martedì 9 giugno 2009

ECO DI BERGAMO -09/06/09- LA GALLONE IN LACRIME "DI GIOIA PER FRANCO"


«Accidenti, che botta che gli abbiam dato». Il lumbard Guglielmo Redondi arriva gongolante a Palafrizzoni intorno alle 19,30, quando ormai è chiaro che i giochi sono fatti. «Siamo al nono round e stiamo vincendo ai punti», rincara (prudente) la dose il pugile Luca Messi, candidato per il Pdl al consiglio comunale e reduce dai soliti due allenamenti quotidiani - mattutino dalle 10 a 12, più corsetta post prandiale. E il ko arriva ufficialmente poco dopo, quando il sindaco uscente Roberto Bruni riconosce la sconfitta, telefona a Franco Tentorio e lascia piazza Matteotti. Cronaca del pomeriggio che ha cambiato il colore di Palafrizzoni («Io ho la maglietta azzurra, sono già pronto a passare all'altro schieramento», prova a buttarla sul ridere Simone Paganoni, Lista Bruni), tra delusioni di centrosinistra ed entusiasmi pidiel-leghisti. Nella prima parte della maratona degli spogli, è soprattutto la maggioranza uscente a tenere banco a Palafrizzoni, con il verde Fausto Amorino insediato - con tanto di blocco degli appunti - sotto uno dei monitor allestiti in Comune, a seguire i risultati minuto per minuto: «Ormai sono diventato un punto informazioni», mugugna. Nel cortile, elegantoni, Marco Brembilla (Pd) e il candidato sindaco Giuseppe Anghileri aspettano ligi in giacca d'ordinanza, nonostante le temperature equatoriali. «A tutti i consigli comunali sono venuto in giacca e cravatta - puntualizza Brembilla, presidente uscente -. Ricordo la figuraccia che ho fatto quando, appena insediati, il sindaco mi ha chiamato per dirmi che stava arrivando il prefetto; io sono corso a salutarlo in camicia perché non avevo la giacca, e da allora non ho più corso il rischio». Sarà sempre lui, poco dopo, a iniziare a pensare all'ufficio e alla scrivania da liberare, mentre il collega di partito Valter Grossi osserva amaro che «al momento (erano le 19, ndr) non c'è un quartiere dove il centrosinistra sia avanti». Ben altra aria tira dalle parti del centrodestra: al Tentorio Point, il coordinatore provinciale del Pdl, Carlo Saffioti si frega, letteralmente, le mani, mentre il deputato Giorgio Jannone si presenta con lo spumante («della Franciacorta», puntualizza) per il brindisi. Alessandra Gallone arriva in Comune con le lacrime agli occhi: «Ho pianto - ammette -. È un momento di vera gioia per Franco; dopo anni di gavetta vera, insieme, entrambi abbiamo avuto delle straordinarie soddisfazioni». Per tutti, è un continuo andirivieni dalla sala dove i funzionari del Comune gestiscono i dati in diretta, li comunicano alla Prefettura, stampano i resoconti in tempo reale per soddisfare le curiosità dei presenti e rispondono al telefono ai presidenti di seggio alle prese con dubbi interpretativi e crisi di vario genere («è una semitragedia generalizzata - sorride una dirigente -. I regolamenti sono molto complessi, e i presidenti pongono tantissime domande per l'attribuzione delle schede dubbie»). Il leghista Daniele Belotti entra smagliante: «Vinto anche ad Azzano», comunica a Giacomo Stucchi. E via con il conto delle conquiste, mentre gli sconfitti si allontanano e il cortile si riempie di sostenitori del centrodestra. È il momento della festa.

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