domenica 30 agosto 2009

ECO DI BERGAMO - 30/08/09 - BOSSI: "ANDRO' IN VATICANO. UTILE UN CHIARIMENTO"

Il senatur ad Alzano: la Lega unico partito con radici cristianeA destinazione con il tram. «Opera bellissima, guarda al futuro»
Alzano. Proprio quando arriva l'auto del ministro, il tram scarica un gruppo di musicisti con parrucconi afro. Camminano, ballonzolano, suonano, perché la tranvia ieri era in versione «festa by night». Poi due ragazze immigrate, una tunisina e una boliviana, lo riconoscono e in barba alle body-guard si sbracciano. Quella più spigliata lo abbraccia: «Bossi, da quello che sentivo, eri uno che fa paura - dice -. Ma invece adesso ti vedo, e mi sembri proprio una persona brava. Sei simpatico. Ma non fumare troppo, dai, che ti fa male...». Lui sorride: «Ma no che non faccio paura...». L'amica si fa più seria, appena son finite le battute chiede d'un fiato «come mai i figli di persone senza permesso di soggiorno non possono andare a scuola». Lui smentisce: «Possono».L'arrivo a Bergamo di Umberto Bossi, ministro delle Riforme e leader del Carroccio, è stato un po' così, un po' multietnico. Sigaro in bocca, molto in forma, il senatur si presenta nel tardo pomeriggio al capolinea cittadino del tram. Perché, atteso alla Bèrghem Fest di Alzano, ha deciso di arrivare a destinazione con un viaggetto lungo la nuova linea. Con lui, una schiera di autorità: dal presidente della Provincia Ettore Pirovano al sindaco di Bergamo Franco Tentorio, dal questore Matteo Turillo al ministro Roberto Calderoli ai parlamentari lumbard, dal sindaco di Alzano Roberto Anelli a diversi altri primi cittadini, poi Gianni Scarfone e Gianfranco Ceruti per Teb. Tutti (o quasi) saliti in carrozza. E mentre l'assessore provinciale alle Infrastrutture Silvia Lanzani parla dell'opera, lui è entusiasta. Arrivati ad Alzano, Bossi si fa pure fotografare alla guida. Afferra il microfono, con un sonoro «Eeeeeee» baritonale fa affacciare qualche condomino incuriosito dell'area stazione.Durante il suo comizio alla festa, il senatur tornerà a parlare del tram: «È bellissimo. Ringrazio davvero quelli che si sono dati da fare per riportare in vita qualcosa che si diceva dovesse essere morto. Vuol dire guardare al futuro. Quando sono venuto qui, tanti anni fa - chiosa -, mi hanno spiegato che lì in passato c'era il trenino della valle. Ho detto: non vendete il sedime, altrimenti è finita. Li ho visti a Varese, è successa la stessa cosa, con i Dc che hanno iniziato a lasciar costruire mentre mettevano su una ditta di bus che faceva la stessa tratta».Alla Bèrghem fest ieri è stata la serata del pienone: migliaia di persone assiepate per ascoltare il «capo». Lui parte dicendo che «la Lega non la può imitare nessuno. Perché la nostra forza è la voglia di libertà della gente. Il popolo lombardoveneto chiede che siano rispettati i suoi diritti. La nostra forza è la gente, si vede anche alle feste come questa, dove ci sono le famiglie che ci credono e si danno da fare. La Lega - attacca dal palco - potrebbe andare alle elezioni senza fare pubblicità, non abbiamo bisogno di pubblicità». A Giacomo Stucchi, parlamentare che ieri ha coniato lo slogan «siamo brutti ma buoni, come i biscotti» («Dicono che siamo rozzi ma in realtà il nostro pragmatismo popolare ci porta a trovare soluzioni ricche di sostanza»), Bossi dà ragione. «La Lega è fatta di gente onesta - afferma il ministro -. Con noi riprenderete ciò che vi spetta, cosa che certo non succede se a governare è chi fa gli interessi del centralismo romano». Quando dal pubblico qualcuno è inneggia alla «secessione», lui replica: «Facciamo le cose secondo le regole. La via c'è ed è il federalismo. Certo, se non arriverà il federalismo e le cose non cambieranno, allora ci sarà lo scatto finale». Ma ricorda che che uniti si va più lontani che da soli: «Faremo le cose secondo ragione e con i tempi giusti. E il federalismo arriva. Io e Calderoli siamo bravi a trattare». Infine, una dichiarazione d'amore alla terra orobica: «Se andassi via da Varese, verrei qui. Bergamo ce l'ho nel cuore, è la mia seconda patria»Prima di arrivare alla Bèrghem Fest, il senatur ha risposto alle domande dei cronisti. Ed è stato lì che, a proposito delle recenti polemiche, ha affermato che con la Chiesa è utile un «chiarimento», per questo «insieme a Calderoli andrò in Vaticano, ricorderemo le nostre radici cristiane. Ci andiamo - ribadisce - per ricordare che la nostra matrice è cristiana e cattolica. La Lega è l'unico partito che veramente ha radici cristiane». E Calderoli, a proposito dell'incontro, aggiunge: «Non vedo nulla di nuovo, è una cosa che facciamo costantemente».Bossi è tornato anche sull'attacco da parte del «Giornale» di Vittorio Feltri al direttore di Avvenire Dino Boffo: «Berlusconi è arrabbiato perché gliene hanno fatte troppe, ma l'articolo del Giornale come una vendetta. A Repubblica Berlusconi non chiederà soldi, credo. bastano le scuse. ma gliele devono fare, però». Infine, si è unito alla proposta fatta proprio ieri da Calderoli di «un gentlemen's agreement tra i direttori dei giornali, che adesso facendo così arrecano danno al Paese, per evitare la barbarie».Anna Gandolfi

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