martedì 9 giugno 2009

ECO DI BERGAMO -09/06/09- VALANGA VERDE, PIROVANO TRAVOLGE GLI AVVERSARI


Non c'è storia. La valanga verdepadano travolge via Tasso. L'effetto-Lega si sente anche in Provincia. Il candidato del centrodestra, il lumbard Ettore Pirovano, sostenuto pure da Pdl e Pensionati, batte tutti al primo turno ed è il nuovo presidente. A differenza di cinque anni fa, niente ballottaggio. Le schede elettorali il 21 giugno si tireranno fuori dal cassetto solo per il referendum. Pirovano, vicesindaco di Caravaggio e parlamentare, bluesman alla chitarra (la sua passione), per dirla alla Celentano questa volta è molto rock: l'assolo è al 59% (un poco sopra la coalizione che vola oltre il 57%). La gara è chiusa alle 22,30, con 951 sezioni su 951 scrutinate. Ma è già chiaro a metà pomeriggio che non ci sono rivali. Una bella suonata. Non ce la fa a raggiungere il secondo turno il competitor del centrosinistra Francesco Cornolti, democratico in gara con Sinistra per Bergamo, Verdi, Socialisti e Pd. La sua performance si ferma al 20,3%, sotto le aspettative. In alcune microsezioni, come Adrara e Aviatico, è anche superato in popolarità dal delfino di Valerio Bettoni, Luigi Pisoni (13,6%). Anche il candidato di Lista Bettoni e Udc, però, «buca» l'obiettivo di un secondo tempo alle urne. La lista del presidente uscente - il quale non è stato eletto in Consiglio provinciale - non funziona come «azione di disturbo» contro la Lega, ma toglie fiato ai moderati, ex Forza Italia e Pd in primis. Restano indietro gli altri: Gabriele Cimadoro (anche se il suo partito, l'Italia dei Valori, è in crescita), Andrea Cologno (La destra) e Luigi Fantoni (Basta Imbrogli). Tenuto conto che, con la nascita di Pd e Pdl, il quadro politico è cambiato rispetto alle Provinciali del 2004, è possibile però fare un confronto. Sul fronte centrodestra il traino è la Lega. Cinque anni fa un Valerio Bettoni in cerca del secondo mandato correva con An, Udc e Forza Italia, che insieme raggiungevano il 34,7%, con Forza Italia e An a quota 29%. Quasi sette punti in più di quelli ottenuti ora dal Pdl (22,43%), che ha risentito di qualche scossa procurata dalla Lista Bettoni. Di ben sedici punti il balzo compiuto dai lumbard. Nel 2004 il Carroccio, in corsa solitaria con Giacomo Stucchi, totalizzò il 20,8%. Una percentuale che ora esplode al 35,4%. Se nel 2004, quindi, l'allora Forza Italia era il partito con più consensi (23%), ora cede il passo al Carroccio. Lega e Pdl, oggi alleati, arrivano oltre il 57%, più il contributo dell'1,9 dei Pensionati. La «fuga» dei lumbard è evidente anche rispetto al voto alla Camera del 2008, quando il consenso era al 31,16%. Spostandosi nel campo avversario, Francesco Cornolti non riesce a portare a casa il risultato che nel 2004 fu di Beppe Facchetti, primo (e per ora unico) candidato del centrosinistra ad andare al ballottaggio da quando è in vigore il maggioritario. Il Pd, alla sua prima prova in Provincia, strappa un risicato 15,5%, sotto il 17% ottenuto cinque anni fa dalla somma di Ds e Margherita e il 23,09% delle Politiche 2008. Nella squadra di Facchetti c'era anche l'Italia dei Valori, che questa volta si è sganciata correndo con Gabriele Cimadoro. Il partito di Di Pietro passa dal 3,20% delle Provinciali 2004 e dal 4,67 delle Politiche del 2008 al 5,8% di questo turno, in linea con la crescita registrata anche a livello nazionale. E in linea con i risultati generali è anche il crollo della sinistra. Rifondazione, nel 2004, portò a casa un 5%. Questa volta il cartello elettorale «Sinistra per Bergamo», in cui il Prc è confluito con Comunisti italiani e Sinistra democratica, non supera il 2,8%. Al centro, la Lista Bettoni ottiene il quarto posto come preferenze (8,8%), dopo i partiti Lega, Pdl e Pd. Un risultato, insieme all'Udc, che non le consente comunque di arrivare al ballottaggio. L'appello «al voto utile contro la Lega» non ha funzionato: più che sottrarre preferenze al Carroccio, la squadra del presidente uscente ha pescato nell'elettorato moderato dell'ex Forza Italia, Pd e Udc. Unione di centro che con un 4,4% si attesta vicino al 5% registrato alle Provinciali del 2004 e alle Politiche del 2008.

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