lunedì 30 gennaio 2012

ECO DI BERGAMO - 30/01/12 - SUI GIUDICI DI PACE CALA LA SCURE. TREVIGLIO E' GIA' IN STATO DI ALLERTA

Il Comune di Treviglio ribadisce il suo impegno affinché in città rimangano aperti il tribunale e l'ufficio dei giudici di pace. Una presa di posizione confermata all'indomani della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario, durante la quale è stato annunciato il possibile taglio delle sedi giudiziarie non circondariali: in pratica la chiusura degli uffici del giudice di pace nella nostra provincia, ad eccezione di Grumello, a cui sarà accorpato quello di Lovere. Chiuderebbero quindi le sedi di Clusone, Almenno San Salvatore, Zogno e Treviglio, per finire a Bergamo. Il taglio riguarderebbe anche tutte le sezioni distaccate del tribunale di Bergamo, così sospenderebbero l'attività le altre tre sedi periferiche di Grumello, Clusone e Treviglio. La notizia non è stata accolta di buon grado dal sindaco trevigliese Giuseppe Pezzoni: «Per il giudice di pace proprio nei giorni scorsi, appena pubblicato il decreto, abbiamo chiesto ai comuni del circondario se intendono, con Treviglio, mantenere una specifica sede in città. Le risposte giunte finora sono tutte positive. È il segno evidente della opportunità che un servizio resti: i 1.530 procedimenti iscritti nel 2010/2011 ne giustificano la sussistenza, dato che è previsto quale criterio per la soppressione il carico medio di 568 procedimenti annui pro giudice». Incombe però anche il rischio chiusura dello storico tribunale di piazza Insurrezione, che il Comune vuole a tutti i costi scongiurare: «Con un ordine del giorno del Consiglio comunale votato all'unanimità e condiviso con i comuni vicini, abbiamo affermato la volontà, peraltro sostenuta anche in un'interrogazione parlamentare con primo firmatario l'onorevole Stucchi, di un impegno concreto per il mantenimento della sede in Treviglio – ha evidenziato Pezzoni – questa potrà essere ampliata e adeguata alle esigenze future non appena saranno conosciute le determinazioni ministeriali in merito. Daremo corso agli interventi necessari con celerità, impegnandoci fin d'ora per poter offrire a Treviglio e al territorio della pianura bergamasca sedi più funzionali». Dall'«Associazione forense della Gera d'Adda», con sede a Treviglio, giunge il commento del presidente, l'avvocato Giuseppe Maridati, in merito alla chiusura dell'ufficio del giudice di pace: «L'ufficio di Treviglio amministra, come la sezione distaccata del tribunale, 230.000 abitanti, e quindi ben più del parametro indicato nella relazione ministeriale. È al di sotto del "valore soglia" indicato per il giudice di pace, poiché tali giudici a Treviglio sono tre, in organico ne erano previsti cinque, e il carico di lavoro per i procedimenti civili è minore di quello di Grumello del Monte. Debbo far presente che il valore soglia di 568 procedimenti all'anno è forse male espresso nella relazione ministeriale e, secondo una lettura più ragionevole, dovrebbe trattarsi di valore soglia per l'intero ufficio del giudice di pace e non per il singolo giudice. Se vale l'interpretazione più ragionevole, l'ufficio di Treviglio è abbondantemente al di sopra anche di questo valore soglia». L'avvocato Maridati fa una precisazione sui dati riferiti all'ufficio di Grumello: «Se l'ufficio di Grumello ha un carico "civilistico" elevato è perché vi confluiscono i procedimenti relativi alle sanzioni derivanti dai rilevamenti del "tutor" sull'autostrada A4, ciò riguarda soltanto, appunto, il carico civilistico, lasciando inalterata la sproporzione del carico penale, assai più ampio per l'ufficio di Treviglio». E per quanto riguarda la sezione distaccata del tribunale? «Ancora non stanno maturando criteri, se non quelli generici della legge delega e lavori di commissione. La sezione del tribunale di Treviglio, come l'ufficio del giudice di pace, amministra 230.000 abitanti distribuiti in 41 Comuni. Anche per la sezione distaccata dovrebbero quindi esserci gli estremi per il suo mantenimento». L'Associazione forense della Gera d'Adda è comunque mobilitata: «Abbiamo già avuto colloqui con l'amministrazione comunale, che sta organizzando un incontro con i comuni vicini per l'assunzione del giudice di pace, ove non venga "salvato" a livello nazionale. L'associazione ha preso anche contatti con alcuni parlamentari di zona, rappresentando i dati reali, e intende dialogare anche direttamente con gli uffici centrali dello Stato». Fa. Bo.

sabato 28 gennaio 2012

ECO DI BERGAMO - 28/01/12 - ACQUISTI ONLINE INESISTENTI TRUFFATI ANCHE MOLTI BERGAMASCHI

Bonifici di migliaia di euro per acquistare apparecchi elettronici che non sono mai stati consegnati. Sono numerose le persone in tutta Italia, tra cui si contano anche dei bergamaschi, che hanno comprato sul sito della Madhitech elettrodomestici, televisori, cucine spendendo fino ad alcune migliaia di euro per poi ritrovarsi senza niente in mano. In molti, dopo aver sollecitato (senza aver risposta) la ditta, hanno presentato una denuncia alle autorità. Intanto il sito della Madhitech continua a essere attivo. Ma dall'altra parte della rete, sono attive anche le persone che su quel sito hanno fatto i propri acquisti. Anche tramite una pagina Facebook creata appositamente. Si scambiano esperienze, consigli e notizie su quanto accaduto. Intanto il caso è stato oggetto di un'interpellanza presentata dai deputati leghisti Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli ai ministri della Giustizia e dell'Interno. Molte persone sono state attirate sul sito della Madhitech dai prezzi concorrenziali dei prodotti.

venerdì 27 gennaio 2012

BERGAMO SERA - 27/1/12 - LEGA: MARONI, BOSSI E CALDEROLI IL 4 FEBBRAIO A BERGAMO

BERGAMO — Ci saranno i big della Lega Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli alla manifestazione che si terrà il 4 febbraio prossimo, alle 21, al Centro congressi di viale Papa Giovanni XXIII. L’evento, che cade a due settimane dal Maroni day di Varese, è stato organizzato dai deputati bergamaschi della Lega Giacomo Stucchi e Nunziante Consiglio

mercoledì 25 gennaio 2012

ECO DI BERGAMO - 25/01/12 - "IL TRIBUNALE DI TREVIGLIO NON VA CHIUSO MA AMPLIATO

Sul Tribunale di Treviglio pende la spada di Damocle della riorganizzazione della giustizia. In base alla legge delega il governo «dovrà riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari al fine di realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza». A rischio ci sono le sedi con meno di 15 magistrati giudicanti. Quindi la sede distaccata del Tribunale di Bergamo a Treviglio, ma anche quella di Grumello del Monte e di Clusone. Su Treviglio i deputati della Lega Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli hanno presentato un'interrogazione scritta al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro della Giustizia per chiedere lumi al governo su come intenda procedere, visto che «in base ai criteri stabiliti dalla legge delega il legislatore dovrebbe ridurre i piccoli Tribunali e le sezioni distaccate dei Tribunali maggiori, procedendo ad accorpamenti territoriali». Nello specifico si chiede se si intenda «conservare la sezione distaccata di Treviglio, prevedendo eventualmente in sede di revisione della geografia giudiziaria il suo ampliamento nell'area omogenea della pianura bergamasca ovvero secondo i criteri ritenuti più idonei, al fine di consentire la continuità e il miglioramento dei servizi giudiziari». A Treviglio fanno riferimento 41 comuni e le cause sono in aumento. Nel 2011 per il civile sono state 1.099 le cause, 374 le sentenze emesse e 546 le udienze; per il penale 633 cause, 564 sentenze e 115 udienze.

lunedì 23 gennaio 2012

ECO DI BERGAMO - 23/01/12 - LA LEGA BERGAMASCA ASCOLTA BOSSI "LA CORSA SOLITARIA NON FA PAURA"

Pronti a rompere le righe, se il generale lo comanda. La Lega bergamasca accoglie le indicazioni che il leader maximo Umberto Bossi lancia da sotto il Duomo: non esclude la spallata all'alleanza con il Pdl – dalla Regione ai Comuni – e rimanda ai congressi la resa dei conti interna tra «cerchisti» e maroniani. A Milano, infatti, oltre alla protesta contro il governo Monti, va in scena anche la «fenomenologia dell'unità», tutti a dire dal palco che «la Lega è indistruttibile e una», a distribuire le foto dell'abbraccio varesotto tra il Senatùr e l'ex ministro dell'Interno. Quel Bobo Maroni che anche la base orobica vorrebbe prendesse la parola e che invece se ne va silente e a piedi. Mentre Bossi, leone stanco, si allontana nella sua auto blu.A dettare il passo, lento, del corteo è proprio Bossi, con al fianco Maroni, e due rappresentanti bergamaschi, l'assessore provinciale Silvia Lanzani (che ha sottolineato «la grandissima armonia e il grandissimo affetto» tra i due) e il consigliere regionale Roberto Pedretti. Più indietro la delegazione orobica, capitanata da un vero e proprio «one man show» come il presidente della Provincia Ettore Pirovano. Tra la folla si mescolano i deputati Giacomo Stucchi, Pierguido Vanalli (che è anche sindaco di Pontida) e Nunziante Consiglio, il segretario provinciale Cristian Invernizzi, i sindaci, gli amministratori, i militanti (2.500 dicono gli organizzatori; ma gli iscritti in Bergamasca sono 1.500) arrivati in auto, treno e 21 autobus. Speaker ufficiale, che si sgola come sul Pratone, l'assessore regionale Daniele Belotti. Per tutti c'è «una partecipazione incredibile», favorita dal sole. Ma tutti, ammettono, che tra i diversi esponenti della Lega «una certa freddezza è evidente e c'era da aspettarselo». Bastano gli accenni di Bossi a Marco Reguzzoni, Rosy Mauro e Silvio Berlusconi per far partire i fischi. Ed è proprio la paventata possibilità di staccare la spina al governo di Formigoni che innesca una serie di reazioni a catena. «Certo che sono pronto ad andarmene, sono stato messo lì dalla Lega e alla Lega rispondo. Non è un mistero che la Lega in Regione viva un forte disagio e malessere, non c'entra niente, per etica e comportamenti, con certi personaggi del Pdl», dice Belotti, riferendosi alla tangentopoli in corso. E Pedretti gli fa eco: «Siamo militari di un esercito, ovvio che se il generale dà un ordine siamo pronti a obbedire e a mollare». Idem il collega Giosué Frosio: «Sono già pronto ad andare a elezioni da un po', se lo dice Bossi a maggior ragione». Ovviamente il «caso Lombardia» potrebbe avere un effetto domino sui livelli più bassi, dalle Province ai Comuni. Pirovano smentisce: «È un "al lupo al lupo" per spaventare, penso che non ci sia nessuna intenzione di far saltare le alleanze consolidate che funzionano. Bossi ha parlato di un governo specifico, quello della Regione». Versione confermata da Invernizzi («Non credo che usciremo dalle Giunte in carica»), che però non esclude una corsa solitaria della Lega nelle prossime tornate amministrative: «Aspettiamo indicazioni ufficiali, ma noi non abbiamo problemi a correre da soli». L'obiettivo dei bergamaschi è dichiarato: rompere il «cerchio magico», l'entourage dei fedelissimi del Senatùr. «La piazza si aspetta una piazza pulita. La resa dei conti non si fa certo in piazza Duomo, ma nei congressi», chiosa Belotti. Uguale per Stucchi: «La gente ha dimostrato che Bossi e Maroni sono entrambi amatissimi. La Lega è Bossi con al fianco Maroni e altre persone, che devono essere capaci di sostenere le azioni di Bossi nel guidare la Lega». Insistono pure Pedretti – «I congressi devono rimettere le cose a posto. Il Capo è il Capo, ma intorno deve avere solo Maroni e Calderoli» – e Vanalli: «Le questioni si risolvono in casa propria, Bossi ha dato le indicazioni e adesso le cose si sistemeranno un po' alla volta. La manifestazione di Milano è la dimostrazione che tutto è bene quel che finisce bene. I fischi? Con i precedenti, è naturale che anche un piccione con la scritta "Reguzzoni" sarebbe stato tirato giù a sassate».Per Bergamo resta anche un'incognita sul congresso provinciale. «Dal Consiglio federale non è uscita una linea definitiva – spiega Stucchi –. Non si sa se dovranno essere rifatti tutti o quelli che sono in carica da più di un anno. Bergamo sarebbe al limite, vedremo. Problemi non ce ne sono, l'importante è ascoltare la base».

domenica 22 gennaio 2012

ECO DI BERGAMO - 22/01/11 - VOLI ALITALIA ORIO-ROMA SOSPESI: LA LEGA FA PRESSING

Interrogazione ai ministri dei Trasporti e dello Sviluppo economico dei deputati leghisti Giacomo Stucchi, Pierguido Vanalli e Nunziante Consiglio sulla sospensione dei voli Alitalia da Orio al Serio a Roma Fiumicino. I tre esponenti del Carroccio chiedono ai ministri «se intendano convocare con urgenza un tavolo istituzionale con l'azienda Alitalia e i rappresentanti del mondo economico e imprenditoriale, al fine di individuare soluzioni per il ripristino urgente dei collegamenti aerei da Bergamo a Roma Fiumicino, alla luce anche degli introiti cospicui derivanti dalla posizione monopolistica di cui gode la società sulla tratta Milano-Roma». «L'interruzione della tratta – scrivono – sta causando notevoli disagi all'utenza. Da Bergamo è ora possibile raggiungere Roma solo con i voli Ryanair che atterranno all'aeroporto di Ciampino; appare incongruente che l'Alitalia abbandoni lo scalo di Orio, lasciando spazio ai concorrenti stranieri».

venerdì 20 gennaio 2012

ECO DI BERGAMO - 20/01/12 - "SERATA STORICA ORE RISPOSTE ALLA BASE"

Si rinsalda l'asse Bossi-Maroni. Davanti alle migliaia di militanti del Carroccio arrivati a Varese, anche con la speranza che il capo accettasse l'invito. Numerosi gli esponenti bergamaschi della Lega che hanno partecipato al comizio, dove il «ritorno di fiamma» tra Bossi e Maroni sembra abbia spento ogni scintilla di polemica interna al partito. E anche in città c'è un'unica linea: Bossi era è e sarà il leader indiscusso. Un punto saldo che non sminuisce l'importanza dei congressi, ritenuti anzi fondamentali dai militanti. Il peso politico dell'ex responsabile del Viminale non può essere ignorato. Così come non si possono ignorare gli affondi di Maroni verso il cerchio magico – non particolarmente amato neppure tra i militanti – e Marco Reguzzoni, che guida il partito alla Camera, dove si profila un cambio della guardia. Per cui rispunta il nome di Giacomo Stucchi che, sulla possibile candidatura, quasi con scaramanzia, mette le mani avanti: «Non credo sia più attuale». Il parlamentare maroniano sa bene che ha un nutrito seguito tra i militanti del Carroccio, così come alla Camera, dove a luglio quasi cinquanta deputati leghisti avevano firmato un documento perché sostituisse Reguzzoni. Ma non si sbilancia: «Deciderà Bossi chi farà il capogruppo, ci conosce tutti e sa chi ha le caratteristiche per questo ruolo. So che ho dei sostenitori, se dovessi essere adeguato non mi tirerei indietro, ma ci sono diversi colleghi che possono farlo». Di certo, assicura, deve esserci una figura che riunisca il gruppo. Questo non significa che la sua nomina riaccenderebbe faide interne. Stucchi comunque per adesso non ci pensa: «Sto bene dove sto», e poi rimarca l'importanza del comizio a Varese: «È stata una serata importante, partecipata. Si respirava la Lega dei primi anni '90, la Lega popolare, del fare. E si è ribadito il punto centrale: il movimento si serve, non si usa». La leadership di Bossi non è in discussione. Ma, con il comizio di Varese, «si voleva dare un segnale forte al capo da parte della base – ha affermato l'assessore regionale al Territorio, Daniele Belotti – perché faccia attenzione a quello che, anziché cerchio, chiamo filtro magico. Perché filtra le notizie e gli dà un'immagine della base che non corrisponde alla realtà». Il Senatùr, precisa Belotti, ha sempre avuto il polso della situazione. Però, dopo la malattia, può girare meno. «La serata a Varese – aggiunge Belotti – non ha eguali nella storia del movimento. Auspichiamo che le richieste della base abbiano risposte». Come i congressi e la «trasparenza nella gestione dei fondi. E si è chiesto un segnale di distacco verso il filtro magico». L'importanza dell'incontro è stata ribadita anche dal presidente della Provincia, Ettore Pirovano: «È stato costruttivo e utile, ricorda la Lega degli anni d'oro». Il numero uno di via Tasso ha aggiunto: «Maroni ha spiegato in modo chiaro ed efficace che Bossi è l'unico leader della Lega, sotto di lui sono tutti uguali, e per decidere chi ha le capacità e il diritto di fargli da consigliere servono i congressi, che sono la forma concreta della democrazia». Pirovano ha ricordato le parole di Bossi e che Maroni non smania di primeggiare, ma c'è stata una forte spinta dalla base: circa 2.500 le persone arrivate da diverse città. Il segretario provinciale, Cristian Invernizzi, ha affermato: «I congressi sono fondamentali. È importante che il movimento rifletta per darsi una linea politica che ci guidi nei prossimi anni». Bossi non è in discussione, ma si vuole dare voce ai militanti perché scelgano gli uomini che hanno il diritto di affiancarlo. Sulla Lega bergamasca Invernizzi ha assicurato: «Siamo sempre stati sereni, e dal comizio siamo più felici».Alessandra Loche

BERGAMO SERA - 20/01/12 - STUCCHI (LEGA): GOVERNO MONTI, NESSUN EFFETTO SULL'ECONOMIA

BERGAMO — “Ovunque si registrano proteste ma il presidente del Consiglio continua a peregrinare per l’Europa e chi lo fiancheggia cerca di magnificare i suoi incontri coi leader europei come se questi avessero sortito chissà quali benefici effetti. La realtà invece è ben altra: i provvedimenti approvati da questo governo non hanno alcun effetto positivo sull’economia e su quelli annunciati invece, le tanto attese liberalizzazioni (sulle quali la Lega Nord è pronta a discutere caso per caso), la confusione regna sovrana”. Lo sostiene il deputato bergamosco della Lega Nord, e Segretario dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio, Giacomo Stucchi, in una nota diffusa alla stampa. “Il principale partito che appoggia l’attuale governo, il Pdl, senza aspettare la convocazione del Cdm per l’approvazione del pacchetto liberalizzazioni, si è smarcato per presentare autonomamente le sue proposte in una conferenza stampa che ha visto in prima fila i suoi vertici. A questo punto la domanda sorge spontanea: il governo Monti ha ancora una maggioranza che lo appoggia e che ne condivide il programma?”

giovedì 19 gennaio 2012

ECO DI BERGAMO - 19/01/12 - FESTA TRA ALPINI E "DUTUR CLAUN"

Serata tra divertimento e solidarietà per «L'Allegra compagnia» di Spirano, composta dai giovani diversamente abili dell'Atelier. Tra «Dutur claun» e alpini, c'era anche l'onorevole Giacomo Stucchi, con il sindaco Giovanni Malanchini. I fondi raccolti? Alla onlus «Cuore con le ali» di Verdello.

mercoledì 18 gennaio 2012

ECO DI BERGAMO - 18/01/12 - EX LAVORATORI POSTE, POLITICA IN CAMPO PER EVITARE LA "BEFFA" DELLA MANOVRA

Interrogazione a risposta scritta dei parlamentari leghisti Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli sul caso di 225 ex lavoratori bergamaschi delle Poste beffati dalla manovra. I parlamentari si rivolgono al presidente del Consiglio, ai ministri del Lavoro e delle politiche sociali, dell'Economia e delle finanze e per lo Sviluppo economico per far conoscere (e chiedere soluzioni) la situazione degli ex lavoratori (5.000 in tutta Italia), che a causa della manovra Monti si troveranno senza stipendio e senza pensione: nei mesi scorsi hanno sottoscritto con l'azienda un piano di «esodo» anticipato, con accompagnamento alla pensione, nella prospettiva che questa fosse accessibile in tempi determinati, ma il rinvio dell'accesso alla pensione ha determinato per loro un «buco» contributivo. Nei prossimi giorni gli ex lavoratori interessati dalla vicenda indirizzeranno una lettera al prefetto di Bergamo e chiederanno anche che tutti i parlamentari orobici si attivino per aumentare la pressione su mondo politico e azienda. A fianco, il sostegno dei sindacati, che nella Bergamasca hanno sollevato la questione, in particolare Slp Cisl e Slc Cgil. Lunedì pomeriggio, nella sede Cisl di via Carnovali, si è svolta una riunione cui hanno partecipato numerosi «esodati» bergamaschi delle Poste e anche lavoratori di altre aziende nella stessa situazione. Lunedì «abbiamo fatto il punto della situazione coi lavoratori – commenta Paolo Turani della Slc-Cgil di Bergamo –. Speriamo che vengano estese le clausole di deroga alla nuova normativa previdenziale in modo da comprendere i lavoratori postali che ora si trovano scoperti dal punto di vista contributivo e/o di età nell'ordine dei 3-4 anni». «Come sindacati – interviene Gabriella Tancredi, segretario generale bergamasco Slp Cisl – riteniamo che solo la politica potrà dare una risposta al problema degli ex colleghi e sensibilizzare anche l'azienda a intervenire. Noi crediamo che l'azienda stia valutando la situazione. Già in casi analoghi in passato ha fatto la sua parte e ora, in una situazione più estesa, siamo fiduciosi che non si tirerà indietro».Al. Ca.

martedì 17 gennaio 2012

ECO DI BERGAMO - 17/01/12 - STUCCHI SCATENATO CONTRO MONTI: "CI RIDURRA' TUTTI IN BRAGHE DI TELA"

Il leghista Giacomo Stucchi :«La Padania, ovvero la parte più produttiva del Paese, ha sempre la possibilità di poter venire fuori dalla difficile situazione che stiamo vivendo ma a condizione di non dovere pagare dazio al governo centrale». A dirlo in una nota il deputato bergamasco della Lega Nord e segretario dell'Ufficio di presidenza di Montecitorio Giacomo Stucchi. «Ciò che più preoccupa è la miopia dei tre segretari di partito Alfano-Bersani-Casini, ai quali si aggiunge un Di Pietro "double-face", che prima approva la fiducia al governo Monti e poi ne prende le distanze, che tengono a galla un governo neo centralista e inconcludente, senza rendersi conto che le sue ricette economiche ci ridurranno tutti in braghe di tela» sottolinea Stucchi. «Si parla tanto - prosegue poi il parlamentare bergamasco - di liberalizzazioni, ma a vantaggio di chi? Può bastare qualche licenza in più di taxi, e qualche parafarmacia, a favorire la crescita e risolvere la crisi che stiamo vivendo? Assolutamente no. Più che equità e sviluppo a noi pare che questo governo stia provocando povertà e depressione, e non solo in senso economico. Ecco perchè - conclude Stucchi - prima vanno via Monti e i suoi ministri e prima rendono due servizi essenziali: il primo alla democrazia, riportando a Palazzo Chigi un governo legittimato dal voto popolare; il secondo all'economia, scongiurando l'adozione di nuovi provvedimenti che non servono alla crescita ma alimentano soltanto lo scontro sociale".