mercoledì 29 luglio 2009

CORRIERE DEL TRENTINO - 29/07/09 - ALLATTAMENTO NEGATO, MONITO DEL MINISTERO

TRENTO — Il Ministero tira le orecchie al Trentino. Nell’occhio del ciclone il caso della turista bergamasca in vacanza a Campiglio cui è stato chiesto di allontanarsi dalla sala da pranzo di un albergo a quattro stelle dopo che aveva allattato la figlia di cinque mesi. Un caso diventato nazionale dopo l’articolo apparso sul Corriere della Sera di ieri, con eco e dibattiti, a cominciare dall’Associazione salvamamme che annunciano blitz negli alberghi per il diritto all’allattamento. Ma ora anche un caso politico, con il diktat del Governo alle amministrazioni locali: «Favorite l’allattamento». Questo in sintesi il pensiero del sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella, che definisce il fatto avvenuto ad una coppia di cardiologi di Bergamo in vacanza con le due figlie di due anni e mezzo e di cinque mesi in un family hotel, «un fatto grave e inammissibile ». In Trentino Intanto, la polemica scoppia anche in Trentino. Con prese di posizioni un po’ diverse. Da quelle, decise, di condanna dell’assessore provinciale alle Pari opportunità Lia Beltrami che si dice «sconvolta» soprattutto se c’è il marchio family, e dell’assessore comunale di Bolzano Patrizia Trincanato, nonché vicepresidente provinciale alle pari opportunità, che si dice «molto amareggiata specie per la nostra regione che dovrebbe essere avanti in questo», a quella di Tiziano Mellarini e Natale Rigotti, che tradiscono qualche imbarazzo. L’assessore al turismo: «Mi dispiace, ma certamente è un caso isolato». E il presidente degli albergatori Asat: «Strano, conosco la professionalità e accoglienza di tutti». Il Ministero Dure le parole utilizzate da Roccella: «Da tempo si lavora per promuovere l’allattamento materno, in accordo con le raccomandazioni e gli indirizzi di Unicef e Oms — dice — ma non si tratta solo di applicare linee guida, bensì di creare un clima culturale favorevole alla maternità e aperto alla vita». Tutto l’impegno e gli sforzi per l’allattamento al seno, prosegue il sottosegretario al Welfare, «sarebbero vanificati se non si diffondessero anche comportamenti amichevoli e atteggiamenti accoglienti da parte dell’intera comunità, che deve saper riconoscere nel gesto di allattare il più naturale e spontaneo segno del rapporto madrebambino». La circolare agli assessori Una bella ramanzina al Trentino spesso visto come modello da seguire che mette non poco in imbarazzo ammini-- stratori e politici. Non basta. Sempre ieri il coordinatore nazionale del Comitato nazionale per l’allattamento materno, Assunta Morresi, ha inoltrato una nota a tutti gli assessorati di Regioni e Province autonome per ricordare i loro impegni in termini di promozione dell’allattamento al seno in conformità con l’accordo Stato Regioni del 20 dicembre 2007. «Il caso in questione deve essere stigmatizzato e le autorità locali, attraverso gli assessorati alla sanità, sono invitate a vigilare affinché esercizi pubblici come alberghi, ristoranti, bar non solo non impediscano ma incoraggino la mamma», viene detto. In Parlamento Ma la protesta per l’allattamento della piccola Bianca è approdato a piè pari in Parlamento. Dorina Bianchi, senatrice del Pd, chiede al governo «di intervenire sulla questione, pensando magari a servizi specifici nei luoghi pubblici per le mamme con bambini piccoli». E prosegue: «Mi rammarica leggere di questa vicenda: l’allattamento è il gesto più naturale del mondo e non capisco come lo si possa scambiare per qualcosa di riprovevole ». La reazione da Roma è bipartisan: l’onorevole leghista Giacomo Stucchi ha presentato un’interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio Berlusconi e al ministro del Turismo Brambilla, «affinché si verifichino i fatti ed eventualmente i provvedimenti presi perché non si ripeta». Reazioni locali «Serve un’inversione culturale — stigmatizza Beltrami — se l’allattamento è tabù dobbiamo interrogarci profondamente sulla nostra società. C’è poca attenzione alla donna. È un problema culturale, di inciviltà». Sulla stessa linea la Trincanato, che ricorda: «I figli sono un patrimonio comune, invece la maternità è vista come difficoltà e intralcio. Sono fatti da denunciare, ci muoveremo subito». Che l’immagine di una madre che allatta un figlio sia la cosa più bella da vedere è d’accordo anche Mellarini ma l’insensibilità di qualche ospite non deve offuscare l’accoglienza del turismo trentino», rimarcando il professionismo delle strutture, che mirano tutte all’accoglienza delle famiglie. Rigotti ammette che «non poter allattare tranquillamente in un family hotel è strano, un episodio che se è così, è spiacevole. Certo ci sono alcuni clienti e situazioni difficili», ma poi ricorda l’altra faccia del Trentino «che ospita 1470 terremotati nelle strutture alberghiere, un Trentino generoso e aperto».

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