lunedì 2 novembre 2009

BERGAMONEWS - 02/11/09 - JANNONE: "LA CRISI C'E' E RISCHIA DI DISTRUGGERCI TUTTI"

Tutto, fuorchè ottimismo. Dall’incontro tra i parlamentari e i consiglieri regionali bergamaschi con i sindacati, nella mattinata del 2 novembre al Centro congressi Papa Giovanni, sono emerse proposte comuni e qualche spunto polemico tra schieramenti opposti. Ma nessuno ha avuto l’ardire di spingersi oltre o di sbilanciarsi sui labili segnali di ripresa in corso, liquidati da Savino Pezzotta con l’espressione: “E’ giusto qualche fibrillazione del Pil in vista di Natale”.A partire da Giorgio Jannone, il deputato Pdl presidente di Cartiera Pigna spa, che ha parlato di “futuro del sistema economico e industriale in particolare molto pericoloso, anche a causa dell’azione delle banche, che tagliano risorse alle imprese, senza farle respirare. In questo modo si rischia una progressione inarrestabile, e rischiamo di uscire tutti distrutti da questa crisi”. Quindi un pensiero di carattere sociale, da parte del deputato bergamasco più “tremontiano”: “Qui il problema rischia di avere grosse conseguenze soprattutto sui lavoratori e in particolare sui lavoratori immigrati, quelli che ti dicono: se mi lasciate a casa da domani non so cosa fare e andrò a trovarmi anche qualcosa di irregolare da fare”.La crisi c’è, i sindacati chiamano all’unità tutta la politica, e da parte di tutti sono stati sollecitati tempi brevi per l’apertura di un “Tavolo strategico” coordinato dalla Provincia, riconosciuta anche da Luigi Bresciani, Cgil, come “l’ente che può riunire tutti attorno ad un obiettivo comune tramite uno sguardo complessivo sul territorio”.Non è mancato, da parte di Antonio Misiani (deputato Pd), l’attacco al governo, “che se confermerà gli attuali numeri per la finanziaria 2010 porterà ad una diminuzione del 37% dei fondi agli enti locali e del 7% delle risorse per nuove infrastrutture. Invece di fare una politica anticiclica si va in una direzione ben diversa. In tal senso sono i Comuni e la Provincia, ovvero gli enti locali, a poter avere un ruolo importante per gli investimenti pubblici. Ma il patto di stabilità strozza anche loro e a questo punto servirebbe un atto di disobbedienza civile e collettiva, in ragione di una situazione molto difficile”.Opinioni non condivise da Gregorio Fontana, Pdl: “Ritengo che il governo abbia fatto e stia facendo molto. C’è certamente bisogno di fare di più, muovendosi in due direzioni: una sollecitazione continua sugli ammortizzatori sociali, con l’estensione della cassa integrazione ordinaria; un maggior investimento sullo sviluppo per il futuro, e ci sono già decreti operativi che vanno nella direzione di nuovi incentivi”.La politica cerca l’unità, ma i punti di disaccordo non mancano. E se Jannone ha messo l’industria al centro, pur parlando di “necessità di riconversione occupazionale”, per Savino Pezzotta “non si tratta tanto di mantenere la vocazione industriale di determinati siti, quanto di capire quale sarà il paradigma tecnologico ed economico del futuro. Tenaris Dalmine, ad esempio, con tanti industriali illuminati, perché non dimostra di saper andare oltre il tubo, tentando investimenti diversi sul territorio? E’ un’azienda che ha un debito forte nei confronti della Bergamasca. Si muova in tal senso”. Erano presenti anche i deputati Giacomo Stucchi (Lega Nord), Alessandra Gallone (Pdl), Sergio Piffari (Idv), Giovanni Sanga (Pd), e i consiglieri regionali Beppe Benigni e Marcello Saponaro (Pd), Battista Bonfanti, Daniele Belotti (Lega), oltre all’assessore provinciale al Lavoro Enrico Zucchi e il senatore Mauro Ceruti (Pd).

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