venerdì 29 agosto 2008

ECO DI BERGAMO - 29/08/08 - "LEGA CONTRO L'INNO. SCOPPIA A BERGAMO IL CASO NAZIONALE"

di Anna Gandolfi
Il provveditore farà cantare Mameli all'avvio della scuola Belotti: meglio nòter de Bèrghem. Ed è subito polemica
Lancia il sasso e non nasconde la mano: «Certo che sarebbe una bella idea cantare Nóter de Bèrghem all'apertura dell'anno scolastico». Daniele Belotti resta saldo sulle sue idee e ti snocciola un chiaro motivo anche sul perché non abbia suggerito il Va' Pensiero, contro-inno leghista per antonomasia: «Quello è legato alla Lega, Nóter de Bèrghem è di tutti». Però si capisce che nemmeno lui immaginava di suscitare cotanta valanga di reazioni con una boutade sulla proposta del provveditore di Bergamo di far cantare ai ragazzi l'Inno di Mameli. Una battuta assurta a caso nazionale, una sorta di successo insperato per il lumbard che non è certo nuovo a queste provocazioni. Vicenda in prima pagina su Repubblica: «Inno a scuola, sfida alla Lega». Poi la notizia macinata dalle agenzie di stampa per tutta la giornata di ieri.Questi i fatti: per festeggiare l'inizio dell'attività didattica l'Ufficio scolastico provinciale organizza la tradizionale cerimonia. Data prescelta: 16 settembre. Scuola individuata quest'anno: il «Natta». In programma, oltre all'alzabandiera con i cadetti dell'Accademia della Guardia di Finanza, anche l'Inno di Mameli: insieme ai 900 ragazzi della scuola, il provveditore invita a cantare anche rappresentanti di altri istituti. Un programma già visto anche l'anno scorso, con bandiera, inno e tutto quanto. Però ora si torna sull'iniziativa e, interpellato dai cronisti, il consigliere comunale e regionale Belotti, sentito in veste di presidente della Commissione cultura del Pirellone, tira la bordata: «Cantare l'inno in cortile è una sceneggiata per rinsaldare una identità che è debole. Sarebbe stato meglio far cantare ai ragazzi Nóter de Bèrghem, inno cittadino che li rappresenta davvero». Quando di mezzo ci sono l'inno nazionale e le stoccate di targa padana non si può mai dire: qui c'è quanto basta per far scoppiare il caso nazionale.Sulle agenzie di stampa fioriscono le reazioni, da una parte la levata di scudi a favore dell'inno, dall'altra chi sostiene – è il caso della dirigente scolastica del Veneto Carmela Palumbo – che «vi sono forse modi più concreti per costruire lo spirito nazionale dei giovani, senza ricorrere a inni e simboli». Giovanni Sanga, parlamentare Pd, replica a stretto giro: «La posizione della dirigente veneta mi sembra fuori luogo. I simboli sono importanti, tanto che proprio in queste ore dallo stesso governo è arrivato un decreto che reintroduce l'ora di educazione civica sullo studio della Costituzione». Per il resto, sulle critiche del consigliere orobico al provveditorato: «A Belotti piace fare del folclore, ora siamo ad agosto ed evidentemente è stato più facile dargli risalto». Il collega di partito Antonio Misiani parla di «polemica strumentale del Carroccio, del tutto fuori luogo. Belotti dovrebbe prendere esempio da Umberto Bossi, che ultimamente scatta in piedi diligentemente sull'Inno di Mameli». E a chi critica i simboli: «Hanno una loro importanza e vanno rispettati. Certo che è giusto che i ragazzi cantino l'inno. Poi, per inciso, l'avevano fatto anche l'anno scorso senza che ci fosse alcuna polemica. Io sono d'accordo con l'autonomia e il federalismo, ma si può esserlo anche essendo fedeli all'inno e alla bandiera». Sul fronte della Lega, Giacomo Stucchi è tiepido: «Quello dell'inno a scuola è un tema che non mi entusiasma e sul quale non è giusto porre l'attenzione politica – afferma –. Sarebbe stato meglio evitarlo, ma se lo vogliono fare, lo facciano. Non penso che qualcuno protesterà per l'inno, pur ritenendo che si tratti di una iniziativa che c'entra poco con i problemi della scuola». Per il Pdl si fa sentire il deputato Gregorio Fontana: «L'apertura dell'anno scolastico con l'alzabandiera e l'inno non deve essere il pretesto per perdere tempo in inutili polemiche. Anche negli stati caratterizzati da un consolidato ordinamento federale, come la Svizzera e gli Stati Uniti, nessuno si sognerebbe di contestare l'alzabandiera o l'inno nazionale». Il sindaco di Bergamo è meravigliato e amareggiato dall'«inutile polemica», «anche perché l'iniziativa era già stata fatta lo scorso anno. Ritengo opportuno che i ragazzi conoscano l'inno nazionale; personalmente andrò alla cerimonia e canterò l'inno come sempre, anche se nessuno sarà obbligato a farlo».

ECO DI BERGAMO - 29/08/08 - "CARABINIERI DI ZINGONIA NO DA ROMA AI RINFORZI"

di Patrik Pozzi
Per il ministero la situazione di quest'area non è grave. Sconcerto dei sindaci, pronti a investire sulla caserma.
ZINGONIA La stazione dei carabinieri di Zingonia non sarà elevata a tenenza. La speranza dei sindaci di Ciserano , Boltiere e Verdellino di garantire una maggiore sicurezza sul territorio del quartiere residenziale attraverso il potenziamento della caserma può essere ormai considerata vana. Il ministero dell'Interno, in una informativa inviata all'Arma dei carabinieri ma non ancora ai Comuni, ha infatti espresso sulla questione parere negativo. Parere dovuto non ad una mancanza di fondi, come in un primo momento si sarebbe pensato. Bensì ad un'analisi dello stato della sicurezza e dell'ordine pubblico a Zingonia, non considerato così grave da giustificare il potenziamento della sua stazione dei carabinieri che, se elevata a tenenza, avrebbe potuto contare su un maggior numero di militari in servizio 24 ore su 24 anziché esclusivamente durante le ore diurne.sconcerto dei sindaciQuesta analisi ha lasciato sconcertati i sindaci dei tre Comuni su cui la caserma ha competenza. Ormai da più di due anni si battono in tutte le sedi affinché Zingonia sia più sicura. Il parere negativo del ministero dell'Interno è notizia certa. Una comunicazione ufficiale però non è ancora arrivata ai tre Comuni. Sulla questione non è stata quindi ancora rilasciata dagli amministratori nessuna dichiarazione ufficiale. La delusione e la preoccupazione per il futuro è comunque già palpabile. «Non abbiamo ancora potuto leggere l'informativa del ministero - afferma Giovanni Bacis, primo cittadino di Verdellino - sentirci dire però che lo stato della sicurezza a Zingonia non necessita la messa in campo di maggiori forze dell'ordine è sconcertante».Ciserano, Boltiere e Verdellino pur di ottenere l'elevazione a tenenza della caserma dei carabinieri, che sorge all'interno dei confini di Verdellino, erano pronti a mettere in campo importanti risorse. Lo scorso ottobre i tre Consigli comunali avevano approvato un protocollo di intesa con il quale si impegnavano a mettere a disposizione l'area e a sobbarcarsi i costi, più di 500 mila euro, per l'ampliamento della struttura della caserma. Questo impegno però non è servito a nulla, come non ha sortito risultati la discesa in campo di alcuni deputati bergamaschi. Due le interrogazioni presentate sulla questione. La prima, presentata durante la legislatura dell'ultimo governo Prodi, è caduta, prima di essere discussa, insieme all'esecutivo. La seconda, a firma dei deputati del Pd Antonio Misiani e Giovanni Sanga, e di Giacomo Stucchi della Lega, è stata presentata il 22 maggio, ma non ancora inserita nel programma dei lavori della Camera.un incontro pubblico mercoledìDifficile ora immaginare quali potranno essere le mosse dei tre Comuni di fronte al no, che sembrerebbe definitivo, espresso dal ministero. La questione verrà sicuramente affrontata nell'incontro «Sicurezza e legalità: la cassetta degli attrezzi» previsto mercoledì prossimo alle 20,45, al centro civico Aldo Moro di Boltiere. Saranno presenti il deputato e vicesindaco di Caravaggio Ettore Pirovano (Lega), Dario Guerini, assessore alla Sicurezza del Comune di Bergamo ed il deputato Antonio Misiani. Tema principale della serata il pacchetto sicurezza licenziato recentemente dal governo.Parteciperanno alla discussione oltre al sindaco di Verdellino anche i primi cittadini di Boltiere, Giovanni Testa, e di Ciserano, Natale Zucchetti. Anche quest'ultimo si è già dichiarato sconcertato della decisione del ministero «fondata su dati - afferma - che non fotografano con esattezza la realtà. Basta sapere che molti residenti di Zingonia, per esasperazione, ormai non denunciano nemmeno più i furti che subiscono».

ECO DI BERGAMO 29/08/08 - "RIVOLUZIONE NELLA SCUOLA, TORNANO I VOTI IN PAGELLA. INNO D'ITALIA APRE L'ANNO: E' POLEMICA A BERGAMO"

Voti sulle pagelle, maestro unico per la scuola primaria, introduzione obbligatoria dell’educazione civica, cinque in condotta uguale bocciatura. Sono solo alcune delle novità che si profilano all’orizzonte nella scuola. Una vera e propria rivoluzione. Per qualcuno una bufera. Intanto a Bergamo scoppia la polemica sull’inno d’Italia e la cerimonia dell’alzabandiera che inaugurerà, come vuole il dirigente scolastico Luigi Roffia, l’anno scolastico.
VOTI IN PAGELLA E MAESTRO UNICO Il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini ha annunciato nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che torneranno i voti sulle pagelle degli studenti italiani: «Crediamo che alla scuola - ha detto - serva chiarezza. Per questo ci sarà un ritorno dei voti accompagnati dai giudizi che saranno esplicativi del risultato raggiunto dai ragazzi. Il Consiglio dei Ministri ha poi espresso parere favorevole in merito al ritorno al maestro unico per la scuola primaria. Il provvedimento sarà contenuto nel piano programmatico per la scuola contenuto nella Finanziaria e su cui stiamo lavorando con il ministro Tremonti».
CINQUE IN CONDOTTA A proposito del 5 in condotta che comporterà la bocciatura, il ministro Gelmini ha illustrato il decreto legge, approvato in consiglio dei ministri, che prevede appunto l’introduzione del voto in condotta e novità in materia di educazione civica e stradale nelle scuole. Dal prossimo anno scolastico nella scuola italiana torna, obbligatoria, l'educazione civica: si chiamerà Educazione alla Costituzione e alla Cittadinanza e con questa verrà introdotta la formazione alle regole della strada e all'ambiente.
GLI STUDENTI DI AZIONE CATTOLICA BOCCIANO LA GELMINI Sul voto in condotta, gli studenti dell' Azione Cattolica danno un 5 per il metodo al ministro Maria Stella Gelmini, deprecando l'uso della decretazione d'urgenza in materia di scuola. «Gli studenti dell'Azione Cattolica Italiana - si legge in una nota - apprendono la notizia che in queste ore è in discussione presso il consiglio dei ministri un decreto legge in materia di istruzione che di fatto accoglie parte delle proposte avanzate dal ministro Maria Stella Gelmini attraverso il ddl presentato l'1 agosto 2008. Apprezziamo l'impegno del Ministro a porre i temi dell'istruzione all'attenzione del Governo e quindi del Paese, perchè, come ha detto Benedetto XVI, 'aumenta oggi la domanda di un' educazione che sia davvero tale'». «Ci stupisce - precisano però gli studenti cattolici - la scelta dello strumento del Decreto Legge al fine di introdurre questi provvedimenti, in contrasto con quanto annunciato dal ministro meno di un mese fa, quando queste nuove norme ci sono state indicate come gli elementi fondanti di un Disegno di Legge in materia scolastica». Meglio sarebbe - si propone nella nota - non sacrificare, con la scelta della decretazione d'urgenza «il dibattito in sede parlamentare e nei luoghi istituzionali di confronto tra il Ministero e i rappresentanti degli studenti, dei docenti e dei genitori, quale ad esempio è il Forum delle Associazioni Studentesche».
L'INNO D'ITALIA DIVIDE Il dirigente scolastico provinciale di Bergamo ha deciso che anche quest'anno il nuovo anno colastico sarà inaugurato con l'inno d'Italia e la cerimonia dell'alzabandiera, ma l'iniziativa ha destato le polemiche della Lega Nord. Il 16 settembre nel cortile dell'istituto tecnico Natta 900 ragazzi saluteranno la ripresa delle attività in classe cantando Fratelli d'Italia, mentre un gruppo di cadetti della guardia di finanza in alta uniforme procederà al rito militare del tricolore issandolo sul pennone. «L'inno è il simbolo dello Stato e dell'unità nazionale - ha affermato il dirigente scolastico Luigi Roffia - ed è giusto che i ragazzi lo cantino». Apprezzamento da parte del sindaco Roberto Bruni, mentre la Lega che, tramite il consigliere regionale Daniele Belotti, parla di «sceneggiata». «Meglio far cantare Noter de Berghem», ha aggiunto l'esponente del Carroccio. «Mi meraviglio della polemica innescata - ha detto Bruni - anche perchè l'iniziativa era già stata fatta lo scorso anno. Ritengo opportuno che i ragazzi conoscano l'inno nazionale; personalmente andrò alla cerimonia e canterò l'inno come sempre, anche se nessuno sarà obbligato a farlo». «È una bella iniziativa che condivido in pieno - ha dichiarato Antonio Misiani, parlamentare bergamasco del Pd - credo che sia importante far condividere ai ragazzi il senso di appartenenza e l'orgoglio nazionale fin dalla scuola. Sono un federalista convinto che tiene all'unità nazionale e che si commuove ogni volta che sente l'inno di Mameli». Più cauto il preside del liceo scientifico Mascheroni di Bergamo, Paolo Capini, che pur definendo «necessaria da parte degli studenti la necessità di riconoscersi nell'unità nazionale», ha sostenuto che «ogni istituto, nell'ambito dell' autonomia scolastica, dovrebbe scegliere gli strumenti adatti per riflettere sulla costituzione, la bandiera e l'inno, al fine di evitare ogni polemica e strumentalizzazione». Giacomo Stucchi: «Quello dell'inno a scuola è un tema che non mi entusiasma e sul quale non è giusto porre l' attenzione politica - ha detto -. Sarebbe stato meglio evitarlo, ma se lo vogliono fare, che lo facciano. Non penso che qualcuno protesterà per questo, pur ritenendo che si tratti di un'iniziativa che c'entra poco con i problemi della scuola. È necessario piuttosto affrontare la questione dell'integrazione degli oltre 16mila studenti stranieri nelle scuole della provincia ed insegnare ai ragazzi la storia dei popoli e dei comuni. Chiederò a Roffia un occhio di riguardo all'educazione civica, al fatto che nelle scuole si diano ai ragazzi nozioni di federalismo e si spieghi loro chi era Cattaneo e quali erano le sue idee».
Gregorio Fontana, deputato bergamasco del Pdl: «L'annuncio di iniziare il nuovo anno scolastico con l'inno d'Italia e con la cerimonia dell'alzabandiera, non deve essere il pretesto per perdere tempo in inutili polemiche. Anche negli stati caratterizzati da un consolidato ordinamento federale, come la Svizzera e gli Stati Uniti, nessuno si sognerebbe di contestare l'alzabandiera o l'inno nazionale. La vera sfida della maggioranza che sostiene il governo Berlusconi, ma anche di tutte le altre forze politiche presenti in Parlamento, è invece ottenere, in tempi brevi, una riforma federale che possa dare ampia autonomia valorizzando le realtà economiche e la storia delle regioni d'Italia».

lunedì 25 agosto 2008

ECO DI BERGAMO 25/08/08 - "MARTINA: NIENTE FRENI AL CONFRONTO CON IL CENTRODESTRA"

di G. Ra.
Ripartirà il sei settembre da Milano la nuova stagione politica del Partito democratico: per quella data è infatti convocata presso l'area del Palamazda l'assemblea dei 750 delegati regionali del Pd e i portavoce degli oltre mille circoli regionali. «L'incontro – sottolinea Maurizio Martina, segretario regionale del Pd – sarà l'occasione per aprire la stagione politica del partito e dare il via alla preparazione delle elezioni europee ed amministrative in programma per la primavera prossima». «Punteremo l'attenzione – prosegue Martina – sull'elaborazione dei progetti di governo del territorio e sul tema delle alleanze con l'obiettivo di mettere in campo un nuovo centrosinistra competitivo con il centrodestra». Al centro del confronto, rimarca il segretario regionale, ci saranno i temi dell'Europa e del federalismo. «L'Europa – sottolinea Martina – può diventare un orizzonte più vicino ai nostri territori e un'occasione di sviluppo delle comunità locali. Vogliamo mettere in evidenza ciò che l'Europa può offrire e i contributi che può dare alla crescita delle nostre realtà». Il secondo tema all'ordine del giorno sarà il federalismo: «Su questo argomento – sottolinea Martina – il Pd lombardo ha già avanzato una sua proposta alla Direzione nazionale del partito che pone al centro l'applicazione dell'articolo 116 della Costituzione relativo alla possibilità di un federalismo differenziato. In questo senso c'è il nostro appoggio per un percorso che metta in azione la svolta federalista per questo Paese». Da parte del Pd, prosegue Martina, «non c'è alcun freno al confronto con la maggioranza di centrodestra; c'è, invece, la nostra disponibilità al dialogo purché ciò avvenga nel merito delle questioni concrete: la svolta federalista per questo Paese è necessaria, ma anche impegnativa». E Martina, in relazione all'incontro sul federalismo tenutosi sabato scorso alla Berghem Fest della Lega Nord in corso ad Alzano Lombardo con la partecipazione sua e dei deputati Giacomo Stucchi (Lega), Savino Pezzotta (Udc) e Massimo Corsaro (Pdl) esprime «apprezzamento per il confronto avuto: mi è parso che da parte di tutti, maggioranza e opposizione, pur nel rispetto dei ruoli, sia emersa la volontà di abbandonare la facile propaganda e di entrare nel merito delle questioni ancora irrisolte; ho toccato con mano la volontà di confrontarsi sui temi concreti legati alla questione del federalismo».

domenica 24 agosto 2008

ECO DI BERGAMO 24/08/08 - "FEDERALISMO, STUCCHI 'APRE' MA PEZZOTTA E MARTINA FRENANO"

di Marco Conti

Dibattito a più voci alla Berghem Fest: mano tesa del leghista all'opposizione. Su tempi e modi i dubbi del parlamentare dell'Udc e del segretario del Pd.

Per il federalismo tanto voluto dalla Lega pare sia davvero arrivata la volta buona. Questo almeno stando alle parole dei rappresentanti di maggioranza e opposizione riuniti ieri sera alla Berghem Fest della Lega ad Alzano Lombardo per un confronto imperniato proprio sul cavallo di battaglia di sempre degli uomini di Umberto Bossi. Un traguardo che tutti vedono possibile entro l'attuale legislatura, partendo dalla bozza del ministro Roberto Calderoli, definita da tutti una buona base di partenza.
Il deputato della Lega, Giacomo Stucchi, sottolinea che «servirà circa un anno per avere i decreti legislativi. Vogliamo che la discussione sul disegno di legge sia la più partecipata possibile, è nostra intenzione condividerla con l'opposizione, perché il muro contro muro non giova a nessuno». I dubbi maggiori sulla facilità di arrivare al federalismo senza troppi intoppi li ha portati avanti il deputato dell'Udc Savino Pezzotta, pronto a rimarcare come «non sia facile passare da una cultura e da strutture fortemente centraliste, come quelle attuali, a una visione più articolata, dove si vuole realizzare un decentramento forte. La bozza non mi dice ancora cosa si fa con le Regioni a statuto speciale: anche in questo caso non si tratta solo di un problema di soldi, ma anche di una cultura radicata. Non mi parla neppure delle competenze tra Stato e Regione: è giusto trasferire il sistema di istruzione dallo Stato alle Regioni?». «Senza contare – continua Pezzotta – un altro nodo fondamentale, che riguarda il periodo della transizione: come passiamo dal sistema centralista a quello federalista?. Ci potrebbero essere dei doppioni. E in quanto tempo si realizza il tutto, perché dire tre o cinque anni non è proprio la stessa cosa...».
L'intervento di Pezzotta, ampiamente appoggiato da Maurizio Martina, segretario regionale del Pd, ha messo in agitazione alcuni simpatizzanti della Lega, al punto tale che il «padrone di casa», il deputato Giacomo Stucchi, è intervenuto per fare in modo che l'ex leader della Cisl potesse continuare a parlare senza essere disturbato. Pezzotta è ripartito mettendo sul piatto del dibattito un altro tema scottante. «Si parla poco dei costi per fare il federalismo, di come sarà gestito l'attuale debito pubblico e come saranno ripartiti i relativi interessi. Per questo il federalismo dovrà essere incentrato sul rigore, evitando di passare da un sistema prettamente centralistico a uno nel quale si danno troppi poteri alle Regioni. E poi non vanno ignorati i Comuni».
Il giornalista de «L'Eco di Bergamo» Dino Nikpalj, moderatore della serata, ha sottolineato che il tema è molto complesso, in modo particolare per il Pd. «Abbiamo la volontà di andare fino in fondo – ha risposto Maurizio Martina –, mettendo però in evidenza che il federalismo deve tenere conto delle specificità del nostro Paese. Sì a un federalismo differenziato, che può essere il passo fondamentale per rendere l'Italia più coesa».
Il deputato del Pdl Massimo Corsaro mette l'accento sulla differenza di impostazione. «C'è chi vede il federalismo come un fine – dice – e chi, viceversa, ritiene che il federalismo sia un mezzo. Io, per essere chiari, lo intendo come un mezzo. Il federalismo serve a responsabilizzare gli amministratori, perché non è più tollerabile un sistema in cui un'amministrazione, senza un centesimo di denaro pubblico, costruisce termovalorizzatori, mentre altre con milioni di euro di denaro pubblico ricevuto hanno la pattumiera da anni per le strade». «Ritengo necessario – ha concluso Corsaro – fare prima il federalismo fiscale e successivamente quello costituzionale. Chiaro però che questa legislatura deve fare il federalismo, perché con l'attuale sistema governare i nostri territori diventerà sempre più complesso. Chiaro che, davanti a cattivi risultati di gestione, qualche amministratore dovrà cambiare mestiere, ma ciò sarà un bene: c'è bisogno di un ricambio delle facce maggiore rispetto a quanto successo sinora».

sabato 23 agosto 2008

ECO DI BERGAMO 23/08/08 - "FEDERALISMO, DIBATTITO ALLA BERGHEM FEST"

Proseguono i dibattiti politici alla 19ª «Bèrghem Fest» della Lega. La festa è organizzata in via Piave, nella zona delle piscine, al Alzano. Il tema dell'incontro di questa sera, che avrà inizio alle 21, «Federalismo: a che punto siamo?». Interverranno al dibattito Giacomo Stucchi (deputato della Lega), Maurizio Martina, (segretario regionale del Pd), Savino Pezzotta (deputato dell'Udc) e Massimo Corsaro (deputato del Pdl).
L'incontro sarà moderato da Dino Nikpalj, giornalista de L'Eco di Bergamo. Domani, invece, sarà la volta di una intervista a tutto campo al ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli. L'esponente leghista interverrà dalle 21, intervistato dai giornalisti Cesare Zapperi (Bergamonews) e Matteo Pandini (Libero). Lunedì sera dibattito con l'eurodeputato leghista Mario Borghezio, intervistato dal consigliere Ivan Caccia sulla sicurezza.

giovedì 21 agosto 2008

ECO DI BERGAMO 21/08/08 - "LA POLITICA SBARCA SU INTERNET E SCOPPIA LA FACEBOOK MANIA"

di Benedetta Ravizza

Consiglieri, parlamentari e assessori orobici fanno a gara per avere più contatti Mix di pubblico e privato: da Jannone e Saffioti (Fi) a Misiani e Martina (Pd)

Impazza la Facebook mania. Anche i politici bergamaschi sono stati contagiati dalla moda dell'estate. E pure in spiaggia, sui monti o all'estero non mollano la «community» virtuale, con una frenetica attività di dialogo e scambio online, tra il serio e il faceto, l'approfondimento e il gossip.
Sul sito fondato nel 2004 da Mark Zuckerberg, allora diciannovenne studente dell'Università di Harvard – inizialmente per mettere in contatto studenti di atenei e licei di tutto il mondo e ora vera e propria «patria» per tutti gli internauti – è facile, infatti, imbattersi in facce note da destra a sinistra. Oltre a vip, calciatori e veline. Al fascino della rete – già subìto da Walter Veltroni (al recente incontro milanese con i giovani del Pd ha esordito con un modernissimo «Ho appena finito di aggiornare il mio profilo su Facebook») fino all'ex ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro (compare anche nel gruppo Italia dei Valori) – hanno ceduto, infatti, anche assessori, consiglieri regionali e parlamentari orobici.
«Nemici» magari per professione, «amici» sul filo di internet, dove si scambiano foto, commenti, ricercano contatti e condivisione per le battaglie politiche in corso. Qualcuno più pudico o meno avvezzo alla tecnologia ha rinunciato a pubblicare la propria immagine, altri più allenati al blog (il vero maestro è il Verde regionale Marcello Saponaro , che dagli esordi usa la rete come il pane) o più inclini alla ribalta massmediatica (come il deputato azzurro Giorgio Jannone , abituato a finire sui rotocalchi) hanno pagine di profilo e un vero e proprio book fotografico. Più sobrio Carlo Saffioti (tra le fila di Forza Italia in Regione) in versione appassionato di montagna o il deputato democratico Antonio Misiani , che si è voluto immortalare anche con uno «scomodo» Antonio Di Pietro. Il segretario regionale del Pd Maurizio Martina ha invece scelto la Muraglia cinese, scatto del recente viaggio fatto nel Paese delle Olimpiadi. Dopo qualche impasse iniziale, il titolare dell'Urbanistica di Palafrizzoni Valter Grossi ha optato per un ritratto di vita domestica con un amico a quattro zampe. Tra i patiti di Facebook anche il responsabile organizzativo del Pd Matteo Rossi («Da quando l'ho scoperto difficile staccarsi»), mentre tra i «Facebook per caso» figurano il segretario cittadino Alberto Vergalli e il minimal collega di partito Alessandro Redondi . L'elenco potrebbe andare oltre (ed è bipartisan), questo è solo un parziale frutto di una mini-ricerca. Solo la Lega sembra restìa al nuovo mezzo (ci sono un Roberto Calderoli non autorizzato e qualcuno che ha messo la foto dell'amico parlamentare Giacomo Stucchi), preferendo ancora i metodi «pane e salame». Al lettore continuare la caccia.
Il gruppo «Bergamo» è costituito da quasi 200 aficionados che oltre a incontrarsi in rete, spesso si ritrovano anche in un locale di Redona. Essere sul sito nella top ten dei più visitati al mondo e il numero uno negli Stati Uniti per foto è diventato «in». Un modo per rompere gli schemi e agganciare nuovi elettori. Nell'era di internet la campagna politica si fa anche così, scekerando un po' di pubblico e privato, e la gara per conquistarsi più amici è aperta. Il candidato alla Casa Bianca Barack Obama sarebbe il politico più popolare su Facebook, con la stratosferica cifra di 865 mila friends. Numeri decisamente lontani da quelli dei militanti di casa nostra. Che intanto, comunque, si allenano con la multimedialità e fanno a gara per collezionare nuovi contatti e possibili bacini elettorali. I risultati si vedranno. Si sa mai che meglio del portale ci sia il classico porta a porta. Il responso alle urne. Per ora reali: c'è già chi prefigura, in un futuro magari nemmeno tanto prossimo, il voto online con un comodo click da casa.

martedì 19 agosto 2008

ECO DI BRGAMO 19/08/08 - "LEGA, TORNA LA 'BERGHEM FEST'. OCCHI PUNTATI SULLE ELEZIONI"

di Anna Gandolfi

Ad Alzano la festa storica del Carroccio. C'è dal 1990, è stata la prima in provincia Programma quotidiano di dibattiti, fra politica e territorio. Chiude Bossi.

È la più «antica», quella che vanta il primato storico. Fra tutte le kermesse organizzate dalla Lega (e sono parecchie, dato che quest'anno siamo a quota 36 nella sola Bergamasca) la Bèrghem Fest di Alzano è quella che più di tutte affonda le radici nel tempo. Siamo a quota 19 edizioni, perché la prima risale al 1990, ai tempi in cui la Lega si affacciava sulla scena politica. Per questo, fra tutte, la festa della Valle Seriana è quella a cui i lumbard sono più affezionati. Ora sta per riaprire i battenti, stesso posto di sempre: zona piscine. Si parte giovedì, si finisce il 31 agosto con chiusura in grande stile, visto che è prevista la presenza di Umberto Bossi.«Festeggeremo il primato elettorale della Valle Seriana che con il 37,54% si conferma la prima circoscrizione della provincia», afferma il segretario di circoscrizione Mirko Brignoli. E Aldo Piccinini, componente del direttivo nazionale della Lega Lombarda e militante, ricorda che, in vista degli appuntamenti elettorali, «la Bèrghem Fest sarà l'occasione per iniziare a confrontarsi, attraverso i dibattiti, anche con gli altri partiti».
«Da tre anni abbiamo costituito un comitato organizzativo. Dieci persone iniziano a lavorare da gennaio», chiosa Emanuele Pezzotta, responsabile generale della festa. Ma fra le particolarità della Bèrghem Fest, oltre all'«età», c'è anche lo spazio politico. Questa è infatti l'unica festa della Lega in cui – fra gastronomia, gadget, giochi per bambini, concerti e serate danzanti – viene proposto un programma quotidiano di dibattiti, interviste e confronti sui temi politici, amministrativi e del territorio. Si parte alle 21 di giovedì con un tavolo Interprovinciale Bergamo-Brescia sulla Caccia. Intervengono i consiglieri regionali Giosuè Frosio e Monica Rizzi (Lega), Vanni Ligasacchi, Pietro Macconi (An), Carlo Saffioti (Forza Italia), il deputato leghista Nunziante Consiglio e i presidenti delle associazioni venatorie di Bergamo e di Brescia. Venerdì dalle 21 «Politiche giovanili - Analisi al voto». Intervengono Fabrizio Cecchetti (consigliere regionale leghista ed esponente dei Giovani padani), Vittorio Valle (rappresentante provinciale della Sinistra Arcobaleno), Gabriele Stucchi (coordinatore di Azione giovani), Matteo Rossi (responsabile organizzativo del Pd). Sabato sarà la volta di «Federalismo: a che punto siamo?», con Giacomo Stucchi (deputato della Lega), Maurizio Martina (segretario regionale del Pd) e Savino Pezzotta (deputato dell'Udc) e Massimo Corsaro (deputato del Pdl). Domenica 24 agosto, sempre alle 21, dibattito con il ministro Roberto Calderoli.
Lunedì il tema del dibattito sarà: «La prima minaccia alla sicurezza? I buonisti». Interviene l'eurodeputato leghista Mario Borghezio. Martedì 26 agosto il tema saranno le amministrative: «Bergamo, elezioni comunali 2009: quali prospettive?». Partecipano esponenti dei gruppi di centrodestra a Palafrizzoni: Daniele Belotti (Lega), Franco Tentorio (An), Gianfranco Ceci, (Forza Italia), Andrea Veneziani (Lista Veneziani). Mercoledì 27 agosto «La politica universitaria, l'Università e la politica». Intervengono: Alberto Ribolla (Movimento universitario padano), Roberto Tomaselli (Officina 33), Vittorio Valle (Sinistra Arcobaleno - Collettivo Sconsiderati), Lorenzo Malagola (consigliere comunale di Forza Italia a Milano).
Giovedì ancora le amministrative con «Elezioni Provinciali 2009, quali obiettivi?», con Ettore Pirovano (deputato della Lega) e i segretari provinciali Cristian Invernizzi (Lega), Marco Pagnoncelli (Forza Italia) e Pietro Macconi (An). Venerdì 29 agosto il sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Castelli parlerà di «Infrastrutture al Nord, sarà la volta buona?». Sabato 30 il tema sarà «Servizi pubblici comunali per il cittadino in vista del federalismo. Le proposte dei nostri sindaci». Intervengono il deputato lumbard Giancarlo Giorgetti e i sindaci leghisti della Valle Seriana. Chiude la festa Umberto Bossi: il suo intervento è previsto per la serata di domenica 31 agosto.

lunedì 18 agosto 2008

ECO DI BERGAMO 18/08/08 - "ALLA BERGHEM FEST DI ALZANO ANCHE IL LEADER LEGHISTA BOSSI"

Sarà Umberto Bossi a chiudere, il 31 agosto, la diciannovesima edizione della «Berghem Fest», la tradizionale festa bergamasca organizzata dal Carroccio, che inizierà il 21 agosto ad Alzano Lombardo. Al raduno sono attesi i ministri leghisti e tutti i parlamentari e consiglieri regionali e provinciali bergamaschi. «Festeggeremo - spiega il segretario di circoscrizione Mirko Brignoli - il primato elettorale della Valle Seriana che con circa il 37,54% si conferma la prima circoscrizione dell'intera Provincia».
Per quanto riguarda gli appuntamenti politici che si svolgeranno durante la festa, si parte alle 21 di giovedì 21 agosto con un tavolo Interprovinciale Bergamo-Brescia sulla Caccia. Intervengono i consiglieri regionali Giosuè Frosio e Monica Rizzi (Lega), Vanni Ligasacchi, Pietro Macconi (An), Carlo Saffioti (Forza Italia), il deputato leghista Nunziante Consiglio e i presidenti delle associazioni venatorie di Bergamo e di Brescia. Modera Giovanni Morlotti, coordinatore del Tavolo interprovinciale. Venerdì 22 agosto dalle 21 «Politiche giovanili - Analisi al voto». Intervengono Fabrizio Cecchetti (consigliere regionale leghista ed esponente dei Giovani padani), Vittorio Valle (rappresentante provinciale della Sinistra Arcobaleno), Gabriele Stucchi (coordinatore di Azione giovani), Matteo Rossi (responsabile organizzativo del Pd). Modera Elena Peracchi, di Antenna 2.
Sabato 23 agosto, invece, sarà la volta di «Federalismo: a che punto siamo?», con Giacomo Stucchi (deputato della Lega), Maurizio Martina (segretario regionale del Pd) e Savino Pezzotta (deputato dell’Udc) e Massimo Corsaro (deputato del Pdl). Moderatore: Dino Nikpali, giornalista de L’Eco di Bergamo. Domenica 24 agosto, sempre alle 21, intervista al ministro Roberto Calderoli con i giornalisti Matteo Pandini (Libero) e Cesare Zapperi (BergamoNews).
Lunedì 25 agosto il tema del dibattito sarà: «La prima minaccia alla sicurezza? I buonisti». Interviene l’eurodeputato leghista Mario Borghezio intervistato dal consigliere provinciale del Carroccio Ivan Caccia. Martedì 26 agosto, invece, il tema saranno le amministrative: «Bergamo, elezioni comunali 2009: quali prospettive?». Intervengono esponenti dei gruppi di centrodestra a Palafrizzoni: Daniele Belotti (Lega), Franco Tentorio (An), Gianfranco Ceci, (Forza Italia), Andrea Veneziani (Lista Veneziani). Modera Anna Gandolfi, giornalista de L’Eco di Bergamo.
Mercoledì 27 agosto «La politica universitaria, l’Università e la politica». Intervengono: Alberto Ribolla (Movimento universitario padano), Roberto Tomaselli (Officina 33), Vittorio Valle (Sinistra Arcobaleno - Collettivo Sconsiderati), Lorenzo Malagola (consigliere comunale di Forza Italia a Milano). Moderatrice: Elena Peracchi.
Giovedì 28 agosto ancora le amministrative con «Elezioni Provinciali 2009, quali obiettivi?». Intervengono Ettore Pirovano (deputato della Lega) e i segretari provinciali Cristian Invernizzi (Lega), Marco Pagnoncelli, (Forza Italia), Pietro Macconi (An). Modera Benedetta Ravizza, de L’Eco di Bergamo.
Venerdì 29 agosto il sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Castelli sarà intervistato da Rosella del Castello (BergamoNews) su: «Le infrastrutture al Nord, sarà la volta buona?».
Sabato 30 agosto Aurora Lussana (TelePadania) modera un dibattito dal titolo «Servizi pubblici comunali per il cittadino in vista del federalismo. Le proposte dei nostri sindaci». Intervengono: Giancarlo Giorgetti (deputato leghista) e i sindaci leghisti della Valle Seriana. Chiude la festa Umberto Bossi: il suo intervento è previsto per la serata di domenica 31 agosto.

mercoledì 13 agosto 2008

ECO DI BERGAMO 13/08/08 - "IL COMMISSARIO PER L'EX LEGLER E' UNA SCELTA DI RESPIRO NAZIONALE"

di Gianluigi Ravasio

Un'indicazione di alto profilo sul piano nazionale per una vicenda che riguarda un'azienda di livello nazionale. È, quindi, necessario uscire dalle logiche provinciali e localistiche e concentrarsi su cosa è necessario fare per salvare l'ex Legler di Ponte San Pietro.
Gli esponenti politici del centrodestra così rispondono al segretario provinciale Gigi Petteni che, in riferimento all'indicazione del professor Emanuele Rimini, ordinario di diritto commerciale all'Università degli Studi di Milano, da parte del ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola per gestire l'amministrazione straordinaria Texfer Spa (ex Legler), nei giorni scorsi aveva parlato di «occasione persa» da parte della politica bergamasca per concretizzare la difesa del valore territoriale e per «poter contare su di un interlocutore espressione del territorio considerate le forti professionalità che sono presenti in Bergamasca». Questo, osservava Petteni, pur in presenza di un'indicazione ministeriale «di alto profilo che permette di guardare con fiducia al futuro».
Dal canto suo il centrosinistra ribadisce il valore della personalità in campo e aspetta le prime scelte per esprimere un giudizio. Certo, si osserva, ci si aspettava dal centrodestra una maggiore valorizzazione delle professionalità bergamasche. «Il curriculum professionale di Rimini - sottolinea Giorgio Jannone, parlamentare del Popolo della libertà - garantisce la professionalità necessaria per gestire questa delicata fase dell'azienda bergamasca. Si tratta di una nomina che è di matrice tecnica, non politica o localistica. Per affrontare i problemi si deve guardare oltre logiche provinciali anche in considerazione del fatto che Legler ha una vocazione ultraregionale». «Ritengo - conclude Jannone - che non sia da escludere un'ulteriore suddivisione delle competenze, in un secondo tempo, con nuovi incarichi più vicini a Bergamo e alla realtà sarda».
Gregorio Fontana, parlamentare Pdl osserva che «Legler è azienda nazionale con due terzi dei dipendenti in Sardegna: il commissario indicato è un professionista di prim'ordine sul piano nazionale e con le carte in regola per fare bene». «Piuttosto che fare polemiche - prosegue Fontana -, è necessario che le forze politiche e sociali bergamasche facciano in modo che venga ben compresa la realtà di Legler a Bergamo, venga fatta una distinzione rispetto alle altre realtà sarde e concentrarsi su quanto si potrà fare per salvare l'azienda».
Giacomo Stucchi, parlamentare del Carroccio, ritiene «prima necessario vedere le decisioni di Rimini; non si tratta di una persona che viene da lontano. Ho letto il suo curriculum e sono rimasto soddisfatto: può svolgere questo ruolo in modo adeguato». «A settembre - aggiunge Stucchi - chiederò un incontro con lui per capire i passi che intende fare e per chiedergli uno stretto contatto con i nostri problemi. Lo marcheremo a uomo». Dal canto suo Giovanni Sanga, parlamentare del Pd, ricorda che «sulla Legler c'è stato un forte impegno nostro anche in passato». «L'indicazione del ministro - chiarisce Sanga - riguarda una personalità di grande prestigio. Ma in questa vicenda Bergamo poteva certo esprimere persone di valore che nel guardare a questa situazione di difficoltà potesse mantenere un raccordo con il territorio proprio per quello che Legler rappresenta. Da parte della maggioranza poteva esserci qualche sensibilità in più di tipo "orobica"». «L'indicazione - ribadisce Antonio Misiani, parlamentare Pd - riguarda una persona di riconosciuta competenza. Giudicheremo dai fatti. Tutte le forze politiche e sociali bergamasche dovranno vigilare perché tutto venga fatto con correttezza e tenendo conto della realtà e dei problemi bergamaschi».
Sergio Piffari, dell'Italia dei valori, osserva che «forse ha ragione Petteni nel dire che i politici non si sono assunti in modo collettivo delle responsabilità; tuttavia sono sempre più numerose le aziende che vanno in crisi: servono, ormai, soluzioni organiche e strategiche».

giovedì 7 agosto 2008

ECO DI BERGAMO 07/08/08 - "RIAPERTE LE GROTTE. VISITE DI DOMENICA"

di Sergio Tiraboschi

Non più ai bordi della trafficatissima strada del fondovalle brembano, bensì da un parcheggio defilato: è la nuova collocazione dell'accesso alle Grotte delle Meraviglie di Zogno, inaugurato sabato scorso con la partecipazione di una folta rappresentanza delle istituzioni e di una discreta folla di visitatori. Autorità e visitatori si sono radunati ai piedi della scala metallica che sale sopra il tunnel stradale conosciuto come «Galleria del Paiana» e quindi accompagna il visitatore sull'antica mulattiera che porta alle grotte.«Finalmente le grotte hanno un accesso sicuro – ha osservato l'assessore alla Cultura Angelo Curnis – che consentirà al visitatore di ammirare un fenomeno naturale di immenso fascino. Ma è soltanto il primo passo di un progetto più ampio che comprende il collegamento della piazzola di ingresso con gli adiacenti antri denominati "Büs del Tabac" e "Büsa de Andrea" scoperti una ventina di anni orsono da una équipe di speleologi guidata da monsignor Giulio Gabanelli e nei quali fu identificata una interessantissima necropoli neolitica». «Ora – ha concluso Curnis – sarà possibile un interessantissimo viaggio a ritroso nel tempo per oltre seimila anni». Hanno quindi preso la parola il sindaco Angelo Capelli che ha ringraziato Regione, Provincia e Comunità montana per la collaborazione economica, l'assessore comunale Lino Gherardi che ha illustrato le caratteristiche tecniche dell'opera, il vicepresidente della Comunità montana Silvano Gherardi che ha sottolineato la valenza turistica del recupero delle grotte, il consigliere regionale Giosuè Frosio, che si è fortemente impegnato nella ricerca delle risorse economiche necessarie per la realizzazione dell'opera e l'onorevole Giacomo Stucchi (presente con i parlamentari Pierguido Vanalli e Consiglio Nunziante). Dopo la benedizione e il taglio del nastro la visita alle grotte con la guida di Nezio Basezzi e Luca Dell'Olio. Le grotte saranno visitabili dalle 14,30 alle 17,30 nelle domeniche di agosto e nelle prime tre di settembre. Per prenotare altre visite rivolgersi al numero 338.6944488.

ECO DI BERGAMO 07/08/08 - "BOOM DI FUNGHI: IN MOSTRA 200 SPECIE"

di Cinzia Baronchelli
Sfilata di autorità per la 32ª esposizione micologica. Taglio del nastro con Ardesio
Con il nastro tagliato a due mani dai sindaci di Ardesio e Villa d'Ogna si è aperta sabato scorso la 32ª «Mostra del fungo e della natura» che ogni anno è visitata da migliaia di visitatori. Intorno alle 15 si sono presentate fuori dalle scuole elementari di Villa d'Ogna centinaia di persone tra residenti e villeggianti. Decisamente affollato il parterre dei politici, presenti gli onorevoli Nunziante Consiglio, Giacomo Stucchi, il consigliere regionale Giosuè Frosio, l'assessore provinciale all'Agricoltura, Luigi Pisoni, il senatore Ettore Pirovano, il presidente della Comunità montana, Lucio Fiorina, con l'assessore Francesco Moioli, il presidente della Provincia, Valerio Bettoni, i sindaci di Parre, di Rovetta e a sorpresa quello di Ardesio, Antonio Delbono, che, in segno di riconciliazione (dopo l'ordinanza di chiusura della strada della Cunella da parte dell'Amministrazione di Villa d'Ogna e il ricorso di Ardesio al Tar, vinto) ha tagliato il nastro a due mani col collega Angelo Bosatelli.Sempre toccante l'intervento della moglie e del figlio del fondatore della mostra Mario Galli, così come la musica d'apertura suonata dal corpo bandistico Carlo Cremonesi, diretto eccezionalmente da Adriano Brusetti.Presente tutto il direttivo e buona parte dei soci dell'associazione micologica Bresadola presieduta da Luigi Rossi che ha ricevuto, tra gli altri, i complimenti dal direttore della «Rivista micologica», Giovanni Consiglio, consigliere nazionale dell'associazione Bresaola. Novità interessante per questa edizione del 2008, l'allestimento di una sala con l'esposizione di erbe e frutti di bosco delle valli orobiche alla cui classificazione ha contribuito Gabriele Galasso del Museo delle scienze naturali di Milano. Durante l'inaugurazione è stata offerta a tutti una degustazione di tisane, «Erbeviamo», grazie alla collaborazione di Carlo Rossi. L'entrata della mostra è stata allestita dalla «Compagnia del fil de fèr» di Piario e da quella dell'«Era del '900» di Rovetta e in molti hanno atteso in coda per lo speciale annullo filatelico.Particolarmente soddisfatto il responsabile scientifico della mostra e determinatore di funghi, Pierino Bigoni: «Sarà un anno decisamente buono per i funghi, anche la stagione autunnale si preannuncia favorevolmente – anticipa –. Anche noi ne abbiamo beneficiato, sono infatti esposte alla mostra 200 specie di funghi freschi contro le 130 dello scorso anno. Saremo presenti ogni giorno per i meno esperti per classificare e determinare i funghi. Una raccomandazione sopra tutte: portateci i funghi prima di mangiarli. È capitato infatti proprio oggi (sabato, ndr) di vedermi arrivare dei funghi che una coppia di anziani coniugi aveva in parte già consumato. E non erano mazze di tamburo come credevano. Nemmeno velenosi per fortuna, ma sappiamo quanti hanno perso la vita o la salute per aver sbagliato a raccoglierli».La mostra resterà aperta fino al 17 agosto nei giorni feriali dalle 14,30 alle 19, i festivi e prefestivi dalle 10 alle 12 e dalle 14,30 alle 19. Inoltre oggi e giovedì prossimo saranno proposti laboratori gratuiti per la realizzazione di poster a tema micologico a cura di Angela Grignani e le domeniche e i mercoledì pomeriggio laboratori di decoupage, grazie alla disponibilità di Sandra Nembrini di Ardesio.

venerdì 1 agosto 2008

ECO DI BERGAMO 01/08/08 - "FUNGHI NEL PIATTO E IN ESPOSIZIONE A VILLA D'OGNA"

di Enzo Valenti

Per due settimane nei ristoranti di Villa d'Ogna i piatti a base di funghi faranno da padrone. La proposta gastronomica della Pro loco (per informazioni chiamare il 348.2587178) e dell'Associazione micologica Bresadola accompagnerà da domani al 17 agosto la 32ª Mostra del fungo e della natura che si terrà alle scuole elementari. La mostra sarà inaugurata domani alle 15, alla presenza dei parlamentari Ettore Pirovano, Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio e del consigliere regionale Giosuè Frosio, con il sottofondo del Corpo musicale del paese e uno speciale annullo filatelico. Rimarrà aperta nei giorni prefestivi e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 14,30 alle 19, mentre nei giorni feriali dalle 14,30 alle 19. Superato l'ingresso, allestito a tema dalla compagnia «Era del 900» di Rovetta, nelle ampie aule delle scuole elementari, oltre alla determinazione e all'esposizione di funghi freschi, i visitatori – lo scorso anno superarono i ventimila – potranno ammirare la mostra botanica di Gabriele Galasso, le foto di Sergio Pezzoli sul Parco delle Orobie e quelle di Emilio Menin su Maslana, sculture e quadri di Antonio Bellini. Ma anche i bonsai e la collezione di piatti con ricette gastronomiche di Guido Maino, le collezioni a tema micologico di Adriano Beretta e gli intarsi su noccioli di Ferdinando Bergamini.Paolo Capitanio e Luca Ranza esporranno i minerali delle valli bergamasche, Luigi Zanoletti quadri intarsiati, Dory Morstabilini composizioni di fiori pressati, Paolo Pasini sculture in legno, Carlo Rossi le sue bibite a base di erbe, Andrea Eterovich legni in sezione e la bottega artigiana Alleria una serie di sue visioni sulla natura. Anche i ragazzi disabili del Centro diurno di Piario esporranno i loro lavori, insieme ai bambini delle elementari di Piario, Clusone e Villa d'Ogna che porteranno in mostra i loro poster sulla natura. Dalle 15,30 alle 17 si potrà seguire il laboratorio di decoupage di Sandra Nembrini e, nei pomeriggi di giovedì 7 e 14, il laboratorio per la realizzazione di poster a tema micologico, con Angela Grignani. Quest'anno la manifestazione prevede anche alcune iniziative collaterali: la Messa in suffragio dei soci defunti, alle 20,30 del 6 agosto nell'atrio della mostra ed escursioni, il 5 e il 12 agosto, nella Pineta della Selva, con le Guardie ecologiche volontarie e la Turismo Pro Clusone. Il 10 agosto il gruppo «Foto 93» di Villa d'Ogna proietterà le sue diapositive, mentre il 16 agosto è in programma un'escursione alle miniere di Piagher, guidata dal geologo Daniele Ravagnani.