mercoledì 16 giugno 2010

ECO DI BERGAMO - 16/06/10 - STUCCHI: DISTINGUERE FRA ENTI VIRTUOSI E NO

Il deputato bergamasco della Lega: «Il federalismo fiscale non è in discussione»

Giacomo Stucchi Il duro scontro di ieri tra Regioni e governo sulla riduzione dei trasferimenti agli enti locali previsti dalla manovra potrebbe aprire spiragli per una rimodulazione dei tagli e per la ricerca di soluzioni maggiormente condivise. Giacomo Stucchi, parlamentare bergamasco della Lega, risponde alla critiche contenute nel documento approvato dalla Conferenza delle Regioni sottolineando la necessità che i tagli vengano applicati distinguendo tra enti più o meno virtuosi nella gestione della cosa pubblica e ricordando che il tema del federalismo fiscale non è messo in discussione dalla manovra.Nel frattempo, alcune preoccupazione per i tagli ai Comuni vengono espresse anche dai sindaci bergamaschi del Carroccio. «Il problema vero – sottolinea Stucchi – è l'entità dei tagli da fare: questi non possono essere realizzati in modo omogeneo e indistinto sul territorio; devono essere applicati con criterio e tenendo conto delle modalità di gestione della cosa pubblica sin qui adottate dalle varie realtà locali. Bisogna distinguere tra enti virtuosi e no».Stucchi, riferendosi al rischio di incostituzionalità della manovra ventilato dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, aggiunge: «La vedo dura a parlare di incostituzionalità, visto che si tratta di risorse per funzioni delegate alla Regione e non per funzioni proprie». Rimane il fatto, prosegue il parlamentare del Carroccio, che, «dopo lo scontro di oggi (ieri, per chi legge, ndr) tra Regioni e governo, credo si possano aprire nuovi spiragli per una rimodulazione dei tagli anche in base alle indicazioni dei presidenti delle Regioni e sulla base di un percorso che coinvolga tutti i livelli istituzionali». E all'accusa delle Regioni di aver «costruito una manovra senza condivisione», Stucchi risponde che il provvedimento del governo è «nato in un momento di transizione della Conferenza delle Regioni a seguito delle recenti elezioni regionali: si trattava di un organismo non ancora pienamente legittimato dal voto. Ora la situazione è cambiata, ma la presa di posizione della Conferenza non mi spaventa. Credo che ora si possa arrivare a soluzioni più condivise tra governo e Regioni».Riguardo al rischio prospettato dai governatori di una riduzione dei «margini della riforma del federalismo fiscale» che la manovra provocherebbe, l'esponente del Carroccio ricorda che «il federalismo fiscale riguarda la gestione diretta delle imposte locali e non un problema di entità di risorse. La manovra del governo non tocca la questione del federalismo fiscale».Nel frattempo preoccupazioni per i tagli previsti dalla Finanziaria sono stati espressi anche dai sindaci bergamaschi della Lega in occasione di una riunione tenutasi lunedì sera e coordinata dal segretario provinciale, Cristian Invernizzi. All'incontro hanno partecipato una cinquantina di amministratori pubblici, oltre al parlamentare Pierguido Vanalli. «È stato un incontro – sottolinea Invernizzi – per raccogliere le prime indicazioni da parte dei nostri sindaci sulla manovra: sono state espresse alcune preoccupazioni ed evidenziati alcuni elementi di criticità riguardo alle ricadute sugli enti locali». «La Lega – conclude Invernizzi – porterà queste voci all'interno del proprio gruppo parlamentare e dentro il governo».Gianluigi Ravasio

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