mercoledì 28 gennaio 2015

ECO DI BERGAMO - 28/01/15 - STUCCHI E MISIANI ATTACCANO LE POSTE "SALVAGUARDARE IL SISTEMA LOCALE"

Le Poste prevedono di chiudere in Lombardia 65 uffici con l’apertura a giorni alterni per altri 120. I politici bergamaschi Stucchi e Misiani intervengono per tutelare il territorio locale.
Un’interrogazione a risposta scritta al Ministro dello Sviluppo economico sulla situazione delle Poste italiane. Il senatore leghista Giacomo Stucchi interviene sul piano di riorganizzazione nazionale, comunicato da Poste Italiane, che prevede per la Lombardia la chiusura definitiva di 65 uffici postali e l’apertura a giorni alterni per altri 120: «Ho segnalato - comunica Stucchi - più volte i disservizi delle Poste in provincia: i cittadini lombardi sono da anni costretti giornalmente ad affrontare disorganizzazioni, caos, chiusure stagionali, lunghe attese presso gli Uffici Postali del territorio. I piano aziendale annunciato penalizza il territorio lombardo anche con pesanti ricadute occupazionali. Chiedo quindi di capire quali iniziative intenda adottare il ministro per assicurare che Poste italiane eroghi un servizio puntuale, capillare e rispondente alle esigenze dei cittadini lombardi; se non ritenga necessario convocare un tavolo istituzionale con Poste Italiane e i rappresentanti dei lavoratori, al fine di valutare soluzioni occupazionali alternative per coloro che sono coinvolti nel piano di riorganizzazione presentato». Anche Antonio Misiani, deputato del Pd, è intervenuto sul piano di riorganizzazione nazionale: «La presenza del servizio postale nelle piccole comunità locali va per quanto possibile salvaguardata, perché rappresenta da una parte un servizio essenziale per i cittadini e dall’altra un fondamentale presidio territoriale. Per questo, la riorganizzazione del sistema non può essere condotta esclusivamente secondo un’ottica economicistica. La razionalizzazione dei costi e l’aumento della produttività sono obiettivi condivisibili, ma non possono essere perseguiti attraverso il mero sradicamento da interi territori del servizio postale, che per molti piccoli comuni rischia di rimanere “universale” solo a parole”».

domenica 18 gennaio 2015

BERGAMONEWS - 18/01/15 - Stucchi: "12 milioni? Inverosimile, non riscatto ma contropartita

Il percorso temporale che c'è stato all'interno del rapimento è stato più lungo perché si è trasformata, è mutata, la richiesta. Parlerei non tanto di riscatto ma di contropartita, cioè di una richiesta che non è detto sia economica, monetaria, ma qualcos'altro, da parte dei rapitori".
 
Giacomo Stucchi, leghista bergamasco (è di Verdello, il paese in cui abita la famiglia di Vanessa Marzullo), presidente del Copasir, in un'intervista a Rainews24 porva a far chiarezza sulle voci di un riscatto milionario per la liberazione dlle due giovani cooperanti rapoite a gine luglio ad Aleppo e rilasciate gioved'ì scorso. "Realisticamente 12 milioni di euro di riscatto mi sembrano una cifra folle, esagerata. Di solito la nostra intelligence lavora per trovare la soluzione migliore e credo che, se fosse stata solo una richiesta di soldi da parte dei rapitori, il sequestro si sarebbe concluso molto più rapidamente", dichiara. Probabilmente, prosegue Stucchi "il percorso temporale che c'è stato all'interno del rapimento è stato più lungo perché si è trasformata, è mutata, la richiesta. Parlerei non tanto di riscatto ma di contropartita, cioè di una richiesta che non è detto sia economica, monetaria, ma qualcos'altro, da parte dei rapitori". "Non darei tanto credito alla cifra di 12 milioni poi - afferma il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica - anche perché, se diamo credito a quel tweet che annunciava il riscatto, fatto dagli pseudo terroristi giovedì, allora dobbiamo dar credito a un altro tweet scritto dai rappresentanti di Al Musra il giorno dopo smentendo i 12 milioni. Quando si tratta di terroristi prima di dire che dicono la verità andrei cauto". Mercoledì 21 il direttore dei Servizi relazionerà al Copasir.

venerdì 9 gennaio 2015

ECO DI BERGAMO - 09/01/15 - "Anche in Italia massima allerta difficile prevenire i lupi solitari"

Stucchi, presidente del Copasir: sono ore di grande preoccupazione. martedì il vertice sulle strategie. Monitorati siti web e centri islamici.
 
"Sono ore concitate, di grande preoccupazione". Giacomo Stucchi, in missione all'estero non nasconde che: "si dorme poco, perchè anche l'Italia è nel mirino". dopo la strage di Parigi, "è massima allerta". Il presidente del Copasir, a capo degli 007 italiani è in contatto 24 ore su 24 con la task force europea e ha convocato per martedì il sottosegretario con delega ai servizi segreti Marco Minniti per mettere a fuoco la situazione e valutare le stategie per continuare col "massimo sforzo" il contrasto alla minaccia terroristica. Nelle stanze del Comitato parlamentare  per la sicurezza della Repubblica verranno snocciolati gli "obiettivi sensibili" analizzati gli "alert" scattati in questi giorni tra i milioni di post pubblicati sui siti web e tri i sospettati che frequentano centri culturali o di aggregazione islamici. Un lavoro certosino, di incrocio di dati e identikit. Con il timore strisciante che "ogni sforzo non possa bastare per evitare un'azione come quella che ha insanguinato la Capitale francese, portata a termine da un commando ristretto e ben addrestrato di killer. Sono possibili gesti emulativi, e quindi l'attenzione deve essere altissima, ma non tutto è prevedibile", ammette il numero uno dell'intelligence. Il giorno prima, lunedì, in Senato, il ministro dell'Interno Angelino Alfano darà invece l'informativa pubblica (cioè le informazioni che si possono divulgare) nell'aula di Palazzo Madama. Proprio il titolare del Viminale, ieri, ha posto l'accento sui "foreign fighters" - ne sono stati contati 53 in Italia, una decina nella fascia Pedemontana - , assicurando che le identità dei cittadini con passaporti europei (passati da noi, in partenza o di ritorno) che ingrossano le fila delle milizie dello Stato islamico in Siria e in Iraq sono noti, e che la caccia è aperta. Ma anche questo è un "fenomeno liquido" difficile da controllare. La turchia è un "buco nero", basta la carta d'identità per arrivarci e da lì si entra e si esce dalla Siria senza lasciare traccia; non si sa chi resta sul "campo", cioè vittima della stessa guerra santa che ha deciso di combattere. Un censimento definitivo, quindi, non c'è, anche se Alfano annuncia una legge "per contrastarli meglio". Intendiamo colpire chi vuole andare a combattere nei teatri di guerra, non solo i reclutatori". Ma intanto il cuore dell'Europa è ferito. Perchè incontrollabili sono anche i "lupi solitari", che agiscono isolati, senza appoggiarsi a reti più strutturate. "Possono essere persone integrate nelle nostre società come non integrate, arrivate sette giorni prima, prendendo contatti in loco con altri lupi solitari, per progettare gesti barbari", il presidente Stucchi cerca di tracciarne il profilo, riconoscendo però "che sono imprevedibili, nessuno sa chi sono e possono attivarsi all'improvviso. E' questa la nuova sfida da affrontare. L'intelligence lavora con gli strumenti più moderni e avanzati e a sua disposizione ha anche documenti che mappano la presenza di questi soggetti. E i luoghi considerati "zona rossa" cioè sensibili ad attacchi terroristici. "La loro battaglia è contro tutto ciò che rappresenta l'Occidente e tutti i suoi valori, religiosi o meno. Spiega Stucchi. Per cui se nell'elenco c'è sicuramente il Vaticano, la lista dei "simboli da colpire", però è lunga e variegata. "Sono diversi gli obiettivi che potrebbero dare un' ampia eco mediatica alle azioni dei terroristi. Il controllo, quindi, è a 360 gradi: "Dai messaggi che vengono lasciati in internet alle cose strane che vengono dette nei luoghi di culto o nei centri culturali islamici. Di certo i controlli non vengono fatti a caso, sono mirati, quando si accende un "alert" o ci sono dei sospetti. Stucchi, senatore della Lega, non carica la presa di posizione di Maria Stella Gelmini (Forza Italia) che ha chiesto di fermare il bando per la nuova moschea di Milano. Ma non ha dubbi. "Certi indirizzi come vietare la costruzione di nuovi istituti islamici, possono essere valutati, perchè è un dato di fatto - documentato anche dalle forze dell'ordine - che certi centri culturali o di aggregazione islamici siano impossibili da gestire, creano situazioni difficilmente controllabili e proprio per le posizioni più rigide nelle politiche dell'immigrazione e nella difesa stessa dei valori occidentali" secondo Stucchi, anche che la Lega può rientrare tra le categorie "interessanti" per i terroristi.

giovedì 8 gennaio 2015

BERGAMO NEWS - 08/01/15 - Strage a Parigi, Stucchi un attacco a tutto l'Occidente

''Fatti come questo richiedono una risposta decisa e determinata sia sul fronte offensivo, assicurando la cattura dei responsabili, sia sul fronte interno, richiamando la coscienza dell'Occidente a valori da difendere''. Lo dice all'Adnkronos il presidente del Copasir, il bergamasco Giacomo Stucchi, in merito all'attentato messo a segno ieri alla sede della rivista satirica 'Charlie Hebdo', e costato la vita a 12 persone. ''C'è forte rabbia - spiega il numero uno del Comitato di palazzo San Macuto - nel vedere come certe situazioni che si sviluppano nei Paesi occidentali mettano a repentaglio le conquiste di libertà e democrazia costate tanti sacrifici e secoli di battaglie. Sicuramente - rimarca il senatore leghista - il mondo occidentale dà per scontato il fatto che questi valori siano acquisiti, e spesso ne sottovaluta l'importanza''.  'Occorre combattere la minaccia'' rimarca Stucchi, assicurando che sul fronte sicurezza ''c'è massimo impegno da parte dell'intelligence italiana, che lavora al 100 per cento per prevenire possibili rischi terrorismo nel nostro Paese, anche se realisticamente non è possibile prevedere azioni improvvisate di 'lone wolfe', perché questi 'lupi solitari' sono soggetti che agiscono al di fuori di ogni rete, e all'improvviso''.