «Abbiamo scuole ogni giorno - dice Ferdinando - ma anche chi resta qui tre giorni e lavora accanto a noi, per vedere come si fa il contadino, come si fatica ad allevare, come si fa il miele e tante altre cose». Da qualche tempo ha aperto anche uno spazio dedicato al wellness, meglio all'agribenessere, con spazi per sauna, bagni col fieno e con la lana. Vecchie terapie di una volta applicate in ambienti curati realizzati con prodotti locali, come il marmo di Zandobbio, o riutilizzando oggetti 'oldies come le vecchie vasche da bagno recuperate dal Grand Hotel di San Pellegrino Terme. «Lavorare con queste modalità - ha commentato Fava - resta una delle poche vere e reali prospettive dell'agricoltura di montagna. Un vero e proprio inno alla multifunzionalità, cioè la capacità di condurre un'attività agricola con tecniche tradizionali e la possibilità di divulgarla verso un pubblico potenzialmente vasto, come quello delle scuole, senza dimenticare le famiglie. Una fattoria vera, che ha fatto di una sorta di ciclo chiuso quasi totale una specie di scelta di vita». «Quarteroni produce tutto quello che gli serve, o quasi tutto, e lo mette a disposizione di clienti e fornitori in una logica virtuosa. Come Regione credo dovremo intervenire per agevolare questo tipo di attività, nonostante sia necessaria molta passione, competenza, che non è di tutti. Ma non c'è dubbio che questo tentativo di scoprire la montagna, qui bergamasca e lombarda, con l'obiettivo di dare implementazione ad attività che sostengano il reddito sia l'unica possibilità che resta in zone come questa. Dove non ci sono spazi per agricoltura intensiva. Anche per coloro che abbiamo incontrato oggi troveremo spazio nella nostra programmazione con misure specifiche del prossimo Psr».

giovedì 24 ottobre 2013

BERGAMO SERA - 24/10/13 - DATAGATE, STUCCHI: I NOSTRI SERVIZI NON SONO COINVOLTI

Il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), senatore Giacomo Stucchi, dopo aver preso visione delle dichiarazioni riportate online e attribuite al giornalista americano Gleen Greenwald ritiene opportuno chiarire che le informazioni acquisite dal Comitato stesso, portano ad escludere la possibilità che esistano collaborazioni o accordi con i servizi britannici per operazioni di intercettazione su cavi dati sottomarini. Il presidente Stucchi, inoltre, relativamente all’esistenza di un programma denominato “Tempora” ritiene inverosimile che allo stesso possano aver preso parte i servizi di intelligence italiani, in quanto l’esistenza di tale programma non risulta nota ai nostri servizi di informazione.

martedì 22 ottobre 2013

BERGAMO NEWS - 22/10/13 - CHIAMATE E SMS INTERCETTATI DAGLI AMERICANI, STUCCHI: NON POSSIAMO ESCLUDERLO

Il Copasir vuole andare a fondo alla questione e chiede chiarimenti al governo: mercoledì a palazzo San Macuto ci sarà un’audizione del sottosegretario Marco Minniti, Autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica. "I filtri che la Nsa utilizzava prevedevano l'impossibilità di acquisire dati relativi a cittadini italiani", spiega Giacomo Stucchi, presidente del Copasir.

Chiamate, mail ed sms di cittadini italiani intercettati dalla National security agency (Nsa). Il Copasir vuole andare a fondo alla questione e chiede chiarimenti al governo: mercoledì a palazzo San Macuto ci sarà un’audizione del sottosegretario Marco Minniti, Autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica. "A quanto ci è stato riferito dagli Usa, i filtri che la Nsa utilizzava prevedevano l'impossibilità di acquisire dati relativi a cittadini italiani nel nostro Paese", dice in un'intervista all'Adnkronos Giacomo Stucchi, presidente del Copasir. E aggiunge: "Se questo è vero e i filtri hanno funzionato, non c'è stata alcuna acquisizione di dati in Italia". Per il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, "ora il governo dovrà confermare le rassicurazioni che abbiamo avuto nella nostra recente missione negli Stati Uniti oppure spiegare se ci sono stati anche problemi di cui non siamo ancora a conoscenza". "Anche nel caso francese -fa però notare Stucchi- si parla di metadati, ovvero identificativi di chiamata, durata della telefonata o destinatario della mail, ma senza possibilità di acquisirne i contenuti. Negli Usa, infatti, i metadati sono più 'lavorabili' rispetto a contesti di altri paesi". "In ogni caso -rimarca il numero uno del Copasir- domani la questione sarà all'ordine del giorno dei nostri lavori. La affronteremo con Minniti, che riferirà al Comitato anche su altri temi". Una cosa però Stucchi vuole chiarirla subito, sgomberando il campo da possibili ombre sul Comparto Intelligence: "I nostri Servizi -spiega- dopo aver informato il governo, quando sono stati convocati hanno sempre risposto agli interrogativi posti dal Copasir". E "anche ieri, durante una visita di membri del Comitato a un centro dei Servizi, ci sono state date informazioni che ritengo esaustive oltre che delicate e riservate. Questo -taglia corto Stucchi- testimonia anche una trasparenza reale dell'Intelligence rispetto al Parlamento".

lunedì 21 ottobre 2013

ECO DI BERGAMO - 21/10/13 - VALORIZZARE I MARCHI DOP E LOCALI? SCAFFALI SEPARATI NEI SUPERMERCATI

Scaffali ad hoc per i marchi Dop e di qualità. L'assessore regionale all'Agricoltura punta a introdurre un meccanismo che imponga alla grande distribuzione la realizzazione di angoli specifici di vendita di prodotti del territorio. Obiettivo valorizzarli. L'assessore reha incontrato oggi i rappresentanti dell'associazione Alti Formaggi, realtà nata nel 2009 da alcuni consorzi, che raggruppa i consorzi di tutela dei formaggi Provolone Valpadana, Salva Cremasco e Taleggio. All'incontro hanno partecipato Massimo Taddei, presidente del Consorzio di Tutela del Taleggio, Libero Stradiotti, presidente del Consorzio Provolone Valpadana, e Gianluigi Bonaventi, presidente di Alti Formaggi; erano presenti anche il sindaco di Treviglio Giuseppe Pezzoni e il senatore Giacomo Stucchi, presidente del Copasir (Comitato di controllo dei servizi di informazione). IN VISTA DEL PSR - "Ci siamo confrontati su questioni specifiche ha detto Fava - condividendo modalità con cui tarare l'azione di governo in vista dell'approvazione del Psr, il Piano di sviluppo rurale, affinché lo stesso contenga spunti e prospettive ad hoc, in particolare sul versante dell'internazionalizzazione e della promozione del prodotto". Un focus particolare sul tema consorzi, quindi, "che devono essere di tutela, promozione e garanzia del marchio - ha sottolineato l'assessore -, ma che devono anche occuparsi di politiche di tipo commerciale, a sostegno di prodotti che in alcuni casi hanno avuto qualche problema in termini di consumo e mercato". Come è stato per il taleggio, "formaggio che va assolutamente rilanciato per le sue caratteristiche e per quel che rappresenta in termini di cultura storia e tradizione di questa parte di Lombardia" ha tenuto a precisare Fava. MERCHANDISING, IL MODELLO FRANCESE - "Abbiamo poi visitato il caseificio Defendi di Vidalengo di Caravaggio - ha proseguito l'assessore regionale - dove abbiamo visto con quali modalità riesce a lavorare gli oltre 600 quintali di latte al giorno che arrivano dal territorio, per produrre formaggi di qualità; concentrando la produzione su taleggio e gorgonzola, e con un range di prodotti assolutamente diversificati che permette all'azienda di essere presente sia presso la Grande distribuzione che nel sempre crescente mercato dell' export"."Una azienda familiare - ha ricordato Fava -, che ora ha trasformato la propria vocazione casearia in industriale, mantenendo un livello dimensionale correlato al territorio. Non a caso qui non si importa latte straniero, ma si usa solo quello lombardo". PREMIARE IMPEGNO AZIENDE - "Realizzare produzioni di qualità rappresenta un grande sforzo - ha ribadito Fava - , che deve essere remunerato in maniera adeguata per far sì che sul mercato della grande distribuzione finisca una volta per tutte la massificazione dell'offerta, ma si vada a individuare specificità dei prodotti stessi".  Da qui la proposta. "Ai consiglieri che stanno lavorando sul nuovo piano del commercio - ha annunciato il responsabile dell'agricoltura - ho prospettato la possibilità di introdurre un meccanismo che imponga alla grande distribuzione la realizzazione di angoli specifici di vendita di prodotti del territorio. Scaffalature differenziate, sul modello francese, per dare quel minimo di informazioni, garanzie e tutele al consumatore e ai produttori quel minimo di garanzie per fare in modo che la differenza di prezzo sia giustificata da qualità e territorialità. Il consumatore può scegliere di spendere qualche centesimo di più, che di fatto va a vantaggio del proprio territorio per un prodotto che è confezionato con il massimo della garanzia di qualità e sotto il profilo igienico sanitario. Analoghe garanzie prodotti di importazione non sono in grado di offrirle. Se alla fine tutto viene venduto sullo stesso scaffale e l'unica discriminante resta il prezzo sono pochi gli strumenti per il consumatore per potersi difendere e tutelare al momento dell'acquisto".

domenica 20 ottobre 2013

ECO DI BERGAMO - 20/10/13 - TUTTI PAZZI PER LA SAGRA DELLA MELA. IN MIGLIAIA A PIAZZA BREMBANA

Tutti pazzi per le mele. Ottimo afflusso di visitatori a Piazza Brembana per la «Sagra della Mela» che ha raduntato migliaia di visitatori grazie all'impegno dell'Associazione Agricoltori e Frutticoltori della Valle Brembana (Afavb) e della locale Pro Loco.  A certificare il buon esito della due giorni, a dispetto del meteo incerto e plumbeo, il sostanziale «tutto esaurito» ai banchi vendita, dove in bella mostra c'erano tutte le varietà coltivate nei frutteti della Valle. Molti hobbisti hanno partecipato alla dimostrazione pratica di potatura e innesto delle piante, proposta dal vivaista Luciano Zadra. Apprezzato il «tour gastronomico» che ha proposto una serie di degustazioni fra formaggi, salumi, miele, birra, torte di mele e «salsa di paruch», una sorta di spinacio selvatico particolarmente pregiato. Colore e calore sono stati assicurati sabato dai ragazzi della locale scuola scuola primaria, guidati in un viaggio attraverso la melicoltura da Marco Manganoni, segretario dell'Afavb. Presenti fra gli altri l'onorevole Giacomo Stucchi, l'assessore provinciale (con delega all'Expo 2015) Silvia Lanzani, il presidente della Comunità Montana Val Brembana, Alberto Mazzoleni, l'assessore vallare all'Agricoltura Orfeo Damiani e il sindaco di Piazza Brembana, Geremia Arizzi. Il valore della melicoltura quale opportunità per i giovani nell'attuale contesto di crisi è stato sottolineato dal presidente Afavb ( e sindaco di Moio) Davide Calvi. La giuria tecnica ha assegnato i premi per le migliori mele a Enore Rizzi di San Giovanni Bianco, Marco Giupponi di Camerata Cornello e Campo Scuola «L'Arcobaleno delle Mele» di Moio de' Calvi. Battista Mangini di San Giovanni Bianco ha ottenuto il riconoscimento di maggior fornitore della Sagra, mentre Ilario Angeloni di Lenna ha vinto il premio della mela più grossa. Fra le torte Andrew Regazzoni, cuoco di San Pellegrino, ha vinto precedendo Rita Cavagna (pure di San Pellegrino) e Paola Facchinetti di Lenna.

martedì 15 ottobre 2013

BERGAMO SERRA - 15/10/13 - STUCCHI: NESSUN AIUTO CONCRETO DA QUESTO GOVERNO

“Vedremo nel dettaglio ogni singolo provvedimento contenuto nella legge di stabilità ma sino ad oggi a parlare sono i fatti e questi dicono che l’esecutivo in carica è deficitario su più fronti”. Così in una nota il senatore bergamasco della Lega Nord e presidente del Copasir, Giacomo Stucchi.Secondo Stucchi, “famiglie e imprese, stremate dalla crisi, sperano sempre che qualcosa di buono possa arrivare ma, onestamente, con le politiche vessatorie e centraliste di questo governo non c’è da aspettarsi nessun aiuto concreto”.

mercoledì 9 ottobre 2013

BERGAMO SERA - 09/10/13 - COPASIR: SEDUTA SULLA VICENDA TELECOM

Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), presieduto dal senatore bergamasco Giacomo Stucchi, ha sentito nella giornata odierna il direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), ambasciatore Giampiero Massolo. Secondo quanto reso noto, Massolo ha riferito sulla vicenda Telecom e anche su varie tematiche di attualità, affrontando questioni di interesse del Comitato relative a scenari interni ed esteri. Sulla vicenda Telecom era stato lo stesso Stucchi a lanciare l’allarme. “La cessione del controllo di Telecom agli spagnoli di Telefonica – aveva detto il presidente del Copasir – pone seri problemi di sicurezza nazionale, visto che la rete Telecom è la struttura più delicata del Paese, attraverso cui passano tutte le comunicazioni dei cittadini italiani ed anche quelle più riservate”.
Da qui la convocazione di Massolo.