giovedì 30 luglio 2009

DNEWS - 30/07/09 - PENALIZZATI DA LEGAMBIENTE, INTERVENGA SUBITO BRAMBILLA

I deputati della Lega Stucchi, Consiglio, Pirovano e Vanalli interrogano il ministro del Turismo Brambilla, sulla “discrezionalità” della bandiera nera affibbiata ad alcune zone montane da Legambiente. Si tratta di aree che comprendono le Comunità montane di Clusone e Vilminore e i Comuni di Valbondione, Colere e Gromo, “macchiate”, secondo gli ambientalisti a causa del “proseguimento di un modello di sviluppo turistico montano che, a partire dall’unificazione del comprensorio sciistico della Presolana, vuole riprodurre gli errori di un turismo aggressivo e speculativo”. “La posizione di Legambiente – scrivono i 4 onorevoli – non viene assolutamente condivisa dagli amministratori dell’alta Valle Seriana e della Valle di Scalve, che giustificano le loro scelte nell’interesse della popolazione “. I leghisti chiedono perciò a Brambilla “se non ritenga opportuno provvedere alla istituzione di specifici strumenti di controllo, al fine di evitare che alcuni territori vengano ingiustamente penalizzati”.

mercoledì 29 luglio 2009

BERGAMO NEWS - 29/07/09 - LA PROVINCIA E' CONCIATA MALE. E PIROVANO E' QUI A LAVORARE"

Cristian Invernizzi e Giacomo Stucchi al contrattacco. Il segretario provinciale della Lega non ci sta a vedere il fuoco incrociato sul presidente della Provincia Ettore Pirovano, dopo la polemica esplosa nel pomeriggio di lunedì 27 luglio, quando il presidente della Camera Gianfranco Fini ha pizzicato l’onorevole Nunziante Consiglio che votava al posto dello stesso Pirovano, che a sua volta era a Bergamo. “Solo polemiche su polemiche, tutte pretestuose – rilancia Invernizzi -. Parlano di due incarichi e di voto fantasma alla Camera, ma non vogliono guardare in faccia la realtà. La realtà è quella di una Provincia conciata male, con un presidente che è costretto a farsi carico di tutta l’eredità negativa lasciata dai precedenti amministratori: l’ultima ciliegina sulla torta sono i quattro milioni di investimenti buttati in provincia di Benevento per la centrale a biomasse. Questi sono i temi veri. E vi garantisco che il presidente della Provincia Ettore Pirovano è tutti i giorni in Via Tasso a mettere la testa su queste cose e a cercare di trovare soluzioni, per tutti i bergamaschi. Gli altri pensino pure a far polemica”.Ma è Giacomo Stucchi a chiedere di non fare troppe polemiche, rilanciando a sua volta: "Posso assicurare che chi si è scandalizzato per il voto di Nunziante Consiglio alla Camera ha più volte fatto la stessa cosa. Più parlamentari bergamaschi "hanno suonato il piano" ...Quanto al doppio incarico di Pirovano ci si ricordi delle decine di lettere che Bettoni scrivefva ai parlamentari per chiedere sostegno. Pirovano non dovrà farlo, andrà di persona a chiedere di mettere al centro dell'attenzione la Provincia di Bergamo. E questo è il vantaggio che avrà da parlamentare".A scandalizzarsi, tra i parlamentari bergamaschi, erano stati soprattutto Antonio Misiani e Sergio Piffari. Sulla stessa linea del segretario provinciale Silvia Lanzani, assessore provinciale alle Grandi Opere, unica donna nella Giunta Pirovano: “Solo un pretesto del centrosinistra per attaccare Pirovano. Se uno lavora su entrambi i fronti non capisco perché debba lasciare e poi, scusate, scagli la prima pietra chi è senza peccato. Le persone si valutano per quel che fanno sul territorio e la penserei così anche se al centro della polemica ci fosse un presidente della Provincia di centrosinistra. Il lavoro che uno fa si giudica dai risultati che ottiene. Non facciamo polemiche in anticipo”.Secco il commento di Pierguido Vanalli, deputato e sindaco di Pontida: "Sono partiti dal voto alla Camera per ritirare fuori la storia del doppio incarico. I due incarichi ce li ho anche io, è possibile farlo e la legge lo consente. C’è una sola indennità e non due. Se un politico riesce a fare sia uno sia l’altro non vedo perché non dovrebbe. Tutto il resto non mi interessa”.Mentre per Fausto Carrara, assessore provinciale a Politiche montane, giovanili e Protezione civile, "il fatto che il presidente sia anche parlamentare dà innegabilmente due opportunità: la Provincia non spende una sola lira per il presidente e il fatto di essere a Roma gli permette di essere abbondantemente sul pezzo per contributi e sostegno all'ente".

BERGAMO SERA - 29/07/09 - ALLONTANATA PER AVER ALLATTATO LA BIMBA: STUCCHI PRESENTA UN'INTERROGAZIONE IN PARLAMENTO

Il caso della donna bergamasca, a cui il direttore di un albergo di Madonna di Campiglio (Trento) ha chiesto di «nascondersi» mentre nutriva la sua bambina al seno, arriva in parlamento. Il deputato leghista Giacomo Stucchi ha presentato questo pomeriggio un’interrogazione scritta al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al ministro del Turismo Brembilla. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, la signora, una cardiologa di Bergamo in vacanza con il marito e le figlie , sarebbe stata costretta ad allontanarsi dalla sala ristorante per continuare ad allattare la figlia di 5 mesi. Il direttore del “family hotel” a 4 stelle ha giustificato la sua richiesta, adducendo lamentele da parte dei clienti. E dire che la donna era solita allattare la figlia in camera prima di scendere al ristorante e, in due occasioni soltanto,” mentre era già seduta al tavolo, è capitato che dovesse allattare la bimba – scrive Stucchi - un gesto naturale come quello dell’allattamento compiuto, tra l’altro, con rispetto e discrezione non dovrebbe al giorno d’oggi creare turbamenti e riprovazioni”. In un mondo popolato da sederi e seni in bella vista a profusione, c’è ancora qualcuno che si scandalizza per una madre che allatta al seno. Chi è padre vi può dire che non c’è cosa più poetica e “pulita” al mondo che vedere la propria sposa dar da mangiare a una bimba. La vicenda poteva tutt’al più strappare un sorriso benevolo. Invece, qualche puritano in vena d’idiozie, ha visto scandali anche dove non ci sono. Per questo ecco la richiesta del parlamentare bergamasco a Berlusconi e alla Brembilla: “Qualora fosse verificata la versione raccontata dai giornali, quali provvedimenti intendano intraprendere, per evitare che tali spiacevoli fatti si ripetano”.Stucchi però, ci permettiamo di suggerirglielo, ha dimenticato di chiedere una cosa. Forse la più importante: che il direttore dell’albergo chieda umilmente scusa alla signora e a sua figlia.

DNEWS - 29/07/09 - MAMMA CACCIATA, CASO IN PARLAMENTO

Il fatto Lettera al Corriere: bergamasca allontanata dalla sala da pranzo di un albergo perché stava allattando. Il deputato della Lega Nord ha scritto una lettera al Ministro del Turismo Brambilla per verificare il cas della cardiologa.
Una bimba di pochi mesi piange nel passeggino mentre la famiglia, seduta al tavolo del ristorante di un hotel 4 stelle “fami -ly ”,sta cenando. La madre prende in braccio la figlia, e per calmarla comincia ad allattarla. Risultato: viene allontanata dalla sala da pranzo dal direttore dell'albergo, «Se vuole allattare, può farlo altrove», le avrebbe detto. È questa la spiacevole vicenda capitata a una giovane madre, Roberta Rossini, una cardiologa di 35 anni residente a Bergamo con il marito e due figlie di 2 anni e mezzo e di 5 mesi, che aveva scelto Madonna di Campiglio per una breve vacanza. La donna ha deciso di raccontare l'episodio al Corriere della Sera, con una lettera: «Premetto – scrive - che non sono un'esibizionista né una femminista spinta. Anzi. Tengo al rispetto e alla sensibilità degli altri. Dunque, ero solita allattare la piccola Bianca in camera, prima di scendere al ristorante. In due occasioni soltanto, mentre eravamo già seduti al tavolo, è capitato che la bimba si mettesse a piangere. Allora, l'ho presa in braccio e, con discrezione, l'ho allattata per pochi minuti al seno; si è addormentata, l'ho rimessa nella carrozzina». Ma il direttore dell'hotel ha chiesto comunque alla donna di allontanarsi, pare in seguito ad alcune rimostranze di clienti presenti in sala che sarebbero stati infastiditi da quell'atteggiamento. Sul caso è intervenuto ieri anche l'onorevole leghista Giacomo Stucchi, con un'interrogazione parlamentare al ministro del Turismo Brambilla in cui si chiede di accertare i fatti e di intraprendere provvedimenti “per evitare che tali spiacevoli fatti si ripetano”, sottolineando che “un gesto naturale come quello dell'allattamento, compiuto tra l'altro con rispetto e discrezione, non dovrebbe al giorno d'oggi arrecare turbamenti e riprovazioni”.

ECO DI BERGAMO - 29/07/09 - INTERROGAZIONE DI STUCCHI "EVITARE CHE SI RIPETA"

Le reazioni Condanne unanimi, anche in Parlamento: «Episodio sintomo di ritardo culturale»
Non sono mancate reazioni anche delle forze politiche, alla notizia della cardiologa di Bergamo invitata a non allattare nella sala ristorante di un hotel di Madonna di Campiglio. Tutti i commenti, sia della maggioranza sia dell'opposizione, sono concordi nel condannare l'accaduto. Il parlamentare bergamasco Giacomo Stucchi (Lega Nord) ha anche presentato un'interrogazione a risposta scritta al presidente del Consiglio e al ministro del Turismo. Dopo aver riepilogato la vicenda, Stucchi sottolinea che «un gesto naturale come quello dell'allattamento, compiuto tra l'altro con rispetto e discrezione, non dovrebbe al giorno d'oggi creare turbamenti e riprovazioni». Il deputato leghista chiede quali provvedimenti intendano intraprendere i destinatari dell'interrogazione «per evitare che tali spiacevoli fatti si ripetano». Sempre nella maggioranza, secondo Barbara Saltamartini, deputato e responsabile delle Pari opportunità del Pdl, l'episodio «conferma il ritardo innanzitutto culturale con cui il nostro Paese vive e affronta il concetto di maternità. Siamo ormai arrivati a un paradosso inaccettabile. Il corpo delle donne viene mostrato e strumentalizzato per ogni dove, senza scandalo. Viceversa, un gesto naturale come l'allattamento è ritenuto disdicevole se compiuto in pubblico. In questo senso appoggio pienamente la provocatoria iniziativa dell'associazione Salvamamme, che ha annunciato blitz a sorpresa negli hotel italiani per rivendicare il "diritto alla poppata"». Prosegue la Saltamartini: «In Italia siamo ancora molto indietro in fatto di strutture "family-friendly". Invece dobbiamo porci seriamente il problema, sia per quanto riguarda gli alberghi che i luoghi di lavoro. Occorrono spazi dedicati alle madri, per metterle in condizione di poter scegliere serenamente dove e come prendersi cura del proprio figlio durante l'allattamento». Dall'opposizione Alessia Mosca, deputata del Pd, giudica la notizia «sconcertante»: «Questa non è una rivendicazione femminista, ma la constatazione che stiamo facendo passi indietro nella cultura condivisa del ruolo della donna, come mamma e come lavoratrice. Siamo un Paese in cui sempre più spesso vengono previsti servizi ad hoc per gli altri animali domestici, ma si pongono limiti alle mamme. Questi sono i frutti avvelenati di una politica che si muove sulle questioni dello stato sociale come una scheggia impazzita, lasciando le famiglie sole nella gestione della maternità e affidando al welfare familiare (i nonni su tutti) compiti che dovrebbero competere allo Stato. Perché nessuno nel governo prende posizione sulla questione, magari con un gesto simbolico prevedendo servizi specifici e spazi ad hoc nei luoghi pubblici per le mamme con bambini piccoli?».

L'ESPRESSO - 29/07/09 - ALLATTA A TAVOLA, LA ALLONTANANO

TRENTO. Il caso è scoppiato a livello nazionale: una madre che stava allattando al seno la figlia di 5 mesi è stata «allontanata» dalla sala da pranzo dal direttore di un albergo (un family hotel 4 stelle) a Madonna di Campiglio. Poteva finire tutto lì e invece la mamma bistrattata, una cardiologa di Bergamo, si è messa davanti al computer e ha scritto al Corriere della Sera, raccontando quanto accaduto. La sollevazione contro l'«insensibilità» dell'albergatore è stata generale, con prese di posizione da destra a sinistra. Ma lui, il direttore della struttura, è rimasto sulle sue posizioni: «Altri clienti si erano lamentati, non potevo non intervenire».«A scanso di equivoci, accanto ai cartelli "Vietato Fumare" e "Animali domestici ammessi", sarebbe opportuno segnalare "Qui, i bambini allattati al seno non possono mangiare"». Sono le ultime, sarcastiche, righe della lettera che la dottoressa di Bergamo ha inviato al Corriere, raccontando la disavventura accadutale a Madonna di Campiglio dove alloggiava insieme al marito e alle due figlie. «Mio marito ed io - ha spiegato la dottoressa - viaggiando spesso per lavoro con le bimbe al seguito ci siamo resi conto che l'accoglienza negli alberghi standard non è molto favorevole ai più piccini. Anche per questo motivo abbiamo selezionato un family hotel, a 4 stelle. Scelta azzeccata. L'albergo di Campiglio si è rivelato all'altezza delle aspettative. Poi, è accaduto quell'episodio, davvero sgradevole». «Premetto - ha continuato la signora - che tengo al rispetto e alla sensibilità degli altri. Dunque, ero solita allattare la piccola Bianca in camera. In due occasioni, mentre eravamo già a tavola, è capitato che la bimba si mettesse a piangere. Allora l'ho presa in braccio e, con discrezione, l'ho allattata per pochi minuti al seno; si è addormentata, l'ho rimessa nella carrozzina».La sera successiva succede quello che non ti aspetti: «Il maitre si è avvicinato e con un po' d'imbarazzo, mi ha comunicato che il direttore mi pregava di allattare altrove. Con la piccola al seno, davo fastidio a qualcuno. Siamo rimasti di stucco. Tra l'altro, dopo la prima volta, non c'erano state reazioni». Il marito ha chiesto spiegazioni, ma il direttore è rimasto sulle sue posizioni: «Qualche cliente si è lamentato».Dopo la pubblicazione della notizia sono piovute le prese di posizione. Alessia Mosca (Pd) ha definito «sconcertante» l'episodio, invitando il governo a prendere una direzione su questo terreno. Sulla stessa linea un'altra parlamentare del Pd, Dorina Bianchi. La solidarietà è stata trasversale, con interventi anche di rappresentanti della maggioranza come Barbara Saltamartini (Pdl) e Giacomo Stucchi (Lega) che ha presentato un'interrogazione parlamentare. Un «episodio grave e inammissibile» è stato infine il giudizio del sottosegretario al Welfare.Condanna per la vicenda, ma "salvando" l'albergo, è stata espressa dall'assessore al turismo Tiziano Mellarini: «Allattare un bimbo credo che sia la cosa più naturale che ci sia al mondo, in qualsiasi posto. D'altra parte all'interno di una struttura ricettiva ci sono sensibilità diverse, e il direttore è stato sollecitato da altri ospiti».Infine una voce fuori dal coro. E' quella del presidente dell'Associazione albergatore del Trentino Natale Rigotti: «Conosco tutti gli albergatori di Campiglio e sono esempi di ospitalità. Ho cercato di capire quale fosse l'albergo in questione, ma tutti negano. Non vorrei che fosse una bufala che nasconde dissapori tra albergo e cliente».

CORRIERE DELLA SERA - 29/07/09 - ALLONTANATA PERCHE' ALLATTA, IL CASO E' FINITO IN PARLAMENTO

Mai avrebbe immaginato Roberta Rossini, cardiologa bergamasca e mamma di due bimbe, di scatenare un dibattito così vivace, in seguito alla sua segnalazione al Corriere: l’allontanamento dalla sala da pranzo di un hotel (un family hotel) di Madonna di Campiglio, perché si era permessa di allattare al seno (con discrezione) la sua piccola di 5 mesi.Reazioni, interrogazioni parlamentari, interventi di istituzioni e lettori. La notizia, insomma, ha lasciato il segno. «Un episodio grave e inammissibile», dichiara Eugenia Roccella, sottosegretaria al Welfare.«Da tempo — aggiunge— il Ministero lavora per promuovere l’allattamento materno, in accordo con le raccomandazioni e gli indirizzi di agenzie internazionali come Unicef e Oms». Di più: una nota del Dipartimento di Sanità pubblica invita le autorità locali e gli assessorati a vigilare «affinché gli esercizi pubblici (alberghi, ristoranti, bar) non solo non impediscano ma incoraggino la mamma, collaborando in modo funzionale all’attuazione di tale fondamentale pratica». Dorina Bianchi, senatrice Pd, ricorda che «troppo spesso le donne che lavorano si trovano a gestire da sole la maternità. Tutto ciò che può semplificare la loro vita va guardato con interesse. Mi rammarica leggere che una donna è stata allontanata dal ristorante di un albergo perché allattava il suo bambino'. L’onorevole Giacomo Stucchi della Lega ha già interrogato il governo per sapere «quali provvedimenti si intendano intraprendere per evitare che tali spiacevoli fatti si ripetano».

CORRIERE FIORENTINO - 29/07/09 - ALLONTANATA PERCHE' ALLATTA, IL CASO E' FINITO IN PARLAMENTO

Mai avrebbe immaginato Roberta Rossini, cardiologa bergamasca e mamma di due bimbe, di scatenare un dibattito così vivace, in seguito alla sua segnalazione al Corriere: l’allontanamento dalla sala da pranzo di un hotel (un family hotel) di Madonna di Campiglio, perché si era permessa di allattare al seno (con discrezione) la sua piccola di 5 mesi.Reazioni, interrogazioni parlamentari, interventi di istituzioni e lettori. La notizia, insomma, ha lasciato il segno. «Un episodio grave e inammissibile», dichiara Eugenia Roccella, sottosegretaria al Welfare.«Da tempo — aggiunge— il Ministero lavora per promuovere l’allattamento materno, in accordo con le raccomandazioni e gli indirizzi di agenzie internazionali come Unicef e Oms». Di più: una nota del Dipartimento di Sanità pubblica invita le autorità locali e gli assessorati a vigilare «affinché gli esercizi pubblici (alberghi, ristoranti, bar) non solo non impediscano ma incoraggino la mamma, collaborando in modo funzionale all’attuazione di tale fondamentale pratica». Dorina Bianchi, senatrice Pd, ricorda che «troppo spesso le donne che lavorano si trovano a gestire da sole la maternità. Tutto ciò che può semplificare la loro vita va guardato con interesse. Mi rammarica leggere che una donna è stata allontanata dal ristorante di un albergo perché allattava il suo bambino'. L’onorevole Giacomo Stucchi della Lega ha già interrogato il governo per sapere «quali provvedimenti si intendano intraprendere per evitare che tali spiacevoli fatti si ripetano».

CORRIERE DI BOLOGNA - 29/07/09 - ALLONTANATA PERCHE' ALLATTA, IL CASO FINISCE IN PARLAMENTO

Mai avrebbe immaginato Roberta Rossini, cardiologa bergamasca e mamma di due bimbe, di scatenare un dibattito così vivace, in seguito alla sua segnalazione al Corriere: l’allontanamento dalla sala da pranzo di un hotel (un family hotel) di Madonna di Campiglio, perché si era permessa di allattare al seno (con discrezione) la sua piccola di 5 mesi.Reazioni, interrogazioni parlamentari, interventi di istituzioni e lettori. La notizia, insomma, ha lasciato il segno. «Un episodio grave e inammissibile», dichiara Eugenia Roccella, sottosegretaria al Welfare.«Da tempo — aggiunge— il Ministero lavora per promuovere l’allattamento materno, in accordo con le raccomandazioni e gli indirizzi di agenzie internazionali come Unicef e Oms». Di più: una nota del Dipartimento di Sanità pubblica invita le autorità locali e gli assessorati a vigilare «affinché gli esercizi pubblici (alberghi, ristoranti, bar) non solo non impediscano ma incoraggino la mamma, collaborando in modo funzionale all’attuazione di tale fondamentale pratica». Dorina Bianchi, senatrice Pd, ricorda che «troppo spesso le donne che lavorano si trovano a gestire da sole la maternità. Tutto ciò che può semplificare la loro vita va guardato con interesse. Mi rammarica leggere che una donna è stata allontanata dal ristorante di un albergo perché allattava il suo bambino'. L’onorevole Giacomo Stucchi della Lega ha già interrogato il governo per sapere «quali provvedimenti si intendano intraprendere per evitare che tali spiacevoli fatti si ripetano».

CORRIERE DEL MEZZOGIORNO - 29/07/09 - ALLONTANATA PERCHE' ALLATTA, IL CASO E' FINITO IN PARLAMENTO

Mai avrebbe immaginato Roberta Rossini, cardiologa bergamasca e mamma di due bimbe, di scatenare un dibattito così vivace, in seguito alla sua segnalazione al Corriere: l’allontanamento dalla sala da pranzo di un hotel (un family hotel) di Madonna di Campiglio, perché si era permessa di allattare al seno (con discrezione) la sua piccola di 5 mesi.Reazioni, interrogazioni parlamentari, interventi di istituzioni e lettori. La notizia, insomma, ha lasciato il segno. «Un episodio grave e inammissibile», dichiara Eugenia Roccella, sottosegretaria al Welfare.«Da tempo — aggiunge— il Ministero lavora per promuovere l’allattamento materno, in accordo con le raccomandazioni e gli indirizzi di agenzie internazionali come Unicef e Oms». Di più: una nota del Dipartimento di Sanità pubblica invita le autorità locali e gli assessorati a vigilare «affinché gli esercizi pubblici (alberghi, ristoranti, bar) non solo non impediscano ma incoraggino la mamma, collaborando in modo funzionale all’attuazione di tale fondamentale pratica». Dorina Bianchi, senatrice Pd, ricorda che «troppo spesso le donne che lavorano si trovano a gestire da sole la maternità. Tutto ciò che può semplificare la loro vita va guardato con interesse. Mi rammarica leggere che una donna è stata allontanata dal ristorante di un albergo perché allattava il suo bambino'. L’onorevole Giacomo Stucchi della Lega ha già interrogato il governo per sapere «quali provvedimenti si intendano intraprendere per evitare che tali spiacevoli fatti si ripetano».

CORRIERE DEL VENETO - 29/07/09 - ALLONTANATA PERCHE' ALLATTA, IL CASO E' FINITO IN PARLAMENTO

Mai avrebbe immaginato Roberta Rossini, cardiologa bergamasca e mamma di due bimbe, di scatenare un dibattito così vivace, in seguito alla sua segnalazione al Corriere: l’allontanamento dalla sala da pranzo di un hotel (un family hotel) di Madonna di Campiglio, perché si era permessa di allattare al seno (con discrezione) la sua piccola di 5 mesi.Reazioni, interrogazioni parlamentari, interventi di istituzioni e lettori. La notizia, insomma, ha lasciato il segno. «Un episodio grave e inammissibile», dichiara Eugenia Roccella, sottosegretaria al Welfare.«Da tempo — aggiunge— il Ministero lavora per promuovere l’allattamento materno, in accordo con le raccomandazioni e gli indirizzi di agenzie internazionali come Unicef e Oms». Di più: una nota del Dipartimento di Sanità pubblica invita le autorità locali e gli assessorati a vigilare «affinché gli esercizi pubblici (alberghi, ristoranti, bar) non solo non impediscano ma incoraggino la mamma, collaborando in modo funzionale all’attuazione di tale fondamentale pratica». Dorina Bianchi, senatrice Pd, ricorda che «troppo spesso le donne che lavorano si trovano a gestire da sole la maternità. Tutto ciò che può semplificare la loro vita va guardato con interesse. Mi rammarica leggere che una donna è stata allontanata dal ristorante di un albergo perché allattava il suo bambino'. L’onorevole Giacomo Stucchi della Lega ha già interrogato il governo per sapere «quali provvedimenti si intendano intraprendere per evitare che tali spiacevoli fatti si ripetano».

CORRIERE DEL TRENTINO - 29/07/09 - ALLATTAMENTO NEGATO, MONITO DEL MINISTERO

TRENTO — Il Ministero tira le orecchie al Trentino. Nell’occhio del ciclone il caso della turista bergamasca in vacanza a Campiglio cui è stato chiesto di allontanarsi dalla sala da pranzo di un albergo a quattro stelle dopo che aveva allattato la figlia di cinque mesi. Un caso diventato nazionale dopo l’articolo apparso sul Corriere della Sera di ieri, con eco e dibattiti, a cominciare dall’Associazione salvamamme che annunciano blitz negli alberghi per il diritto all’allattamento. Ma ora anche un caso politico, con il diktat del Governo alle amministrazioni locali: «Favorite l’allattamento». Questo in sintesi il pensiero del sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella, che definisce il fatto avvenuto ad una coppia di cardiologi di Bergamo in vacanza con le due figlie di due anni e mezzo e di cinque mesi in un family hotel, «un fatto grave e inammissibile ». In Trentino Intanto, la polemica scoppia anche in Trentino. Con prese di posizioni un po’ diverse. Da quelle, decise, di condanna dell’assessore provinciale alle Pari opportunità Lia Beltrami che si dice «sconvolta» soprattutto se c’è il marchio family, e dell’assessore comunale di Bolzano Patrizia Trincanato, nonché vicepresidente provinciale alle pari opportunità, che si dice «molto amareggiata specie per la nostra regione che dovrebbe essere avanti in questo», a quella di Tiziano Mellarini e Natale Rigotti, che tradiscono qualche imbarazzo. L’assessore al turismo: «Mi dispiace, ma certamente è un caso isolato». E il presidente degli albergatori Asat: «Strano, conosco la professionalità e accoglienza di tutti». Il Ministero Dure le parole utilizzate da Roccella: «Da tempo si lavora per promuovere l’allattamento materno, in accordo con le raccomandazioni e gli indirizzi di Unicef e Oms — dice — ma non si tratta solo di applicare linee guida, bensì di creare un clima culturale favorevole alla maternità e aperto alla vita». Tutto l’impegno e gli sforzi per l’allattamento al seno, prosegue il sottosegretario al Welfare, «sarebbero vanificati se non si diffondessero anche comportamenti amichevoli e atteggiamenti accoglienti da parte dell’intera comunità, che deve saper riconoscere nel gesto di allattare il più naturale e spontaneo segno del rapporto madrebambino». La circolare agli assessori Una bella ramanzina al Trentino spesso visto come modello da seguire che mette non poco in imbarazzo ammini-- stratori e politici. Non basta. Sempre ieri il coordinatore nazionale del Comitato nazionale per l’allattamento materno, Assunta Morresi, ha inoltrato una nota a tutti gli assessorati di Regioni e Province autonome per ricordare i loro impegni in termini di promozione dell’allattamento al seno in conformità con l’accordo Stato Regioni del 20 dicembre 2007. «Il caso in questione deve essere stigmatizzato e le autorità locali, attraverso gli assessorati alla sanità, sono invitate a vigilare affinché esercizi pubblici come alberghi, ristoranti, bar non solo non impediscano ma incoraggino la mamma», viene detto. In Parlamento Ma la protesta per l’allattamento della piccola Bianca è approdato a piè pari in Parlamento. Dorina Bianchi, senatrice del Pd, chiede al governo «di intervenire sulla questione, pensando magari a servizi specifici nei luoghi pubblici per le mamme con bambini piccoli». E prosegue: «Mi rammarica leggere di questa vicenda: l’allattamento è il gesto più naturale del mondo e non capisco come lo si possa scambiare per qualcosa di riprovevole ». La reazione da Roma è bipartisan: l’onorevole leghista Giacomo Stucchi ha presentato un’interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio Berlusconi e al ministro del Turismo Brambilla, «affinché si verifichino i fatti ed eventualmente i provvedimenti presi perché non si ripeta». Reazioni locali «Serve un’inversione culturale — stigmatizza Beltrami — se l’allattamento è tabù dobbiamo interrogarci profondamente sulla nostra società. C’è poca attenzione alla donna. È un problema culturale, di inciviltà». Sulla stessa linea la Trincanato, che ricorda: «I figli sono un patrimonio comune, invece la maternità è vista come difficoltà e intralcio. Sono fatti da denunciare, ci muoveremo subito». Che l’immagine di una madre che allatta un figlio sia la cosa più bella da vedere è d’accordo anche Mellarini ma l’insensibilità di qualche ospite non deve offuscare l’accoglienza del turismo trentino», rimarcando il professionismo delle strutture, che mirano tutte all’accoglienza delle famiglie. Rigotti ammette che «non poter allattare tranquillamente in un family hotel è strano, un episodio che se è così, è spiacevole. Certo ci sono alcuni clienti e situazioni difficili», ma poi ricorda l’altra faccia del Trentino «che ospita 1470 terremotati nelle strutture alberghiere, un Trentino generoso e aperto».

TRENTINO EXTRA - 29/07/09 - ALLATTA A TAVOLA, LA ALLONTANANO

TRENTO. Il caso è scoppiato a livello nazionale: una madre che stava allattando al seno la figlia di 5 mesi è stata «allontanata» dalla sala da pranzo dal direttore di un albergo (un family hotel 4 stelle) a Madonna di Campiglio. Poteva finire tutto lì e invece la mamma bistrattata, una cardiologa di Bergamo, si è messa davanti al computer e ha scritto al Corriere della Sera, raccontando quanto accaduto. La sollevazione contro l’«insensibilità» dell’albergatore è stata generale, con prese di posizione da destra a sinistra. Ma lui, il direttore della struttura, è rimasto sulle sue posizioni: «Altri clienti si erano lamentati, non potevo non intervenire». «A scanso di equivoci, accanto ai cartelli “Vietato Fumare” e “Animali domestici ammessi”, sarebbe opportuno segnalare “Qui, i bambini allattati al seno non possono mangiare”». Sono le ultime, sarcastiche, righe della lettera che la dottoressa di Bergamo ha inviato al Corriere, raccontando la disavventura accadutale a Madonna di Campiglio dove alloggiava insieme al marito e alle due figlie. «Mio marito ed io - ha spiegato la dottoressa - viaggiando spesso per lavoro con le bimbe al seguito ci siamo resi conto che l’accoglienza negli alberghi standard non è molto favorevole ai più piccini. Anche per questo motivo abbiamo selezionato un family hotel, a 4 stelle. Scelta azzeccata. L’albergo di Campiglio si è rivelato all’altezza delle aspettative. Poi, è accaduto quell’episodio, davvero sgradevole». «Premetto - ha continuato la signora - che tengo al rispetto e alla sensibilità degli altri. Dunque, ero solita allattare la piccola Bianca in camera. In due occasioni, mentre eravamo già a tavola, è capitato che la bimba si mettesse a piangere. Allora l’ho presa in braccio e, con discrezione, l’ho allattata per pochi minuti al seno; si è addormentata, l’ho rimessa nella carrozzina». La sera successiva succede quello che non ti aspetti: «Il maitre si è avvicinato e con un po’ d’imbarazzo, mi ha comunicato che il direttore mi pregava di allattare altrove. Con la piccola al seno, davo fastidio a qualcuno. Siamo rimasti di stucco. Tra l’altro, dopo la prima volta, non c’erano state reazioni». Il marito ha chiesto spiegazioni, ma il direttore è rimasto sulle sue posizioni: «Qualche cliente si è lamentato». Dopo la pubblicazione della notizia sono piovute le prese di posizione. Alessia Mosca (Pd) ha definito «sconcertante» l’episodio, invitando il governo a prendere una direzione su questo terreno. Sulla stessa linea un’altra parlamentare del Pd, Dorina Bianchi. La solidarietà è stata trasversale, con interventi anche di rappresentanti della maggioranza come Barbara Saltamartini (Pdl) e Giacomo Stucchi (Lega) che ha presentato un’interrogazione parlamentare. Un «episodio grave e inammissibile» è stato infine il giudizio del sottosegretario al Welfare. Condanna per la vicenda, ma “salvando” l’albergo, è stata espressa dall’assessore al turismo Tiziano Mellarini: «Allattare un bimbo credo che sia la cosa più naturale che ci sia al mondo, in qualsiasi posto. D’altra parte all’interno di una struttura ricettiva ci sono sensibilità diverse, e il direttore è stato sollecitato da altri ospiti». Infine una voce fuori dal coro. E’ quella del presidente dell’Associazione albergatore del Trentino Natale Rigotti: «Conosco tutti gli albergatori di Campiglio e sono esempi di ospitalità. Ho cercato di capire quale fosse l’albergo in questione, ma tutti negano. Non vorrei che fosse una bufala che nasconde dissapori tra albergo e cliente».

martedì 28 luglio 2009

ECO DI BERGAMO - 28/07/09 - STUCCHI (LEGA) "PERO' RIVEDIAMO LIBANO E BALCANI"

Il parlamentare orobico: maggioranza sicura «Afghanistan sì, ma con soldati più protetti»
Ripensare il senso della presenza italiana. É questo, per l'onorevole bergamasco Giacomo Stucchi (Lega Nord), il senso delle parole di Umberto Bossi.Onorevole Stucchi, il Bossi no global non ce lo aspettavamo.«Ma no, credo che poi Calderoli abbia spiegato meglio quello che era stato detto in un contesto di festa popolare, quasi famigliare...»Il «papà» di La Russa? «Ecco, è stata una riflessione ad alta voce sulla presenza italiana nelle missioni internazionali nel suo complesso. Oggi ci è richiesta un'attenzione maggiore, occorre vagliare le situazioni, capire dove è giusto impegnarsi e come. La Lega non voterà mai contro le missioni internazionali che ritiene utili al Paese e alla pace, ma certo, se dobbiamo concentrarci sull'Afghanistan, come sembra che la situazione esiga, allora vediamo di riflettere sulle forze in Libano e nei Balcani. Il governo aveva già in mente qualcosa, adesso diventa fondamentale. I soldati devono essere difesi ma i costi non devono aumentare. Bossi voleva dir questo, Calderoli l'ha spiegato».Bossi ha detto: «Tutti a casa, visto che la situazione invece di risolversi si complica».«Sarà lunga, tutto il mondo se n'è reso conto. I soldati devono poter svolgere il loro lavoro in piena sicurezza, o comunque nella situazione migliore possibile, dato che il rischio esiste e non può essere eliminato, altrimenti non ci sarebbe bisogno di una forza internazionale».Vanno riviste le regole d'ingaggio?«Quelle non si toccano, è una procedura lunga e complessa in Parlamento. Le regole restano. Però occorre usare buonsenso, occorre un dibattito approfondito in una situazione così delicata e in continuo cambiamento. Quantifichiamo ciò che è necessario, non più uomini, ma, se servono più tecnologia e più equipaggiamento per restare all'altezza della sfida, allora bisognerà decidere di conseguenza, perché i nostri soldati possano operare in modo efficiente e il più possibile sicuro».Ma se siete d'accordo, perché aprire la polemica?«Nella maggioranza non c'è alcun problema, perché a livello politico la Lega ha sempre votato correttamente. Se poi l'opposizione vuol strumentalizzare un discorso del ministro Bossi...».Che ha detto che la democrazia non si esporta. «É dai tempi dei Balcani che si è capito che la democrazia non si esporta e non si impone, non è una novità del luglio 2009».Ma noi siamo in Afghanistan anche per garantire il processo di democratizzazione.«Di sicuro dobbiamo vigilare sullo svolgimento delle elezioni, la situazione è difficile, alla calma apparente dei mesi scorsi si è sostituita anche in zona d'operazioni italiana una strategia più aggressiva. Ci vorrebbe una tregua, anche se non credo che, per averla, l'ipotesi di trattare con le parti ritenute più moderate dei talebani sia una buona idea, la penso esattamente come il ministro Frattini. D'altra parte c'è bisogno di proteggere i nostri uomini e penso che le parole di Bossi vadano nel senso di un richiamo alla prudenza nell'interesse dei militari sul campo».La radicale Bonino ha detto che Bossi ha parlato per guadagnare consenso, senza pensare al quadro internazionale.«Il consenso non c'entra e politicamente non ci sono problemi».Che cosa farà la Lega adesso?«L'incidente è chiuso, credo che si arriverà a rivedere la situazione dei Balcani e del Libano. Quanto alla protezione dei nostri soldati in Afghanistan, già la settimana scorsa, dopo la morte del caporal maggiore Alessandro Di Lisio, il Parlamento aveva discusso l'invio di armi ed equipaggiamenti. Personalmente ho fatto un'interrogazione per chiedere tempi certi e rapidi per l'invio del materiale».

martedì 21 luglio 2009

ECO DI BERGAMO - 21/07/09 - "PRENDEREMO L'EXPO PER LA GOLA, COL TALEGGIO"

Peghera
L'assessore provinciale Silvia Lanzani: sarà tra i prodotti d'eccellenza da promuovere
«Porteremo la Valle Taleggio e i suoi formaggi all'Expo. È l'impegno che come assessore mi assumo per i prossimi anni: far rientrare questo prodotto d'eccellenza, insieme ad altri bergamaschi, nei circuiti che saranno promossi dalla grande fiera internazionale in programma a Milano». L'assessore provinciale alla Pianificazione territoriale, alle grandi opere e all'Expo Silvia Lanzani, ospite insieme all'onorevole Giacomo Stucchi e al consigliere regionale Giosuè Frosio alla Sagra del taleggio di Peghera svoltasi domenica, mette quindi la sua parola per promuovere la terra del taleggio e dello strachitunt al grande evento economico-turistico che si terrà nel 2015.E anche Stucchi e Frosio (intervenuti con gli amministratori di Taleggio e Vedeseta), nei loro interventi, hanno sottolineato il valore dei prodotti taleggini come traino per il turismo. «Quando dovevo festeggiare a Verdello - ha detto Stucchi - mi facevo portare una forma di strachitunt. Da tempo noi apprezziamo la qualità dei formaggi della Val Taleggio, molto prima del lancio che ne fece alcuni anni fa lo chef Vissani». E un segnale del successo che il taleggio potrebbe avere all'Expo è arrivato anche dalla sagra, giunta alla seconda edizione e organizzata dalla Pro loco con la collaborazione delle associazioni e dei Comuni di Taleggio e Vedeseta: un boom di presenze rispetto allo scorso anno, favorite anche dalla giornata di sole. Centinaia i visitatori, dalla provincia e dal Milanese, ma anche un gruppo di una sessantina di centauri, iscritti al «Ticino Chapter south Switzerland», arrivati appositamente per la sagra dal Canton Ticino. Tra gli eventi più seguiti il laboratorio di caseificazione per la produzione del formaggio e la degustazione teatralizzata del taleggio, alla quale hanno partecipato oltre 120 persone. Per una giornata la frazione regina dell'economia taleggina (qui ci sono i caseifici per la stagionatura) si è trasformata in un lungo «sentierone» di stand, prodotti tipici, tavoli per assaggi di formaggi, miele, dolci, piatti, ma anche esposizioni di pulcini e artigianato locale, in rappresentanza delle attività economiche e delle associazioni della valle. «È stato un successo - ha detto il presidente della Pro loco Giovanna Rasmo - con un'affluenza di visitatori inaspettata ma che ci soddisfa e ci sprona a fare sempre meglio. Ringraziamo tutti, chi ha allestito gli stand, i volontari, le associazioni, amministratori e politici intervenuti».

venerdì 17 luglio 2009

DNEWS - 17/07/09 - S. PELLEGRINO, SI COMINCIA CON I FONDI PER IL CASINÒ

Con il voto di lunedì sera la Camera di Commercio di Bergamo dà il via di fatto a una parte del grande piano di recupero di San Pellegrino Terme. La giunta camerale ha approvato la convenzione con Regione Lombardia e Comune della cittadina brembana: dal Pirellone e dalla CamCom bergamasca arriveranno così 997 mila euro, ripartiti equamente tra i due enti, per il restauro del casinò. Si tratta di uno degli edifici che nel corso del ‘900 ha contribuito alla fama di San Pellegrino, realizzato su disegno liberty. In realtà come casinò fu attivo soltanto dal 1904 al
1917. Da allora feste, congressi e spettacoli, con il degrado dovuto al passare dei decenni che ha reso necessario l’intervento di recupero. Nel piano complessivo per il rilancio di San Pellegrino Terme, proposto dall’immobiliarista Antonio Percassi e sostenuto dalle istituzioni locali, per il casinò è stato pensato il ruolo di centro d’attrazione di grandi eventi culturali, congressuali e di spettacolo. In realtà da più di una parte negli ultimi anni è emersa l’intenzione di riportare nei locali del casinò le roulette, le slot machine e i tavoli verdi. Anche se la procedura che porta alla riapertura della casa da gioco è lunga e complessa - ne esistono solo quattro attualmente in Italia - la politica bergamasca ci sta provando. Di un anno fa le proposte di legge dei parlamentari orobici Giorgio Jannone (Pdl) e Giacomo Stucchi (Lega Nord) per riaprire, dopo quasi un secolo, le sale da gioco nel centro brembano. Intanto si comincia dal restauro del prezioso edificio,
che è solo una parte del progetto di recupero di San Pellegrino. Nel piano portato avanti da Percassi al centro ci sono le terme, ridisegnate dall’architetto francese Dominique Perrault, cui si aggiungeranno le attività di un grande centro benessere. Altro polo del rilancio sarà il Grand Hotel, anch’esso edificio storico di grande valore architettonico, che nei piani dei promotori dell’operazione sarà al centro dello sviluppo alberghiero della zona. La scommessa delle istituzioni locali e dello stesso operatore privato è riuscire a cambiare volto a San Pellegrino in tempo per ospitare i turisti in visita all’Expo del 2015.

ECO DI BERGAMO - 17/07/09 - FESTA DEI TREI', FINO A DOMENICA BUONA CUCINA E VIAGGI GRATIS

Sta ottenendo un grosso successo l'edizione di quest'anno della «Festa de Treì», organizzata fino a domenica all'ex foro Boario di Treviglio dalla locale sezione della Lega Nord. Particolarmente affollata la serata che ha visto sul palco il Bepi e i Prismas. Ospite d'eccezione l'ex calciatore atalantino Giorgio Magnocavallo, che ha tirato dal palco il pallone al termine dell'interpretazione di «Massimo Carrera»: il pallone è stato «parato» da uno spettatore che ha così duettato con il Bepi in «Cristiano Doni», altro brano dedicato a un giocatore nerazzurro. «Il tour 2009 sta andando benissimo dal punto di vista del gradimento della gente e della presenza davanti al palco - ha spiegato il Bepi a margine della serata -. Non abbiamo subito cali, anzi abbiamo notato con piacere che parecchi territori fuori dalla nostra provincia iniziano ora a interessarsi al Bepi. È chiaro che, a livello di numero di date, c'è stata una piccola flessione: che il livello qualità-prezzo per il Bepi fosse ottimo si sapeva, ma mancano strutture grandi abbastanza per ospitarci. Una festa che prima poteva contare sul contributo di 50 volontari, oggi magari conta su 15 persone che preferiscono correre meno rischi e chiamare un gruppo che rende meno e costa meno». Nelle varie serate si sono poi alternati sul palco alcuni esponenti della Lega, tra cui Matteo Salvini, Davide Boni, Giosuè Frosio, Carolina Lussana e Giacomo Stucchi. Domenica sarà la volta dell'ex guardasigilli Roberto Castelli. La festa proseguirà infatti anche oggi, domani e domenica: tutte le sere, dalle 19, aperti il ristorante self service con le specialità locali, la pizzeria, il bar. Tutte le sere inoltre è in programma la ruota: domenica, alle 23, estrazione della lotteria. Soddisfatto il segretario del Carroccio, Elvio Premoli. Novità dell'anno la presenza degli operatori della «Iperclub vacanze», che hanno già estratto tre viaggi omaggio durante lo scorso fine settimana: altri tre ne verranno estratti stasera, domani e domenica. «In questa festa distribuiamo dei gratta e vinci gratuiti e, a chi vince, consegniamo dei premi direttamente sul posto - spiega Giovanni Terzano, consulente dell'area di Bergamo e provincia di Iperclub -. Di tutte le cartoline dei gratta e vinci compilati poi, a fine serata, estraiamo un buono vacanza di una o due settimane in Italia».

mercoledì 15 luglio 2009

ECO DI BERGAMO - 15/07/09 - IL MERCATO TRASLOCA SULLA RIVA DELL'IMAGNA

Nuova area pronta, domenica il debutto. Aperta la passerella, c'è anche il «Sole delle Alpi»
Domenica, lungo l'Imagna, nella parte bassa di via Vittorio Veneto a Sant'Omobono, sarà inaugurata la nuova area mercato. Per l'occasione gli ambulanti saranno presenti tutto il giorno.La cerimonia inizierà con la benedizione impartita da don Maurizio Rota, il taglio del nastro e la consegna del nuovo mercato ai 50 ambulanti. Attualmente il mercato si svolge al giovedì mattina, vicino agli impianti sportivi; da settimana prossima, dopo il mercato di domani (agli impianti sportivi) e quello straordinario di domenica, gli ambulanti allestiranno i loro banchi sempre al giovedì sulla nuova area di circa 3.000 metri quadrati provvista di servizi, compresi energia elettrica e acqua. Intanto, domenica scorsa, nell'ambito dell'iniziativa «Naturambientexpo» organizzata dall'Amministrazione leghista, proprio sulla nuova area mercato e nell'area demaniale oltre l'Imagna, è stato aperto ufficialmente anche il nuovo ponte pedonale che riporta, sulla spalla in muratura della sponda sinistra, il simbolo celtico del «Sole delle Alpi», presente anche nello stemma della Lega Nord. «Rappresenta un segno del popolo padano, della nostra tradizione e delle nostre radici culturali - spiegano il sindaco Ivo Sauro Manzoni e l'assessore ai Lavori pubblici Riviero Asiatico - senza nessuna connotazione politica». Sempre nell'area feste è stato allestito un laghetto provvisorio per la pesca sportiva, in attesa di realizzarne uno più ampio. Migliaia le persone che hanno preso parte alla festa, valdimagnini, villeggianti ma anche gente arrivata dal resto della Bergamasca per partecipare alle attività proposte dalla fiera arrivata alla terza edizione. L'Expo è stato inaugurato sabato con la partecipazione delle autorità, tra cui il sindaco Ivo Sauro Manzoni, l'assessore al Turismo Vanessa Frosio, il consigliere regionale Giosuè Frosio, il vicepresidente del Consiglio provinciale Matteo Malighetti e l'onorevole Giacomo Stucchi, assessori provinciali e amministratori della valle. Una trentina gli stand degli espositori con una presenza massiccia delle aziende agricole della Coldiretti che hanno esposto i loro prodotti. Numerose le bancarelle con i prodotti tipici: formaggi, salumi, vini, artigianato, macchinari agricoli, prodotti biologici, conigli, piccioni viaggiatori, uccelli, cavie peruviane e pesci di torrente. E non sono mancati i momenti di musica e spettacolo. I ragazzi hanno potuto cavalcare con i cavalli della «Scuderia della Valle», hanno ascoltato le storie raccontate da Ferruccio Filipazzi, hanno giocato con i cani dell'associazione cinofila l'Allegra Cagnara e hanno partecipato ai laboratori, con l'allevatore di capre Battista Leidi e l'apicoltore Ugo Rota. C'è chi si è cimentato con il tiro con l'arco e chi con la parete d'arrampicata. Nelle casette in legno l'Ecomuseo, il Centro studi Valle Imagna, l'associazione «Eventi d'arte», il Cai e l'agriturismo Tironi hanno illustrato le loro attività.Un po' senza voce l'organizzatrice dell'evento, l'assessore al Turismo Vanessa Frosio, per l'impegno profuso: «Possiamo dire con soddisfazione che la terza edizione della fiera è stata un successo sia come numero di espositori sia per partecipazione di pubblico. La kermesse è stata un po' una prova anche per la nuova area mercato, collegata con l'area feste attraverso passerella. Sono convinta che il rilancio del turismo nella nostra Valle passi anche attraverso queste manifestazioni. Ne approfitto per ringraziare enti e associazioni, espositori e tutti quanti hanno lavorato per la manifestazione».Remo Traina

martedì 14 luglio 2009

ECO DI BERGAMO - 14/07/09 - BERGAMO, SUBITO MISURE STRAORDINARIE

Paolo Agnelli (Apilombardia): per piccole e medie imprese occorre ridurre la dipendenza dalle bancheLe richieste: sospensione degli acconti fiscali, detraibilità dell'Irap, versamento Iva a fattura incassata

Paolo Agnelli, presidente di Apilombardia, Edoardo Ranzini, direttore di Apindustria Bergamo, e ... «Così come si farebbe per un malato grave, per garantire la sopravvivenza delle piccole e medie imprese in questo momento di difficoltà sono necessari interventi tempestivi. E poi, ma solo ad emergenza superata, si tornerà a fare progetti di largo respiro e di lungo termine». Non usa mezzi termini, come suo solito, Paolo Agnelli, presidente di Apilombarda e Apindustria Bergamo, per illustrare la delicata situazione che stanno vivendo le piccole e medie imprese. E non l'ha fatto neppure ieri mattina, di fronte ai rappresentanti bergamaschi delle istituzioni invitati nella sede di via San Benedetto per presentare i risultati dell'indagine condotta da Apilombarda su un campione di aziende associate ed illustrare alcune proposte per uscire dalla crisi.La Federazione regionale, aderente alla Confapi, conta oggi 8.000 piccole e medie industrie, per complessivi 160 mila addetti. Di queste circa 500 sono bergamasche, con un numero di dipendenti che oscilla tra le 10 e le 150 unità. «Le piccole e medie industrie manifatturiere - dice Agnelli - hanno bisogno di interventi che permettano loro di dipendere il meno possibile dal sistema bancario». Il rischio, diversamente, è il crollo. Tanto più per quelle realtà che, per affrontare la sfida della globalizzazione, hanno investito in tecnologia e innovazione.MISURE IMMEDIATE PER SUPERARE LA CRISI «Rispetto all'ultimo trimestre del 2008 - spiega il direttore di Apindustria Bergamo, Edoardo Ranzini - le piccole e medie imprese lombarde hanno registrato un calo della produzione e degli ordini attorno al 93%. La caduta verticale di fatturato si colloca tra il 30-40%, con punte fino a 70%. Il grado di utilizzo degli impianti è sceso del 68%». I dati relativi all'occupazione evidenziano un crollo del 60% nelle medie imprese e del 40 per le piccole. «Il recente decreto legge di sostegno all'economia contiene interventi positivi ma non sufficienti a dare risposte immediate alla crisi. In tempi eccezionali occorrono misure straordinarie», fanno sapere da via San Benedetto. Ecco quindi le proposte di Apindustria: sospensione degli acconti fiscali; versamento Iva per cassa, cioè soltanto a fattura incassata; ripristino della piena deducibilità fiscale degli interessi passivi, nonché l'immediata attuazione del piano casa. Aggiunge il presidente di Apilombarda: «Inoltre, urge un provvedimento che obblighi le pubbliche amministrazioni a saldare le fatture in tempi ragionevoli e prestabiliti». E a proposito dell'Irap, Apindustria chiede che l'imposta «diventi un costo da portare fiscalmente in detrazione». Ma non solo: nell'elenco delle proposte c'è anche la sospensione del patto di stabilità interna e la richiesta di moratoria di Basilea 2.CONGELARE L'APPLICAZIONE DI BASILEA 2«Il sistema bancario - dice Agnelli - deve tornare al ruolo che gli compete, all'affidamento». Secondo la ricerca presentata ieri, il rapporto con gli istituti di credito è peggiorato e tra le cause indicate ci sono «l'immediato blocco per nuovi finanziamenti così come l'ingiustificato raddoppio (in certi casi si parla del triplo) degli spread del costo del denaro». «L'impresa - aggiunge Ranzini - deve essere valutata non solo sulla mera analisi di numeri e percentuali, ma tenendo conto della sua storia, il cosiddetto patrimonio intangibile». Capitolo Tremonti bond: «Vanno monitorati i comportamenti delle banche che ne hanno usufruito nell'ambito del monitoraggio attuato presso le Prefetture delegate alla raccolta dati», dice Agnelli. E a proposito della prima riunione avvenuta a livello locale, rimarca: «Dispiace e sorprende che non tutto il mondo dell'associazionismo bergamasco sia concorde nel riconoscere l'evidenza di certi problemi». Per superare la crisi, Apindustria chiede infine il costante controllo della commissione di massimo scoperto e la patrimonializzazione dei confidi.LA POLITICA DEVE FARE LA SUA PARTE L'iniziativa è stata apprezzata all'unanimità dai rappresentanti bergamaschi delle istituzioni intervenuti. Disponibilità a sostenere a livello nazionale l'iniziativa di Apilombarda è stata dimostrata dal parlamentare della Lega Nord, Giacomo Stucchi, e dal senatore Pdl Valerio Carrara. A proposito del problema dei tempi lunghi di pagamento della pubblica amministrazione, Marcello Raimondi, sottosegretario alla presidenza della Regione (Pdl), ha rimarcato che il Pirellone ha già avviato a riguardo un monitoraggio conoscitivo: «Per i pagamenti alle aziende sanitarie la media è di 120 giorni». Trenta-sessanta è invece quella della Provincia di Bergamo, ieri rappresentata dal suo vicepresidente, Giuliano Capetti.«Vediamo senso di responsabilità da parte delle istituzioni bergamasche in merito alla crisi che colpisce le famiglie», sottolinea don Francesco Poli, direttore dell'Ufficio diocesano per la Pastorale sociale. L'assessore alle Attività produttive del Comune di Bergamo, Enrica Foppa Pedretti, e il consigliere provinciale del Pd, Filippo Simonetti, hanno rimarcato invece l'importanza in questo momento di «iniziative di largo respiro e sul lungo periodo». Presenti anche Marcello Saponaro, consigliere regionale dei Verdi, e, in rappresentanza di Savino Pezzotta, Sperandio Bonalumi.Vanessa Bonacina

ECO DI BERGAMO - 14/07/09 - MORTI SUL LAVORO: SI ALZI LA GUARDIA

Nel 2008 tre decessi al giorno in Italia. Inaugurato il monumento Anmil
Si lavora per vivere, ma troppo spesso di lavoro si muore. Più di mille vittime all'anno, una media di tre al giorno, in Italia. Una tragedia che non va dimenticata. A ricordare il dramma che ogni giorno si consuma nel nostro Paese, a tenere alta la guardia, servono anche i monumenti come quello voluto dall'Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro) a Clusone e collocato nel piazzale già dedicato alla «Memoria dei Caduti sul lavoro».La cerimonia d'inaugurazione è stata preceduta da un incontro nella Sala Legrenzi di Palazzo Marinoni Barca. C'erano il presidente nazionale dell'Anmil, il bergamasco Franco Bettoni, il presidente provinciale Luigi Feliciani, il presidente della Provincia Ettore Pirovano e il neoassessore alla Sicurezza sul lavoro Enrico Zucchi. E poi i parlamentari Giovanni Sanga e Giacomo Stucchi, sindaci e amministratori della zona.«Oggi è una giornata importante per promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro, insieme alle istituzioni e al territorio - ha detto Bettoni -. Il senso di questo monumento è ricordare che purtroppo sul lavoro ci si fa male e, a volte, si muore. Il nostro obiettivo è parlare di quel che è successo a noi perché non accada agli altri». Il presidente dell'Anmil ha poi annunciato che il 21 luglio verrà presentato un protocollo d'intesa tra l'associazione e i ministeri del Welfare e dell'Istruzione per portare nelle scuole la cultura della sicurezza sul lavoro.«I dati che abbiamo appena avuto dall'Inail - ha detto Luigi Feliciani - ci dicono che sono 1.120 le persone che hanno perso la vita l'anno scorso in Italia, significa tre morti al giorno. È inaccettabile. Vogliamo che entrando nelle scuole, parlando di sicurezza, facendo sì che cresca una nuova cultura, non si debbano più erigere monumenti come quello che inauguriamo oggi». Anche il presidente della Provincia ha sottolineato l'importanza di far crescere la cultura della prevenzione. «Oltre che dal punto di vista sociale, gli incidenti sul lavoro hanno dei costi anche economici. Credo sia fondamentale andare nelle scuole, soprattutto quelle professionali, e far capire l'importanza di investire nella sicurezza».La giornata è proseguita con il corteo che ha portato i partecipanti alla chiesa del Paradiso, dove è stata celebrata la Messa. A seguire, la cerimonia d'inaugurazione. Il taglio del nastro è stato affidato al sindaco dei ragazzi di Clusone, Giulia Palamini. Poi la benedizione del cappellano della chiesa del Paradiso, don Nicola Morali.Il monumento alla memoria dei Caduti sul lavoro è formato da un masso erratico dell'alta Val Seriana, che porta incisa la scritta «Anmil Clusone 2009», e dalla riproduzione in metallo del simbolo dell'associazione (un'incudine, un'ancora, due spighe di frumento). «Questo monumento - ha detto il sindaco Guido Giudici - ci deve ricordare che non bisogna abbandonare le famiglie o chi ha avuto menomazioni. Una società fa il suo dovere se è presente nel momento del bisogno».

venerdì 10 luglio 2009

ECO DI BERGAMO.IT - 10/07/09 - SAN GIOVANNI BIANCO, NUOVI GUAI. CHIESTO LO STATO DI EMERGENZA

La frana a San Gallo, frazione di San Giovanni Bianco
Si è aggiunto un nuovo guaio nella lunga lista dei danni provocati del nubifragio di martedì scorso sul territorio comunale di San Giovanni Bianco: si tratta del cedimento di un tombotto sotto il bivio tra le vie Boselli e Capretta. Il nuovo problema si è manifestato nel tardo pomeriggio di giovedì quando la strada ha dato segni di cedimento. Dopo un’ispezione si è così constatato che l’alveo di un torrente che va poi a scaricarsi nel Brembo, si era intasato per cui l’acqua aveva cominciato ad erodere le sponde trascinando materiale che ha finito per tappare il tombotto. Già venerdì mattina sono iniziate le operazioni di pulizia del tombotto per ripristinare il regolare scorrimento a valle del’acqua. Sempre venerdì è stato consentito l’accesso per un’ora, dalle 9 alle 10, dei residenti nel condominio ex Colonia di via Santuario a San Gallo, erano presenti una pattuglia della polizia locale e una dei carabinieri della Stazione di San Giovanni Bianco. Hanno approfittato di questa «finestra» gli sfollati di San Giovanni Bianco e una famiglia di villeggianti che hanno potuto prelevare dalle abitazioni vestiti, oggetti di poco peso e generi alimentari rimasti nei frigoriferi. Intanto c’è la notizia dell’interessamento dei parlamentari leghisti Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli che hanno scritto a presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al capo della Protezione civile Guido Bertolaso per «deliberare lo stato di emergenza nelle aree colpite e conseguentemente di far emanare al più presto l’ordinanza necessaria all’attuazione degli interventi di emergenza per evitare situazioni di pericoli, o maggiori danni a persone o a cose».Per saperne di più leggi L'Eco in edicola sabato 11 luglio

ECO DI BERGAMO - 10/07/09 - PORTE CHIUSE ALLA FAMIGLIA CON FIGLIO AUTISTICO. I PARLAMENTARI LEGHISTI SCRIVONO A BERLUSCONI

La vicenda della famiglia Bravi di Calusco d'Adda «rifiutata» da un albergo di Jesolo perché ha un figlio autistico, dopo essere stata resa nota dal nostro giornale approda adesso nei palazzi della politica. Gli onorevoli leghisti della Bergamasca - Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli - hanno infatti approntato una «Interrogazione a risposta scritta» rivolta al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola e al ministro dell'Interno Roberto Maroni per sapere se, venuti a conoscenza dell'accaduto, intendono dare seguito a eventuali provvedimenti.L'interrogazione richiama esplicitamente l'articolo apparso «su L'Eco di Bergamo in data 8 luglio 2009», che riferisce di quanto accaduto alla famiglia Bravi di Calusco d'Adda (va detto, in proposito, che dopo il rifiuto dell'abergatore di Jesolo, la famiglia è stata invece accolta in un hotel della Liguria, dove ha potuto trascorrere le vacanze al mare). Inoltre, ricorda che «ancora oggi si assiste a fenomeni discriminatori verso le persone definite "diverse"». Entrando poi nello specifico della vicenda, l'interrogazione precisa che «l'autismo è considerato dalla comunità scientifica internazionale un disturbo che interessa la funzione cerebrale e la persona affetta da tale patologia mostra una marcata diminuzione dell'integrazione sociale e della comunicazione» e che «i divieti all'ingresso nei locali pubblici o in pubblici esercizi devono essere rigorosamente affissi al di fuori degli stessi, ma sicuramente in un paese civile non possono riguardare situazione di disabilità».Fatte queste premesse, gli onorevoli leghisti chiedono al premier e ai ministri interessati se «intendano intervenire in modo da prevedere opportune sanzioni verso i conduttori/proprietari di pubblici esercizi, e nei casi più gravi anche con la chiusura degli stessi, qualora si accertino fatti discriminatori, eseguiti in modo irrazionale ed infondato, ai danni di persone affette da patologie, come l'autismo» che non giustificano comportamenti come quelli verificatisi nella vicenda della famiglia Bravi.

martedì 7 luglio 2009

ECO DI BERGAMO - 07/07/09 - GREEN VOLLEY PER I VIP DELLA LEGA

Da Stucchi a Belotti, risate sotto rete. E la Miss del torneo eletta dalle donne
Battute al salto, bagher, schiacciate e inaspettate palombelle. Tutto il repertorio classico della pallavolo sfoggiato, sabato e domenica, alla 2ª edizione del torneo «Green volley Potranga», promosso dall'associazione «Vivi Ponteranica» con il patrocinio gratuito dell'Amministrazione comunale e il sostegno di 42 sponsor. Due giornate all'insegna dello sport e del divertimento al parco «Leto di Priolo», che bordeggia le scuole medie «Don Milani». Una dozzina di squadre (oltre 40 giocatori da tutta la Bergamasca) hanno avvinto il pubblico con sfide combattute anche dai big della Lega Nord come i parlamentari Giacomo Stucchi e Nunziante Consiglio, poi gli assessori provinciali Silvia Lanzani e Fausto Carrara, il segretario provinciale Cristian Invernizzi e il consigliere regionale Daniele Belotti. Esperti di strategie politiche hanno dato prova di saperci fare nelle tattiche sotto rete. Tra i vip del popolo verde c'era anche consigliere regionale, Giosuè Frosio, ma anziché palleggiare in tshirt verde padano ha preferito riservarsi il piacere di premiare la Miss del torneo, Cristiana Ferri, eletta da una giuria di sole donne. Ha 20 anni, abita a Bergamo e studia economia e commercio. «Una bella soddisfazione diventare Miss a Potranga - precisa Cristiana -, e al contempo far parte della squadra che si è aggiudicata il gradino più alto del podio». Infatti, i pallavolisti del team «Cochabamba», la squadra dell'Isola vittoriosa nella scorsa edizione, hanno ceduto lo scettro ai giocatori del «Pap2» di Bergamo, che con 13 punti si sono aggiudicati il «Girone d'oro» davanti a «I discepoli del pavone», «Giovani, ma non troppo», «Fratelli Ciccone», «Spongebob» (terzi l'anno scorso) e «Dream Team». «Sono state due giornate splendide - ha sottolineato il sindaco Cristiano Aldegani -. Le persone che hanno visitato il parco sono state moltissime». Posati i palloni, la competizione si è conclusa con una «battuta» di carne alla griglia.Bruno Silini0

venerdì 3 luglio 2009

BERGAMO SERA -03/07/09- INCIDENTI SIMULATI E FURTI D'AUTO: STUCCHI SCRIVE AL MINISTRO MARONI

BERGAMO — Ricordate il rocambolesco furto d’auto di qualche giorno fa a Verdellino? Sì, quello in cui una signora al volante di una Bmw è stata tamponata volontariamente da due nordafricani che poi, mentre la poveretta compilava la constatazione amichevole, le hanno rubato l’auto? Ebbene la vicenda è finita in parlamento. Quattro onorevoli bergamaschi della Lega - Giacomo Stucchi, Nunziante Consiglio, Pierguido Vanalli e il presidente della Provincia Ettore Pirovano - hanno presentato un’interrogazione parlamentare al ministo dell’Interno Maroni e al ministro della Difesa La Russa per chiedere maggiori controlli ed evitare il dilagare del fenomeno. Oltre alla vicenda di Verdellino, denunciano i leghisti “nei mesi scorsi nella provincia di Bergamo si sono verificati molti altri episodi analoghi, in cui i malviventi hanno simulato incidenti stradali, per poi derubare gli ignari automobilisti, a volte picchiati e altre minacciati con coltelli per costringerli a consegnare soldi e oggetti di valore”. E allora, secondo i parlamentari è arrivato il momento di mettere mano alla questione. “Questo tipo di azione criminale, nonostante l’impegno encomiabile delle forze dell’Ordine, è divenuta nella bergamasca un fenomeno tristemente diffuso e, considerando la difficoltà d’identificare i criminali, rischia di allargarsi a macchia d’olio e di essere emulato con facilità”. Pertanto i leghisti chiedono ai ministri di “se non ritengano opportuno di dover intervenire con urgenza e tempestività, al fine di intraprendere, con i mezzi e le modalità proprie, soprattutto potenziando le strutture delle forze dell’Ordine, urgenti iniziative, per porre fine a questi fatti criminosi, individuandone i responsabili dei furti descritti in premessa e tutelando la sicurezza dei cittadini bergamaschi”.

ECO DI BERGAMO -03/07/09- "PIU' FORZE DELL'ORDINE PER LA BERGAMASCA"

Quattro deputati della Lega Nord si sono mobilitati con un'interrogazione al Ministro dell'Interno e al Ministro della Difesa perché vengano potenziate le forze dell'ordine nella Bergamasca. Si tratta di Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli che hanno colto come spunto un recente episodio di cronaca: la donna derubata della Bmw a Verdellino dopo essere stata tamponata e fermata con la scusa della constatazione amichevole. I parlamentari leghisti sottolineano che: «Nella provincia di Bergamo si sono verificati nei mesi scorsi molti altri episodi analoghi, in cui i malviventi hanno simulato incidenti stradali, per poi derubare gli ignari automobilisti, a volte picchiati e altre minacciati con coltelli per costringerli a consegnare soldi e oggetti di valore. Questo tipo di azione criminale, nonostante l'impegno encomiabile delle forze dell'ordine, è divenuta nella bergamasca un fenomeno tristemente diffuso e considerando la difficoltà di identificare i criminali, rischia di allargarsi a macchia d'olio e di essere emulato con facilità». Da qui la richiesta a «intervenire con urgenza e tempestività, al fine di intraprendere, con i mezzi e le modalità proprie, soprattutto potenziando le strutture delle forze dell'ordine con urgenti iniziative per porre fine a questi fatti criminosi, individuandone i responsabili dei furti descritti in premessa e tutelando la sicurezza dei cittadini bergamaschi».

ECO DI BERGAMO -03/07/09- "RIGORE". "NO, PROPAGANDA". I BERGAMASCHI SI DIVIDONO

Come evidente nelle votazioni in aula, il pacchetto sicurezza che ora è legge divide centrodestra e centrosinistra. Gli eletti bergamaschi in Parlamento si schierano sui due fronti. Da una parte Lega e Pdl, che sostengono a spada tratta il provvedimento delle misure «rigorose e giuste», indicandolo come una «conquista importante». Dall'altra l'opposizione, con il Pd in particolare che attacca: «Misura propagandistica».Dal Carroccio, partito del ministro proponente Roberto Maroni e che ha fatto della sicurezza un suo cavallo di battaglia, esprime la sua soddisfazione il deputato Giacomo Stucchi. «Questo - dice - è un passaggio importante per la sicurezza di tutti. Ed è un momento decisamente significativo nell'agenda politica del governo. Abbiamo ottenuto un risultato importante». È proprio Stucchi a parlare di «norme rigorose, ma assolutamente giuste e di cui si sentiva la necessità». «La politica della fermezza ottiene i risultati, noi l'abbiamo dimostrato e continueremo a dimostrarlo», prosegue. Ricordando che proprio «questo atteggiamento ci ha portato a dare lo stop agli sbarchi indiscriminati. Questo per chi intende raggiungere l'Italia. Mentre per chi è già qui - chiosa l'esponente lumbard -, emerge chiaro il messaggio: si resta se ci si comporta bene». Il collega a Montecitorio eletto nelle fila del Pd, Giovanni Sanga, è invece molto critico. In particolare sul reato di immigrazione clandestina. «Questo provvedimento non aiuta a risolvere i problemi di criminalità - chiosa -. Anzi. Si finirà col creare grosse difficoltà anche ai cittadini italiani che, per esigenza e bisogno, devono ricorrere all'aiuto di lavoratori stranieri». Il riferimento è chiaramente alle badanti, ai lavoratori (irregolari) che operano nelle varie realtà del territorio: «Il ricorso a questi lavoratori per molte famiglie, anche bergamasche, è una necessità. La situazione diventa così pesantissima», dice, riferendosi al numero di badanti irregolari stimate nella Bergamasca, che arriverebbe a superare le 10 mila unità. La replica arriva però ancora da Stucchi: «La situazione di crisi ha portato moltissimi italiani a rendersi disponibili per impieghi che fino a poco tempo fa non erano più appetibili. Il bisogno delle famiglie potrà essere risolto nella legalità, facendo ricorso a questi lavoratori. Sarebbe interessante, come avviene in Austria, portare avanti una detassazione per queste tipologie di occupazione».Ancora nel Pd si fa sentire Antonio Misiani. Lui, ex assessore comunale alla Sicurezza definisce, senza giri di parole, «propagandistico» il provvedimento. «Alcuni passaggi possono anche ritenersi positivi - afferma -, ma dubito che nel complesso il pacchetto possa rivelarsi utile ai fini della sicurezza». Questo perché «per risolvere davvero certi problemi servirebbe affrontare i nodi reali. Che in Italia sono i tagli di personale fra le forze dell'ordine, la difficoltà di coordinamento nei vari settori. E i fondi». Su questo punto Misiani insiste: «Guardiamo in faccia la realtà», visto che ci sono problemi anche nel rifornire di carburante le auto degli agenti. «Non si fanno le nozze con i fichi secchi. Se si vuole la sicurezza servono finanziamenti. Servono più forze dell'ordine sul territorio. Non la propaganda».Diametralmente opposto il parere di Gregorio Fontana, deputato del Pdl, per cui questa legge «rappresenta un vero e proprio caposaldo della maggioranza Pdl-Lega. È un punto essenziale del programma di governo e rappresenta una risposta concreta ai cittadini che, lo scorso anno, ci hanno dato fiducia e che l'hanno riconfermata poche settimane fa». Fontana ricorda che «con questa legge tra l'altro, si valorizza concretamente il ruolo dei sindaci. Grazie agli straordinari successi alle recenti elezioni amministrative in provincia di Bergamo abbiamo aumentato considerevolmente il numero dei nostri amministratori locali. Da parte nostra favoriremo il massimo coordinamento tra le istituzioni, ai vari livelli, affinché le potenzialità contenute dalle norme di questa legge siano sfruttate a pieno per dare più sicurezza ai cittadini bergamaschi». E loro, gli amministratori locali eletti nelle due principali amministrazioni orobiche, quella del Comune di Bergamo e quella della Provincia, giudicano positivamente la misura. Ettore Pirovano, presidente della Provincia ma anche deputato leghista, non ha dubbi: «Era ora. Con questo provvedimento si codificano norme di buon senso. Da tempo aspettavamo strumenti di garanzia per la sicurezza, che ora finalmente ci sono». Poi Pirovano, che è stato sindaco di Caravaggio, ricorda: «In questo pacchetto c'è la modifica dell'articolo del Codice civile che tratteggia quanto, in passato, già era stato fatto con una circolare a Caravaggio. L'anagrafe, prima di un matrimonio, dovrà ottenere documenti che attestino la presenza in regola degli sposi, se stranieri, sul territorio. Si tratta del permesso di soggiorno, ma anche del visto turistico in regola». Questo per evitare i matrimoni di comodo. Nell'ampliamento degli strumenti degli enti locali, «si ricordi il ruolo della polizia provinciale, equiparata a quella locale, che può svolgere compiti di polizia giudiziaria», il tutto in stretto coordinamento con le altre forze dell'ordine, «con un ampliamento possibile dell'impiego degli agenti». Anche Franco Tentorio, sindaco di Bergamo in quota Pdl, valuta favorevolmente il provvedimento, precisando che il suo commento riguarda «gli elementi strettamente collegati all'amministrazione, come l'incremento di poteri del sindaco. Si codificano chiaramente, inoltre, i requisiti per la costituzione delle associazioni di volontari per la sicurezza, che dovranno essere composte da volontari disarmati, iscritti a un albo della prefettura, e a cui noi chiederemo professionalità. Già con l'amministrazione Veneziani - conclude - sono state avviate convenzioni, ad esempio, con i carabinieri in congedo. Ora si prosegue su questa strada, che individua una bella forma di volontariato». Bene, inoltre, «le sanzioni a writer e vandali». Condanna del provvedimento arriva invece dalla Rete Bergamo 28 marzo, costituita da immigrati e associazioni che operano con la migrazione, che con la portavoce Berta Bayon attacca: «Il governo ha proceduto senza accogliere nessuna richiesta fatta da chi ha un pensiero diverso e senza nessun confronto che portasse a una sintesi dei pensieri e delle proposte. È evidente che siamo di fronte ad un diktat e non all'applicazione dei processi democratici».

giovedì 2 luglio 2009

BERGAMO SERA - 02/07/09 - CONSIGLIO COMUNALE: INIZIA CON UN GIALLO LA PRIMA DEL SINDACO "GENTILUOMO"

BERGAMO — Tutto come da copione, tranne un piccolo giallo. E’ questa, in sintesi, la prima seduta del consiglio comunale di Bergamo che ha visto la proclamazione ufficiale di Franco Tentorio a sindaco della nostra città. C’era tanta gente ieri sera a Palazzo Frizzoni. Alle 18 l’aula consiliare era stracolma e lo è stata fino a serata inoltrata, nonostante il caldo infernale per l’assenza d’aria condizionata. Presenti, oltre ad assessori e consiglieri anche tanta gente comune e le segreterie dei partiti al gran completo. Fra i volti noti, Saffioti, Pagnoncelli, Macconi, Stucchi, per centrodestra e Lega. Guerini, Nespoli, Crivelli, Zavarit, Maggioni sul versante centrosinistra.
Dopo la proclamazione del sindaco si è passati alla votazione del presidente del consiglio comunale. E qui è nato il giallo. Perché, contrariamente al previsto, sono servite due votazione per eleggere Giglielmo Redondi con 22 voti di maggioranza sui 25 disponibili, indice della presenza di franchi tiratori. Eletta alla vicepresidenza la consigliera d’opposizione Varinelli, è toccato a Tentorio spiegare gli indirizzi generali della sua amministrazione. Fermo restando che le vere linee guida verranno precisate entro il prossimo dicembre, dalle parole del sindaco sono emersi alcuni spunti interessanti che aiutano a capire come sarà il nuovo governo della città. Tentorio ha parlato di una città solidale che, vista la precaria situazione economica mondiale, riesca a costruire una rete di offerte capace di rispondere a bisogni più stringenti e una collaborazione strettissima con il volontariato laico e cattolico. Poi il sindaco è passato alla sicurezza, altro tema caro al centrodestra. Tentorio ha detto che verrà rafforzato ed esteso il sistema di videosorveglianza, il pattugliamento congiunto vigili-carabinieri di quartiere, e farà richiesta al ministro della Difesa La Russa per l’invio di alcuni militari. Quanto alle cosiddette ronde, è disponibile all’impiego di volontari disarmati e associazioni iscritti ad un apposito albo. Quanto alle grandi opere, il sindaco punterà sul collegamento ferroviario con l’aeroporto di Orio, anche in vista dell’Expo 2015. Sul versante della mobilità, precedenza agli interventi sul Rondò delle valli, quello dell’autostrada, la bretella di Campagnola. Mentre sulla tangenziale est serve rivedere il progetto e verificarne la fattibilità operativa ed economica. Certamente uscirà di scena la Torre di risalita in Città Alta, che “non si farà più” a favore di un intervento meno impattante, magari dentro le Mura, che conduca a Sant’Agostino. Resta invece il parcheggio sotterraneo alla Fara, ance se prima si deve procedere alla messa in sicurezza. Per concludere l’elenco, il celebre parco dello sport, altro punto forte del programma, che conterrà nuovo stadio, palazzetto e 70mila metri quadrati di commerciale, e che l’amministrazione valuterà se sia realizzabile o meno. Tentorio poi ha promesso una città più a misura d’uomo, con una revisione sostanziale del del Piano di governo del territorio e un approccio più moderato alle nuove costruzioni. E infine una città della cultura - capitale della cultura del 2019 è l’auspicio-, ma anche per i giovani con eventi che ne risveglino l’attenzione. E nessuna esenzione. Il riferimento diretto è al Pacì Paciana con cui “l’amministrazione si confronterà per giungere ad una regolamentazione, onde evitare il perpetuarsi di trattamenti di oggettivo privilegio”. Poi un ringraziamento all’ex sindaco Roberto Bruni, cui Tentorio, da gran gentiluomo, rende l’onore delle armi. E arriva l’applauso più lungo…

mercoledì 1 luglio 2009

ECO DI BERGAMO -1/07/09- VOLLEY NEL VERDE, CON PAR CONDICIO

Non si esclude che scendano sotto rete, pronti a saltare a muro, anche gli amministratori di Ponteranica, sabato e domenica per la 2ª edizione del torneo «Green Volley Potranga» (la pallavolo sull'erba) nel parco «Leto di Priolo» delle scuole medie «Don Milani». Un'iniziativa promossa dall'associazione «Vivi Ponteranica», con il patrocinio gratuito della nuova Amministrazione comunale e la collaborazione dell'assessorato allo Sport e al Tempo libero. «Saranno due giorni di festa per tutti - spiega il sindaco Cristiano Aldegani -, dove la pallavolo, giocata in amicizia, è la vera protagonista. Poi non mancheranno giochi per i più piccoli, intrattenimento musicale e un servizio di ristoro pronto ad accendere i fuochi di gustose grigliate». È scattata in questi giorni la corsa all'iscrizione (entro domani, telefonando allo 329.2709810, oppure scrivendo a green@viviponteranica.it), che si concluderà al raggiungimento del tetto massimo delle 16 formazioni. Squadre che dovranno essere composte da quattro elementi, rigorosamente dai 14 anni in avanti. In campo ne scenderanno tre (con cambi liberi) tra cui, categoricamente, dovrà esserci una donna. «Stiamo lavorando per comporre una formazione tra assessori e consiglieri - sottolinea Mario Nozza Bielli di "Vivi Ponteranica" - e ci aspettiamo anche la partecipazione, così come accaduto l'anno scorso, degli onorevoli Giacomo Stucchi, Pierguido Vanalli, Nunziante Consiglio e Carolina Lussana». L'evento è sostenuto da 44 sponsor e mette in palio coppe e medaglie con l'estrazione di simpatici gadget. E tra un palleggio, un bagher e una schiacciata una giuria eleggerà insindacabilmente anche «Miss Torneo Green Volley», alla quale verrà consegnata una collana di perle. Soddisfazione è la parola d'ordine degli organizzatori. «Il successo riscontrato l'anno scorso - continua Bielli - ci ha convinti a ripetere l'esperienza che vuole essere un'opportunità di svago per i giovani e le famiglie durante un weekend estivo». Il programma prevede il ritrovo delle squadre sabato, alle 9, al parco «Leto di Priolo» per la registrazione e la consegna dei calendari. Domenica, alle 19, dopo la conclusione delle finali, si terrà la cerimonia di premiazione. In caso di pioggia la manifestazione si giocherà al coperto.