venerdì 16 luglio 2010

ECO DI BERGAMO - 16/07/10 - SBLOCCO AL MINISTERO LA TRATTATIVA INDESIT RIPARTE A TUTTO CAMPO

Tolte le pregiudiziali al confronto, le merci usciranno dai sitiDovranno essere garantiti futuro industriale e tutela del lavoro
Per la Indesit di Brembate Sopra e i suoi 430 lavoratori si ricomincia a discutere. Al punto di rottura cui era arrivato il confronto è un passo avanti: le relazioni industriali sono ripristinate. Ora la trattativa sarà tutta da costruire.Il vertice di ieri al ministero dello Sviluppo economico, con il sottosegretario Stefano Saglia, ha sbloccato la vertenza. La discussione è andata avanti per quattro ore serrata, con il ministero a mediare su due tavoli tra sindacati e azienda, presente con l'amministratore delegato Marco Milani. Alla fine si è trovata la convergenza su un documento che fissa per lunedì 26 il riavvio della trattativa. Il testo firmato dai ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro, dalle Regioni Lombardia e Veneto, dalle Province di Bergamo e Treviso, dal gruppo Indesit e dai metalmeccanici di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil e Ugl toglie dal tavolo tutte le pregiudiziali.Questo non significa che non si parla più di chiusura dei siti di Brembate Sopra e Refrontolo (Treviso). Ma vuol dire che la chiusura, che rimane, non è più una pregiudiziale al confronto. In pratica, se prima la condizione per discutere era prendere atto e accettare, adesso si riparte sapendo che l'orientamento dell'azienda è quello, ma si può provare a metterlo in discussione e a convincere il gruppo a restare.Sull'altro fronte il documento ha posto le basi per arrivare a sospendere le iniziative di protesta. Il testo dice che saranno ristabilite «le funzioni operative di tutti gli stabilimenti» per cui i siti di Brembate e Refrontolo saranno messi nelle condizioni di lavorare e far uscire le merci prodotte dai magazzini, bloccati dai presìdi da più di un mese.Tolte le pregiudiziali, il testo fissa tre capisaldi per la trattativa: difesa in ogni caso della vocazione industriale dei siti Indesit, con una destinazione non solo sulla carta ma con attività produttive operative, tutela dell'occupazione e della professionalità dei lavoratori, recupero di efficienza e produttività per garantire la competitività del gruppo. La mediazione delle istituzioni continuerà: una verifica al ministero è prevista entro metà settembre. E per ora la protesta di venerdì 23 a Fabriano è sospesa.«Non abbiamo ancora salvato lo stabilimento, ma abbiamo ripristinato le condizioni per trattare», ha commentato il segretario della Fim bergamasca, Ferdinando Uliano, dopo l'incontro. «Da oggi sarà possibile un confronto a tutto campo rispetto al piano aziendale. Il nostro obiettivo sarà dare alternative al piano stesso sul destino dello stabilimento di Brembate e domani (oggi, NdR) con i lavoratori decideremo come proseguire». Questa mattina l'esito del vertice viene illustrato in assemblea. «Torniamo con la possibilità di fare una trattativa sul merito di un problema che resta pesante», aggiunge il segretario della Fiom provinciale, Mirco Rota. «Domani (oggi, NdR) con i lavoratori inizieremo a ragionare su quali indirizzi» orientare il confronto per «esplorare tutte le ipotesi». «Può ripartire una trattativa comunque difficile», dice anche Angelo Nozza, segretario della Uilm. «C'è un impegno apprezzabile a riprendere la trattativa: la mediazione delle istituzioni e dei politici del territorio è stata utile». Laura De Rosa, vice segretario dell'Ugl metalmeccanici, si aspetta di «trovare soluzioni concrete per tutelare i lavoratori, anche con altre scelte e interlocutori industriali, coinvolgendo le regioni interessate».«Cercheremo di salvaguardare la vocazione industriale di tutti i siti dell'azienda», è l'impegno del sottosegretario Saglia. L'onorevole Gregorio Fontana (Pdl) ha sottolineato che «la preoccupazione rimane, ma il gioco di squadra delle istituzioni con il governo che ha sostenuto con forza le ragioni illustrate lunedì (all'incontro con i politici a Bergamo, NdR) ha portato l'azienda a risedersi a discutere e all'impegno a guardare con la massima attenzione al futuro di Brembate». Per la senatrice Alessandra Gallone (Pdl) si è ottenuta «un'importante dichiarazione d'intenti»: «È un primo passo in un percorso volto alla ripresa delle attività».Oltre a Fontana e Gallone, all'incontro erano presenti l'onorevole Giacomo Stucchi (Lega Nord), gli assessori regionale Gianni Rossoni e provinciale Enrico Zucchi e il segretario della Cisl lombarda, Gigi Petteni. Per l'onorevole Giovanni Sanga (Pd) «pur nella difficoltà della situazione la giornata segna un punto positivo perché apre una discussione che sembrava impossibile avviare». Fra dieci giorni si comincerà.

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