martedì 3 novembre 2009

IL BERGAMO - 03/11/09 - CRISI, SENZA LAVOROSONO 10MILA. I SINDACATI: LA SITUAZIONE E' GRAVE

La crisi economica non accenna a passare. Anzi, nei prossimi mesi potrebbe peggiorare. È questo il parere dei sindacati confederali bergamaschi che ieri hanno incontrato i parlamentari e i politici orobici per fare il punto sulla situazione. Secondo i dati diffusi da Cgil, Cisl e Uil, sono circa 10mila i lavoratori, impiegati in oltre 100 aziende, che hanno perso il posto a causa della difficile congiuntura economica. E si teme che nel 2010 altre 5mila persone resteranno senza lavoro. In nove mesi, nella Bergamasca, sono state fatte 15 milioni e 457mila ore di cassa integrazione, il triplo rispetto alle ore totali del 2008. Numeri da capogiro per un territorio che da sempre è considerato tra i più floridi e produttivi del Paese. Numeri che, come ha sottolineato il segretario provinciale della Cgil Luigi Bresciani, «devono farci agire in modo che nessuno venga messo fuori dalla propria azienda». Per questo, come ha spiegato Ferdinando Piccinini, segretario generale della Cisl, «è necessario che tutti i soggetti dell'economia bergamasca si interroghino sul futuro e sulle prospettive, sulle scelte da assumere ora su come sviluppare nuove vocazioni produttive e sul sostegno dei lavoratori coinvolti attraverso un mix tra ammortizzatori sociali, riqualificazione e servizi per il lavoro». Quel che serve, hanno detto i sindacalisti, è un tavolo operativo strategico coordinato dalla Provincia che coinvolga tutti, istituzioni, attori sociali, economici e finanziari del territorio. Proposta che è stata condivisa dai politici presenti all'incontro al Centro congressi Giovanni XXIII. In sala c'erano, per il Pd, Antonio Misiani, Giovanni Sanga, Beppe Benigni, Marcello Saponaro, per l'Idv Sergio Piffari, per il Pdl Gregorio Fontana, Alessandra Gallone, Giorgio Jannone, Enrico Zucchi, Mauro Ceruti, per la Lega Giacomo Stucchi, Battista Bonfanti, Daniele Belotti e per l'Udc Savino Pezzotta. «Occorrono - ha ricordato Piccinini - grande coesione e impegno da parte della politica e delle istituzioni locali per mettere in campo tutti gli strumenti possibili per sostenere i lavoratori e le famiglie coinvolte dalla crisi. In questo senso le ultime elaborazioni sull'andamento dei flussi del mercato del lavoro locale mettono in evidenza la tendenza negativa con un saldo passivo tra assunzioni e cessazioni a giugno 2009 di oltre 7mila lavoratori. Ne sono coinvolti tutti i settori, emerge infatti anche un dato fortemente negativo sul versante del terziario e dei servizi. Da evidenziare inoltre che le cessazioni hanno coinvolto per il 24% lavoratori immigrati. Questo pone un problema in prospettiva di come ridefinire le politiche sul versante dell'integrazione sociale di famiglie di immigrati residenti ormai da anni nel nostro territorio». Per sensibilizzare il territorio al problema della crisi i sindacati hanno promosso, per il
prossimo 20 novembre, un'assemblea pubblica aperta a tutti e per sabato 12 dicembre una “marcia per il lavoro”. Una manifestazione che vedrà i sindacati finalmente uniti. Una giornata diversa da quella prevista per il prossimo venerdì quando, da una parte della città, ci sarà la manifestazione della Fiom Cgil contro contratto dei metalmeccanici sottoscritto da Fim Cgil e Uilm Uil (con comizio finale del segretario nazionale Gianni Rinaldini) mentre dall'altra ci sarà l'assemblea nazionale dei delegati Fim e Uilm con i segretari nazionali Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.

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