martedì 29 novembre 2011

BERGAMO SERA - 29/11/11 - STUCCHI (LEGA): A PAGARE SARA' IL CETO MEDIO DEL NORD

BERGAMO — “Non sappiamo se, come dice il presidente del Consiglio Mario Monti, il suo esecutivo servirà alle forze politiche che lo sostengono per ‘riconciliarsi’, ma di sicuro a pagare per le decisioni che prenderà saranno sempre i soliti cittadini del nord”. Lo ha detto il parlamentare bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi. “Ad avere la peggio saranno i pensionati con quarant’anni di contributi, ai quali sarà negato il loro diritto di andare subito in pensione; piccoli proprietari di appartamenti che saranno considerati benestanti, quindi da stangare, solo perché, oltre alla casa nella quale vivono, magari possiedono una casetta al mare o in campagna; o le imprese alle quali viene negato un credito a tassi che non siano da usura”. prosegue Stucchi. “La verità è che dicono di voler salvare il Paese ma intanto smantellano le riforme varate dal governo di centrodestra, eletto dal popolo, piazzano i loro uomini nei gangli del potere, cominciano a porre le condizioni per favorire gli interessi dei soliti noti e cercano di scomporre l’attuale quadro politico per crearne uno nuovo a tavolino” conclude il leghista.

giovedì 24 novembre 2011

BERGAMO SERA - 24/11/11 - UNIVERSITA': LA LEGA PORTA LA QUESTIONE FONDI IN PARLAMENTO

BERGAMO — Adeguare il fondo di finanziamento ordinario (FFO) ai parametri attuali e compensare immediatamente il decennale sottofinanziamento dell’Università di Bergamo. A richiederlo, attraverso una mozione che sarà presentata in Consiglio comunale, è Alberto Ribolla, capogruppo della Lega Nord a Palazzo Frizzoni e coordinatore nazionale del Movimento Universitario Padano. Ribolla ha informato della situazione emersa della classifica degli atenei “fuorilegge” per il carico di tasse imposto agli studenti, pubblicata nei giorni scorsi dal quotidiano “Il Sole 24 Ore”, anche gli onorevoli Giacomo Stucchi e Paolo Grimoldi, che nei prossimi giorni presenteranno un’interrogazione in Parlamento. “Al top della classifica pubblicata da “Il Sole 24 Ore” c’è l’università di Bergamo – rileva Ribolla, che fa notare che la questione non riguarda solo l’ateneo orobico -, che richiede il 35,5% di contribuzione agli studenti rispetto al finanziamento dello Stato. La legge imporrebbe che le tasse non superino una somma pari al 20% del contributo ricevuto dall’ateneo sotto forma di finanziamento ordinario. L’ateneo di Bergamo, però, è anche al secondo posto di un’altra classifica, quella degli atenei che ricevono meno contributi dallo Stato per studente: 2.422 euro a studente contro una media di quattro mila euro a livello nazionale (Sassari 5.376 euro, Siena 7.131 euro). Il sottofinanziamento – spiega Ribolla – è dovuto al fatto che il Fondo di Finanziamento Ordinario viene calcolato su parametri fermi da almeno un decennio”. Lo Stato, pertanto – si legge nell’interrogazione a firma di Grimoldi e Stucchi -, è debitore nei confronti dell’ateneo bergamasco di 15 milioni di euro all’anno su un bilancio di 35 milioni di euro. Evidentemente il tetto imposto dalla legge non verrebbe sforato se il ministero colmasse il sottofinanziamento. Secondo Stucchi e Grimoldi, “le tasse universitarie pagate dagli studenti di Bergamo potrebbero essere ridotte se lo Stato finanziasse in modo adeguato la nostra università. Allo stesso modo, con le ulteriori risorse che sono dovute si potrebbe ampliare ulteriormente l’offerta formativa”. Attraverso l’interrogazione e la mozione viene dunque chiesto che si intervenga affinchè i parametri attuali di ripartizione del fondo di finanziamento ordinario vengano aggiornati, “facendo in modo – conclude l’onorevole Stucchi – che vengano premiate le università virtuose e che gli atenei non abbiano come priorità quella di creare “poltronifici”, ma di fornire istruzione, mission primaria di ogni università”.“A questo, si aggiunge il fatto – conclude Ribolla – che la media delle tasse universitarie negli atenei del Nord è notevolmente superiore a quelle degli atenei del centro sud, mentre i finanziamenti statali agli atenei sono in media più elevati al centro-sud rispetto che al nord. Per questo ci auguriamo che il ministro Profumo intervenga anche alla luce del fatto che conosce bene la situazione, comune anche all’ateneo di Torino dove ha ricoperto la carica di rettore”.

BERGAMO SERA - 24/11/11 - STUCCHI (LEGA): GOVERNO MONTI INADEGUATO ALLA CRISI

BERGAMO — “Lo avevamo detto sin dal primo momento e lo ribadiamo ora che il governo Monti è pienamente operativo: molte cose di questo esecutivo ci lasciano perplessi”. Lo ha detto il parlamentare bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi. “L’atteggiamento dei ministri – continua il deputato del Carroccio – o in silenzio stampa, oppure a parlare in astratto e mai di cose concrete, ci porta a chiederci se la scelta della sobrietà, anche nella comunicazione, non sia dettata dall’incertezza sulle cose da dire. Inoltre non si era mai visto un Parlamento così silente, ma anche inerte, in attesa di esaminare provvedimenti sui quali, per avere maggiori informazioni, i parlamentari possono solo leggersi le indiscrezioni sui giornali”. “Il passare dei giorni conferma, purtroppo, i nostri timori sull’inadeguatezza di questo governo ad affrontare la crisi e le forze politiche che lo stanno appoggiando – conclude Stucchi – se ne assumeranno la responsabilità dinanzi al Paese”.

mercoledì 23 novembre 2011

BERGAMO SERA - 23/11/11 - STUCCHI (LEGA): AL GOVERNO MONTI E' TUTTO CONCESSO

BERGAMO — “Mentre ad un governo legittimato dal voto popolare, qual è stato quello presieduto dal premier Berlusconi, le forze politiche di opposizione e l’informazione schierata con la sinistra, davano addosso ad ogni semplice annuncio di decisioni, forse difficili ma necessarie per affrontare la crisi, a Monti invece, per il quale nessun cittadino ha dato una preferenza nell’urna elettorale, è tutto concesso”. Lo sostiene il parlamentare bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi. “Aumento dell’Iva e dell’Ici, patrimoniale, abolizione delle pensioni di anzianità, sono infatti solo alcune delle pietanze che i tecnici di Monti, e lui stesso, potrebbero servire molto presto sulla tavola dei cittadini”, prosegue il leghista. “Nato, ufficialmente, per unire le forze politiche e i cittadini in uno sforzo comune per uscire da una situazione difficile, in realtà il governo Monti, a giudicare dalle sue prime mosse, più che unire a noi sembra che stia già contribuendo a dividere il Paese”. “Divide e non unisce l’approvazione del provvedimento su Roma capitale, perché arriva nei tempi e nei modi sbagliati, ma anche perché segue la soppressione del ministero delle Riforme e le scarne e poco rassicuranti dichiarazioni governative sul destino del federalismo fiscale; divide e non unisce la procedura seguita per la formazione del governo, sostenuto da forze politiche che, come si è visto già durante il voto di fiducia, fanno finta di essere accomunate dall’interesse supremo del Paese ma in realtà litigano per le poltrone” conclude il deputato bergamasco.

venerdì 18 novembre 2011

BERGAMO NEWS - 18/11/11 - "TANTI MINISTRI DEL NORD? ALLA LEGA NON BASTA"

Il nuovo governo Monti cerca la fiducia. Ma la Lega vota contro. Eppure scorrendo la lista dei 17 tecnici che compongono il nuovo governo ce ne sono sei lombardi a quali si aggiungono uno a testa per Liguria, Piemonte ed Emilia Romagna. Insomma se non proprio della Padania, il Nord tanto decantato da Umberto Bossi può contare su posti chiave nell'esecutivo Monti.Onorevole Giacomo Stucchi, perché la Lega non voterà la fiducia con un governo che conta oltre a Monti conta cinque ministri lombardi?“Non è questione di geografia, né di programmi. Il governo Monti nasce con il consenso delle banche e dei potentati economici, ma non ha quello che conta in democrazia: il consenso dei cittadini”.Come lo spiegate alla base leghista che votate contro un governo che conta il Presidente del consiglio un lombardo e tra i ministeri più importanti personalità di rilievo? “Per prima cosa li trovo tutti abbastanza un anziani, il governo Berlusconi contava più giovani”.Se è per questo il vostro governo contava anche alcune bellezze tipo Carfagna, Prestigiacomo… “Che erano delle quarantenni. Monti poteva scegliere dei tecnici giovani, che ci sono e sono preparati”. Quindi la provenienza non conta, cancelliamo tutto d’un colpo la Padania?“Non è un problema dove uno nasce. Gianfranco Fini è di Bologna ma è un centralista, don Sturzo era siciliano ma era federalista”. Monti è solamente lombardo.“Brava persona, ma non è legittimato a governare perché non è stato eletto dal popolo”.Il governo Monti nasce perché il governo Berlusconi non aveva più la maggioranza. Il presidente Napolitano ha affidato l’incarico a Monti che ha trovato un’ampia maggioranza parlamentare pronta a sostenerlo. La Lega non è andata nemmeno alle consultazioni. Non crede sia stato uno sgarbo?“No. A Monti abbiamo telefonato dicendo che non lo avremmo sostenuto. Siamo stati chiari fin dall’inizio. L’unica via erano le elezioni anticipate. Funziona così in democrazia”.Alle elezioni non ci potevamo andare adesso, perché c’erano delle indicazioni che arrivavano dall’Unione Europea e che il governo Berlusconi ha disatteso. Serviva e serve un governo di emergenza per rispondere ai mercati e al risanamento del debito pubblico. Non crede?“La crisi economica non ha colpito solamente l’Italia. È una crisi globale che ha colpito tutti, in Europa sono già cambiati sette governi. Faccio una previsione: il prossimo che cade è Sarkozy, alle presidenziali dell’anno prossimo i francesi non lo rivotano. Il debito pubblico non lo ha fatto il governo Berlusconi che lo ha trovato in eredità dai passati governi. Adesso abbiamo Monti con un governo di tecnici, vedremo che cosa riuscirà a fare”.Vedrete o farete opposizione? “Di certo non faremo l’opposizione inutile e sterile, l’opposizione che Di Pietro e la sinistra hanno fatto contro il nostro governo. Anche se Berlusconi scriveva ‘Viva la mamma’ loro erano contrari”. La vostra invece che opposizione sarà: costruttiva? “Responsabile. Il termine giusto è responsabile. Siamo stati eletti dal popolo e difenderemo i diritti di chi ci ha votato”. Si attendono tagli e sacrifici. Li voterete? “Vedremo di volta in volta. Appoggeremo le misure per lo sviluppo e per il lavoro mentre difenderemo le pensioni di anzianità e saremo contrari a nuove tasse o alla reintroduzione dell’Ici sulla prima casa”. L’Ici però è l’imposta più federalista che ci sia e per i Comuni, stretti dal patto di stabilità, la reintroduzione dell’Ici sarebbe una boccata d’ossigeno. “Che l’Ici sia federalista ho i miei dubbi. Era stata introdotta nel 1993 come Isi, imposta straordinaria sugli immobili, poi siccome i Comuni ricevevano minori trasferimenti dello Stato è passata ai Comuni ed è diventata l’Ici. Ma si tratta di un’imposizione che pesa molto per chi ha solamente la prima casa”. C’è qualcuno che si augura che Monti riesca anche a fare delle riforme, per esempio una nuova legge elettorale ed la riduzione dei costi della politica. “L’augurio ci sta tutto ma non si deve dimenticare che c’è il Parlamento. Per prima cosa bisogna vedere se la Corte costituzionale accoglie il requisito referendario, se così non fosse è bene che in Parlamento si apra il dibattito per la riforma di questa legge”. Dopo le pesanti manovre di agosto non crede che i cittadini si aspettassero anche proporzionali riduzioni dei compensi dei parlamentari? Non è stato un errore non incidere con scelte immediate su questo fronte? “Forse i cittadini si aspettavano misure spettacolari. Senza sapere che il nostro governo ha ridotto di parecchio i costi della politica. Noi abbiamo proposto il taglio delle spese per i portaborse, abbiamo creato un comitato che valutasse la riduzione del vitalizio, abbiamo approvato leggi che vedranno la riduzione di consiglieri regionali e provinciali. Alle prossime elezioni il consiglio provinciale di Bergamo vedrà ridursi da 36 a 14 i posti per i consiglieri e gli assessori non potranno essere più di sei. All’ultima tornata elettorale per la regione Molise abbiamo avuto il primo risultato: si è passati da 50 consiglieri ad un consiglio di trenta. Un bel taglio sui costi, rispettando la rappresentatività democratica”. Anche se i cittadini chiedevano di più. “La Lega è per i tagli, ci siamo battuti per togliere certi privilegi, anche ai funzionari che costano cifre astronomiche. Forse con un governo tecnico si potranno raggiungere maggiori risultati, perché un tecnico presenta un legge scarna e diretta, è poi in commissione che iniziano a farsi sentire i veti della politica”. Quindi appoggia Monti? “Vedremo di volta in volta. La nostra sarà un’opposizione responsabile”.

BERGAMO SERA - 18/11/11 - STUCCHI (LEGA): PERPLESSITA' SULLE PRIME MOSSE DI MONTI

BERGAMO — “Nel suo intervento al Senato Monti ha parlato di ‘sacrifici equi’ giudicando ‘ineludibile il taglio dei costi della politica’. Ma è la citazione sull’esenzione dell’Ici sulla prima casa, giudicata ‘un’anomalia italiana’, quella che forse rende bene l’idea di quale la sia la strada che il Paese sta imboccando, ovvero quella di maggiori tasse per tutti”. Lo ha detto il parlamentare bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi. “Certo – continua il leghista – fra gli obiettivi del governo c’è anche la lotta all’evasione fiscale e la valorizzazione delle politiche giovanili, ma queste dichiarazioni per il momento appaiono destinate a collocarsi più nel limbo delle buone intenzioni che non a tradursi in provvedimenti concreti. Simili definizioni, infatti, non sono sufficienti a far capire cosa farà davvero questo governo per combattere seriamente l’evasione fiscale, soprattutto in alcune zone del Paese. Ma tant’è l’operazione Monti ormai appare cosa fatta e i primi passi del governo dei banchieri e dei burocrati di Bruxelles fanno capire quanto sia importante il ruolo della Lega Nord, unico partito all’opposizione del neo governo”. “Giudicheremo giorno per giorno – conclude Stucchi – l’operato del nuovo governo, ma le prime mosse ci lasciano perplessi”.

martedì 15 novembre 2011

ECO DI BERGAMO - 15/11/11 - STUCCHI: "L'OPPOSIZIONE A MONTI? LEGITTIMA E QUANTOMAI OPPORTUNA"

«La scelta della Lega Nord di non votare la fiducia a Monti, e la convocazione del Parlamento della Padania, sono decisioni legittime e quanto mai opportune e necessarie. Servono a far capire al "manovratore" che questa volta non si potrà contare sulle nostre imprese e sui nostri lavoratori per porre rimedio ai disastri fatti sia dai burocrati di Bruxelles, dall`introduzione dell`euro in poi, sia da una classe politica romanocentrica che non riesce proprio a vedere al di là del proprio naso».Lo ha affermato il parlamentare della Lega Giacomo Stucchi, in un articolo pubblicato sul suo blog. "Non avevano detto - continua l`esponente leghista e parlamentare bergamasco - i vari Bersani, Di Pietro, Fini e Casini, che le dimissioni di Berlusconi si sarebbero tradotte nel ribasso immediato dello spread di qualche centinaio di punti? Costoro ci spieghino adesso perché, nonostante le dimissioni del premier, chieste a gran voce per mesi e mesi, le borse continuano ad essere ballerine? Anche alla luce di questi fatti - conclude Stucchi - riteniamo quindi legittimo, ma anche un nostro preciso dovere, diffidare di qualsiasi ipotesi di governo privo di legittimazione popolare e, quindi, senza titolo per chiedere alcunché ai cittadini".

giovedì 10 novembre 2011

ECO DI BERGAMO - I LUMBARD BERGAMASCHI: "URNE O ALL'OPPOSIZIONE"

Di fronte alla crisi della maggioranza la Lega Nord è indisponibile per qualsiasi altro governo e per il Carroccio l'unica alternativa sono le elezioni anticipate: i parlamentari bergamaschi sposano in pieno la linea dettata da Bossi e confermano che in caso di governo tecnico, andranno all'opposizione. Giacomo Stucchi osserva che si tratta di una «situazione molto delicata e complessa. Per noi la soluzione migliore è andare subito alle elezioni anticipate con candidato premier Roberto Maroni, affiancato da Angelino Alfano». Ma Stucchi indica anche tre possibili soluzioni governative: «Un nuovo governo con una maggioranza analoga a quella del 2008, guidato da Alfano o da altri, con l'obiettivo di varare alcune riforme costituzionali condivise e con la Lega al governo e l'Udc fuori. Oppure un governo Alfano con l'astensione o l'appoggio esterno dell'Udc, in questo caso sarebbe Bossi a decidere la posizione della Lega, ma personalmente sarei contrario. La terza soluzione potrebbe essere un governo tecnico guidato da Mario Monti e che potrebbe raccogliere in Parlamento 450-500 voti e governare per 14-15 mesi. La Lega, in tal caso, sarebbe all'opposizione».Carolina Lussana ricorda che la «Lega ha sempre sostenuto una posizione chiara: si va avanti sino a quando c'è una maggioranza in grado di governare. Martedì è stato certificato che questa maggioranza ha avuto problemi di numeri. E Berlusconi, responsabilmente, ha annunciato le dimissioni. Ora è importante approvare la legge di Stabilità». Riguardo al futuro, sottolinea Lussana, «la Lega non può accettare un governo tecnico: sarebbe un ribaltone mascherato rispetto alla maggioranza uscita dalle elezioni del 2008. Saremmo disposti a valutare l'incarico per un nuovo governo affidato a una personalità del centrodestra capace di rinvigorire la maggioranza».

martedì 8 novembre 2011

BERGAMO NEWS - 08/11/11 - STUCCHI: SI SCELGA ALFANO PER EVITARE MONTI

Giacomo Stucchi, parlamenare bergamasco della Lega Nord ribadisce la necessità di lasciare al guida ad Alfano, leader del Pdl, per evitare un governo Monti."Come previsto da Umberto Bossi - dichiara Stucchi - la soluzione migliore era che Berlusconi facesse già oggi, martedì, un passo di lato lasciando strada ad Alfano. Ora, quando saranno concretizzate le dimissioni, a fine settimana prossima, sarà opportuno tentare con determinazione la soluzione Alfano con la nmaggioranza del 2008 al fine di evitare un governo tecnico a guida Monti.

giovedì 3 novembre 2011

BERGAMO SERA - 03/11/11 - STUCCHI: LA LEGA CONTRARIA A IPOTESI DI GOVERNO TECNICO

BERGAMO — “La Lega Nord è determinata, sia nel ribadire alcuni punti fermi, come quelli sull’inviolabilità dei diritti acquisiti per le pensioni di anzianità, sia a fare la sua parte in Parlamento per far sì che gli impegni presi con l’Ue diventino fatti concreti. Restiamo indisponibili, invece, a qualsiasi forma di governo alternativo a quello esistente”. Lo ha detto il parlamentare bergamasco della Lega Nord, Giacomo Stucchi. “Fatta questa premessa – continua l’esponente leghista – qualunque provvedimento avesse contenuto il maxi emendamento al disegno di legge di stabilità, approvato dall’ultimo Consiglio dei Ministri, è difficile spiegare ai mercati e ai partner europei la differenza che passa nel nostro sistema legislativo tra decreto legge, emendamento e disegno di legge. Si tratta di strumenti legislativi difficilmente “traducibili” in un linguaggio europeo che, soprattutto in questo momento, guarda più alla sostanza delle cose che non alle sfumature, e direi anche storture, del nostro sistema legislativo”.

BERGAMO SERA - 3/11/11 - STUCCHI (LEGA): LA CRISI? SE NE ESCE SOLO CON LE RIFORME

BERGAMO — “Il mostruoso debito pubblico che ci portiamo dietro non è opera del governo Berlusconi, così come il ritardo sulle riforme strutturali non è certo addebitabile ad un esecutivo che proprio sui grandi cambiamenti (a cominciare dal federalismo fiscale) ha improntato la sua azione di governo. Se non partiamo da questi punti fermi rischiamo davvero di non venirne più fuori”. Così il parlamentare della Lega Nord, e Segretario dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio, Giacomo Stucchi, in un articolo pubblicato sul suo blog. “Tutti quanti i protagonisti dell’opposizione – scrive l’esponente leghista – dai sindacati ai segretari di partito, dagli osservatori agli intellettuali, sembrano invece marciare nel senso opposto. Il crollo della borsa di martedì scorso, che non ha riguardato solo il nostro Paese ma il mondo intero, e che ha avuto come probabile causa determinante l’annuncio della Grecia di voler indire un referendum, la dice lunga su quanto siano strumentali le posizioni della sinistra. Anche i più distratti capiscono infatti che in una fase di estrema volatilità del sistema economico e finanziario planetario, che purtroppo dura ormai da mesi, qualsiasi parola o annuncio da parte dei governanti europei può determinare vere e proprie tempeste sui mercati di tutto il mondo. Ed è per questo – conclude Stucchi – che bisogna dimostrare coi fatti, e non solo a parole, come è solita fare l’opposizione, di volere approvare quelle riforme che sono indispensabili al Paese per tirarlo fuori dai guai.

venerdì 28 ottobre 2011

BERGAMO SERA - 28/10/11 - STUCCHI (LEGA): DA GOVERNO PERCORSO CONCRETO PER USCIRE DALLA CRISI

BERGAMO — “Bersani, Di Pietro e Casini, speravano che il premier non fosse neppure nelle condizioni di presentare proposte concrete a Bruxelles e quindi non vedevano l’ora di metterlo ko una volta per tutte. La responsabilità della Lega Nord, invece, ha fatto sì che tutto questo non avvenisse e anzi ha permesso di individuare un percorso verosimile per venire fuori da una situazione difficile”. Lo ha detto il parlamentare della Lega Nord, e Segretario dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio, Giacomo Stucchi. “Adesso – continua l’esponente leghista – spetta al Parlamento, nella sua interezza, lavorare alacremente per tradurre in provvedimenti concreti le indicazioni che il presidente del Consiglio Berlusconi ha consegnato ai vertici dell’Ue. Ma se il buon giorno si vede dal mattino c’è da scommettere che le opposizioni non faranno nulla per assumersi le loro responsabilità dinanzi al Paese e, anzi, cercheranno di affossare in tutti i modi il percorso legislativo necessario per tradurre in fatti i provvedimenti annunciati”.

giovedì 27 ottobre 2011

BERGAMO SERA - 27/10/11 - STUCCHI (LEGA): FINI NON E' ALL'ALTEZZA DEL COMPITO

“Adesso basta. L’atteggiamento di parte del presidente della Camera Gianfranco Fini sta provocando lesioni gravissime alle istituzioni democratiche: i fatti accaduti a Montecitorio sono stati anche una diretta conseguenza della sua inopportuna presenza in televisione a Ballarò allo scopo di creare polemica, in un clima politico già abbastanza riscaldato”. Lo ha detto il parlamentare bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi. “Il ruolo istituzionale di chi presiede l’aula di Montecitorio dovrebbe coincidere con un comportamento al di sopra delle parti, dentro e fuori l’istituzione che presiede. Una regola alla quale, in passato, tutti i presidenti si sono sempre attenuti. Al contrario di Fini che, invece, tutte le volte che lo ha ritenuto opportuno ha preso parte al dibattito politico, nella sua duplice e contemporanea funzione di presidente della Camera ma anche di leader di partito, con l’unica coerenza di essere di parte dentro e fuori l’aula parlamentare”, conclude Stucchi.

mercoledì 26 ottobre 2011

ECO DI BERGAMO - 26/10/11 - L'INTERVISTA A GIACOMO STUCCHI "COSI' DIFENDIAMO TUTTI I LAVORATORI"

La Lega non è disposta a cedere: le pensioni d'anzianità non si toccano. E su questo è disposta ad aprire una crisi di governo. Così Giacomo Stucchi, parlamentare bergamasco ed esponente di spicco del Carroccio, sintetizza la posizione del partito.Dunque, la Lega non molla? «La nostra convinzione è che le pensioni d'anzianità non debbano essere toccate nel modo più assoluto. Dopo di che siamo in una fase nella quale si sta ancora trattando e discutendo. Sono però convinto che una persona che ha iniziato a lavorare a 14 o 15 anni nei cantieri o svolgendo, magari, altri lavori duri, oggi abbia tutto il diritto di andare in pensione».Le pensioni d'anzianità sono concentrate soprattutto al Nord: la vostra battaglia è per difendere gli interessi del Paese o del Nord? «Lo facciamo per difendere i lavoratori veri, coloro che in questi anni hanno dato tanto alla crescita del Paese. Chi sta per andare in pensione con 40 anni di contributi sono proprio quelle persone che negli anni '70 e '80 hanno lavorato duro e hanno contribuito più di tutti alla crescita del sistema Paese. Su queste questioni di principio non veniamo meno: non possiamo mandare a "morire" in fabbrica sino a 67 anni le persone che vi sono entrate e hanno iniziato a lavorare a 14 anni».Ma l'Europa preme per un intervento strutturale sul sistema pensionistico.«Dall'Europa vogliono imporci una manovra, costringendoci a rivedere la possibilità di andare in pensione con i 40 anni di contributi, ma per noi questo non è assolutamente in discussione. E, poi, per quanto riguarda le pensioni di vecchiaia osservo che prima di arrivare ai 67 anni ce ne corre. Del resto non è vero che in tutta Europa si va in pensione a 67: si tratta di un limite che vale solo per la Germania. Negli altri Paesi europei ci sono diversi standard e sono previsti vari sistemi d'incentivi».La Lega è disposta ad aprire una crisi di governo sulle pensioni? «Se le condizioni sono le pensioni di vecchiaia a 67 anni e l'abolizione dei 40 anni di contributi, allora il rischio di una crisi di governo c'è».Che alternative proponete per rispondere alle richieste dell'Europa, evitando di toccare il sistema pensionistico? «Ci sono varie alternative, come la possibilità di vendere gli immobili di proprietà dello Stato e una revisione complessiva del sistema fiscale».Se cade il governo Berlusconi, siete disponibili ad altri esecutivi? «Se cade Berlusconi, vogliamo che si vada subito al voto. La Lega non vuole governi tecnici, non accetta compromessi. Sulla questione della riforma pensionistica - ripeto - la Lega non ha intenzione di cedere. E lo abbiamo già dimostrato in passato. Berlusconi se lo ricordi bene». Gianluigi Rava

mercoledì 19 ottobre 2011

BERGAMO SERA - 19/10/11 - SCONTRI A ROMA STUCCHI (LEGA): OPPOSIZIONE IRRESPONSABILE

ROMA — “Negli episodi terroristici che hanno messo a ferro e fuoco il centro di Roma, è davvero difficile stabilire con certezza dove finisce la protesta spontanea e legittima di molti giovani, e dove comincia invece la strumentalizzazione politica. Una cosa però è sicura: dinanzi a certe forme di contestazione, e alla loro degenerazione violenta e criminale, la polemica politica non dovrebbe nemmeno esistere per lasciare spazio all’esecrazione unanime”. lo ha detto il deputato bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi. “Tentare di mettere in croce il governo in carica, come hanno fatto diversi esponenti dell’opposizione, per presunte responsabilità di quanto accaduto è da irresponsabili” ha concluso il leghista.

venerdì 14 ottobre 2011

BERGAMO SERA - STUCCHI: OPPOSIZIONE DISPOSTA ATUTTO PER FAR CADERE IL GOVERNO

“Bersani, Di Pietro e Fini, pur di vedere soccombere il governo e il premier, sono davvero disposti a tutto”. Lo afferma il deputato bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi. Secondo il leghista, “non importa quali siano le conseguenze per il Paese, non importa la circostanza che l’alternativa al governo in carica sia il nulla, non importa la priorità delle misure economiche da adottare: niente di tutto questo può scalfire il disegno di vecchi e nuovi oppositori del governo che rimane quello di farlo cadere prima della scadenza naturale della legislatura. Il mandato parlamentare, che la Costituzione stabilisce essere di cinque anni, è evidentemente un periodo troppo lungo per certe forze politiche da molto tempo fuori dalla stanza dei bottoni”.

martedì 11 ottobre 2011

BERGAMO SERA - 11/10/11 - STUCCHI: LA SINISTRA AL GOVERNO? CI CREDONO SOLO LORO

“Abbiamo da tempo scelto la via democratica per realizzare le riforme e siamo determinati a portarle a termine. Il governo è in carica sino a quando ha la maggioranza in Parlamento, tutto il resto sono solo chiacchiere. Come quelle che vorrebbero la sinistra pronta a governare questo Paese. Più che una possibilità concreta a noi pare solo un auspicio dei diretti interessati”. Lo ha detto il il parlamentare bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi. “Il Pd – aggiunge l’esponente del Carroccio – prima ancora che con i suoi alleati di Sel e Idv, deve trovare al suo interno l’accordo sulle cose da fare. Bersani, dopo le difficoltà avute in Parlamento per l’elezione di Mattarella a componente della Consulta, ha dovuto di nuovo penare per far eleggere il presidente dell’Anci Graziano Delrio, e adesso deve rispondere al sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che ha rilanciato l’azione dei cosiddetti ‘rottamatori’. Ma sarebbe questa – conclude Stucchi – l’alternativa all’asse Bossi- Berlusconi?”.

lunedì 10 ottobre 2011

ECO DI BERGAMO - 10/10/11 - INFORTUNI IN CALO, AUMENTANO LE MALATTIE PROFESSIONALI

I dati Inail alla Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro Il presidente Anmil: la sicurezza deve essere un valore condiviso

I rappresentanti Anmil schierati in città per la 61ª Giornata per le vittime degli incidenti sul ... Francesco LamberiniSono stati 775.374 gli infortuni sul lavoro denunciati in Italia nel 2010, 980 i morti (in media tre al giorno) e 42.347 le malattie professionali. Questi i dati Inail resi noti ieri dall'Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro (Anmil) durante la 61ª Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro. Nella nostra provincia il fenomeno resta preoccupante: lo scorso anno gli infortuni sul lavoro sono stati 14.886, quelli mortali 14. Nella triste statistica, la Bergamasca in Lombardia viene dopo Milano e Brescia. Queste le altre cifre, a livello nazionale, che quantificano i costi sociali ed economici: 832 mila persone con invalidità permanente; 14 milioni e 300 mila giornate di lavoro perse; cinque miliardi la spesa annua per gli indennizzi agli infortunati; tre miliardi e 400 milioni la spesa sanitaria annua per la cura di infortunati.L'appuntamento in città è iniziato alle 8,30 con la Messa nella chiesa di San Bartolomeo. Poi il corteo ha deposto una corona d'alloro alla Torre dei Caduti. Infine i partecipanti si sono ritrovati alla Camera di Commercio.Oltre al presidente provinciale dell'Anmil, Luigi Feliciani, e a una folta rappresentanza di associati, sono intervenuti Addolorata Malgieri dell'Inail, in rappresentanza della direttrice Maria Aurelia Lavore, e Amerigo Cortinovis, presidente del Coordinamento comitato provinciale Inail, Raimondo D'Avanzo in rappresentanza del Comune, Giorgio Luzzana dell'Asl, il segretario provinciale Cisl Ferdinando Piccinini, il consigliere regionale Pd Mario Barboni e il segretario regionale del Pd Maurizio Martina, gli assessori provinciali Silvia Lanzani ed Enrico Zucchi e gli onorevoli Alessandra Gallone, Nunziante Consiglio, Giacomo Stucchi e Giovanni Sanga.«Questa giornata – ha esordito Feliciani – intende rinnovare l'appello affinché la sicurezza sul lavoro diventi un valore condiviso, una ricchezza del nostro Paese e delle nostre aziende, una garanzia per i lavoratori e le famiglie. Un obiettivo raggiungibile con uno sforzo prima di tutto culturale, attraverso l'educazione delle nuove generazioni, la formazione continua alla prevenzione attraverso scuola e lavoro».«In realtà – ha aggiunto Malgieri – dal 2006 al 2010 è stata registrata una flessione del 27% degli incidenti denunciati all'Inail di Bergamo, passati da 20.098 a circa 15 mila. Per le malattie professionali, invece, è il contrario: stimabile in un più 17-20%». «Il calo degli infortuni – ha detto Zucchi – va probabilmente legato a un contesto occupazionale in grave difficoltà». L'appuntamento è finito con la consegna dei brevetti Inail e dei distintivi d'onore a 20 grandi invalidi.

BERGAMO SETTE - 10/10/11 - INAUGURATA LA NUOVA SEDE DI MONTEROSSO

Bergamo - E' stata inaugurata sabato la nuova sede Avis del Monterosso. I lavori di ristrutturazione sono durati due anni e costati due milioni e mezzo di euro, coperti dall'associazione dei donatori di sangue. La casa degli avisini è oggi una sede accogliente e efficiente in cui sono stati creati nuovi spazi per favorire momenti aggregativi e formativi per i soci. «Rimarrà un esempio“ ha ricordato il presidente provinciale di Avis, Oscar Bianchi“ una celebrazione visibile dell'operato della solidarietà di tanti volontari». «E' un punto di partenza“ ha commentato Mario Rivola, presidente di Avis comunale Bergamo - per continuare il nostro viaggio a servizio della comunità bergamasca». La nuova distribuzione dei locali vede svilupparsi il percorso dei donatori e l'attività di prelievo al solo piano rialzato, concentrando tutta la raccolta in una unica sala dedicata. Tutti gli uffici, sanitari e amministrativi, sono stati realizzati al primo piano. «Un impegno oneroso che, oltretutto, risponde con due anni di anticipo alle nuove normative della Comunità europea. Non solo siamo attenti“ ha concluso Oscar Bianchi - a ottimizzare costantemente la fase della donazione, ma lo facciamo puntando alla massima qualità e sicurezza». L'inaugurazione è stata festeggiata da oltre cento labari delle 157 sezioni comunali della provincia. E a sottolineare la vicinanza della comunità bergamasca a questa importante associazione sono state le numerose autorità intervenute. Dai presidenti nazionale e regionale di Avis, Vincenzo Saturni e Domenico Giupponi, agli onorevoli Giacomo Stucchi, Giovanni Sanga, Gabriele Cimadoro e Antonio Misiani, dagli assessori regionali Marcello Raimondi e Daniele Belotti, alla collega Silvia Lanzani in rappresentanza della Provincia, per concludere con il vicesindaco di Bergamo Gianfranco Ceci, accompagnato dagli assessori Alessio Saltarelli e Marcello Moro, e con numerosi rappresentanti del mondo del volontariato.Ringraziamenti doverosi sono andati alle imprese costruttrici e agli enti (Ubi Banca e Creberg) che hanno reso possibile la ristrutturazione.

venerdì 7 ottobre 2011

ECO DI BERGAMO - 07/10/11 - IL SINDACO A BERLUSCONI "CI AIUTI PER IL CASINO'"

Da San Pellegrino lettera-appello al premier«Strumento efficace per combattere la crisi»


L'Italia è ormai piena di videopoker e slot machine, il gioco d'azzardo online è stato legalizzato. A breve, lo Stato emetterà il bando per autorizzare altri mille «poker live» in tutta Italia e ora anche i casinò con giochi elettronici sono legali (nel 2009 ha così riaperto quello storico di Bagni di Lucca). «A questo punto – dice il sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi – non possono certo essere remore morali a frenare la riapertura delle case da gioco». Milesi ha scritto al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per chiedere la riapertura della casa da gioco a San Pellegrino (funzionante solo a inizio Novecento).Campione, 118 milioni l'annoOggi in Italia, in deroga al codice penale, sono aperti i casinò di Venezia, Campione d'Italia, Saint Vincent e Sanremo. Un esempio: il casinò di Campione d'Italia (2.000 abitanti) ha 550 dipendenti, nel 2009, con 673 mila presenze, ha incassato 118 milioni di euro, in parte destinati al Comune. Ovvio che numeri del genere sarebbero manna per San Pellegrino e la valle. Negli ultimi anni la richiesta di apertura di San Pellegrino è stata, da un punto di vista politico, bipartisan.Lo hanno fatto, tra gli altri, con proposte di legge, il senatore di Oltre il Colle Valerio Carrara, il deputato Giorgio Jannone e i leghisti bergamaschi Pirovano, Stucchi, Consiglio e Vanalli: in quell'occasione la Camera approvò un ordine del giorno che impegnava il governo a valutare la riapertura. L'ultimo disegno di legge, in ordine cronologico, è quello presentato recentemente dal deputato siciliano Domenico Scilipoti che ha chiesto la riapertura di San Pellegrino e Taormina. Nel 2009 il ministro del Turismo, Michela Brambilla, annunciò un decreto che avrebbe consentito l'apertura delle case da gioco negli hotel di lusso. Ma nonostante proposte e annunci, ancora nulla di concreto. E per San Pellegrino la roulette resta ancora lontana. «In un tempo difficile come quello che stiamo vivendo – scrive Milesi a Berlusconi –, la riapertura del casinò, per San Pellegrino Terme ma anche per altre realtà, costituirebbe uno strumento di particolare importanza ed efficacia per affrontare la gravi crisi che ha colpito ancora più pesantemente la Valle Brembana».La casa da gioco a San Pellegrino, peraltro, potrebbe trovare collocazione, più che nel casinò municipale, nel Grand Hotel (all'ultimo piano), il cui recupero appare oggi come il più complicato dell'operazione di rilancio avviata da Comune, Regione, Provincia e Gruppo Percassi. «La riapertura della casa da gioco – prosegue Milesi – consentirebbe di recuperare il Grand Hotel, obiettivo che finora si è rivelato arduo, per non dire proibitivo».«I danni dai videopoker»«In questi anni – dice ora Milesi – più parlamentari hanno proposto la riapertura delle case da gioco e, in particolare l'onorevole Giacomo Stucchi si è interessato di San Pellegrino. Ma, purtroppo, finora non si è ottenuto nulla. Nel frattempo nei bar si sono moltiplicati slot machine e giochi vari che, magari, mandano in rovina le famiglie. Non si capisce perché si continui a ostacolare le case da gioco che, invece, farebbero meno danni».

giovedì 6 ottobre 2011

BERGAMO ECONOMIA - 06/11/10 - STUCCHI: "IO FACCIO QUELLO CHE MI DICE BOSSI"

Nel 1996 il parlamentare bergamasco della Lega è stato il più giovane deputato eletto a Montecitorio con il maggioritario. Oggi si prepara ai prossimi impegni e chiarisce: «Nella Lega esiste un unico leader. E’ Umberto Bossi».

"Ho conosciuto la Lega a scuola guida. Il mio istruttore era abruzzese, accanito sostenitore della Lega Lombarda, e così una mattina ho bigiato scuola e sono andato alla sede provinciale». Era il 1987

"La Lega per me è come una famiglia. Dentro al gruppo mi sono anche innamorato (il pensiero va a Silvia Lanzani, assessore in Provincia, ndr)»

"La Lega è Bossi e Bossi è la Lega". Giacomo Stucchi, parlamentare bergamasco della Lega, possibile prossimo capogruppo alla Camera, secondo quanto apparso sui media nazionali, libera subito il campo da dubbi su tensioni interne al partito e polemiche legate al cosiddetto "cerchio magico" e anticipa, con estrema chiarezza il suo pensiero: "Non ci sono lotte intestine ma solo diversità di opinioni. Nella Lega esiste un unico leader che è Umberto Bossi. Bossi è il capo, è intoccabile". Tra un incontro con due sindaci bergamaschi e un appuntamento con il ministro Calderoli con il deputato del Carroccio abbiamo parlato di federalismo e secessione, di lavoro e immigrazione, degli umori della base e del Giro di Padania, di Alfonso Papa partendo dal voto su Marco Milanese (l'incontro è avvenuto prima del voto sulla mozione di sfiducia al ministro dell'Agricoltura Saverio Romano)."A me non piace far arrestare la gente". E' quanto ha detto il leader della Lega, Umberto Bossi, commentando la decisione della Lega di votare contro l'arresto di Marco Milanese. Nemmeno a lei?"Bossi ha detto che non giustifica un uso così ampio della custodia cautelare in carcere, perché un utilizzo così largo ed eccessivo va a svuotare l'importanza e il valore dello strumento stesso. La stessa misura in Inghilterra, ad esempio, non è prevista. I dati su cui basare gli elementi di giudizio sono già in possesso della magistratura e se alla fine del processo Milanese sarà colpevole, andrà in carcere. Alfonso Papa è in carcere da due mesi e i magistrati, rispetto al giorno del suo arresto, non hanno uno straccio di informazione di più". Secondo i giornali sette sono stati i franchi tiratori che hanno votato con le opposizioni per l'arresto. Lei è tra quelli? "No, non ero tra quelli e poi i cosiddetti "franchi tiratori" non sono stati sette. Basta fare due conti. In Aula la maggioranza conta su 316 potenziali sostenitori. Senza tener conto degli 8 assenti: 6 del Pdl, uno dei nostri e Gaglione del Misto, erano presenti 213 del Pdl, 58 della Lega, 29 dei Responsabili, tre repubblicani, 13 appartenenti al Misto, sostenitori del centrodestra ma non appartenenti ad alcuna componente. Milanese ha ottenuto 312 voti e la differenza non è sette ma quattro". Sono stati 29 i deputati che il 20 luglio scorso hanno fatto la differenza votando per mandare in carcere Alfonso Papa. Lei era tra quelli? "Si". In quell'occasione, su Facebook, l'abbiamo vista mentre votava si. Quando ha votato per Milanese non ha caricato nessuna foto su Facebook. "La situazione è diversa. Per Milanese alla Camera c'è stato un voto segreto e una chiara indicazione del gruppo. Le indicazioni di Bossi sono state quelle di votare no all'arresto senza se e senza ma e così è stato". Che differenza c'è tra Marco Milanese(salvato) e Alfonso Papa (mandato in carcere)? "Milanese è un caso diverso da Papa. I reati contestati ad Alfonso Papa sono pesanti: corruzione, rivelazione ed utilizzo di segreti di ufficio, favoreggiamento personale. E poi Papa è un magistrato e che un magistrato commetta determinati reati è molto più grave. Nel caso di Papa il gruppo si è espresso per l'arresto - salvo posizioni personali - e io ho votato per l'arresto. Aver votato contro l'arresto di Milanese nonsignifica che le indagini si fermino. Io faccio quello che mi dice Bossi". Per Milanese se lei avesse avuto libertà di coscienza? "Non è stato così. Forse per l'arresto. Ma i voti si dichiarano prima e non dopo". Eppure le accuse che coinvolgono Milanese sono gravi tanto quanto quelle rivolte dai Pm ad Alfonso Papa: in uno dei due filoni dell'inchiesta sulla P4 è accusato di corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e associazione per delinquere. "Chi ha letto le 11 mila pagine? Nella relazione che ci hanno fatto Luca Paolini e Fulvio Follegot, i nostri rappresentanti all'interno della giunta per le autorizzazioni a procedere, dopo aver letto attentamente le carte si mettono in luce delle incongruenze incredibili. Ci sono dei passi che rivelano come l'accusatore cerchi chiaramente di "inguaiare" Milanese e si desume un'acredine personale. Dal punto di vista formale non ci sono errori nella richiesta di arresto per Milanese, ma che non ci sia fumus persecutionis è difficile da dimostrare". Cosa risponde a chi scrive che la Casta applica, ancora una volta, "due pesi e due misure"? "Rispondo che Milanese verrà processato come tutti gli altri. Se fosse capitato a qualunque altro cittadino l'avrebbero messo al massimo agli arresti domiciliari e non in galera". Ci sono pezzi di popolo padano che mantengono una verve giustizialista, non crede che con questo voto la Lega si sia giocata un bel po' di credibilità verso il suo elettorato? "Spero di no. Noi siamo un gruppo che crede nella giustizia, ma deve essere una legalità che va di pari passo alla corretta applicazione delle norme". A dicembre lei potrebbe essere il nuovo capogruppo della Lega alla Camera. Ma già un anno fa lei è si visto sfilare l'incarico, lasciato in eredità da Roberto Cota, dalla decisione di Umberto Bossi. Questa sarà la volta buona? "Bossi ha detto che la decisione verrà assunta a fine anno, se me lo chiedono io sono disponibile. In tutti i casi io sto bene dove sono. Il ruolo che oggi ricopro - segretario di presidenza - è più strategico ad esempio rispetto a quello di un sottosegretario. Il lavoro del segretario di presidenza è sottotraccia e poco visibile ma permette di costruire una serie di relazioni fondamentali per districare problemi articolati e complessi. Io sono stato vicecapogruppo della Lega a 28 anni e poi nel 2001 ho fatto il presidente
di commissione. Il più giovane presidente nella storia della repubblica. Ho già avuto molto ma, se Bossi vuole, sono a disposizione". La sua agenda è sempre fitta di appuntamenti e incontri pubblici. Quali sono gli umori della base? "Gli umori spesso dipendono dal fatto contingente, dal momento. La preoccupazione più forte è il lavoro e la mancanza di certezze che ne deriva. Penso soprattutto alle crisi aziendali. Può sembrare strano ma siamo il movimento politico che a Bergamo ha più voti tra gli operai, anche perché abbiamo una matrice popolare e popolana. Occuparsi dei problemi dei lavoratori significa, per noi, occuparsi anche dei problemi delle aziende, grandi o piccole che siano". L'insoddisfazione della base nei confronti del governo cresce ogni giorno di più. Come mai continuate a tenere in piedi il governo? E, soprattutto, fino a quando? "Fino a quando lo decide Bossi. L'insoddisfazione della base è comprensibile perché si aspettano dei risultati il più velocemente possibile e in tutti i settori a volte però otteniamo risultati incredibili, ma non siamo in grado di "venderli". Un caso esemplare può essere Lampedusa". Si riferisce all'accordo stipulato da Maroni con la Tunisia? "Si. Lo scorso 12 settembre Maroni è andato a Tunisi dove ha concordato un incremento delle operazioni di rimpatrio passando da due a dieci voli a settimana, aumentando da ottanta a cinquecento i tunisini irregolari rimpatriati ogni sette giorni. Nessuno lo scrive ma gli atti vandalici e le rivolte dei migranti nel Centro di Lampedusa sono avvenute quando i tunisini hanno capito che venivano rimpatriati". Come si concilia la Lega come partito di lotta e partito di governo? "C'è solo una Lega che ragiona con la testa anche se dentro di noi c'è l'anima rappresentata da Borghezio e altri che è più movimentista. Si concilia perché i nostri amministratori si confrontano quotidianamente con la base per cercare soluzioni ai problemi esistenti. Credo che si debba governare volendo bene alle proprie comunità, difendendo gli interessi della propria gente e soprattutto ascoltandola". L'ultima manovra sembrerebbe testimoniare il contrario. "In un articolo il quotidiano Italia Oggi, numeri alla mano, ha spiegato che con l'ultima manovra gli unici comuni che beneficeranno di risorse aggiuntive saranno quelli virtuosi del Nord, in quella fascia che va dai 5 mila ai 20 mila abitanti". Come si concilia federalismo e secessione? "Io parlo di federalismo, autonomia, indipendenza, autogoverno, libertà. La secessione è uno dei mezzi possibili per arrivare ad un fine: la libertà. Tanto si discute di federalismo, ma spesso non si conoscono i fondamenti di un sistema costituzionale. In un mio libretto "Essere federalisti" edito nel 1995 ho ripercorso le ragioni storiche e i motivi per cui l'Italia ha assolutamente bisogno di una riforma in senso federale. Serve autonomia vera per tutte le comunità che vada al di là del decentramento che auspica la sinistra". Chiudiamo con il giro della Padania. Ci sarà ancora il prossimo anno? "Bossi era molto soddisfatto e vorrebbe si ripetesse, magari con una tappa in bergamasca. Del resto è una manifestazione puramente sportiva". Livio Casanova

CORRIERE FIORENTINO - 06/10/11 - PANINO VIETATO A SCUOLA, C'E' LA MENSA ALLA CAMERA LA GUERRA DELLE MAMME

SOVICILLE (Siena) - Non si placano le polemiche sull'istituto «Lorenzetti» di Sovicille, dopo la decisione di innalzare il contributo mensa, da 5 a 7,2o euro a pasto (quota prevista per un reddito Isee superiore a 30.000 euro), e di vietare di consumare il cibo portato da casa. Il Codacons di Siena, in una lettera indirizzata agli organi politici e scolastici provinciali e regionali ha accusato il Comune di «violenza istituzionalizzata». Sul fatto, Giacomo Stucchi (Lega Nord) ha presentato un'interrogazione alla Camera e in Consiglio regionale lo ha fatto Antonio Gambetta Vanna (Lega Nord): «Dicono che non si può portare il cibo da casa per motivi igienici, ma quale genitore vuol faremale a suo figlio?». Il sindaco di Sovicille, Alessandro Masi, spiega: «Rispetto le loro opinioni, ma io difendo la scuola pubblica e il tempo pieno». E i genitori sono su due fronti contrapposti. «Non sono stati trasparenti e ci hanno imposto un servizio che noi avevamo rifiutato, quando ci era stata data la possibilità di scegliere», dice Luisa Altomare, madre di una bambina che frequenta la V elementare. Di parere contrario, altri genitori: «Esistono delle regole per la corretta convivenza e queste regole non possiamo applicarle solo quando ci torna comodo». Nessun commento dal dirigente scolastico Sandro Marsibilio.

martedì 4 ottobre 2011

BERGAMO SERA - 04/10/11 - LEGA RAZZISTA? STUCCHI COSTRINGE I SOCIALISTI A RITIRARE IL RAPPORTO FARSA

STRASBURGO, Francia — “Se mi cita un solo caso di accanimento politico o mediatico contro un immigrato regolare in Italia, accetto e sottoscrivo l’accusa di razzismo. Da noi le disposizioni sono rigide, ma non razziste: intendiamo solo combattere l’illegalità non danneggiare la povera gente”. Lo ha detto questo pomeriggio il parlamentare bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi al Consiglio d’Europa a Strasburgo, a conclusione del rapporto della parlamentare Daphne Dumery, durante un dibattito sull’emigrazione. La socialista belga aveva elencato una serie di partiti – secondo il parlamentare leghista ricavati da articoli di media amici della relatrice – che strumentalizzano la situazione degli immigrati a fini elettorali. Tra i partiti europei, molti dei quali al governo, accusati dalla signora Dumery di razzismo e xenofobia c’era la Lega Nord. Al termine della relazione, Stucchi prendeva la parola e, sostenuto dall’intervento successivo di altri parlamentari di vari paesi e tendenze, costringeva la relatrice a ritirare il rapporto e a ripresentarlo alla prossima sessione parlamentare di gennaio con i dovuti emendamenti.

lunedì 3 ottobre 2011

BERGAMOSERA - 03/10/11 - AVIS, INAUGURATA LA NUOVA SEDE AL MONTEROSSO

BERGAMO — E’ stata inaugurata sabato la nuova sede Avis del Monterosso. I lavori di ristrutturazione sono durati due anni e costati due milioni e mezzo di euro, coperti dall’associazione dei donatori di sangue. La casa degli avisini è oggi una sede accogliente e efficiente in cui sono stati creati nuovi spazi per favorire momenti aggregativi e formativi per i soci. “Rimarrà un esempio, – ha ricordato il presidente provinciale di Avis, Oscar Bianchi – una celebrazione visibile dell’operato della solidarietà di tanti volontari”. “E’ un punto di partenza – ha commentato Mario Rivola, presidente di Avis comunale Bergamo – per continuare il nostro viaggio a servizio della comunità bergamasca”. La nuova distribuzione dei locali vede svilupparsi il percorso dei donatori e l’attività di prelievo al solo piano rialzato, concentrando tutta la raccolta in una unica sala dedicata. Tutti gli uffici, sanitari e amministrativi, sono stati realizzati al primo piano. “Un impegno oneroso che, oltretutto, risponde con due anni di anticipo alle nuove normative della Comunità europea. Non solo siamo attenti – ha concluso Oscar Bianchi – a ottimizzare costantemente la fase della donazione, ma lo facciamo puntando alla massima qualità e sicurezza”. L’inaugurazione è stata festeggiata da oltre cento labari delle 157 sezioni comunali della provincia. Presenti numerose autorità. Dai presidenti nazionale e regionale di Avis, Vincenzo Saturni e Domenico Giupponi, ai parlamentari Giacomo Stucchi, Giovanni Sanga, Gabriele Cimadoro e Antonio Misiani, dagli assessori regionali Marcello Raimondi e Daniele Belotti, alla collega Silvia Lanzani in rappresentanza della Provincia, per concludere con il vicesindaco di Bergamo Gianfranco Ceci, accompagnato dagli assessori Alessio Saltarelli e Marcello Moro, e con numerosi rappresentanti del mondo del volontariato.

domenica 2 ottobre 2011

ECO DI BERGAMO - 02/10/11 - "SITUAZIONE DELICATA CAPISCO IL MALESSERE"

«Io esisto e sono padano», apriva ieri la «voce del Nord», ovvero La Padania, in merito alle parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, in visita a Napoli, ha detto: «Il popolo padano non esiste».Deputato Giacomo Stucchi (Lega), si sente in linea col titolo del vostro quotidiano?«Certo, per me è una certezza essere bergamasco, lombardo, padano. È una follia che le persone che vivono qui non possano definirsi così, negare loro la propria identità storica e culturale».Il presidente della Repubblica faceva riferimento, però, alla necessità che l'Italia rimanga unita.«Esiste un diritto all'autodeterminazione dei popoli. E quando i popoli sono in movimento, con gli strumenti democratici che hanno a disposizione, nessuno può fermare la volontà dei cittadini di aggregarsi in una nuova realtà statale».Il Carroccio ha fin qui mantenuto un buon rapporto col Quirinale. Queste ultime affermazioni hanno compromesso il feeling con Napolitano?«Non mi sembra il caso di ingigantire la portata delle affermazioni di Napolitano, dette peraltro in un contesto particolare: a Napoli, nella sua vecchia università e non in una cerimonia ufficiale. Lui è liberissimo di esprimersi, e noi di avere posizioni diverse. Noi andremo avanti per concludere il federalismo istituzionale e perché le nostre comunità possano gestirsi con strumenti a livello locale».Ma proprio il ritardo nell'attuazione del federalismo non è tra le principali cause di malcontento della vostra base?«La bocciatura del referendum sulla devolution ha sicuramente segnato il passo delle riforme istituzionali. Dentro c'erano delle cose buone e ora stiamo recuperando sul cammino delle modifiche costituzionali, come il Senato federale. Va bene anche alle opposizioni, che hanno mostrato di volere fare certe modifiche, per dare veri poteri alle realtà periferiche».Quelle realtà – come i Comuni (anche del vostro colore politico) – che sono sul piede di guerra.«Capisco perché i nostri sindaci che stanno lavorando al meglio recriminano: per mancanza di soldi e strumenti non riescono a dare risposte. Col federalismo si cambia».È però evidente che la Lega, fin qui granitica, stia attraversando una crisi pesante.«La situazione è delicata. Abbiamo vissuto un lungo periodo in cui la Lega ha avuto risultati splendidi. Risultati che peraltro, nella Bergamasca, sono stati confermati negli ultimi anni, per merito dei nostri militanti e della nostra base che lavorano sui territori e arrivano alla gente».Sono proprio loro, però, militanti e base a esprimere il malessere più forte.«Capisco il malessere di chi, come i nostri militanti, deve spiegare "de visu" alla gente arrabbiata determinate scelte prese a livello centrale. E non posso dare torto a certe posizioni. Il discorso è però complesso, e a volte bisogna accettare taluni compromessi per raggiungere certi risultati».Il governo arriverà al 2013?«È interesse di tutti che la legislatura arrivi al 2013. Il rispetto di questa scadenza significa arrivare a concludere il processo di modifiche costituzionali. Se si procede rapidi, in otto-dieci mesi si possono fare le riforme. Anche il centrosinistra, vista la situazione internazionale di difficoltà economica, non ha alcun interesse a prendere in mano la gestione del Paese».Come vede la Lega nel 2013?«Anche i peggiori sondaggi ci danno in crescita del 2% rispetto ai risultati del 2008. Certo, non è un motivo per stare tranquilli e non riconoscere le difficoltà».Benedetta Ravizza

venerdì 30 settembre 2011

ECO DI BERGAMO - 30/09/11 - SUL TAVOLO DEL MINISTRO I DISAGI POSTALI DI GHISALBA

Le lamentele di cittadini alle prese con disagi sul fronte postale gli arrivavano numerose, e da tempo. Così il sindaco di Ghisalba, Samuele Vegini, si è armato di carta e penna e, per provare a sbloccare la situazione, ha puntato dritto ai tavoli romani. Con una lettera inviata al parlamentare e collega di partito Giacomo Stucchi, il leghista Vegini ha fatto presenti le difficoltà segnalate in paese. E la sua missiva ha dato il via a un'interrogazione a risposta scritta che il deputato, insieme ai colleghi Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli, ha indirizzato ieri al ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani.«Da tempo ricevevo lamentele per lunghe code e terminali non sempre funzionanti agli sportelli dell'ufficio postale di via Cossali – spiega il sindaco –. Molti cittadini inoltre segnalano che la consegna della posta registra dei ritardi, che li hanno portati in alcuni casi anche a incorrere in sanzioni». Dal 6 al 9 giugno di quest'anno, poi, «l'ufficio postale ha chiuso per lavori, avvisandoci solo pochi giorni prima e senza proporre una soluzione alternativa. Se ci avessero informati per tempo, avremmo almeno potuto comunicarlo alla cittadinanza». Vegini spiega di aver chiesto, già a fine 2010, «un incontro al direttore del locale ufficio postale, per parlare della situazione, ma non è mai arrivata risposta. Nel frattempo le cose sono pure peggiorate, così ho scritto a Stucchi. Quello postale è un servizio essenziale, è necessario trovare una soluzione».Di qui l'interrogazione firmata dal quartetto di parlamentari. Che citano a esempio il caso di Ghisalba, sottolineando però che il problema è più ampio, e che loro stessi ricevono «continue lamentele da parte dei cittadini e degli enti locali bergamaschi relative al servizio erogato da Poste italiane». Ecco quindi la domanda al ministro su «quali soluzioni intenda adottare». «Non è certo la prima volta che poniamo la questione – osserva Stucchi –. Ogni volta che ci arriva una segnalazione da un sindaco bergamasco, cerchiamo di riportare l'attenzione sul tema. Purtroppo il problema si ripete: magari si ottengono dei risultati, ma poi questi si rivelano solo temporanei».Da Poste italiane fanno sapere che la situazione di Ghisalba verrà presa in esame per capire quali possano essere stati e a cosa siano dovuti gli eventuali problemi.F. Mor.

giovedì 29 settembre 2011

BERGAMO SERA - 29/09/11 - STUCCHI(LEGA): VIA I PROFUGHI VIOLENTI DA CAMERATA CORNELLO

Una nuova collocazione sul territorio europeo per i profughi libici che attualmente stazionano a Camerata Cornello. E’ quanto chiede il deputato bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi, che ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro degli Interni Roberto Maroni. “Dal mese di giugno 2011 una parte dei profughi provenienti dalla Libia sono ospitati nell’Ostello dei Tasso di Camerata Cornello (BG), un piccolo borgo medievale sito in Valle Brembana di grande interesse storico e artistico” si legge nel documento. “Dall’arrivo di tali profughi la sicurezza dei cittadini è continuamente messa a repentaglio dai violenti litigi fra loro. I cittadini, molestati dai profughi ubriachi, non sporgono denuncia, intimoriti dalla obbligata convivenza quotidiana. Ieri si è verificato l’ennesimo episodio di violenza, che ha provocato un ferito. Le Forze dell’Ordine sono chiamate spesso ad intervenire, per cercare di arginare atti vandalici e prepotenze”.Per questo Stucchi chiede al ministro di “intraprendere nuovo iniziative affinchè tali profughi, accolti dalle nostre Regioni, possano trovare al più presto una diversa collocazione su tutto il territorio dei Paesi UE, che devono mantenere gli impegni assunti ai diversi livelli istituzionali, senza trascinare all’esasperazione la popolazione bergamasca, costretta a convivere con soggetti extracomunitari in questione, irrispettosi delle regole del vivere civile”.

ECO DI BERGAMO - 29/09/11 - CON I PROFUGHI VANDALISMI LITIGI E MOLESTIE

L'auto danneggiata fuori dall'Ostello Camerata Cornello«Cittadini molestati da profughi ubriachi, episodi di violenza, vandalismi e prepotenze». A scrivere a Berlusconi e al ministro dell'Interno Maroni, per un'interrogazione a risposta scritta, sono i parlamentari bergamaschi della Lega Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli. Da ormai tre mesi, l'Ostello dei Tasso di Camerata Cornello ospita una ventina di profughi fuggiti dalla Libia. Ma parte della comunità locale non ha accettato di buon grado l'arrivo degli extracomunitari. Lunedì l'ultimo episodio: un profugo, probabilmente sotto l'effetto dell'alcol, ha rotto il lunotto posteriore di un'auto parcheggiata vicino all'Ostello. Ferito è stato medicato all'ospedale. Sul posto anche i carabinieri.«Dall'arrivo dei profughi – scrivono i parlamentari – la sicurezza dei cittadini è continuamente messa a repentaglio dai violenti litigi tra loro. I cittadini, molestati dai profughi ubriachi, non sporgono denuncia perché intimoriti dalla obbligata convivenza. E le forze dell'ordine sono chiamate spesso a intervenire per cercare di arginare atti vandalici e prepotenze». Nell'interrogazione si chiede quindi quando i profughi potranno trovare una diversa sistemazione. Sulla vicenda interviene anche il capogruppo di minoranza Alex Galizzi che parla di «popolazione preoccupata per il futuro della vita quotidiana del paese».

venerdì 16 settembre 2011

BERGAMO SERA - 16/09/11 - STUCCHI (LEGA): MANOVRA INEVITABILE MA ORA LE RIFORME

“L’approvazione della manovra non fa fare salti di gioia a nessuno. Per quanto ci riguarda la consideriamo un fatto contingente, da non potere evitare, giustificato solo dall’impellenza di assumere decisioni in grado di non fare affondare il Paese; e comunque, durante tutto l’iter di approvazione del provvedimento, l’impegno della Lega Nord a renderlo il meno penalizzante per i cittadini più deboli e per i Comuni non è mai venuto meno, anzi”. Lo ha detto il parlamentare bergamasco della Lega Nord Giacomo Stucchi. “Adesso però – continua l’esponente leghista – l’obiettivo di tutta la classe politica, pur nelle diversità delle posizioni, dovrebbe essere quello di rassicurare i mercati e di approvare rapidamente riforme strutturali che taglino la spesa pubblica inutile e stimolino la crescita”. Si tratta – conclude Stucchi – di una sfida difficile ma nessuno, tra quanti hanno a cuore le sorti di questo Paese, vi si può sottrarre”.

ECO DI BERGAMO - 16/09/11 - FESTIVAL DEL TARTUFO MADE IN BERGAMO. E' BOOM DI PUBBLICO

Il «diamante della cucina» ha conquistato a Spirano i palati alla 2ª edizione del «Festival del tartufo bergamasco», giornata gastronomica per valorizzare il tartufo nero orobico, prodotto diffuso sul territorio ma ai più ancora poco conosciuto. Gli oltre 2.000 coperti preparati per i buongustai arrivati anche da fuori provincia, hanno messo in evidenza una manifestazione in crescita e a cui hanno preso anche autorità quali l'assessore regionale all'Agricoltura, Giulio De Capitani, che ha tagliato il nastro, l'assessore provinciale all'Agricoltura Enrico Piccinelli, l'assessore provinciale all'Expo Silvia Lanzani, l'onorevole Giacomo Stucchi e il consigliere regionale Giosuè Frosio. Organizzata dall'Amministrazione comunale (in particolare l'assessorato a Cultura e tradizioni), con il patrocinio degli assessorati regionali e provinciali all'Agricoltura, in collaborazione con l'Arto (Associazione ricercatori tartuficoltori orobici), gli alpini e l'Associazione cuochi bergamaschi, la kermesse si è tenuto nell'area feste antistante il parco di San Rocco. La giornata è trascorsa all'insegna delle leccornie della tavola, tra svariati stand di prodotti enogastronomici, dimostrazioni di ricerca e raccolta del tubero con i Lagotti romagnoli, gustosi piatti a base di tartufo e una gara tra chef professionisti. Novità di questa seconda edizione è stata proprio una competizione a colpi di piatti a base di tartufo nero orobico: nove chef dell'Associazione cuochi bergamaschi si sono sfidati ai fornelli in una gara nella quale la giuria, composta da cuochi professionisti e presieduta da Salvatore Starace, ha tenuto conto del modo in cui il piatto è stato presentato, del sapore e del livello di difficoltà della ricetta. Alla fine l'ha spuntata Luca Magon, con il suo filettino di maiale da latte con salsiccia tartufata e prosciutto crudo; secondo classificato il filetto di pesce persico di Diego Sonzogni e terzo Jean Dominique Verdier con una portata di gamberi. Il premio per gli chef non poteva che trattarsi di tartufo. «Grazie a questi eventi – ha sottolineato l'assessore De Capitani – si riescono ad avvicinare tutti alle eccellenze poco conosciute del nostro territorio, come nel caso del tartufo nero bergamasco». «Un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno collaborato per l'ottima riuscita della manifestazione – ha concluso il sindaco Giovanni Malanchini –. Parallelamente a questo festival porteremo avanti il progetto di realizzazione di una tartufaia nella zona Montagnète, in vista dell'Expo 2015».Elena Tiraboschi

mercoledì 7 settembre 2011

ECO DI BERGAMO - 07/09/11 - SALVARE LA PREFABBRICATI CIVIDINI ANCHE I PARLAMENTARI IN CAMPO

Antonio Misiani, deputato del Pd, ha depositato mercoledì 7 settembre un'interrogazione parlamentare - condivisa da diversi deputati - sulla Prefabbricati Cividini, azienda bergamasca di cui è stata annunciata la chiusura con la perdita di 146 posti di lavoro. L'interrogazione - sottoscritta anche dai deputati Sanga (Pd), Pezzotta (Udc), Stucchi (Lega Nord), Vanalli (Lega Nord), Pirovano (Lega Nord), Consiglio (Lega Nord), Fontana (Pdl) e Piffari (Italia dei Valori) - sollecita l'adozione da parte dei Ministri del lavoro e dello sviluppo economico di iniziative per scongiurare la chiusura dello stabilimento e salvaguardare i lavoratori e le lavoratrici interessati. Ecco il testo dell'interrogazione.Premesso cheIl piano industriale di Rdb, gruppo con sede principale a Pontenure (Piacenza), a cui fa capo anche l'azienda bergamasca Prefabbricati Cividini, prevede «un drastico ridimensionamento dell'intera struttura del gruppo, tra cui la chiusura di impianti produttivi del segmento prefabbricati meno performanti», come si legge nel documento che riporta i risultati del primo semestre 2011. È prevista, in particolare, la chiusura di sette stabilimenti sui dodici complessivi: Osio Sopra (Bergamo), Lomello (Pavia), Lomagna (Lecco), Villafranca di Verona (Verona), Occimiano (Alessandria) e Bitetto (Bari), oltre alla chiusura o del sito di Montepulciano o di quello di Bellona, dove la produzione è momentaneamente sospesa. La Prefabbricati Cividini conta 146 dipendenti ed è il secondo stabilimento del gruppo per numero di occupati dopo quello di Pontenure. L'amministratore delegato del Gruppo a più riprese aveva definito l'azienda bergamasca un polo d'eccellenza, un presidio sicuro per il Nord Italia. La chiusura dello stabilimento di Osio Sopra - ipotizzata per l'inizio del 2012 - comporterebbe rilevanti conseguenze sociali e rappresenterebbe un ulteriore, significativo impoverimento del tessuto produttivo di un territorio già duramente provato dalla crisi economica e occupazionale. Quali iniziative intendono assumere per scongiurare la chiusura dello stabilimento di Osio Sopra e salvaguardare i lavoratori e le lavoratrici interessati. FirmatoAntonio Misiani (Pd)Giovanni Sanga (Pd)Savino Pezzotta (Udc) Giacomo Stucchi (Lega Nord)Gregorio Fontana (Pdl)Pierguido Vanalli (Lega Nord)Nunziante Consiglio (Lega Nord)Ettore Pirovano (Lega Nord)Sergio Piffari (Italia dei Valori)

mercoledì 17 agosto 2011

17/08/11 - ECO DI BERGAMO - TORNA LA BERGHEM FEST CON UN CARICO DI MINISTRI

Apre domani la «decana» delle kermesse leghiste. Sabato BossiFra i big Maroni, Calderoli, Gelmini, Alfano. Ed Enrico Mentana

C'erano una volta quattro tettoie e un piazzalino, molto avvezzo a trasformarsi in palude al primo acquazzone. Pozzanghere sotto le panche e acqua sotto il palco (palchetto) dove Umberto Bossi dopo il comizio giocava a freccette coi militanti sotto una lampadina di quelle che di solito van bene per gli sgabuzzini.«Noi e le feste dell'Unità»Era il 1990 e apriva i battenti ad Alzano la prima Bèrghem Fest, oggi decana delle feste della Lega. Il Carroccio aveva appena fatto eleggere a Cene il suo primo sindaco, al Pirellone debuttava una pattuglia di consiglieri, Bossi e Giuseppe Leoni avevano da poco portato il partito in Parlamento. E sulle rive del Serio i militanti iniziavano a prendere le misure. «Eravamo solo noi mentre tutto intorno, fra qualche festa dell'Amicizia Dc e qualche ritrovo de L'Avanti, imperavano le feste dell'Unità della sinistra. Erano almeno cento...», ha ricordato Daniele Belotti, oggi assessore regionale. Che adesso commenta: «La Bèrghem Fest rappresenta qualcosa di unico».La festa arriva alla ventiduesima edizione. Apertura fissata per domani, programma con ministri e, per le interviste, big come Enrico Mentana. Le fly delle televisioni – che l'anno scorso hanno rilanciato in diretta pure il famigerato arrembaggio ultrà – si schierano in massa. Insomma, di acqua (non solo piovana) ne è passata sotto i ponti dalle quattro tettoie dei tempi che furono. La sede, però, non è mai cambiata: la festa resta Alzano vicino al Serio, anche se l'area è diventata un piazzale attrezzato e non si allaga più.Ministri? Quest'anno interverranno i leghisti Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli, per il Pdl Mariastella Gelmini e Angelino Alfano (che Guardasigilli non lo è più, perché passato alla segreteria politica del suo partito). «Questa è la festa di tutta la Lega, nasce da un grande lavoro di squadra», dice Nunziante Consiglio, deputato e responsabile politico della festa. Con lui alla presentazione del calendario (che oltre ai dibattiti, tutti dalle 21, prevede musica e servizio ristoro) ieri c'erano il presidente della Provincia Ettore Pirovano e il responsabile della Valle Seriana Bruno Bosatelli.Parterre di bigSi parte domani con il dibattito con gli amministratori della Lega e l'europarlamentare Matteo Salvini. Paolo Grimoldi e il Movimento giovani padani saranno protagonisti il 19, il 20 interverrà Umberto Bossi. Domenica 21 dibattito con il sindaco di Bergamo Franco Tentorio e il presidente della Provincia Ettore Pirovano, lunedì 22 interverranno il ministro Mariastella Gelmini e il segretario della Lega lombarda Giancarlo Giorgetti. Il 23 serata dedicata al Pirellone con Stefano Galli (Lega), Maurizio Martina (Pd), Carlo Saffioti (Pdl) e Giulio Cavalli (Sel). Sanità protagonista mercoledì 24 con i direttori generali dell'Asl, Mara Azzi, delle aziende ospedaliere di Seriate, Amedeo Amadeo, e Treviglio, Cesare Ercole, e la coordinatrice di Ipasvi Beatrice Mazzoleni. Il 25 agosto si parla di economia con Gianni Fava (presidente commissione anticontraffazione), Giovanni Sanga (Pd), Gigi Petteni (Cisl) e imprenditori locali. Il 26 Enrico Mentana modera Maroni, Calderoli e Alfano. Sabato 27 intervengono Roberto Castelli e Giacomo Stucchi (Lega ) e Massimo Corsaro (Pdl). Domenica 28 dibattito con i governatori di Veneto, Luca Zaia, Piemonte, Roberto Cota, e con il vicepresidente lombardo Andrea Gibelli.

lunedì 8 agosto 2011

ECO DI BERGAMO - 08/08/11 - BOSSI: OGGI VEDO TREMONTI PER SALVARE LE NOSTRE IMPRESE

Senatùr a ruota libera a Pontida: sbagliato imporre l'euro forte a uno Stato debole«Con Giulio faremo una passeggiata in giardino, la Lega ha un'idea per l'economia»

Pontida (Bergamo)Ancora qualche ora e scopriremo la ricetta della Lega per salvare le aziende italiane, in particolare quelle del Nord, dal rischio di fallimento. Gli ingredienti necessari a risollevare la nostra economia verranno svelati durante un bucolico colloquio, previsto in giornata, tra Umberto Bossi e il ministro Giulio Tremonti.L'annuncio è partito da Pontida, la località simbolo dei padani, e a lanciarlo è stato il loro leader, sabato sera, durante la tradizionale festa della circoscrizione dell'Isola che continuerà fino al 15 agosto.Come al solito, pienone assicurato. Circa 1.500 i fan del Senatùr che hanno sfidato il maltempo, accalcati sotto il tendone, quelli meno fortunati direttamente sotto l'acqua. Sul palco, dopo il saluto del padrone di casa, Pierguido Vanalli, nella doppia veste di primo cittadino di Pontida e deputato della Lega, sono sfilati i parlamentari Giacomo Stucchi e Roberto Castelli con i consiglieri regionali Roberto Pedretti e Giosuè Frosio. Poco dopo le 22 la standing ovation per re Umberto, che non ha deluso l'attesa.«Ci vediamo in giardino»«Lunedì viene Tremonti a casa mia – ha esordito Bossi –, la Lega ha una bella idea per salvare le nostre imprese prima che sia troppo tardi». Nulla di più, alla festa padana, è stato rivelato sui contenuti della proposta, solo che sarà «semplice» e verrà discussa «in giardino, perché Tremonti non è un uomo di poltrone».E poi via di «amarcord», che il popolo radunato a Pontida – come il leader sa bene – continua ad apprezzare: correvano gli anni '90, la Lega era sulle barricate, nel mirino, oltre a Roma ladrona, la moneta unica europea. «Si è trattato di un errore storico», ha dichiarato il ministro per le Riforme, ricordando le critiche del suo movimento all'adozione dell'euro da parte dell'Italia e continuando così: «Non si può imporre una moneta troppo forte a uno Stato debole, perché le esportazioni crollano». «Forse noi in Padania potremmo farcela con un moneta forte – ha sottolineato Umberto Bossi – ma il Sud rischia di fallire».E per paura che il concetto non risultasse chiaro ai suoi militanti, sabato sera, il Senatùr è ricorso alle solite similitudini colorite: «L'Irlanda faceva le padelle e la Grecia non faceva un c..., il nostro Sud faceva un c... come la Grecia, quando fu imposta una moneta forte dai Savoia all'unificazione dell'Italia». Altro errore storico – stando all'Umbertone – insieme all'adozione dell'euro.«Globalizzazione, un pericolo»E dopo l'Europa l'analisi di Bossi è passata al mercato mondiale, in particolare alla situazione economica e finanziaria degli Stati Uniti: «La cambiale di Faust è arrivata all'incasso – ha tuonato –: l'America ha pagato la globalizzazione ed è saltata per aria. Tanti anni fa eravamo in due, lo dicevano solo la Lega e Tremonti che la globalizzazione era un pericolo».«La globalizzazione – ha proseguito il segretario della Lega Nord – ha portato la finanza al potere al posto della politica, poi con la crisi la finanza ha chiesto alla politica di salvare le banche: adesso bisogna sicuramente dare agli Stati, alla politica e alla democrazia più potere, perché la finanza non risponde a nessuno e fa solo grandi casini, dunque meglio la politica che risponde al popolo».Per quanto riguarda le misure annunciate venerdì scorso dal governo per affrontare la crisi economica, il leader del Carroccio ha ribadito che si tratta di decisioni necessarie. «Abbiamo dovuto anticipare il pareggio di bilancio entro il 2013 – precisa Bossi – per fare in modo che la Banca centrale europea compri i nostri Titoli di Stato».E, in chiusura, promette al popolo padano che «il prezzo della crisi non dovrà essere pagato dalle imprese del Nord»: molto sembrerebbe dipendere dalla passeggiata in giardino con Tremonti. Speriamo che oggi il tempo tenga.

mercoledì 3 agosto 2011

BERGAMO NEWS - 03/08/11 - STUCCHI: CRISI. CONTESTO INTERNAZIONALE DIFFICILE PER CHIUNQUE

“La crisi di affidabilità dell’economia americana, la cui credibilità (pur con l’accordo politico raggiunto sul nuovo tetto del debito pubblico) non sarà più la stessa, la dice lunga sul quadro generale nel quale il Governo in carica, così come qualunque altro al suo posto, si trova ad operare”. Così il parlamentare della Lega Nord, e Segretario dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio, Giacomo Stucchi. “In questo contesto – continua Stucchi – l’Italia, che ha un debito pubblico tra i più alti al mondo, che sconta un ritardo nella realizzazione di quelle riforme che avrebbero contribuito a cambiare in meglio il Paese e il suo sistema istituzionale, che ha preso l’impegno con l’Europa di raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2014, e che contestualmente deve provvedere a rilanciare lo sviluppo, l’occupazione e la produzione industriale, è stata presa di mira dagli speculatori internazionali”."Dinanzi a questi fatti inoppugnabili – conclude il deputato – occorrerebbe quindi uno sforzo da parte di tutti, anche per favorire un’applicazione concreta della manovra appena approvata. Che senso ha avuto l’atteggiamento di collaborazione da parte delle opposizioni, durante il varo in Parlamento della manovra, se poi un minuto dopo si è ricominciato con la solita solfa della richiesta di dimissioni al Governo?”.

venerdì 29 luglio 2011

BERGAMO SERA - 29/07/11 - QUESTIONE MORALE, STUCCHI: LA REAZIONE DI BERSANI LASCIA PERPLESSI

BERGAMO — “La reazione di Bersani alle notizie sulle indagini giudiziarie che riguardano il suo partito lascia perplessi”. Così il parlamentare bergamasco della Lega Nord, e Segretario dell’Ufficio di presidenza di Montecitorio, Giacomo Stucchi, in un articolo pubblicato sul suo blog www.giacomostucchi.blogspot.com. “Non si capisce bene – spiega Stucchi – a cosa si riferisca il segretario del Pd quando dice di volere fermare “la macchina del fango”, lasciando intendere poi di aver capito perché, ed ad opera di chi, la stessa sia stata messa in moto. Ancora più incomprensibile poi l’annuncio di una possibile class action degli iscritti del Pd nei confronti delle testate giornalistiche che hanno riportato i contenuti delle inchieste giudiziarie. In ogni caso – conclude l’esponete del Carroccio – Bersani si ricordi che a giudicare l’operato di un partito politico, e a decidere chi mandare al governo, non sono le Procure ma il popolo quando si reca a votare”.

sabato 23 luglio 2011

BERGAMO NEWS - 23/07/11 - MINISTERI A MONZA, CALDEROLI: "SOGNO REALIZZATO"

L'inaugurazione - È "la realizzazione di un sogno" secondo il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli l'inaugurazione della sede distaccata di quattro ministeri alla Villa Reale di Monza.
È "la realizzazione di un sogno" secondo il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli l'inaugurazione della sede distaccata di quattro ministeri alla Villa Reale di Monza. E non segna nessuna spaccatura con il Pdl visto che due dei quattro ministeri (quello dell'Economia e del Turismo) fanno capo ad esponenti del Pdl. Calderoli è già arrivato da tempo alla Villa Reale, così come il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla e buona parte dei maggiorenti della Lega, a partire dal presidente del Piemonte Roberto Cota passando per deputati come Giacomo Stucchi, il vicepresidente della Lombardia Andrea Gibelli, il presidente del Consiglio regionale Davide Boni e il sindaco di Monza Marco Mariani. Sono attesi anche per dare il via alla cerimonia il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e soprattutto il ministro delle Riforme Umberto Bossi mentre fuori qualcuno ha organizzato una protesta: da un lato i giovani dell'Udc, dall'altro persone con cartelli con scritto 'Il patrimonio italiano ripudia il secessionismò e 'Siete l'unico verde che non dà speranzà. Calderoli però ci ha tenuto a sottolineare che l'iniziativa dei ministeri serve ad avvicinare il governo ai cittadini tant'è che sarà aperto proprio qui uno sportello dove «qualunque cittadino potrà presentare i suoi problemi con Roma e noi ce ne faremo tramite evitando viaggi della speranza». Anche il costo sarà minimo, «mi auguro una struttura leggerissima con una o due persone. Riteniamo sia necessaria - ha sottolineato - una iniezione di qualche testa pensante nuova del Nord e anche del Mezzogiorno". La sede di Villa Reale, infatti, sarà "un pensatoio" che si occuperà di temi importanti come il rilancio dell'Economia. "Qualunque proposta venga per lo sviluppo del Paese - ha osservato Calderoli - credo che sarà ben accolta. Se si scrive il patto di stabilità solo a Roma con i debiti del Comune e della Regione è difficile che diventi un buon patto di stabilità".

martedì 19 luglio 2011

BERGAMO NEWS - 19/07/11 - STUCCHI (LN): "LA LEGGE DI CALDEROLI RAZIONALIZZA TEMPI E COSTI DELLA POLITICA"

Stucchi (Ln) - Il parlamentare bergamasco commenta lo schema di legge costituzionale presentata dal ministro: "E' uno strumento valido per mettere in sicurezza il Paese".


“Lo schema di legge costituzionale presentato a firma del Ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, che sarà all’esame del prossimo Consiglio dei ministri, rappresenta una risposta concreta alla duplice esigenza di una razionalizzazione dei tempi e dell’efficacia dell’azione politica ma anche dei suoi costi, e inoltre è un valido strumento per mettere in sicurezza il Paese”. Così il parlamentare della Lega Nord, e Segretario dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio, Giacomo Stucchi, in un articolo pubblicato sul suo blog www.giacomostucchi.blogspot.com. “La proposta, in particolare con l’introduzione della sfiducia costruttiva e anti-ribaltone ma anche con la possibilità di accelerare l’iter di approvazione dei disegni di legge per i quali il Governo dichiari il carattere di “urgenza”, costituisce un vero e proprio banco di prova sul quale la classe politica, sia di governo che di opposizione, si può misurare per dare risposte concrete ai mercati, ma anche alla pubblica opinione”.

venerdì 15 luglio 2011

ECO DI BERGAMO - 15/07/11 - NEL 2003 L'OK DEI CONSIGLI COMUNALI

L'iter per la modifica dei confini tra Torre Pallavicina e Soncino e le province di Bergamo e di Cremona è iniziato otto anni fa. Nel 2003 i Consigli comunali dei due paesi approvano la delibera. Nel 2004 il Consiglio regionale esprime parere favorevole. Ma ci vuole una legge dello Stato trattandosi di due province. Ci prova Gianantonio Arnoldi, allora deputato di Forza Italia, ma la proposta resta nei cassetti della Camera fino a fine mandato. In quello successivo la proposta di legge viene presentata da Gregorio Fontana, ma tutto si ferma per la fine anticipata della legislatura. Il 17 giugno 2008 Fontana ripresenta la proposta col sostegno bipartisan di Giacomo Stucchi, Gabriele Cimadoro, Giovanni Sanga, Silvana Comaroli e Gabriella Carlucci fino agli sviluppi di questi giorni.

ECO DI BERGAMO - 15/07/11 - DONNA IN STATO VEGETATIVO LICENZIATA. LA DITTA: SEMPRE SOLIDALI CON LA FAMIGLIA

L'azienda: dispiace che una procedura corretta sia sovrapposta a un caso drammaticoIl ministero manda gli ispettori. Piccinini (Cisl): il lavoro recuperi la sua umanità

La donna licenziata è in coma per un aneurismaBenedetta RavizzaAssediata da tv e giornali, la ditta si è trincerata dietro un silenzio carico di sofferenza. La società Nuova Termostampi di Lallio – dopo il licenziamento di una sua dipendente in stato vegetativo, per il superamento dei giorni di malattia – affida a un'altra nota la sua posizione. «In merito alla triste vicenda – scrive – siamo fortemente dispiaciuti che una procedura corretta e di natura esclusivamente contrattuale e giuridica sia stata sovrapposta a un caso umano drammatico, rispetto al quale l'azienda rinnova la solidarietà peraltro sempre dimostrata negli anni alla famiglia».Il caso è stato sollevato dalla Cgil, che ha impugnato il provvedimento, assistendo il marito della donna. Una quarantunenne di Dalmine, entrata in coma nel gennaio 2010 per un aneurisma. Nel maggio dello stesso anno aveva dato alla luce l'ultima dei suoi quattro figli. Il 4 giugno scorso l'azienda comunica il recesso del contratto per il superamento del periodo di comporto. Ma è la seconda parte della missiva a colpire la famiglia. «La discontinuità della prestazione lavorativa – si legge – crea evidenti intralci all'attività produttiva». Una mancanza di sensibilità che, al di là degli aspetti contrattuali, spingono sindacato e familiari della lavoratrice (un'operatrice di stampaggio) «ad andare fino in fondo per il rispetto dei suoi diritti». Secondo l'impresa, la versione dei fatti fornita sarebbe «fuorviante». Ma per ora preferisce non fornirne una sua, «per non gettare altra benzina sul fuoco», e rinnova «la solidarietà peraltro sempre dimostrata negli anni alla famiglia».Le reazioniIntanto, però, sul caso ci sono nuove reazioni. «Il ministero del Lavoro ha avviato un'attività ispettiva», ha annunciato il sottosegretario con delega alle Politiche sociali Nello Musumeci, precisando: «Abbiamo già disposto una verifica dei fatti. Al di là dei rispettivi obblighi contrattuali, la condotta dell'azienda appare improntata a un rigido formalismo e a un rigore inopportuni». E allo stesso ministero è indirizzata un'interrogazione del deputato della Lega Giacomo Stucchi, proprio per chiedere «un accertamento del rispetto delle norme in vigore e sensibilizzare l'azienda a una diversa valutazione». Per il Pd, intervengono il consigliere regionale Maurizio Martina e il deputato Giovanni Sanga: «Il rispetto della persona umana viene prima, anche nel mondo del lavoro e dell'impresa. Si fermi subito la procedura di licenziamento». Mentre il segretario provinciale della Cisl Ferdinando Piccinini commenta: «La vicenda è talmente grave per il segnale di disumanità che assume, che va ben oltre il confronto sui termini normativi contrattuali e legislativi. È un indicatore di dove può arrivare una concezione puramente economicista dell'impresa che considera le persone semplicemente alla stregua di "mezzi" di produzione, togliendo quindi al lavoro la sua dimensione più importante e profonda: quella di umanità». Piccinini cita quindi il recente convegno ecclesiale su economia e lavoro, ricordando l'azione sindacale e «la necessità di una riflessione più complessiva sulle molteplici situazioni di sofferenza e di disumanità nella realtà lavorativa che riscontriamo quotidianamente. Un grado più alto di civiltà e di umanità del lavoro è dato dalla capacità di tutti i soggetti collettivi e istituzionali di dare risposte e tutele a queste situazioni».

mercoledì 13 luglio 2011

BERGAMO SERA- 13/07/11 - STUCCHI (LEGA): MANOVRA, BENE L'ATTEGGIAMENTO DELL'OPPOSIZIONE

ROMA — “Il fatto che le forze politiche di opposizione, dopo mesi e mesi di ostruzionismo strumentale, e non solo sui provvedimenti di natura economica ma più in generale su qualsiasi cosa dicesse o facesse il Governo, adesso si siano dichiarate disponibili ad un’approvazione al Senato della manovra economica entro giovedì è un fatto positivo”. Lo ha detto il parlamentare bergamasco della Lega Nord, e segretario dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio, Giacomo Stucchi. “Un atteggiamento – continua l’esponente leghista – del quale prendiamo atto nella speranza che subito dopo l’approvazione della manovra non si ritorni sulla strada seguita nel recente passato quando, in un momento economico e finanziario oggettivamente difficile a livello planetario, Bersani e Di Pietro anziché fare quadrato hanno preferito continuare a spararle grosse contro il premier e i suoi ministri. Un’azione di sabotaggio – conclude Stucchi – condotta da vecchi e nuovi oppositori, alla quale solo un Governo forte e coeso, con l’appoggio serio e responsabile della Lega Nord, ha potuto resistere”.

martedì 12 luglio 2011

ECO DI BERGAMO - 12/07/11 - ANCHE PIFFARI E GALLESI SI MOBILITANO

Dopo le interpellanze del deputato Pd Giovanni Sanga e, per la Lega Nord, di Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio, Ettore Pirovano e Pierguido Vanalli, della riduzione del servizio postale in alta Valle Seriana si stanno occupando anche Sergio Piffari, capogruppo Italia dei Valori in Commissione ambiente, e la senatrice Alessandra Gallone (Pdl).«Martedì 5 luglio – spiega Piffari – tutti i parlamentari bergamaschi, Di Pietro in testa, abbiamo presentato una risoluzione in Commissione Trasporti (n. 7/00624) per chiedere un preciso impegno risolutivo al governo». E aggiunge come «la limitazione del servizio postale mina la vocazione turistica di questi piccoli comuni montani».«Non è possibile – commenta la senatrice Gallone, che ha presentato un'interrogazione al ministro dell'Economia – che i cittadini debbano avere grandi difficoltà per effettuare semplici pagamenti, oppure continuino a ricevere la corrispondenza con grande ritardo o, addirittura, siano costretti a spostarsi negli uffici postali dei paesi limitrofi. Con l'arrivo delle vacanze estive l'attuale disagio può solo peggiorare».

venerdì 8 luglio 2011

BERGAMO SERA - 08/07/11 - STUCCHI (LEGA): SE NEL 2006 CI AVESSERO ASCOLTATO

ROMA — “Ciò che stiamo cercando di fare è evitare una manovra lacrime e sangue, come quelle varate in passato da decine di governi tecnici o di sinistra, che non affami i cittadini e che, soprattutto, risponda a dei principi di equità ed efficienza senza i quali sarebbe persino immorale chiedere dei sacrifici alla gente”. Lo ha detto il parlamentare bergamasco della Lega Nord, e Segretario dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio, Giacomo Stucchi. “Certo che se fosse passato il referendum confermativo sulla riforma costituzionale voluta dalla Lega Nord nel 2006 oggi parleremmo d’altro. Vorremmo infatti ricordare che con quella riforma, bocciata da un blocco sociale che ha visto insieme tutta la sinistra e le vecchie cariatidi della Prima Repubblica, avremmo potuto ridurre il numero dei parlamentari già dalla prossima legislatura, posto fine al bicameralismo perfetto, e molto altro ancora. Per alcuni versi – conclude Stucchi – oggi sarebbe stato tutto più semplice”.

venerdì 1 luglio 2011

ECO DI BERGAMO - 1°/07/11 - LEGA NORD: DOMENICA A GHIASALBA L'INAUGURAZIONE DELLA NUOVA SEDE

Domenica 3 luglio, alle 10,30, sarà inaugurata la nuova sede della Lega Nord di Ghisalba. All'inaugurazione saranno presenti alcuni esponenti del movimento politico tra cui l'onorevole Giacomo Stucchi, il presidente della Provincia di Bergamo Ettore Pirovano, l'assessore regionale al Territorio e all'Urbanistica Daniele Belotti e gli assessori provinciali Silvia Lanzani, Fausto Carrara e Domenico Belloli. La nuova sede della Lega Nord si trova al civico 14 in piazza Papa Giovanni XXIII. Agli interventi degli esponenti presenti e al taglio del nastro, previsto per le 11, seguiranno il rinfresco e il pranzo presso l'area feste di via degli Albarelli.

martedì 28 giugno 2011

ECO DI BERGAMO - 28/06/11 - LA BANDA LARGA ARRIVA A SEDRINA CON I "1.000 COMUNI" DI VODAFONE

Con la copertura di Sedrina, Comune con oltre 2.500 abitanti, prosegue – al ritmo di un comune al giorno – il progetto Vodafone per superare il digital divide, portando la banda larga in mille Comuni nei prossimi tre anni. Sul tavolo, un piano da un miliardo di euro per portare la banda larga via radio in tutta Italia. «Grazie a Vodafone – dichiara l'onorevole Giacomo Stucchi, segretario di presidenza della Camera dei deputati – una realtà importante della Valle Brembana come quella di Sedrina accede a pieno titolo e con pari dignità al mondo delle nuove comunicazioni, superando in modo intelligente e efficace il gap tecnologico che fino ad ora aveva limitato le potenzialità di cittadini e aziende locali».«Il progetto 1.000 Comuni che fa tappa oggi a Sedrina, terzo comune della provincia di Bergamo ad esser raggiunto dall'iniziativa, rappresenta il nostro contributo concreto per coprire ogni giorno un Comune italiano privo di accesso alla banda larga – ha sottolineato Massimo Scapini, direttore Regione Nord Ovest di Vodafone Italia –. Un lavoro impegnativo, premiato dall'entusiasmo di cittadini e pubblica amministrazione, che possono così valorizzare a pieno le potenzialità del territorio e della comunità». «Accanto all'innovazione tecnologica legata alla realizzazione un'infrastruttura di rete all'avanguardia – continua Scapini – crediamo sia indispensabile mettere a disposizione anche strumenti che contribuiscano a colmare le differenze tra le generazioni e che aiutino a utilizzare la rete in modo consapevole e responsabile». Accanto al Progetto «1.000 Comuni», Vodafone Italia ha avviato l'iniziativa «Infamiglia», con l'obiettivo di sensibilizzare ed educare genitori, nonni e figli ad utilizzare internet, telefono cellulare e nuove tecnologie. Nel portale infamiglia.vodafone.it, genitori e nonni potranno trovare tutte le informazioni per conoscere ed utilizzare le nuove tecnologie e il telefono cellulare.

giovedì 23 giugno 2011

ECO DI BERGAMO - 23/06/11 - POSTE A ORARI RIDOTTI IN ALTA VALLE. DUE INTERROGAZIONI AL MINISTRO

L'eco dei disservizi postali e i conseguenti disagi che la popolazione dell'alta Valle Seriana si trovano a vivere è arrivata fino a Roma. Il deputato del Pd Giovanni Sanga e, per la Lega Nord, i colleghi Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio, Ettore Pirovano e Pierguido Vanalli hanno presentato due distinte interrogazioni in aula. Il deputato del Partito democratico chiede al presidente del Consiglio e al ministro dello Sviluppo economico «quali iniziative si intendano assumere, con urgenza, per consentire l'immediata revisione degli orari di apertura degli uffici di Poste italiane». Inoltre Sanga sollecita «provvedimenti per evitare che tali iniziative unilaterali, evidentemente decise sulla base di criteri per nulla collimanti con l'efficacia e l'essenzialità del servizio offerto, si ripetano in avvenire». All'origine dell'interrogazione di Sanga come dei deputati leghisti c'è la lettera inviata loro – come pure al presidente e al direttore generale di Poste Italiane Spa, al ministro per lo Sviluppo economico, al direttore di filiale di Bergamo, al prefetto, ai presidenti delle Province di Bergamo e della Regione Lombardia, al presidente della Comunità montana Valle Seriana – dai sindaci di Valbondione, Gandellino, Valgoglio e Gromo. I quattro sindaci lamentano i disagi dovuti alla «riduzione indiscriminata dei giorni e degli orari di apertura al pubblico degli uffici postali» e le ore di fila, specialmente a ridosso delle scadenze dei pagamenti. Inoltre in alcuni di questi comuni le chiusure cadono anche nei giorni di mercato settimanale «nei quali – scrivono – , notoriamente, vi è maggior affluenza». Anche Stucchi, Consiglio, Pirovano e Vanalli hanno fatto loro questa protesta e, nel sottolineare che «gli interroganti hanno più volte segnalato i disservizi postali nella provincia di Bergamo con numerosi atti di sindacato ispettivo», chiedono al ministro «se intenda invitare Poste italiane a rivedere le decisioni assunte, al fine di evitare pesanti disagi alle già penalizzate popolazioni montane e gravi ripercussioni sulla stagione turistica estiva».

lunedì 20 giugno 2011

ECO DI BERGAMO - 20/06/11 - "I CORI SULLA SECESSIONE? LA RISPOSTA SONO LE RIFORME"

«Bellissimo». Giacomo Stucchi, deputato del Carroccio, non ci pensa un secondo. E nel commentare la Pontida 2011 usa i superlativi: «È stato bellissimo, ed è andata benissimo. Le persone erano più del doppio del 2010». Esprime soddisfazione come la esprimono anche gli altri esponenti di vertice della Lega orobica. Contestazioni? «Non ce ne sono state, si è visto». E i cori dedicati alla secessione? «Il popolo della Lega è inquieto, ci sta dicendo che se non si arriva alle risposte sperate, allora è meglio che si torni a certe battaglie». Quelle in cui, quando si invocava la secessione, non era una metafora. «Ma è un segnale. Umberto Bossi ha detto chiaramente quali sono gli obiettivi, agli alleati ha lanciato un messaggio preciso». Lo stesso ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli, commentando i cori, ha detto: «La risposta sono le riforme».Il sindaco di Pontida Pierguido Vanalli, insieme al segretario provinciale Cristian Invernizzi, è fra i pochi intervenuti sul palco. «È già un grande successo, vedervi così in tanti è bellissimo», ha detto. Invernizzi, nel pomeriggio, commenta: «Siamo molto soddisfatti, c'è stato il pienone». E sui cartelli «pungolo»: «la nostra gente è molto motivata, come sempre. I cori sulla secessione? Quella è stata una bella pagina della nostra storia, ma sappiamo che ora la situazione è diversa. Da segnalare: nessuna contestazione, nonostante i gufi della vigilia». Anche il presidente della Provincia Ettore Pirovano sottolinea questo: «È andata molto bene, la gente c'era e si è vista tutta. Abbiamo dimostrato la nostra compattezza, gli interventi sono stati tre e tutti hanno detto cose condivise. Cose anche un po' dure, ma indubbiamente servirà». La base, però, è ancora più dura. «Come giusto che sia. Si sa che alle richieste segue poi una mediazione». «Secessione? Il sentimento nella Lega è ben presente e non è certo una novità, non vedo perché stupirsi – chiosa l'assessore regionale Daniele Belotti, speaker del raduno –. Con il cuore si pensa alla secessione, ma la testa guarda al federalismo». Anche per lui «Pontida, pure in un momento difficile, si è rivelata un momento chiave, in cui ci siamo ricaricati». Le questioni sono state poste, «vedremo le risposte. Anche se – e apre una nuova pagina – il gran sbraitare che si è visto da Roma non è un buon inizio...»

BERGAMO NEWS - 20/06/11 - STUCCHI: "MINISTERI AL NORD? E' INDUBBIO CHE QUI GLI UFFICI FUNZIONINO MEGLIO"

E’ scontro aperto tra Popolo della Libertà e Lega Nord sulla proposta di Bossi di trasferire quattro ministeri al Nord. Roberto Calderoli dal palco di Pontida ha addirittura mostrato le quattro targhe ufficiali con l’indicazione di villa Reale a Monza quale sede di Riforme, Semplificazione, Lavoro e Interni. Uno strappo che non è piaciuto ad Alemanno e Polverini pronti a chiedere il voto in aula. Giacomo Stucchi, ovviamente presente a Pontida, non ne fa una tragedia politica. Secondo l’onorevole leghista si tratta di una richiesta del tutto giustificata. “Tutto è fattibile, basta la volontà politica – spiega il parlamentare -. Non c’è scritto da nessuna parte che i ministeri debbano rimanere in una sola città, possono essere distribuiti in tutta Italia. Senza contare che con le nuove tecnologie non è più necessario sottoporsi alle lungaggini burocratiche tipiche di Roma. E’ indubbio che le realtà pubbliche del Nord funzionino meglio rispetto a quelle di altri posti”. Stucchi è più che soddisfatto della Pontida edizione 2011. Un appuntamento che ancora una volta ha saputo catalizzare l’attenzione dei militanti nonostante le Cassandre giornalistiche degli giorni precedenti il grande raduno. “E’ arrivata tantissima gente. Tutti aspettavano da Bossi messaggi che mi sembra siano arrivati soprattutto per quanto riguarda le richieste di 12 punti al governo. Quest’anno non era facile perché siamo stati abituati bene dal 2005 a oggi. Credo però che il Carroccio non stia attraversando un periodo di crisi. Dobbiamo solo riprendere a pedalare un po’ in salita dopo anni di discesa”. Ora si attende la contromossa di Silvio Berlusconi, che dovrà riuscire a mantenere le redini del comando. “Secondo me basta aspettare mercoledì, in base a quello che dirà Berlusconi alla Camera. Il nostro è uno scadenziario preciso, tutta una serie fatti concreti che devono essere realizzati. E portarli a termine è fondamentale”.

sabato 18 giugno 2011

BERGAMO NEWS - 18/06/11 - BOSSI A BERGAMO: PORTEREMO A MONZA TRE MINISTERI

Tre ministri, sindaco e presidente di Provincia, parlamentari ed istituzioni alla presentazione della nuova scuola di Magistratura presentata sabato pomeriggio al teatro Donizetti di Bergamo. Presenti il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, quello della Semplificazione Roberto Calderoli e Angelino Alfano per la Giustizia. A fare gli onori di casa Franco Tentorio ed Ettore Pirovano oltre a deputati e senatori bergamaschi come Giacomo Stucchi, Gregorio Fontana, Carolina Lussana, Nunziante Consiglio, Alessandra Gallone e Giorgio Jannone. Bossi anticipa un passaggio del discorso che avverrà domenica davanti ai fedelissimi a Pontida. "Porteremo 3 ministeri a Monza. Il sindaco ci ha regalato Villa Reale come sede. Chi andranno? Io, Calderoli e Tremonti". Così il ministro a margine della presentazione della nuova scuola di Magistratura che entrerà in funzione tra poche settimane nel capoluogo orobico. "Come mai non c'è un ministero del Lavoro in Lombardia?", si è chiesto infine Bossi che poi ha parlato della scuola. "È importante che a Bergamo parta una scuola di magistratura. Finalmente, e menomale - le parole del Senatur -, sarà la scuola della Lombardia. Io mi sento più sicuro se vado a farmi giudicare da un magistrato che capisce il mio dialetto". Infine il ringraziamento al ministro della Giustizia Angelino Alfano che "ci è stato amico e ci ha sostenuto".

venerdì 17 giugno 2011

ECO DI BERGAMO - 17/06/11 - "FRA I MILITANTI E BOSSI UN RAPPORTO INDISSOLUBILE

«Per capire sino in fondo il significato che per i leghisti ha il raduno di Pontida bisogna prima soffermarsi sul rapporto che i militanti hanno con Umberto Bossi. Un rapporto indissolubile, che si dimostrerà tale anche quest'anno, perché Bossi è la Lega e la Lega è Bossi». Così il parlamentare bergamasco della Lega Giacomo Stucchi, segretario dell'Ufficio di presidenza di Montecitorio, in un articolo pubblicato sul suo blog.«Il movimento – continua l'esponente leghista - non esisterebbe senza il suo capo e la sua guida. Ecco perché siamo certi che in quest'estate che si annuncia difficile, soprattutto per le mille implicazioni politiche, ma anche per le decisioni che dovranno essere prese, Pontida rappresenterà un punto di svolta per il Carroccio ma anche per l'intero centrodestra».