domenica 2 ottobre 2011

ECO DI BERGAMO - 02/10/11 - "SITUAZIONE DELICATA CAPISCO IL MALESSERE"

«Io esisto e sono padano», apriva ieri la «voce del Nord», ovvero La Padania, in merito alle parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, in visita a Napoli, ha detto: «Il popolo padano non esiste».Deputato Giacomo Stucchi (Lega), si sente in linea col titolo del vostro quotidiano?«Certo, per me è una certezza essere bergamasco, lombardo, padano. È una follia che le persone che vivono qui non possano definirsi così, negare loro la propria identità storica e culturale».Il presidente della Repubblica faceva riferimento, però, alla necessità che l'Italia rimanga unita.«Esiste un diritto all'autodeterminazione dei popoli. E quando i popoli sono in movimento, con gli strumenti democratici che hanno a disposizione, nessuno può fermare la volontà dei cittadini di aggregarsi in una nuova realtà statale».Il Carroccio ha fin qui mantenuto un buon rapporto col Quirinale. Queste ultime affermazioni hanno compromesso il feeling con Napolitano?«Non mi sembra il caso di ingigantire la portata delle affermazioni di Napolitano, dette peraltro in un contesto particolare: a Napoli, nella sua vecchia università e non in una cerimonia ufficiale. Lui è liberissimo di esprimersi, e noi di avere posizioni diverse. Noi andremo avanti per concludere il federalismo istituzionale e perché le nostre comunità possano gestirsi con strumenti a livello locale».Ma proprio il ritardo nell'attuazione del federalismo non è tra le principali cause di malcontento della vostra base?«La bocciatura del referendum sulla devolution ha sicuramente segnato il passo delle riforme istituzionali. Dentro c'erano delle cose buone e ora stiamo recuperando sul cammino delle modifiche costituzionali, come il Senato federale. Va bene anche alle opposizioni, che hanno mostrato di volere fare certe modifiche, per dare veri poteri alle realtà periferiche».Quelle realtà – come i Comuni (anche del vostro colore politico) – che sono sul piede di guerra.«Capisco perché i nostri sindaci che stanno lavorando al meglio recriminano: per mancanza di soldi e strumenti non riescono a dare risposte. Col federalismo si cambia».È però evidente che la Lega, fin qui granitica, stia attraversando una crisi pesante.«La situazione è delicata. Abbiamo vissuto un lungo periodo in cui la Lega ha avuto risultati splendidi. Risultati che peraltro, nella Bergamasca, sono stati confermati negli ultimi anni, per merito dei nostri militanti e della nostra base che lavorano sui territori e arrivano alla gente».Sono proprio loro, però, militanti e base a esprimere il malessere più forte.«Capisco il malessere di chi, come i nostri militanti, deve spiegare "de visu" alla gente arrabbiata determinate scelte prese a livello centrale. E non posso dare torto a certe posizioni. Il discorso è però complesso, e a volte bisogna accettare taluni compromessi per raggiungere certi risultati».Il governo arriverà al 2013?«È interesse di tutti che la legislatura arrivi al 2013. Il rispetto di questa scadenza significa arrivare a concludere il processo di modifiche costituzionali. Se si procede rapidi, in otto-dieci mesi si possono fare le riforme. Anche il centrosinistra, vista la situazione internazionale di difficoltà economica, non ha alcun interesse a prendere in mano la gestione del Paese».Come vede la Lega nel 2013?«Anche i peggiori sondaggi ci danno in crescita del 2% rispetto ai risultati del 2008. Certo, non è un motivo per stare tranquilli e non riconoscere le difficoltà».Benedetta Ravizza

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