venerdì 3 luglio 2009

ECO DI BERGAMO -03/07/09- "RIGORE". "NO, PROPAGANDA". I BERGAMASCHI SI DIVIDONO

Come evidente nelle votazioni in aula, il pacchetto sicurezza che ora è legge divide centrodestra e centrosinistra. Gli eletti bergamaschi in Parlamento si schierano sui due fronti. Da una parte Lega e Pdl, che sostengono a spada tratta il provvedimento delle misure «rigorose e giuste», indicandolo come una «conquista importante». Dall'altra l'opposizione, con il Pd in particolare che attacca: «Misura propagandistica».Dal Carroccio, partito del ministro proponente Roberto Maroni e che ha fatto della sicurezza un suo cavallo di battaglia, esprime la sua soddisfazione il deputato Giacomo Stucchi. «Questo - dice - è un passaggio importante per la sicurezza di tutti. Ed è un momento decisamente significativo nell'agenda politica del governo. Abbiamo ottenuto un risultato importante». È proprio Stucchi a parlare di «norme rigorose, ma assolutamente giuste e di cui si sentiva la necessità». «La politica della fermezza ottiene i risultati, noi l'abbiamo dimostrato e continueremo a dimostrarlo», prosegue. Ricordando che proprio «questo atteggiamento ci ha portato a dare lo stop agli sbarchi indiscriminati. Questo per chi intende raggiungere l'Italia. Mentre per chi è già qui - chiosa l'esponente lumbard -, emerge chiaro il messaggio: si resta se ci si comporta bene». Il collega a Montecitorio eletto nelle fila del Pd, Giovanni Sanga, è invece molto critico. In particolare sul reato di immigrazione clandestina. «Questo provvedimento non aiuta a risolvere i problemi di criminalità - chiosa -. Anzi. Si finirà col creare grosse difficoltà anche ai cittadini italiani che, per esigenza e bisogno, devono ricorrere all'aiuto di lavoratori stranieri». Il riferimento è chiaramente alle badanti, ai lavoratori (irregolari) che operano nelle varie realtà del territorio: «Il ricorso a questi lavoratori per molte famiglie, anche bergamasche, è una necessità. La situazione diventa così pesantissima», dice, riferendosi al numero di badanti irregolari stimate nella Bergamasca, che arriverebbe a superare le 10 mila unità. La replica arriva però ancora da Stucchi: «La situazione di crisi ha portato moltissimi italiani a rendersi disponibili per impieghi che fino a poco tempo fa non erano più appetibili. Il bisogno delle famiglie potrà essere risolto nella legalità, facendo ricorso a questi lavoratori. Sarebbe interessante, come avviene in Austria, portare avanti una detassazione per queste tipologie di occupazione».Ancora nel Pd si fa sentire Antonio Misiani. Lui, ex assessore comunale alla Sicurezza definisce, senza giri di parole, «propagandistico» il provvedimento. «Alcuni passaggi possono anche ritenersi positivi - afferma -, ma dubito che nel complesso il pacchetto possa rivelarsi utile ai fini della sicurezza». Questo perché «per risolvere davvero certi problemi servirebbe affrontare i nodi reali. Che in Italia sono i tagli di personale fra le forze dell'ordine, la difficoltà di coordinamento nei vari settori. E i fondi». Su questo punto Misiani insiste: «Guardiamo in faccia la realtà», visto che ci sono problemi anche nel rifornire di carburante le auto degli agenti. «Non si fanno le nozze con i fichi secchi. Se si vuole la sicurezza servono finanziamenti. Servono più forze dell'ordine sul territorio. Non la propaganda».Diametralmente opposto il parere di Gregorio Fontana, deputato del Pdl, per cui questa legge «rappresenta un vero e proprio caposaldo della maggioranza Pdl-Lega. È un punto essenziale del programma di governo e rappresenta una risposta concreta ai cittadini che, lo scorso anno, ci hanno dato fiducia e che l'hanno riconfermata poche settimane fa». Fontana ricorda che «con questa legge tra l'altro, si valorizza concretamente il ruolo dei sindaci. Grazie agli straordinari successi alle recenti elezioni amministrative in provincia di Bergamo abbiamo aumentato considerevolmente il numero dei nostri amministratori locali. Da parte nostra favoriremo il massimo coordinamento tra le istituzioni, ai vari livelli, affinché le potenzialità contenute dalle norme di questa legge siano sfruttate a pieno per dare più sicurezza ai cittadini bergamaschi». E loro, gli amministratori locali eletti nelle due principali amministrazioni orobiche, quella del Comune di Bergamo e quella della Provincia, giudicano positivamente la misura. Ettore Pirovano, presidente della Provincia ma anche deputato leghista, non ha dubbi: «Era ora. Con questo provvedimento si codificano norme di buon senso. Da tempo aspettavamo strumenti di garanzia per la sicurezza, che ora finalmente ci sono». Poi Pirovano, che è stato sindaco di Caravaggio, ricorda: «In questo pacchetto c'è la modifica dell'articolo del Codice civile che tratteggia quanto, in passato, già era stato fatto con una circolare a Caravaggio. L'anagrafe, prima di un matrimonio, dovrà ottenere documenti che attestino la presenza in regola degli sposi, se stranieri, sul territorio. Si tratta del permesso di soggiorno, ma anche del visto turistico in regola». Questo per evitare i matrimoni di comodo. Nell'ampliamento degli strumenti degli enti locali, «si ricordi il ruolo della polizia provinciale, equiparata a quella locale, che può svolgere compiti di polizia giudiziaria», il tutto in stretto coordinamento con le altre forze dell'ordine, «con un ampliamento possibile dell'impiego degli agenti». Anche Franco Tentorio, sindaco di Bergamo in quota Pdl, valuta favorevolmente il provvedimento, precisando che il suo commento riguarda «gli elementi strettamente collegati all'amministrazione, come l'incremento di poteri del sindaco. Si codificano chiaramente, inoltre, i requisiti per la costituzione delle associazioni di volontari per la sicurezza, che dovranno essere composte da volontari disarmati, iscritti a un albo della prefettura, e a cui noi chiederemo professionalità. Già con l'amministrazione Veneziani - conclude - sono state avviate convenzioni, ad esempio, con i carabinieri in congedo. Ora si prosegue su questa strada, che individua una bella forma di volontariato». Bene, inoltre, «le sanzioni a writer e vandali». Condanna del provvedimento arriva invece dalla Rete Bergamo 28 marzo, costituita da immigrati e associazioni che operano con la migrazione, che con la portavoce Berta Bayon attacca: «Il governo ha proceduto senza accogliere nessuna richiesta fatta da chi ha un pensiero diverso e senza nessun confronto che portasse a una sintesi dei pensieri e delle proposte. È evidente che siamo di fronte ad un diktat e non all'applicazione dei processi democratici».

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