martedì 10 novembre 2009

ECO DI BERGAMO - 10/11/09 - LA SFIDA TRA I SARTI FA VOLARE L'ASTA. E L'ASINO RINGRAZIA

Il concorso a Sant'Omobono per aiutare la materna. Due abiti acquistati a 900 e 650 euro a colpi di rilanci

Sant'Omobono. Un gioco al rilancio per aggiudicarsi preziosi abiti in velluto di seta, impreziositi da paillettes o strass. Fino alla quotazione più alta di 900 euro: tanto è stato venduto all'asta il vestito più originale della sfilata «Crea un'abito per Sant'Omobono», allestita per il quarto anno dall'assessorato al Turismo in onore del patrono del paese e protettore dei sarti.Un défilé tenutosi, causa maltempo, nel cineteatro di Cepino, anziché nella piazza di Mazzoleni davanti alla scuola materna, tradizionale scenario della manifestazione. Ma il teatro era ugualmente gremito per assistere alla passerella delle modelle e all'asta degli abiti, il cui ricavato è andato in beneficenza alla scuola materna parrocchiale (anche gli abiti non venduti all'asta sono poi stati acquistati, per un totale di circa 5.000 euro, più altri 2.000 offerti dal market Ld di Mazzoleni).«Un giusto modo per rendere omaggio al nostro patrono – ha detto il parroco don Massimo Peracchi – ricordando il lavoro di Sant'Omobono e la sua carità».Ventiquattro gli abiti in gara, confezionati da sarte di tutta la provincia e indossati dalle modelle. Sul palco, a presentare, Gisella Donadoni, volto noto di Mediaset, e Corrado Cacioli: a fare spettacolo anche le allieve dell'Accademia arte Bergamo che hanno proposto alcune coreografie e lo showman e cantante Marco Urbisci. Quindi la sfilata dei 24 abiti, eleganti, originali o per tutte le occasioni, ovvero i tre criteri a cui doveva attenersi la giuria, composta dall'assessore provinciale all'Expò Silvia Lanzani, dalla sarta Franca Roncelli, da Antonio Donnanno, autore di libri di moda, da Micaela Mazza in rappresentanza dell'Associazione artigiani Bergamo e dal giornalista de «L'Eco di Bergamo» Giovanni Ghisalberti.E per assegnare il primo premio, quello per l'abito più elegante, c'è voluta un'ulteriore votazione della giuria. Alla fine il titolo è andato a pari merito a «Mary confezioni» di Calusco, per un abito nero lungo impreziosito da strass, indossato da Barbara Personeni, 26 anni, di Sant'Omobono, e all'atelier «Desideri - abiti da sposa» di Gazzaniga, per un abito grigio perla in crêpe satin e tulle con paillettes, indossato da Jessica Sibella, 31 anni, di Rota d'Imagna. Terzo - ma prima dello spareggio con lo stesso punteggio delle prime due - si è classificato l'abito da sera in velluto di seta realizzato da Mariarosa Tironi di Prezzate di Mapello.Ad aggiudicarsi il premio per l'abito più originale i giovanissimi Chiara Bonetti di Nese di Alzano (ex alunna dell'istituto Caniana) e Simone Paratico di Verdello (studente del Caniana), per l'abito definito «Alfa e omega della moda» con tessuti comuni accostati a materiali di recupero quali giornali e bottiglie di plastica, indossato da Debra Agnes di Bergamo.Infine il terzo premio è andato a Nicolina Santaniello di Sant'Omobono, per l'abito per tutte le occasioni: un vestito pantalone con scollatura a cappuccio di tessuto cady di raso, indossato da Maura Locatelli di Corna Imagna.Ma prima delle premiazioni (a cui hanno preso parte, tra gli altri, oltre agli amministratori locali anche il presidente del Consiglio regionale Giulio De Capitani e l'onorevole della Lega Nord Giacomo Stucchi), si è svolta l'asta degli abiti in concorso. Con la quotazione record di 900 euro per l'abito più originale e, quindi, di 650 euro per il vestito più elegante, confezionato da «Mary» di Calusco (acquistato dal consigliere regionale Giosuè Frosio).Infine i ringraziamenti delle autorità e dell'«anima» organizzatrice del concorso, l'assessore al Turismo Vanessa Frosio, rivolti a sponsor, volontari e patrocinatori. La festa per il patrono Sant'Omobono proseguirà venerdì e sabato, tra cerimonie religiose, stand e fuochi d'artificio.

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