sabato 29 dicembre 2012

ECO DI BERGAMO - 29/12/12 - MARONI MARCIA SULLA LOMBARDIA "VINCEREMO CON O SENZA IL PDL"

La Berghem Frecc. Roberto Maroni marcia sulla Lombardia, con o senza il Pdl. Il segretario federale della Lega lancia dalla Bèrghem Frecc di Albino l'ultimatum agli (ex) alleati: «Il 10 gennaio si chiude la porta. Volete sostenermi? Benissimo, ma senza condizioni o in cambio di nulla. La Lombardia non è merce di scambio. La locomotiva Maroni va avanti, se c'è qualche vagone che si attacca bene, ma il treno è già in corsa». Non rinnega tutto il lavoro fatto con i berluscones, ma detta le sue condizioni: «Zero compromessi, zero trucchetti. O ci stanno con me e col progetto della Lega, o niente. Io vado dritto al sodo». È convinto di «vincere la madre di tutte le battaglie: sulla Lombardia investiamo tutto, è ora che la Lega ne prenda il comando», è convinto di essere l'unico che può impedire che la Regione «cada in mano ai Vendola e ai Pisapia». Gabriele Albertini? Non c'è storia. «È il candidato del quadrilatero della moda, di quattro borghesi». Umberto Ambrosoli? «Uguale ad Albertini». Per conquistare il Pirellone, quindi, Maroni punta sulla Lega, «forte e in salute» e sulla sua lista civica. È il vice Giacomo Stucchi a presentare alcuni dei bergamaschi in squadra, che salgono sul palco con lo stato maggiore del partito: la campionessa di sci Lara Magoni, Franco Mapelli, storico presidente della Coldiretti, Monica Vescovi, presidente provinciale Aido, Silvia Raimondi, psicologa dell'associazione Padri separati, Floriano Amigoni, dell'associazione Artigiani, e Gianluigi Stanga, direttore sportivo di ciclismo. «Rappresentano la vera società lombarda, non quella dei salotti. Non hanno la tessera in tasca, ma condividono il nostro obiettivo: prima il Nord e la nostra gente». Il candidato governatore del Carroccio ha infatti chiari i quattro pilastri del programma: «L'euroregione, o Padania che voglia dirsi, subito. Il grande blocco del Nord – Lombardia, Piemonte, Veneto e Friuli – farà un mazzo così a chiunque sarà al governo a Roma. Ci terremo qui almeno il 75% delle tasse, non per egoismo, ma per dignità: per rifare le nostre strade e aiutare le nostre imprese. Cancelleremo l'Imu e faremo i bandi a chilometro zero per le opere pubbliche, per impedire l'invasione dal “Polo Sud”».

giovedì 27 dicembre 2012

ECO DI BERGAMO - 27/12/12 - LA BERGHEM FRECC CON MARONI. TRE GIORNI DI "LEGA 2.0" AD ALBINO

Senza badare alle Feste i preparativi fervono da giorni al campo sportivo Rio Re di Albino dove giovedì 27 dicembre prenderà il via la terza edizione della Berghem Frecc, la tre giorni con cui la Lega Nord chiama a raccolta i propri militanti.«La Berghem Frecc, promossa in Valle Seriana e recentemente "copiata" con le giornate a Piazzatorre, è diventata un appuntamento invernale importante in cui il popolo leghista incontra i vertici del movimento, come avviene durante la tradizionale Berghem Fest, la festa a livello federale più importante» sottolinea Nunziante Consiglio. L'ospite d'onore atteso per venerdì 28 è Roberto Maroni. Proprio ad Albino il segretario federale del Carroccio dovrebbe sciogliere le riserve su eventuali prossime alleanze. «È evidente che la campagna elettorale inizia da Bergamo, sia per le regionali che le politiche» sottolinea il presidente della Provincia Ettore Pirovano. «Maroni presidente» sarà lo slogan con cui il leader lumbard verrà accolto dai simpatizzanti, che sono attesi numerosi. Qualche preoccupazione, per un'affluenza che si immagina per domani sera di oltre 2.000 persone, c'è. Per limitare il rischio di incolonnamenti di auto sarà in funzione un servizio navetta gratuito dal Rio Re al parcheggio della funivia di Albino.Giovedì sarà presente Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, che incontrerà una delegazione degli ex lavoratori Honegger, mentre sabato sono attesi Umberto Bossi e Roberto Calderoli, preceduti da un momento musicale con il Vava. La presenza del deputato bergamasco Giacomo Stucchi è assicurata per tutte le tre serate della Berghem Frecc (che propone cucina tradizionale e intrattenimento a partire dalle 19).

mercoledì 12 dicembre 2012

BERGAMOSERA - 12/12/12 - STUCCHI: BERSANI-VENDOLA? IL PARTITO DELLE TASSE

 “Il governo tecnico non solo ha drogato la democrazia, avendo di fatto esautorato un esecutivo legittimamente eletto dal popolo, ma ha anche fatto il gioco di uno dei partiti che lo hanno sostenuto, il Pd, che all’ombra del Professore ha potuto interpretare due ruoli: quello di governo, determinando anche l’adozione di misure tipicamente di sinistra, come la nuova iniqua tassazione sulla casa; e quello di opposizione, promettendo al suo elettorato, che intanto accorreva ai gazebo per le primarie, una maggiore giustizia sociale”. E’ quanto afferma in una nota il vice segretario federale e deputato della Lega Nord, Giacomo Stucchi.“Ma adesso – continua l’esponente del Carroccio – che il giochetto è finito, e che le annunciate dimissioni di Monti hanno per fortuna avvicinato il ricorso alle urne, la sinistra deve venire alla scoperto e dire agli elettori cosa intende fare, se mai avesse la possibilità di varcare la soglia della stanza dei bottoni. La sensazione, che di giorno in giorno diviene sempre più certezza, è che il ticket Bersani-Vendola, espressione diretta dei partiti romani e dei loro apparati più consolidati, abbia in serbo per i cittadini solo una nuova raffica di tasse e balzelli, con l’intento – conclude Stucchi – di impinguare le casse di uno stato centralista ma anche di compiacere un’ Europa sempre più a trazione tedesca e sempre meno dei popoli. E contro questo progetto la Lega Nord è pronta a battersi in campagna elettorale”.

martedì 11 dicembre 2012

BERGAMO NEWS - 11/12/12 - STUCCHI: "LEGA DA SOLA NESSUN ACCORDO PER SOSTENERE BERLUSCONI"

Silvio Berlusconi tenta la Lega Nord: al Carroccio la Lombardia in cambio del sostegno alle elezioni Politiche. Il bergamasco Giacomo Stucchi è poco possibilista. “Ad oggi la Lega corre da sola, non c’è nessun accordo con il Pdl per sostenere Berlusconi".

martedì 27 novembre 2012

BERGAMO NEWS - 27/11/12 - CORSO PER STRANIERI, IL PARROCO DI TELGATE: "PENSIAMO AGLI ITALIANI"

Non si ferma la protesta dei genitori di Telgate dopo il rifiuto da parte dei docenti della scuola primaria di un corso di italiano innovativo per studenti stranieri ideato dal Comune. Molte mamme e papà erano presenti all'assemblea pubblica organizzata dall'amministrazione nei giorni scorsi. In loro sostegno anche Don Alberto, curato di Telgate, che ha voluto esprimere la sua opinione a riguardo: “Non vedo nulla di ghettizzante e razzista in questo percorso ma solo un opportunità per poter dare a tutti le stesse condizioni di partenza –le parole del parroco- poiché ritengo la padronanza della lingua il primo e vero passo per un effettiva integrazione. Invito anche a non discriminare non solo gli stranieri ma anche gli italiani, che hanno il diritto di poter sviluppare il programma scolastico nel migliore dei modi”.Dopo la ricostruzione della vicenda da parte dell'assessore Rigamonti, con la proiezione dei documenti di tutti i passaggi che hanno portato alla rottura fra scuola e Amministrazione del progetto concordato, la reggente Beretta, in rappresentanza della scuola insieme alla sua vice, ha letto un comunicato di poche righe nel quale “si auspica un ritorno al dialogo e a una fattiva collaborazione con l'Amministrazione" promettendo a breve un nuovo incontro tra le parti". La rappresentante scolastica, scusandosi, ha poi abbandonato in anticipo l'assemblea per un non specificato impegno, tra lo stupore degli amministratori e la rabbia dei genitori.Qui cominciano le proteste verso la mancata presenza dei docenti, con i genitori che spronano l'amministrazione a continuare nell'opera fin qui portata avanti, promettendo di mettere in campo nuove forme di protesta. Il sindaco, Diego Binelle, ricordando che “le 18 ore di alfabetizzazione di cui oggi la scuola dispone non sono piovute dal cielo ma sono opera di un duro lavoro”, ha ringraziato il suo vice Sala Fabrizio, Daniele Belotti, Giacomo Stucchi e Davide Caparini (esponenti politici della Lega Nord) che in questi anni hanno permesso alla scuola di Telgate di disporre di queste risorse.Il vicesindaco Sala ha poi ribadito che “tutti i metodi fin qui adottati dai docenti si sono rivelati poco efficaci visto gli scarsi risultati ottenuti, quindi auspica che la scuola rispetti i patti e inizi quel percorso di classe d'inserimento precedentemente concordato”. Tra i presenti anche due genitori di origine straniera, che ritengono questo percorso un progetto interessante e da sperimentare.

mercoledì 7 novembre 2012

GIORNALE DI BERGAMO.COM - 07/11/12 - STUCCHI: CON MARONI LA RINASCITA LOMBARDA

"Una candidatura che va oltre i vecchi steccati"

"Sbaglia chi colloca la candidatura di Roberto Maroni a Presidente della Regione Lombardia nel vecchio quadro politico con il quale si è abituati a ragionare da anni. Guardando solo alla classica dicotomia centrodestra-centrosinistra non si può infatti capire come sia possibile suscitare consenso, al di là degli steccati e delle casacche di partito". Così il vice segretario federale e deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi. "La candidatura di Maroni a governatore della Lombardia trova sempre più consensi perché autorevole, in primis, per le qualità politiche da tutti riconosciute, oltre che per l'esperienza maturata sul campo con i prestigiosi incarichi governativi, da ultimo quello alla guida del Viminale, svolti sempre con il massimo impegno e con il raggiungimento di risultati brillanti. Alla guida del Ministero dell'Interno, in particolare, Roberto Maroni ha lasciato un segno indelebile di efficienza e operatività, a cominciare dalla lotta alla criminalità organizzata: un dato noto a tutti, a prescindere dalle latitudini politiche e geografiche. E' proprio per queste sue caratteristiche non deve stupire il fatto che in favore della sua candidatura alla guida del Pirellone si è subito concretizzata la disponibilità di tantissimi importanti esponenti della comunità lombarda, a sostenere in prima persona la sua competizione elettorale. Una vera e propria alleanza in rappresentanza di una società che non vuole rassegnarsi, fatta da persone attive nel mondo dell'industria, del commercio, del sindacato, del volontariato e di tutto ciò che costituisce l'essenza vitale delle nostre realtà locali. Per la Lombardia quindi - conclude Stucchi - si tratta della migliore scelta possibile, che vede da una parte la Lega Nord dare la propria massima copertura politica con la candidatura del suo Segretario Federale e, dall'altra, la comunità lombarda rispondere positivamente riconoscendosi pragmaticamente in un candidato che ne impersonifica le migliori qualità e virtù".


mercoledì 17 ottobre 2012

BERGAMO SERA - 17/10/12 - STUCCHI (LEGA): MONTI EVITI SCELTE DEVASTANTI PER I CITTADINI

“Se dovessimo fare una classifica dei provvedimenti più odiosi contenuti nella legge di Stabilità il premio lo vincerebbe di certo il taglio retroattivo degli sconti Irpef. L’effetto retroattivo, che ostinatamente il governo non ha voluto scongiurare, nonostante i pressanti e unanimi appelli di tutte le forze politiche e delle rappresentanze di categorie, viene peraltro introdotto infischiandosene del principio di irretroattività stabilito dallo Statuto del Contribuente”. Così in una nota il vice segretario federale e deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi. “A questi motivi di preoccupazione – continua l’esponente leghista – c’è poi da aggiungere l’incertezza generale e le differenziazioni anche significative all’interno dell’esecutivo, che caratterizzano l’azione di Palazzo Chigi in questa delicata fase. Un motivo in più per convincere la strana maggioranza che appoggia Monti a non limitarsi ad una semplice presa d’atto in Parlamento. Dinanzi a scelte devastanti, che costituirebbero per i cittadini e l’economia l’ennesima doccia scozzese, non si può restare indifferenti”. “La Lega Nord – conclude Stucchi – è quindi pronta a dare battaglia affinché sia licenziato un provvedimento più giusto invitando tutte le altre forze politiche ad agire ascoltando le reali esigenze dei cittadini e non le sirene dei poteri forti”.

martedì 9 ottobre 2012

IL GIORNALE DI BERGAMO - 09/10/12 - STUCCHI: "GIU' LE MANI DALLE AUTONOMIE"

L'esponente leghista contro modifiche al Titolo V della Costituzione

"Se le cose stessero così, se davvero il disegno di legge di riforma costituzionale del Titolo V al vaglio del governo contenesse certe misure (dall'introduzione della clausola di supremazia per le materie concorrenti tra Stato e Regioni al ritorno al controllo legislativo dello Stato di gran parte delle funzioni oggi di competenza delle Regioni), allora la Lega Nord si metterebbe di traverso per sbarrare la strada al ritorno del centralismo romano mascherato dal tecnicismo di un governo che ha fatto solo disastri". Lo dichiara l'onorevole Giacomo Stucchi (Lega Nord) dopoi progfetti di modifica legati agli scandali nelle autonomie locali, dal Pirellone alla Regione Lazio. "Il Titolo V va cambiato, lo abbiamo detto tante volte, ma non nel senso di un ritorno al passato - aggiunge Stucchi - con lo Stato che controlla tutto e dirige ogni cosa. Quest'esperienza, per fortuna, l'abbiamo lasciata alle nostre spalle, ad eccezione del mostruoso debito pubblico (questa conseguenza purtroppo non passa con un colpo di spugna!) che quel sistema centralista ha prodotto e del quale ancora oggi paghiamo le conseguenze. Dinanzi alle degenerazioni che l'autonomia territoriale ha prodotto, soprattutto in alcune regioni del centro e del sud, è fuori discussione l'esecrazione totale per gli episodi di malaffare e di corruzione; ma questo non c'entra nulla con il federalismo e in alcun modo tali fatti possono essere letti come una diretta conseguenza del processo di decentramento amministrativo. Se solo questo governo ci avesse ascoltato, e in questi mesi avesse completato il federalismo fiscale e adottato da subito i costi standard, ladri e malfattori non avrebbero più potuto prosperare. Imputare oggi al federalismo certe storture è da irresponsabili, per non aggiungere altro. La strana maggioranza che appoggia il Professore non può avallare uno scempio costituzionale, qual è quello prospettato dal governo con la riforma del Titolo V, che mira a riconsegnare nelle mani dello Stato il controllo su tutto. Abbiamo già visto, in questi tristi mesi di governo Monti, quali disastrose conseguenze abbiano avuto sull'economia e sulla vita dei cittadini alcuni provvedimenti tipicamente 'centralisti' (dalla riforma delle pensioni a quella sul lavoro, dall'introduzione dell'Imu alla miriade di tasse introdotte dai tecnici), e posso assicurare che la Lega Nord si batterà sino all'ultimo minuto utile di questa legislatura per cambiarli in Parlamento; mai e poi mai, però, consentiremo a Monti di comandare a casa nostra. Se Palazzo Chigi intende proseguire sulla strada della restaurazione del centralismo la Lega Nord oltre ad essere movimento di dialogo e di confronto sarà anche, dentro e fuori il Parlamento, movimento per la salvaguardia della libertà".

mercoledì 3 ottobre 2012

BERGAMO SERA - 03/10/12 - STUCCHI: L'ANALISI DEL GOVERNO HA DELL'INCREDIBILE

“La nota di Palazzo Chigi, con la quale si riferisce sullo stato di attuazione delle principali riforme varate dal governo, divise in sette capitoli (Salva Italia, Cresci Italia, Semplificazione, Semplificazione fiscale, Lavoro, Spending review e Sviluppo), ha davvero dell’incredibile”. Lo sostiene il vicesegretario federale della Lega Nord Giacomo Stucchi.“Già la definizioni appaiono improprie, dal momento che più che ‘Salva o Cresci Italia’ si dovrebbe parlare di ‘Affonda Italia’. A dirlo non è la Lega Nord ma tutti i dati economici che registrano una disoccupazione da record, un tasso di chiusura delle aziende senza precedenti e una difficoltà di accesso al credito, da parte di quelle che sono ancora a galla, che non eguali nella storia recente. Ma c’è di più e riguarda il giudizio della Corte dei Conti che proprio oggi ha sentenziato che ‘austerità e aumento delle tasse sono una cura costosa e inefficace’. Il presidente Giampaolino, intervenendo nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla nota di aggiornamento del Def, non ha usato mezzi termini e ha denunciato gli ‘effetti perversi dal corto circuito tra crescita e tasse’ aggiungendo poi che è ‘difficile sostenere una nuova manovra’. Così mentre Palazzo Chigi – conclude Stucchi – vanta fantasmagorici risultati sul piano della crescita, i dati reali dicono che è incorso la massima recessione per i consumi delle famiglie e che una famiglia su tre ‘taglia’ la spesa ed elimina frutta e verdura. Alla faccia del Cresci Italia!”.



domenica 23 settembre 2012

ECO DI BERGAMO - 23/09/12 - STUCCHI SU RENZI E I VOTI LEGHISTI

"Giri il camper e scenda oltre il Po"
"Se Renzi pensa di venire a Bergamo per recuperare voti del Pd proponendo la politica del saltafosso a chi ha votato e vota Lega, sbaglia completamente». È il commento del parlamentare bergamasco della Lega Nord, Giacomo Stucchi, su quanto dichiarato da Matteo Renzi a Bergamo sull'appello a recuperare i cosiddetti «leghisti delusi». «Noi leghisti bergamaschi - continua Stucchi - siamo persone serie, pragmatiche. I nostri elettori sanno benissimo qual è la qualità degli amministratori della Lega svolta sul territorio e non è diffamandoci e proponendo a chi ci ha votato di fare il salto della quaglia che il sindaco di Firenze pensi di fare risultato. Forse è meglio che giri il camper e scenda oltre il Po».

mercoledì 19 settembre 2012

BERGAMO SERA - 19/09/12 - CROMO NELLA BASSA, STUCCHI INTERVENGA IL GOVERNO

BERGAMO — Il parlamentare bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi ha presentato ieri in parlamento un ordine del giorno che chiama il governo a intervenire nell’annosa vicenda del cromo esavalente nella Bassa. Il documento, accolto, impegna il governo a promuovere la bonifica delle acquifere dei comuni della provincia di Bergamo interessati dalla presenza di cromo esavalente, al fine di tutelare la salute dei cittadini”. Ecco il testo del documento. “Molti territori della provincia di Bergamo sono interessati dall’inquinamento da cromo esavalente, immesso nelle falde acquifere dagli impianti industriali della zona; il cromo ed i suoi composti possono causare danni genetici e malattie cancerogene: un’esposizione eccessiva può colpire il sistema digestivo, i reni, il fegato, i polmoni, l’apparato respiratorio, la pelle ed essere causa d’aborti spontanei; ad oggi i comuni bergamaschi interessati dall’inquinamento da cromo esavalente della falda sono Verdellino, Arcene, Ciserano, Castel Rozzone e Treviglio, che attendono l’avvio delle opere di bonifica da anni, impegna il Governo a stanziare le risorse necessarie a bonificare le falde acquifere dei comuni della provincia di Bergamo interessati dalla presenza di cromo esavalente nelle stesse, al fine di tutelare la salute dei cittadini”.

giovedì 2 agosto 2012

L'ECO DI BERGAMO - 02/08/12 - LA LEGA E LA NUOVA SPENDING: "BERGAMO, SALASSO DA 2 MILIONI"

«La nuova bozza della spending review proposta dal governo dei professori comporterebbe per Bergamo ulteriori tagli per circa 2 milioni di euro, rendendo praticamente impossibile l'erogazione di adeguati servizi ai cittadini e incidendo notevolmente sulla programmazione dell'attività amministrativa». A lanciare l'allarme è Alberto Ribolla, capogruppo della Lega Nord a Palazzo Frizzoni: «Le precedenti manovre – rileva – hanno già imposto tagli per 10 milioni e 300 mila euro». Del nuovo salasso per la nostra città «ne è prova il fatto che il governo ha intenzione di far slittare l'approvazione dei bilanci preventivi al 31 ottobre, praticamente a soli due mesi dalla fine dell'anno a causa della continua incertezza normativa. Questi tagli, tra l'altro sono effettuati tenendo conto dei consumi intermedi e non dei costi standard, avvantaggiando le amministrazioni con una maggiore spesa per il personale che sono quelle del Centro-Sud». «A pagare il conto più salato, ancora una volta, sono i soliti noti, ovvero gli enti virtuosi che hanno dato per 60 anni». Così gli esponenti orobici della Lega Nord, che puntano il dito contro la spending review messa a punto dal governo Monti: «Una manovra che penalizza le regioni operose e che non fa altro che confermare il centralismo, oggi persino anacronistico, che caratterizza questo Governo». «L'attuale decreto sulla revisione della spesa – spiega il deputato Giacomo Stucchi – si abbatte come una scure sulle autonomie territoriali, sulle quali grava più del 72 per cento delle misure restrittive disposte dalla spending review: stiamo parlando di circa 7,2 miliardi in due anni. Solo nel 2012 parliamo di 700 milioni per le Regioni ordinarie e di 500 per le Regioni autonome, di 500 milioni per le Province e di altri 500 per i Comuni. La sola Lombardia, giusto per dare un'idea, da sola si ritroverà a subire tagli maggiori che tutti i ministeri messi assieme». La manovra, dunque, per la Lega non elimina gli sprechi, ma colpisce in maniera lineare, senza criteri oggettivi: «Questo comporterà un ulteriore salasso – prosegue Stucchi – per le regioni del Nord, dove da anni si lavora per l'efficientamento della spesa: è chiaro che in un contesto di questo tipo risulta sempre più difficile trovare spazio per gli ulteriori tagli proposti dall'attuale governo». Aggiunge Ribolla: «Inoltre, il governo, per parare il colpo, ha destinato 800 milioni di euro ai Comuni tramite le Regioni, ma ancora una volta il contributo pro capite è decisamente più basso al Nord con 8,40 euro per abitante in Lombardia e 5,88 euro in Veneto, contro 33, 95 euro in Sicilia e 49,13 euro in Sardegna». «Tra l'altro, di questi 800, 500 sono stati girati da un fondo dell'Agenzia delle Entrate ed erano destinati ai rimborsi fiscali alle imprese. A pagare il prezzo più alto, quindi, sarà ancora la popolazione: in particolare i cittadini del Nord, già reduci dal salasso dell'Imu». Sono state infatti le amministrazioni settentrionali, ricordano dal Carroccio, a trainare i versamenti dell'imposta. Lo confermano i numeri recentemente pubblicati su Il Sole 24 Ore: «Dalla classifica stilata dal quotidiano di Confindustria emerge che a guidare la lista dei più virtuosi sono le province del Nord – rende noto Stucchi -. Come era prevedibile i meno colpiti sono stati i cittadini meridionali “salvati dall'abusivismo edilizio. Basti pensare che a Reggio Calabria, dove è stata scoperta l'esistenza di 6.237 case fantasma, l'Imu è costata in media 80 euro a testa, contro 349 euro in Val D'Aosta dove la case non accatastate sono 10». Anche nella sanità la spending review non salverà gli enti virtuosi: «Semmai – concludono Stucchi e Ribolla - condonerà quelli che ci marciano. Invece di ricorrere al federalismo dei costi standard, anche in questo caso sono stati applicati tagli lineari che non fanno altro che penalizzare i sistemi più efficienti, dove gli sprechi sono ridotti all'osso, se non addirittura inesistenti come nel caso della Lombardia».

martedì 31 luglio 2012

L'ECO DI BERGAMO - 31/07/12 - MARONI: "IL PRATONE NON SI TOCCA". LA LEGA NON VENDE PONTIDA

Che c'azzeccano la bicicletta o la luna di miele padane con la causa del Nord? L'operazione «ramazze» della Lega 2.0 passa anche attraverso la spending review della galassia di società (circa una ventina in tutto) create nell'era Bossi. Padania libera, per ora (forse) dal business. Il Consiglio federale di ieri ha dato carta bianca all'ex segretario nazionale Giancarlo Giorgetti per decidere la sorte delle svariate attività: chiuderle o cederle. L'indirizzo del nuovo leader Roberto Maroni è chiaro: la mission è fare politica, non impresa. Ergo: taglio netto con tutto ciò che odora di affari (e di passato): dalla Bicicletta padana (azienda appunto che produce due ruote «urbane» di un certo livello) alla Padania Bella viaggi, specializzata in tour e vacanze. Resta invece di proprietà dei lumbard il pratone di Pontida. Il «sacro suolo» non è in vendita (formalmente intestato alla finanziaria Pontida Fin srl), anche se il raduno di quest'anno è saltato, rimandato al 7 aprile 2013. «A Giorgetti – entra nel dettaglio il vicesegretario federale Giacomo Stucchi – è stato affidato il riassetto delle società che fanno riferimento alla Lega. Gli è stata data carta bianca sulla chiusura delle società, se in perdita; oppure sulla cessione a privati, nel caso di realtà che possono anche far utili ma che essendo meramente commerciali e imprenditoriali non c'entrano niente con la politica». 

mercoledì 18 luglio 2012

IL GIORNALE DI BERGAMO - 18/07/12 - BRAVI A LITIGARE MOLTO MENO A FARE LE RIFORME

Certe immagini sono più eloquenti di mille parole. Così è per quelle che ritraggono i dirigenti del Pd all'ultima assemblea del loro partito, finita in gazzarra tra gli sguardi attoniti dei vari Bersani, Bindi e Finocchiaro. Sia chiaro, non è certo il sottoscritto a scandalizzarsi per un'assise politica più vivace del solito, non è questo il punto, ma c'è dell'altro che è molto più significativo. C'è infatti la pretesa di un partito e dei suoi dirigenti, il Pd appunto, di avere sempre le giuste soluzioni per tutto. Almeno così va dicendo Bersani da anni, e in particolare nell'ultimo anno; da quando cioè è cominciata questa maledetta deriva economico-finanziaria che ha portato lo spread a livelli solo qualche tempo fa inimmaginabili, e la nostra economia in una situazione di stallo. Quindi, la caduta del governo Berlusconi, l'ascesa di quello tecnico con la complicità di "ABC" e dei poteri forti, istituzionali, economici e multimediali, le riforme lacrime e sangue su pensioni, Imu e mercato del lavoro e, alla fine, ci ritroviamo oggi con un pugno di mosche in mano e un partito, che avrebbe dovuto essere egemone (nel senso di sapere indicare agli altri la strada da seguire) che invece litiga al suo interno su unioni gay e su primarie; argomenti per loro importanti ma che credo risultino secondari rispetto alla esigenza di indicare una strada per uscire dal tunnel della crisi economica nella quale ci troviamo! Insomma, il partito della retta via, quello che solo qualche mese fa era sicurissimo che tolto di mezzo Berlusconi si sarebbe potuto avere addirittura un calo immediato dello spread, si scopre oggi non ammutolito, il che sarebbe già un fatto positivo, ma devastato da lacerazioni interne. Immaginate quindi gli esponenti del Pd all'opera in un'eventuale coalizione di governo: credo che dalle finestre di Palazzo Chigi volerebbero gli stracci. Del resto nella sinistra sono ancora scioccati dalla negativa esperienza di governo fatta dell'Unione di prodiana memoria, e ogni segnale di una recrudescenza di quel clima riapre ferite mai del tutto rimarginate. Ecco perché la Lega Nord, con il suo segretario federale Roberto Maroni, si è fatta promotrice di una proposta che riformi il sistema di voto garantendo però due cose: un premio di governabilità e il ripristino delle preferenze. Due novità che, se introdotte, metterebbero chi vince nelle condizioni di governare davvero, e darebbero al cittadino la possibilità di scegliere il proprio rappresentante in Parlamento. Le proposte della Lega Nord però non si fermano alla legge elettorale, ma riguardano anche le riforme istituzionali, come il Senato federale e una giusta riduzione del numero dei parlamentari, che si farebbe ancora in tempo ad approvare entro la legislatura. Sempre che, nel frattempo, il Pd smetta di litigare e si occupi davvero delle cose più urgenti per il Paese.


venerdì 6 luglio 2012

L'ECO DI BERGAMO - 06/07/12 - LEGA, STUCCHI E' IL VICE DI MARONI

Giacomo Stucchi è stato nominato vicesegretario di Roberto Maroni, responsabile dell'ufficio politico. L'annuncio è stato dato in via Bellerio. Nella squadra che affiancherà Maroni anche Federico Caner di Treviso, nominato vicesegretario vicario, che si occuperà di scuola di formazione e selezione, infine Elena Marcanti, torinese, membro della giunta Cota. L'ufficio sarà composto da 11 dipartimenti e i nomi dei responsabili saranno annunciati lunedì prossimo al consiglio federale da Stucchi. Ci saranno poi 2 consulte, una dedicata agli amministratori locali e una a identità lingue e consulte mondiali, che saranno delle sorte di forum aperti ai contributi di tutti, non solo dei leghisti. Qualcuno a Maroni ha fatto notare che si tratta di una struttura simile a quella dei vecchi partiti lui ha sorriso rispondendo che è "come una volta era la Lega. La riorganizzazione è un ritorno al futuro". Maroni ha poi detto la parola fine in merito alle voci che vogliono la cancellazione del raduno di Pontida. «Leggo con stupore sul Corriere della sera che avrei deciso di non fare più Pontida - ha detto -. Qui c'è qualcuno che beve troppo vino: Pontida non sarà mai cancellata, ma siamo matti?». «Pontida - spiega sul proprio profilo di facebook - è la nostra identità, il nostro cuore, il nostro popolo. Il problema è che la Lega sta riprendendo fortemente consenso tra la gente (i sondaggi dicono che siamo tornati sopra il 6% e siamo in crescita) e allora le cercano tutte per romperci le palle. Poveretti loro, non non molleremo mai», conclude. Con ogni probabilità il prossimo raduno a Pontida si dovrebbe tenere a metà ottobre.



mercoledì 4 luglio 2012

BERGAMO SERA - 04/07/12 - CARENZA ORGANICO POLIZIA: INTERROGAZIONE DELLA LEGA

I deputati bergamaschi della Lega Nord Giacomo Stucchi, Pierguido Vanalli e Nunziante Consiglio hanno presentato un’interrogazione parlamentare sulla carenza d’organico delle forze dell’Ordine di stanza a Bergamo. Ecco il testo. “La Questura di Bergamo fatica, con il personale a disposizione, a controllare il territorio di competenza della Polizia Stradale con due volanti per turno. Accade spesso, come ad esempio ieri 2/07/2012 nel turno che va dalle 19 all’1 di notte, che sul territorio bergamasco la Polizia Stradale non aveva nessuna pattuglia. La carenza di organico in materia di sicurezza del territorio, più volte lamentata dagli interroganti, si acuisce nel periodo estivo a causa della legittima fruizione delle ferie da parte degli addetti del settore; tale insufficiente pattugliamento del territorio bergamasco favorisce conseguentemente il moltiplicarsi di episodi di violenza, criminalità e di altre azioni illegali. Chiediamo al ministro dell’Interno se non ritenga opportuno incrementare l’organico in dotazione presso la Questura di Bergamo, al fine di controllare adeguatamente il territorio bergamasco e tutelare la popolazione”.

L'ECO DI BERGAMO - 04/07/12 - LA RIVOLTA DI BIANZANO FINISCE IN PARLAMENTO

La rivolta di Bianzano finisce in Parlamento. Lo preannuncia l'onorevole Giacomo Stucchi (Lega Nord). «Un comportamento inaccettabile» quello dei profughi accolti nell'albergo della Val Cavallina secondo il deputato leghista. «Merita un atto ispettivo, non una semplice lettera al ministero. Oggi ci muoveremo per redigere un'interrogazione o un'interpellanza a Roma » continua. Stucchi è fermo nella condanna della rivolta dei profughi libici. «Le strutture di accoglienza e gli alberghi – spiega – hanno dato la loro disponibilità a ospitare i profughi e questa è la moneta con cui sono ripagati. Un albergo distrutto ed episodi di violenza: si tratta di un comportamento inaccettabile». «No accoglienza a 5 stelle». «Queste persone, fuggite dalla guerra, hanno il diritto di essere ospitate – conferma l'onorevole leghista – in condizioni dignitose, ma non possono arrogarsi il diritto di un'accoglienza a cinque stelle. Ci sono poi dei diritti, ma anche dei doveri, in primis quello di una buona educazione e del rispetto delle regole del Paese che li ospita». «Quanto accaduto – continua – ci porta a muoverci con una certa fermezza per richiedere un intervento del ministero dell'Interno. Non basta una semplice lettera che ponga la questione ma un vero atto ispettivo, decideremo domani (oggi per chi legge ndr) se si tratterà di un'interrogazione o di un'interpellanza». Il caso di Bianzano rimette al centro dell'attenzione la gestione politica della presenza dei profughi in fuga dal conflitto libico. «Il conflitto però ora è finito – ribadisce Stucchi –: in Libia ci saranno libere elezioni tra qualche giorno. Si presuppone possa nascere una democrazia seppur rudimentale. Ci sono presupposti per ritenere che non siano più luoghi pericolosi e in cui è possibile rientrare».La questione giuridica. Il problema però è che i profughi sono stati accolti come richiedenti asilo politico e non con permesso di soggiorno umanitario. Fu proprio l'allora ministro dell'Interno, Roberto Maroni, a scegliere questa strada. Una soluzione che però ha creato un corto circuito. Chi si è visto riconoscere lo status di rifugiato deve essere accolto e mantenuto nel Paese in cui ha richiesto l'asilo. Molti però non si vedono lo status riconosciuto perchè fuggono da una guerra ma sono per lo più emigranti in Libia da altri Paesi. Nulla insomma vieterebbe di rientrare nei loro Paesi di origine, per lo più dell'Africa centrale. Paesi con cui la maggiorparte non ha più contatti da tempo e da cui è fuggito per altre guerre e carestie. «Le convenzioni internazionali – prova a ipotizzare Stucchi – impongono che l'aiuto può essere dato dal Paese democratico più vicino al loro, e quindi potrebbe essere proprio la Libia ora a prendersene carico. Inoltre ritengo che non possiamo farci carico noi del fatto che non vogliono tornare nel loro Paese d'origine ». Stucchi infine pone anche il problema dei fondi: «Mi chiedo adesso chi rifonderà i danni dell'albergo – conclude – visto che la politica dell'attuale Governo è quello di ritardare tutti i pagamenti il più possibile. Una politica miope che in generale compromette l'economia del Paese».

ECO DI BERGAMO - 04/07/12 - L'HOTEL DEVASTATO DAI PROFUGHI: "CARO MINISTRO, QUANDO PAGHI?"

La vicenda dell'hotel di Bianzano devastato dai profughi finisce in Parlamento. Tre parlamentari della Lega - Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli - hanno presentato una interrogazione scritta al ministro dell'Interno. Tra sabato 30/06/2012 e lunedì 2/07/2012 - scrivono i tre onorevoli leghisti - si è verificata in un albergo sito nel Comune di Bianzano una vera e  propria rivolta violenta di un gruppo di profughi africani, ospiti nella bergamasca,  in quanto hanno chiesto asilo politico in Italia; nel bilancio di questo grave episodio di violenza vanno ricordati un carabiniere contuso, un albergo completamento devastato e tanta paura da parte dei proprietari dell'albergo e della popolazione del Comune di  Bianzano, oltre che due arresti; il gruppo era stato accolto all'albergo “Bonanza”, i cui titolari, scadendo lunedì 2/07/2012 il periodo di ospitalità, avevano deciso di chiudere l'hotel in quel giorno; sono dunque partite, in accordo con la Prefettura di Bergamo, le procedure per accompagnare i rifugiati nelle altre strutture disponibili; non tutti i rifugiati però hanno gradito lo spostamento: volevano essere trasferiti in strutture più vicine a Bergamo o Milano; dieci rifugiati hanno messo a soqquadro l'albergo di Bianzano: alcuni sono andati in giardino, spogliandosi e minacciando di togliersi la vita, altri sono saliti nelle stanze distruggendo quanto hanno trovato; la titolare è stata spintonata e ha dovuto chiamare i carabinieri, chiudendosi a chiave nel ristorante insieme al figlio e a una collaboratrice, ma i profughi hanno sfondato la porta e continuato i danneggiamenti». Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli - scrivono al ministro «ritengono inaccettabile un simile comportamento da parte di queste persone, che se hanno il diritto di essere ospitate non hanno certamente il diritto di distruggere un albergo e di commettere azioni violente senza pensare di doverne rispondere come un qualsiasi cittadino italiano». I parlamentari del Carroccio chiedono al ministro «se intenda con urgenza provvedere a risarcire i danni causati dai profughi, affinchè possa riprendere l'attività commerciale dell'albergo di Bianzano, in considerazione del grave periodo di crisi economica e contemporaneamente a saldare le pregresse incombenze economiche dovute ai proprietari per l'ospitalità dei profughi in questione, che risultano non pagate da più di sei mesi». E ancora «quali iniziative intende intraprendere al fine di attuare una sana politica in materia di immigrazione, che salvaguardi la sicurezza e i diritti delle comunità ospitanti ed eviti il ripetersi di tali gravi fatti».

lunedì 18 giugno 2012

ECO DI BERGAMO - 17/06/12 - NUOVO ORATORIO DI STEZZANO: 2.000 ALL'INAUGURAZIONE DEL VESCOVO

Stezzano, l'inaugurazione dell'oratorio. Un tripudio di palloncini rossi a forma di cuore, liberati nel cielo da tantissimi ragazzi, ha festeggiato a Stezzano, l'inaugurazione del nuovo oratorio Sacro Cuore, realizzato dopo un lunghissimo e impervio cammino, e una spesa di 6 milioni di euro (un milione e mezzo stanziati dal Comune e 410 mila dalla Fondazione Cariplo). Il grande cuore rosso dell'oratorio si trovava stampato anche sulle magliette «I love Stezzano» distribuite per l'occasione alle oltre duemila persone che non hanno voluto mancare a questo attesissimo evento per la comunità, accogliendo con scroscianti applausi l'arrivo del vescovo Francesco Beschi. Numerose le autorità civili e religiose presenti, tra cui il parroco don Mauro Arizzi con il direttore dell'oratorio don Angelo Cortinovis (che dopo ben 15 anni di permanenza lascerà Stezzano per Pradalunga dove è stato nominato parroco) e tutti i sacerdoti del paese, compresi i nativi e coloro che vi hanno prestato servizio negli anni, l'arcivescovo emerito di Siena Gaetano Bonicelli e il vicario episcopale monsignor Maurizio Gervasoni. Presenti anche il sindaco Elena Poma accanto alla giovane Michela Teani, sindaco del consiglio comunale del ragazzi, e i parlamentari Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio e Giovanni Sanga. Nella stipatissima arena estiva, non nascondendo l'emozione, don Mauro ha ricordato come il nuovo oratorio sia il frutto «di ciò che tanti hanno seminato e coltivato prima di noi e dell'impegno di tutta la comunità di Stezzano che si è sentita coinvolta in questo progetto».

venerdì 25 maggio 2012

BERGAMOSERA - 25/05/12 - STUCCHI: SULLE RIFORME E' STATO PERSO TROPPO TEMPO

“Noi della Lega Nord siamo dei riformatori di lungo corso ma abbiamo sempre dovuto combattere, e continuiamo a farlo anche adesso, contro un muro di gomma”. Lo ha detto il deputato bergamasco della Lega Giacomo Stucchi. “C’è un blocco di potere trasversale, ai partiti e alla società civile, che da sempre si batte per non far cambiare nulla in questo Paese e lasciare inalterato lo status quo. Ecco perché ci fa ancora più rabbia, e ci dà quindi la carica per continuare la nostra lotta, l’ipocrita slancio riformista dell’ultima ora da parte della maggioranza che appoggia il governo in carica”, sostiene Stucchi. “Non c’è dubbio che se dei cambiamenti si approveranno, a cominciare dalla riduzione del numero dei parlamentari, la Lega Nord non si tirerà indietro e darà come sempre il suo contributo; ma quanto tempo perso in chiacchiere inutili. Se fosse passata a suo tempo la nostra riforma costituzionale avremmo già da tempo ammodernato l’architettura costituzionale e oggi, magari, ne avremmo già goduto i frutti in termini economici e di efficienza”, conclude il leghista.

mercoledì 23 maggio 2012

BERGAMO SERA - 23/05/2012 - STUCCHI (LEGA): MOMENTO DIFFICILE, CI RIPRENDEREMO

“Dobbiamo lasciarci alle spalle alla svelta la tornata elettorale appena celebrata e superare il momento difficile che sta vivendo il nostro Movimento”. E’ il commento del deputato bergamasco della Lega Giacomo Stucchi dopo i ballottaggi che hanno visto il Carroccio soccombere in 7 confronti su 7. “La questione settentrionale, con tutte le sue sfaccettature, è ancora lì sul tappeto e ha bisogno di una nuova Lega Nord che la porti avanti e ne risolva, una volta per tutte, i punti cardine” spiega Stucchi. “Saranno i nostri congressi a dettare la linea politica del prossimo futuro, ma qualunque sia la strada che si sceglierà di imboccare ciò che conta è spezzare quelle catene che da troppo tempo impediscono alla parte più produttiva del Paese di pensare al bene dei propri cittadini, dovendo invece sobbarcarsi anche del fardello di chi da troppo tempo è abituato ad appoggiarsi ad altri per risolvere i propri problemi”. “Dobbiamo partire dai militanti, da sempre linfa vitale della Lega, e da quella classe dirigente che non ha mai perso il senso del dovere nel portare avanti la causa comune non dobbiamo mai cedere il passo a quanti vorrebbero far cadere nell’oblio le ragioni del Nord” conclude il parlamentare del Carroccio.

giovedì 17 maggio 2012

L'ECO DI BERGAMO - 17/05/2012 - LEGA, STUCCHI: "SI', MI CANDIDO. CON SALVINI NESSUNO SCONTRO

«La candidatura di Roberto Maroni alla guida della Lega Nord è il segnale della volontà di cambiare la prospettiva con cui guidare il movimento»: Giacomo Stucchi, parlamentare bergamasco del Carroccio, spiega il senso delle prossime scelte della Lega anche alla luce delle vicende giudiziarie che stanno coinvolgendo il partito. Stucchi conferma, fra l'altro, la propria disponibilità a candidarsi alla segreteria nazionale della Lega lombarda in occasione del congresso in programma a Bergamo l'1 e il 2 giugno.
Da dove riparte la Lega?
«Più che ripartire, torna a correre. La Lega non si è mai fermata grazie al lavoro fatto sul territorio dai nostri amministratori e militanti che, anche in una situazione di estrema difficoltà, hanno portato avanti la campagna elettorale. Riparte da tutte queste persone che sono presenti sul territorio e nelle nostre amministrazioni locali. Tutto questo ci dimostra che la Lega è entrata nella coscienza delle persone, della nostra gente ed è altra cosa rispetto a quello che ha combinato un numero limitato di persone che va condannato e perseguito».
Come sono gli umori della base?
«Abbiamo fatto assemblee con i militanti e dato loro la possibilità di confrontarsi. La base, che è la vera ossatura della Lega, ha avanzato osservazioni e critiche giuste, costruttive e utili. In modo pragmatico e "padano" ha evidenziato, anche con durezza, alcune cose che non potevano essere accettate e difese. E ha fatto richieste specifiche. Queste richieste sono state tenute in gran parte in considerazione quando si è trovata una soluzione diversa per quanto riguarda la futura guida della Lega: una soluzione che prevede un ruolo diverso per Bossi, come presidente, e un ruolo molto importate per Maroni, come segretario».
Maroni è, quindi, il candidato unico alla segreteria?
«È sicuramente il candidato più forte, mi auguro che sia anche il candidato unico. Nessuno può impedire ad altri di candidarsi, ma credo che, nella logica dell'unità del movimento, sia inutile presentare candidature alternative. La scelta di Maroni è alla base di un accordo complessivo condiviso da parte di tutti i segretari della Lega delle varie Regioni. Maroni è al di fuori da certe vicende, è il segno che c'è la volontà di cambiare la prospettiva con cui guidare questo movimento».
Continuerete nell'opposizione al governo Monti?
«L'opposizione viene fatta su tutte le cose che vanno contro l'interesse della nostra gente. Non capisco perché ora non si muovano critiche a questo governo che continua ad effettuare tagli in settori delicati. Anche l'Anci ha capito che l'Imu è una tassa che non può essere accettata. La nostra Imu era impostata in modo diverso ed era una tassa che rimaneva ai Comuni. Mi fa piacere che l'Anci rivendichi ora la stessa cosa e che non accetti lo scippo da parte di Roma di questi soldi».
Vi sentite in competizione con i grillini?
«No. È facile acquisire consenso nella fase della protesta. Il problema è la proposta, il saper governare. Mi sembra che dietro i grillini ci sia solamente Grillo. I grillini ci hanno, forse, ricordato alcune cose riguardo all'essere movimento. Per un certo periodo siamo diventati un partito, dimenticando la nostra natura di movimento. Ora per noi è importante tornare ad essere pienamente movimento e, soprattutto, a fare sindacato territoriale: dobbiamo cercare di rappresentare, in tutte le istituzioni dove siamo presenti, le esigenze dei territori che rappresentiamo».
A che punto è la sua candidatura a segretario nazionale della Lega lombarda?
«Ho dato la mia disponibilità a candidarmi, subordinata al fatto che ci sia una condivisione su una candidatura unica. Anche Matteo Salvini potrebbe ricoprire questo incarico. All'interno del movimento ci sono gerarchie e regole da rispettare. È una scelta da condividere con Maroni, segretario in pectore: a lui spetta dare l'indirizzo sui ruoli che ciascuno di noi deve ricoprire, lui deve gestire al meglio la squadra. Né io, né Salvini siamo, ad oggi, ufficialmente candidati: non è ancora partita nessuna raccolta firme. Di certo al congresso non ci sarà alcuno scontro fra noi. Si candiderà l'uno o l'altro».
Chi sono i volti nuovi che stanno emergendo nella Lega di Bergamo?
«Il segretario provinciale Cristian Invernizzi ha dimostrato di avere i numeri guidando una provincia come Bergamo, la più complessa di tutta la Lega. Poi ci sono tanti amministratori capaci: la futura classe dirigente nasce dal territorio ed è composta da coloro che hanno fatto la palestra nelle amministrazioni, dimostrando di avere i numeri. Queste persone avranno un peso sempre maggiore nel movimento».
Come giudica le ultime vicende giudiziarie che stanno coinvolgendo direttamente Bossi?
«Quello di oggi (ieri per chi legge, ndr) era un atto dovuto che serve ad accertare eventuali responsabilità, che per noi sono prima politiche che penali. Tutte le persone che oggi sono state oggetto di un avviso di garanzia non ricoprono più gli incarichi politici che avevano prima. Già questo è un segnale importante. Siamo un partito che, appena avuto un problema, in un mese ha visto stravolto il proprio vertice con un rinnovamento veloce e di qualità della classe dirigente. Lo abbiamo fatto mantenendo i valori di riferimento, sapendo quanto è importante e prezioso quello che ci ha insegnato Bossi, ma guardando al futuro».

mercoledì 9 maggio 2012

L'ECO DI BERGAMO - 09/05/2012 - VOTO, LA LEGA INCASSA IL COLPO. MA IL VERDE NON SBIADISCE

La Lega incassa il colpo del minitest elettorale del 6-7 maggio, ma dice che è ancora in piedi ed è pronta a ripartire. Anzi, si mette sui banchi e impara la lezione delle urne: divisi si perde (lo insegnano Mozzo,Villongo, Curno), i bravi sindaci vincono (vedi Brembate Sopra e Capriate), le squadre unite anche (Cisano). Ergo: valorizziamo i bravi sindaci anche all'interno del movimento. La morale, però, parte forte di una Bergamasca in cui il verde non sbiadisce: la Lega ricorda che governa con sindaci propri in 52 Comuni, ed è in maggioranza in altre 19 amministrazioni. L'appuntamento più importante a stretto giro di boa - per ora confermato al Teatro Gavazzeni di Seriate - è il 25 maggio, quando i sindaci lumbard della Lombardia si raduneranno con i triumviri per rilanciare la protesta fiscale contro l'Imu e l'azione territoriale. Poi verrà la stagione dei congressi (1-2-3 giugno quello federale a Bergamo, il 30 giugno e il 1° luglio quello nazionale; in mezzo la ricarica di Pontida, il 10 giugno). «E qui – rilancia il deputato Giacomo Stucchi – la Lega cambierà radicalmente faccia, non in termini di proposta politica (i valori di riferimento restano quelli che ci ha insegnato Umberto Bossi), ma nel modo di essere "sindacato territoriale", per allargarci anche al di là di chi è strettamente leghista. Dobbiamo trasformare il consenso ottenuto dai nostri bravi amministratori (a Cisano, Brembate Sopra, Capriate) in consenso politico». Nei congressi si deciderà anche se, in futuro, si continuerà a correre da soli o si tornerà col Pdl. «Per questi ballottaggi – si augura Stucchi – spero venga lasciata libertà a ogni singola realtà comunale».

giovedì 12 aprile 2012

BERGAMO SERA - 12/04/12 - STUCCHI: CI ASPETTANO SFIDE DIFFICILISSIME

“Adesso si torna a correre ad una velocità per noi abituale, con Umberto Bossi, con Roberto Maroni, e con tanti altri soggetti capaci di cui il nostro movimento fortunatamente dispone”. Lo ha detto il deputato bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi, all’indomani della manifestazione alla fiera di Bergamo dei leghisti che ha incoronato, quasi ufficialmente, l’ex ministro Maroni alla guida del movimento. “Deve essere chiaro però che non ci dovranno essere sconti per nessuno e che la figura e il ruolo di Bossi non sono, e non saranno mai, messi in discussione” ha precisato Stucchi -. Mentre al contrario per certi personaggi, che hanno approfittato di alcune circostanze per trarre vantaggi personali a scapito dell’interesse del movimento, devono scattare adeguate sanzioni interne”. Dopo la serata dell’orgoglio leghista, continua il parlamentare del Carroccio “abbiamo davanti sfide difficilissime. Un intero sistema di potere e di partiti, dall’estrema sinistra all’estrema destra, sta letteralmente massacrando il Nord, le famiglie più deboli, le piccole e medie imprese. Registriamo dati sulla disoccupazione mai visti dalle nostre parti e tutto questo perché con le nostre risorse dobbiamo pagare i debiti contratti, e non onorati, da altri”. “Monti e i suoi ministri – prosegue Stucchi – hanno pensato di risolvere tutto con nuove tasse ma, in più di un’occasione, hanno dimostrato una preoccupante approssimazione sul piano legislativo, ma anche una dotta incapacità nel risolvere le tante questioni sul tappeto che, a partire da quelle economiche, si sono solo aggravate. In questo contesto – conclude – serve, oggi più che mai, una Lega Nord coesa e determinata a difendere gli interessi della nostra gente e del nostro territorio”.

mercoledì 11 aprile 2012

ECO DI BERGAMO - 11/04/12 - STUCCHI: E ADESSO TOCCA AI QUARANTENNI

«Il rinnovo grazie a una nuova classe dirigente con i sindaci più in vista» Calderoli? «Qualcuno non lo ama molto, ma ha fatto un lavoro enorme»

«Un'altra serata storica. E adesso al diavolo chi pensa alle spaccature» è la conclusione di Giacomo Stucchi, a cena con il triumvirato nel dopoevento. «Congresso federale anticipato a giugno. I congressi nazionali si fanno entro il termine di quello della Lombardia, 2 o 3 giugno!» aveva detto ancora nel pomeriggio, parlamentare in maglietta con scopa e pollaio e giacca verde bosco – anticipando quello che sarà il succo della serata mentre guidava un gruppo di militanti ad appendere uno striscione tecno che spiega lo stato d'animo del popolo verde: no alla pulizia intesa come sanzioni, si alla pulizia come espulsione. «Ci saranno notizie attese – risponde al giornalista che lo rincorre – Bossi e Maroni sicuramente comunicheranno le sanzioni che venerdì adotterà il consiglio federale». Espulsione per Rosi Mauro come vuole la base? «Lo dirà Maroni. Tante cose, pulizia senza guardare in faccia a nessuno di sicuro, una nuova classe dirigente con i quarantenni della Lega. Occorre ripartire». Manca ancora un'ora all'inizio e alla Fiera è un fiume di fazzoletti e scope verdi che entrano baldanzose. Stucchi scambia abbracci e saluti, indirizza al banco delle magliette, più rilassato di quanto si potrebbe supporre. Evidentemente le decisioni sono state prese, la sera serve solo a ufficializzare un nuovo corso che è già nei fatti. «Maroni dirà che si costruisce una nuova classe dirigente con i quarantenni della Lega». Pescherà anche fra i sindaci? «Di sicuro nella dozzina di quelli più in vista». La Lega allora riparte? «La Lega non si è mai fermata, tanti amministratori hanno continuato a lavorare anche in mezzo alla bufera. Però questa cosa ci ha rallentato, dobbiamo ricominciare a correre come piace a noi». «Questa cosa» è per i militanti che ci credono la fine del regno di Umberto I, il mitico re guaritore del Nord che trasformato in re ferito rischia di rendere tutta la Padania una terra desolata. E contro il rischio di contagio elettorale il gruppo dirigente scarica il Cerchio magico, così visibile, così comodo. «La gente ti ferma – spiega Stucchi –, dice: fuori dalle scatole quelli, noi siamo una cosa diversa. La gente è arrabbiata, ma è bello questo perché significa che il movimento è entrato nella coscienza». Cosa vi chiede la base? «Via il Trota e quelli come lui, noi siamo altro e voi dirigenti dovete dimostrarlo. C'è molta aspettativa per questa sera e molta fiducia in Maroni». Maroni, appunto. È la sera dell'investitura? «Nessuno disconosce il ruolo passato e presente di Bossi, ma è la coppia al comando». Pausa e aggiunta: «Più altri che arriveranno, presi nella cerchia dei quarantenni». Un'altra cerchia? E Calderoli che, anche mutatis mutandis, di anni ne ha 56 giusti? «Calderoli è uno dei triumviri, un soggetto importante nella Lega, ha un suo seguito ed è responsabile dell'organizzazione nazionale, un lavoratore non indifferente, non è facilmente sostituibile». Magari non amatissimo da tutti? «Magari, ma ha fatto un lavoro enorme». Il capannone si riempie. Cos'è la storia che vi hanno fregato i terroni? «Eh – sogghigna divertito – certo se si va a vedere questa cosa... La Lega è nata contro certi modi bizantini che non ci piacevano, questa cosa lascia perplessi». Torna l'antimeridionalismo esplicito... «Esce la diffidenza che ci porta a dire che siamo orgogliosi di essere quel che sia siamo». Ndrangheta a parte, della signora Marrone, la moglie di Bossi, che ne fate? La risposta arriva secca: «Deciderà il consiglio federale, ma non si guarda in faccia a nessuno. La gente è incazzata, la rabbia e l'orgoglio, ho detto prendendo a prestito dalla Fallaci. Siamo qualcosa di diverso da quello che esce dalle intercettazioni, siamo orgogliosi di quello che siamo». Di quello che pensavate di essere. «Non è l'azione di quattro persone che hanno sbagliato pesantemente a condizionare il lavoro di 25 anni... Certo devono uscire, se poi dovessero essere assolte dovranno essere reinserite. Intanto chapeau a chi si dimette». Quattro? «Anche dieci, lo sanno tutti che Bossi non ha mai saputo quanti ne aveva in tasca». La sentiamo da giorni questa.... «Per essere chiaro, i barbari eran gente che si era scocciata che intorno a Bossi gli dicessero che capogruppo e vicepresidente erano amati dalla gente e che non c'erano problemi di contabilità». Adesso parte la nuova Lega, Maroni lo dirà. E nel nuovo corso Stucchi che farà? «Nella nuova Lega Stucchi è un militante. Vediamo cosa c'è da fare. Mi hanno sempre chiesto di far le cose, io non mai preteso nulla». È quasi l'ora, fuori si sente già acclamare Maroni.

venerdì 6 aprile 2012

L'ECO DI BERGAMO - 6/04/12 - BERGAMO RESTA VERDE: MARTEDI' LA SERATA DELL'ORGOGLIO LUMBARD

«All'11 settembre della Lega noi reagiremo come gli americani. Oggi non c'è rassegnazione, ma "Rabbia e orgoglio" di appartenenza»: Giacomo Stucchi, parlamentare bergamasco della Lega Nord, cita in modo esplicito il titolo del libro di Oriana Fallaci per descrivere lo stato d'animo nel Carroccio dopo le dimissioni del leader storico Umberto Bossi. E per martedì prossimo è in programma la «Serata dell'orgoglio leghista» che si terrà al Palacreberg alle 20,30: alla manifestazione nazionale saranno presenti tutti i big del partito, mentre rimane incerta la partecipazione di Bossi. Con le proprie dimissioni, sottolinea Stucchi, «Bossi ha dimostrato di non avere nulla da nascondere: vuole che si faccia chiarezza. È stato nominato un nuovo amministratore ed è stato chiesto a una società esterna di verificare i conti. È un segno di trasparenza». L'ex tesoriere Belsito, taglia corto Stucchi, «va espulso. Con tutti gli altri bisogna accertare le responsabilità senza guardare in faccia alle persone e al cognome che portano». «Si è chiusa un'epoca con un atto di coraggio da parte di Bossi – afferma Cristian Invernizzi, segretario provinciale del Carroccio –: la scelta di dimettersi è un atto che gli fa onore. Sono convinto che Bossi sia estraneo a quanto emerso: chiunque altro, invece, non è al di sopra di ogni sospetto. Valuteremo e, se qualcuno avesse sbagliato, sicuramente la giustizia della Lega sarà più veloce di quella dei magistrati». Ora, conclude Invernizzi, «si apre una fase transitoria che dovrà portare al congresso federale». Ettore Pirovano, presidente della Provincia, afferma: «Umberto Bossi, che credo sia l'unico che porta questo cognome ad essere assolutamente estraneo a quanto è successo, ha dimostrato ancora una volta di essere un leader facendo un passo indietro per il bene del movimento. Non so se gli altri Bossi siano coinvolti – prosegue Pirovano –, ma Umberto è l'unico sul quale potrei anche rischiare di dare la mia parola: lo conosco da molto tempo e ho visto il suo assoluto disinteresse per gli aspetti economici; non l'ho mai sentito parlare di soldi, non l'ho mai visto con un vestito più costoso di quelli che si comprano in un supermercato». La Lega, sottolinea Pirovano, «può essere ancora più forte se riuscirà a liberarsi in modo completo delle infiltrazioni nefaste, indegne e indecorose che ci hanno invaso in questi ultimi anni». Ora, sottolinea il presidente di via Tasso, «più che fare piazza pulita, bisogna passare la macchina per lucidare i pavimenti di marmo: devono venir via non solo i granelli di polvere, ma anche la crosta veramente indegna che si è depositata sul nostro movimento. Sono fiducioso che Maroni sia determinato nel fare piazza pulita in modo inequivocabile: la vera tragedia sarà se non verranno cacciati tutti quelli che hanno fatto cose indegne, di qualsiasi famiglia». Carolina Lussana, parlamentare del Carroccio, parla di «un momento molto triste: è difficile per me, nata e cresciuta politicamente nella Lega, immaginare una Lega senza Bossi come segretario federale. Bossi è arrivato alle dimissioni per tutelare la sua immagine, la Lega e per cercare di attenuare l'attacco rivolto al movimento. Bisogna fare sicuramente chiarezza: attendiamo l'accertamento delle responsabilità e non gli schizzi di fango. Se verranno accertate delle responsabilità, chi ha sbagliato dovrà rispondere. Mi auguro – prosegue Lussana – che ci sia il congresso per scegliere democraticamente chi dovrà guidare il nostro movimento. E mi auguro che Bossi possa ripresentarsi come segretario federale». A manifestare un'incondizionata fiducia nel Senatùr c'è anche l'onorevole Nunziante Consiglio, legato al fondatore della Lega da un rapporto stretto che va oltre la semplice amicizia: «Sull'onestà di Bossi sono pronto a mettere la mano sul fuoco e finché non avrò in mano le prove continuerò a credere nella sua rettitudine. Credo che Bossi sia rimasto vittima di chi lo attorniava e ha approfittato di lui; la mia stima e ammirazione per lui non sono venute meno, anzi sono accresciute per la dignità da lui dimostrata nel dimettersi da segretario del partito. Ora si rende necessario individuare i veri colpevoli e ripulire - come si usa dire - il pollaio. Sono convinto che col pattume non c'entra nulla perché mi risulta che non abbia mai fatto gran conto del denaro. A livello di segreteria provinciale si sta cercando di ricompattare il movimento, che a Bergamo è potente, a tutela del "capo" che resta una delle menti più lucide della Lega. Lui è stato l'elemento fondante e non vedo chi possa, senza di lui, interpretare la Lega».

lunedì 2 aprile 2012

BERGAMONEWS - 2/04/12 - DISOCCUPAZIONE RECORD. STUCCHI: "I PROFESSORI? LONTANI DAL PAESE REALE"

“I dati dell’Istat sulla disoccupazione sono chiari e indicano una sola cosa: che i professori con il loro governo devono scendere dalla cattedra per immergersi nel mondo reale”. Giacomo Stucchi, parlamentare bergamasco della Lega Nord non usa mezzi termini e va all’attacco. “Basterebbe che i ministri di questo governo chiedessero alla servitù come va il mondo, o magari la moglie di Monti che va al mercato chiedesse alle casalinghe che si trova a fianco quali difficoltà vivono per riuscire a far quadrare i conti a fine mese. Il governo Monti è fuori dalla realtà ed infatti prende misure che hanno penalizzato tutti i lavoratori”. I dati Istat però indicano che i più penalizzati sono i giovani che non riescono ad entrare nel mondo del lavoro. “Gli elementi da tenere in considerazione sono due. La prima è la riforma pensionistica adottata da questo governo che aumenta l’età per andare in pensione e blocca di fatto l’ingresso nel mondo del lavoro ai giovani. La seconda è la grave crisi che stiamo vivendo e per cui anche il governo tecnico non ha trovato soluzioni. In questo quadro ci sono persone che devono lavorare ancora per anni prima di andare in pensione, migliaia di persone che sono nel limbo degli esodati e poi ci sono i giovani che non riescono ad entrare nel mondo del lavoro”.
Anche se la riforma delle pensioni doveva essere fatta. “Partiamo da presupposto che questo governo di disastri ne ha fatti abbastanza. Poi bastava non stravolgere o attaccare lo scalone Maroni, ma la sinistra lo ribaltò pur di distruggere ciò che avevamo fatto. Così è arrivata la Fornero che ha fatto una riforma durissima, che penalizza più generazioni e che la sinistra che cosa fa? Vota senza fiatare e sostiene indistintamente riforme che penalizzano tutti”.
Non avrebbe fatto queste riforme? "Le riforme sono necessarie, ma si deve ascoltare la gente, le persone. I numeri dei professori vanno bene in teoria, nella pratica quei numeri indicano persone con una storia, una famiglia, un lavoro o la difficoltà di trovarlo. Prima tutti attaccavano Berlusconi e la destra, ora abbiamo un governo che mette abbondantemente le mani nelle tasche dei cittadini e la sinistra lo sostiene. L’unica opposizione nel Paese la sta facendo il sindacato".
E la lega che fa? "Noi facciamo un’opposizione dura, ma in Parlamento. Dove continueremo a dare battaglia a queste misure che non danno nessun beneficio al Paese e penalizzano milioni di cittadini".

sabato 31 marzo 2012

ECO DI BERGAMO - 31/03/12 - COSTI DELLA POLITICA. SUI BENEFIT E' SCONTRO TRA CASINI E VIOLANTE

Pier Ferdinando Casini rinuncia. Da ieri niente più benefit da ex presidente della Camera. Il leader dell'Udc non usufruirà più dell'apposito staff di segreteria, dell'auto di servizio, dell'ufficio con vista mozzafiato all'ultimo piano di Montecitorio, a sua disposizione dal 2006. Il leader dell'Udc spiazza così tutti e scavalca le polemiche per le nuove norme che gli riserverebbero i benefit fino al 2023. Faranno lo stesso anche gli altri ex presidenti? «Non intendo compiere esibizionismi», dice tranchant Luciano Violante. Mentre Fausto Bertinotti fa sapere che si atterrà alle regole. La polemica segue la decisione dell'Ufficio di presidenza della Camera di conservare fino al 2023 i benefit agli ex presidenti (Bertinotti, Violante, Casini e naturalmente Fini) che siano stati deputati nelle ultime due legislature. Mentre con la regola adottata dal Senato (stop a dieci anni dalla fine dell'incarico), Violante avrebbe dovuto lasciare subito l'ufficio di Montecitorio, Casini nel 2016, Bertinotti nel 2018. Ma Casini decide di non prestare il fianco a critiche e, con una lettera a Gianfranco Fini, rinuncia «con effetto immediato a ogni attribuzione». Con una scelta cui plaude l'Idv, che chiede anche agli altri ex presidenti, incluso Fini (che però è ancora in carica), di fare lo stesso. Mentre la Lega, con il bergamasco Giacomo Stucchi, rinfaccia a Casini di mantenere comunque i benefit di capogruppo Udc: «E allora sai che rinuncia...». Intanto protesta Irene Pivetti, unica ex presidente cui le norme tolgono da subito il beneficio, insieme a Pietro Ingrao (amaro regalo per i 97 anni compiuti oggi). Pivetti definisce «ingiusta» la «forca», non per sé, ma per le persone assunte nel suo staff, che perdono il lavoro. Di certo, l'accusa di esser «casta» e la mossa di Casini non piacciono però a Violante. Che verga una nota di fuoco: «Non ho mai partecipato a fiere dell'ipocrisia. Né intendo compiere esibizionismi». Dunque per ora l'esponente del Pd non rinuncia ai benefit. E Bertinotti? Dal suo entourage fa trapelare l'intenzione di «attenersi rispettosamente» alle regole. La novità è che inizia a farsi largo l'idea di cambiarle (e irrigidirle), quelle regole. «Casini solleva un problema politico», dice il questore Antonio Mazzocchi. E rinvia la palla a Fini: «Sta a lui decidere». Ma dalla presidenza della Camera fanno sapere che le norme sono state votate dall'Ufficio di presidenza e spetta a esso eventualmente cambiarle. Nella prossima riunione se ne potrà ridiscutere, se verrà sollevata la questione. Ma Fini manterrà la sua posizione terza. Intanto, di fronte allo stupore generale nell'apprendere che ogni deputato ha diritto tra l'altro a 1,5 chilogrammi di colla l'anno, Mazzocchi assicura che i questori daranno una sforbiciata alla dotazione di cancelleria già nella riunione del 4 aprile. A suo modo antipolitica, irrompe poi la dichiarazione del deputato del Pd Massimo Calearo: «Fino a fine legislatura non andrò più alla Camera», annuncia. «Premere un pulsante non serve a niente, meglio fare l'imprenditore». E confessa che lui, con lo stipendio da parlamentare, riesce però a pagarsi un «mutuo di 12 mila euro al mese». In serata, poi, Calearo ha corretto il tiro, spiegando che i commenti rispetto alla sue risposte «non corrispondono» al suo «vero pensiero, che è invece di grande rispetto per le istituzioni».

venerdì 30 marzo 2012

L'ECO DI BERGAMO - 30/03/12 - CIG IN DEROGA, EMANAZIONE LENTA. "A BERGAMO 1700 ASPETTANO L'ASSEGNO"

Un'interrogazione a risposta scritta è stata depositata al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali dall'onorevole bergamasco Giacomo Stucchi insieme a Nunziante Consiglio sui problemi che derivano dalla Cig in deroga. «Premesso che l'attuale momento di drammatica crisi internazionale sta costringendo numerosissime aziende della Provincia di Bergamo a pesanti ristrutturazioni dell'attività, con conseguenti riduzioni del personale e richieste di ammortizzatori sociali, le aziende che non hanno diritto alla cassa integrazione ordinaria devono attendere le necessarie autorizzazioni regionali che consentono di usufruire della cassa integrazione in deroga - si legge nell'interrogazione -. Nella sola Provincia di Bergamo sono circa 1700 le persone coinvolte che attendono, anche da sei mesi, di ricevere l'assegno loro spettante». Da qui la richiesta di conoscere «quali iniziative intenda intraprendere il Ministero al fine di verificare le motivazioni che causano un rallentamento all'emanazione dei decreti di autorizzazione della cassa integrazione in deroga, evitando di appesantire il già povero bilancio familiare dei lavoratori coinvolti nella bergamasca».

mercoledì 28 marzo 2012

L'ECO DI BERGAMO - 28/03/12 - GIBELLI LANCIA IL LOMBARDISMO


Il leghista, vicepresidente della Regione, faccia a faccia con gli imprenditori della Val Calepio. L'ex ministro Maroni rilancia sul fisco: «Per due anni giù di 15 punti la pressione sulle aziende»

Mariagrazia Mazzoleni
È il «lombardismo» una delle carte vincenti sui cui giocare per sconfiggere l'attuale crisi economica. A dichiararlo è Andrea Gibelli, vicepresidente e assessore all'industria e artigianato di Regione Lombardia, ieri a Telgate per incontrare gli imprenditori del territorio a conclusione della cinquantesima tappa di «Assessorato Itinerante». «Si tratta - ha spiegato Gibelli - di un vero e proprio blocco padano a difesa del sistema produttivo. Penso alla misura Start-up di impresa che dallo scorso anno prevede l'accessibilità ai finanziamenti per l'avvio di una nuova attività solo ai residenti da almeno cinque anni e la recente legge Harlem che regola l'apertura di attività del settore del commercio e artigianato. Quest'ultima si occupa in particolare - ha proseguito Gibelli - della produzione e vendita di alimentari, e lascia la possibilità al sindaco, in caso di eccesso di concorrenza e concentrazione, di selezionare le aperture secondo il principio di qualità delle nostre città. In questo modo è possibile salvaguardare il giusto equilibrio tra la presenza di attività tradizionali e le nuove aperture». E il vicepresidente di Regione Lombardia chiude con un auspicio: «I sindacati, le associazioni di categoria e le istituzioni devono fare la stessa battaglia per la tutela del territorio in maniera tale che non ci siano solo le istituzioni che tengono una certa barra ma tutto un sistema che tutela la nostra economia». Sul modello federale è ritornato anche l'ex ministro Roberto Maroni, accompagnato dallo stato maggiore della Lega: erano presenti gli onorevoli Giacomo Stucchi e Nunziante Consiglio, il presidente della Provincia, Ettore Pirovano, e il segretario provinciale Cristian Invernizzi. Davanti ad una sala gremita – circa 170 i presenti, per il 30% imprenditori locali – Maroni ha illustrato la ricetta padana per uscire dalla crisi. «I problemi strutturali sono principalmente tre: la pressione fiscale, l'eccesso di burocrazia e il sistema bancario lontano dalle imprese. Da soli rappresentano l'80% delle difficoltà degli imprenditori. Nel primo caso - ha spiegato l'ex ministro all'Interno - occorre ridurre da subito e per 2 anni la pressione sulle imprese almeno di 15 punti percentuali, lasciando alle Regioni l'articolazione su come intervenire». Ripropone invece l'applicazione dei costi standard, soprattutto in sanità, con il conseguente rimborso sulla media delle spese, per abbattere la burocrazia, e auspica che le banche più che ai loro conti, comincino a prestare attenzione all'imprenditoria. «Sono soluzioni concrete, ma il governo Monti si rifiuta di ascoltare. Adesso - ha concluso Maroni - tocca alle imprese fare sentire la propria voce». E gli imprenditori locali, durante il dibattito, non si sono fatti pregare, se non altro per cercare di capire cosa è possibile fare. «Avete a disposizione il voto - è stata la replica di Maroni - la possibilità di indire manifestazioni e tra poco anche una nuova presidenza di Confindustria. Spero che i nuovi vertici considereranno quello di Monti semplicemente come un governo e non un governo "amico"».

martedì 27 marzo 2012

L'ECO DI BERGAMO - 27/03/12 - "PATTO DI STABILITA' DA AMMORBIDIRE"

La Cancellieri ai sindaci: "Chiederò almeno la possibilità di pagare fornitori e servizi sociali".

di Benedetta Ravizza
«Ho letto il suo curriculum. L'articolo 84 della Costituzione fa per lei». Per il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri c'è anche l'augurio (espresso dal sindaco di Ciserano Enea Bagini e sostenuto dalla platea) di vederla presto presidente della Repubblica. Nell'incontro con gli amministratori locali all'ex Borsa Merci - nel ricordo dell'indimenticato Giuseppe Longhi, l'esponente della Dc primo cittadino di Romano per 28 anni - il tema è la sicurezza. «Bisogna stare accanto ai nostri sindaci, spesso molto soli di fronte a problemi molto grandi», dice l'ex prefetto. Patto di stabilità e sicurezza. Ma l'annosa questione (ribadita da alcuni sindacati di polizia alla vigilia della visita del ministro) del risicato organico (fanalino di coda nelle classifiche nazionali) delle forze dell'ordine in dotazione alla Bergamasca è tabù. Resta sottotraccia, col ministro che si limita a dire che farà il possibile, e che comunque «la sicurezza non sono solo le forze dell'ordine. Sono preziose e guai a non averle, ma la risposta non è la militarizzazione del territorio, mettendo uno-dieci-cento uomini a ogni angolo. La sicurezza è la capacità di vivere una vita integrata solidale». Prevenzione, quindi - come dice il sindaco Franco Tentorio - e non solo repressione: «Una città illuminata e più viva, con feste e movida, è una città più sicura».
La lady di ferro - abituata «a fare le cose, poi a raccontarle», come lei stessa dichiara - lascia qualche spiraglio in più sul possibile ammorbidimento del Patto di stabilità. «Presiedo la commissione che se ne occupa – fa un excursus –. Dobbiamo fare qualcosa di miracoloso, quando si tratta di temi economici ci muoviamo sull'orlo di un baratro in cui non dobbiamo cadere. Ma stiamo lavorando per dare ai Comuni più virtuosi margini d'azione almeno per pagare imprese e fornitori, e i servizi sociali». Le richieste dei Comuni. Le richieste dei Comuni le mette sul tavolo il sindaco di Solza (nonché responsabile dei piccoli comuni per l'Anci) Maria Carla Rocca. «Non capita tutti i giorni che chi rappresenta 2 mila abitanti possa rivolgersi direttamente a un ministro», esordisce, prima di passare ai cinque punti: «Ci preoccupa la liberalizzazione degli orari delle attività commerciali, anche perché, ad esempio, consente alle sale gioco, con i problemi sociali che comportano, di restare aperte 24 ore su 24; siamo da soli di fronte al problema dei nomadi: serve un coordinamento per affrontare la questione che viene rimpallata da Comune a Comune; va chiarita la questione della residenza per i cittadini extracomunitari, perché sul gioco dei "cittadini irreperibili" non abbiamo potere di controllo; bisogna affrontare il disagio della dispersione scolastica, molto elevata anche in Bergamasca; non si taglino le poltrone di assessori e consiglieri comunali in Comuni piccoli come i nostri, perché così si toglie ai cittadini la possibilità di maturare un'esperienza democratica e di partecipare alla vita politica». Tocca poi al sindaco di Ciserano Enea Bagini raccontare la sua vita da sindaco di frontiera: dalla necessità di protezione («Ho capito cosa voleva dire quando ho visto la Digos piantarsi nel mio ufficio») ai condomini fantasma di Zingonia, ai «corazzieri-viados» e relativi clienti che tutte le sere si riversano in strada, fino alla prima ordinanza in Bergamasca contro la deregulation degli orari dei negozi. «Ma parlarne con lei – si è rivolto al ministro – è come parlarne in famiglia, perché proprio quand'era prefetto sono partiti i primi interventi a Zingonia, proseguiti con quello che chiamo il mio "angelo custode", l'attuale prefetto Camillo Andreana». Il ricordo di Longhi. In sala anche alcuni deputati (da Giovanni Sanga del Pd a Giacomo Stucchi della Lega), esponenti di Provincia, Regione, tantissimi ex Dc e soprattutto una folta delegazione da Romano, arrivata con due bus. Il fil rouge dell'incontro - narrato dal portavoce del Comitato Giuseppe Longhi, Gianfranco Dodesini - è proprio la figura di Longhi, tratteggiata con intensità dal deputato Savino Pezzotta (Udc). «Andare alla verità della vita di Longhi – interviene, sostenendo anche la necessità di una nuova legge elettorale e di allargare la cittadinanza agli immigrati – è andare al senso della politica e del Comune. Longhi non ha mai fatto a meno della politica e non se ne può fare a meno neanche ora, che non gode di grandi favori, perché l'uomo non può vivere da solo, e ha bisogno di regole per vivere nel migliore modo possibile. E il primo luogo in cui ci si allena alla vita politica è il Comune, bisogna ripartire da lì». Infine il ricordo personale della Cancellieri: «Longhi otteneva quello che voleva, sempre con correttezza e senso istituzionale, grazie a una tattica frutto di una lunga scuola, perché era cresciuto nella politica. Mi fece visitare Romano: le scuole, le case per gli anziani in piazza, il centro sociale. Ricordo che alla fine gli dissi: "Se dovessi scegliere un posto dove vivere sceglierei Romano"».

L'ECO DI BERGAMO - 27/03/12 - L'APPELLO DEI POLITICI "NOVEM RESTI A BAGNATICA"

Assemblea fuori dall'azienda con gli esponenti bergamaschi. I sindacati: avviare subito un confronto a livello europeo.

Si sono fatti avanti uno ad uno, prendendo la parola di fronte a un centinaio di lavoratori Novem, sotto il sole caldo che tradiva un clima quasi estivo. Gli esponenti politici bergamaschi ieri hanno testimoniato la loro vicinanza ai dipendenti dell'azienda di Bagnatica, che circa un mese fa ha aperto la procedura di mobilità per 117 dipendenti su 289. L'assemblea si è svolta all'aperto, per la precisione all'esterno dei cancelli dell'azienda, dopo che questa aveva negato l'ingresso ai politici, motivo per cui sono state indette due ore di sciopero (stando al sindacato l'adesione è stata del 98%). Chi in giacca e cravatta, chi in polo (grigia quella dell'onorevole Giacomo Stucchi, sguarnito dell'abituale pochette verde posizionata nel taschino), gli esponenti bergamaschi hanno ricordato le «recenti aperture della Novem (a valutare il ricorso agli ammortizzatori sociali, ad esempio, ndr)» e l'importanza di «restare uniti in situazioni come questa». Un «bagno di umiltà» Il segretario provinciale del Pd Gabriele Riva ha parlato di un «bagno di umiltà», perché «la politica deve anche avvicinarsi ai problemi reali delle persone», come ha poi sottolineato Savino Pezzotta, deputato dell'Unione di centro. L'«orso bergamasco», richiamando le sue origini da operaio, ha sottolineato che «il lavoro è un elemento centrale in una società bene ordinata ed è importante affermarne il senso e il diritto». Rivolgendosi direttamente ai lavoratori, che formavano un semicerchio davanti a un tavolino di plastica bianco con sopra i caschi rossi degli operai e qualche bandiera del sindacato, Pezzotta ha detto: «Non me la sento di farvi gli auguri; vi dico piuttosto che bisogna andare avanti a batterci». «Bravo», applausi, riprese con i videofonini. Sulla stessa linea il parlamentare Pd Giovanni Sanga, che ha messo l'accento sul fatto che «occorre fare delle scelte che garantiscano tutele ai lavoratori e sviluppo alle imprese».
Il dibattito sull'articolo 18. Qualcuno ha chiamato in causa l'articolo 18 (vedi i segretari provinciali Gino Gelmi di Sel, Francesco Macario di Rifondazione comunista e Rochy Geneletti dei Carc), ma qualcun altro non ci è stato. «Il vero problema non è l'articolo 18 - ha affermato Francesco De Lucia, segretario provinciale del Psi - ma la stretta sul credito». E il leghista Stucchi ha detto: «Mi verrebbe facile fare un po' di polemica sull'articolo 18, ma non è questa la sede». Perché «non è mai facile parlare di fronte a persone che rischiano di perdere il posto di lavoro», anche se il parlamentare si è detto se non ottimista, almeno possibilista sul futuro della Novem: «Quando sono intervenuto sul caso Indesit di Brembate Sopra ho parlato subito di chiusura, mentre riguardo questa azienda dico che ci sono delle possibilità». Oggi, fra l'altro, «incontrerò il vicepresidente di Regione Lombardia Andrea Gibelli e gli sottoporrò il caso Novem, raccontandogli dei tanti volti che adesso ho di fronte». Per ottenere risultati positivi «dobbiamo lavorare tutti insieme, senza distinzioni politiche», come hanno evidenziato Nicola Gritti, segretario provinciale dell'Udc, e Mario Barboni, consigliere regionale del Pd. Matteo Rossi, consigliere provinciale Pd, ha precisato che «in questa situazione è importante che restiate uniti; dal canto nostro ci impegneremo per non far spegnere i riflettori sulla vicenda». In viaggio verso Vorbach. Intanto, in attesa dell'incontro di domani con l'azienda, i sindacati si preparano ad un viaggio a Vorbach, il quartier generale tedesco della Novem, per attivare il Cae (Comitato aziendale europeo) in modo da «avere un'interlocuzione a livello europeo», hanno spiegato Ivan Comotti della Fillea-Cgil e Gabriele Mazzoleni, segretario della Filca-Cisl. I politici bergamaschi sono disponibili «a confrontarsi a qualsiasi livello istituzionale perché, una volta trovato l'accordo sindacale, lo si ratifichi nelle varie sedi istituzionali con l'obiettivo che la multinazionale non abbandoni l'Italia». Allo sciogliersi dell'assemblea, con i politici che ripartivano sulle loro auto, una lavoratrice ha chiesto a un collega: «Ma cosa fanno, poi?».

BERGAMO SERA - 27/03/12 - STUCCHI (LEGA): LA MAGGIORANZA E' AL CAPOLINEA

“Se per un verso è vero che saranno le forze politiche presenti in Parlamento a legiferare sulla riforma del lavoro, dall’altro l’incertezza dimostrata nel decidere il percorso legislativo da adottare dà l’idea dell’approssimazione della maggioranza, e nella fattispecie del Pd, nell’affrontare temi molto delicati come quelli della riforma del mercato del lavoro”. Così in una nota il deputato bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi. “A questo punto però – continua l’esponente del Carroccio – c’è da chiedersi se la riforma del mercato del lavoro andrà in porto perché, dopo le dichiarazioni di Monti a farsi da parte, ci si potrebbe davvero avvitare in una crisi politica il cui esito sia quello di costringere Pdl, Pd e Terzo Polo ad assumersi le proprie responsabilità dinanzi al corpo elettorale”. “Staremo a vedere cosa accadrà – conclude Stucchi – di certo però tra coloro che hanno appoggiato il governo Monti in molti già si chiedono se ne sia valsa davvero la pena aver provocato una sospensione della democrazia con l’insediamento di un governo tecnico, che ha varato solo misure punitive per i cittadini e incrementato la pressione fiscale, ma soprattutto come fare per uscire dal vicolo cieco nel quale si sono cacciati”.

venerdì 23 marzo 2012

BERGAMO SERA - 23/03/12 - STUCCHI (LEGA): LIBERALIZZAZIONI, NUOVO SFREGIO ALLA DEMOCRAZIA

“Siamo dinanzi ad un governo-mostro non solo perché non è stato eletto dai cittadini, o perché ha alla base un’alleanza tra il diavolo e l’acquasanta, ma soprattutto perché se ne infischia ogni giorno delle più elementari regole della democrazia”. Così in una nota il deputato della Lega Nord, e Segretario dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio, Giacomo Stucchi. “Una disposizione costituzionale chiara e vincolante – continua l’esponente del Carroccio – obbliga alla copertura finanziaria ogni norma legislativa. Il governo Monti invece non solo nel decreto sulle liberalizzazioni è andato in deroga al suddetto obbligo ma, come ulteriore atto di disinteresse al rispetto delle regole istituzionali in un sistema parlamentare, ha pure posto l’ennesima questione di fiducia. Insomma – si domanda Stucchi – a quale altro sfregio alla democrazia dovremo assistere, prima che chi di dovere stacchi la spina a questo Governo antidemocratico e illiberale?”.

mercoledì 21 marzo 2012

BERGAMO NEWS - 21/03/12 - LA LEGA NORD INCONTRA IL MONDO DELLE IMPRESE

Martedi 27 marzo al centro monsignor Biennati di Telgate si terrà l’incontro tra gli esponenti della Lega Nord nelle istituzioni e gli imprenditori del territorio. L’incontro organizzato dalla sezione di Telgate - con la partecipazione delle sezioni di Grumello del Monte, di Chiuduno e di Bolgare - vedrà la partecipazione dell'ex Ministro degli Interni Roberto Maroni, del vice presidente di Regione Lombardia Andrea Gibelli, del presidente della Provincia di Bergamo Ettore Pirovano, degli onorevoli Giacomo Stucchi e Nunziante Consiglio, dell’assessore regionale al territorio Daniele Belotti, e dai consiglieri regionali Giosuè Frosio e Roberto Pedretti. L’incontro vuole essere un confronto tra gli imprenditori e i politici della Lega Nord a livello provinciale regionale e nazionale,con gli imprenditori della piccola,media e grande impresa impegnati a far presente i problemi che incontra chi oggi fa impresa in terra bergamasca. L’iniziativa ha suscitato un notevole interesse: gli inviti disponibili sono stati esauriti nel giro di due giorni. Intanto a Telgate sono apparsi in questi giorni numerosi manifesti inneggianti a Maroni e alla Leganord. “Per noi è un onore ospitare un incontro di questo livello - afferma il vicesindaco Farbizio Sala - ringraziamo l’assessore Daniele Belotti e l’onorevole Giacomo Stucchi per tutto il supporto che ci hanno fornito. Avere il nostro “ministro” Roberto Maroni tra i relatori di questo incontro è emozionante. La Lega Nord dimostra ancora una volta di essere l'unico partito sul territorio e interessato ai problemi del territorio”. Ad anticipare l'incontro con l'ex ministro Maroni, nel pomeriggio una delegazione guidata dal vicepresidente di Regione Lombardia, Andrea Gibelli, visiterà alcune realtà industriali, tra queste la Brevi di Telgate.

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martedì 20 marzo 2012

ECO DI BERGAMO - 20/03/12 - C'E' ANCHE MARONI: LA LEGA INCONTRA GLI IMPRENDITORI

Lo stato maggiore della Lega Nord sarà a Telgate, martedì 27 marzo, per incontrare gli imprenditori della Val Calepio. Dalle 16,30 al centro Biennati, ci saranno Roberto Maroni, il vice presidente della Regione Andrea Gibelli, il presidente della Provincia Ettore Pirovano, l'assessore regionale al Territorio Daniele Belotti, gli onorevoli Giacomo Stucchi e Nunziante Consiglio, i consiglieri regionali Giosuè Frosio e Roberto Pedretti, con il segretario provinciale della Lega Cristian Invernizzi. Il pomeriggio, organizzato dalla sezione del Carroccio di Telgate, Grumello, Bolgare e Chiuduno, si aprirà con la visita di Gibelli ad alcune realtà industriali della Val Calepio, tra cui la «Brevi» di Telgate. Secondo gli organizzatori, sarebbero già moltissime le richieste degli imprenditori a poter partecipare all'incontro al centro Biennati, che è a inviti.

venerdì 16 marzo 2012

L'ECO DI BERGAMO - 16/03/12 - GESTIONE SCUOLE, SI DIMETTE IL PRESIDE. IL PROVVEDITORE: "CHIESTA ISPEZIONE"

L'Ufficio scolastico attento agli sviluppi. Stucchi (Lega) «interroga» il ministero «Chi vorrà iscriversi in una scuola statale verrà accolto secondo le disponibilità»

Tiziana Sallese
Con le dimissioni rassegnate ieri mattina da parte del preside, Aurelio Bergamelli, il Gruppo gestione scuole sembra essere ormai allo sbando. Ieri mattina gli studenti hanno improvvisato un'assemblea. Da alcuni mesi infatti i docenti sono in attesa di essere pagati. Alcuni di loro hanno dato le dimissioni, mentre la maggior parte continua a compiere il proprio dovere consentendo lo svolgimento di gran parte delle lezioni. Fino ad ora insegnanti, genitori e studenti sono rimasti fermi ad attendere una positiva soluzione della vicenda che ha portato il Gruppo gestione scuole, cui fanno capo numerose realtà scolastiche, sull'orlo della chiusura. Da precisare che l'immobile occupato dal Gruppo gestione scuole, in via Ghislandi 57, non è di proprietà della Giesse investimenti Srl che si limita ad esercitare l'attività scolastica. Titolare del complesso infatti risulta essere della società Finmat Srl, con sede a Bergamo in via Sant'Orsola 9. «Ci hanno detto – hanno dichiarato alcuni genitori ritrovatisi ieri fuori da scuola – che oggi sarebbero dovuti arrivare i supplenti. Ma ci domandiamo: chi li paga, visto che non vengono pagati neppure i docenti titolari?». Voci che si rincorrono. Le voci sulle possibili soluzioni alla vicenda, che vede interessati oltre 300 studenti e circa 150 dipendenti, si sono rincorse per tutta la giornata di ieri. Non ultime le voci sulla possibilità che un nuovo dirigente venisse nominato dal provveditorato agli studi, o sulla possibilità di far transitare intere classi in altri istituti statali. «Stiamo monitorando la situazione – ha dichiarato in proposito Patrizia Graziani, dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale – e abbiamo già chiesto, e ottenuto, che venga inviata dall'Ufficio scolastico regionale un'ispezione alla scuola. L'ente gestore del Gruppo infatti è tenuto a nominare un nuovo coordinatore: unitamente all'assolvimento degli obblighi nei confronti dei dipendenti, è prerequisito fondamentale al mantenimento della parità scolastica». Anche in merito alla possibilità che eventuali supplenti siano pagati dal provveditorato, Patrizia Graziani non ha usato mezzi termini: «Questa ipotesi è del tutto infondata perché, anche se è vero che le scuole paritarie offrono un servizio pubblico, restano una realtà privata i cui costi devono ricadere solo e soltanto sul gestore. A riprova di ciò – ha sottolineato Graziani – il provveditorato non ha nessuna voce in capitolo sulla scelta dei docenti». Detto in altre parole, il Gruppo gestione scuole non può essere commissariato dal ministero dell'Istruzione perché, in quanto privato, è autonomo in tutto e per tutto. Il ruolo svolto dall'Ufficio scolastico provinciale è unicamente quello di verificare che vengano mantenuti i requisiti per poter avere riconosciuta la parità. Rassicurazioni sono state date invece in merito alla possibilità di assorbire gli studenti da parte di altri istituti: «Chi deciderà di iscriversi in una scuola statale verrà accolto nelle classi in base al numero degli alunni già presenti. Verranno poi predisposti – ha sottolineato Graziani – piani per andare incontro alle difficoltà che gli studenti potranno incontrare». Già da ieri comunque alcuni genitori hanno interpellato altre scuole private paritarie: «Qualora venissimo interpellati– ha dichiarato Giuseppe Tironi, preside dell'istituto Leonardo da Vinci – siamo disponibili a valutare una possibile soluzione sulla base delle richieste dei genitori». Della questione si sta interessando anche l'onorevole Giacomo Stucchi che ha posto un'interrogazione scritta al ministero dell'Istruzione.

domenica 11 marzo 2012

ECO DI BERGAMO - 13/03/12 - LA LEGA VERSO IL CONGRESSO. STUCCHI: "PIENA FIDUCIA A BONI"

Centinaia di militanti bergamaschi della Lega Nord si sono dati appuntamento domenica, 11 marzo, ad Alzano Lombardo: il congresso provinciale, all'auditorium di piazza Nassirya è stata l'occasione per eleggere i delegati al congresso nazionale. Nessun discorso ufficiale: semplicemente sono state aperte le urne per scegliere la piccola brigata dei 70 che rappresenteranno Bergamo al prossimo appuntamento nazionale del Carroccio. Toccata e fuga anche per l'ex ministro Roberto Calderoli, che è quasi subito ripartito alla volta di Torino, per il congresso piemontese. E da qui Calderoli ha confermato ancora una volta che «alle prossime amministrative la Lega correrà da sola. La sfida è dura, la strada è in salita, ma per la prima volta dopo tanti anni dobbiamo andare a contarci nell'urna, per vedere se il popolo padano ha capito finalmente da che parte stare oppure se continuerà a votare ancora per il Pdl o per il Pd».Tornando ad Alzano, l'on Giacomo Stucchi, a margine del congresso ha dichiarato: «Piena ficucia a Davide Boni (il presidente del consiglio regionale finito nel mirino con l'accusa di essere coinvolto in un caso di tangenti, ndr). Lo conosco da anni e voglio ricordare che quando era assessore regionale ha sempre organizzato riunioni aperte, non solo alla Lega ma a tutti: un chiaro segno del fatto che non aveva nulla da nascondere». «Nella base - ha detto Stucchi - ci uò essere un po' di preoccupazione, ma i militanti sono fiduciosi. Le elezioni? Da soli alle amministrative, per le politiche vedremo: dipenderà anche da quale sarà la legge elettorale in vigore».

giovedì 8 marzo 2012

BERGAMO SERA - 08/03/12 - STUCCHI: MAGGIORANZA INCOERENTE, PAESE IN GINOCCHIO

“L’ultima puntata della sceneggiata politica che ormai va avanti da più di tre mesi, che di maledettamente serio ha però la circostanza di influire sulla vita di milioni di cittadini, è quella dell’ultimo vertice di maggioranza prima annunciato e poi saltato”. Così il deputato bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi, a margine dei lavori parlamentari. “Ufficialmente – spiega l’esponente bergamasco del Carroccio – perché il segretario del Pdl Alfano si è detto indisponibile a discutere coi suoi partner di governo di questioni che non siano strettamente economiche, più probabilmente perché l’alleanza Pdl-Pd-Terzo Polo sta dimostrando ogni giorno di più tutti i suoi limiti e tutte le sue incoerenze. Un governo che avesse avuto davvero a cuore le sorti del Paese – conclude Stucchi – non avrebbe mai fatto cassa negando il diritto acquisito dei cittadini ad andare in pensione o mettendo le piccole e medie imprese in ginocchio, sia a causa della stretta creditizia sia per colpa dell’aumento indiscriminato della pressione fiscale”.

venerdì 2 marzo 2012

BERGAMO SERA - 02/03/12 - STUCCHI (LEGA): IL GOVERNO FAVORISCE LE LOBBY

“Pdl, Pd e Terzo Polo sanno perfettamente come sono andate le cose sulle cosiddette liberalizzazioni, e cioè con gli assalti alla diligenza da parte dei rappresentanti delle lobby, ma hanno adesso un’assoluta necessità di dare l’impressione al Paese di avere lavorato per il bene dei cittadini”. E’ quanto sostiene il deputato bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi. “Ma quale liberalizzazioni per la crescita, qui siamo dinanzi al più grosso compromesso che sia mai stato fatto nei corridoi parlamentari tra i rappresentanti dei gruppi di pressione, portatori di precisi interessi questi sì, davvero liberalizzati, e un governo che dice di lavorare per l’equità ma in realtà si adatta alla legge del più forte” conclude il leghista.

mercoledì 29 febbraio 2012

BERGAMO SERA - 29/02/12 - STUCCHI: NO ALLA TESORERIA UNICA PER GLI ENTI LOCALI

“Come fa la maggioranza parlamentare, Pdl-Pd-Terzo Polo, a far finta di niente dinanzi ad una norma incostituzionale, illiberale e statalista, come quella contenuta nel decreto liberalizzazioni, che obbliga gli enti locali a trasferire subito alla Tesoreria unica il 50 per cento della liquidità e la restante metà entro il prossimo mese di aprile?” E’ quanto si chiede in una nota il deputato bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi. “Dire no a questa norma è una battaglia a favore del buon senso ma soprattutto della libertà degli enti territoriali che hanno il diritto a mantenere le loro risorse sul territorio anziché essere costrette a trasferirle a Roma” conclude Stucchi.

lunedì 27 febbraio 2012

ECO DI BERGAMO - 27/02/12 - LEGA RISPOSTA BULGARA DEI MILITANTI. AL VOTO PER I DELEGATI 1.314 SU 1.561

Quella che si dice fede politica. Emma Bartoli, classe 1927, è stata la militante della Lega (anagraficamente) più anziana a presentarsi al seggio di via Berlese, per votare i delegati al congresso provinciale. A 85 anni la «pasionaria» ha voluto dire la sua. Il fortino della Lega a Redona - che ha accolto anche un piccolo rinfresco fatto in casa, con un ultimo scampolo di panettone - è stata una delle otto sedi dove il movimento ha votato - dalle 8,30 alle 12,30 - i 332 delegati che l'11 marzo potranno partecipare al congresso provinciale. Affluenza dell'80% in città, dove allo scadere delle quattro ore di urne aperte si sono presentati 56 dei 72 aventi diritto. In totale - tra Bergamo e provincia (suddivisi nelle Circoscrizioni Valle Seriana, Valle Brembana-Imagna, Isola, Bassa, Media pianura, Laghi e Seriate) - hanno votato 1.314 militanti su 1.561, pari all'84,17%. Praticamente una risposta bulgara, con la gita fuori porta - semmai - rimandata al pomeriggio. Non pervenuto l'ex ministro Roberto Calderoli, il votante più eccellente della circoscrizione cittadina. "Ma è assente giustificato, perché impegnato in Trentino», ne ha subito preso le parti la segretaria cittadina del movimento Luisa Pecce, che ieri ha presidiato il seggio col capogruppo di Palafrizzoni Alberto Ribolla. «Si è svolto tutto molto serenamente, senza intoppi», commentano. Presenti come «sentinelle» anche l'assessore provinciale Silvia Lanzani e quello comunale Enrico Facoetti. Raggiunti all'ora di pranzo anche dal segretario provinciale Cristian Invernizzi e dal deputato Giacomo Stucchi, che hanno votato, però, nelle loro circoscrizioni di appartenenza. Come si diceva la signora Bartoli, che si è presentata in compagnia del suo cagnolino, ed è arrivata a piedi («Ho approfittato del sole per una passeggiata») è stata la votante più su di età; mentre la più giovane è stata Paola Francione di 23 anni. Tra città e provincia, la chiamata alle urne ha riguardato 1.561 militanti in tutto. Tra questi, appunto, ne verranno selezionati 332. «Dagli scrutini di ieri sono già usciti 300 nomi sicuri (i militanti che hanno ricevuto dalle tre alle sei preferenze) – fa il punto Invernizzi – mentre ne ballano circa 32 che ora, a parità di preferenze (due), dovranno essere valutati sull'anzianità di iscrizione al movimento. Tra oggi e domani le operazioni dovrebbero concludersi. Agli eletti, si aggiungeranno i 68 aventi diritto, tra i membri del direttivo provinciale, tutti i segretari di sezione e di circoscrizione, i parlamentari, i consiglieri regionali e provinciali».Sono quindi 400 i delegati che l'11 marzo parteciperanno al congresso provinciale, dove ci sarà la seconda scrematura, quella per scegliere gli inviati al congresso nazionale, che si dovrà fare entro giugno. Salvo deroghe per il segretario in carica Giancarlo Giorgetti (in scadenza del secondo mandato), in pole per la successione c'è il deputato bergamasco Giacomo Stucchi. Nella rosa dei papabili, però, c'è anche l'europarlamentare Matteo Salvini. Entrambi maroniani, è difficile che si arrivi a un duello interno: più facile che uno dei due debba fare un passo indietro. Le alternative sono il vicepresidente del Consiglio regionale Andrea Gibelli o il deputato Davide Caparini. La marcia verso giugno è iniziata.

sabato 25 febbraio 2012

L'ECO DI BERGAMO - 25/02/12 - MORTO A CUBA. DOMANI IL CORPO DELL'ARTIGIANO ARRIVERA' IN ITALIA

Ieri è stato l'ennesimo triste giorno per i tre familiari di Roberto Avelli: hanno infatti effettuato il riconoscimento della sua salma all'Istituto di medicina legale dell'ospedale dell'Avana, la capitale cubana dove si trovano da quattro giorni. Una prassi di rito necessaria anche per avviare le pratiche di rimpatrio del feretro dell'artigiano di Mozzanica, morto in circostanze tragiche a Holguin lo scorso 14 febbraio, precipitando dal secondo piano della questura cittadina. La salma sarà trasportata con un aereo che partirà oggi (alle 16 ora locale, le 22 in Italia) dallo scalo internazionale «Josè Martì» dell'Avana con meta Milano Malpensa, dove atterrerà alle 10,30 di domani. A Cuba dal 6 febbraio. Una permanenza breve quella in terra cubana della sorella, del cognato e del cugino di Roberto, atterrati mercoledì pomeriggio per incontrare le autorità locali e avere maggiori chiarezze. Chiarezze, soprattutto sulla dinamica, che tardano ancora ad arrivare. Di certo – secondo le autorità – c'è che Roberto Avelli non è precipitato per un cedimento strutturale della sede della «Inmigración y extrangerìa» di Holguin, ma la sua caduta è da ricollegare ad altre cause. Il falegname quarantunenne, in vacanza a Cuba dal 6 febbraio, è spirato per le gravi ferite riportate alla testa nella caduta, nonostante l'immediato intervento chirurgico al quale era stato sottoposto nell'ospedale di Holguin: una morte causata da «trauma cranico encefalico», come risulta dal referto dell'autopsia. Il feretro di Roberto arriverà in Italia domani mattina mentre i tre familiari giungeranno alla Malpensa qualche ora più tardi. A tenere i contatti con loro anche ieri è stato anche il sindaco di Mozzanica, Massimo Alloni: «Purtroppo potrebbero esserci dei problemi sullo sdoganamento del feretro nella giornata festiva per l'assenza dell'ufficiale sanitario – ha detto Alloni – e quindi mi sto muovendo affinché Roberto possa finalmente fare ritorno a casa». Mercoledì i funerali. Intanto il parroco di Mozzanica, don Giuseppe Bernardi Pirini, ha confermato che i funerali del falegname si svolgeranno mercoledì pomeriggio. «I familiari ora sono più sereni per il fatto che riportano la salma a casa – ha spiegato il sindaco – e restano fiduciosi sul prosieguo dell'attività investigativa». Una morte in parte ancora avvolta nel mistero, soprattutto per quanto riguarda la dinamica, sulla quale anche il parlamentare bergamasco leghista Giacomo Stucchi chiede chiarezza. Ieri ha presentato un'interrogazione a risposta scritta al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro degli Esteri, il bergamasco Giulio Terzi. Chiede «se gli inquirenti locali stiano svolgendo tutte le indagini necessarie all'accertamento dei fatti che hanno portato alla morte di Roberto Avelli, e in particolare se le autorità italiane possano essere tempestivamente messe al corrente di quanto emergerà».