domenica 30 agosto 2009

ECO DI BERGAMO - 30/08/09 - BOSSI: "ANDRO' IN VATICANO. UTILE UN CHIARIMENTO"

Il senatur ad Alzano: la Lega unico partito con radici cristianeA destinazione con il tram. «Opera bellissima, guarda al futuro»
Alzano. Proprio quando arriva l'auto del ministro, il tram scarica un gruppo di musicisti con parrucconi afro. Camminano, ballonzolano, suonano, perché la tranvia ieri era in versione «festa by night». Poi due ragazze immigrate, una tunisina e una boliviana, lo riconoscono e in barba alle body-guard si sbracciano. Quella più spigliata lo abbraccia: «Bossi, da quello che sentivo, eri uno che fa paura - dice -. Ma invece adesso ti vedo, e mi sembri proprio una persona brava. Sei simpatico. Ma non fumare troppo, dai, che ti fa male...». Lui sorride: «Ma no che non faccio paura...». L'amica si fa più seria, appena son finite le battute chiede d'un fiato «come mai i figli di persone senza permesso di soggiorno non possono andare a scuola». Lui smentisce: «Possono».L'arrivo a Bergamo di Umberto Bossi, ministro delle Riforme e leader del Carroccio, è stato un po' così, un po' multietnico. Sigaro in bocca, molto in forma, il senatur si presenta nel tardo pomeriggio al capolinea cittadino del tram. Perché, atteso alla Bèrghem Fest di Alzano, ha deciso di arrivare a destinazione con un viaggetto lungo la nuova linea. Con lui, una schiera di autorità: dal presidente della Provincia Ettore Pirovano al sindaco di Bergamo Franco Tentorio, dal questore Matteo Turillo al ministro Roberto Calderoli ai parlamentari lumbard, dal sindaco di Alzano Roberto Anelli a diversi altri primi cittadini, poi Gianni Scarfone e Gianfranco Ceruti per Teb. Tutti (o quasi) saliti in carrozza. E mentre l'assessore provinciale alle Infrastrutture Silvia Lanzani parla dell'opera, lui è entusiasta. Arrivati ad Alzano, Bossi si fa pure fotografare alla guida. Afferra il microfono, con un sonoro «Eeeeeee» baritonale fa affacciare qualche condomino incuriosito dell'area stazione.Durante il suo comizio alla festa, il senatur tornerà a parlare del tram: «È bellissimo. Ringrazio davvero quelli che si sono dati da fare per riportare in vita qualcosa che si diceva dovesse essere morto. Vuol dire guardare al futuro. Quando sono venuto qui, tanti anni fa - chiosa -, mi hanno spiegato che lì in passato c'era il trenino della valle. Ho detto: non vendete il sedime, altrimenti è finita. Li ho visti a Varese, è successa la stessa cosa, con i Dc che hanno iniziato a lasciar costruire mentre mettevano su una ditta di bus che faceva la stessa tratta».Alla Bèrghem fest ieri è stata la serata del pienone: migliaia di persone assiepate per ascoltare il «capo». Lui parte dicendo che «la Lega non la può imitare nessuno. Perché la nostra forza è la voglia di libertà della gente. Il popolo lombardoveneto chiede che siano rispettati i suoi diritti. La nostra forza è la gente, si vede anche alle feste come questa, dove ci sono le famiglie che ci credono e si danno da fare. La Lega - attacca dal palco - potrebbe andare alle elezioni senza fare pubblicità, non abbiamo bisogno di pubblicità». A Giacomo Stucchi, parlamentare che ieri ha coniato lo slogan «siamo brutti ma buoni, come i biscotti» («Dicono che siamo rozzi ma in realtà il nostro pragmatismo popolare ci porta a trovare soluzioni ricche di sostanza»), Bossi dà ragione. «La Lega è fatta di gente onesta - afferma il ministro -. Con noi riprenderete ciò che vi spetta, cosa che certo non succede se a governare è chi fa gli interessi del centralismo romano». Quando dal pubblico qualcuno è inneggia alla «secessione», lui replica: «Facciamo le cose secondo le regole. La via c'è ed è il federalismo. Certo, se non arriverà il federalismo e le cose non cambieranno, allora ci sarà lo scatto finale». Ma ricorda che che uniti si va più lontani che da soli: «Faremo le cose secondo ragione e con i tempi giusti. E il federalismo arriva. Io e Calderoli siamo bravi a trattare». Infine, una dichiarazione d'amore alla terra orobica: «Se andassi via da Varese, verrei qui. Bergamo ce l'ho nel cuore, è la mia seconda patria»Prima di arrivare alla Bèrghem Fest, il senatur ha risposto alle domande dei cronisti. Ed è stato lì che, a proposito delle recenti polemiche, ha affermato che con la Chiesa è utile un «chiarimento», per questo «insieme a Calderoli andrò in Vaticano, ricorderemo le nostre radici cristiane. Ci andiamo - ribadisce - per ricordare che la nostra matrice è cristiana e cattolica. La Lega è l'unico partito che veramente ha radici cristiane». E Calderoli, a proposito dell'incontro, aggiunge: «Non vedo nulla di nuovo, è una cosa che facciamo costantemente».Bossi è tornato anche sull'attacco da parte del «Giornale» di Vittorio Feltri al direttore di Avvenire Dino Boffo: «Berlusconi è arrabbiato perché gliene hanno fatte troppe, ma l'articolo del Giornale come una vendetta. A Repubblica Berlusconi non chiederà soldi, credo. bastano le scuse. ma gliele devono fare, però». Infine, si è unito alla proposta fatta proprio ieri da Calderoli di «un gentlemen's agreement tra i direttori dei giornali, che adesso facendo così arrecano danno al Paese, per evitare la barbarie».Anna Gandolfi

sabato 29 agosto 2009

BERGAMO NEWS - 29/08/09 - BOSSI DOPO L'ATTACCO DI FELTRI "ANDRO' IN VATICANO A CHIARIRE"

Bergamo-Alzano - Il senatur con il tram ad Alzano. Dopo lo scontro Giornale-Avvenire: “La Lega è l’unico partito che ha veramente radici cristiane. Berlusconi non c'entra, non è un vendicativo”
Un Bossi in spolvero. Il Senatur, ministro delle Riforme, è sceso dall’auto per prendere il tram a Bergamo con un sigaro in bocca e la battuta pronta. Da lì è iniziato il suo viaggio lungo la tramvia delle valli verso Alzano, dove partecipa alla penultima serata della Bèrghem Fest. Ma prima di attendere il tram il capo leghista non ha lesinato commenti e dichiarazioni lanciando frecciate agli alleati di governo e non solo.E così se “Berlusconi deve accontentarsi di eventuali scuse di Repubblica (quindi senza denunciare il quotidiano, ndr)” è anche chiaro, secondo il Senatur, che lo stesso premier “non c’entra nulla con l’attacco all’Avvenire, il quotidiano della Cei. Berlusconi non è un vendicativo. E’ vero che è incazzato nero, perché gliene hanno fatte troppe, ma nella vicenda del Giornale e dell'Avvenire non c’entra. Sono dispiaciuto perché gli hanno rovinato la famiglia, i rapporti con i figli, con quelle robe lì”.Tra una domanda dell’Ansa e dei principali giornali nazionali, alla stazione del tram, Umberto Bossi ha anche trovato alcuni minuti per fermarsi con due giovani immigrate extracomunitarie. La prima un’avvenente tunisina che si è lasciata andare in carezze al Senatur e anche in una mezza battuta: “Che bello che sei, quando sento le tue parole in televisione mi spavento, ma qui sei un uomo normale”. Sorriso del leader. Finchè un’altra donna, boliviana, gli ha chiesto se gli “pare giusto che i miei figli, volendo venire in Italia a studiare, non possono, perché non hanno il permesso di soggiorno”. “Non mi sembra tanto vero, andrò a vedere”.Ma gli insegnanti non sono diminuiti Umberto? Gli ha chiesto un giornalista. “Ma dai non rompere stasera” è stata la replica. Quindi la corsa a Bergamo, con la ciurma di buona parte dei big, dei deputati e degli amministratori leghisti bergamaschi, da Roberto Calderoli al segretario provinciale e assessore alla Sicurezza di Bergamo Cristian Invernizzi, dal presidente della Provincia Ettore Pirovano all’assessore Silvia Lanzani, apprezzatissima dal Senatur al suo fianco, fino al consigliere regionale Daniele Belotti (e l’elenco continua con i deputati Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio e tanti altri…): a fare da accompagnatori il consigliere delegato di Teb Gianbattista Scarfone e il presidente Gianfranco Ceruti. Chi è rimasto giù dal tram, restando a Bergamo e lasciando viaggiare il suo vice, è stato il sindaco Franco Tentorio, che ha semplicemente accolto Bossi alla stazione.Dal finestrino, distrattamente, Bossi si è gustato la gente sulle banchine che assisteva ai concerti dell”Open Tram By Night”, iniziativa di successo. E all’arrivo ad Alzano ha sorseggiato qualcosa al bar adiacente la stazione, non prima di essersi messo al posto di guida del Tram e di aver pronunciato poche parole ascoltate in tutta la stazione, tramite microfono.Poi la cena, alla Bèrghem Fest, e il suo comizio. Alcune parole anche sulla celebrazione, nel 2011, del 150° anniversario dell’Unità d’Italia: “Sarebbe meglio fare poche cose significative piuttosto che concentrarsi su tante piccole azioni. Adesso sono solo piccole costruzioni, piccoli ritocchi e vecchie case. Un po’ poco”. Il riferimento è stato alla decisione del governo di revisionare delle opere per i festeggiamenti del 2011. “Non è una vittoria della Lega ma del buon senso” ha dichiarato Roberto Calderoli.

martedì 25 agosto 2009

ECO DI BERGAMO - 25/08/09 - PEDEMONTANA E POLO CHIMICO, IL PROGETTO TORNA IN PROVINCIA

Filago. Il progetto di Pedemontana - per quanto riguarda in particolare il tracciato che andrà a interessare la Bassa Isola, interferendo col polo chimico - ritornerà in Provincia. In particolare negli uffici dell'assessorato alle Grandi infrastrutture di Silvia Lanzani che, recepite le osservazioni degli enti locali e delle realtà produttive, provvederà a chiedere eventuali modifiche ai tecnici della società Pedemontana, evidenziandole anche a livello ministeriale. È questa la novità emersa dall'incontro che si è svolto ieri nella sala consiliare del municipio di Filago, promossa dai sindaci interessati alle problematiche collegate alla Pedemontana. Alla riunione, oltre ai sindaci, assessori e consiglieri, erano presenti i direttori delle aziende Bayer, Far-Farcoll, Ecolombardia, Bozzetto spa, Dsm Italia e Fabio Corgiat Mecio di Confindustria Bergamo. C'erano l'onorevole Giacomo Stucchi (Lega), il neoassessore della Giunta Pirovano, Silvia Lanzani (Lega) e i tecnici del gruppo che ha lavorato per i Comuni interessati dall'opera viaria. Nelle premesse il sindaco di Filago Massimo Zonca, che coordina un gruppo di lavoro che segue da qualche anno questo grande progetto viabilistico, ha evidenziato le criticità del tracciato, in particolare su come i tecnici intendono realizzarlo soprattutto nei comuni della Bassa Isola dove operano stabilimenti chimici. «La decisione di costruire questo tratto in trincea e di superare l'autostrada con un viadotto crea dei grossi problemi per le aziende e per la popolazione sia a livello di sicurezza che ambientale - ha osservato Zonca -. Il viadotto sfiora l'azienda Bayer, creando problemi non indifferenti per gli altri stabilimenti coinvolti dal tracciato della Pedemontana. I tecnici hanno abbandonato il progetto iniziale di costruire questo tracciato in galleria, puntando sulla trincea e il viadotto per superare l'autostrada. Scelta per noi non accettabile». Sulla stessa linea gli altri sindaci e amministratori, in particolare Angelo Bonetti, primo cittadino di Brembate che evidenzia il tratto in trincea nella frazione di Grignano, tra l'altro contestato dalla popolazione che ha sottoscritto una petizione. «Una scelta tecnica che spacca in due la frazione, danneggia l'agricoltura, i boschi e sicuramente i fumi di scarico di migliaia di mezzi farà ammalare la nostra gente». «I tecnici della Pedemontana prima di tirare le righe dovrebbero leggere il territorio - ha osservato il presidente di Ecolombardia 4 Sergio Testa, interpretando un po' il pensiero delle aziende chimiche della zona -, quindi informarsi e confrontandosi con le persone che vivono il territorio». Fabio Corgiat Mecio di Confindustria si è detto preoccupato e ha aggiunto: «Pedemontana, un'importante struttura viaria invocata dalle imprese del Nord non deve diventare un boomerang contro queste grandi aziende creando loro dei grossi problemi». L'onorevole Giacomo Stucchi ha chiesto agli enti locali e ai responsabili delle aziende di produrre un documento che evidenzi le criticità del tracciato per poi consegnarlo alla Provincia. D'accordo su questa iniziativa, recepita subito dall'assessore Lanzani, amministratori pubblici e privati. «Ci metteremo subito al lavoro - ha detto il sindaco Zonca - coinvolgendo amministratori, responsabili delle aziende e tecnici. Riteniamo positivo che la Provincia recepisca le problematiche del territorio per evidenziarle alla direzione della Pedemontana e al ministero delle Infrastrutture, affinché siano effettuati degli interventi migliorativi sia a livello di sicurezza che ambientale».

lunedì 24 agosto 2009

ECO DI BERGAMO - 24/08/09 - PEDEMENTONA E POLO CHIMICO. "INTERFERENZE" OGGI AI RAGGI X

Filago. Stamattina alle 11 nella sala consiliare del municipio di Filago si terrà un incontro sulle problematiche legate alla costruzione dell'autostrada Pedemontana. In particolare si discuterà delle interferenze con il polo chimico di Filago. Al vertice parteciperà l'onorevole leghista Giacomo Stucchi. All'incontro - organizzato dal sindaco di Filago Massimo Zonca con i colleghi degli altri paesi interessati dal tracciato, vale a dire Osio Sotto, Brembate, Capriate San Gervasio e Bottanuco - parteciperanno i direttori delle aziende Bayer, Far-Farcoll, Ecolombardia, Bozzetto spa, Dsm Italia e Confindustria Bergamo. L'incontro è stato richiesto per meglio illustrare le preoccupazioni locali rispetto alla realizzazione dell'infrastruttura, ma in uno spirito di fattiva collaborazione rispetto alla sua collocazione, con particolare attenzione agli aspetti della sicurezza. «Per un confronto costruttivo sarà importante la presenza delle realtà produttive e dei rappresentanti degli enti locali - osserva il sindaco Zonca - affinché vi sia una chiara e trasparente presentazione delle problematiche da affrontare e da risolvere e realizzare una struttura viaria che risponda alle esigenze del territorio e della gente che vi risiede».

domenica 23 agosto 2009

ECO DI BERGAMO - 23/08/09 - PETTINI ALLA LEGA. SUI CONTRATTI BENE DECENTRARE

Esempio: «La sanità in Lombardia è gestita a livello regionale e allora perché non cominciare a fare qualche sperimentazione sulla contrattazione decentrata in questo settore?». La proposta arriva dal segretario della Cisl Lombardia, Gigi Petteni, alla Bèrghem Fest di ieri sera, dove il tema in discussione era «Come superare la crisi economica», dibattito moderato dal giornalista de «L'Eco di Bergamo» Pierluigi Saurgnani. E Petteni, che da cislino sostiene e punta a rilanciare la contrattazione aziendale e territoriale, tende una mano al Carroccio: «Se la Lega e il ministro Roberto Calderoli sono interessati a portare avanti qualche sperimentazione sulla contrattazione decentrata, io non trovo che ci sia nulla di cui scandalizzarsi», spiega. Del resto già nel settore della Sanità lombarda i premi di risultato si contrattano sul territorio e in questo modo i lavoratori si portano a casa 1.000 euro in più all'anno, «e io dico: perché non aumentare le materie su cui contrattare a livello decentrato?».Petteni invoca una sorta di fisco di vantaggio, detassando la contrattazione sui salari a livello territoriale: «La contrattazione la fanno i sindacati con le associazioni imprenditoriali, ma il "pubblico" può intervenire con gli strumenti che gli competono», precisa il segretario regionale della Cisl. Una proposta che potrebbe rappresentare una boccata d'ossigeno per rimettere in moto l'economia, secondo Petteni, perché «per far ripartire i consumi bisogna pure che la gente abbia i soldi da spendere».E proprio sullo «stato» della crisi si è fatto il punto della situazione con il deputato leghista Giacomo Stucchi che si è detto convinto che «il punto più basso della crisi si è toccato ad aprile di quest'anno» e in Bergamasca le difficoltà economiche sono state avvertite maggiormente perché «il nostro territorio ha una vocazione manifatturiera, settore che è stato fortemente colpito dalla crisi». Possibili soluzioni sul lungo periodo, secondo Stucchi, sono «il turismo, in particolare nelle valli Brembana e Seriana, ma anche opere come la Brebemi, che può offrire posti di lavoro». Quanti? A fare una stima è stato il vicepresidente della Provincia Giuliano Capetti: «Circa 4.000 persone fra lavoratori diretti e indotto» dal 22 luglio 2009, data di inizio dei lavori, come del resto è stato comunicato dalla società stessa. Non bisogna però guardare soltanto alla Brebemi, ma anche alle opere ad essa connesse, all'alta capacità ferroviaria e a tutti quei cantieri che si vanno aprendo sul nostro territorio, secondo Capetti. Una speranza anche per quei 5.700 lavoratori che nel 2009 - si stima - perderanno il posto in Bergamasca, fra il settore dell'industria e dei servizi, mentre in Lombardia, come ha ricordato Petteni, ci sono state giornate in cui fino a 200 mila lavoratori rimanevano a casa. E per far ripartire l'economia sono state fra l'altro decisive le questioni degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro, così come anche il rifinanziamento della cassa in deroga: «Indirizzi che sono partiti anche dalla nostra provincia, grazie all'interessamento di più soggetti», hanno riconosciuto i tre all'unisono.

sabato 22 agosto 2009

BERGAMONEWS -22/08/09 - CONTRATTI E STIPENDI "LOCALI". PETTINI: IO CI STO

Gigi Petteni è rimasto per pochi secondi in silenzio quando il giornalista gli ha chiesto se Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, potrà mai essere d’accordo con lui sull’applicazione di contratti di lavoro di carattere locale e, in parallelo, di una detassazione di tipo territoriale (proposta di Calderoli fatta propria da Petteni) per i lavoratori e le aziende. “Io quando mi sveglio la mattina non penso a Bonanni ma ai lavoratori” è stata la risposta del segretario regionale della Cisl al giornalista de L’Eco di Bergamo Pierluigi Saurgnani, che alla Bèrghem fest di Alzano moderava l’incontro sulla crisi economica, al quale hanno partecipato anche il deputato della Lega Giacomo Stucchi e l’assessore provinciale alla Viabilità e ai Trasporti Giuliano Capetti (negli ultimi cinque anni assessore al Lavoro). Il Petteni federalista è partito dal concetto di gabbie salariali, rilanciato nelle ultime settimane da Bossi e corretto in corsa da Calderoli che in più interviste ha invece parlato di “detassazione di tipo locale per favorire i lavoratori”. “Ci sono i moralisti che si scandalizzano di certe proposte – secondo Petteni -. Ma come? Già oggi un sindaco o un presidente di Regione hanno la possibilità di stabilire quanto dobbiamo pagare, più o meno, di addizionale Irpef, e noi non possiamo ragionare di stipendi a livello locale? Se questo tema viene affrontato in modo serio, e non per propaganda politica, io ci sto. Così come ritengo giusta la proposta di Calderoli sulle tasse. Per gli stipendi è necessario mantenere un quadro a livello nazionale per avere un salario garantito di settore in settore. Poi, a livello locale, bisogna decidere il da farsi, anche in base al costo della vita. Del resto la produttività si realizza sul territorio, le eccellenze come quella sanitaria si realizzano sul territorio lombardo e per combattere la crisi bisogna anche favorire i consumi sul territorio, far girare moneta. Ripartiamo da sperimentazioni locali”. Da un lato la detassazione, dall’altro il salario localizzato o locale: questi i due punti fermi del segretario regionale della Cisl alla festa della Lega, al termine di una serata in cui tutti i relatori hanno ricordato l’importanza degli accordi territoriali tra Governo, Regioni e Province sugli ammortizzatori sociali, “sperimentati per la prima volta a Bergamo a partire dal 2005”. “Fu un embrione della cosìddetta cassa in deroga, che oggi è diventata quasi una cassa regolare” ha sottolineato Capetti. “Un’esperienza che va assolutamente mantenuta – ha aggiunto Stucchi -. Tant’è che l’anno scorso siamo andati in pressing sul ministro Sacconi affinchè lasciasse ancora la possibilità di fare accordi tra governo e province”.

mercoledì 19 agosto 2009

IL GIORNO - 19/08/09 - LA POLITICA DIVENTA UN TOUR ESTIVO. PD, BOSSI, LOCATELLI, BRUNI LE STAR

BERGAMO —Big della politica nazionale in passerella, nei prossimi giorni, in Bergamasca. Complici le tradizionali feste di partito, che a livello locale costituiscono l’appuntamento con la ripresa delle attività dopo la pausa per le vacanze, in provincia sono attesi, nel giro di poco più di una settimana, il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, i tre principali contendenti per la segreteria del Partito democratico, ovvero Dario Franceschini, Pierluigi Bersani e Ignazio Marino, e, per quanto riguarda la sinistra radicale (sia pure nel più circoscritto ambito orobico), il segretario provinciale di Rifondazione comunista, Ezio Locatelli, e l’ex sindaco di Bergamo, Roberto Bruni. Con il consueto contorno di salamelle, fette d’anguria e vino buono, insomma, la politica tenta di riavvicinarsi ai cittadini, in quest’ultimo frangente d’agosto, puntando su nomi di richiamo. Il Carroccio propone quindi da domani fino al 30 agosto la Berghem Fest, la più antica del territorio, arrivata al giro di boa dei vent’anni, all’ombra dei padiglioni allestiti, come al solito, ad Alzano Lombardo: si parlerà, tra l’altro, di “Come superare la crisi economica” (sabato 22, alle 21) con il deputato bergamasco Giacomo Stucchi, il segretario regionale della Cisl, Gigi Petteni, e il vicepresidente della Provincia, Giuliano Capetti; “Dove va la Provincia di Bergamo” (mercoledì 26 alla stessa ora), con un’intervista al presidente, Ettore Pirovano ed “Expo 2015 e infrastrutture: quali opportunità per Bergamo e la Lombardia” (venerdì 28 agosto) con il viceministro Roberto Castelli. Ma l’appuntamento più atteso è quello di sabato 29, con il comizio del leader Umberto Bossi anche se, tra le iniziative degne di nota, merita la segnalazione il confronto, fissato per martedì 25, tra l’eurodeputato dell’Udc Magdi Allam e il suo omologo lumbard, Mario Borghezio, su “Islam, Europa sotto assedio”. Sarà invece il dibattito precongressuale a tenere banco nella festa provinciale del Partito democratico che, quest’anno, ha scelto come cuore del ritrovo l’area feste di via Pastrengo, a Seriate. Qui, dal 26 agosto al 6 settembre, transiteranno, come accennato, i tre candidati alla carica di segretario nazionale: Dario Franceschini interverrà per primo, il 28 agosto, alle 21; poi sarà la volta di Ignazio Marino, il 3 settembre, e di Pierluigi Bersani, il 6 settembre alle 19.30. Per quanto riguarda, invece, la sinistra radicale, la “Festa in Rosso di Liberazione” è già in corso nell’area adiacente gli impianti sportivi di Torre Boldone dal 14 agosto. Domenica 23, ultima giornata, alle 21 il segretario provinciale del Prc, Ezio Locatelli, l’ex sindaco di Bergamo, Roberto Bruni, e Francesco Cornolti, candidato presidente della Provincia alle amministrative del 6-7 giugno scorso, si confronteranno sul tema: “Quale opposizione e quale alternativa ai governi locali di destra”.

BERGAMONEWS - 19/08/09 - STUCCHI: CI ATTACCA LA CHIEDSA DEI PALAZZI, NON QUELLA DELLA GENTE

La Lega sotto attacco da parte della Chiesa? Non sembra particolarmente preoccupato il deputato Giacomo Stucchi. Non dà particolare importanza, il parlamentare bergamasco, agli editoriali al vetriolo di Famiglia cristiana e di Avvenire, che in due giorni hanno criticato il decreto Maroni sulla sicurezza, soprattutto sul versante dei matrimoni degli immigrati, e le uscite del senatur su dialetto e dintorni. "Proprio ieri sera ero a cena con un monsignore bergamasco e parlavamo anche di questo" commenta. "Il punto è che ci sono personalità, quelle più vicine a certi palazzi, anche del mondo cattolico, che non sono in contatto diretto con la realtà, con la vita quotidiana, perciò la gente di quei palazzi fatica a capire le proposte e le battaglie della Lega, che sono invece le proposte e le battaglie della gente comune".Giacomo Stucchi cita il vescovo di Bergamo, Francesco Beschi come esempio di uomo di palazzo che scende sul campo: "Lui non è lontano dalle esigenze della gente, è una persona che capisce le problematiche della vita di turtti i giorni. Invece altri vivono sulle carte, sono più filosofi, e non si rendono conto che quello che la Lega afferma, magari con toni un po' forti, per creare dibattito e far discutere, è frutto delle sensibilità della gente comune. Noi portiamo queste sensibilità all'attenzione di tutti, urlando forse, ma perché queste tematiche vengano affrontate e non taciute". Si parla di stranieri, soprattutto, ma si parla di scuola, di insegnanti, di localismi e dialetti, temi risollevati dal Umberto Bossi alla festa di Ponte di Legno: "Bossi è stato attaccato perché non proprio conforme nello stile a un uomo di governo qual è? Ricordo che è anche il capo di un movimento e quando va alla festa del partito si comporta e parla da leader di partito. A Palazzo Chigi invece si comporta da ministro".Insomma, nessun dissidio vero tra le gerarchie ecclesiastiche e la Lega, sostiene Giacomo Stucchi, al massimo qualche incomprensione che non coinvolge la "base" della Chiesa a suo parere più in sintonia col popolo. Anche quello del Carroccio.

sabato 15 agosto 2009

IL GIORNO - 15/08/09 - LA PISCINA SEQUESTRATA TORNA AGILE, RESTANO VIETATI GLI SCIVOLI

GRUMELLO DEL MONTE —Contrordine: si può tornare in piscina. Si può fare il bagno, prendere il sole ma guai a utilizzare gli scivoli su cui resta il “blocco”. Ieri mattina, infatti, i carabinieri della locale stazione hanno tolto i sigilli. Al loro arrivo davanti all’Acquaclub c’erano una decina di dipendenti: la notizia, nel frattempo, aveva cominciato a circolare in mattinata. Il divieto resta in vigore per i tre scivoli, uno piccolo e due grandi. Nel giro di pochi giorni, da martedì scorso, per la precisione, la piscina di Grumello del Monte è passata da un estremo all’altro. Dalla chiusura imposta dal giudice, perchè ritenuta troppo rumorosa, con tanto di sigilli apposti dai carabinieri. Alla protesta dei 50 dpendenti della società Acquaclub (che gestisce la struttura che è del Comune) che temevano di perdere il posto di lavoro. Al loro disappunto si è unito anche quello dei genitori e dei cittadini del paese. Ma come se non bastasse, sul sequestro, avvenuto in un periodo di maggior affluenza, nel pieno boom estivo, a ridosso di Ferragosto, sono intervenuti anche un deputato della Lega Nord, Giacomo Stucchi, e un collega di partito, il consigliere regionale Daniele Belotti. I due esponenti del Carroccio hanno presentato un esposto al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, chiedendo un’ispezione al tribunale di Bergamo. E ieri, nuovo colpo di scena: la piscina, o meglio la struttura di Grumello del Monte, è stata dissequestrata. L’attività della piscina riprende con il Ferragosto, e per l’occasione si terrà anche una festa che era già stata programmata prima che scattassero i sigili, festa che ora ha un simbolo diverso. Ora si attende la contromossa del residente che ha presentato la denuncia che ha fatto intervenire il giudice.

ECO DI BERGAMO - 15/08/09 - GRUMELLO, LA PISCINA RIAPRE. MA RIMANE SENZA GLI SCIVOLI

GRUMELLO DEL MONTE. Le piscine Aquaclub di Grumello del Monte sono state parzialmente dissequestrate nella tarda mattina di ieri e riaprono al pubblico da oggi. Il dissequestro dell'impianto sportivo di via Padre Belotti - tutto, ad esclusione degli scivoli - è stato effettuato dai carabinieri della stazione locale verso mezzogiorno, a distanza di tre giorni dal sequestro cautelativo per «eccessiva rumorosità», che era stato eseguito martedì sera in attuazione della disposizione del giudice dell'udienza preliminare.La notizia del dissequestro ha iniziato a circolare in modo non ufficiale nelle prime ore della mattinata di ieri, ma ha avuto conferma solamente poco prima di mezzogiorno quando i carabinieri, su disposizione del giudice per le indagini preliminari, hanno tolto i sigilli alla struttura. I 50 dipendenti che in questi giorni hanno dato vita a una protesta, proseguita fino all'altra sera, si sono subito organizzati: hanno disposto alcuni striscioni colorati per segnalare la notizia alla popolazione e ai clienti del centro: «Da domani (oggi, ndr) si riapre - annuncia uno degli striscioni -. Grande festa di Ferragosto». Nelle ultime ore della manifestazione di protesta sono state raccolte 500 firme di clienti, dipendenti e sostenitori delle piscine di Grumello.La vicenda si inserisce all'interno della diatriba sollevata da Lorenzo Rivellini, 65enne la cui casa dista pochi metri dalle piscine: un centro di proprietà del Comune ma in gestione della società Aquaclub Srl. Rivellini ha presentato ricorso al Tribunale di Bergamo nell'agosto 2008 per le «eccessive molestie acustiche» provenienti dagli scivoli di Aquaclub. Dopo gli accertamenti del consulente tecnico d'ufficio del Tribunale, a maggio, è stata emessa l'ordinanza del giudice: gli scivoli e la vasca esterni dovevano essere adeguati con pannelli fonoassorbenti. Aquaclub Srl ha fatto installare alcuni pannelli antirumore verdi sugli scivoli. Ma questo non è bastato a placare il malcontento del vicino di casa. Rivellini, il primo agosto scorso, si è incatenato alla fontana del municipio per segnalare il «mancato adeguamento all'ordinanza del giudice. I rumori ci sono ancora». Appresa la notizia del sequestro, martedì sera, il 65enne si è detto molto dispiaciuto perché «i dipendenti non hanno più lavoro, non volevo questo». «Ma ho diritto di stare tranquillo a casa mia», ha poi aggiunto il giorno successivo Rivellini.Al momento del dissequestro erano presenti - oltre ai militari dell'Arma - la titolare di Aquaclub Srl, Federica Locatelli, 26enne del paese, e il sindaco leghista Nicoletta Noris. La giovane imprenditrice ha così commentato: «Si prende atto con soddisfazione dell'avvenuta parziale revoca del sequestro, ricondotto al solo settore scivoli, il solo peraltro a essere interessato alla controversia in atto. Anche se resta molto grave il danno dell'immotivata estensione all'intero complesso natatorio». «Si confida ora che il Tribunale del riesame vorrà disporre il totale dissequestro dell'impianto - prosegue la Locatelli - in coerenza del resto con il provvedimento con cui lo scorso mese di luglio il gip aveva rigettato in toto la richiesta di sequestro preventivo». Ieri non è stato possibile rintracciare Lorenzo Rivellini per un commento sul dissequestro parziale del centro.La questione, giovedì, è approdata sul tavolo del ministro della Giustizia, Angelino Alfano. Il deputato Giacomo Stucchi, e il consigliere regionale Daniele Belotti (entrambi leghisti) hanno presentato al ministro Alfano una richiesta d'ispezione in Tribunale del provvedimento di sequestro dell'impianto sportivo.

venerdì 14 agosto 2009

ECO DI BERGAMO - 14/08/09 - PISCINA "SIGILLATA", IL CASO FINISCE SUL TAVOLO DI ALFANO.

GRUMELLO DEL MONTE. A distanza di più di 48 ore dal sequestro delle piscine Aquaclub di Grumello del Monte, avvenuto martedì sera per «eccessiva rumorosità», il caso della chiusura forzata dell'impianto continua a far discutere. La questione è addirittura approdata sul tavolo del ministro della Giustizia Angelino Alfano, grazie a un esposto del deputato del Carroccio Giacomo Stucchi e del consigliere regionale Daniele Belotti: i due politici bergamaschi del Carroccio vogliono vederci chiaro su quanto accaduto e nella prima mattinata di ieri hanno inviato all'onorevole Alfano a verificare, con un'ispezione, la correttezza della procedura adottata dal giudice riguardo al sequestro cautelativo dell'impianto comunale e in gestione dell'Aquaclub srl. Nel frattempo, anche ieri, non si è placata la protesta dei 50 dipendenti delle piscine grumellesi che hanno manifestato davanti alla struttura sportiva di via Padre Belotti per riavere al più presto il proprio lavoro. Numerosi i partecipanti alla manifestazione, che si è tenuta sia in mattinata che in serata davanti all'Aquaclub. La protesta è stata sostenuta dai clienti e dai residenti del paese che hanno aderito alla raccolta di firme: per il momento sono 200 le sottoscrizioni raccolte. Ingente il danno in termini economici stimato dalla titolare Federica Locatelli: «Se entro Ferragosto non riapriremo, in questi giorni di chiusura forzata abbiamo calcolato un danno di 50 mila euro». Senza contare appunto il danno ai lavoratori, molti dei quali, come dichiarato nei giorni scorsi, vivono e studiano con lo stipendio percepito nella struttura. È notizia di ieri mattina, inoltre, il rifiuto da parte del pm Anna Ponsero della proposta presentata dal legale dell'Aquaclub srl, l'avvocato Roberto Bruni, di riaprire almeno parzialmente l'impianto prima di Ferragosto. Di fatto la piscina rimarrà chiusa per i prossimi giorni e per il momento non si conosce la data della riapertura. Nel frattempo è scattato l'iter presentato da Aquaclub per il ricorso al Tribunale di Bergamo nei confronti della disposizione del gup Alberto Viti per il sequestro cautelativo della struttura sportiva. Una disposizione messa in atto dai carabinieri della stazione di Grumello del Monte martedì, verso le 19, in seguito al ricorso al Tribunale presentato nell'agosto 2008 da Lorenzo Rivellini, il 65enne la cui abitazione dista pochi metri dalle piscine. Secondo Rivellini, rappresentato legalmente dall'avvocato Giovanni Valtulini, i clienti che utilizzano la vasca esterna e lo scivolo del parco acquatico sono «troppo rumorosi». L'ordinanza del giudice si è fatta attendere un anno e alla fine ha stabilito, dopo gli accertamenti svolti dal consulente tecnico d'ufficio del Tribunale (Ctu), che l'impianto esterno doveva essere adeguato con dei pannelli fonoassorbenti. E così è stato. Aquaclub srl ha subito fatto installare alcuni pannelli antirumore di color verde sugli scivoli. Ma questo non è bastato a metter a tacere il malcontento di Rivellini che, sabato primo agosto, si è incatenato alla fontana del municipio locale. Il senso della plateale protesta era questo: sensibilizzare la popolazione e gli amministratori pubblici sul «mancato adeguamento della vasca esterna e degli scivoli da parte di Aquaclub all'ordinanza del giudice».l'espostoLa questione, nelle ultime ore, ha assunto connotati politici. «A distanza di un anno dalla presentazione del ricorso - recita l'esposto del consigliere regionale Belotti e dell'onorevole Stucchi al ministro della Giustizia - non sussistevano motivi d'urgenza per applicare un sequestro cautelativo proprio nel periodo di massima affluenza, tenuto conto dell'impegno dimostrato dai gestori che, nei mesi scorsi, hanno provveduto all'installazione di pannelli fonoassorbenti». L'ispezione richiesta è mirata a «verificare la correttezza della procedura adottata dal gup riguardo al sequestro cautelativo dell'impianto». L'eco della vicenda si fa sentire anche nella politica locale. Il neosindaco leghista di Grumello, Nicoletta Noris, si è detta dispiaciuta per il sequestro, prendendo atto che «l'adeguamento della piscina all'ordinanza c'è stato. Risulta incomprensibile questo sequestro a cavallo di Ferragosto. Cioè in un momento clou, dove l'affluenza è massima soprattutto da parte di famiglie che, con la crisi economica, non si possono permettere di pagare delle ferie al mare o in montagna». Infine Natale Carra, consigliere della lista di minoranza «Grumello Democratica» ha presentato un'interpellanza al primo cittadino (sarà discussa in uno dei prossimi Consigli comunali). «La protesta dei lavoratori è legittima - riferisce Carra - ma i gestori non si sono adeguati completamente all'ordinanza del giudice».

giovedì 13 agosto 2009

BERGAMONEWS - 13/08/09 - SIGILLI ALLA PISCINA, LA LEGA CHIEDE UN'ISPEZIONE MINISTERIALE

Il deputato Giacomo Stucchi e il consigliere regionale Daniele Belotti hanno presentato un'interrogazione al ministro della Giustizia in merito al sequestro della piscina di Grumello del Monte, sequestro avvenuto lunedì 11 agosto dal Gup di Bergamo, provvedimento disposto dopo il ricorso presentato nell’agosto 2008 da un residente nei pressi dell’impianto acquatico per “eccesso di rumorosità”, quando nella piscina erano presenti ben 700 persone. Venerdì mattina i sigilli sono stati tolti alkl'impianto, ma lasciati relativamente agli scivoli. I due politici leghisti, sottolineno che la società che gestisce la struttura di proprietà del Comune di Grumello del Monte negli ultimi mesi ha provveduto all’installazione di pannelli fonoassorbenti, e che il ricorso all’autorità giudiziaria, nonché le proteste al Comune, sono sempre stati inoltrati da un solo residente nonostante nelle adiacenze della piscina abitino decine di famiglie. Dal momento poi che il provvedimento, che arriva un anno dopo la presentazione dell’esposto, viene disposto nella settimana di Ferragosto, ovvero in un periodo di altissima affluenza all’impianto con grave danno economico alla società, il rischio di licenziamento per gli addetti impiegati e un disagio per le centinaia di utenti in questo periodo di caldo torrido e che non sussistevano motivi d’urgenza per applicare un sequestro cautelativo proprio nel periodo di massima affluenza dell’impianto, Stucchi e Belotti sollecitano il ministro della Giustizia a verificare, con un’ispezione, la correttezza della procedura adottata dal Gup riguardo al sequestro cautelativo dell’impianto acquatico Aquaclub di Grumello del Monte anche i termini temporali della decisione assunta.

mercoledì 12 agosto 2009

ECO DI BERGAMO - 12/08/09 - STUCCHI: QUALCOSA MIGLIORA. SANGA: NO, COSI' NON VA

La politica si schiera a fianco delle piccole e medie imprese delle partite Iva. «Mi fa piacere che ora tutti si siano accorti delle partite Iva, delle piccole e medie imprese - osserva Giacomo Stucchi, deputato della Lega -: un mondo importantissimo per il nostro territorio, gente che lavora con passione e che merita di essere ascoltata e aiutata, soprattutto davanti ad una crisi come quella attuale». Sull'azione del Carroccio si abbattono però subito le critiche di Savino Pezzotta, leader storico della Cisl e deputato dell'Unione di centro: «La Lega, oltre a volere dividere in due l'Italia, è molto brava a prendersi meriti che non ha. Non è assolutamente vero, per esempio, che ha sostituito i sindacati per tutelare i lavoratori: il partito è una cosa, lo scegliere chi meglio ti tutela sul posto di lavoro è un'altra, i dati degli iscritti al sindacato parlano da soli. È necessaria, però, una maggiore coesione fra i sindacati. Così come è fondamentale contrastare l'azione della Lega che lentamente ma progressivamente sta minando l'unità del nostro Paese. Un Paese frammentato e diviso non sarà in grado di far parte di quel nuovo mondo che emergerà dopo la crisi. Solo un'Italia fortemente coesa può uscire dalla crisi, anche più forte di prima». «Il Popolo della libertà - osserva invece Gregorio Fontana, deputato del Pdl - ha le proprie radici ed è vincente al Nord, in regioni quali Piemonte, Lombardia e Veneto dove le Pmi sono l'asse portante dell'economia. Il Pdl però, diversamente dalla Lega, porta in un contesto nazionale le istanze delle partite Iva. E meno male che è così: non è la visione protezionista ad essere vincente per le Pmi, ma quella nazionale prima ed internazionale poi». Fontana chiama subito in causa il ministro Giulio Tremonti, ritenuto l'asse vincente nell'azione pro Pmi del governo: «Tremonti è l'emblema della politica concreta del nostro governo. A lui si devono, solo per citare alcuni esempi, la moratoria sul credito, la detassazione degli utili investiti, l'Iva di cassa sino a 200 mila euro molto utile per le piccole imprese: e Tremonti non mi pare che sia della Lega». Una stoccata elegante alla quale Stucchi risponde: «Tremonti sarà anche di Forza Italia, ma mette in pratica le cose portate avanti da noi. Quello che non va è che la pressione fiscale è ancora alta. Soprattutto al Nord, in quella parte del Paese dove l'evasione fiscale è al 16%, meno della Svizzera e del Nord Europa. In alcune zone del Mezzogiorno, invece, si arriva a punte di evasori che superano l'80%. E anche gli studi di settore vanno migliorati (lo dice sbuffando, visto che a Stucchi è arrivato per il settimo anno consecutivo l'accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate, ndr). Su questo tema siamo impegnati a far sì che dall'anno prossimo i parametri di riferimento siano comunicati un paio di mesi prima rispetto ad oggi: è già un passo avanti, tenendo conto che ci saranno correttivi applicati sulla base dei diversi settori di lavorazione, zone territoriali e fattori economici».Ai rappresentanti della maggioranza rispondono gli esponenti del Partito democratico. «A settembre - dichiara Giovanni Sanga - molte Pmi rischiano di chiudere per mancanza di finanziamenti da parte delle banche. Pochi giorni fa ho incontrato un gruppo di imprenditori di società sane che hanno già realizzato lavori in diversi Comuni della Bergamasca, ma che a distanza di quasi un anno non riescono a riscuotere quanto gli spetta proprio a causa delle norme introdotte dall'attuale governo. È questo l'attaccamento alle Pmi da parte della Lega, di Berlusconi e Tremonti?». «Avevamo chiesto - aggiunge il deputato del Pd - di rivedere la normativa sugli studi di settore in un periodo di crisi come questa che sta mettendo in ginocchio le nostre piccole e medie imprese. È stata introdotta una revisione che non ha inciso. Noi eravamo dell'idea che in una fase drammatica come quella attuale si dovesse arrivare alla sospensione degli accertamenti automatici derivanti dagli studi». «L'altro aspetto - continua Sanga - riguarda ancora le opere pubbliche. Ci sono cantieri che sono in attesa di essere aperti, gare che sono state bandite ma che, a causa di problemi burocratici, sono ferme. Ma questo sarebbe ossigeno per le imprese e l'economia, garanzia di posti per i lavoratori. L'ultima questione è relativa alle banche: sono intervenuti il governatore Draghi e il presidente Consob Cardia, mentre Tremonti fa proclami. Il risultato è che l'erogazione del credito alle imprese è sempre difficile. È opportuno allora mettere qualche vincolo agli istituti di credito, affinché possano essere spinti ad erogare più fondi alle nostre imprese».Antonio Misiani sottolinea «la necessità che le banche (grande la loro responsabilità nella crisi) non facciano mancare i finanziamenti. Bisogna poi estendere gli ammortizzatori sociali anche ai lavoratoti autonomi». «Quelli della Lega - chiosa Misiani - mi devono spiegare come si conciliano i loro proclami a favore delle Pmi con una pressione fiscale che nel 2009 tocca il suo punto massimo dal 1997 e con studi di settore che stanno strangolando molte imprese. La Lega deve spiegare perché il governo stia dando miliardi di euro alle stesse banche che negano alle piccole imprese i finanziamenti: Pmi sane e che hanno tenuto in piedi la nostra economia e hanno creato ricchezza sul territorio. Il centrosinistra, invece, deve recuperare il ritardo culturale nel capire l'importanza economica ed il valore sociale del mondo delle piccole e medie imprese. Il congresso del Pd può essere un appuntamento importante per un cambio di passo in tal senso: una forza riformista deve saper parlare e rappresentare non solo il lavoro dipendente, ma anche quello autonomo».«Bergamo sta soffrendo molto la crisi - interviene Giorgio Jannone, deputato del Pdl - proprio perché ha un apparato produttivo costituito in larga parte da piccole e medie imprese. L'attenzione va posta ora al sistema del credito, perché c'è stata ed è in corso una stretta creditizia molto dannosa. A settembre tutti quanti dobbiamo concentrarci per stimolare le banche ad aiutare le Pmi: se la situazione prosegue così, c'è infatti il rischio molto serio che una parte del nostro sistema produttivo scompaia. Recentemente abbiamo approvato provvedimenti che obbligano le banche a concedere credito quando ci sono le condizioni». «Calderoli - fa notare Stucchi - ha fatto molta pulizia nella selva di leggi inutili. A settembre riprenderanno gli incontri con i rappresentanti delle varie categorie interessati al disegno di legge firmato dal ministro. Tramite i Tremonti bond è stato evitato il collasso del sistema. Non abbiamo nazionalizzato le banche e aver istituito presso le prefetture una sorta di osservatorio del credito significa controllare l'operato degli istituti di credito chiamati a sostenere le Pmi. In questo momento dobbiamo lasciare da parte le ideologie e dare una mano concreta al nostro territorio».

venerdì 7 agosto 2009

ECO DI BERGAMO - 07/08/09 - "BANDIERE NERE, GIUDIZI PER MIGLIORARE"

Valle Seriana. Nuovo round nella polemica sulle bandiere nere. I giudizi negativi di Legambiente sul progetto del comprensorio sciistico in Valle Seriana e Valle di Scalve non sono andati giù agli esponenti della Lega Nord che hanno agito su due fronti: da una parte l'interrogazione ai ministri del Turismo e dell'Ambiente firmata dagli onorevoli Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio, Ettore Pirovano e Pierguido Vanalli; dall'altra la mozione del consigliere regionale Giosuè Frosio.Relativamente alla mozione del consigliere regionale Frosio, interviene il coordinatore provinciale di Legambiente Paolo Locatelli: «Con la bandiera nera data per il progetto di comprensorio sciistico, non siamo noi a penalizzare un territorio ma sono i suoi amministratori. Sono loro che scelgono di praticare politiche turistiche auto-penalizzanti e che vanno nella direzione opposta ad un turismo di qualità e che possa essere veramente sostenibile anche dal punto di vista economico oltre che occupazionale ed ambientale. Perché non pensano al turismo sostenibile come soluzione veramente alternativa e non solo di contorno e di facciata?».Legambiente sottolinea che la sua attività non si limita ad evidenziare le situazioni critiche, ma anche a valorizzare quanto di positivo viene fatto per l'ambiente: «Si stanno diffondendo nella nostra provincia buone pratiche che faremo di tutto per far conoscere e per diffondere in modo che la gente ne fruisca: sto pensando all'esperimento avviato a Ornica con la cooperativa "Le donne di montagna", all'ecomuseo della Valtaleggio, al progetto Seb1 (www.seb1.it) del lago d'Iseo, al percorso di ecolabel avviato in Valle Imagna. Insomma - continua Locatelli - altri hanno capito che si deve investire seriamente su un turismo che rispetti l'ambiente, le tradizioni, i luoghi, la cultura, i prodotti tipici e che è possibile in questo modo creare occupazione e indotto. Non diciamo solo no. Diciamo anche un sì convinto ad un turismo diverso e per certi versi innovativo e sicuramente non distruttivo».Anche il responsabile della carovana delle Alpi di Legambiente, Damiano Di Simine, replica all'interrogazione dei parlamentari leghisti: «Da decenni Legambiente, con le proprie campagne, dalla Goletta Verde alla Carovana delle Alpi, esprime giudizi, sia positivi che negativi; non lo fa per malevolenza ma per sollecitare la discussione su scelte importanti per il territorio, ovviamente in modo coerente con le proprie finalità di protezione ambientale e con la propria idea di sviluppo e promozione economica e sociale. In 24 anni di campagne le querele hanno prodotto una condanna a nostro carico. Segno che le opinioni che esprimiamo possono essere talvolta discutibili ma, evidentemente, non propaghiamo falsità».

giovedì 6 agosto 2009

BERGAMONEWS - 06/08/09 - COMPRENSORIO SCIISTICO, È GUERRA APERTA CARROCCIO-LEGAMBIENTE

Non conosce sosta la polemica sul progetto del comprensorio sciistico della Valle Seriana. All'interpellanza presentata dai deputati leghisti Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio, Ettore Pirovano e Pierguido Vanalli, risponde con un intervento Damiano Di Simine, responsabile della Carovana delle Alpi di Legambiente. Onorevoli Deputati, dalla stampa locale ho appreso del deposito di una Vostra interrogazione parlamentare tesa a suggerire ai Ministri dell'Ambiente e del Turismo l'opportunità di istituire 'opportuni strumenti di controllo' delle valutazioni 'discrezionali' di associazioni ambientaliste (nello specifico, di Legambiente) che rischierebbero di penalizzare 'ingiustamente' alcuni territori danneggiandone l'attrattività turistica. La richiesta ci pare francamente insolita, in quanto la libertà di opinione ed espressione è ben regolata nel nostro Ordinamento, che si preoccupa giustamente di tutelare sia le opinioni di chi liberamente le esprime, sia il diritto di ciascuno, persona fisica o giuridica, si senta ingiustamente danneggiato da affermazioni false o denigratorie. Da decenni Legambiente, con le proprie campagne, dalla Goletta Verde alla Carovana delle Alpi, esprime giudizi, sia positivi che negativi; non lo fa per malvolenza ma per sollecitare la discussione su scelte importanti per il territorio, ovviamente in modo coerente con le proprie finalità di protezione ambientale e con la propria idea di sviluppo e promozione economica e sociale. Ci sembra importante che le scelte che hanno a che fare con il futuro di un territorio e di una comunità siano oggetto di discussione allargata e non si limitino a 'piovere' sulla testa dei cittadini. Sovente siamo stati al centro di polemiche, talvolta chi si è sentito danneggiato ci ha minacciato di rivolgersi alla magistratura, quasi mai ciò è realmente avvenuto e in nessun caso, in 24 anni di campagne, le querele hanno prodotto una condanna a nostro carico. Segno che le opinioni che esprimiamo possono talvolta essere discutibili ma, evidentemente, non propaghiamo falsità. Riterrei sinceramente un po' sovietica l'idea di istituire una sorta di 'commissione centrale di controllo' delle opinioni espresse dalle associazioni ambientaliste, ravvisandovi anche qualche contrasto con i principi fondamentali della Costituzione Italiana. Il fatto che, come da voi affermato, tutti gli amministratori non condividano il punto di vista di Legambiente, non stento a crederlo. Ma è proprio questo il problema che poniamo noi, con la bandiera nera apposta al progetto di super-comprensorio sciistico della Valseriana: di fronte ad un contesto economico e sociale, quello delle Prealpi Orobie, che certo non può essere considerato 'edificante' dal punto di vista della qualificazione turistica, soprattutto a causa di scelte chiaramente sbagliate commesse da diverse generazioni di amministratori locali, è ancora possibile correggere la rotta oppure bisogna perseverare con le medesime ricette di 'sviluppo' fatte di impianti da sci, seconde case, pesanti manomissioni dei preziosi scenari d'alta quota che fanno del massiccio della Presolana uno dei più preziosi scrigni di biodiversità dell'intero arco alpino? Le montagne orobiche sono già costellate di impianti sciistici falliti, di cui nessuno si è fatto carico di provvedere alla rimozione, e detengono il record assoluto di seconde case costruite in tutto l'arco alpino italiano. E' possibile esprimere un dissenso rispetto alla ripetizione di questi errori del recente passato, che si suppone siano frutto di scelte unanimi di altri amministratori locali, ed indicare altri modelli e modalità di sviluppo economico che puntino sulla ricettività alberghiera e sull'impresa turistica anziché sulla speculazione immobiliare? E' possibile pensare che l'economia di una valle alpina possa puntare su una diversificazione di attività di impresa, che valorizzi l'iniziativa individuale, ostacolando la fuga di giovani e professionisti che continuano ad abbandonare la valle per assenza di sbocchi professionali adeguati alla propria specializzazione? O vogliamo continuare a pensare che il futuro della valle debba continuare ad essere legato allo sviluppo del mattone e che i giovani, se non vogliono fare i muratori o i maestri di sci, allora è meglio che vadano a far fortuna da un'altra parte? Noi la pensiamo diversamente, sappiamo di non essere i soli, e vorremmo continuare ad essere liberi di esprimere un diverso punto di vista, convinti anche noi, proprio come gli amministratori della Val Seriana, che questa nostra valutazione guardi esclusivamente all'interesse della popolazione locale.
Cordiali saluti,
Damiano Di Simine
responsabile Carovana delle Alpi,
Legambiente

martedì 4 agosto 2009

ECO DI BERGAMO - 04/08/09 - L'UNITA' DI'TALIA E LA FREDDEZZA DELLA LEGA

Caro direttore, la posizione della Lega - che si dichiara apertamente contraria a celebrare con enfasi il Centocinquantenario dell'Unità d'Italia, nel 2011 - merita un approfondimento, prima d'essere valutata. L'intervista, peraltro esplicita, all'onorevole Giacomo Stucchi - che L'Eco pubblica nell'ambito di una pagina ottimamente riuscita sul numero di domenica - lascia aperta, secondo me, un'importante problematica. Tanta freddezza, in dichiarata polemica col Sud, deriva dalla convinzione che tanto laggiù - piagnoni come sono - non cambieranno mai e continueranno a chiedere assistenzialismo (sicché c'è poco da festeggiare) oppure che la valorizzazione delle realtà locali debba prevalere sul sentimento nazionale (ma esiste davvero?) da Trapani a Belluno? Stucchi dà l'impressione di non formalizzarsi troppo, ma il primo argomento possiede una sua validità, mentre alimentare il secondo è molto pericoloso. D'accordo che accusare la Lega di voler disgregare il Paese è improprio e ingiusto, visto che «noi del Nord tiriamo da sempre la carretta»: quindi «se non ci fosse il Nord che lavora sarebbe peggio per tutti». Ma piano col discorso che la gente sarebbe attaccata al luogo in cui vive, al punto che «verso chi viene da fuori occorre rispetto, ma l'identità comunitaria va protetta». Questo vecchio cavallo di battaglia della Lega, ad uso elettorale, denota un atteggiamento non interessato all'ovvia crescita culturale di chi vuol imparare dagli altri, perché tanto nel proprio triangolino ci sta quanto serve. Inoltre si finisce inevitabilmente per dar linfa continua ai campanilismi. A forza di non prendere sul serio quest'indisponibilità sostanziale nei confronti del forestiero, dimenticando che i contributi esterni, anche caratteriali, non fanno mai male, la deriva dell'incomprensione reciproca s'avvicina sempre di più. Sul tema dell'Unità, per dichiarare da che parte sto, ho apprezzato molto l'impalcatura della pagina, con la grande foto «Bergamo - Città dei Mille» a campeggiare in apertura. Mi piacque molto l'iniziativa del sindaco Bruni di installare quel cartello in sostituzione del «Berghem» della precedente amministrazione. E sto apprezzando, ora, che i leghisti vincitori delle elezioni non stiano insistendo per un nuovo avvicendamento. Che i Mille erano per metà bergamaschi «e sono morti, quasi tutti, per fare l'Unità d'Italia», come dice nella sua intervista lo storico Campi, mi sembra autentico motivo d'orgoglio, più che sottolineare un senso d'appartenenza al proprio territorio che talvolta s'esprime volgarmente quando non in modo becero.

ECO DI BERGAMO - 04/08/09 - IL MEDIOEVO FINISCE SOTTO I RIFLETTORI

Approfittando anche del comodo bus-navetta da Ranzanico, un fiume di spettatori ha raggiunto Bianzano per assistere alla rievocazione storica «Alla corte dei Suardo», che ha tenuto banco nel piccolo borgo per tutto il weekend. Conclusasi con il corteo nuziale e la donazione del castello agli sposi Bernarda Visconti, alias Veronica Manella, e Giovanni Suardo, al secolo Luca Caglioni, entrambi di Bianzano, la kermesse aveva preso il via giovedì alla presenza, tra gli altri, dell'onorevole Giacomo Stucchi, dell'assessore provinciale ad Attività produttive e turismo Giorgio Bonassoli, e del consigliere provinciale Alberto Finazzi, sindaco di Trescore. Quest'anno dame e cavalieri, sbandieratori e arcieri, falconieri e maestri d'arme, cavalieri e musici, giullari e trampolieri, fachiri e poeti cortesi, danze medievali, trampolieri, mangiafuoco e tanti altri personaggi, erano sotto gli occhi anche delle telecamere di Sat 2000. La rievocazione, affiancata ad eventi quali il Palio di Asti e della Quintana o gli scacchi viventi di Marostica, è stata infatti selezionata da Pupi Avati tra le venti manifestazioni storiche più prestigiose d'Italia, e sarà «ritratta» in un documentario che verrà trasmesso su Sat 2000 nei primi mesi del 2010. In regia Fredo Valla, che si è occupato, con il regista Giorgio Diritti, della sceneggiatura del film «Il vento fa il suo giro», vincitore della Rosa Camuna 2006 al Bergamo Film Meeting. Applausi anche per il raduno «CornamuseInCorte» e per il Palio dei rioni, vinto dai gialli. Gran pienone naturalmente sabato sera, con quadri viventi, varie esibizioni di gruppi ospiti.«Oltre alla presenza della troupe per le riprese televisive - commenta Marilena Vitali, sindaco e presidente dell'Associazione Pro Bianzano che organizza la manifestazione -, molte sono le novità di quest'anno: quasi tutti i gruppi di spettacolo presenti, nonché liutai e musicisti di "CornamuseInCorte", sono nuovi rispetto agli anni passati. E novità si trovano anche tra i quadri viventi, per esempio il conio delle monete, la produzione del pane, la lavorazione dell'orzo dalla tostatura alla produzione del caffè e il maniscalco che ferra i cavalli a caldo. Anche in cucina, grazie alla collaborazione del gruppo cuochi e volontari di Riva di Solto, quest'anno ci siamo distinti per maggior organizzazione e qualità». Chiusura alla grande domenica, con il grande corteo in stile medievale e il contorno di esibizioni, tra gli altri, della Junior Band di Casazza e del fachiro Thomas Blackthorne, dalla Gran Bretagna.

lunedì 3 agosto 2009

ECO DI BERGAMO - 03/08/09 - LA LEGA BACCHETTA GLI AMBIENTALISTI

La Lega Nord prende posizione contro Legambiente e lo fa con un’interrogazione a firma di quattro parlamentari. Gli onorevoli bergamaschi Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio, Ettore Pirovano e Pierguido Vanalli hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Ambiente e al ministro del Turismo “sull’opportunità di provvedere all’istituzione di specifici strumenti di controllo, al fine di evitare che alcuni territori vengano ingiustamente penalizzati da valutazioni discrezionali da parte delle associazioni ambientaliste, o che altri siano sopravvalutati, spostando l’ago della bilancia dell’economia del territorio rispettivamente verso il basso o verso l’alto, soprattutto in virtù della grave crisi economico-occupazionale che ha colpito pesantemente la provincia di Bergamo, e che potrebbe trovare sollievo proprio tramite la valorizzazione turistica di zone come il comparto dell’alta Valle Seriana e della Valle di Scalve”. Il riferimento è al comprensorio sciistico contro la cui realizzazione l’associazione ambientalista ha espresso forti riserve. Queste le premesse dell’interrogazione del Carroccio: “ Legambiente ha bocciato alcune zone montane della Bergamasca che comprendono le Comunità montane di Clusone e Vilminore e i Comuni di Valbondione, Colere e Gromo, assegando loro la “bandiera nera” per il proseguimento di un modello di sviluppo turistico montano che, a partire dall’unificazione del comprensorio sciistico della Presolana, vuole riprodurre gli errori di un turismo aggressivo e speculativo. Legambiente sostiene anche che il comprensorio sciistico di Lizzola-Colere-Gromo costituisce una minaccia incombente per il Parco delle Orobie e per la zona speciale di conservazione”. Seconodo i quattro parlamentari leghisti, inoltre, “la posizione di Legambiente non viene assolutamente condivisa dagli ammnistratori dell’alta Valle Seriana e della Valle di Scalve che hanno agito nell’interesse e per il bene della popolazione”.

domenica 2 agosto 2009

ECO DI BERGAMO - 02/08/09 - ACCUSARCI E' INGIUSTO, NOI DEL NORD TIRIAMO DA SEMPRE LA CARRETTA

Onorevole Stucchi, è vero che la Lega è un po' fredda sulle celebrazioni previste per l'Unità d'Italia?«Esatto. Fredda è l'aggettivo giusto. La nostra vera tradizione è quella del Lombardo-Veneto che ha lasciato qualcosa di ben più duraturo nella nostra identità rispetto ai pochi anni dall'Unità d'Italia». Giacomo Stucchi deputato leghista bergamasco della prima ora, allarga le braccia e conferma: «Non siamo entusiasti. Speriamo solo che non sprechino troppi soldi, ma facciano pure».Allora, onorevole qual è l'identità dell'Italia?«Preferisco parlare dell'identità dell'Europa, che è quella dei popoli e non degli Stati nazionali. Richiamare sempre il sentimento nazionale è antistorico. Il futuro va in un'altra direzione, cioè quella della valorizzazione delle realtà locali». E con il principio di solidarietà nazionale come la mettiamo?«Diciamo che prima vale all'interno delle piccole comunità locali e poi sale alle istanze superiori. La gente è attaccata al luogo in cui vive. Verso chi viene da fuori occorre rispetto, ma l'identità comunitaria va protetta».Non le sembra egoismo territoriale?«No. È solo orgoglio della propria identità. Nessun egoismo. Chi produce, chi fatica vuole prioritariamente i benefici per sé. Non è egoismo. Nessuno impedisce poi di aiutare gli altri. Ma gli altri devono accettare di farsi aiutare e non pretendere tutto e comunque».Parla del Sud?«Parlo in generale. Nelle nostre valli c'erano zone depresse, dove contavano le stesse leggi del Meridione. Eppure i bergamaschi, con laboriosità e ostinazione, si sono occupati del proprio riscatto, hanno creato non solo un tessuto economico forte, ma hanno anche saputo generare coesione sociale, solidarietà nazionale e internazionale. Imprese importanti, gente forte, gente determinata, gente soprattutto laboriosa, che non s'è mai seduta, ma ha cercato di inventare qualcosa di meglio per sé e la propria comunità. Qui nessuno ha mai regalato niente e nessuno ha mai aspettato la manna dal cielo, seduto e tranquillo. Come invece accade sempre al Sud».Dove sbaglia il Sud?«Si lamenta sempre, recrimina per questioni economiche, pretende più soldi».Ma bisogna proprio dividere l'Italia?«No, le rivendicazioni identitarie e culturali legittime vanno fatte all'interno della cornice dello Stato. Ma non si possono pretendere sempre risorse che non ci sono nel territorio».Cioè, lei dice che il Sud ruba risorse?«In Italia si sottrae ossigeno alla Padania produttiva per mandarlo al Sud. L'assistenzialismo ha portato via risorse ai settori produttivi del Nord e questo ha provocato danni al Nord e anche al Sud».Berlusconi ha sbagliato a dare i quattro miliardi al Meridione?«No, perché ha fatto un'operazione diversa da tutti i precedenti governi. Non ha concesso soldi a fondo perduto, per pagare stipendi o per creare posti di lavoro improduttivi. Li ha destinati alle opere, tramite il Cipe, li ha legati alla programmazione di investimenti seri. Se il Sud lo capisce, può cominciare anche il suo riscatto. Berlusconi è stato bravissimo ad opporsi a Lombardo e al suo partito piagnone».Non si rischia di riproporre, comunque, la vecchia Cassa del Mezzogiorno?«Assolutamente no. L'ente che controllerà come i soldi vengono spesi sarà fortemente padano e pragmatico. Ci saranno controlli severi».Il futuro è sempre quello dell'Italia federale?«Certamente. Io sono iscritto alla Lega da 22 anni. Ho scritto un libro sul federalismo nel 1995. Il federalismo è la nostra storia, lì ci sono le nostre radici. Il federalismo permette la coesistenza di più popoli in un Paese che sarà sicuramente migliore. Ma va rispettata la volontà dei singoli e delle comunità dove si lavora e si produce di più».Nel dibattito che s'è sviluppato fra gli intellettuali in vista dei 150 anni dall'Unità, voi venite accusati di essere una forza disgregante. Come risponde?«Che accusare il Nord e la Lega di voler disgregare il Paese, dopo che per anni noi abbiamo tirato la carretta, è improprio. E aggiungo ingiusto, soprattutto in un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo. Se non ci fosse il Nord che lavora, sarebbe peggio per tutti».

sabato 1 agosto 2009

ECO DI BERGAMO - 01/08/09 - "UN PASSO IMPORTANTE"

È positiva la strategia dei dazi antidumping adottata dalla Ue sui prodotti siderurgici provenienti dalla Cina. I parlamentari bergamaschi della Lega Nord esprimono in questi termini la loro soddisfazione evidenziando come, questa scelta, contribuisca a tutelare le produzioni italiane.«Il Comitato tecnico del Consiglio Ue alzerà le sue barriere contro il dumping dell'industria siderurgica cinese e introdurrà un balzello fino al 39,2%. Queste sono le misure protettive per i mercati comunitari, al fine di prevenire forme di concorrenza sleale a danno dei produttori europei e nazionali, ciò grazie anche a un ordine del giorno della Lega Nord che ha impegnato il governo in tal senso» hanno commentato i parlamentari della Lega Nord Giacomo Stucchi, Pierguido Vanalli, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio, Marco Reguzzoni e Andrea Gibelli. «Siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto: si tratta di un passo importante a sostegno della produzione del gruppo Tenaris di Dalmine, di tutto il comparto siderurgico e potrà essere esteso anche ad altri settori produttivi».I parlamentari della Lega Nord avevano denunciato con il loro ordine del giorno che «importanti settori del sistema produttivo sono fortemente minacciati dalla sleale concorrenza proveniente dai Paesi del sud est asiatico, dove i metodi di produzione sono difficilmente controllabili dall'Unione europea».