mercoledì 12 agosto 2009

ECO DI BERGAMO - 12/08/09 - STUCCHI: QUALCOSA MIGLIORA. SANGA: NO, COSI' NON VA

La politica si schiera a fianco delle piccole e medie imprese delle partite Iva. «Mi fa piacere che ora tutti si siano accorti delle partite Iva, delle piccole e medie imprese - osserva Giacomo Stucchi, deputato della Lega -: un mondo importantissimo per il nostro territorio, gente che lavora con passione e che merita di essere ascoltata e aiutata, soprattutto davanti ad una crisi come quella attuale». Sull'azione del Carroccio si abbattono però subito le critiche di Savino Pezzotta, leader storico della Cisl e deputato dell'Unione di centro: «La Lega, oltre a volere dividere in due l'Italia, è molto brava a prendersi meriti che non ha. Non è assolutamente vero, per esempio, che ha sostituito i sindacati per tutelare i lavoratori: il partito è una cosa, lo scegliere chi meglio ti tutela sul posto di lavoro è un'altra, i dati degli iscritti al sindacato parlano da soli. È necessaria, però, una maggiore coesione fra i sindacati. Così come è fondamentale contrastare l'azione della Lega che lentamente ma progressivamente sta minando l'unità del nostro Paese. Un Paese frammentato e diviso non sarà in grado di far parte di quel nuovo mondo che emergerà dopo la crisi. Solo un'Italia fortemente coesa può uscire dalla crisi, anche più forte di prima». «Il Popolo della libertà - osserva invece Gregorio Fontana, deputato del Pdl - ha le proprie radici ed è vincente al Nord, in regioni quali Piemonte, Lombardia e Veneto dove le Pmi sono l'asse portante dell'economia. Il Pdl però, diversamente dalla Lega, porta in un contesto nazionale le istanze delle partite Iva. E meno male che è così: non è la visione protezionista ad essere vincente per le Pmi, ma quella nazionale prima ed internazionale poi». Fontana chiama subito in causa il ministro Giulio Tremonti, ritenuto l'asse vincente nell'azione pro Pmi del governo: «Tremonti è l'emblema della politica concreta del nostro governo. A lui si devono, solo per citare alcuni esempi, la moratoria sul credito, la detassazione degli utili investiti, l'Iva di cassa sino a 200 mila euro molto utile per le piccole imprese: e Tremonti non mi pare che sia della Lega». Una stoccata elegante alla quale Stucchi risponde: «Tremonti sarà anche di Forza Italia, ma mette in pratica le cose portate avanti da noi. Quello che non va è che la pressione fiscale è ancora alta. Soprattutto al Nord, in quella parte del Paese dove l'evasione fiscale è al 16%, meno della Svizzera e del Nord Europa. In alcune zone del Mezzogiorno, invece, si arriva a punte di evasori che superano l'80%. E anche gli studi di settore vanno migliorati (lo dice sbuffando, visto che a Stucchi è arrivato per il settimo anno consecutivo l'accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate, ndr). Su questo tema siamo impegnati a far sì che dall'anno prossimo i parametri di riferimento siano comunicati un paio di mesi prima rispetto ad oggi: è già un passo avanti, tenendo conto che ci saranno correttivi applicati sulla base dei diversi settori di lavorazione, zone territoriali e fattori economici».Ai rappresentanti della maggioranza rispondono gli esponenti del Partito democratico. «A settembre - dichiara Giovanni Sanga - molte Pmi rischiano di chiudere per mancanza di finanziamenti da parte delle banche. Pochi giorni fa ho incontrato un gruppo di imprenditori di società sane che hanno già realizzato lavori in diversi Comuni della Bergamasca, ma che a distanza di quasi un anno non riescono a riscuotere quanto gli spetta proprio a causa delle norme introdotte dall'attuale governo. È questo l'attaccamento alle Pmi da parte della Lega, di Berlusconi e Tremonti?». «Avevamo chiesto - aggiunge il deputato del Pd - di rivedere la normativa sugli studi di settore in un periodo di crisi come questa che sta mettendo in ginocchio le nostre piccole e medie imprese. È stata introdotta una revisione che non ha inciso. Noi eravamo dell'idea che in una fase drammatica come quella attuale si dovesse arrivare alla sospensione degli accertamenti automatici derivanti dagli studi». «L'altro aspetto - continua Sanga - riguarda ancora le opere pubbliche. Ci sono cantieri che sono in attesa di essere aperti, gare che sono state bandite ma che, a causa di problemi burocratici, sono ferme. Ma questo sarebbe ossigeno per le imprese e l'economia, garanzia di posti per i lavoratori. L'ultima questione è relativa alle banche: sono intervenuti il governatore Draghi e il presidente Consob Cardia, mentre Tremonti fa proclami. Il risultato è che l'erogazione del credito alle imprese è sempre difficile. È opportuno allora mettere qualche vincolo agli istituti di credito, affinché possano essere spinti ad erogare più fondi alle nostre imprese».Antonio Misiani sottolinea «la necessità che le banche (grande la loro responsabilità nella crisi) non facciano mancare i finanziamenti. Bisogna poi estendere gli ammortizzatori sociali anche ai lavoratoti autonomi». «Quelli della Lega - chiosa Misiani - mi devono spiegare come si conciliano i loro proclami a favore delle Pmi con una pressione fiscale che nel 2009 tocca il suo punto massimo dal 1997 e con studi di settore che stanno strangolando molte imprese. La Lega deve spiegare perché il governo stia dando miliardi di euro alle stesse banche che negano alle piccole imprese i finanziamenti: Pmi sane e che hanno tenuto in piedi la nostra economia e hanno creato ricchezza sul territorio. Il centrosinistra, invece, deve recuperare il ritardo culturale nel capire l'importanza economica ed il valore sociale del mondo delle piccole e medie imprese. Il congresso del Pd può essere un appuntamento importante per un cambio di passo in tal senso: una forza riformista deve saper parlare e rappresentare non solo il lavoro dipendente, ma anche quello autonomo».«Bergamo sta soffrendo molto la crisi - interviene Giorgio Jannone, deputato del Pdl - proprio perché ha un apparato produttivo costituito in larga parte da piccole e medie imprese. L'attenzione va posta ora al sistema del credito, perché c'è stata ed è in corso una stretta creditizia molto dannosa. A settembre tutti quanti dobbiamo concentrarci per stimolare le banche ad aiutare le Pmi: se la situazione prosegue così, c'è infatti il rischio molto serio che una parte del nostro sistema produttivo scompaia. Recentemente abbiamo approvato provvedimenti che obbligano le banche a concedere credito quando ci sono le condizioni». «Calderoli - fa notare Stucchi - ha fatto molta pulizia nella selva di leggi inutili. A settembre riprenderanno gli incontri con i rappresentanti delle varie categorie interessati al disegno di legge firmato dal ministro. Tramite i Tremonti bond è stato evitato il collasso del sistema. Non abbiamo nazionalizzato le banche e aver istituito presso le prefetture una sorta di osservatorio del credito significa controllare l'operato degli istituti di credito chiamati a sostenere le Pmi. In questo momento dobbiamo lasciare da parte le ideologie e dare una mano concreta al nostro territorio».

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