giovedì 27 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 27/11/08

I provvedimenti anticrisi rispondono alle necessità delle famiglie indigenti e delle imprese. L'Iva di cassa, da versare cioè solo quando si riceve a propria volta il pagamento, è una delle proposte avanzate da tempo dalla lega, per venire incontro alle esigenze delle piccole e medie aziende. Giacomo Stucchi, deputato della Lega

mercoledì 26 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 26/11/08 "RIAPRIAMO IL CASINO' DI SAN PELLEGRINO". IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA

San Pellegrino Dopo la «gara» tra il parlamentare azzurro Giorgio Jannone e il padano Giacomo Stucchi su chi ha presentato per primo la proposta di legge per la riapertura del casinò di San Pellegrino (se n'è occupato anche il senatore Valerio Carrara), l'argomento ieri sera è arrivato in Consiglio provinciale. A innescare la discussione una mozione presentata dalla Lega, che ha dato il la a excursus storici (si è rievocata la Bella Epoque), medici (il gioco crea dipendenza), e persino religiosi (con la citazione del catechismo) da parte dei consiglieri. Con un'insolita alleanza tra centrosinistra e Udc, d'accordo nel ritenere più dannosa che positiva l'apertura di una casa da gioco nel centro brembano. E con una certa tensione tra Pd (contrario) e Vittorio Milesi, consigliere della Margherita e vicesindaco di San Pellegrino, sostenitore della riapertura. Dopo la sospensione della seduta per qualche minuto (richiesta da Forza Italia, per trovare un testo comune), il Consiglio (24 favorevoli, tre contrari e tre astenuti) ha approvato l'indirizzo di «impegnare la Giunta provinciale a operarsi presso la Regione perché si vada avanti con una normativa del settore e la riapertura del casinò», sostenendo la bontà del progetto per il rilancio turistico e occupazionale della valle, nell'ambito del più generale piano termale di Percassi. Una richiesta simile è già passata nei giorni scorsi in Comune a San Pellegrino e in Comunità montana.Lo stesso presidente Valerio Bettoni ha dichiarato le sue perplessità – «per il gioco c'è gente che perde anche i pantaloni, non c'è da scherzare» –, ma alla fine si è detto favorevole: «Tanto se non lo fanno qui, lo fanno a 50 chilometri. Allora meglio qui». E ne ha approfittato per intervenire sul turismo, in particolare sul tema dei comprensori sciistici. «La Provincia da anni sta costruendo un disegno strategico perché le aree più deboli della montagna possano vivere, lavorare, avere servizi e una viabilità all'altezza – ha detto Bettoni –. Quando si governa, si ha il dovere di dare risposte concrete, e il comprensorio sciistico è una di queste. A differenza di chi va in montagna una-due volte all'anno, dice che bello, e poi se ne va, lasciando i problemi lì». E il bersaglio diventa Legambiente: «Quelli che danno le maglie nere (il riferimento è la bocciatura da parte degli ambientalisti della Provincia per il comprensorio seriano, ndr) hanno sempre la pancia piena. E allora io di maglie nere ne vorrei avere non una, ma tre, facendo partire i comprensori anche brembano e di Scalve».Be. Ra.

martedì 25 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 25/11/08 - "DALLA LEGA DI PONTIROLO 5.000 EURO ALL'OSPEDALE"

di Patrik Pozzi

Ammonta a 5.000 euro l'assegno che la sezione di Pontirolo della Lega Nord ha donato all'Azienda ospedaliera di Treviglio-Caravaggio come contributo per l'acquisto della Pet, un macchinario medico all'avanguardia nella diagnosi dei tumori. La consegna dell'assegno al direttore dell'Azienda ospedaliera Cesare Ercole è avvenuta alla presenza dei militanti della sezione ai quali è andato il ringraziamento del segretario Giovanni Tibaldi. «Le feste grazie alle quali siamo riusciti a raccogliere questi fondi – ha affermato – sono state possibili solo grazie al vostro impegno».Il costo della Pet si aggira intorno a 1.400.000 euro. La sua installazione è solitamente prevista nei capoluoghi di provincia. L'azienda ospedaliera di Treviglio-Caravaggio ha però deciso di impegnarsi per il suo acquisto dando il via ad una raccolta di fondi. «In questo modo – ha affermato Cesare Ercole – potremo completare il nostro già avanzato reparto di Oncologia».Fino ad ora sono stati raccolti circa 800.000 euro. Un contributo di 5.000 euro può sembrare di piccola entità, «invece – ha continuato il direttore dell'azienda ospedaliera – è una somma di grande importanza anche in rapporto alle donazioni fino ad ora ricevute da aziende private ed enti pubblici. Per questo a tutti i militanti della sezione va il ringraziamento mio e dei malati che non dovranno più recarsi a Bergamo o a Milano per sottoporsi a questo esame».Alla consegna dell'assegno hanno partecipato anche i deputati della Lega Nord Giacomo Stucchi ed Ettore Pirovano insieme al consigliere regionale Daniele Belotti e al capogruppo consiliare di Pontirolo Roberto Bonomi.

sabato 22 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 22/11/08 - ROMA RISPONDE A BERGAMO "UNITI CONTRO LA CRISI". MA CON RICETTE DIVERSE

di Maurizio Ferrari
Parlamentari e sindacati: ok su una cabina di regìa a difesa del lavoro Ma su una Cig più estesa, Pezzotta e Stucchi in disaccordo sui fondi

Il sindacato chiama, i parlamentari rispondono. A nome dell'intero territorio, Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un incontro urgente con i deputati bergamaschi e l'appello, ieri, nella sede Cisl di via Carnovali, è stato accolto, con la presenza di quasi tutti gli onorevoli (anche chi era assente, ha manifestato sostegno), e l'assicurazione di un impegno «ancor più straordinario, per la causa dei nostri lavoratori e delle imprese, in un momento in cui la crisi sta fatalmente allargandosi, dal tessile, agli altri settori». Anche a nome dei colleghi Luigi Bresciani (Cgil) e Marco Cicerone (Uil), il segretario generale della Cisl Ferdinando Piccinini ha aperto l'incontro con due richieste forti: «Una cabina di regia con a capo la Provincia con tutti gli enti e parti sociali, a difesa dell'occupazione, che possa definire efficaci politiche attive sul lavoro (misura poi accettata dai deputati NdR) e un possibile intervento legislativo che consenta di sospendere la norma dei tre anni di utilizzo di ammortizzatori sociali in un quinquennio, dando così la possibilità ad aziende in grande difficoltà di poter ancora usare questi strumenti».«È il tempo delle colombe»Se, come detto, la risposta a un impegno supplementare dei deputati è stata univoca (erano presenti Giacomo Stucchi per la Lega Nord, Antonio Misiani e Giovanni Sanga per il Pd, Savino Pezzotta per l'Udc, Sergio Piffari e Gabriele Cimadoro per l'Italia dei valori), diverse sono state le «ricette» con cui intendono agire. Molto incisivo l'intervento di Savino Pezzotta, che dopo aver sottolineato l'unità dei sindacati nel contrastare questa crisi, ha auspicato «che anche a Roma, tra i confederali, possa esserci un'unità d'intenti, facendo magari un passo indietro sulle recenti polemiche. Non è questo il momento dei "falchi" ma delle "colombe": altrimenti, da una crisi del genere, che ci costerà già così tantissimo, rischiamo di non uscirne più». E riferendosi alle richieste dei sindacati, Pezzotta si è chiesto: «Fate bene a chiedere, ma sapete quanto costa estendere la cassa? Il mio timore è che non esistano risorse sufficienti». Per Giacomo Stucchi invece le risorse esistono: «Stanno in quei 620 milioni previsti nella Finanziaria non solo per la cassa in deroga ma anche per le politiche attive. Ora a me non m'importa tanto definire che tipo di crisi letale sia questa, l'importante è impegnarsi al massimo, e io lo farò, per fare arrivare sulla Bergamasca almeno 10 milioni sui 620 totali, che andranno poi gestiti a livello locale». E se per Giovanni Sanga «è fondamentale ripensare alle aree industriali dismesse e alla loro destinazione d'uso, per provare a immaginare nuove e originali iniziative imprenditoriali», per il collega di partito Antonio Misiani «è ora anche di rivedere il sistema di ammortizzatori sociali: così è un colabrodo, tutelano solo il 20% dei disoccupati italiani, mentre in Germania ne comprendono l'80%. Non è possibile che migliaia di lavoratori a termine continuino ad essere senza protezione, a fronte di lavoratori Alitalia che potranno contare su 7 anni di cassa integrazione». «Non solo manifatturiero»E mentre Gabriele Cimadoro portava un ulteriore dato per confermare la recessione in atto («In poche settimane gli atti notarili sono scesi del 30%: siamo come in guerra, bisogna che tutti stiano sulle barricate»), l'assessore provinciale al Lavoro Giuliano Capetti pungeva il sindacato: «Va bene difendere il manifatturiero, ma vi manca un po' la cultura del terziario. Non dimentichiamo che il nostro territorio è in fase di rapida trasformazione: già ora ci sono più addetti nei servizi e terziario (270 mila) che nel manifatturiero (230 mila)».

mercoledì 19 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 19/11/08 - "RIAPRIAMO IL CASINO’", IL SI’ VIAGGIA IN E-MAIL

di Oreste De Vulpis

Tanti consensi alla proposta di legge leghista. Stucchi porterebbe visitatori e fondi

Gli sono arrivate dozzine di e-mail di appoggio per far passare la proposta di legge e riaprire l’ex casinò di San Pellegrino Terme. Nessuna notizia invece, almeno per ora, di comitati “moralizzatori” contrari al progetto di una casa da gioco nel comune brembano. Per il deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi, prino firmatario della proposta, è ormai diventata una battaglia personale, pur non essendo affatto un patito di casinò (“Ci andrò al massimo tre volte l’anno, e solo quando mi trovo a viaggiare in una città europea dove ce n’è uno”, racconta il parlamentare). Ma il deputato non è da solo in questa iniziativa. Con lui c’è tutta la pattuglia dei bergamaschi del Carroccio. Eccoli lì i loro nomi, in calce all’ordine del giorno passato giovèdì scorso alla Camera e che impegna il governo a valutare la questione dell’apertura (anzi riapertura; dopo ben 91 anni di quasi totale inattività) del casinò di San Pellegrino Terme. Oltre alla firma di Stucchi c’è anche quella dell’onorevole Claudio D’Amico, che aveva seguito da vicino le problematiche della Valle Brembana quando era stato capo di gabinetto di Roberto Calderoli. E poi gli altri leghisti eletti in Lombardia: Pierguido Vanalli, Marco Reguzzoni, Ettore Pirovano e Nunziante Consiglio e Davide Caparini. Il casinò a San Pellegrino Terme,secondo i deputati leghisti, potrebbe essere un potente strumento di rilancio economico e riqualificazione turistica per un’area, quella della Valle Brembana, classificata dall’Unione Europea come Obiettivo 2, cioè “svantaggiata”. “Il casinò porterebbe posti di lavoro – dice Stucchi – e sarebbe un’occasione per attirare visitatori nella Valle. Ci sono ogni giorno pullman che partono da Milano per portare gente a Campione, e so che sono sempre pieni. E poi non dimentichiamo che San Pellegrino ha anche le terme più importanti del mondo”. Lo stabile, un maestoso palazzo liberty costruito nel 1904, nacque proprio come casinò, ma rimase aperto solo per poco più di un decennio, fino al varo della legge sui giochi d’azzardo nel 1917. Da allora (salvo brevi periodi di riapertura) l’edificio di proprietà del Comune di San Pellegrino Terme è sede di manifestazioni culturali, congressi, sfilate di moda e serate di gala. “Noi chiediamo di recuperare la destinazione originale – continua il deputato della Lega -. E’ un intervento fortemente voluto dai sindaci locali e che darebbe un po’ di speranza per il futuro di quella terra. Inoltre sarebbe a costo zero, perché non richiede partecipazioni della pubblica amministrazione dal punto di vista economico”. L’attività sarebbe infatti gestita interamente da una società privata, che prenderebbe in affitto i locali. In più Comune, Provincia e Regione Lombardia parteciperebbero agli utili del casinò, “e tutti i casinò fanno utili…”, aggiunge Stucchi. “Basta vedere i soldi che fornisce il casinò di Campione al Comune, alle Province di Como e Varese e al Ministero dell’Interno”. Per autorizzare l’apertura si dovrebbe intervenire sulla legge nazionale oppure “attribuire alle Regioni la facoltà di decidere. L’importante è darsi dei limiti – dice Stucchi -. Un nuovo casinò per ogni regione, per esempio andrebbe bene”. L’unico possibile ostacolo che i vedono è quello etico. “Ma sarebbe davvero fuori luogo – dice Stucchi -. Ormai si gioca ovunque, anche su internet. E se uno è contrario, basta non andarci”.

ECO DI BERGAMO - 19/11/08 - PRESENZE IN AULA: STUCCHI IL PRIMO DELLA CLASSE

Ha saltato solo 6 votazioni, seguito da Sanga e Fontana con 14. Più assenti nell'Idv
Dieci euro in meno per ogni votazione mancata: una scommessa, quella del presidente della Camera Gianfranco Fini, che se dovesse andare in porto cambierebbe faccia agli stipendi di più d'uno dei nostri parlamentari. Perché ieri è stata presentata ufficialmente l'analisi delle presenze in aula alla Camera, la settimana scorsa anticipata da «Le Iene». A livello assoluto i primi della classe sono due, per una vetta bipartisan: tocca a Rosy Bindi (Pd) e a Gaetano Nastri (Pdl) dividersi palma del più presente nei primi sette mesi della legislatura. Zero assenze per Nastri, zero assenze anche per la Bindi, che però deve fare i conti anche con le missioni (ma sono assenze giustificate, quindi non pesano in classifica). La squadra dei bergamaschi come è messa? Gabriele Cimadoro (Idv) è nelle posizioni basse della lista, risultando assente al 35,33% delle votazioni, ossia 242 volte. L'onorevole giustifica così la statistica: «Sono capogruppo della commissione Attività produttive e quindi devo presenziare agli incontri che spesso sono in concomitanza con i lavori in Aula. Ma basta un dato per far capire quanto sia falsata la classifica: da quando sono stato eletto, sono mancato dal Parlamento solo due giorni». Savino Pezzotta (Udc) colleziona 192 assenze, Silvana Mura (Idv) 108 e il collega di partito Ivan Rota 125. Più in alto fra i «bravi» Giorgio Jannone (Pdl) con 77 votazioni saltate ed Ettore Pirovano (Lega) con 75. Quasi fra i primi della classe gli altri orobici: Giacomo Stucchi (al netto delle missioni) è il più presente fra i deputati di casa nostra, con sole 6 assenze. Gli altri leghisti non vanno male: Carolina Lussana risulta assente 22 volte, Pierguido Vanalli 32 e Nunziante Consiglio 16. Testa a testa per Gregorio Fontana (Pdl) e Giovanni Sanga (Pd): 14 assenze ciascuno. Antonio Misiani (Pd) sale a 25, mentre Sergio Piffari (Idv) risulta assente a 40 votazioni. Mirko Tremaglia (Pdl) è all'ultimo posto in assoluto: risulta assente nel 97,52% delle votazioni, ma per problemi di salute. Per quanto riguarda i big, Berlusconi ha prenmuto il tasto in Aula una sola volta, ma è stato considerato in missione per il 98,85% delle votazioni. Molto assenti anche Antonio Di Pietro (468 di votazioni "bigiate") e Valter Veltroni (539). In generale, gruppo per gruppo, la Lega è quello più presente al voto, il più assente l'Idv. È però il coordinatore regionale del partito, nonché assessore e deputato Sergio Piffari a far notare: «Finché ci sarà il fenomeno dei "pianisti" (chi vota per il collega assente, ndr) le analisi non saranno mai veritiere».

domenica 16 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 16/11/08 - AL SOCCORSO ALPINO 1,5 MILIONI

«Sono stati stanziati 1,5 milioni di euro per il soccorso alpino, garantendo 500 mila euro per i prossimi tre anni»: ad annunciarlo è il segretario di presidenza della Camera Giacomo Stucchi (Lega Nord). «All'unanimità la Camera – spiega il deputato bergamasco – con un emendamento della Commissione Bilancio, ha riconosciuto lo spirito di solidarietà delle genti di montagna e l'importante ruolo che il Soccorso alpino continua a svolgere per la sicurezza di chi vive montagna e dei turisti». «Il presidente della Commissione Bilancio, Giancarlo Giorgetti, e l'Aula – conclude Stucchi – hanno così riconosciuto il grande lavoro dei 17 mila volontari della montagna».

venerdì 14 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 14/11/08 - IN DUEMILA SFILANO SOTTO LA PIOGGIA "NOI CI CREDIAMO"

di Maurizio Ferrari
I sindacati: «La più grande manifestazione in Valle Seriana» Da Gazzaniga a Cene: un km per dire no alla disoccupazione

Gazzaniga. Infreddoliti, inzuppati d'acqua, ma presenti: a centinaia, a migliaia. Arrivano da tutta la Val Seriana: giovani, uomini di ogni età e donne, tante donne. I lavoratori ci credono ancora: la marcia degli oltre duemila, che da Gazzaniga dopo un chilometro arriva a Cene, diventa un colpo di frusta, un segno di rivolta verso chi vuol gettare la spugna, immolando il tessile nel nome di un globalismo cannibale e spietato. Messaggi chiari, anche da Roma. Alla fine per i sindacati «è stata la più grande manifestazione di sempre in Valle Seriana», esulta il segretario generale Cisl Ferdinando Piccinini. Poi lancia messaggi chiari: «Il segnale è stato forte: tocca a noi non dilapidare questo patrimonio, incontrando i vari soggetti sul territorio, dagli industriali ai politici, al sistema creditizio. Questa crisi esige risposte da tutti: alla fine diremo chi ha davvero aiutato la Val Seriana e chi si è tirato indietro». Pochi minuti prima, un veterano di scioperi come l'ex capo Fiom Martino Signori spiegava: «Li vedo questi ragazzi nelle assemblee: in molti sembrano già rassegnati a un destino di mobilità e chiusure. Spero che la giornata di oggi serva per ricaricare le pile». E il «caso Val Seriana» ieri è stato anche discusso alla Camera. L'ordine del giorno, firmato dai deputati Pd Sanga e Misiani è stato poi condiviso anche da parlamentari bergamaschi del centrodestra come Lussana, Stucchi e Fontana. «Questo il dato più significativo – spiega Misiani –: su questi temi c'è unità d'intenti e il Parlamento ha preso l'impegno di intervenire nel manifatturiero, prendendo in esame, oltre alla Bergamasca, altre aree a rischio nel Paese». Meno ideologia, più concretezzaNessuno ha voluto mancare a quello che in tanti chiamano «sciopero», per altri è una «protesta», ma la sensazione è che l'ideologia, i vecchi arnesi di un certo sindacalismo siano finiti definitivamente in soffitta. Qui conta la realtà dei numeri, che è drammatica: in migliaia hanno già perso il posto o rischiano di perderlo nei prossimi mesi e dal tessile, l'emergenza si è già allargata come un virus al meccanotessile, fino alla chimica e persino alla meccanica. In testa al corteo, con i sindacati, decine di sindaci e rappresentanti della Comunità montana. Alla fine sarà Giovanna F., lavoratrice Tessival, a riassumere il dramma di tante famiglie: «Tanti di noi sono stati lasciati a casa con i 700 euro al mese di cassa integrazione: impossibile tirare avanti con una cifra simile». Poi ringrazia i sindacati ma li esorta «a lavorare uniti, non come nel caso di Alitalia: le divisioni, qui, non ce le possiamo permettere».Pioggia, raganelle e abbracciSi sciopera 4 ore in tutte le aziende della Valle. Già alle 9,30 la piazza della stazione di Gazzaniga è piena di bandiere e ombrelli che si alternano in un puzzle multicolore sotto una pioggia fastidiosa e incessante. Tanti gli striscioni: alcuni funesti («Valle Seriana caduta», «Tessival, è finita») altri pieni di orgoglio («Vogliamo solo lavorare»). C'è voglia di esserci, di farsi sentire: centinaia di fischietti e raganelle la fanno da padrone, ogni tanto esplode qualche petardo. L'impressionante e chiassoso serpentone parte alle 10,10: nel corteo anche qualche piccolo imprenditore, un po' spaesato: uno chiede l'anonimato («Non ho mai sfilato, non vorrei venire individuato come controparte ed essere fischiato») ma è già importante la presenza. Tra i «registi» della protesta un infaticabile Patrizio Fattorini, anima della segreteria Cisl, che coordina, suggerisce, esorta i manifestanti, macinando chilometri tra la testa e la coda del corteo.Tra le scene più spontanee e toccanti quella del ricongiungimento tra i due cortei. Mentre infatti si muoveva quello ufficiale da Gazzaniga, dal fondovalle arrivava la folta delegazione partita dal Cotonificio Honegger, dove si scioperava ieri per 8 ore contro i 240 esuberi. In maggior parte donne, le lavoratrici, accolte con grande calore dagli altri manifestanti, non hanno smesso un attimo di far sonoramente valere le loro ragioni, sempre con grande dignità. E dalla Tessival alla Cospa, dalla Albini alla Lovable e all'Omefa, dietro gli striscioni (molti anche fatti in casa con lo spray), tanta umanità fatta di gesti e sguardi che esortano a «non dimenticarci». «Sindaci e banche ci aiutino»Oltre a quello della Cisl, anche i segretari generali della Cgil Luigi Bresciani e della Uil Marco Cicerone, sono quasi sorpresi da una partecipazione così massiccia. «Dopo una giornata come questa – attacca Bresciani – siamo ancor più determinati a cercare di invertire una tendenza che oggi è tragica. Mi rivolgo agli imprenditori: tornino a pianificare un futuro industriale e smettano di improvvisarsi immobiliaristi. Anche le banche escano dal guscio. Inutile che affermino che non ci sono state restrizioni nel reddito alle imprese: è tutto il contrario. Chiediamo che sostengano le famiglie, anticipando la cassa integrazione, dilazionando o sospendendo i mutui in essere». E Cicerone chiama in causa anche i sindaci: «Devono fare di più, non possono sempre giustificarsi con le casse vuote. Ai lavoratori in difficoltà riducano i costi del riscaldamento o la tassa sui rifiuti. È un momento cruciale: nessuno può chiamarsi fuori».

giovedì 13 novembre 2008

BERGAMO NEWS - 13/11/08 - PARLAMENTARI ASSENTEISTI, TREMAGLIA E CIMADORO VANNO DIETRO LA LAVAGNA

Politica - Dieci euro per ogni votazione disertata in parlamento: la proposta del capogruppo del Pdl Cicchitto falcidierebbe i portafogli degli onorevoli bergamaschi che occupano posizioni ragguardevoli nella classifica stilata dalle Iene. In testa c'è Mirko Tremaglia con 668 assenze. Dietro c'è il deputato dell'Italia dei Valori.

"Vediamo un po', 242 votazioni saltate. Onorevole Cimadoro lei ci deve 2420 euro". Dieci euro per ogni votazione disertata in parlamento: la proposta del capogruppo del Pdl Cicchitto falcidierebbe i portafogli degli onorevoli bergamaschi. La provocatoria uscita dell'azzurro, che ha già sollevato proteste in aula, è balzata all'onore delle cronache grazie all'ira funesta dell'onorevole Gabriella Carlucci, che, pizzicata dal Trio Medusa delle Iene, è andata su tutte le furie. Guarda il video. E pensare che la multa cominata all'ex regina delle televendite era di soli 550 euro. Di ben altra portata sarebbero le sanzioni agli onorevoli orobici che, esclusi i big della politica come Berlusconi e Bossi, occupano posizioni ragguardevoli nella classifica dei "monelli". In testa alla graduatoria stilata dalle Iene c'è proprio un bergamasco, Mirko Tremaglia (nella foto a destra, ndr). Il decano dei parlamentari vanta 668 assenze, giustificate però da motivi di salute. Alle spalle di Tremaglia si piazza il bergamasco d'adozione Antonio Di Pietro, che fatti due conti dovrebbe pagare 4680 euro pari a 468 assenze. Ma se per i grandi personaggi della politica le assenze sono quasi ruotine non lo stesso si può dire degli "operai" del Parlamento, quegli onorevoli che devono mandare avanti la baracca: i vari Sanga, Jannone, Stucchi, Pirovano, Piffari, Cimadoro. La domanda dai toni abbastanza populistici che tutti i bergamaschi si fanno è: lavorano o non lavorano? La lettura oggettiva della classifica può dare qualche risposta. Gabriele Cimadoro, dell'Italia dei Valori, ha collezionato ben 242 votazioni saltate, pari al 35,33% del totale. Non certo esemplare anche il rendimento del collega di partito Ivan Rota, 125 bigiate per lui. Non scherza nemmeno Savino Pezzotta, 192 assenze. Più distanziati Giorgio Jannone (Pdl, 77 assenze) ed Ettore Pirovano (Lega, 75). Tra i cocchi del professor Fini invece Giacomo Stucchi, Lega Nord, che ha totalizzato solo 6 assenze, Giovanni Sanga (Pd, 14) e Gregorio Fontana (Pdl, 14). Nelle posizioni di bassa classifica anche Antonio Misiani (Pd, 25 assenze), Carolina Lussana (Lega Nord, 22), Sergio Piffari (Idv, 40), Pierguido Vanalli (Lega Nord, 31), Nunziante Consiglio (Lega Nord, 16). Certo, un conto sono le mere statistiche, un altro è riscuotere dieci euro per ogni assenza. Probabilmente i dati si abbasserebbero notevolmente.

DNEWS - 13/11/08 - STUCCHI E GLI ALTRI "IN PRESTITO" SEMPRE IN GIRO PER L'EUROPA

Il caso. Il leghista membro delle delegazioni CdE e Ueo

In missione per conto della Camera: Giacomo Stucchi, deputato leghista dal 1996, fa parte della delegazione italiana al Consiglio d’Europa e all’Unione Europea Occidentale (Ueo), enti internazionali che si occupano di accordi tra gli Stati. «L’agenda delle ultime settimane - snocciola Stucchi -: Berlino, Lisbona, Parigi, Tallin...». Si fermi, onorevole, l’invidia è incontenibile. «Macché invidia - replica lui -, si arriva all’aeroporto, riunione e si riparte. Senza contare le 4 settimane all’anno di lavoro a Strasburgo. In pratica il mio lavoro si svolge per 2 giorni alla settimana a Roma, per altri 2 giorni all’estero. La grande differenza è che in Europa nessuno si permetterebbe mai di votare al posto di un collega». Sui dati delle assenze alle votazioni Stucchi commenta: «Quando si viene eletti in Parlamento si sa che in parte significa anche dover schiacciare il bottone. Ma poi c’è tanto altro: la preparazione di proposte di legge prende parecchio tempo, così come il lavoro delle varie commissioni. SMB

DNEWS - 13/11/08 - DEPUTATI BERGAMASCHI, (QUASI) TUTTI STAKANOVISTI

di Simone Bianco
Le Iene vanno a fare la multa a chi arriva tardi a Montecitorio e pubblicano su internet la lista delle presenze di tutti gli onorevoli italiani.

Bergamo. I deputati bergamaschi? Mediamente virtuosi, tra i banchi di Montecitorio si fanno vedere spesso, salvo qualche eccezione. La lista delle assenze alle votazioni della Camera nei primi 5 mesi di legislatura è pubblicata e si può scaricare dal sito internet della trasmissione di Italia 1 Le Iene (http://www.iene.mediaset.it/). Tra gli eletti bergamaschi c’è di tutto: gli stakanovisti che mancano molto raramente a una votazione, ma anche chi alla Camera si vede solo due volte su tre. Accettabile - si chiederebbe il ministro Brunetta - se il Parlmento fosse un’azienda privata, un dipendente che manca al 30% delle giornate di lavoro? Quello che è chiaro spulciando la lista dei 629 deputati è che la presenza in aula è inversamente proporzionale al peso politico del parlamentare. Detto che all’ultimo posto per presenze c’è il bergamasco Mirko Tremaglia (Pdl) che i seri acciacchi degli 82 anni hanno tenuto lontano dalle votazioni 668 volte su 685, dopo di lui è un fiorire di leader con doppio incarico: penultimo Berlusconi, terzultimo Bossi, poco più su Veltroni. Da questo punto di vista non fanno eccezione nemmeno i bergamaschi, compresi quelli d’adozione come Antonio Di Pietro, numero 1 dell’Italia dei Valori, assente a 468 votazioni (68,32%). Forse con il ruolo di leader della Rosa Bianca si spiega anche il 28% di assenze di Savino Pezzotta. Peggio di lui ha fatto in questi mesi Gabriele Cimadoro, cognato di Di Pietro e deputato dell’Italia dei Valori: 242 assenze su 685 votazioni significa essere mancati il 35,33% delle volte. Più presenti a Montecitorio invece Giorgio Jannone (Pdl, 11,3% di assenze), Ivan Rota (IdV, 18,2%), Ettore Pirovano (Lega Nord, 10,9%). Davanti a loro circa la metà della pattuglia di deputati bergamaschi non raggiunge nemmeno il 10% di assenze. Sergio Piffari dell’Idv, nonostante abbia anche l’incarico di assessore comunale a Bergamo, è mancato a 40 votazioni su 685, l’’8,5%. Meglio ancora hanno fatto il sindaco di Pontida, il leghista Pierguido Vanalli (4,5% di assenze), Antonio Misiani (Pd, 3,6%), Carolina Lussana (Lega, 3,2%), Nunziante Consiglio (Lega, 2,3%). Il più presente è il deputato del Pd Giovanni Sanga (2,04% di assenze), che supera di un soffio Gregorio Fontana (Pdl, 2,07%). Un caso particolare è quello di Giacomo Stucchi della Lega: impegnato per 458 volte in missione, di assenze “ingiustificate” ne ha fatte solo 6 (2,6%). Il più presente in assoluto alla Camera, smentendo consolidati luoghi comuni, è un napoletano (ma novarese d’adozione): Gaetano Nastri, quarantenne del Pdl, non ha perso nemmeno una delle 685 votazioni. Tanto che, alla sua prima elezione in Parlamento, da aprile non ha ancora avuto il tempo di aggiornare il suo sito internet, dove appare ancora come consigliere regionale del Piemonte.

ECO DI BERGAMO - 13/11/08 - RISCALDAMENTO NEI PAESI MONTANI. CONFERMATO LO SCONTO SU GASOLIO E GPL

«Dal 1° gennaio 2009 e per i prossimi tre anni, nella maggior parte dei comuni di montagna saranno garantite le agevolazioni sul gasolio e sul gpl impiegati per il riscaldamento civile ed industriale». Ad annunciarlo è il parlamentare bergamasco della Lega Nord, Giacomo Stucchi. Il governo – si legge infatti in una nota del gruppo parlamentare del Carroccio – ha finalmente stabilizzato l'agevolazione, introdotta ormai sei anni fa proprio su iniziativa dei parlamentari leghisti Stucchi, Caparini e Parolo: «In base alle nuove disposizioni introdotte dalla finanziaria – spiega il deputato Giacomo Stucchi – i residenti nei comuni interessati continueranno ad avere diritto alla riduzione di 129 centesimi di euro al litro per il gasolio e di 159 centesimi di euro al chilo per il gpl per il riscaldamento. Un'agevolazione che contribuisce a diminuire i costi energetici per migliaia di imprese e famiglie, residenti o domiciliate nei comuni aventi diritto, senza alcuna differenza tra prima e seconda casa». Sull'agevolazione interviene anche l'onorevole Davide Caparini, presidente della commissione parlamentare bicamerale per le questioni regionali. «Con la sua ultima finanziaria – sottolinea Caparini – il governo Prodi aveva tentato di togliere il beneficio a una fetta importante dei comuni montani, provocando così un ulteriore aggravio dei costi per migliaia di famiglie. Ora, grazie all'azione della Lega, anche le frazioni o le parti di territorio dei comuni di fascia E non raggiunte dal metano, come molte zone lacustri o collinari della provincia di Bergamo, potranno continuare a godere dell'agevolazione».I parlamentari del Carroccio invitano quindi coloro che non possono allacciarsi alla rete del metano e risiedono in un comune in fascia E a sollecitare l'Amministrazione comunale per poter beneficiare degli incentivi: «Chi ne ha diritto, pretenda di poter usufruire degli sconti – affermano gli onorevoli Stucchi, Caparini e Parolo –. Si tratta di un'agevolazione importante, per questo il governo ha impegnato le risorse necessarie a garantirla per i prossimi tre anni». «La riduzione del prezzo del gasolio e del gpl – precisano in conclusione i parlamentari della Lega Nord – costa 51,9 milioni di euro per il 2009, 43,6 milioni di euro per il 2010 e 47,2 milioni di euro per il 2011».I comuni della provincia di Bergamo che rientrano nella fascia F, e sono cioè interessati dallo sconto sul gasolio e il gpl impiegati per il riscaldamento civile e industriale, sono quarantotto. Questo l'elenco: Aviatico, Azzone, Berbenno, Blello, Bossico, Branzi, Brumano, Carona, Castione della Presolana, Colere, Corna Imagna, Cornalba, Costa di Serina, Costa Valle Imagna, Cusio, Dossena, Fino del Monte, Foppolo, Fuipiano Valle Imagna, Gandellino, Gerosa, Gorno, Gromo, Isola di Fondra, Mezzoldo, Oltre il Colle, Oltressenda Alta, Oneta, Onore, Ornica, Parzanica, Piazzatorre, Piazzolo, Roncobello, Roncola, Rota d'Imagna, Rovetta, Santa Brigida, Schilpario, Selvino, Serina, Taleggio, Valbondione, Valgoglio, Valleve, Valtorta, Vedeseta e Vilminore di Scalve .Oltre a questi c'è un elenco molto più lungo dei comuni nella fascia E. In questi possono beneficiare delle agevolazioni previste nella legge finanziaria i residenti nelle porzioni di territorio che non sono raggiunte dalla rete del gas metano.

martedì 11 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 11/11/08 - PIAZZA GREMITA DA MILLE PERSONE

Moda ma anche tanto spettacolo ha accompagnato la sfilata in onore di Sant'Omobono Tucenghi, patrono di Mazzoleni; spettacolo a cui hanno assistito almeno un migliaio di persone. Splendida la coreografia creata dall'organizzazione con le modelle che scendevano e salivano dalla scalinata del palazzo di piazza Mazzoleni.Le acconciature delle modelle sono state realizzate dalle parrucchiere «Leila acconciature», «Rosanna acconciature» e «Dany coiffeuse» di Sant'Omobono e «Pj style» di Ponte Giurino; le modelle hanno indossato i gioielli del «Gruppo orafi» dell'Associazione artigiani di Bergamo (Piergiorgio Gatti, Fernando Recalcati, Learco Moioli, Gianantonio Colnago e Igino Ventura).Gli artigiani hanno donato anche un gioiello alle modelle che hanno indossato i tre abiti vincitori. A condurre la serata l'ex miss Lombardia Alessandra Riva e Giuseppe Locatelli, di Ponte, mentre i cantanti Laura Pesenti e Carlo Pavoni insieme alle allieve di danza dell'Accademia Arte di Bergamo hanno offerto musica e coreografie.Tra le autorità il sindaco Ivo Sauro Manzoni, l'onorevole Giacomo Stucchi e il consigliere regionale Giosuè Frosio. «Un grazie a tutti: sarti, sarte, modelle, giurati, cantanti, presentatori, autorità, a Bruno Moretti e ai suoi carabinieri in congedo per il servizio d'ordine, all'assessore Asiatico Riviero e al meraviglioso pubblico», ha detto l'assessore Vanessa Frosio, organizzatrice della manifestazione. Le modelle che hanno sfilato riceveranno dal Comune una pergamena e una foto dell'abito indossato.

domenica 9 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 09/11/08 - STUDENTI E POLITICI A LEZIONE DI DIALETTO

di Vittorio Ravazzini
Esperti in cattedra in via XX Settembre per una singolare sessione all'aperto
Tutti a lezioni di bergamasco dagli studenti padani ieri pomeriggio in via XX Settembre.A due passi da Palazzo Frizzoni, a partire dalle 16, sono saliti in cattedra esperti di linguistica autoctona come Giancarlo Giavazzi autore de «Ol diare dè scòla» che hanno catturato l'attenzione di una cinquantina di persone.Si è trattato di una vera e propria lezione di teoria e tecnica del dialetto oltre che di una risposta dei Giovani padani alle numerose manifestazioni delle ultime settimane contro la riforma scolastica.L'occasione per mettersi davanti ad una lavagna e portare in piazza temi cari al Movimento studentesco Padano, come l'insegnamento della storia e delle lingue locali all'interno delle scuole lombarde. Fra tutti gli «studenti» amanti del dialèt bergamasco erano presenti anche numerosi rappresentanti politici come Daniele Belotti consigliere comunale del carroccio, Simone Parigi, coordinatore provinciale dei ragazzi della Lega, Giacomo Stucchi deputato Lega Nord e Alberto Ribolla, vertice nazionale dei giovani padani. Dalle 15 sono stati anche consegnati numerosi volantini: uno del Movimento Studentesco Padano rivolto agli studenti delle scuole superiori con elencati alcuni obiettivi: su tutti tutelare gli interessi degli studenti del nord e dare alla scuola una struttura federale.Mentre il Movimento Universitario Padano (Mup) ha proposto alcune soluzioni per il decreto università: l'assegnazione delle borse di studio in base ai meriti, impegno con le istituzioni per eliminare gli squilibri territoriali che esistono ancora oggi negli esami di stato e la precedenza nell'assegnazione delle borse di studio e degli alloggi universitari ai giovani residenti nella nostra regione.

giovedì 6 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 06/11/08 - STUCCHI:TUTELARE IL TESSILE. FROSIO: INCONTRO IN REGIONE

Dopo i nuovi tagli che si profilano nel tessile bergamasco, con le riorganizzazioni annunciate alla Manifattura di Valle Brembana di Zogno e al Cotonificio Honegger di Albino, l'onorevole Giacomo Stucchi (Lega Nord), segretario dell'Ufficio di presidenza della Camera, si è detto preoccupato «per la situazione che si sta complicando sempre di più, in particolare per le valli bergamasche, ma non solo». Stucchi ritiene che «è ormai necessario uno sforzo comune degli attori istituzionali presenti sul territorio per individuare una strategia che tuteli il livello occupazionale del settore tessile, cercando una possibile alternativa per i lavoratori coinvolti».Dalla Regione interviene anche il consigliere Giosuè Frosio (Lega Nord): «Ho chiesto formalmente l'urgente audizione in IV Commissione (attività produttive) della proprietà e delle parti sociali della Honegger e della Mvb». Questo per avere maggiori informazioni e «attivare ogni forma di sostegno istituzionale che la Regione può adottare nell'ambito delle sue competenze», oltre che per discutere dello stato complessivo delle attività produttive nelle aree montane e pedemontane bergamasche.

mercoledì 5 novembre 2008

ECO DI BERGAMO - 05/11/08 - "SANTITA', SIAMO VENUTI IN BICI"

di Carlo Dignola

«Il Papa pensava che Bergamo-Roma fossero 500 chilometri. "Santità – gli ho detto –, non vorrei correggerla ma… sono 752". E lui: "Tutti in bici? Come avete fatto!?"». Quelli della Fondazione Bosis, che segue i malati psichici, in questi dieci anni ci hanno abituati alle loro imprese un po' folli ma andare in tre giorni da Bergamo a Roma su due ruote è un mezzo Giro d'Italia. Pier Giacomo Lucchini, l'allenatore morale del team, spiega l'impresa con i suoi modi spicci: «I motivi sono tre: il 2008 è il nostro decennale, abbiamo voluto unirci al pellegrinaggio diocesano nel 50° dell'elezione di Papa Giovanni, e poi questo tipo di avventure fa parte del nostro "pane quotidiano", del nostro lavoro di riabilitazione».L'incontro con Benedetto XVI, martedì 28 ottobre in San Pietro, è stato il momento centrale: «Per il "baciamano" c'erano solo 30 posti per tutte le autorità e due biglietti li hanno dati alla Fondazione Bosis: per noi è stato un grande onore. Siamo andati io e Manuel, 25 anni, un ragazzo che ha tanti problemi ma è l'uomo di punta del nostro Gruppo bici. Accanto al Papa c'era il nostro vescovo Roberto Amadei, ci ha presentato lui. Siamo quelli che Benedetto XVI ha tenuto lì più a lungo. Eravamo molto emozionati: non ricordo neppure se gli ho baciato l'anello, so che lui ha abbracciato Manuel, gli ha fatto una carezza, gli ha dato coraggio. Ha voluto sapere della nostra Fondazione. Io mi sono permesso di dirgli: "Santità, noi due siamo qui ma ci sono anche quelli là a metà della navata...", che si sbracciavano. Il Papa mi ha detto che uscendo dalla basilica si sarebbe fermato a salutarli. E così è stato: alla fine piangevamo tutti». Cos'hanno detto di quest'incontro i suoi ragazzi? «Che il Papa è un uomo che emana un bagliore. Era vestito di bianco, la basilica era illuminata a giorno ma loro l'hanno visto così. E poi hanno notato gli occhi: vividi, profondi. Anche a me ha fatto impressione com'era attento a quello che dicevamo». Un viaggio come questo, naturalmente, non si improvvisa. Non si fanno 250 chilometri al giorno in bici, per tre giorni, armati solo di buone intenzioni: «È un anno che ci stiamo allenando» dice Lucchini. «A un certo punto ci siamo detti: il gruppo c'è, perché non organizziamo una staffetta per Roma?». Perché vi lanciate in imprese del genere? «Prima di tutto perché ci piace; ci divertiamo; si soffre pure come delle bestie, perché pedalare in un gruppo simile non è facile: anche noi operatori facciamo fatica, non solo loro. Ma un'avventura come questa per noi è una proposta terapeutica, lo show è quello che ci interessa meno». Lucchini non è un presidente stanziale, in tutti i progetti si gioca in prima persona e anche questa volta, naturalmente, in sella c'era anche lui. «Questa è la cosa veramente importante per noi: condividere con i ragazzi un percorso di vita. Ormai la Bosis è una famiglia più che una fondazione, dove ognuno da quello che può. E alla fine ci accorgiamo che la cosa funziona: i ragazzi stanno meglio». Per persone spesso sfiduciate, rassegnate, ritrovare il gusto di una sfida esistenziale può essere importante: «Quest'anno il nostro Gruppo montagna s'è fatto tutte le Prealpi orobiche e in più il Cevedale e il Gran Zebrù. Il Gruppo Equus è andato con carrozze e cavalli da Bergamo fino in Monferrato. Queste – chiamiamole così – "imprese eccezionali" ci aiutano poi nel lavoro quotidiano, si torna con una carica enorme. Domani, per esempio, anche se il maltempo imperversa usciamo ancora a fare allenamento».Sono partiti da Verdello venerdì 24 ottobre. Prima tappa fino a Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna, dove hanno dormito ospiti di un oratorio. Seconda tappa fino a Città di Castello, in Umbria, dove li ha ospitati un convento di Francescani. La mattina dopo giù di corsa fino in San Pietro. A pedalare erano in 14, a volte alternandosi a staffetta: «Gli operatori Armando, Marco, Silvia, Paolo, Ernesto, Cecilio, Alessandro; i pazienti Manuel, Alessio, Matteo, Massimiliano, Riccardo, più Ivan detto "il borraccino" perché ci passava panini e borracce lungo il percorso». Altre 14 persone viaggiavano su mezzi motorizzati, e sostenevano la «logistica»: «Tanti ci hanno aiutato in quest'impresa, dobbiamo ringraziare Cicli Spreafico, la Holding Ambrosini di Brusaporto, ma il nostro vero sponsor è il vescovo di Bergamo: ci aiuta, ci tira anche le orecchie quando è il caso ma crede nel lavoro che facciamo». La sera inscenavano una sorta di «Processo alla tappa»: Lucchini intervistava i protagonisti della giornata e facevano il resoconto: sensazioni, emozioni, problemi; poi un briefing sulla tappa del giorno dopo. Non sono mancati momenti di crisi: «La prima e la terza tappa le abbiamo "mangiate", sull'onda dell'euforia. Ci sono state due forature, un operatore è anche caduto, ha preso una buca e s'è lussato una spalla». Ma il secondo giorno, quando hanno passato Forlì e Cesena e hanno cominciato ad «attaccare» l'Appennino, è stato il più duro: «Quel su e giù per le colline è stato micidiale. Qualcuno voleva abbandonare, ma grazie all'incitamento ce l'abbiamo fatta un po' tutti. È stata un'impresa epica, alla Coppi. Pur di farcela, sabato abbiamo anche anticipato la partenza: eravamo già in sella alle 4, abbiamo pedalato più di tre ore al buio, con davanti il gippone con il lampeggiante che faceva strada». Faceva freddo: «Le crisi sono venute anche a me» dice Lucchini. «È bello, quando siamo in difficoltà noi, vedere i ragazzi che tirano fuori tutte le loro forze per sorreggerci. In quei momenti si sentono meno ammalati, perché si sentono parte di noi».Quando sono scesi dal Colle delle rose e hanno visto il cartello «Roma» sono ripartiti a razzo, giù diritti fino a via della Conciliazione: «Vedere in fondo questa enorme basilica, quel colonnato che si apriva a noi, alle nostre storie individuali e sociali, alla malattia... Le gambe tremavano più per l'emozione che non per la fatica». A Roma non sono andati solo dal Papa. Prima sono stati ricevuti in Campidoglio, dal sindaco Alemanno. «Lo conoscevamo già perché quattro anni fa, quando era ministro, è stato in Pakistan per il 50° del K2 e al campo base c'eravamo anche noi con il nostro Gruppo montagna. Ci ha fatto accomodare nel suo ufficio, che si affaccia sui Fori imperiali. Ha dato alla Fondazione Bosis la medaglia d'oro del Comune di Roma». Mercoledì pomeriggio, dopo la giornata vaticana, l'onorevole Giacomo Stucchi ha fatto da anfitrione e li ha accolti in Parlamento. Sono stati salutati da un gruppo di onorevoli bergamaschi, e li hanno fatti entrare persino in Transatlantico, zona di solito assolutamente off limits : «C'erano un po' tutti: i politici di Forza Italia, quelli del Pd, abbiamo incrociato D'Alema... Stavano ancora discutendo la riforma Gelmini, l'aula era piena zeppa». Li hanno fatti accomodare in una loggia. Gianfranco Fini dal banco della Presidenza della Camera «ha guardato su, si è messo il nostro cappellino in testa e ha interrotto la discussione: «Onorevoli colleghi, sospendiamo i lavori per salutare e ringraziare i ragazzi della Fondazione Emilia Bosis di Bergamo: sono venuti in bici, siamo onorati di riceverli in quest'aula". Tutti i deputati si sono alzati in piedi ad applaudire. È stato un momento molto forte, sentir dire queste parole, a noi… Qualcuno dei ragazzi piangeva. Eh… è stato proprio un "bel manicomio"».