venerdì 14 maggio 2010

ECO DI BERGAMO - 14/05/10 - "NOI POLIZIOTTI, TROPPO POCHI FATICHIAMO A COPRIRE I TURNI"

I sindacati attaccano il governo: con l'ultima mobilità solo sei uomini in più«A Orio 75 agenti contro i 150 di Linate. E la stradale a volte non ha pattuglie»
Un saldo di soli 6 agenti in più, su 2.800 unità (più 1.600 nuove immissioni in ruolo) movimentate su scala nazionale nei giorni scorsi nell'ambito di un intervento di mobilità generale. Il tutto in una realtà – quella bergamasca – che è già fra le più penalizzate in termini di agenti in rapporto al numero degli abitanti. È quanto denunciano i sindacati della polizia di Stato, in un comunicato sottoscritto in maniera unitaria alla vigilia della festa della polizia dai segretari provinciali di tutte le sigle presenti a Bergamo (Luigi Menditto per il Siulp, Maurizio Cester per il Sap, Gianluca Brembilla per il Siap, Sebastiano Piermattei per Silp-Cgil, Antonio Polisena per Ugl-Polizia, Claudio Lauricella per il Consap, Antonello Personeni per il Coisp e Mauro Sabetta per Sp).«pochi e sempre più vecchi»«Negli ultimi anni – scrivono i sindacati – la polizia di Stato ha subito una riduzione d'organico di 10 mila unità su scala nazionale, ha visto chiudersi l'opportunità di arruolare giovani attraverso la leva, non ha potuto bandire concorsi (l'ultimo è del 1996, ndr) e il decreto ministeriale che stabilisce gli organici è del 1989. Una dinamica di arruolamento che ha impedito il turn-over, fatto schizzare l'età media e messo in ginocchio molti uffici. A partire dalla questura di Bergamo che si trova schiacciata tra l'esigenza di garantire da un lato il servizio amministrativo (stranieri, passaporti, licenze), e dall'altro il controllo del territorio, passando per la stradale, che in una realtà economico-sociale così vivace, può offrire a malapena una pattuglia per turno. Per finire con l'ufficio di frontiera dell'aeroporto, che ha dovuto affrontare la crescita tumultuosa dei passeggeri senza alcuna maggiorazione d'organico: Orio – precisano i sindacati - quest'anno raggiungerà gli 8 milioni di passeggeri e scavalcherà Linate come terzo scalo italiano, ma l'organico era ed è di 75 unità contro i 150 dello scalo milanese». l'attacco ai politici«Vogliamo sottolineare – attaccano i sindacati – la mancata attività di "lobby" dei politici locali per l'incremento d'organico. Già, perché altre realtà territoriali hanno tratto grande giovamento dalla mobilità del personale. Si prenda ad esempio Varese: in quest'ultima tornata ha guadagnato 25 unità, in un contesto già piuttosto positivo. Ora, se l'attuale governo nazionale non può per ragioni economiche dar corso alle promesse di cui parlava quando era opposizione; se nemmeno la sempre maggior forza politica della Lega contribuisce a invertire la tendenza; se nemmeno l'avere nella compagine governativa alcuni notevoli esponenti politici bergamaschi giova in termini di organico; se, viceversa, altri politici, ministri, leghisti ce la fanno per le loro realtà di riferimento, che cosa possiamo fare? L'unico strumento è denunciare pubblicamente quello che sappiamo e sperare che la cittadinanza possa fare la propria parte sostenendoci».«fatichiamo a far le pattuglie»«Crediamo che a qualcuno possa interessare – illustrano i sindacati – che la questura fatica a mettere in strada due volanti per turno, che le code alla frontiera di Orio sono lunghe ma lo sarebbero molto di più se il personale di servizio non fosse, come accade, distolto dalla vigilanza della struttura aeroportuale. Che l'operatore telefonico della polizia stradale, a giusta richiesta della cittadinanza per un incidente, è costretto a rispondere per carità di patria che non può mandare la pattuglia perché è già impegnata, quando in realtà non ce l'ha perché non è stato possibile metterla in strada. Che la polizia ferroviaria non presidia di notte (e spesso nemmeno la sera) le stazioni di Bergamo e Treviglio perché dispone di un organico di appena 21 poliziotti. Che il dipartimento, per affrontare l'enorme carico di lavoro determinato dagli oltre 100 mila stranieri residenti, manda solo personale civile assunto tramite le agenzie interinali. Che nonostante tutto le personalità politiche da tutelare non restano mai senza scorta. Siamo stanchi di una gestione emergenziale della sicurezza. E il 15 maggio, festa della polizia, non abbiamo motivo per festeggiare».le reazioni dei parlamentari«Il problema è reale – dichiara Gregorio Fontana (Pdl) – i poliziotti svolgono il loro lavoro in condizioni difficili e, nonostante questo, con risultati importanti e positivi. È chiaro che tutti dobbiamo impegnarci e fare sempre di più. In questo senso il ministro Maroni ha assicurato attenzione al territorio bergamasco. Va però detto che qualcosa abbiamo ottenuto, negli ultimi tempi, per la sicurezza: penso ad esempio ai trenta militari inviati di pattuglia, che con il loro servizio sgravano almeno in parte i compiti degli agenti, penso ai poliziotti penitenziari in più, penso all'impegno profuso a Zingonia, dove lo Stato sta tornando presente. Certo, ancora molto c'è da fare e non ci tireremo indietro».«Siamo consapevoli delle criticità esistenti – afferma l'onorevole Giacomo Stucchi (Lega) – ed è per questo che il lavoro delle forze di polizia a Bergamo è ancora più encomiabile. Rinnoviamo il nostro impegno già dai prossimi giorni per ottenere un miglioramento della situazione attuale».Duro il centrosinistra: «Da tempo – dichiara Giovanni Sanga (Pd) – evidenziamo il problema con interrogazioni e ordini del giorno, ma questo governo al di là dei proclami non consegue alcun risultato concreto per Bergamo. Da parte nostra tutta la solidarietà agli operatori della polizia, ma la solidarietà non basta: adesso servono atti concreti».«Siamo di fronte – sostiene Antonio Misiani (Pd) – a una cruda e documentata denuncia dell'abbandono in cui sono state lasciate le forze dell'ordine nella nostra provincia e dell'inconsistenza di una classe politica di governo, Lega in primis, che a Bergamo sulla sicurezza fa tante chiacchiere ma non porta a casa nulla, a differenza di altre realtà come Varese. Con l'onorevole Sanga avevamo presentato il 25 settembre 2008 un'interrogazione parlamentare: è impressionante constatare come siano passati 20 mesi senza che il ministro dell'Interno Maroni si sia degnato di rispondere. Nel frattempo, a fronte di un carico di lavoro crescente, la dotazione di uomini e mezzi si sta indebolendo. Chi è al governo del Paese si deve assumere la propria responsabilità».

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