martedì 28 luglio 2009

ECO DI BERGAMO - 28/07/09 - STUCCHI (LEGA) "PERO' RIVEDIAMO LIBANO E BALCANI"

Il parlamentare orobico: maggioranza sicura «Afghanistan sì, ma con soldati più protetti»
Ripensare il senso della presenza italiana. É questo, per l'onorevole bergamasco Giacomo Stucchi (Lega Nord), il senso delle parole di Umberto Bossi.Onorevole Stucchi, il Bossi no global non ce lo aspettavamo.«Ma no, credo che poi Calderoli abbia spiegato meglio quello che era stato detto in un contesto di festa popolare, quasi famigliare...»Il «papà» di La Russa? «Ecco, è stata una riflessione ad alta voce sulla presenza italiana nelle missioni internazionali nel suo complesso. Oggi ci è richiesta un'attenzione maggiore, occorre vagliare le situazioni, capire dove è giusto impegnarsi e come. La Lega non voterà mai contro le missioni internazionali che ritiene utili al Paese e alla pace, ma certo, se dobbiamo concentrarci sull'Afghanistan, come sembra che la situazione esiga, allora vediamo di riflettere sulle forze in Libano e nei Balcani. Il governo aveva già in mente qualcosa, adesso diventa fondamentale. I soldati devono essere difesi ma i costi non devono aumentare. Bossi voleva dir questo, Calderoli l'ha spiegato».Bossi ha detto: «Tutti a casa, visto che la situazione invece di risolversi si complica».«Sarà lunga, tutto il mondo se n'è reso conto. I soldati devono poter svolgere il loro lavoro in piena sicurezza, o comunque nella situazione migliore possibile, dato che il rischio esiste e non può essere eliminato, altrimenti non ci sarebbe bisogno di una forza internazionale».Vanno riviste le regole d'ingaggio?«Quelle non si toccano, è una procedura lunga e complessa in Parlamento. Le regole restano. Però occorre usare buonsenso, occorre un dibattito approfondito in una situazione così delicata e in continuo cambiamento. Quantifichiamo ciò che è necessario, non più uomini, ma, se servono più tecnologia e più equipaggiamento per restare all'altezza della sfida, allora bisognerà decidere di conseguenza, perché i nostri soldati possano operare in modo efficiente e il più possibile sicuro».Ma se siete d'accordo, perché aprire la polemica?«Nella maggioranza non c'è alcun problema, perché a livello politico la Lega ha sempre votato correttamente. Se poi l'opposizione vuol strumentalizzare un discorso del ministro Bossi...».Che ha detto che la democrazia non si esporta. «É dai tempi dei Balcani che si è capito che la democrazia non si esporta e non si impone, non è una novità del luglio 2009».Ma noi siamo in Afghanistan anche per garantire il processo di democratizzazione.«Di sicuro dobbiamo vigilare sullo svolgimento delle elezioni, la situazione è difficile, alla calma apparente dei mesi scorsi si è sostituita anche in zona d'operazioni italiana una strategia più aggressiva. Ci vorrebbe una tregua, anche se non credo che, per averla, l'ipotesi di trattare con le parti ritenute più moderate dei talebani sia una buona idea, la penso esattamente come il ministro Frattini. D'altra parte c'è bisogno di proteggere i nostri uomini e penso che le parole di Bossi vadano nel senso di un richiamo alla prudenza nell'interesse dei militari sul campo».La radicale Bonino ha detto che Bossi ha parlato per guadagnare consenso, senza pensare al quadro internazionale.«Il consenso non c'entra e politicamente non ci sono problemi».Che cosa farà la Lega adesso?«L'incidente è chiuso, credo che si arriverà a rivedere la situazione dei Balcani e del Libano. Quanto alla protezione dei nostri soldati in Afghanistan, già la settimana scorsa, dopo la morte del caporal maggiore Alessandro Di Lisio, il Parlamento aveva discusso l'invio di armi ed equipaggiamenti. Personalmente ho fatto un'interrogazione per chiedere tempi certi e rapidi per l'invio del materiale».

Nessun commento: