giovedì 12 aprile 2012

BERGAMO SERA - 12/04/12 - STUCCHI: CI ASPETTANO SFIDE DIFFICILISSIME

“Adesso si torna a correre ad una velocità per noi abituale, con Umberto Bossi, con Roberto Maroni, e con tanti altri soggetti capaci di cui il nostro movimento fortunatamente dispone”. Lo ha detto il deputato bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi, all’indomani della manifestazione alla fiera di Bergamo dei leghisti che ha incoronato, quasi ufficialmente, l’ex ministro Maroni alla guida del movimento. “Deve essere chiaro però che non ci dovranno essere sconti per nessuno e che la figura e il ruolo di Bossi non sono, e non saranno mai, messi in discussione” ha precisato Stucchi -. Mentre al contrario per certi personaggi, che hanno approfittato di alcune circostanze per trarre vantaggi personali a scapito dell’interesse del movimento, devono scattare adeguate sanzioni interne”. Dopo la serata dell’orgoglio leghista, continua il parlamentare del Carroccio “abbiamo davanti sfide difficilissime. Un intero sistema di potere e di partiti, dall’estrema sinistra all’estrema destra, sta letteralmente massacrando il Nord, le famiglie più deboli, le piccole e medie imprese. Registriamo dati sulla disoccupazione mai visti dalle nostre parti e tutto questo perché con le nostre risorse dobbiamo pagare i debiti contratti, e non onorati, da altri”. “Monti e i suoi ministri – prosegue Stucchi – hanno pensato di risolvere tutto con nuove tasse ma, in più di un’occasione, hanno dimostrato una preoccupante approssimazione sul piano legislativo, ma anche una dotta incapacità nel risolvere le tante questioni sul tappeto che, a partire da quelle economiche, si sono solo aggravate. In questo contesto – conclude – serve, oggi più che mai, una Lega Nord coesa e determinata a difendere gli interessi della nostra gente e del nostro territorio”.

mercoledì 11 aprile 2012

ECO DI BERGAMO - 11/04/12 - STUCCHI: E ADESSO TOCCA AI QUARANTENNI

«Il rinnovo grazie a una nuova classe dirigente con i sindaci più in vista» Calderoli? «Qualcuno non lo ama molto, ma ha fatto un lavoro enorme»

«Un'altra serata storica. E adesso al diavolo chi pensa alle spaccature» è la conclusione di Giacomo Stucchi, a cena con il triumvirato nel dopoevento. «Congresso federale anticipato a giugno. I congressi nazionali si fanno entro il termine di quello della Lombardia, 2 o 3 giugno!» aveva detto ancora nel pomeriggio, parlamentare in maglietta con scopa e pollaio e giacca verde bosco – anticipando quello che sarà il succo della serata mentre guidava un gruppo di militanti ad appendere uno striscione tecno che spiega lo stato d'animo del popolo verde: no alla pulizia intesa come sanzioni, si alla pulizia come espulsione. «Ci saranno notizie attese – risponde al giornalista che lo rincorre – Bossi e Maroni sicuramente comunicheranno le sanzioni che venerdì adotterà il consiglio federale». Espulsione per Rosi Mauro come vuole la base? «Lo dirà Maroni. Tante cose, pulizia senza guardare in faccia a nessuno di sicuro, una nuova classe dirigente con i quarantenni della Lega. Occorre ripartire». Manca ancora un'ora all'inizio e alla Fiera è un fiume di fazzoletti e scope verdi che entrano baldanzose. Stucchi scambia abbracci e saluti, indirizza al banco delle magliette, più rilassato di quanto si potrebbe supporre. Evidentemente le decisioni sono state prese, la sera serve solo a ufficializzare un nuovo corso che è già nei fatti. «Maroni dirà che si costruisce una nuova classe dirigente con i quarantenni della Lega». Pescherà anche fra i sindaci? «Di sicuro nella dozzina di quelli più in vista». La Lega allora riparte? «La Lega non si è mai fermata, tanti amministratori hanno continuato a lavorare anche in mezzo alla bufera. Però questa cosa ci ha rallentato, dobbiamo ricominciare a correre come piace a noi». «Questa cosa» è per i militanti che ci credono la fine del regno di Umberto I, il mitico re guaritore del Nord che trasformato in re ferito rischia di rendere tutta la Padania una terra desolata. E contro il rischio di contagio elettorale il gruppo dirigente scarica il Cerchio magico, così visibile, così comodo. «La gente ti ferma – spiega Stucchi –, dice: fuori dalle scatole quelli, noi siamo una cosa diversa. La gente è arrabbiata, ma è bello questo perché significa che il movimento è entrato nella coscienza». Cosa vi chiede la base? «Via il Trota e quelli come lui, noi siamo altro e voi dirigenti dovete dimostrarlo. C'è molta aspettativa per questa sera e molta fiducia in Maroni». Maroni, appunto. È la sera dell'investitura? «Nessuno disconosce il ruolo passato e presente di Bossi, ma è la coppia al comando». Pausa e aggiunta: «Più altri che arriveranno, presi nella cerchia dei quarantenni». Un'altra cerchia? E Calderoli che, anche mutatis mutandis, di anni ne ha 56 giusti? «Calderoli è uno dei triumviri, un soggetto importante nella Lega, ha un suo seguito ed è responsabile dell'organizzazione nazionale, un lavoratore non indifferente, non è facilmente sostituibile». Magari non amatissimo da tutti? «Magari, ma ha fatto un lavoro enorme». Il capannone si riempie. Cos'è la storia che vi hanno fregato i terroni? «Eh – sogghigna divertito – certo se si va a vedere questa cosa... La Lega è nata contro certi modi bizantini che non ci piacevano, questa cosa lascia perplessi». Torna l'antimeridionalismo esplicito... «Esce la diffidenza che ci porta a dire che siamo orgogliosi di essere quel che sia siamo». Ndrangheta a parte, della signora Marrone, la moglie di Bossi, che ne fate? La risposta arriva secca: «Deciderà il consiglio federale, ma non si guarda in faccia a nessuno. La gente è incazzata, la rabbia e l'orgoglio, ho detto prendendo a prestito dalla Fallaci. Siamo qualcosa di diverso da quello che esce dalle intercettazioni, siamo orgogliosi di quello che siamo». Di quello che pensavate di essere. «Non è l'azione di quattro persone che hanno sbagliato pesantemente a condizionare il lavoro di 25 anni... Certo devono uscire, se poi dovessero essere assolte dovranno essere reinserite. Intanto chapeau a chi si dimette». Quattro? «Anche dieci, lo sanno tutti che Bossi non ha mai saputo quanti ne aveva in tasca». La sentiamo da giorni questa.... «Per essere chiaro, i barbari eran gente che si era scocciata che intorno a Bossi gli dicessero che capogruppo e vicepresidente erano amati dalla gente e che non c'erano problemi di contabilità». Adesso parte la nuova Lega, Maroni lo dirà. E nel nuovo corso Stucchi che farà? «Nella nuova Lega Stucchi è un militante. Vediamo cosa c'è da fare. Mi hanno sempre chiesto di far le cose, io non mai preteso nulla». È quasi l'ora, fuori si sente già acclamare Maroni.

venerdì 6 aprile 2012

L'ECO DI BERGAMO - 6/04/12 - BERGAMO RESTA VERDE: MARTEDI' LA SERATA DELL'ORGOGLIO LUMBARD

«All'11 settembre della Lega noi reagiremo come gli americani. Oggi non c'è rassegnazione, ma "Rabbia e orgoglio" di appartenenza»: Giacomo Stucchi, parlamentare bergamasco della Lega Nord, cita in modo esplicito il titolo del libro di Oriana Fallaci per descrivere lo stato d'animo nel Carroccio dopo le dimissioni del leader storico Umberto Bossi. E per martedì prossimo è in programma la «Serata dell'orgoglio leghista» che si terrà al Palacreberg alle 20,30: alla manifestazione nazionale saranno presenti tutti i big del partito, mentre rimane incerta la partecipazione di Bossi. Con le proprie dimissioni, sottolinea Stucchi, «Bossi ha dimostrato di non avere nulla da nascondere: vuole che si faccia chiarezza. È stato nominato un nuovo amministratore ed è stato chiesto a una società esterna di verificare i conti. È un segno di trasparenza». L'ex tesoriere Belsito, taglia corto Stucchi, «va espulso. Con tutti gli altri bisogna accertare le responsabilità senza guardare in faccia alle persone e al cognome che portano». «Si è chiusa un'epoca con un atto di coraggio da parte di Bossi – afferma Cristian Invernizzi, segretario provinciale del Carroccio –: la scelta di dimettersi è un atto che gli fa onore. Sono convinto che Bossi sia estraneo a quanto emerso: chiunque altro, invece, non è al di sopra di ogni sospetto. Valuteremo e, se qualcuno avesse sbagliato, sicuramente la giustizia della Lega sarà più veloce di quella dei magistrati». Ora, conclude Invernizzi, «si apre una fase transitoria che dovrà portare al congresso federale». Ettore Pirovano, presidente della Provincia, afferma: «Umberto Bossi, che credo sia l'unico che porta questo cognome ad essere assolutamente estraneo a quanto è successo, ha dimostrato ancora una volta di essere un leader facendo un passo indietro per il bene del movimento. Non so se gli altri Bossi siano coinvolti – prosegue Pirovano –, ma Umberto è l'unico sul quale potrei anche rischiare di dare la mia parola: lo conosco da molto tempo e ho visto il suo assoluto disinteresse per gli aspetti economici; non l'ho mai sentito parlare di soldi, non l'ho mai visto con un vestito più costoso di quelli che si comprano in un supermercato». La Lega, sottolinea Pirovano, «può essere ancora più forte se riuscirà a liberarsi in modo completo delle infiltrazioni nefaste, indegne e indecorose che ci hanno invaso in questi ultimi anni». Ora, sottolinea il presidente di via Tasso, «più che fare piazza pulita, bisogna passare la macchina per lucidare i pavimenti di marmo: devono venir via non solo i granelli di polvere, ma anche la crosta veramente indegna che si è depositata sul nostro movimento. Sono fiducioso che Maroni sia determinato nel fare piazza pulita in modo inequivocabile: la vera tragedia sarà se non verranno cacciati tutti quelli che hanno fatto cose indegne, di qualsiasi famiglia». Carolina Lussana, parlamentare del Carroccio, parla di «un momento molto triste: è difficile per me, nata e cresciuta politicamente nella Lega, immaginare una Lega senza Bossi come segretario federale. Bossi è arrivato alle dimissioni per tutelare la sua immagine, la Lega e per cercare di attenuare l'attacco rivolto al movimento. Bisogna fare sicuramente chiarezza: attendiamo l'accertamento delle responsabilità e non gli schizzi di fango. Se verranno accertate delle responsabilità, chi ha sbagliato dovrà rispondere. Mi auguro – prosegue Lussana – che ci sia il congresso per scegliere democraticamente chi dovrà guidare il nostro movimento. E mi auguro che Bossi possa ripresentarsi come segretario federale». A manifestare un'incondizionata fiducia nel Senatùr c'è anche l'onorevole Nunziante Consiglio, legato al fondatore della Lega da un rapporto stretto che va oltre la semplice amicizia: «Sull'onestà di Bossi sono pronto a mettere la mano sul fuoco e finché non avrò in mano le prove continuerò a credere nella sua rettitudine. Credo che Bossi sia rimasto vittima di chi lo attorniava e ha approfittato di lui; la mia stima e ammirazione per lui non sono venute meno, anzi sono accresciute per la dignità da lui dimostrata nel dimettersi da segretario del partito. Ora si rende necessario individuare i veri colpevoli e ripulire - come si usa dire - il pollaio. Sono convinto che col pattume non c'entra nulla perché mi risulta che non abbia mai fatto gran conto del denaro. A livello di segreteria provinciale si sta cercando di ricompattare il movimento, che a Bergamo è potente, a tutela del "capo" che resta una delle menti più lucide della Lega. Lui è stato l'elemento fondante e non vedo chi possa, senza di lui, interpretare la Lega».

lunedì 2 aprile 2012

BERGAMONEWS - 2/04/12 - DISOCCUPAZIONE RECORD. STUCCHI: "I PROFESSORI? LONTANI DAL PAESE REALE"

“I dati dell’Istat sulla disoccupazione sono chiari e indicano una sola cosa: che i professori con il loro governo devono scendere dalla cattedra per immergersi nel mondo reale”. Giacomo Stucchi, parlamentare bergamasco della Lega Nord non usa mezzi termini e va all’attacco. “Basterebbe che i ministri di questo governo chiedessero alla servitù come va il mondo, o magari la moglie di Monti che va al mercato chiedesse alle casalinghe che si trova a fianco quali difficoltà vivono per riuscire a far quadrare i conti a fine mese. Il governo Monti è fuori dalla realtà ed infatti prende misure che hanno penalizzato tutti i lavoratori”. I dati Istat però indicano che i più penalizzati sono i giovani che non riescono ad entrare nel mondo del lavoro. “Gli elementi da tenere in considerazione sono due. La prima è la riforma pensionistica adottata da questo governo che aumenta l’età per andare in pensione e blocca di fatto l’ingresso nel mondo del lavoro ai giovani. La seconda è la grave crisi che stiamo vivendo e per cui anche il governo tecnico non ha trovato soluzioni. In questo quadro ci sono persone che devono lavorare ancora per anni prima di andare in pensione, migliaia di persone che sono nel limbo degli esodati e poi ci sono i giovani che non riescono ad entrare nel mondo del lavoro”.
Anche se la riforma delle pensioni doveva essere fatta. “Partiamo da presupposto che questo governo di disastri ne ha fatti abbastanza. Poi bastava non stravolgere o attaccare lo scalone Maroni, ma la sinistra lo ribaltò pur di distruggere ciò che avevamo fatto. Così è arrivata la Fornero che ha fatto una riforma durissima, che penalizza più generazioni e che la sinistra che cosa fa? Vota senza fiatare e sostiene indistintamente riforme che penalizzano tutti”.
Non avrebbe fatto queste riforme? "Le riforme sono necessarie, ma si deve ascoltare la gente, le persone. I numeri dei professori vanno bene in teoria, nella pratica quei numeri indicano persone con una storia, una famiglia, un lavoro o la difficoltà di trovarlo. Prima tutti attaccavano Berlusconi e la destra, ora abbiamo un governo che mette abbondantemente le mani nelle tasche dei cittadini e la sinistra lo sostiene. L’unica opposizione nel Paese la sta facendo il sindacato".
E la lega che fa? "Noi facciamo un’opposizione dura, ma in Parlamento. Dove continueremo a dare battaglia a queste misure che non danno nessun beneficio al Paese e penalizzano milioni di cittadini".