lunedì 12 ottobre 2009

ECO DI BERGAMO - 13/10/09 - FRATTINI, PRESIDIO PERMANENTE. "GARANTIRE IL LAVORO A TUTTI"

Non far cadere nell'oblio la situazione dei lavoratori della Frattini, stimolando politica, istituzioni e territorio affinché si possa giungere al più presto ad individuare una soluzione concreta e «completa» per l'emergenza occupazionale seguita all'apertura del concordato preventivo per la società metalmeccanica di Seriate. È con questo spirito che nella prima mattinata di ieri, è iniziato il preannunciato presidio dei lavoratori della Frattini. L'iniziativa ha subito incontrato i primi attestati di solidarietà, con la visita dei primi parlamentari, esponenti politici e delle istituzioni. A partire dai deputati Savino Pezzotta (Udc) e Antonio Misiani (Pd), oltre che il segretario provinciale di Rifondazione Comunista Ezio Locatelli, i quali hanno voluto incontrare i lavoratori della società garantendo, in prima persona, il loro impegno per trovare soluzioni concreti all'emergenza.Ma al presidio è intervenuta anche il sindaco di Seriate, Silvana Saita: una presenza costante, la sua, a testimonianza della vicinanza che la prima cittadina di Seriate ha sempre riservato alla vicenda Frattini. Saita non solo ha partecipato al mini corteo che ha portato la protesta dei lavoratori dalla sede della fabbrica fino al rondò del contro commerciale Iper alle Valli, ma si è fermata al presidio fino al primo pomeriggio offrendo, come gesto di solidarietà da parte della comunità, un frugale pasto (acqua e panini imbottiti Ndr).«Speriamo che il vento che soffia quest'oggi sia foriero di buone notizie per risolvere la delicata situazione che qui si è venuta a creare - ha detto il sindaco Saita -: oggi si muove anche la politica. Nei giorni scorsi ho incontrato i deputati della Lega Nord Giacomo Stucchi e Nunziante Consiglio i quali si sono impegnati a portare eventuali novità nel corso di questa settimana. Al lavoro ci sarebbero anche la Provincia e l'assessore Enrico Zucchi con l'apposito tavolo territoriale, mentre in Regione Lombardia per la Frattini ci sarebbe in campo l'unità di crisi: occorre, però, ci siano i primi risultati». Dal canto suo, il sindaco Saita ha confermato l'impegno per monitorare la situazione anche con i sindaci dei paesi coinvolti dalla crisi Frattini: «Mi hanno consegnato l'elenco dei 37 assunti dalla Mall Herlan per il ramo metal container (oggi Frattinitech Ndr): abbiamo così il quadro "territoriale" di chi, invece, non ha ancora una occupazione e, di conseguenza, con i 10-12 Comuni interessati potremo cominciare a definire strategie operative».Per la cronaca, ieri mattina al presidio si sono presentati anche i lavoratori assunti da Mall Herlan: una giornata di sciopero come un gesto di solidarietà molto apprezzato dai loro ex colleghi.«Il presidio è un gesto importante per non far cadere l'attenzione sulla situazione occupazione dei circa 150 lavoratori ancora in carico alla Frattini in concordato - sottolineano i segretari provinciali di Fim e Fiom, Ferdinando Uliano e Mirco Rota -. Il presidio permanente serve per sollecitare le istituzioni, a partire dalla Provincia, ad individuare una soluzione concreta al ramo "conto terzi" di Frattini per il quale non si è registrato alcun interessamento. Ma serve anche per monitorare e controllare che non ci siano iniziative che puntino ad impoverire strutturalmente l'azienda oggi ferma, e per sollecitare sul problema degli anticipi della cassa integrazione che non è stata ancora autorizzata». Per questo nelle scorse settimane erano stati avviati contatti anche con il sistema bancario per verificare la possibilità di creare un'apposita rete di assistenza per i lavoratori più in difficoltà.E al presidio Frattini ha tenuto banco ancora l'ipotesi che il ministro della Semplificazione del programma Roberto Calderoli (Lega Nord) ha avanzato venerdì per la riorganizzazione di TenarisDalmine. «Se esistono opportunità occupazionali queste non devono essere riservate ad una sola situazione, ma essere messe a disposizione del territorio - ha ribadito Rota -: a Dalmine siamo in presenza di un'azienda importante, strutturata e forte che non può e non deve perdere posti di lavoro. Le opportunità occupazionali, però, se ci sono, devono essere messe in circolo per le emergenze territoriali esistenti: come la Frattini ma anche come la Donora di Cortenuova i cui lavoratori dopo 4 anni dalla chiusura non hanno ancora un'occupazione».

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