domenica 30 maggio 2010

ECO DI BERGAMO - 30/05/10 - "NOI ARTIGIANI LASCIATI SENZA AIUTO DALLE ISTITUZIONI"

Assemblea dell'Associazione, il presidente invita a reti d'impresaGuerrini: «Il sindacato di contrapposizione non ha più senso»
«Le nostre imprese sono davvero allo stremo. Abbiamo bisogno che il governo e le istituzioni ci aiutino con interventi concreti». È l'appello che il presidente dell'Associazione artigiani , Angelo Carrara, ha lanciato alla 65ª assemblea generale svoltasi alla Fiera di Bergamo. Perché «non possiamo essere sempre in prima linea, rischiando in prima persona, noi e le nostre famiglie, senza sostegni e anzi vedendoci aumentare le difficoltà ogni giorno», ha detto Carrara.Vero è che nel primo trimestre di quest'anno l'artigianato bergamasco ha visto un recupero della produzione su base annua, seppure ancora in territorio negativo (-1,6%), ma «questo risultato positivo è dovuto in massima parte all'eccezionale spirito di sacrificio della nostra gente, alla voglia di resistere dei nostri imprenditori e alla caparbietà con cui hanno fronteggiato, e stanno fronteggiando, le difficoltà, rischiando nell'impresa anche il proprio patrimonio personale». Non sono favoritismi quelli che chiedono gli artigiani, ma azioni concrete che si traducano ad esempio nella semplificazione amministrativa e fiscale, e in un maggior accesso al credito e all'innovazione, consapevoli che «è il momento di ripensare lo sviluppo, e il compito principale dell'Associazione artigiani è quello di fare il possibile per aiutare le nostre imprese a riposizionarsi in un mercato che non è più quello in cui eravamo abituati ad operare, accompagnandole nei processi di innovazione, costruendo insieme una rete di rapporti "buoni", instaurando una nuova "solidarietà"», ha continuato Carrara. Emerge la necessità di un diverso approccio che passa sempre di più attraverso la creazione di aggregazioni e reti di imprese, ed è altrettanto importante la cura dei rapporti con le istituzioni e le amministrazioni a tutti i livelli «in cui noi siamo instancabili». Si tratta di un fare sistema che proprio in questi giorni si sta traducendo «nell'aggregazione a livello nazionale delle cinque più grandi organizzazioni di rappresentanza delle Pmi, nel nuovo soggetto Rete imprese Italia, che darà un'unica voce a oltre 2,3 milioni realtà imprenditoriali, pari al 94,7% del tessuto produttivo nazionale», ha precisato Carrara.In un momento in cui la politica si è limitata a dire che «la crisi passerà e le cose si aggiusteranno da sole», come ha affermato il presidente nazionale di Confartigianato, Giorgio Guerrini, di fronte ad una platea numerosa in cui erano presenti diversi esponenti delle istituzioni e delle associazioni locali, sono soprattutto le associazioni del territorio a intercettare i bisogni e guadagnarsi la fiducia delle imprese. Se Guerrini riconosce la necessità di fare sacrifici, ribadisce che tutti sono chiamati a farli, con un esplicito riferimento ai costi della politica, senza rinunciare a una stoccata al sindacato: «Un sindacato che fa continua contrapposizione fra padroni e dipendenti non ha più senso». Gli ha fatto eco Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato Lombardia, affermando che «in Francia il '68 è nato e poi è morto, mentre in Italia non è ancora finito».Si è detta disponibile a collaborazioni future con il mondo dell'artigianato, l'assessore alle Attività produttive di Palafrizzoni, Enrica Foppa Pedretti (in rappresentanza del sindaco Franco Tentorio), elogiando «la capacità di trasformazione e la velocità nell'applicare i processi di innovazione delle imprese artigiane». I deputati Gregorio Fontana (Pdl) e Giacomo Stucchi (Lega) e Marcello Raimondi, assessore regionale all'Energia e reti, hanno dichiarato il loro apprezzamento sulle iniziative che l'Associazione artigiani sta portando avanti sul tema dell'energia», mentre il presidente della Provincia Ettore Pirovano, ha difeso il ruolo di Via Tasso dichiarando che «i dipendenti pubblici della nostra Provincia sono 1 ogni 190 cittadini, mentre in altre zone si può arrivare anche a un rapporto di 20 ogni 190».«Bisogna avere il coraggio di spostare il peso delle tasse dalle imprese e le famiglie alle rendite», ha detto Giovanni Sanga, parlamentare del Pd.Qualche fischio è partito all'indirizzo dell'onorevole Gabriele Cimadoro (Idv) quando ha dichiarato: «Le vostre battaglie sono quelle che noi portiamo avanti da anni, mentre c'è chi salvaguarda le grandi industrie e le banche». Daniele Belotti, assessore regionale al Territorio, intervenuto subito dopo ha replicato: «Pensavo di essere intervenuto a un'assemblea, mentre mi sembra di essere ad un comizio politico».Ha puntato sull'importanza del credito il presidente della Camera di Commercio, Paolo Malvestiti, evidenziando che «l'ente camerale continuerà a proporre misure e interventi da utilizzare in chiave anticongiunturale».

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