domenica 21 giugno 2009

ECO DI BERGAMO -21/06/09- SPAREGGIO AD ARCENE. I CANDIDATI TEMONO L'ASTENSIONISMO

ARCENE. Più che il rispettivo avversario, a Cristian Invernizzi e Giuseppe Foresti, i due candidati allo spareggio per la poltrona di sindaco di Arcene, ormai fa paura soprattutto l'astensionismo alimentato da quei residenti che, con la chiusura delle scuole, sono partiti per qualche località di vacanza. Paura giustificata visto che al primo turno hanno ottenuto 1.492 voti a testa ed ogni voto può risultare determinante.Venerdì sera, chiudendo un'«estenuante» campagna elettorale, hanno invitato tutti coloro che al primo turno hanno votato per loro a ritornare alle urne. La sensazione è infatti che, visto che non si prevede più un'affluenza all'84% come al primo turno, chi otterrà ancora 1.492 voti vincerà «a mani basse». A sostenere l'invito del segretario provinciale della Lega Nord Cristian Invernizzi, candidato della lista Lega Nord-Pdl, venerdì sera sono intervenute importanti personalità politiche. Nella sala consigliare, dove il comizio si è spostato a causa del maltempo, si sono radunati il neopresidente della Provincia e deputato leghista Ettore Pirovano, il coordinatore provinciale del Pdl Carlo Saffioti con il vice Pietro Macconi, i deputati della Lega Nord Giacomo Stucchi e del Pdl Gregorio Fontana ed anche il segretario nazionale della Lega Nord Giancarlo Giorgetti. Nei loro interventi hanno sottolineato la necessità «che Arcene, per risolvere i problemi del suo territorio, abbia una guida politica con gli stessi colori del governo nazionale, della Regione e da poco anche della Provincia e della città di Bergamo». Il pensiero di Invernizzi è andato invece soprattutto al suo avversario: «Non abbiamo nulla da imparare in quanto a competenza, disponibilità e onestà. Chi in questi giorni sta diffondendo false accuse contro di noi speriamo che, in caso di vittoria, ci riconosca almeno il diritto a governare».Dall'altra parte del paese, nel centro sportivo, si è tenuto contemporaneamente il comizio finale di Giuseppe Foresti, candidato della lista civica «Insieme per Arcene», alla guida del paese dal 1994. L'assessore uscente ai Lavori pubblici nel suo discorso si è limitato a ringraziare il suo entourage e i suoi elettori invitandoli «ad un ultimo sforzo»: «Dobbiamo completare quanto abbiamo iniziato a fare insieme quindici anni fa». Nessun riferimento al suo avversario e alle personalità politiche corse in suo sostegno. Dopo il comizio, rivolgendosi ai suoi sostenitori, ha osservato come gli ospiti di Invernizzi «avrebbe fatto meglio a chiamarli qui ad Arcene per sostenere l'amministrazione comunale per chiedere l'apertura della fermata ferroviaria o bloccare la cava prevista sul nostro territorio dal piano cave provinciale». Foresti però non ha affondato il colpo. Anzi a margine del suo comizio ha rivolto un ringraziamento ad Invernizzi per la campagna elettorale condotta «con toni bassi» e ha aggiunto: «Il paese, come dimostrato dal risultato elettorale, è spaccato a metà ma tutti i veleni devono essere messi da parte. Chiunque amministrerà, compito già di per sé non facile, dovrà farlo serenamente».Mano tesa che però Invernizzi ora non sembra più disposto a stringere soprattutto dopo che Foresti, a suo dire per non surriscaldare il clima prima del ballottaggio, ha rifiutato il confronto pubblico. «Per entrambi invece sarebbe stata l'occasione per rimarcare a tutta la popolazione che non c'è in corso nessuna guerra civile» ha detto il segretario provinciale della Lega Nord che ha comunque sottolineato che, in caso di sconfitta, telefonerà al suo avversario per fargli i complimenti «ma anche per dirgli che io non abbandonerò Arcene ma rimarrò in Consiglio comunale a guidare l'opposizione». Foresti invece non telefonerà ad Invernizzi «ma solo perché mi recherò ai seggi durante lo spoglio e lì, se diventerà sindaco, mi complimenterò con lui». Da ricordare che il testo unico degli enti locali prevede che, in caso i due candidati ottengano ancora lo stesso numero di voti, diventerà sindaco il più anziano.

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