Monella, l’imprenditore edile di Arzago condannato a più di 6 anni per aver ucciso un ladro che gli stava rubando l’auto dal cortile di casa, passerà il Natale in carcere. È ormai da più di 3 mesi che si trova in via Gleno in attesa della grazia del presidente della Repubblica richiesta 6 mesi prima di finire in cella. Il Carroccio, per dimostrargli un segno di vicinanza, alcune settimane fa, dando il via alla campagna 2015 dei tesseramenti, ha promosso una iniziativa: chiunque avesse voluto, ai gazebo poteva compilare una cartolina di auguri destinata a Monella. Numerose persone hanno aderito. Salvini e la delegazione, di cui faranno parte gli onorevoli Giacomo Stucchi e Roberto Calderoli, porteranno lunedì in carcere un sacco contenente circa 2 mila cartoline. Più di 100 sono state compilate da compaesani dell’imprenditore edile.
lunedì 22 dicembre 2014
BERGAMO NEWS - 22/12/14 - Salvini va in carcere a trovare Monella. Sia un Natale di giustizia
Matteo Salvini, segretario della Lega Nord,
accompagnato da deputati e consiglieri regionali leghisti, nella mattina di
lunedì 22 dicembre ha varcato i cancelli del carcere di Bergamo per andare a
trovare Antonio Monella, l'imprenditore di Arzago d'Adda, condannato per aver
ucciso un rapinatore."Al carcere di Bergamo per abbracciare Antonio
Monella, imprenditore bergamasco condannato a 6 anni di galera per aver ucciso
un rapinatore - scrive Salvini sulla sua pagina di Facebook -. Purtroppo per
lui, grazie a uno Stato buono coi delinquenti e severo con le persone perbene,
passerà un Natale lontano da casa. Chi volesse mandargli un messaggio di auguri
può scrivere ad Antonio Monella, c/o casa circondariale di via Gleno,
Bergamo". Ad accompagnare Salvini c'era il deputato bergamasco Giacomo Stucchi, il
senatore Roberto Calderoli, l'assessore regionale Claudia Terzi, il segretario
cittadino della Lega Nord Daniele Belotti, il consigliere comunale Alberto
Ribolla.
giovedì 18 dicembre 2014
ECO DI BERGAMO - 18/12/14 - Terme di San Pellegrino, nastro tagliato. Sulla variante di Zogno i fondi ci sono
Alle 20 in punto il taglio del nastro da parte di Antonio Percassi insieme al presidente della Regione Roberto Maroni, il sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi, il presidente della Provincia Matteo Rossi, l’assessore regionale Claudia Terzi e il senatore Giacomo Stucchi.
Un momento importante per dare il via a un progetto di altissimo livello sul territorio locale: «La prima volta che venni a San Pellegrino - ha detto Percassi -, avevo visto un paese desolato, un’opera d’arte abbandonata, e quando ho annunciato il mio progetto sulle terme mi hanno dato tutti per matto. Ora quel progetto è realtà ed è un prodotto eccezionale». Soddisfatti tutti gli ospiti della visita guidata alle terme e colpiti dall’organizzazione e dalla meraviglia della struttura. Con qualche discorso politico che si è sviluppato nei corridoi, a partire dal tema della variante di Zogno: «Sull’argomento - ha detto il presidente della Regione Maroni - c’è un impegno importante della Lombardia di 16 milioni. Mancano gli 8 milioni della Provincia di Bergamo e siamo interessati capire se tutto quello che sta succedendo alle province permetterà o meno di confermare queste risorse, ma io penso di sì, altrimenti sarà tutto più complicato. Siamo tutti interessati a concludere questo lavoro che riteniamo importante e chiedo uno sforzo a tutte le Istituzioni coinvolte di garantire la certezza delle risorse. Risorse che la Regione è disponibile ad anticipare se un ente non può metterle, ma abbiamo bisogno che queste risorse siano formalizzate. Ripeto possiamo anticiparle per partire subito, facendo uno sforzo finanziario, ma non possiamo sostituirci ad altri enti negli impegni presi». E ha aggiunto: «Sono contento di essere qui, per questa bella serata. Stasera si dà una prima attuazione a un importante Accordo di programma, su cui ha investito la Regione, un accordo che ha coinvolto Pubblico e Privato con un bell’esempio di leale collaborazione tra Istituzioni e tra Istituzioni e privati per questo vitale intervento di riqualificazione di una struttura molto importante per la località di San Pellegrino e per tutta la Valle Brembana». «San Pellegrino è un’eccellenza nel mondo - ha concluso il presidente - e abbiamo una grandissima occasione da sfruttare quale Expo 2015, in cui dovremo essere pronti ad accogliere le centinaia di migliaia di visitatori e farli venire qui a vedere questa splendida valle e San Pellegrino Terme». La serata ha eprmesso ai 150 ospiti, accolti dalla direttrice delle terme Francesca Martinelli, di visitare le terme: gli assessori regionali bergamaschi Claudia Terzi e Alessandro Sorte, il consigliere regionale Roberto Bruni, c’erano il senatore Giacomo Stucchi accompagnato dall’ex assessore provinciale Silvia Lanzani. Quindi il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il direttore dell’Asl di Bergamo Mara Azzi, il capitano della compagnia carabinieri di Zogno Andrea Pietracupa, il dirigente della Regione Claudio Merati, Carlo Vimercati presidente della Fondazione della Comunità bergamasca, il presidente della Banca popolare di Bergamo Giorgio Frigeri, i rappresentanti della Sanpellegrino spa e della Radici group, don Lucio Carminati per la Curia e il direttore de L’Eco di Bergamo Giorgio Gandola. La benedizione delle terme è stata data dal parroco di San Pellegrino monsignor Giacomo Locatelli.
venerdì 12 dicembre 2014
BERGAMO NEWS - 12/12/14 - "Giustizia per Nelo", in 700 a Cividate per il 72enne massacrato dai ladri
Un lungo
corteo ha sfilato venerdì sera a Cividate al Piano per chiedere giustizia per Giovanni Balestra, l'imprenditore
massacrato insieme al figlio Adriano da tre ladri che aveva
sorpreso all'interno della propria azienda. Circa 700 le persone presenti alla
manifestazione partita proprio dalla ditta dove si è consumata la tragedia, per
arrivare di fronte alla villetta dove abita il 72enne con la famiglia. Alla sfilata, organizzata dai commercianti del paese della Bassa, hanno
preso parte molti esercenti, gente comune ed esponenti politici. Presenti
diversi sindaci della provincia di Bergamo, di diversi colori politici, oltre
ad alcuni esponenti della Lega Nord. Tra loro il segretario bergamasco Daniele Belotti: "Il problema è che
lo Stato continua a portare delinquenti in Italia, che poi commettono reati
gravissimi come quello di cui è stata vittima la famiglia Balestra -ha tuonato
Belotti -. Poi ci sono leggi troppo morbide, che favoriscono la delinquenza.
Credo, e spero, che si ripeteranno nuovi casi come quello di Monella ad Arzago,
di un imprenditore onesto che uccide un ladro che gli entra in casa. Lo spero
proprio". Insieme a Belotti anche il presidente del Copasir Giacomo
Stucchi e il deputato Cristian Invernizzi. Presente anche il figlio di Antonio Monella, il 26enne Alberto: "Sono
qua per dimostrare la mia solidarietà alla famiglia Balestra. Anche mio padre
in carcere è rimasto molto colpito da questa vicenda. Lui sta bene ma è molto
provato dopo più di tre mesi di cella. Speriamo sempre nella grazia e siamo
fiduciosi che possa arrivare". Prima della partenza, sul cancello della Bm costruzioni meccaniche è stato
appeso uno striscione "Alfano siamo stanchi... Padroni a casa
nostra". Il sindaco di Cividate Luciano Vescovi ha poi tuonato: "Non
è giusto che due persone oneste che lavorano fino alle 9 di sera vengano
massacrate da tre bast... Lo Stato deve intervenire". Il corteo ha poi
sfilato in modo silenzioso e composto lungo le vie del paese, fino alla villa
dei Balestra, dove è stato appeso un altro striscione: "Nelo mola
mia". Giovanni Balestra è sempre ricoverato in coma farmacologico al Niguarda di
Milano, in pericolo di vita, dopo che è stato colpito alla testa con una barra
da 40 chilogrammi. Il figlio Adriano, invece, è stato operato al braccio e al volto, massacrato
con un bastone dai ladri. Nel frattempo proseguono le indagini per trovare i tre, a quanto pare
dell'est, che martedì sera si sono introdotti nella ditta dei Balestra e li
hanno picchiati selvaggiamente per poi fuggire con il furgoncino della ditta.
Il veicolo è stato ritrovato il giorno successivo a Pontoglio, mentre gli
inquierenti stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere di
sorveglianza per trovare elementi utili all'identificazione. Ad affiancare i carabinieri di Treviglio e di Martinengo, sono arrivati
anche gli agenti del nucleo investigativo di Bergamo, gli stessi che hanno
lavorato sul caso di Yara Gambirasio.
venerdì 5 dicembre 2014
ECO DI BERGAMO - 05/12/14 - INTERROGAZIONE DEL SENATORE STUCCHI: NON E' IL CASO DI SOSPENDERE IL PRESIDE?
In merito alla vicenda
del presepio nella scuola De Amicis di Bergamo, il senatore leghista
Giacomo Stucchi ha presentato un’interrogazione al ministro
dell’Istruzione e al ministro dell’Interno. Per sapere, premesso che: Gli
organi di stampa e vari siti web riferiscono che il dirigente
scolastico della scuola pubblica De Amicis di Bergamo quartiere
Celadina, Luciano Mastrorocco abbia nei giorni scorsi negato
l’autorizzazione ad allestire un presepe nell’istituto; il
dirigente Mastrorocco ha spiegato in un’intervista apparsa sulla stampa
locale come a suo parere l’allestimento di un presepe creerebbe
discriminazioni in quanto la scuola è frequentata anche da alunni di
religioni diverse; il presepe è la rappresentazione di un messaggio di pace e di speranza che da sempre accomuna tutte le popolazioni del mondo. Non
appare logicamente accettabile e sostenibile che utilizzando la facile
giustificazione della tutela dei diritti religiosi di una minoranza, di
fatto si impedisca alla stragrande maggioranza degli alunni della Scuola
in questione di poter godere della gioia del Santo Natale, cancellando
in pratica aspetti importantissimi della nostra identità storica e
culturale. Se alla luce di quanto dichiarato dal dirigente
scolastico Mastrorocco non ritengano urgente verificare i fatti
riportati in premessa; se le SSVV. non ritengano opportuno
disporre di un’immediata ispezione per verificare la correttezza del
comportamento e della decisione assunta dal dirigente Mastrorocco e
delle motivazioni pubblicamente utilizzate a sostegno della sua scelta; se,
nelle more dei risultati dell’ispezione sopra richiesta, non si ritenga
opportuno sospendere dalle proprie funzione il preside della scuola
pubblica De Amicis di Bergamo.
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