mercoledì 26 ottobre 2011

ECO DI BERGAMO - 26/10/11 - L'INTERVISTA A GIACOMO STUCCHI "COSI' DIFENDIAMO TUTTI I LAVORATORI"

La Lega non è disposta a cedere: le pensioni d'anzianità non si toccano. E su questo è disposta ad aprire una crisi di governo. Così Giacomo Stucchi, parlamentare bergamasco ed esponente di spicco del Carroccio, sintetizza la posizione del partito.Dunque, la Lega non molla? «La nostra convinzione è che le pensioni d'anzianità non debbano essere toccate nel modo più assoluto. Dopo di che siamo in una fase nella quale si sta ancora trattando e discutendo. Sono però convinto che una persona che ha iniziato a lavorare a 14 o 15 anni nei cantieri o svolgendo, magari, altri lavori duri, oggi abbia tutto il diritto di andare in pensione».Le pensioni d'anzianità sono concentrate soprattutto al Nord: la vostra battaglia è per difendere gli interessi del Paese o del Nord? «Lo facciamo per difendere i lavoratori veri, coloro che in questi anni hanno dato tanto alla crescita del Paese. Chi sta per andare in pensione con 40 anni di contributi sono proprio quelle persone che negli anni '70 e '80 hanno lavorato duro e hanno contribuito più di tutti alla crescita del sistema Paese. Su queste questioni di principio non veniamo meno: non possiamo mandare a "morire" in fabbrica sino a 67 anni le persone che vi sono entrate e hanno iniziato a lavorare a 14 anni».Ma l'Europa preme per un intervento strutturale sul sistema pensionistico.«Dall'Europa vogliono imporci una manovra, costringendoci a rivedere la possibilità di andare in pensione con i 40 anni di contributi, ma per noi questo non è assolutamente in discussione. E, poi, per quanto riguarda le pensioni di vecchiaia osservo che prima di arrivare ai 67 anni ce ne corre. Del resto non è vero che in tutta Europa si va in pensione a 67: si tratta di un limite che vale solo per la Germania. Negli altri Paesi europei ci sono diversi standard e sono previsti vari sistemi d'incentivi».La Lega è disposta ad aprire una crisi di governo sulle pensioni? «Se le condizioni sono le pensioni di vecchiaia a 67 anni e l'abolizione dei 40 anni di contributi, allora il rischio di una crisi di governo c'è».Che alternative proponete per rispondere alle richieste dell'Europa, evitando di toccare il sistema pensionistico? «Ci sono varie alternative, come la possibilità di vendere gli immobili di proprietà dello Stato e una revisione complessiva del sistema fiscale».Se cade il governo Berlusconi, siete disponibili ad altri esecutivi? «Se cade Berlusconi, vogliamo che si vada subito al voto. La Lega non vuole governi tecnici, non accetta compromessi. Sulla questione della riforma pensionistica - ripeto - la Lega non ha intenzione di cedere. E lo abbiamo già dimostrato in passato. Berlusconi se lo ricordi bene». Gianluigi Rava

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