martedì 15 giugno 2010

ECO DI BERGAMO - 15/06/10 - COMUNI, SCURE SULLE CASSE. IN 14 PAESI TAGLI OLTRE IL 10%

Gli effetti della Finanziaria sulle comunità sopra i 5.000 abitanti Stucchi e Fontana: «Ma così evitiamo di fare la fine della Grecia»
Sono quattordici i Comuni bergamaschi che avranno una riduzione di oltre il dieci per cento dei trasferimenti dallo Stato a seguito della manovra finanziaria presentata dal Governo. Una manovra che, sulla base delle previsioni elaborate dell'Associazione nazionale comuni italiani (Anci), comporterà per i settanta Comuni della Bergamasca con più di cinquemila abitanti – tenuti, quindi, al rispetto del patto di stabilità – una riduzione di oltre 36 milioni di euro di trasferimenti: un taglio pari al 7,2 per cento, corrispondente a 51 euro pro capite. Il taglio più pesante lo subirà il comune di Cisano con una riduzione del 35,7 per cento pari a un milione 363 mila euro, corrispondente a 218 euro pro capite; segue Capriate San Gervasio che avrà una decurtazione del 31,7 per cento. I comuni di Curno e di Sovere avranno entrambi una riduzione del 25 per cento. Dieci i Comuni che avranno riduzioni tra il dieci e il venti per cento: Albano Sant'Alessandro (con una decurtazione del 17,1 per cento), Boltiere (-15,9), Grumello del Monte (-15,7), Brignano Gera d'Adda e Romano di Lombardia (-13,8), San Giovanni Bianco (-13,5), Bottanuco (-12,6), Sorisole (-11,9), Almenno San Salvatore (-10,7) e Brembate Sopra (-10,2). Il Comune di Bergamo avrà una diminuzione del 3,3 per cento pari ad un importo di cinque milioni 135 mila euro e a 44 euro pro capite. I Comuni più «fortunati» saranno Terno d'Isola, per il quale è previsto una riduzione del due per cento, Urgnano (-2,1), Gorle e Osio Sotto (-2,3).I tagli previsti dalla manovra, sottolinea Antonio Misiani, parlamentare del Partito democratico, «sono insostenibili. I problemi che i Comuni hanno avuto nel 2009-2010 avranno ricadute a cascata nel 2011-2012 creando una situazione allarmante». Misiani ricorda che «oltre a questi tagli, fatti in modo diretto ai Comuni, ci saranno poi quelli indiretti come effetto dei tagli previsti per le Regioni e che ricadranno sugli Enti locali. Il Patto di stabilità interno non è cambiato nei sui meccanismi di funzionamento. Occorre, invece, una manovra che investa sui Comuni e un Patto di stabilità più razionale».Giacomo Stucchi, parlamentare della Lega nord, osserva che «in momenti come questi siamo tutti chiamati a fare sforzi; le risorse pubbliche devono essere sempre gestite con oculatezza e oggi i soldi pubblici diventano preziosi. Si partecipa a uno sforzo comune che coinvolge tutti i livelli istituzionali per prevenire una situazione come quella della Grecia».«Capisco – sottolinea Stucchi – che si chiedono sacrifici agli amministratori pubblici e ai cittadini; ognuno deve assumersi l'onere di fare le proprie scelte e compartecipare». «Questa sera (ieri, per chi legge, ndr) – anticipa Stucchi – i parlamentari della Lega nord incontreranno i sindaci del movimento preoccupati proprio per la manovra: sarà un incontro per verificare come è possibile intervenire per modificare il provvedimento». E Stucchi apre uno spiraglio: «L'idea – sottolinea – è quella di avanzare un proposta che preveda di penalizzare di meno i Comuni che hanno sempre avuto i conti regola e di più gli Enti locali che non sono stati virtuosi e che hanno sprecato risorse pubbliche. Ho già parlato con il ministro Roberto Calderoli riguardo alla possibilità di modificare in tal senso la manovra. E questo è uno degli ambiti dove intendiamo intervenire con proposte di modifica».Gregorio Fontana, parlamentare del Pdl, osserva che «quelle dell'Anci sono simulazioni che, poi, vanno verificate sul campo. Resta il fatto che per far fronte alla situazione attuale viene chiesta una dieta alla pubblica amministrazione: anche i Comuni dovranno fare la loro parte». «Verranno fatte le opportune verifiche – prosegue Fontana – perché questi tagli non pesino sui servizi ai cittadini e sull'assistenza. Verificheremo la possibilità di piccoli aggiustamenti per non gravare sul sociale, ma la manovra non potrà essere stravolta nella sua essenza e nelle sue linee portanti». Riguardo alle preoccupazioni espresse dai Comuni, Fontana osserva: «Siamo tutti preoccupati, ma meglio tirare un po' la cinghia ora che fare come i greci. Le varie parti interessati vengono ascoltate in questi giorni nelle Commissioni parlamentari e possono così esprimere la loro: il Parlamento farà, poi, la sua parte».

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