giovedì 26 agosto 2010

ECO DI BERGAMO - 26/08/10 - "QUELLO DI FINI E' UN PARTITO ARTIFICIALE"

Giorgetti (Lega), contro l'ex leader An: il suo un movimento di palazzo
«La Lega Lombarda è come la Settimana Enigmistica: vanta innumerevoli tentativi di imitazione». Slogan di Giancarlo Giorgetti, il segretario del popolo padano, protagonista martedì sera, con il deputato leghista Giacomo Stucchi, del dibattito alla Bèrghem Fest di Alzano. È qui che scatta il primo di una lunga serie di applausi. A condurre l'incontro pubblico con la coppia Giorgetti-Stucchi è la giornalista Paola Abrate di Bergamo Tv. Prima domanda: «Perché la Lega è inimitabile?». Giorgetti: «La risposta sta nel nostro fondatore, Umberto Bossi, un esempio per tutti noi (dai dirigenti ai militanti che stanno ai fornelli di questa festa sacrificando le ferie) di dedizione assoluta alla gente del Nord». Continua Stucchi: «Bossi ci ammalia. È un vero animale politico che ha fiuto, che ragiona con la pancia, ma anche con la testa. Non sbaglia una previsione. Tutto ciò che dice nel breve e lungo termine si avvera. Non come i giornalisti che sparano a raffica e qualche volta, come succede agli oroscopi, ci azzeccano».«E Berlusconi – aggiunge Giorgetti – fa bene a seguire i consigli del Senatur. Perché se il Cavaliere rappresenta la comunicazione, Bossi è senza dubbio la strategia. Una strategia chiara che non ha nulla a che fare con i tanti prestigiatori politici che al Nord dicono una cosa e al Sud un'altra». Giorgetti è intervenuto anche sulle presunte tensioni tra leghisti lombardi e veneti: «La Lega è una corazzata unita che ci invidiano gli altri partiti. Dalla Lombardia al Veneto ci diversifichiamo per sensibilità rispetto ad alcuni temi, ma la sintonia politica generale è una sola. I nostri dissidi interni sono invenzioni degli avversari».Il dibattito ha toccato anche l'aspetto della comunicazione e il risalto mediatico ottenuto dalla Lega, anche nel panorama dei media locali: «Sono più liberi dei media nazionali – risponde Stucchi – E poi parlare di Lega aumenta l'audience e di conseguenza gli introiti della pubblicità. Le Tv locali hanno capito che la nostra gente è contenta di un movimento che rivitalizza le tradizioni, in un clima dilagante di globalizzazione. E perciò le emittenti locali ci reputano un oggetto interessante da seguire».La discussione tocca anche Pier Ferdinando Casini e le polemiche dei giorni scorsi su un possibile ingresso in maggioranza, fortemente osteggiato dalla Lega. Stucchi sfoggia l'ironia: «Sostituire i "doppi fini" con i "casini" non so se ne vale la pena. L'Udc è il partito delle clientele. Non a caso i suoi bacini di voti sono la Sicilia, la Campania e il Lazio». «E Fini?». «Vuole fermare il processo di federalismo – sbotta Giorgetti – con un partito artificiale (Futuro e Libertà, ndr.) nato nel palazzo che deve ancora confrontarsi con il voto dei cittadini».Il pubblico ribolle quando Abrate domanda: «Si dice che il federalismo aumenterà i costi. È vero?». «Il federalismo – conclude Giorgetti – con il suo presidio dei costi standard rappresenta proprio il contrario. È logico che un meccanismo così disturberà chi da anni al Sud raccoglie il grasso che cola dal Nord».

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