lunedì 8 agosto 2011

ECO DI BERGAMO - 08/08/11 - BOSSI: OGGI VEDO TREMONTI PER SALVARE LE NOSTRE IMPRESE

Senatùr a ruota libera a Pontida: sbagliato imporre l'euro forte a uno Stato debole«Con Giulio faremo una passeggiata in giardino, la Lega ha un'idea per l'economia»

Pontida (Bergamo)Ancora qualche ora e scopriremo la ricetta della Lega per salvare le aziende italiane, in particolare quelle del Nord, dal rischio di fallimento. Gli ingredienti necessari a risollevare la nostra economia verranno svelati durante un bucolico colloquio, previsto in giornata, tra Umberto Bossi e il ministro Giulio Tremonti.L'annuncio è partito da Pontida, la località simbolo dei padani, e a lanciarlo è stato il loro leader, sabato sera, durante la tradizionale festa della circoscrizione dell'Isola che continuerà fino al 15 agosto.Come al solito, pienone assicurato. Circa 1.500 i fan del Senatùr che hanno sfidato il maltempo, accalcati sotto il tendone, quelli meno fortunati direttamente sotto l'acqua. Sul palco, dopo il saluto del padrone di casa, Pierguido Vanalli, nella doppia veste di primo cittadino di Pontida e deputato della Lega, sono sfilati i parlamentari Giacomo Stucchi e Roberto Castelli con i consiglieri regionali Roberto Pedretti e Giosuè Frosio. Poco dopo le 22 la standing ovation per re Umberto, che non ha deluso l'attesa.«Ci vediamo in giardino»«Lunedì viene Tremonti a casa mia – ha esordito Bossi –, la Lega ha una bella idea per salvare le nostre imprese prima che sia troppo tardi». Nulla di più, alla festa padana, è stato rivelato sui contenuti della proposta, solo che sarà «semplice» e verrà discussa «in giardino, perché Tremonti non è un uomo di poltrone».E poi via di «amarcord», che il popolo radunato a Pontida – come il leader sa bene – continua ad apprezzare: correvano gli anni '90, la Lega era sulle barricate, nel mirino, oltre a Roma ladrona, la moneta unica europea. «Si è trattato di un errore storico», ha dichiarato il ministro per le Riforme, ricordando le critiche del suo movimento all'adozione dell'euro da parte dell'Italia e continuando così: «Non si può imporre una moneta troppo forte a uno Stato debole, perché le esportazioni crollano». «Forse noi in Padania potremmo farcela con un moneta forte – ha sottolineato Umberto Bossi – ma il Sud rischia di fallire».E per paura che il concetto non risultasse chiaro ai suoi militanti, sabato sera, il Senatùr è ricorso alle solite similitudini colorite: «L'Irlanda faceva le padelle e la Grecia non faceva un c..., il nostro Sud faceva un c... come la Grecia, quando fu imposta una moneta forte dai Savoia all'unificazione dell'Italia». Altro errore storico – stando all'Umbertone – insieme all'adozione dell'euro.«Globalizzazione, un pericolo»E dopo l'Europa l'analisi di Bossi è passata al mercato mondiale, in particolare alla situazione economica e finanziaria degli Stati Uniti: «La cambiale di Faust è arrivata all'incasso – ha tuonato –: l'America ha pagato la globalizzazione ed è saltata per aria. Tanti anni fa eravamo in due, lo dicevano solo la Lega e Tremonti che la globalizzazione era un pericolo».«La globalizzazione – ha proseguito il segretario della Lega Nord – ha portato la finanza al potere al posto della politica, poi con la crisi la finanza ha chiesto alla politica di salvare le banche: adesso bisogna sicuramente dare agli Stati, alla politica e alla democrazia più potere, perché la finanza non risponde a nessuno e fa solo grandi casini, dunque meglio la politica che risponde al popolo».Per quanto riguarda le misure annunciate venerdì scorso dal governo per affrontare la crisi economica, il leader del Carroccio ha ribadito che si tratta di decisioni necessarie. «Abbiamo dovuto anticipare il pareggio di bilancio entro il 2013 – precisa Bossi – per fare in modo che la Banca centrale europea compri i nostri Titoli di Stato».E, in chiusura, promette al popolo padano che «il prezzo della crisi non dovrà essere pagato dalle imprese del Nord»: molto sembrerebbe dipendere dalla passeggiata in giardino con Tremonti. Speriamo che oggi il tempo tenga.

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