venerdì 19 giugno 2009

ECO DI BERGAMO -19/06/09- MORTI SUL LAVORO, APPELLO AI PARLAMENTARI

Gli ultimi due infortuni mortali sul lavoro avvenuti nei giorni scorsi a Costa Volpino e Sovere, a poche ore di distanza uno dall'altro, hanno spinto gli onorevoli della Lega Nord Giacomo Stucchi ed Ettore Pirovano a presentare un'interrogazione al ministro del Lavoro, inviata per conoscenza anche ai sindacati. Ieri Luigi Bresciani, segretario generale provinciale della Cgil, e Martino Signori della segreteria della Cgil hanno scritto una lettera ad entrambi i parlamentari. «Questa battaglia che stiamo conducendo da anni - scrivono i due sindacalisti - ha avuto momenti che abbiamo definito "stragi" e fasi dove sembrava che il fenomeno si potesse ridurre in modo importante. I momenti dove gli infortuni, in particolare quelli mortali, si riducevano anche sensibilmente sono stati sicuramente frutto di impegni eccezionali da parte delle istituzioni a cominciare dalla prefettura di Bergamo, Asl, Direzione provinciale del lavoro, Inail, Inps e dalle parti sociali, attraverso l'aumento dei controlli efficaci e della formazione di qualità». In particolare la Cgil ricorda l'intervento del precedente governo con una task-force attivata a Bergamo (composta da ispettori e forze dell'ordine) e l'entrata in vigore del decreto 81 del 2008. «Le misure specifiche, unitamente alle leggi che le regolamentano se accompagnate da un forte impegno di tutti, possono creare maggior consapevolezza e quella "cultura della sicurezza sul lavoro" indispensabile per abbattere gli infortuni e le morti sul lavoro - continuano Bresciani e Signori -. La vostra interrogazione al ministro del Lavoro in merito a quanto accaduto a Sovere è sicuramente opportuna anche perché, se il numero degli ispettori della Direzione provinciale del lavoro sono stati incrementati lo scorso anno, il personale Asl operante nel settore Prevenzione e sicurezza sul lavoro è sicuramente insufficiente. Con la stessa determinazione vi chiediamo di operare affinché il testo unico non venga stravolto così come intende fare il ministro del Lavoro attraverso la proposta di decreto correttivo al testo unico».

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