lunedì 16 novembre 2009

BERGAMOSERA - 16/11/09 - AZZANO, SPIATA LA GIUNTA LEGHISTA. STUCCHI: CASO IN PARLAMENTO

AZZANO SAN PAOLO — “Nulla da nascondere. Quello che ci spaventa è che ci sia qualcuno, nell’ombra, pronto a commettere certi atti intimidatori. Ma non escludo che oltre a quella ora in mano agli inquirenti ci siano altre registrazioni di sedute di Giunta”. Simona Pergreffi, sindaco leghista di Azzano San Paolo, non ha voglia di spendere troppe parole sul fantomatico caso di spionaggio da lei stessa denunciato. La traccia audio di una riunione dell’esecutivo azzanese è misteriosamente finita nelle mani di un privato cittadino, con qualche gola profonda lestissima a seminare in paese voci incontrollate. Ed è proprio per porre fine a ipotesi peregrine e chiacchiere da comari che il primo cittadino si concede a telecamere e taccuini: “Qualcuno insinua che siamo sotto controllo per chissà quali irregolarità, ma i Carabinieri li abbiamo chiamati noi – premette -. All’inizio di novembre un cittadino mi ha detto di avere a disposizione una registrazione non autorizzata. Ho avvisato le autorità, che hanno sequestrato il materiale e stanno eseguendo le indagini”. Massimo riserbo su nomi e circostanze del fattaccio, anche se dietro all’inestricabile spy story del ricco paese suburbano potrebbero celarsi interessi contrari alle scelte urbanistiche dell’attuale amministrazione, insediatasi nella primavera scorsa. Ad Azzano, infatti, oltre al Piano di Governo del Territorio già agli atti c’è in ballo il cosiddetto Polo del Lusso, giunto all’iter finale con regolare Accordo di Programma depositato in Regione ma attualmente bloccato da alcuni ricorsi al Tar. Pergreffi non conferma né smentisce: “Non posso rivelare il contenuto della registrazione né la data della Giunta in oggetto. Comunque all’ordine del giorno non c’erano argomenti di rilievo per la pianificazione territoriale. Ogni seduta è verbalizzata, e se non ne vengono divulgate registrazioni è perché spesso si trattano dati sensibili per la privacy, quali ad esempio nomi di azzanesi destinatari di interventi di assistenza sociale”. Ma che la faccenda sia tutt’altro che una bega di condominio lo dimostra l’interesse suscitato nei pezzi grossi del Carroccio. Parola del deputato Giacomo Stucchi, che prefigura una violazione del segreto d’ufficio: “Domani presenterò un’interpellanza ai ministri Alfano e Maroni per un supplemento d’indagine, e per verificare se ci siano gli estremi per contestare l’articolo 326 del codice penale. L’accaduto ha il sapore di un avvertimento, di una bieca minaccia: Azzano è al centro di scelte strategiche, ereditate dalla maggioranza precedente ma condivise pienamente dalla Lega”. E Claudia Terzi, sindaco di Dalmine nonché segretario di circoscrizione del movimento padano, invita a sgombrare il campo da dubbi: “Si tratta di un atto deplorevole, un attentato contro la democrazia e la libertà”. Oltre alla solidarietà del suo partito, il sindaco incassa quella delle minoranze. L’ex sindaco Leonio Callioni (“Noi per Azzano”, ora assessore ai Servizi sociali a Bergamo) non c’è, e allora ad esprimerla è Andrea Ferrari, capogruppo di “Insieme per Azzano futura”: “L’unico luogo deputato al confronto nell’interesse del paese è il consiglio comunale. Speriamo che la vicenda venga chiarita”.

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