martedì 27 ottobre 2009

ECO DI BERGAMO - 27/10/09 - "STRACHITUNT, DOP IN ARRIVO PER PASQUA 2010"

«Ormai la Dop per lo Strachitunt è quasi una certezza. Credo che potrebbe arrivare tra pochi mesi, magari come sorpresa, dentro l'uovo di Pasqua». È il parlamentare della Lega Nord Giacomo Stucchi (in continuo contatto il ministro Zaia) a sbilanciarsi ufficialmente circa la fine dell'iter per ottenere il marchio prestigioso, che dopo l'ok della Regione Lombardia è ora all'esame del ministero per le Politiche agricole. Parole suonate come musica per la folla radunatasi domenica a Pizzino per la Sagra dello Strachitunt, il formaggio a due paste, «papà del gorgonzola», reso famoso dallo chef Gianfranco Vissani.Il punto sull'iter per ottenere la Dop (che consentirà di limitare la produzione ai comuni di Taleggio, Vedeseta, Gerosa e Blello e difendersi dalle imitazioni) è stato fatto al convegno durante la quinta edizione della «Sagra» in cui è stato anche presentato il sito Internet del Consorzio. «Dopo l'ok della Regione – ha detto il presidente del Consorzio Tutela Strachitunt Alvaro Ravasio – la documentazione è a Roma, in attesa di valutazione». Poi anche Ravasio si sbilancia: «L'anno prossimo, in occasione della sagra, sono sicuro che saremo qui a festeggiare l'atteso riconoscimento». Quindi la presentazione del sito Internet del Consorzio (www.strachitunt.it) curato dalla Gf Studio di Seriate, strumento strategico per il futuro non solo del formaggio in vista della Dop, ma anche per il territorio e il suo turismo, oltre a fare da volano commerciale al prodotto. «È fondamentale pensare a momenti di comunicazione d'ora in poi - ha spiegato il giornalista de L'Eco di Bergamo Maurizio Ferrari, membro dell'Organizzazione nazionale assaggiatori di formaggi (Onaf) - per non disperdere un patrimonio non solo gastronomico, ma di grande storia e tradizione che può fare da traino a tutto il turismo vallare: il sito internet va in questa direzione».«Abbiamo lavorato tutti duramente per questo riconoscimento - ha spiegato il sindaco di Taleggio e presidente della Comunità montana Alberto Mazzoleni - e ora ci auguriamo di raccoglierne i frutti, senza dimenticare che la Dop per lo Strachitunt, insieme all'Ecomuseo, rappresentano risorse che dovranno tradursi in un sistema che valorizzi al massimo il territorio, magari legandolo all'altro punto forte che sta sorgendo: il progetto San Pellegrino». E proprio su San Pellegrino è intervenuto l'altro onorevole presente, Gregorio Fontana della Pdl, assicurando come il ddl allo studio per la riapertura del casinò «è a buon punto: avere un territorio con tanti punti forti sarà un grande vantaggio per la Valle Brembana e l'agroalimentare è sicuramente il fiore all'occhiello, capace di richiamare tanto turismo».

lunedì 26 ottobre 2009

BERGAMONEWS - 26/10/09 - TENARIS: "STIAMO PENSANDO AL FUTURO. INVESTIAMO PER RESTARE QUI"

Tenaris Dalmine ha scelto di intervenire di fronte ad un pubblico attento e colmo di lavoratori, sindacalisti e politici. L’azienda ha parlato, tramite la direttrice delle Risorse umane Patrizia Bonometti, durante il Consiglio comunale aperto convocato dal sindaco di Dalmine Claudia Terzi su richiesta delle opposizioni per discutere della crisi economica. E lo ha fatto con parole ferme, rivendicando la sua scelta e il suo piano industriale che prevede 1024 esuberi in Italia, dei quali 836 negli stabilimenti bergamaschi: “Stiamo pensando al futuro e anche Mirco Rota della Fiom riconosce che nel nostro Piano industriale ci sono importanti investimenti – ha dichiarato Patrizia Bonometti -. E’ così che guardiamo avanti. La realtà dice che lo scenario mondiale è completamente cambiato e che la capacità mondiale di produzione è largamente superiore alla richiesta che verrà, anche da qui a pochi mesi. Non vogliamo trovarci un giorno a doverci chiedere: e ora a chi vendiamo? Per questo investiamo e facciamo delle scelte, per essere ancora qui. Anzi, il nostro auspicio, è permettere a Tenaris Dalmine di festeggiare i suoi 200 anni ancora su questo territorio”. Frase forte, dato che i 200 anni cadranno nel 2107. “L’anno scorso – ha proseguito Patrizia Bonometti – abbiamo inaugurato il nuovo Centro di ricerca e sviluppo, che c’è e che resta, tramite il quale si vuole ancora investire. E’ vero che negli ultimi anni l’azienda ha fatto utili rilevanti. Ma forse non è stato così in un passato non troppo lontano. Negli ultimi anni abbiamo saputo investire nei momenti giusti. Siamo un’azienda globale e vogliamo ancora investire in Italia: basti dire che, a parte un grosso investimento in Tenaris Tamsa (Messico), quello di Dalmine è il Piano industriale che prevede l’investimento del gruppo più elevato a livello globale. E allo stesso tempo stiamo lavorando per capire come minimizzare l’impatto sul territorio e sui lavoratori, per gestire questa fase di transizione nel modo più equo possibile”.Parole eloquenti che non lasciano certo presagire un confronto facile nè con i sindacati ("Dobbiamo ancora aprire la trattativa" hanno dichiarato sia Rota della Fiom sia Ferdinando Uliano della Fim), nè con il mondo politico istituzionale (è fissato per il 28 ottobre il confronto tra azienda e governo al ministero dello Sviluppo economico).La politica, intanto, pur con qualche polemica o distinguo, prova a far quadrato contro la crisi e gli esuberi di Tenaris Dalmine, o di altre aziende locali come il Maglificio Dalmine. Il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che passerà probabilmente anche in altri Comuni della zona, almeno una decina. Il documento chiede alla Provincia e alla Regione di puntare su fondi di garanzia per i lavoratori, di favorire la formazione soprattutto per i più giovani; al governo di allargare il tavolo convocato per Tenaris anche ad altre realtà del territorio e di escludere dal patto di stabilità le spese dei Comuni contro la crisi.Un voto unanime dei consiglieri comunali, al termine di una serata in cui politici e sindacalisti hanno ribadito la loro posizione, e in cui in tanti hanno marcato la loro distanza dalla posizione dell'azienda: "Tenaris è stata colpita da una crisi pesantissima nell'ultimo anno, abbiamo visto i dati - ha affermato Antonio Misiani, deputato del Pd -. La netta impressione, però, è che un piano così è un piano che non scommette sul futuro di Tenaris nel nostro paese". "Una partita difficile - secondo Giacomo Stucchi, deputato della Lega - che sta rendendo la situazione Tenaris una cartina di tornasole della fase complicata che stiamo vivendo. Credo si dovrà puntare molto sul tavolo governativo e mettere in campo strumenti speciali che in passato hanno permesso di affrontare situazioni come quella della Ignis a Varese o dell'Electrolux a Treviso".Pochi gli applausi, i più sentiti, forse, per Damiano Bettinaglio della Filtea Cgil, che ha difeso con forza le lavoratrici del Maglificio Dalmine, "che si vorrebbe lasciare a casa con un piano industriale che non c'è ed è rimasto in un cassetto".

sabato 24 ottobre 2009

ECO DI BERGAMO - 24/10/09 - CONTRIBUTO A CROCE ROSSA E VIGILI DEL FUOCO DALLA LEGA

La Lega Nord ha consegnato un assegno da mille euro ciascuno ai volontari di Croce rossa e vigili del fuoco di Romano. Occasione della consegna dei soldi (raccolti durante la festa estiva del Carroccio) la cena sociale del partito, cui hanno partecipato gli onorevoli Giacomo Stucchi, Carolina Lussana, Pier Guido Vanalli, i consiglieri regionali Daniele Belotti e Giosuè Frosio, l'assessore provinciale Silvia Lanzani e il sindaco di Romano Michele Lamera.È stato il vicesindaco e segretario del Carroccio di Romano, Mario Suardi a consegnare l'assegno a Marinella Siepi della Croce rossa e a Sandro Beretta dei vigili del fuoco volontari, ringraziandoli a nome della comunità per il lavoro che fanno a favore della popolazione. «Anche se spero di non avere mai bisogno di voi» ha detto bonariamente il vicesindaco Suardi. Nei loro interventi gli esponenti leghisti hanno voluto ricordare il legame stretto della Lega con il territorio e con i suoi problemi. Nel corso della serata soci e simpatizzanti del Carroccio hanno avuto l'occasione di incontrare gli esponenti politici e amministrativi della Lega bergamasca e festeggiare la vittoria, in alleanza con il Pdl, alle elezioni amministrative comunali di Romano e la nomina in Consiglio provinciale di Romualdo Natali al collegio di Romano. I rappresentanti della Croce rossa e dei vigili del fuoco volontari di Romano hanno annunciato che l'assegno ricevuto verrà speso per finanziare le attività di servizio dei due gruppi.

ECO DI BERGAMO - 24/10/09 - CRISI DEL LAVORO A DALMINE. NON C'E' SOLO TENARIS. I COMUNI CHIEDONO RISORSE

Fare fronte comune per avere la «voce più grossa» verso le istituzioni provinciali, regionali e del governo in modo da dare un aiuto più concreto ai lavoratori colpite dai tagli prospettati da Tenaris (717 esuberi a Dalmine ) e del Maglificio Dalmine (66 lavoratrici a rischio), ma non solo. È l'impegno emerso ieri sera, nel consiglio comunale straordinario di Dalmine, aperto al pubblico e alle istituzioni. «Il Comune interviene direttamente nelle situazioni di difficoltà, ma con molti limiti economici – ha detto Claudia Terzi, sindaco di Dalmine, rivolta ai politici presenti –. Tenaris è una realtà importante, ma ci sono anche realtà minori, che in questi anni hanno dato da mangiare alle famiglie del nostro territorio. Richiedo quindi di tener conto anche di queste realtà più piccole, come il Maglificio Dalmine». Nel documento, redatto in un incontro precedente e approvato ieri sera all'unanimità, i comuni di Dalmine, Verdello, Verdellino, Levate, Osio Sopra e Osio Sotto, Arcene, Stezzano e Lallio, si impegnano, tra l'altro, a «monitorare costantemente l'evolversi della crisi e dei suoi effetti occupazionali» e a realizzare una mappa «di tutti gli strumenti economici e finanziari attivabili per sostenere i lavoratori e le famiglie in difficoltà». Nel documento ci sono anche richieste alla Regione e al Governo, con riferimento alle modifiche al patto di stabilità.Il leit motiv degli interventi dei politici bergamaschi ieri è stato quello dell'impegno condiviso, al di là dei partiti di appartenenza. Pur con le diverse sottolineature espresse. Come quella del senatore Valerio Carrara (Pdl), assente per impegni istituzionali, letta dal suo capo di gabinetto Barbara Mazzari, che ha evidenziato la necessità di esaminare i dettagli del piano industriale; individuare una soluzione condivisa tra le parti; capire se la "razionalizzazione produttiva" non implichi una redistribuzione del mercato a livello europeo o mondiale.«Sottoscrivo in pieno il documento dei Comuni – ha detto Giovanni Sanga (Pd) – e mi impegno affinchè possa essere portato avanti e a verificare i risultati delle richieste». Entrando nello specifico del piano Tenaris, «il piano va cambiato – ha affermato Antonio Misiani (Pd) – perché il futuro di quest'azienda non scommette sull'Italia». Per Nunziante Consiglio (Lega) sono «le piccole imprese e i lavoratori che stanno pagando il prezzo più alto della crisi». E il segretario del Prc Ezio Locatelli ha ricordato che «i 1500 lavoratori a rischio nell'indotto Tenaris» andrebbero conteggiati nei tagli. «La Regione, con le commissioni preposte, si è mossa subito – ha aggiunto Giosuè Frosio (Lega) – ed è da un anno e mezzo che cerca di governare questa crisi economica». Per la Bergamasca, la situazione di Tenaris «è una cartina di tornasole della crisi nella nostra provincia – per Giacomo Stucchi (Lega) –. Dobbiamo avere condivisione con altri organismi politici per la tutela del tessuto socio-economico del nostro territorio». Che ne ha davvero bisogno, se l'assessore provinciale al Lavoro, Enrico Zucchi, ha parlato di «crisi strutturale che richiede una risposta strutturale; bisogna riflettere su un progetto Dalmine allargato sul territorio, in termini di politiche di sviluppo». Per i sindacati, sul caso Tenaris «sono inaccettabili i tagli di lavoratori in base alle previsioni di medio periodo», ha detto Ferdinando Uliano della Fim-Cisl Bergamo, che ha aggiunto: «Siamo contenti della sensibilità della politica e delle istituzioni e ci auguriamo un coordinamento con l'attività sindacale». Mirco Rota della Fiom-Cgil, polemico sull'«impreparazione del mondo politico a gestire la crisi», ha puntualizzato che «nella trattativa per fare l'accordo alcune cose saranno accettate, altre no». «Il nostro piano è fatto per guardare il futuro, perché l'azienda continui a esistere – ha replicato Patrizia Bonometti, direttore Risorse umane TenarisDalmine –. Continuiamo a investire in ricerca e sviluppo e su produzioni che ci consentano di essere ancora qua: la disponibilità a risolvere in modo ragionevole la situazione è la dimostrazione della nostra responsabilità sociale».Sul Maglificio Dalmine Sergio Licini (Femca-Cisl) ha sottolineato l'importanza del ricorso e dell'assicurazione per il 2010 degli ammortizzatori sociali per le lavoratrici a rischio, punto condiviso anche da Damiano Bettinaglio (Filtea-Cgil), che ha chiesto anche il ricorso al contratto di solidarietà.

venerdì 23 ottobre 2009

BERGAMONEWS - 23/10/09 - NUOVA PANSAC: STUCCHI CHIEDE L'INTERVENTO DI MINISTRI

ROMA — Il deputato bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi ha presentato un’interrogazione parlamentare ai ministri del Lavoro, dell’Economia e dello Sviluppo economico, per la vicenda della Nuova Pansac di Zingonia, azienda specializzata nella produzione di pellicole protettive per alimenti, operante nel settore della gomma-plastica in forte crisi. L’interrogazione è firmata anche dai colleghi della Lega Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli.
Lo stabilimento bergamasco, insieme agli di Mira, Portogruaro, Ravenna e Marghera, fa parte di un gruppo che è di proprietà di Fabrizio Lori, il giovane presidente della squadra di calcio dell’AC Mantova che milita in serie B. “Nello stabilimento di Zingonia, dove in organico ci sono 87 persone – spiega Stucchi – l’assemblea dei lavoratori ha proclamato un pacchetto di 16 ore di agitazione contro i ritardi nel pagamento degli stipendi e contro comportamenti da parte della direzione rispetto al sito bergamasco definiti “anomali”, in quanto privi di chiarezza sulle prospettive e sulla tenuta dell’occupazione”. I rappresentanti sindacali, che hanno più volte chiesto un incontro con la proprietà non sono mai stati ricevuti. Chiedevano la risoluzioni di questioni organizzative interne e rassicurazioni in merito al lavoro nei prossimi mesi. Pertanto Stucchi chiede ai ministri se “non ritengano necessario convocare la proprietà dell’azienda e i rappresentanti dei lavoratori, al fine di individuare ogni utile soluzione che possa permettere ai dipendenti interessati di ottenere garanzie circa il loro futuro occupazionale nello stabilimento bergamasco”.

lunedì 19 ottobre 2009

ECO DI BERGAMO - 19/10/09 - SCI, PATTO TRA I COMUNI PER CHIEDERE NUOVI FONDI

Sono stati firmati ieri, a Piazza Brembana e Vilminore di Scalve, i protocolli d'intesa tra Comuni, Comunità montane, Provincia e gestori degli impianti di risalita, per il rilancio dei comprensori sciistici orobici. Gli investimenti previsti (nuove seggiovie, ammodernamenti di impianti e strutture ricettive) per oltre 100 milioni di euro, parteciperanno a un bando della Regione (a cui, quindi, potranno accedere anche tutti gli altri comprensori lombardi) per ottenere finanziamenti nella misura massima del 20%. I restanti fondi dovranno essere messi sul piatto da enti locali e privati. La graduatoria delle domande dovrebbe essere stesa nel 2010.All'incontro di ieri nella sede della Comunità montana a Vilminore di Scalve erano presenti, tra gli altri, il presidente della Provincia Ettore Pirovano, quindi i presidenti delle Comunità montane di Val di Scalve, Franco Belingheri, e Valle Seriana, Eli Pedretti, amministratori e imprenditori, l'onorevole Nunziante Consiglio. Obiettivo della Valle Seriana, l'unione dei comprensori sciistici. Pirovano ha sottolineato la necessità di essere uniti e concreti sull'obiettivo, predisponendo presto i progetti per fruire dei contributi europei, statali e regionali. «Incontrerò entro novembre tutti i sindaci – ha detto Pirovano – per dare il giusto impulso all'iniziativa. La Provincia farà la sua parte, motivando e catalizzando l'interesse del territorio».«È prioritario – ha detto il presidente Belingheri, che ha fatto gli onori di casa – che l'intervento sia realizzato in modo oculato, nel massimo rispetto della natura. Il comprensorio sciistico è indispensabile per l'avvenire della zona e per dare occupazione alla gente che ci vive. Sviluppo e rispetto dell'ambiente possono convivere, e sono da sempre una prerogativa dei nostri progetti».Pedretti ha sottolineato come «il comprensorio proporrà un'offerta turistica di alto profilo, che possa ottenere un giusto posizionamento nell'arco alpino, ferma restando la necessità di dotarsi di adeguate infrastrutture di collegamento con il fondovalle».Nessun particolare accenno alle proteste degli ambientalisti per un progetto ritenuto troppo invasivo, né alle polemiche seguite ad agosto all'attribuzione da parte di Legambiente alla Val Seriana della «bandiera nera ambientale». La questione aveva suscitato reazioni a livello regionale, con un'interpellanza sulla liceità dei voti di Legambiente firmata dal leghista Giosuè Frosio, cui si era affiancata anche un'interpellanza parlamentare dei deputati Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli, con l'aggiunta del presidente Pirovano, in quel caso in veste di deputato.A fare gli onori di casa all'incontro a Piazza Brembana c'era il presidente della Comunità montana Alberto Mazzoleni, che ha voluto ricordare i passi già fatti in questa direzione dall'ex presidente Piero Busi e dai consiglieri regionali Giosuè Frosio e Marcello Raimondi. Il progetto integrato, che coinvolge anche i comprensori della Valsassina e del Pian delle Betulle, mette sul tavolo interventi per circa 60 milioni di euro. «Questo è un primo grande passo – ha detto il presidente della Provincia Pirovano – per far ripartire la valle. La Provincia intende dare il suo aiuto a quelli che lavorano e rischiano in proprio, non sostituendosi, ma creando un gruppo di lavoro efficace». Il parlamentare leghista Nunziante Consiglio ha sottolineato come la praticità e la concretezza debbano essere le prime forze dell'attività politica. All'incontro era presente anche l'assessore provinciale al Turismo Giorgio Bonassoli. «È importante che le valli bergamasche – ha detto – al di là della sana competitività turistica, facciano squadra, perché in Italia e all'estero si porti l'immagine complessiva delle nostre Orobie». «Quello che abbiamo sottoscritto – ha concluso Pirovano – è un impegno che deve diventare cosa concreta. Siamo giunti fin qui in tempi velocissimi e abbiamo dimostrato che la burocrazia può inchinarsi alla necessità e non il contrario, come spesso purtroppo accade». Marcello Raimondi, sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia, ha sostenuto in particolare questo protocollo d'intesa siglato ieri in Val Brembana e in Val Seriana. «I progetti per la valorizzazione dei comprensori sciistici della Bergamasca presentati alla Regione – dice Raimondi – rappresentano un traguardo a cui le nostre aree montane ambivano da anni. La Regione mostra tutto il suo interesse e la sua vicinanza alle montagne orobiche, riconoscendo il merito del lavoro svolto finora. Un interesse che ci può permettere un notevole salto qualitativo, passando alla creazione di un sistema di primo livello che potrà diventare punto di riferimento tra le mete del turismo invernale». Soddisfazione anche dal consigliere regionale della Lega nord Giosuè Frosio: «Un passaggio significativo per un progetto che insieme a Raimondi abbiamo seguito da vicino nell'arco di due anni tenendo i rapporti con la Giunta regionale. Restiamo in attesa della ripartizione dei fondi, augurandoci che anche la Provincia faccia la sua parte, ma la condivisione di oggi (ieri per chi legge, ndr) è certo un passo importante».

domenica 18 ottobre 2009

ECO DI BERGAMO - 18/10/09 - DELUSI I DIPENDENTI DELLA SYSTEM PLAST "DALLA POLITICA NESSUNA SOLUZIONE"

La hall del «Monza e Brianza». I lavoratori della System Plast non sono rimasti convinti dalle risposte date dalla politica sulla loro vertenza. Per discutere della situazione dell'azienda di Telgate dove la proprietà, la multinazionale americana Emerson, ha annunciato il trasferimento di attività produttive in Germania con il conseguente taglio di 50 posti di lavoro sui 120 dipendenti attuali, è stato organizzato ieri un incontro-dibattito con alcuni politici bergamaschi davanti a un pubblico di un'ottantina di persone. Dopo gli interventi di Fabio Turani del Pd Grumello-Telgate e di Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim-Cisl di Bergamo, la parola è passata ai politici. «Ormai da tempo assistiamo a queste delocalizzazioni e a mio parere si sarebbe dovuto far qualcosa prima: il governo doveva pensare di più al mercato nazionale che non a quello internazionale- ha dichiarato Giosè Frosio consigliere regionale di Lega Nord -. Noi non abbiamo nessuno strumento che possa frenare tutto questo, ma di certo la proprietà deve molto ai lavoratori di Telgate e al territorio». Allarmato anche il deputato Antonio Misani (Pd): «In questo caso la crisi economica non c'entra. Qualcuno in un ufficio americano ha deciso di fare lo spostamento per motivi di cifre, disinteressandosi di tutte le famiglie che restano senza lavoro e senza prospettive. In Italia c'è una burocrazia troppo complicata ed è difficile che si trasferiscano aziende qui e questo è un problema da risolvere». Il deputato Giacomo Stucchi (Lega) ha aggiunto: «Spostare alcuni lavoratori da Telgate in Germania è una proposta inattuabile». «Mi rammarica che l'azienda si trasferisca in Germania perché la ci sono incentivi statali - ha sottolineato il deputato Giovanni Sanga (Pd) -. Su questo dobbiamo riflettere e ci deve far pensare a come sono invece trattate qui le nostre piccole e medie imprese».Ha concluso gli interventi Giorgio Bonassoli assessore provinciale al turismo e al commercio: «La Provincia è presente e attraverso gli strumenti che possiede cercherà di avviare nuovi imprenditori oltre che a ricollocare i dipendenti».Non soddisfatti delle risposte ricevute, i sindacalisti e i dipendenti della System Plast hanno concluso: «Chiedevamo come possiamo tutelare i posti di lavoro. Vi ringraziamo di essere venuti qui, ma non ci basta la vostra solidarietà. La System Plast era un'azienda sanissima: se se ne va lei e si lascia fare alle multinazionali tutto ciò che vogliono è finita».

sabato 17 ottobre 2009

ECO DI BERGAMO - 17/10/09 - DOPO LE MINACCE, SOLIDARIETA' LEGHISTA AL TABACCAIO BRAVI

ZINGONIA. I parlamentari della Lega Nord Giacomo Stucchi e Nunziante Consiglio, assieme al consigliere regionale del Carroccio Daniele Belotti e al presidente provinciale dei tabaccai, Luca Mangili, hanno incontrato ieri mattina Flavio Bravi, il tabaccaio minacciato per aver sollevato il caso della sicurezza a Zingonia. Con loro anche i consiglieri comunali della Lega a Ciserano, Luca Cattaneo e Stefania Dorini, il segretario della sezione Pietro Ghisotti, e Giacchino Perretta. Il gruppo ha ascoltato le preoccupazioni di Bravi e dei titolari della vicina agenzia di assicurazioni. «Non lo faccio tanto per me – ha sottolineato Bravi –, che domani potrei chiudere e tornare al mio paese, Solza, quanto per chi vive qui a Ciserano. Non esiste che una strada come la Francesca divida un quartiere e che, da questa parte, non ci sia la presenza delle istituzioni». «Il progetto di quartiere per Zingonia è stato approvato – ha spiegato Stucchi – ma i tempi saranno lunghi, almeno dieci anni. Si dovrebbe incentivare la realizzazione di un consorzio di polizia locale della media pianura, in modo che le forze siano più presenti, grazie alla rotazione nei Comuni». «Andrebbe valutata la realizzazione di un posto fisso di controllo in questa zona – ha aggiunto Belotti – e aumentare i controlli negli appartamenti». «Per quanto riguarda gli esercizi commerciali – ha commentato Mangili – si dovrebbe puntare sulla chiusura di chi non rispetta le regole».

venerdì 16 ottobre 2009

ECO DI BERGAMO - 16/10/09 - SICUREZZA, IN CAMPO LA LEGA

Anche la Lega Nord scende direttamente in campo per la questione della sicurezza a Zingonia. Nella tarda mattinata di oggi alcuni esponenti del Carroccio – tra cui il consigliere provinciale Daniele Belotti e i deputati Giacomo Stucchi e Nunziante Consiglio – faranno visita a Flavio Bravi, il tabaccaio (nella foto) che ha ricevuto una lettera anonima di minacce dopo aver sollevato pubblicamente – tramite le colonne de «L'Eco» – il problema della scarsa sicurezza nel quartiere, ribadendo però nel contempo di credere ancora nelle potenzialità di Zingonia, dove ha tuttavia registrato un calo delle vendite. «Vogliamo esprimere la nostra solidarietà a lui e agli altri commercianti che lavorano in quella zona – spiega Belotti –: lo abbiamo contattato e si è detto disponibile a questo incontro».

DNEWS - 16/10/09 - IL CARROCCIO VA A ZINGONIA: "SOLIDARIETA' AL TABACCAIO"

Era stata Confesercenti a chiedere che il tabaccaio minacciato di Zingonia non venisselasciato solo dalle istituzioni. Oggi in tarda mattinata il commerciante riceverà la visita di un gruppo di parlamentari e consiglieri regionali leghisti, tra i quali Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio e Daniele Belotti, che lo raggiungeranno nel negozio per dare solidarietà all’uomo. La vicenda ha inizio quando, nei giorni scorsi, il tabaccaio rilascia un’intervista all’Eco di Bergamo in cui denuncia la mancanza di sicurezza del quartiere in cui lavora. All’inizio di questa settimana all’uomo è stato recapitato un foglio di minacce anonime: «Bravi (cognome dell'esercente ndr.) non sei bravo, sei un ruffiano! Tieni il becco chiuso o finirai presto secco. Hai capito? Se non tieni il becco chiuso presto secco finirai e nella tomba resterai». Un episodio inquietante, che conferma il clima di tensione di Zingonia e la sensazione di abbandono da parte delle istituzioni più volte denunciata negli ultimi anni dagli abitanti del centro della Bassa bergamasca, spesso al centro di episodi di criminalità.

lunedì 12 ottobre 2009

ECO DI BERGAMO - 13/10/09 - FRATTINI, PRESIDIO PERMANENTE. "GARANTIRE IL LAVORO A TUTTI"

Non far cadere nell'oblio la situazione dei lavoratori della Frattini, stimolando politica, istituzioni e territorio affinché si possa giungere al più presto ad individuare una soluzione concreta e «completa» per l'emergenza occupazionale seguita all'apertura del concordato preventivo per la società metalmeccanica di Seriate. È con questo spirito che nella prima mattinata di ieri, è iniziato il preannunciato presidio dei lavoratori della Frattini. L'iniziativa ha subito incontrato i primi attestati di solidarietà, con la visita dei primi parlamentari, esponenti politici e delle istituzioni. A partire dai deputati Savino Pezzotta (Udc) e Antonio Misiani (Pd), oltre che il segretario provinciale di Rifondazione Comunista Ezio Locatelli, i quali hanno voluto incontrare i lavoratori della società garantendo, in prima persona, il loro impegno per trovare soluzioni concreti all'emergenza.Ma al presidio è intervenuta anche il sindaco di Seriate, Silvana Saita: una presenza costante, la sua, a testimonianza della vicinanza che la prima cittadina di Seriate ha sempre riservato alla vicenda Frattini. Saita non solo ha partecipato al mini corteo che ha portato la protesta dei lavoratori dalla sede della fabbrica fino al rondò del contro commerciale Iper alle Valli, ma si è fermata al presidio fino al primo pomeriggio offrendo, come gesto di solidarietà da parte della comunità, un frugale pasto (acqua e panini imbottiti Ndr).«Speriamo che il vento che soffia quest'oggi sia foriero di buone notizie per risolvere la delicata situazione che qui si è venuta a creare - ha detto il sindaco Saita -: oggi si muove anche la politica. Nei giorni scorsi ho incontrato i deputati della Lega Nord Giacomo Stucchi e Nunziante Consiglio i quali si sono impegnati a portare eventuali novità nel corso di questa settimana. Al lavoro ci sarebbero anche la Provincia e l'assessore Enrico Zucchi con l'apposito tavolo territoriale, mentre in Regione Lombardia per la Frattini ci sarebbe in campo l'unità di crisi: occorre, però, ci siano i primi risultati». Dal canto suo, il sindaco Saita ha confermato l'impegno per monitorare la situazione anche con i sindaci dei paesi coinvolti dalla crisi Frattini: «Mi hanno consegnato l'elenco dei 37 assunti dalla Mall Herlan per il ramo metal container (oggi Frattinitech Ndr): abbiamo così il quadro "territoriale" di chi, invece, non ha ancora una occupazione e, di conseguenza, con i 10-12 Comuni interessati potremo cominciare a definire strategie operative».Per la cronaca, ieri mattina al presidio si sono presentati anche i lavoratori assunti da Mall Herlan: una giornata di sciopero come un gesto di solidarietà molto apprezzato dai loro ex colleghi.«Il presidio è un gesto importante per non far cadere l'attenzione sulla situazione occupazione dei circa 150 lavoratori ancora in carico alla Frattini in concordato - sottolineano i segretari provinciali di Fim e Fiom, Ferdinando Uliano e Mirco Rota -. Il presidio permanente serve per sollecitare le istituzioni, a partire dalla Provincia, ad individuare una soluzione concreta al ramo "conto terzi" di Frattini per il quale non si è registrato alcun interessamento. Ma serve anche per monitorare e controllare che non ci siano iniziative che puntino ad impoverire strutturalmente l'azienda oggi ferma, e per sollecitare sul problema degli anticipi della cassa integrazione che non è stata ancora autorizzata». Per questo nelle scorse settimane erano stati avviati contatti anche con il sistema bancario per verificare la possibilità di creare un'apposita rete di assistenza per i lavoratori più in difficoltà.E al presidio Frattini ha tenuto banco ancora l'ipotesi che il ministro della Semplificazione del programma Roberto Calderoli (Lega Nord) ha avanzato venerdì per la riorganizzazione di TenarisDalmine. «Se esistono opportunità occupazionali queste non devono essere riservate ad una sola situazione, ma essere messe a disposizione del territorio - ha ribadito Rota -: a Dalmine siamo in presenza di un'azienda importante, strutturata e forte che non può e non deve perdere posti di lavoro. Le opportunità occupazionali, però, se ci sono, devono essere messe in circolo per le emergenze territoriali esistenti: come la Frattini ma anche come la Donora di Cortenuova i cui lavoratori dopo 4 anni dalla chiusura non hanno ancora un'occupazione».

ECO DI BERGAMO - 12/10/09- SICUREZZA A ZINGONIA,BOLTIERE PROPONE UNA CENTRALE OPERATIVA

Boltiere. Unire le proprie forze per garantire maggiore sicurezza sul territorio. Gli amministratori comunali di Boltiere, Verdellino, Verdello, Ciserano, Brembate, Osio sotto, Pontirolo, Dalmine si sono riuniti sabato, nella sala consigliare di Boltiere, per una prima analisi sulle azioni da compiere per alzare il livello di sicurezza nell'area Dalmine-Zingonia. Tra i progetti da realizzare costruire è stata evidenziata dal sindaco di Boltiere, Osvaldo Palazzini, la proposta di costituire un centro operativo di videosorveglianza intercomunale. Il Comune ha già trovato nel quartiere Zingonia la sua sede appropriata che secondo le intenzioni di Palazzini potrebbe trasformarsi anche in una centrale operativa distaccata per i corpi di polizia locale dei comuni associati. «La nostra zona, quella dei Comuni che gravitano attorno a Zingonia, è una bomba a orologeria – ha detto Palazzini –. Le forze dell'ordine fanno il possibile e le ringraziamo, ma ora tocca ai Comuni fare la loro parte: serve accordo, coesione, unità d'intenti, per combattere questo degrado sociale».Durante l'incontro è emersa la convinzione di unire le forze e coordinare le azioni di ciascun Comune. «È inutile – afferma il sindaco di Verdellino Giovanni Bacis – che in un paese venga emanata una ordinanza per combattere un determinato problema e invece nel paese vicino in tal senso non viene fatto nulla. Si rischia di spostare il problema solo di un centinaio di metri». Nonostante i diversi orientamenti politici, fra tutti i sindaci è prevalsa l'opinione che nessun Comune ha le forze, soprattutto economiche, per affrontare da solo il problema sicurezza. All'incontro erano presenti anche la senatrice del Pdl Alessandra Gallone e il deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi che non a caso ha rilanciato l'idea della costituzione di un consorzio delle polizie locali. La riunione si è conclusa con l'impegno di tutti i Comuni di effettuare una mappatura degli strumenti di cui dispongono per garantire la sicurezza sul loro territorio e di tornare a breve a sedersi intorno ad un tavolo per capire quali interventi possono essere svolti in maniera coordinata. Chiare a tal proposito le idee del sindaco di Ciserano, Enea Bagini, e di Verdello, Luciano Albani, che parlano di un pacchetto di sicurezza intercomunale. «Ciò significa – affermano – non solo emettere ordinanze condivise ma anche fissare criteri comuni per il rilascio delle concessioni edilizie e dei certificati di residenza, con i conseguenti controlli sanitari nelle abitazioni».

ECO DI BERGAMO - 12/10/09 - "PENALIZZATO CHI E' IN REGOLA, LA NORMA VA CAMBIATA"

Comuni fra l'incudine e il martello. Comuni che per le regole ferree sul rispetto del patto di stabilità – nato per salvaguardare la finanza pubblica e ridurre l'indebitamento – si trovano con bilanci ingessati e investimenti potenzialmente fattibili ma nella realtà impossibili. Insomma, se per le amministrazioni con le mani bucate l'esistenza del patto di stabilità evita danni, per quelle che i conti li hanno in regola (nella Bergamasca è questo il caso più diffuso) è una beffa: più risparmiano, più dovrebbero risparmiare. E se i sindaci sono sulle barricate i parlamentari orobici danno loro ragione.Fra i nostri rappresentanti a Roma la consapevolezza che qualcosa si debba fare per sbrogliare la matassa è bipartisan, anche se c'è chi, come Giorgio Jannone del Pdl, mette in guardia: «Attenzione a demonizzare in generale il patto di stabilità, perché ha avuto una grossa utilità a livello nazionale nel frenare gli errori di enti spreconi». Certo, ricorda Jannone, «ci sono le eccezioni, soprattutto al Nord. Nella Bergamasca i Comuni sono virtuosi: bisogna trovare una mediazione rispetto al parametro generale. La situazione è complessa e delicata, ne ho parlato con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Sull'argomento – aggiunge – è fondamentale che noi parlamentari bergamaschi facciamo squadra». Ancora dalle fila del Pdl, Gregorio Fontana: «Il patto di stabilità è un peso per i Comuni virtuosi, ma dalla maggioranza di governo sono state messe in campo misure capaci di alleggerire il problema. È stato fatto nei mesi scorsi e si sta cercando di farlo anche ora: lo dimostra la stretta collaborazione con l'Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e l'Upi (Unione province italiane)». Comunque, ricorda Fontana, «il rispetto del patto è legato a direttive europee. Servono correttivi, ma in passato il tema è stato anche strumentalizzato. Come quando a Bergamo l'amministrazione di centrosinistra minacciava di sforare. Cosa che poi nella realtà non ha fatto». Il senatore Valerio Carrara (Pdl), già sindaco di Oltre il Colle, si dichiara «contrario all'esistenza di queste misure per i Comuni virtuosi. Se un ente ha i conti in regola – dice – non può essere vincolato nei suoi investimenti». E spiega una sua proposta: «Se i Comuni potessero non pagare l'Iva sui finanziamenti statali e regionali sarebbe già un grande passo avanti».Dalla Lega, Giacomo Stucchi è tranchant: «I Comuni protestano? Hanno tutte le ragioni». Perché, afferma, «è assurdo che ci siano direttive europee su cui non si può transigere e altre, come sul pubblico impiego e le retribuzioni, su cui il governo centrale è decisamente più morbido. La pressione dei sindaci, io parlo per quelli leghisti, è forte e i risultati si otterranno. Come? Prima ancora che con il federalismo fiscale, grazie a interventi legislativi che permettano correzioni per il 2009 e il 2010, ma anche per chi era virtuoso e ha sforato nel 2008. Togliendo dal conteggio le spese per la sicurezza, ad esempio, molti Comuni risulterebbero in regola. Ovvio: i correttivi servono in casi specifici, non per chi sfora ripetutamente e da anni». Una posizione simile a quella del Pd. «Se è strano? Non credo – replica Stucchi –. Qui a essere penalizzati sono nella maggioranza i Comuni del Nord ed è giusto che la presa di posizione sia bipartisan». Il Pd, si diceva. Giovanni Sanga spiega che «su questo argomento sono stati fatti diversi interventi, anche Franceschini ha presentato un ordine del giorno specifico e strutturato. Il tema è importantissimo. Noi chiediamo che vengano riviste le regole del patto per liberare le risorse per gli investimenti. Investimenti che sono una leva importantissima per l'economia, soprattutto in questo periodo». Anche il collega Antonio Misiani lo dice chiaro: «Due le proposte principali del Pd. La prima è la moratoria per gli anni della crisi, 2009 e 2010, che elimini le sanzioni per investimenti in aree virtuose. La seconda è la flessibilità temporale: si pongano obiettivi di rispetto triennali, non annuali, in questo modo l'ente locale potrà muoversi con maggiore autonomia».

domenica 11 ottobre 2009

ECO DI BERGAMO - 11/10/09 - COLOGNO, PREMIATI I GEOMETRI STORICI

Cologno. Riconoscimenti e plausi ai geometri bergamaschi. Venerdì sera, all'Antico borgo La Muratella di Cologno, diverse le autorità che hanno omaggiato il Collegio dei geometri della provincia di Bergamo e premiato quelli iscritti all'Albo da 40, 50 e 60 anni.A dare per primo il saluto ai colleghi, intervenuti numerosi, è stato il presidente del Collegio Renato Ferrari. Poi la consegna delle pergamene e delle medaglie d'oro a chi per tanti anni ha messo passione e impegno nel proprio lavoro. «È festa per i premiati, ma soprattutto per la figura del geometra, fondamentale per una provincia che si fonda sull'edilizia – ha detto Giacomo Stucchi, parlamentare della Lega –. Non si può essere che orgogliosi di premiare chi ha segnato l'aspetto urbanistico e lo sviluppo armonioso di Bergamo». La parola è poi passata al parlamentare Nunziante Consiglio, geometra, che ha sottolineato le qualità dei lavoratori bergamaschi. Complimenti sono arrivati ai geometri anche dal presidente della Cassa geometri Fausto Amatasi e dal sottosegretario alla presidenza della Regione Marcello Raimondi. A portare i saluti del sindaco di Bergamo Franco Tentorio e del presidente della Provincia Ettore Pirovano sono stati rispettivamente Tommaso D'Aloia, assessore all'Edilizia, e Silvia Lanzani, architetto e assessore alle Grandi infrastrutture in via Tasso. «La scorsa settimana sono stata all'Aquila e ho visto le prime case consegnate ai terremotati e fatte da imprese bergamasche – ha raccontato Lanzani –. Lì ho potuto toccare con mano la rapidità e la bravura dei bergamaschi». A raccomandarsi che il lavoro dei geometri venga svolto sempre con un occhio attento alla sicurezza dei cittadini è stato il comandante dei vigili del fuoco Giulio De Palma che, accompagnato da due giovani volontari, ha mostrato alcune foto dell'intervento delle squadre provinciali in Abruzzo. Don Bruno Caccia dell'ufficio dei Beni culturali della diocesi ha portato il saluto del vescovo Francesco Beschi e un particolare augurio «per il vostro lavoro che continua, in qualche modo, quel lavoro di Colui che ha costruito il mondo».

sabato 10 ottobre 2009

ECO DI BERGAMO - 10/10/09 - CALDEROLI SULLA DALMINE "INIZIO A VEDERE UN'USCITA"

«Inizio a vedere un percorso che possa portare a quello che è il nostro obiettivo: che nessuna delle famiglie coinvolte possa avere un danno da questo piano industriale». Il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, ha commentato così ieri pomeriggio il lungo faccia a faccia, durato più di due ore, con l'amministratore delegato di TenarisDalmine, Vincenzo Crapanzano.È stato «un primo contatto», come l'ha definito il ministro. E se da una parte c'è la consapevolezza che i 1.024 esuberi prospettati dal gruppo siderurgico, 836 solo fra Dalmine e Costa Volpino, sono «un problema di dimensioni forti, che va affrontato con il coinvolgimento di tutti i livelli di governo», dall'altra sotto il cielo grigio di Dalmine c'è spazio per qualche spiraglio positivo.Il piano andrà affrontato «ovviamente nei prossimi giorni nel confronto con le parti sindacali a livello locale per avere un inquadramento» rispetto alle uscite che ci potrebbero essere legate anche ai pensionamenti così da avere «una ricognizione di quelli che sono i numeri effettivi da affrontare». E a questo proposito, Calderoli annuncia che «per la settimana prossima stiamo predisponendo un incontro presso la Provincia con gruppi di imprenditori che credo diano sufficienti garanzie di ricollocamento in modo che nessuno debba avere periodi di scopertura». Al confronto di ieri era presente anche il presidente della Provincia, Ettore Pirovano, insieme ad altri esponenti della Lega Nord: i deputati Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli, il consigliere regionale Daniele Belotti, il sindaco di Dalmine Claudia Terzi e il segretario provinciale Cristian Invernizzi. La delegazione è stata ricevuta, oltre che da Crapanzano, dal direttore risorse umane di TenarisDalmine, Patrizia Bonometti, dalla responsabile relazioni istituzionali, Caterina Epis, e dalla responsabile comunicazione Europa Tenaris, Francesca Pisa. L'azienda, ha spiegato ancora il ministro dopo l'incontro, ha confermato «la massima disponibilità» a fare tutto quanto è nelle sue possibilità per contenere l'impatto del piano industriale. «Ho già attivato i ministri Scajola, Sacconi e Tremonti e la presidente di Confindustria, Marcegaglia - ha aggiunto Calderoli -. C'è da parte di tutti la volontà per risolvere al meglio la situazione. La Regione ha già avuto gli incontri in commissione. Se ciascuno fa la sua parte penso che ne usciamo bene».L'impegno del governo sulla crisi occupazionale alla TenarisDalmine potrà riguardare in particolare il percorso di accompagnamento alla pensione: «Ci sono una serie di finestre che si apriranno nei prossimi anni: bisogna fare in modo che a queste finestre ci si arrivi». Sarà una questione di «coordinamento fra età e finestre» e «su questo il governo può fare molto». Ma il ministro Calderoli torna a sottolineare soprattutto l'importanza di un impegno sul fronte del ricollocamento: «È evidente che se abbiamo un certo numero di posti ricollocabili nel giro di qualche mese, credo che questa sia un'ottima soluzione e diventerebbe accessorio l'aspetto delle finestre di uscita. Iniziamo ad avere un vero ammortizzatore sociale: i posti di lavoro». L'incontro su questo punto si terrà la prossima settimana e i dettagli sono rinviati ad allora: si parla di «un bel numero di posti di lavoro che può essere adeguato a queste esigenze» ed è guardando a questo elemento che il ministro più che fiducioso si definisce «molto concreto» e anche «un po' più tranquillo».

venerdì 9 ottobre 2009

IL BERGAMO - 09/10/09 - TENARIS, CONFERMATI GLI ESUBERI. CALDEROLI INCONTRA LA PROPRIETA'

Nessun passo indietro. La Tenaris Dalmine non sembra avere intenzione di rivedere il piano di riorganizzazione industriale per il biennio 2010- 2011 che prevede 836 esuberi negli stabilimenti della Bergamasca. È ciò che è emerso dall'incontro di ieri nella sede della Confindustria orobica tra i rappresentanti dell'azienda e i sindacati. Un vertice tecnico, durante il quale la multinazionale ha mostrato nei dettagli il progetto per gli stabilimenti di Dalmine e Sabbio, confermando gli investimenti e i tagli già annunciati (717 per Dalmine e Sabbio e 119 per Costa Volpino). Il piano di riorganizzazione sarà illustrato alle parti sociali ancora il 15 e il 19 ottobre. «Soltanto dopo questi incontri - spiega Mirco Rota, segretario provinciale della Fiom Cgil - comincerà la vertenza vera e propria ». Per ora, in ogni caso, la TenarisDalmine non sembra avere intenzione di fare nessun passo indietro. Nel frattempo, però, continuano le iniziative per difendere i posti di lavoro. Oggi pomeriggio il ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli incontrerà l'amministratore delegato della Tenaris Dalmine Vincenzo Crapanzano. E l'altro ieri altri quattro leghisti bergamaschi - Giacomo Stucchi, il presidente della Provincia Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Perguido Vanalli - hanno indirizzato al presidente del Consiglio, al ministro per lo Sviluppo economico e al ministro del Lavoro un'interpellanza contro gli esuberi. I parlamentari invitano «la Tenaris Dalmine a rivedere le scelte annunciate, offrendo anche la piena collaborazione dei ministeri preposti per mantenere in essere un livello di produzione adeguato a garantire la situazione occupazionale esistente». Avanzano inoltre l'ipotesi «di attivare una specifica unità di crisi presso il ministero del Lavoro, salute e politiche sociali, coinvolgendo pienamente i rappresentanti dei lavoratori e richiedendo la presenza al tavolo pure del ministero per lo Sviluppo Economico, al fine di individuare ogni possibile soluzione che eviti o limiti notevolmente ripercussioni negative sugli attuali livelli occupazionali, garantendo comunque fin da ora la copertura economica degli eventuali ammortizzatori sociali necessari ». E mentre i politici intervengono per sollecitare la multinazionale a rivedere le proprie scelte anche i lavoratori si mobilitano: il prossimo 13 ottobre è stato indetto uno sciopero di 8 ore nello stabilimento di Costa Volpino.

ECO DI BERGAMO - 09/10/09 - DOMENICA GIORNATA VITTIME DEL LAVORO

L’Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro (Anmil), che da oltre 60 anni si occupa della tutela delle vittime del lavoro e raccoglie circa 450.000 iscritti, domenica 11 ottobre promuoverà, contemporaneamente in tutte le province d’Italia, manifestazioni per celebrare la 59ª edizione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul Lavoro, istituzionalizzata su richiesta dell’Anmil con direttiva del presidente del Consiglio dei Ministri nel 1998. La celebrazione della giornata avrà il seguente programma. Ore 8.15: ritrovo nella Chiesa di Santa Croce, zona Malpensata. Ore 8.30: Santa Messa in suffragio dei soci defunti e dei caduti sul lavoro Presterà servizio la Corale «Santa Cecilia» di Osio Sotto. Ore 09.30: corteo aperto dal Corpo musicale «San Donato» di Osio Sotto e deposizione della corona d’alloro al monumento ai Caduti sul lavoro nel XX anniversario dall’inaugurazione. Ore 10: cerimonia all’auditorium della Casa del Giovane con introduzione del presidente provinciale Anmil Luigi Feliciani. Tra gli altri, hanno confermato la presenza alla manifestazione il prefetto di Bergamo, Camillo Andreana, il segretario di presidenza della Camera dei Deputati, onorevole Giacomo Stucchi, il consigliere, segretario ufficio di presidenza Consiglio Regione Lombardia, Battista Bonfanti, il sottosegretario del presidente per l’attuazione del programma della Regione Lombardia, Marcello Raimondi, l’assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro e Sicurezza sul lavoro della Provincia di Bergamo, Enrico Zucchi e l’assessore ai Servizi sociali del comune di Bergamo, Leonio Callioni.

BERGAMONEWS - 09/10/09 - CALDEROLI: "C'E' CHI E' DISPOSTO AD ASSUMERE GLUI ESUBERI"

"Stiamo predisponendo un incontro in Provincia con gruppi di imprenditori che diano sufficienti garanzie di ricollocamento ai lavoratori meno prossimi alla pensione". Il ministro leghista Roberto Calderoli ha incontrato i vertici della Tenaris per cercare di trovare un'alternativa agli 836 esuberi previsti nel piano industriale presentato dall'azienda. Calderoli ha parlato esplicitamente di gruppi imprenditoriali bergamaschi pronti ad assumere gli operai a cui mancano molti anni prima di andare in pensione. Chi sono? Quanti imprenditori sono? Quanti lavoratori potrebbero essere coinvolti? Il presidente della provincia di Bergamo, Ettore Pirovano, è scaramantico: "In questo momento bisogna solo incrociare le dita". Presenti all'incontro anche alcuni parlamentari leghisti bergamaschi, Nunziante Consiglio, Giacomo Stucchi e Pierguido Vanalli, dal consigliere regionale Daniele Belotti, dal sindaco di Dalmine, Claudia Terzi, e dal segretario provinciale leghista, Cristian Invernizzi."Si è trattato - spiega a riguardo il ministro Calderoli - di un primo incontro che ha già visto il coinvolgimento di rappresentanti della Lega Nord di tutti i livelli istituzionali di governo, dal Comune di Dalmine alla Provincia di Bergamo, dalla Regione Lombardia fino al Governo, tutti impegnati in prima persona per cercare di trovare una soluzione al problema che, per come è stato prospettato dai vertici della Tenaris, avrebbe un preoccupante impatto in termini occupazionali per il territorio bergamasco.Per affrontare questo problema ciascun livello di Governo si impegnerà quindi, facendo la sua parte, per fare in modo che l'intervento complessivo, da affrontare con le rappresentanze sindacali, sia finalizzato ad assicurare che nessuna famiglia possa avere una ripercussione negativa". Nei prossimi giorni proseguiranno, pertanto, gli incontri e i confronti, insieme ai ministri dello Sviluppo Economico, del Welfare e dell'Economia e al presidente di Confindustria, tutti già contattati, in quanto la naturale evoluzione dei tavoli provinciali, già aperti, sarà a livello di un tavolo nazionale, con il coinvolgimento dei ministeri dello Sviluppo Economico e del Welfare."Si sta inoltre organizzando, già per la prossima settimana - aggiunge il ministro Calderoli - un incontro, che si terrà presso la Provincia di Bergamo, per una prima interlocuzione tra i vertici della Tenaris ed un gruppo imprenditoriale locale in grado di garantire la possibilità di una concreta ed adeguata ricollocazione di quei lavoratori meno prossimi all'età pensionabile".

giovedì 8 ottobre 2009

BERGAMO NEWS - 08/10/09 - ALLA VEDOVA DI SOGGIU SUBITO UN AIUTO IN DENARO

Inail - Il segretario Fiom Mirco Rota: "l'Inail di Sassari (la provincia in cui Soggiu risiedeva) annuncia che subito verranno pagati i 1.800 euro per il funerale e che alla vedova verranno 4.400 euro".

Si riapre il caso relativo all'indennizzo legato alla morte di Mario Soggiu, l'operaio deceduto cadendo da una rampa di scale al cantiere del nuovo ospedale di Bergamo. Si riapre dopo che, assai rapidamente, il fascicolo era stata chiuso con un "niet": niente indennizzo perchè "non morto per rischio lavorativo". Intanto, mentre la procedura andrà avanti, per l'intervento del parlamentare bergamasco Giacomo Stucchi ma anche per il ricorso del patronato Inca di Bergamo e della Fiom Cgil, come spiega il segretario Mirco Rota, l'Inail di Sassari (la provincia in cui Soggiu risiedeva) annuncia che subito verranno pagati i 1.800 euro per il funerale e che alla vedova e ai figli verranno assegnati 4.400 euro del fondo di sostegno delle vittime di infortuni sul lavoro.

ECO DI BERGAMO - 08/10/09 - I DEPUTATI LEGHISTI "TENARIS RIVEDA LE SUE SCELTE"

Un'interpellanza sulla grave emergenza alla TenarisDalmine è stata inviata nei giorni scorsi al presidente del Consiglio e ai ministri per lo Sviluppo Economico e del Lavoro da cinque parlamentari della Lega Nord, quattro bergamaschi, Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli oltre al presidente della Provincia Ettore Pirovano e uno bresciano, Davide Caparini. I parlamentari del Carroccio chiedono se il Governo «non ritenga, alla luce della drammatica situazione venutasi a creare, di invitare la TenarisDalmine a rivedere le scelte annunciate, offrendo anche la piena collaborazione dei ministeri preposti al fine di mantenere in essere un livello di produzione adeguato a garantire la situazione occupazionale esistente». Gli esponenti della Lega ricordano anche che «la prospettiva peggiore riguarderebbe gli stabilimenti di Dalmine e Sabbio con una perdita di organico complessiva di 717 posti, oltre alla situazione anch'essa molto preoccupante di Costa Volpino con una riduzione di 119 occupati e di Arcore con 64 lavoratori interessati, e la situazione ancor più compromessa di Piombino che con 120 dipendenti potrebbe essere anche completamente chiuso». Nell'interpellanza i deputati leghisti, chiedono anche se «qualora l'azienda dovesse confermare le decisioni assunte nel piano industriale, non si ritenga opportuno attivare una specifica unità di crisi presso il ministero del Lavoro, coinvolgendo pienamente i rappresentanti dei lavoratori e richiedendo la presenza al tavolo pure del ministero per lo Sviluppo Economico, al fine di individuare ogni possibile soluzione che eviti o limiti notevolmente ripercussioni negative sugli attuali livelli occupazionali, garantendo comunque fin da ora la copertura economica degli eventuali ammortizzatori sociali.

IL BERGAMO - 08/10/09 - INDENNIZZO NEGATO ALLA VEDOVA. L'INAL DI SASSARI RIAPRE LA RIAPRE

Il caso di Mario Soggiu, operaio algherese morto nel cantiere del nuovo ospedale di Bergamo, sarà riaperto dall'Inail di Sassari. Ma per avere un nuovo parere dell'Istituto bisognerà attendere i risultati dell'indagine della Procura di Bergamo. Martedì la notizia del negatoindennizzo alla vedova. E l'ira di sindacati e politici. Ieri le scuse per le espressioni utilizzate dall'Istituto nella lettera in cui vengono liquidate come “rischio non lavorativo” le cause della morte dell'operaio. E insiemealle scuse arrivano anche le motivazioni del mancato risarcimento. Finora - è la versione ufficiale dell'Istituto - non sarebbero pervenuti elementi sufficienti per poter affermare che
l'episodio nel quale ha perso la vita l'idraulico sardo è un caso di incidente sul lavoro. Le relazioni dell'ispettore del ministero del Lavoro e quella dell'ispettore dell'Inail redatte dopo la tragedia non conterrebbero insomma elementi sufficienti per dare il via alla pratica di indennizzo. La causa della mancanza di chiarezza secondo gli uffici dell'Inail sarebbe da imputare anche al fatto che il cantiere al momento dell'ispezione era sotto sequestro giudiziario. Per questo la dinamica dell'incidente in diversi punti risulterebbe poco chiara agli uffici del nord Sardegna. Soggiu quel
giorno risultava in formazione, non in forza lavoro. Sul fatto non sono stati finora sollevati dubbi. Nella prima parte della giornata l'uomo ha seguito un corso di due ore. Poi il pranzo, insieme ai nuovi colleghi. L'incidente è avvenuto dopo il pasto, quando il gruppo di operai faceva rientro al cantiere: è da questo momento che la ricostruzione dei fatti pervenuta all'Istituto e quella dei sindacati divergono. In base alle testimonianze e agli elementi raccolti dall'Inail l'operaio si arebbe allontanato dagli altri per entrare in un edificio completamente al buio, dove l'ingresso era vietato - la torre numero 3 - di propria volontà. Questa versione corrisponde in molti punti a quella sostenuta dai committenti del cantiere, gli Ospedali riuniti. Ma per i sindacati e per la vedova le cose non stanno così. Le segreterie bergamasche di Cigl, Cisl e Uil hanno da subito spiegato che Soggiu sarebbe salito sulla torre 3 per lavorarci. Il lavoratore sarebbe caduto, battendo la testa, mentre saliva in un vano scala completamente buio e privo delle più elementari misure di sicurezza. A verificarlo sono stati gli stessi sindacalisti con un sopralluogo effettuato poco dopo il ritrovamento dell'operaio. Sul caso il deputato lombardo del Pd Antonio Misiani ha presentato un'interrogazione parlamentare, sollecitando l'intervento del ministro del Lavoro. Anche il deputato Giacomo Stucchi, segretario alla presidenza della Camera, ha contattato il presidente dell’Inail Marco Sartori. Il leghista ha poi affermato che la vicenda era legata a un errore Inail riconosciuto e risolto: l'Istituto invece afferma di non aver commesso errori e di affidarsi alle indagini della Procura.

BERGAMONEWS -08/10/09 - BOLTIERE LANCIA LA VIDEOSORVEGLIANZA INTERCOMUNALE

Videosorveglianza estesa su un territorio di oltre 50 mila abitanti, tra Boltiere, Ciserano, Verdello, Verdellino, Brembate, Osio Sotto e Dalmine. E’ ciò a cui pensa il sindaco di Boltiere, Osvaldo Palazzini (Pdl con il sostegno della Lega), come misura di sicurezza e di prevenzione. Oltre alla videosorveglianza anche “azioni concordate fra amministrazioni comunali confinanti, strategie di controllo e vigilanza condivise con i corpi di polizia locale”."Fra i punti che caratterizzano il nostro programma elettorale c’è il rigoroso controllo del territorio – afferma il delegato alla Sicurezza, Maurizio Testa –. In particolare, è nostra intenzione potenziare il servizio di video-sorveglianza, in convenzione con i Comuni limitrofi, per una gestione sovracomunale del servizio: penso a Verdello, Verdellino, Ciserano, Brembate, Osio Sotto, Dalmine. Inoltre, sempre in convenzione con i Comuni vicini, intendiamo estendere il servizio di vigilanza nelle fasce serali e notturne più a rischio; e ridefinire l’orario diurno della vigilanza pubblica, per renderlo più funzionale. L’amministrazione comunale di Boltiere vuole fare da apripista per l’istituzione di un tavolo di lavoro fra Comuni confinanti della Bergamasca orientale, per affrontare in maniera congiunta e condivisa il problema della sicurezza del territorio”. In quest’ottica, ecco che il vice-sindaco, nonché assessore alla Sicurezza, Maurizio Testa, ha convocato per sabato 10 ottobre, alle 10, presso la sala consiliare del Municipio di Boltiere, una riunione, in cui verrà discussa la possibilità della futura realizzazione del Centro operativo videosorveglianza intercomunale (Covi). Parteciperanno i rappresentanti dei Comuni di Verdello, Verdellino, Ciserano, Osio Sotto, Brembate, Dalmine.Saranno presenti numerosi amministratori locali, nonché i parlamentari Alessandra Gallone (Pdl) e Giacomo Stucchi (Lega Nord).

BERGAMONEWS -08/10/09 - L'INAIL CONFERMA: "CASO RIVISTO. CI SCUSIAMO PER LE PAROLE USATE"

“Sicuramente è stata utilizzata un’espressione infelice nella prima comunicazione alla famiglia, dove si diceva che l'operaio Mario Soggiu non è morto per rischio lavorativo. Ma ora il caso è stato riaperto e potrebbe chiudersi in tempi brevissimi”: a parlare è il direttore dell’Inail di Sassari Fabio Valente Pietrosanto, dopo che la vicenda del mancato indennizzo all’operaio sardo morto a luglio nel cantiere del nuovo ospedale di Bergamo, è stata di fatto riaperta da un intervento del deputato bergamasco della Lega Giacomo Stucchi e del presidente nazionale dell’Inail Marco Sartori. Il caso, per l’Inail di Sassari, era chiuso, almeno fino al primo pomeriggio del 6 ottobre. Tanto che l’istituto di assicurazioni aveva già inviato alla famiglia di Mario Soggiu una lettera nella quale si riteneva non autorizzabile l’indennizzo perché il lavoratore “non è morto per rischio lavorativo”.Espressione piuttosto dubbia, dato che l’operaio era morto in un grosso cantiere pubblico, e solitamente in cantiere si va per lavorare, anche correndo dei rischi. E’ scattata quindi la pressione di Stucchi su Sartori, e da Sartori la palla, ovvero la riapertura totale del caso, è passata a Sassari. “Abbiamo parlato con la direzione centrale e il caso è stato riaperto – spiega Valente Pietrosanto -. Credo che in tempi brevi si arriverà ad una soluzione e sicuramente saranno evitate certe formule infelici”. Il caso va verso una soluzione e si allontana dalle tinte fosche di quell'espressione relativa all'operaio "morto ma non per rischio lavorativo”.

DNEWS -08/10/09 - PASTICCIO INAL: "L'INDENNIZZO CI SARA'. ANZI VEDREMO"

Prima l’annuncio choc, poi la rettifica e alla fine un’altra –parziale – marcia all’indietro. Continua a far parlare la vicenda del mancato risarcimento da parte dell’Inail alla famiglia di Mario Soggiu, l’operaio sardo di 56 anni morto il 15 luglio nel cantiere del nuovo ospedale di Bergamo, al suo primo giorno di lavoro in città. Due giorni fa è trapelata la notizia di una lettera speditadall’Inail di Sassari alla vedova della vittima, in cui si diceva che non le sarebbe stato riconosciuto alcun indennizzo. Un annuncio che ha convinto alcuni parlamentari a presentare un’interpellanza al ministro del Lavoro e della Salute. Ieri mattina Giacomo Stucchi (Lega) –dopoaver parlato con il presidente dell ’Inail Marco Sartori – annunciava il chiarimento della vicenda, parlando di un errore del l’ufficio Inail di Sassari e dell’intenzione dell’istituto di erogare l’indennizzo. Qualche ora più tardi, però, l’ennesimo colpo di scena hacontribuito ad avvolgere l’intera vicenda in un giallo che pare ora di difficile risoluzione. Prima di riconoscere il risarcimento, l’Inail di Sassari –che pure ha ammesso di aver riaperto il caso– potrebbe aspettare l’esito dell’inchiesta sulle cause dell’incidente. Solo se sarà provato che la morte dell’operaio è stata provocata da una causa professionale, allora la famiglia avrà diritto al risarcimento. I tempi, dunque, si allungano, anche se dall’istituto parlano di una soluzione in tempi rapidi, poiché la data della prima udienza non è ancorastata fissata.

mercoledì 7 ottobre 2009

ECO DI BERGAMO - 07/10/09 - TENARIS, INTERPELLANZA LEGHISTA: "UNITA' DI CRISI PER LA DALMINE"

Il caso della Tenaris Dalmine finisce anche in un'interpellanza che 4 onorevoli leghisti bergamaschi - Giacomo Stucchi, il presidente della Provincia Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Perguido Vanalli - e il bresciano, sempre della Laga, Davide Caparini hanno indirizzato al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro per lo Sviluppo economico e al ministro del Lavoro. I cinque politici partono da alcune premesse: «Per il biennio 2010-2011 il Piano industriale proposto da Tenaris Dalmine, a fronte di 114 milioni di euro di investimenti, prevede l’esubero di 1024 persone (di cui 836 impegnati negli stabilimenti bergamaschi) - si legge nel documento - e la prospettiva peggiore riguarderebbe gli stabilimenti di Dalmine e Sabbio con una perdita di organico complessiva di 717 posti, oltre alla situazione anch’essa molto preoccupante di Costa Volpino con una riduzione di 119 occupati e di Arcore con 64 lavoratori interessati». Da qui, si legge nell'interpellanza, i politici interpellano i ministeri al fine di «invitare la Tenaris Dalmine a rivedere le scelte annunciate, offrendo anche la piena collaborazione dei Ministeri preposti per mantenere in essere un livello di produzione adeguato a garantire la situazione occupazionale esistente». I cinque politici ipotizzano anche «l'opportunità di attivare una specifica unità di crisi presso il Ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali, coinvolgendo pienamente i rappresentanti dei lavoratori e richiedendo la presenza al tavolo pure del Ministero per lo Sviluppo Economico, al fine di individuare ogni possibile soluzione che eviti o limiti notevolmente ripercussioni negative sugli attuali livelli occupazionali, garantendo comunque fin da ora la copertura economica degli eventuali ammortizzatori sociali necessari».

BERGAMO NEWS - 07/10/19 - OPERAIO MORTO, L'INAIL FA DIETROFRONT " SCUSATE, IL RISARCIMENTO CI SARA'"

Bergamo-Sassari - Il deputato leghista Stucchi va in pressing e l'istituto cambia idea: non sarà negato il risarcimento per la morte di Mario Soggiu, deceduto a luglio nel cantiere del nuovo ospedale di Bergamo. Un chiarissimo dietrofront. La sede provinciale dell'Inail di Sassari ha riaperto la pratica riguardante Mario Soggiu, l'operaio sardo morto il 15 luglio di quest'anno nel cantiere del nuovo ospedale di Bergamo. L'istituto nazionale delle assicurazioni è ora orientato ad autorizzare l'indennizzo alla famiglia, anche dopo l'interessamento di politici bergamaschi come Giacomo Stucchi, Lega Nord.La decisione è della serata di ieri (6 ottobre), giusto il giorno in cui era balzato alle cronache un provvedimento che sapeva di beffa: in un primo momento, infatti, l'Inail riteneva di non dover indennizzare quanto accaduto perchè Soggiu non era deceduto "per rischio lavorativo". E' quanto l'Istituto di assicurazioni pubbliche aveva sostenuto e scritto nero su bianco in una comunicazione alla famiglia.L'indignazione, dopo la pubblicazione della notizia, aveva fatto il giro del mondo politico e sindacale. Il deputato della Lega Giacomo Stucchi ha incontrato di persona il presidente nazionale dell'Inail Massimo Sartori e ha esposto la situazione parlando dell'amarezza per la piega presa della vicenda, a causa del diniego dell'Inail di Sassari. Sertori ha a quel punto allertato la sede provinciale sarda che ha riesaminato le carte e comunicato ai livelli superiori di "aver commesso un errore". L'indennizzo ci sarà, e la famiglia Soggiu riceverà anche le scuse.

ECO DI BERGAMO - 07/10/09 - GIALLO SULL'INDENNIZZO PER SOGGIU. L'INAL ATTENDE L'ESITO DELL'INCHIESTA

Si tinge di giallo la vicenda del mancato indennizzo da parte dell'Inail ai familiari di Mario Soggiu, il 56enne idraulico di Alghero che il 15 luglio scorso era deceduto all'interno del cantiere del nuovo ospedale di Bergamo, cadendo in un vano scale.Se da un lato il parlamentare bergamasco della Lega, Giacomo Stucchi, fa sapere che la paradossale vicenda è stata chiarita dopo aver contattato direttamente il presidente dell'Inail, Marco Fabio Sartori, dall'altra pare di capire che la sede Inail di Sassari non sia così propensa a considerare chiuso il caso, tanto più con pubbliche scuse. La decisione presa dalla sede sarda dell'Istituto troverebbe infatti il suo fondamento giuridico in una precisa norma secondo la quale l'indennizzo in fatti come quello di Mario Soggiu deve essere versato in automatico solo nel caso in cui la morte sia da addebitarsi a «causa professionale». Ma nel caso di Soggiu il nesso tra morte e causa professionale non è ancora stato accertato. Prima di procedere, in sostanza, l'Inail attenderebbe la conclusione dell'iter giudiziario apertosi dopo il tragico episodio. E visto che la prima udienza del processo non è ancora stata fissata, i tempi si prospettano piuttosto lunghi.Stando così le cose, sembra di capire che l'Inail sia disposta a riaprire la questione e a tenerla in «stand by» ma, almeno per ora, a non autorizzare il pagamento di alcun indennizzo.

BERGAMONEWS - 07/10/09 - "SODDISFATTO DI AVER CONTRIBUITO A RISOLVERE LA SITUAZIONE"

"Ho presentato ieri (martedì 6 ottobre) insieme ad altri colleghi bergamaschi della Lega Nord un’interpellanza dopo aver appreso dai media locali che l’Inail non intendeva riconoscere alla vedova un equo indennizzo per quanto accaduto – spiega Giacomo Stucchi, segretario di Presidenza della Camera dei deputati, in merito all'indennizzo per Mario Soggiu, l'operaio di 56 anni originario di Alghero, morto al cantiere del nuovo ospedale di Bergamo a causa di una caduta da un vano scale –. Non ritenendo sufficiente, però, la presentazione di un semplice atto di sindacato ispettivo, mi sono messo in diretto contatto con il presidente dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli Infortuni, Marco Sartori, per rappresentargli quanto accaduto e chiedergli un interessamento urgente alla vicenda". Il presidente Sartori, prosegue l'onorevole Stucchi, "con un suo tempestivo intervento, questa mattina mi ha personalmente comunicato di aver fatto luce sulla questione, verificando che il tutto era stato originato da un errore commesso e riconosciuto dalla sede Inail di Sassari. A tale errore l’Inail ha quindi posto immediatamente rimedio, riconoscendo il diritto all’indennizzo da parte della vedova Soggiu". Il parlamentare bergamasco del Carroccio a questo punto si dichiara "soddisfatto per aver contribuito in tempi rapidi, grazie alla collaborazione del presidente Sartori, a risolvere questo caso in modo positivo. E spero che l’indennizzo che verrà erogato alla famiglia Soggiu sia di sollievo nell’affrontare le conseguenze della tragedia subita".

BERGAMO SERA -07/10/09 - STUCCHI: LA VEDOVA DI SOGGIU AVRA' IL RISARCIMENTO INAIL

BERGAMO — “E’ stata chiarita la paradossale vicenda relativa all’incidente avvenuto presso il cantiere del Nuovo Ospedale di Bergamo dove era deceduto il 15 luglio scorso Mario Soggiu, un operaio di 56 anni originario di Alghero, a causa di una caduta da un vano scale”. Lo scrive un il deputato bergamasco della Lega Giacomo Stucchi in un comunicato diffuso questa mattina alla stampa. “Ho presentato ieri, insieme ad altri colleghi bergamaschi della Lega Nord un’interpellanza – chiarisce Stucchi, segretario di presidenza della Camera dei Deputati – dopo aver appreso dai media locali che l’Inail non intendeva riconoscere alla vedova Soggiu un equo indennizzo per quanto accaduto. Non ritenendo sufficiente, però, la presentazione di un semplice atto di sindacato ispettivo, mi sono messo in diretto contatto con il presidente dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni, Marco Sartori, per rappresentargli quanto accaduto e chiedergli un interessamento urgente alla vicenda”. “Il presidente Sartori – continua il leghista – con un suo tempestivo intervento, questa mattina mi ha personalmente comunicato di aver fatto luce sulla questione, verificando che il tutto era stato originato da un errore commesso e riconosciuto dalla sede Inail di Sassari. A tale errore l’Inail ha quindi posto immediatamente rimedio, riconoscendo il diritto all’indennizzo da parte della vedova Soggiu”. “Sono soddisfatto – conclude Stucchi – di aver contribuito in tempi rapidi, grazie alla collaborazione del presidente Sartori, a risolvere questo caso in modo positivo e spero che l’indennizzo che verrà erogato alla famiglia Soggiu sia di sollievo nell’affrontare le conseguenze della tragedia subita”.

BERGAMO SERA - 07/10/09 - L'INAIL ATTENDERA' L'ESITO DEL PROCESSO PRIMA DI RISARCIRE LA VEDOVA DI SOGGIU

BERGAMO — La vicenda del risarcimento alla famiglia dell’operaio morto sul cantiere del nuovo ospedale si tinge di giallo. Dopo le reazioni sdegnate di ieri, questa mattina il deputato della Lega Giacomo Stucchi ha diffuso un comunicato che diceva che la vicenda con l’Inail era risolta. Ma a quanto pare, non lo è ancora del tutto. Ieri Stucchi aveva interceduto personalmente per fare avere alla famiglia l’indennizzo che l’Istituto nazionale assicurazione contro gli infortuni negava loro. Il parlamentare ha detto di aver contattato direttamente il presidente dell’Inail, Marco Fabio Sartori. Nonostante la figuraccia, l’ente avrebbe fatto marcia indietro, assicuravano i protagonisti della vicenda, garantendo il risarcimento alla moglie del povero Mario Soggiù, originario di Alghero, con tanto di scuse. Ebbene, pareva l’ennesima storia assurda risolta con il lieto fine invece sembra che la sede Inail di Sassari non sia così propensa a considerare chiuso il caso. La decisione presa dalla sede sarda di negare il risarcimento avrebbe infatti un suo fondamento giuridico. Una norma secondo la quale alla famiglia del malcapitato operaio andava versato in automatico il risarcimento solo nel caso in cui la morte fosse da addebitare a «causa professionale». Ma nel caso di Soggiu il nesso tra morte e causa professionale non è ancora stato accertato. Toccherà al tribunale deciderlo. In attesa del processo, la cui prima udienza non è stata ancora fissata, l’Inail resterebbe in stand-by e non autorizzerebbe alcun pagamento, per con la disponibilità a rivedere la questione.

ECO DI BERGAMO - 07/10/09 - NUOVO OSPEDALE, MORI' IN CANTIERE: NO ALL'INDENNIZZO

La polizia nel cantiere dopo l´infortunio mortaleNessun indennizzo per la famiglia di Mario Soggiu, l'idraulico sardo di 56 anni morto il 15 luglio scorso dopo essere precipitato all'interno del cantiere del nuovo ospedale. Lo ha comunicato l'Inail di Sassari - competente per territorio, visto che è sassarese la ditta per cui la vittima lavorava - alla vedova Mariangela Stoccoro, con parole che, nella loro ineccepibilità procedurale, sfiorano la ferocia: «Non spetta alcuna indennità in quanto l'infortunio non risulta avvenuto per rischio lavorativi, bensì per il verificarsi di rischio generico incombente su tutti i cittadini e comune ad altre situazioni del vivere quotidiano». Prima di essere ritrovato privo di vita all'interno di una delle torri, Mario Soggiu era stato visto allontanarsi parlando al cellulare. È probabilmente questo dettaglio ad aver dato una piega alla pratica di indennizzo, anche se, assicurano dall'Inps di Bergamo, la decisione può sempre essere rivista. Per un verdetto definitivo l'istituto per l'assicurazione contro gli infortuni attende gli esiti dell'inchiesta per omicidio colposo aperta dal pm della Procura di Bergamo Maria Cristina Rota e che vede per il momento indagate tre persone: M. T., responsabile alla sicurezza della «Dec» di Bari; V. P., direttore tecnico e capocantiere della «Ildocat», la ditta di cui Soggiu era dipendente; e G. B. P., coordinatore alla sicurezza della «Ets» di Villa d'Almè.«Il direttore della sede provinciale Inail di Bergamo Maria Aurelia Lavore sta seguendo il procedimento penale per conto della sede di Sassari - spiega Addolorata Malgieri, responsabile del processo prevenzione e addetta alla comunicazione per l'Inps di Bergamo -. Le circostanze dell'infortunio non sono affatto chiare. Sono due i punti fondamentali per ottenere l'indennizzo: che l'infortunio sia accaduto in occasioni lavorative e che sia dovuto a cause violente. Noi prenderemo atto di quanto verrà stabilito dal procedimento penale e comunicheremo a Sassari: spetta a loro la decisione finale». Chi non attenderà gli esiti dell'indagine penale è sicuramente la famiglia della vittima che, assistita da legali messi a disposizione dalla Fiom Cgil di Bergamo, sta già preparando un ricorso da presentare all'Inail contro l'indennizzo negato. «Ho due bambine di 10 e 12 anni da mantenere - spiega Mariangela Stoccoro, stagionale in un albergo sardo - e dal 23 settembre non ho più un lavoro. Quello che chiedo all'Inps non è elemosina, ma il dovuto. Le tasse io le pago, le pagava pure mio marito. Quando c'è da pagare nessuno dice nulla, quando invece devi ottenere qualcosa che ti spetta per diritto ti fanno mille storie. È stato scioccante apprendere il rifiuto dell'Inail. Mi pare una risposta assurda. Mio marito non era un ragazzino, lavorava da una vita e non gli era mai accaduto nulla. Era lui a rimbrottare i colleghi disattenti». La decisione dell'Inail non è piaciuta nemmeno a Mirco Rota, segretario provinciale della Fiom-Cgil, sigla che sta valutando la possibilità di costituirsi parte civile al processo: «Cosa vuol dire che non c'è il rischio lavorativo? Innanzitutto bisogna provarlo, e poi la sicurezza è una prerogativa che all'interno di un cantiere bisogna assicurare a tutti, anche a quelli che vengono in visita. Quella dove è stato trovato Mario Soggiu era una zona priva di protezioni, buia e senza l'avviso di divieto d'accesso. Sarebbe utile che gli ispettori Inail, anziché respingere queste pratiche con una certa facilità, andassero a fare qualche visita per verificare in quali condizioni si lavora nel cantiere del nuovo ospedale». Più controlli sul cantiere sono stati assicurati dai Riuniti, il cui personale è impegnato a verificare il rispetto delle norme di sicurezza. Gli Ospedali fanno sapere di essere vicini alla famiglia della vittima e informano che si stanno ultimando le pratiche per far avere ai familiari i fondi raccolti con la sottoscrizione fra i propri dipendenti.Sull'indennizzo negato l'onorevole Antonio Misiani (Pd) ha presentato un'interrogazione parlamentare, osservando che la decisione dell'Inail «lascia senza parole». «È sconcertante che all'interno di un cantiere edile, dove si entra solo se autorizzati per svolgere il proprio lavoro, si possa sostenere che non si era al lavoro», affermano in un comunicato congiunto Cgil, Cisl e Uil di Bergamo, che chiedono all'Inail di «riconsiderare le decisioni prese».Un'interpellanza al ministro del Lavoro è stata presentata pure dagli onorevoli leghisti Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli. Per loro la decisione dell'Inail è «inconcepibile».

martedì 6 ottobre 2009

BERGAMO NEWS - 06/10/09 - L'11 OTTOBRE GIORNATA PER LE VITTIME DEL LAVORO

Anmil - A Bergamo all’Auditorium della Casa del Giovane la celebrazione della 59esima Giornata con l'intervento del presidente provinciale Luigi Feliciani.

Anche quest’anno oltre 200.000 persone in tutta Italia si ritroveranno per ricordare le vittime degli incidenti sul lavoro e per manifestare contro le morti bianche. Le cifre delle statistiche testimoniano la persistente gravità di questo fenomeno, che resta una delle principali cause di morte, quasi il doppio rispetto agli omicidi: ogni giorno, infatti, sul posto di lavoro si verificano 2.500 incidenti, 3 persone perdono la vita e 27 rimangono permanentemente invalide. L’Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro), come spiega il presidente provinciale di Bergamo Luigi Feliciani, attraverso le proprie sedi presenti in tutte le province italiane, l'11 ottobre celebrerà la 59ª Giornata dedicata alle vittime del lavoro, istituzionalizzata nella seconda domenica di ottobre, con direttive del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1998, su richiesta della nostra Associazione. Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, la Giornata commemorata dall’Anmil - che da oltre 60 anni si occupa della tutela delle vittime del lavoro e raccoglie oltre 470.000 iscritti - vedrà la celebrazione a Bergamo all’Auditorium della Casa del Giovane (via Gavazzeni n. 13 Bergamo), a partire dalle 10. Ad oggi hanno confermato la presenza alla manifestazione: il prefetto di Bergamo, Camillo Andreana, il segretario di Presidenza della Camera dei Deputati, on. Giacomo Stucchi, il consigliere, segretario ufficio di presidenza Consiglio Regione Lombardia, Battista Bonfanti, il sottosegretario del Presidente per l’attuazione del programma della Regione Lombardia, Marcello Raimondi, l’assessore all’istruzione, formazione, lavoro e sicurezza sul lavoro della Provincia di Bergamo, Enrico Zucchi, l’assessore ai servizi sociali del comune di Bergamo, Leonio Callioni, la direttrice Inail, Maria Aurelia Lavore, il responsabile del servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro dell’ Asl Bergamo, Giorgio Luzzana e il segretario Cgil, Martino Signori.Nel nostro Paese sono oltre 800.000 gli invalidi del lavoro e quasi 130.000 le vedove e gli orfani, per i quali è necessario prevedere una più equa tutela rispetto a quella finora garantita a causa di una legge obsoleta e inadeguata, quale il Testo Unico Infortuni che risale al 1965. Il Manifesto della 59ª Giornata è stato realizzato da Riccardo Venturi, fotoreporter di Contrasto e autore di tutte le straordinarie immagini della Mostra fotografica “NO! contro il dramma degli incidenti sul lavoro”, ideata e promossa dall’Anmil in collaborazione con l’Inail, che sta girando l’Italia come campagna di sensibilizzazione sul tragico tema degli incidenti sul lavoro.

BERGAMO SERA - 06/10/09 - LA VICENDA INAIL? INCONCEPIBILE. IL LEGHISTA STUCCHI CHIEDE L'INTERVENTO DEL MINISTRO

ROMA — Fuoco di fila dei politici bergamaschi sulla vicenda Inail, considerata una palese ingiustizia verso la famiglia del povero operaio morto nel giugno scorso sul cantiere del Nuovo Ospedale di Bergamo. Dopo l’interrogazione parlamentare presentata da Antonio Misiani del Partito Democratico, sul tavolo del ministro del Lavoro Sacconi stavolta arriva una nuova interrogazione firmata dai parlamentari della Lega Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli. “Un operaio di 56 anni, Mario Soggiu, originario di Alghero – si legge nel documento presentato dai leghisti è deceduto il 15 luglio scorso al cantiere del Nuovo Ospedale di Bergamo, a causa di una caduta da un vano scale, picchiando la testa sul pavimento. Inutili sono stati i soccorsi e i tentativi di rianimare l’operaio da parte dei medici del 118. L’uomo era entrato in cantiere per la prima volta proprio il giorno della tragedia, seguendo il percorso di accoglienza e frequentando un corso di formazione di circa due ore”.“Gli inquirenti – proseguono i parlamentari della Lega – hanno aperto un’inchiesta per chiarire l’esatta dinamica dell’incidente, che secondo una prima ricostruzione dei fatti, tra le cause non era da escludere la scarsissima illuminazione all’interno dell’edificio. L’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (Inail) ha informato la vedova di Mario Soggiu che non le spetta alcuna indennità in quanto l’infortunio non risulta avvenuto per rischio lavorativo, bensì per il verificarsi di rischio generico incombente su tutti i cittadini e comune ad altre situazioni del vivere quotidiano”. Quindi la chiamata in causa di Sacconi: “Chiediamo al Ministro se non intenda verificare i fatti esposti in premessa, accertando eventuali responsabilità, al fine di provvedere a far luce sulla vicenda che vede l’ennesimo incidente sul lavoro nella Provincia di Bergamo e, in questo caso, anche l’inconcepibile mancata erogazione dell’indennizzo ai familiari per l’avvenuta tragedia”.

ECO DI BERGAMO - 06/10/09 - IL BERGAMINO E I POLITICI IN FIERA. "TAGLIATE I DISCORSI, IO LAVORO"

Taleggio. «Su, su però... muovetevi, tagliate corto coi discorsi, che noi siamo qui ad aspettare. È dalle 4 di questa mattina che siamo in piedi e vorremmo andare a casa». Spazientito forse dall'attesa e dalle parole dei politici, Agapito Locatelli, allevatore di Vedeseta, non ci ha pensato due volte a intervenire durante le premiazioni della fiera zootecnica di Taleggio. Più o meno il suo intervento (in dialetto) deve essere suonato così. Sul prato, tra vacche e bergamini, c'erano l'onorevole Giacomo Stucchi, gli assessori provinciali Silvia Lanzani ed Enrico Piccinelli, il consigliere regionale Giosuè Frosio, i sindaci di Taleggio Alberto Mazzoleni (presidente della Comunità montana) e Vedeseta Silvestro Arrigoni e l'assessore della Comunità montana Orfeo Damiani, impegnati nei discorsi. L'intervento del bergamino, in mezzo a tutto quel silenzio e al pubblico, ha creato un po' di scompiglio tra i «vip» imbarazzati, disapprovazione da parte di qualcuno e qualche «ghignata» sotto i baffi di altri, ma la richiesta è stata esaudita, i politici hanno stretto i tempi e la fiera è continuata senza intoppi.Un fuori programma che ha «acceso» una «Festa del ritorno» peraltro giù movimentata dalla grande affluenza di pubblico. Sabato si è svolta la cerimonia per i 400 anni della «Fidelitas Talegii» con la quale la popolazione di Taleggio aveva giurato fedeltà a Venezia. Assenti, però, i rappresentanti del Comune di Venezia, invitati a partecipare all'evento per la firma di una carta che riproduce il documento siglato già nel 1972. Tra gli interventi quelli degli storici Bernardino Luiselli e monsignor Daniele Rota sui rapporti tra Bergamo e Venezia. Anche i bambini delle elementari di Olda hanno voluto portare il loro contributo e hanno presentato i cartelloni realizzati riguardo la vicenda storica e letto alcune poesie. Domenica la fiera e gli spettacoli a cura dell'associazione Ecomuseo Valtaleggio. «Quest'anno – spiega il sindaco di Taleggio Alberto Mazzoleni – abbiamo voluto istituire il premio "Fidelitas Talegii" con il quale diamo merito a persone, gruppi o associazioni che si distinguono per la buona promozione del nome della Val Taleggio, premio che è stato assegnato alla "Arrigoni spa" di Peghera». In serata, infine, le premiazioni degli allevatori.

domenica 4 ottobre 2009

ECO DI BERGAMO - 04/10/09 - L'EMOZIONE DEL CARROCCIO AL GRAN COMPLETO

«Non mangerò più carne al sangue», commenta in una battuta il Senatur ai giornalisti dopo aver visto il film Barbarossa. In quella notte tutta sua e dei suoi. Al Castello Sforzesco, tra politici del centrodestra, la Lega al completo, e buona parte del Pdl, compreso il premier. E tra un parterre di vip, per tutti i gusti, da Simona Ventura a Renato Pozzetto. Anche Federico Confalonieri e Fabrizio Del Noce, ovvero Mediaset e Rai. Intellettuali pochi, per il lancio in grande stile del film. C'è il premio Strega Antonio Scurati: «Sono qua perché ho un forte interesse per la materia etica. Verifico il fallimento dell'aspirazione etica nell'arte contemporanea».La serata si apre. L'atmosfera è medioevale. Luci basse. Novecento invitati. Ignazio La Russa abbraccia Daniela Santanchè sul red carpet che ha tappezzato il pavimento degli spazi nel cuore del Castello. Mentre i Berghem Baguette intonano «Noter de Berghem, de Berghem de sura». E la Confraternita del Leone di Brescia in costume presenzia: ha partecipato alla produzione del film nei combattimenti in cui è coinvolta la Compagnia della Morte di Alberto da Giussano. Berlusconi arriva di corsa col solito argento vivo addosso e, quando entra al Castello, si ferma davanti a Lori Del Santo e le dice: «Sei bellissima!», poi le fa il baciamano. Lori s'incanta e poi confessa: «È l'uomo più charmant d'Italia, per intelligenza, carisma e galanteria». Lei che c'entra con la serata, le chiediamo: «Ho studiato la storia. Io sono una nordica. Adesso c'è l'invasione dei barbari. È difficile trovare la propria identità», afferma l'attrice veronese.In prima fila Maroni con il figlio, accanto Berlusconi. Poi, più di lato, Bossi, Tremonti, Calderoli, Formigoni, la Moratti. Il sindaco di Milano prende la parola e parla di un «film simbolo per la nostra città, che mostra la nostra capacità di lottare per cause sempre giuste». Bossi urla: «Brava!». Letizia Moratti prosegue sul fatto che il film è un inno alla «libertà preziosa da consegnare ai nostri figli. Ringrazio Martinelli per questo regalo». Il regista ringrazia gli amici. Da Bossi «per la tua testardaggine, per avermi dato coraggio in questi quattro anni». All'assessore alla Cultura della Regione, Massimo Zanello, «per le tue serate in giro per la Lombardia a promuoverlo».Gli attori principali sono i grandi assenti. Non manca però Alberto da Giussano, il simbolo del Carroccio, Raz Degan, che spiega: «Questo personaggio complesso mi ha dato la possibilità di crescere come attore. È questo che conta. Il resto non mi interessa». E sulle dichiarazioni polemiche di Cécile Cassel, sul fatto che il film sarebbe il manifesto della Lega e che non sarebbe stata messa al corrente di questo prima di girare: «Le etichette possono rovinare il film, che va guardato con l'occhio del non pregiudizio. Per me Alberto da Giussano è il simbolo di tutti popoli che anche oggi non hanno voce. La morte per la libertà è un concetto bello e forte». Secondo Zanello «questo kolossal girerà Europa e America». Il ministro Calderoli crede incontri più «il gusto degli americani. È un bellissimo film: è riuscito ad esprimere quel simbolo di eroe della libertà che è stato Alberto da Giussano. Per me è esistito. Ma anche se non fosse vissuto, il suo valore simbolico non muta». Qualche dubbio sulla sua esistenza dal sindaco di Pontida, il deputato Pierguido Vanalli: «Non è provata la sua storicità. Ma Pontida è la capitale della storia moderna. E la scena nel film di quando Alberto da Giussano irrompe nella sala del monastero di Pontida, incitando le città lombarde a unirsi nel nome della libertà, mi fa venire i brividi. Sono emozionato, sto vivendo una serata storica». Altri bergamaschi, l'onorevole Giacomo Stucchi, Daniele Belotti, consigliere regionale, il collega Giosuè Frosio, l'onorevole Nunziante Consiglio. Berlusconi tiene il pallino in mano tra gli amici della Lega a tavola, scortatissimi, mentre mangiano. Il resto degli invitati è a mangiare in piedi a buffet. Cibi nostrani, pizzoccheri, polenta e zola, bresaola, panettone farcito. Il premier a notte inoltrata lascia il convivio: «Sono qui, ma ho fatto un'eccezione solo perché l'avevo promesso. In questo momento il Paese è costernato e isolato».

sabato 3 ottobre 2009

ECO DI BERGAMO - 03/10/09 - POSTE, SINDACI IN CAMPO CONTRO LA CHIUSURA POMERIDIANA DEGLI UFFICI

VALLE BREMBANASan Pellegrino e Zogno dicono no alla chiusura pomeridiana dei propri uffici postali. E lo fanno con due lettere ufficiali inviate alla direzione delle Poste dai rispettivi sindaci, Gigi Scanzi e Giuliano Ghisalberti. Recentemente, infatti, l'azienda aveva comunicato alle amministrazioni comunali l'intenzione di chiudere gli ultimi due turni pomeridiani del servizio rimasti in Valle Brembana, ovvero a San Pellegrino e Zogno. E in caso di chiusura di pomeriggio, il Comune della cittadina termale è pronto a revocare l'affitto alle Poste dei locali finora utilizzati in via Belotti.«Il nostro Comune – spiega il sindaco di San Pellegrino, Scanzi – riconoscendo l'importanza del servizio postale, una decina di anni fa, sostenne una spesa di 850 milioni di lire per acquisire e sistemare l'immobile oggi adibito a sede del servizio. Se l'ipotesi di chiudere il servizio pomeridiano dovesse essere confermata siamo pronti a ritirare l'affitto dei locali. Dovranno cercare altri spazi».«Riteniamo assolutamente inaccettabile e intollerabile – continua il sindaco – ogni ipotesi di ridimensionamento del servizio perché l'ufficio di San Pellegrino è storicamente punto di riferimento per la Valle Brembana (ospita anche il personale di recapito di San Giovanni Bianco e Camerata Cornello), sia per il prestigio della cittadina sia per la centralità geografica. Vorremmo poi ricordare che San Pellegrino ha da poco avviato un'operazione di rilancio che prevede investimenti per oltre 140 milioni di euro con l'obiettivo di sviluppo dell'intera valle. E che la Valle Brembana è già stata oggetto di una penalizzante riorganizzazione del servizio postale che ha portato alla chiusura di diversi uffici e all'apertura a giorni alterni di altri, con pesanti disagi alla popolazione soprattutto anziana dei piccoli comuni. Infine le caratteristiche del territorio della valle e la carenza dei trasporti pubblici non consentono spostamenti in tempi rapidi e richiedono, quindi, che i servizi esistenti, vengano garantiti».A Zogno il turno pomeridiano è già chiuso dall'estate ma, stando al sito Internet delle Poste, il servizio dovrebbe essere riattivato a partire dal 19 ottobre, a meno che venga confermata l'intenzione comunicata all'Amministrazione zognese. Comune che ha ribadito la contrarietà alla chiusura sottolineando la centralità e l'importanza del servizio.E in tal senso sono scesi in campo anche gli onorevoli bergamaschi della Lega Nord Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio, Ettore Pirovano e Pierguido Vanalli, che hanno presentato un'interrogazione sull'argomento ai ministri per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, e per l'Economia, Giulio Tremonti.