martedì 17 novembre 2009

ECO DI BERGAMO - 17/11/09 - GIUNTA SPIATA, IL GIALLO DELLA CHIAVETTA USB

Azzano, la Lega denuncia: episodio preoccupanteNella registrazione l'ipotesi di una farmacia comunale

AZZANO.La «chiave» del giallo è nelle mani dei carabinieri di Stezzano ed è tutta digitale. È una chiavetta Usb sulla quale qualcuno ha salvato la registrazione di una seduta di giunta e che è stata fatta trovare, da mani ignote, davanti alla porta della farmacia di piazza IV Novembre. Nella giunta gli assessori avevano discusso sull'ipotesi di aprire una farmacia comunale. Avevano valutato l'opportunità dell'operazione e per farlo avevano anche stimato i guadagni della farmacia esistente. Proprio quella di piazza IV Novembre davanti alla quale è stata lasciata la chiavetta incriminata. I carabinieri, che stanno tentando di ricostruire l'accaduto, non hanno ancora un'ipotesi di reato sulla quale basare le indagini. Ma per la Lega, che governa il paese, il caso è chiaro: «è un episodio grave» ha detto il sindaco Simona Pergreffi, che non è scesa nei particolari della vicenda, ma si è limitata a denunciare la diffusione della registrazione. Con lei si sono mossi anche i parlamentari. Oggi Giacomo Stucchi, deputato della Lega Nord, presenterà un'interpellanza ai ministri dell'Interno, Roberto Maroni e della Giustizia, Angelino Alfano, per chiedere di verificare se il caso denunciato dal sindaco corrisponde a una violazione dell'articolo 326 del Codice penale, relativo alla rivelazione e all'utilizzazione di segreti d'ufficio.Audio sotto sequestro«Lo riteniamo un episodio preoccupante e molto grave che attenta alla libertà e alla democrazia: all'inizio di novembre siamo venuti casualmente a conoscenza di una registrazione non autorizzata di una seduta della Giunta – spiega la prima cittadina –. La registrazione, fatta all'insaputa dei presenti in sala Giunta, sarebbe stata effettuata con sistemi elettronici o magnetici ed era in possesso di un privato cittadino. Abbiamo così deciso di denunciare l'episodio ai carabinieri di Stezzano, che hanno sequestrato l'audio e stanno ora svolgendo tutte le dovute indagini. Evidentemente qualcuno potrebbe aver pensato che la discussione avvenuta in quella sede poteva in qualche modo influenzare o lenire quest'amministrazione, ma ci sentiamo di dire che alcuna intimidazione può avere effetto, in quanto non esiste nessun contenuto da celare, gli argomenti discussi nelle riunioni di Giunta potrebbero essere tranquillamente trattati in assemblee pubbliche, se non fosse per la delicatezza di alcune questioni protette dalla privacy. Per di più, in quella specifica circostanza, l'ordine del giorno della riunione non prevedeva argomenti di particolare importanza».«Atto deplorevole»«Chiunque abbia pensato di far male a questa amministrazione non l'ha in alcun modo delegittimata, è un atto deplorevole e ignobile» ha aggiunto l'avvocato Claudia Terzi, sindaco di Dalmine, intervenuta alla conferenza stampa indetta ieri dal sindaco di Azzano.«Ho ritenuto utile chiarire pubblicamente una situazione tanto spiacevole – ha continuato Pergreffi –. Siamo confortati dalla solidarietà espressa da entrambe le minoranze, sia dal gruppo di "Noi per Azzano", che da "Insieme per Azzano futura" e spero che si ponga fine a eventuali strumentalizzazioni e tentativi di intaccare un'amministrazione eletta democraticamente e che continuerà a fare il proprio lavoro serenamente, per il bene della comunità e fiduciosa dell'esito delle indagini».Il sindaco: gesto da punireLa Giunta si dimostra serena, anche se tuttavia ancora non è escluso che siano state registrate anche altre sedute più importanti, magari riguardanti le scelte urbanistiche sul territorio. «Il gesto sembrerebbe un atto intimidatorio, forse un avvertimento – ha commentato Stucchi –. Chiederò una particolare attenzione al caso perché i responsabili siano adeguatamente puniti. Sappiamo che l'amministrazione sta lavorando bene e sta facendo delle scelte che qualcuno forse può non condividere, ma si tratta di normali rapporti e confronti politici da affrontare in Consiglio comunale, non sicuramente ricorrendo a iniziative da condannare, anche a livello penale».Marina Ghidotti

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