martedì 9 giugno 2009

ECO DI BERGAMO -09/06/09- "HO VINTO CON LA SQUADRA. DA STAMATTINA A LAVORO"


Un presidente a cavallo. Se un tema forte della campagna elettorale leghista erano stati gli indiani e il modo in cui «evitare la loro stessa sorte in tema di immigrazione», nel giorno della vittoria padana, Ettore Pirovano sceglie lo stile da cowboy. Arriva in via Berlese verso le 20,45, abbraccia la figlia Daisy, fresca di elezione a sindaco di Misano Gera D'Adda, stringe le mani ai giovani che urlano «un presidente, c'è solo un presidente» e poi accoglie il loro invito a montare sull'equino di plastica - ma a grandezza naturale - che campeggia nella sala del direttivo della sede leghista: seggiola (verde pure questa) per superare il dislivello e hop, il nuovo presidente è in sella. E non solo metaforicamente. Perché quella di ieri più che un elezione per il candidato padano si è trasformata in un trionfo che ha sfiorato il 60 per cento delle preferenze. Una sorpresa? «Mica tanto», confessa lui prima di stappare la bottiglia d'ordinanza, un poco padano, ma certamente ottimo Krugg millesimato. «Quando la gente sorride - aggiunge - non servono molti altri sondaggi. Sono ovviamente soddisfatto, ma sono anche orgoglioso di aver partecipato all'elezione di Franco Tentorio in Comune: il fatto che sia la Provincia che il capoluogo siano espressione della stessa coalizione è estremamente importante». Rispetto alle ultime amministrative, quando la Lega restò esclusa dai ballottaggi sia a Palafrizzoni sia in Via Tasso, qui le cose stanno molto diversamente: un plebiscito. Cos'è cambiato? «È cambiato tutto - aggiunge il neopresidente - all'epoca stavamo vivendo un momento molto difficile, anche a causa delle condizioni di salute di Umberto Bossi. Poi abbiamo recuperato. Vorrei comunque esprimere tutta la mia ammirazione nei confronti di Giacomo Stucchi che si era fatto carico di quella candidatura in una situazione non certo ideale, io sono stato più fortunato e son contento che i risultati siano arrivati». Ma attenzione, non è un successo personale. Il leit motiv in via Berlese è chiaro: la Lega ha vinto su tutti i fronti per la sua coerenza. «La soddisfazione non è la mia o quella di mio papà: è quella della Lega», spiega Daisy, dopo aver posato pure lei come un'amazzone. «Ci accusavano di aver calato dall'alto Pirovano - aggiunge il segretario provinciale Cristian Invernizzi - adesso forse si sono accorti che il legame col territorio c'era e come: il nostro candidato proveniva da un'esperienza amministrativa importante come quella di Caravaggio, per questo è stato votato». «Del resto - sintetizza il consigliere regionale e comunale Daniele Belotti - basta dare un'occhiata alle nuove amministrazioni comunali che abbiamo conquistato: sono un'infinità». Quasi come le ovazioni che arrivano dai ragazzi nella sala del direttivo. Pirovano ha già pensato anche a loro: «L'idea - continua sul balcone della sede - è di dedicare loro un assessorato ad hoc. È uno degli impegni che vorrei portare avanti da subito». Gli altri? Incontrare tutti i sindaci, eliminare le società partecipate inutili, improntare la gestione del turismo assieme agli stessi operatori. «Comincerò ovviamente dalla gestione delle pratiche correnti - precisa ancora Pirovano - anche se devo sottolineare come purtroppo finora non ci sia stato alcun passaggio di consegne: non ho sentito ancora nessuno. Domani (oggi per chi legge, ndr) sarò in via Tasso alle 8,30 e comincerò a lavorare». A dire il vero il neopresidente una capatina la farà già in tarda serata, quando, verso le 22,30, guida, con Giacomo Stucchi, un centinaio di fedelissimi nella sede della Provincia: qualche minuto di attesa per farsi aprire la cancellata, un breve discorso nell'atrio e poi tutti a nanna. «Ettore, Ettore pagaci da bere», urlano. Ma il Krugg è rimasto in via Berlese.

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