venerdì 3 giugno 2016

IL GIORNO - 03/06/16 - Il sindaco di Stezzano scrive a Renzi: "Meno persone? Chiuderemo gli uffici"

Stezzano (Stezzano), 3 giugno 2016 - «Abbiamo difficoltà persino a rispondere al telefono. La situazione è drammatica, così non possiamo più andare avanti. E come noi altri Comuni della Bergamasca, come, per esempio, Fara d’Adda e Gazzaniga». Il tono della voce è gentile e nello stesso tempo duro. Elena Poma, da sette anni sindaco leghista di Stezzano, Comune dell’hinterland bergamasco che conta oltre 13mila abitanti, una situazione come quella che sta passando la sua amministrazione proprio non se l’aspettava. Almeno non così difficile. Ad angustiare il primo cittadino è la mancanza di personale all’interno degli uffici comunali. In una lettera consegnata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in occasione della visita alla Freni Brembo il 21 maggio, inviata anche ai parlamentari bergamaschi, il sindaco spiega la vicenda e le sue preoccupazioni.  Sindaco, cosa succede? «Abbiamo alle nostre dipendenze 35 persone, ma l’anno prossimo, a causa di prepensionamenti già programmati da tempo, il numero diminuirà fino a raggiungere le 32 unità». Quali saranno le conseguenze? «Saremo costretti a chiudere uffici indispensabili, come l’ufficio ambiente, quello per la gestione del patrimonio, l’ufficio tecnico. Altri, come i servizi sociali, la segreteria e la biblioteca saranno costretti a vivere un’emergenza. Una situazione paradossale, dato che se si facesse riferimento al decreto per gli enti locali che hanno dichiarato il dissesto finanziario, Stezzano potrebbe avere fino a 90 dipendenti». A cosa è dovuto tutto ciò?  «La causa è da ricercare nella finanziaria 2016 che ha cancellato la norma che prevedeva la possibilità di reintegrare tutto il personale in uscita per quei Comuni che presentavano un rapporto tra spese del personale e spese correnti al di sotto di una soglia definita. Questo criterio premiava gli enti virtuosi, come il Comune di Stezzano. Ora questa possibilità è sparita. Di fatto, nel 2017 il nostro Comune potrà reintegrare solo una unità a fronte di quattro uscite». A farne le spese saranno i cittadini? «Certo. Voglio vedere quando si ritroveranno la porta di un ufficio chiusa. Ma chiudere gli uffici non sarà una scelta della mia amministrazione, ma una strada obbligata, imposta da leggi nazionali dalle quali io per prima prendo le distanze. I tagli lineari, siamo stanchi di dirlo e lo dicevano anche molti degli attuali ministri quando erano sindaci, non risolvono i problemi del nostro Paese». Ha sentito cosa ha detto il presidente dell’Associazione Comuni Bergamaschi, Claudio Armati, ex primo cittadino di Ponteranica? «Sono d’accordo con lui. Il numero dei dipendenti dei nostri Comuni è sempre stato sotto i valori massimi indicati dalla normativa, questo perchè al Nord l’assunzione in Comune non è mai stata utilizzata in modo assistenziale, come invece in altre Regioni». Che cosa si aspetta da Renzi? «Lo scorso 21 maggio mi ha assicurato il suo interessamento, mi aspetto che mantenga la promessa». Sulla vicenda è intervenuto anche il senatore bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi, che ha inviato un’interrogazione a risposta scritta al presidente del Consiglio chiedendo al governo conto della situazione.