mercoledì 13 gennaio 2010

IL BERGAMO - 13/01/10 - SEQUESTRATUI 6MILA TRUCCHI PERICOLOSI PER LA SALUTE

Oltre 6mila cosmetici ritenuti pericolosi per la salute sono stati sequestrati dai carabinieri in dieci negozi gestiti da titolari cinesi. Secondo le analisi conterrebbero metalli pesanti oltre che urticanti, anche cancerogeni. L'ingente quantità di prodotti fa parte solo di un sequestro iniziale: i militari intendono proseguire con gli accertamenti in tutti i punti vendita della provincia gestiti da commercianti asiatici che potrebbero aver messo in vendita altri trucchi pericolosi. ROSSETTI, lucidi per unghie, ciprie, fard e mascara: tutto in attraenti confezioni e in più a prezzi imbattibili. Un euro e venti centesimi, per esempio, per acquistare uno smalto. Ed è stato proprio il bassissimo costo del cosmetico, acquistato in un negozio cinese di Brembate, a insospettire una ragazzina di 17 anni che ha informato un amico carabiniere. I militari hanno effettuato alcune ricerche per verificare se la commercializzazione di questi prodotti fosse in regola. Durante gli accertamenti, è emerso che nel corso del 2009 la guardia di finanza di Milano e Venezia aveva sequestrato su tutto il territorio nazionale sei milioni e mezzo di pezzi. Secondo i riscontri di laboratorio, i cosmetici contengono metalli pensanti, come cobalto, cromo, nichel, cadmio, arsenico e piombo, pericolosi per la salute. In alcuni casi erano in concentrazioni di duemila volte superiori al limite consentito. Gli effetti che possono produrre sulla pelle sono di sensibilizzazione
(dermatite allergica), ma possono essere anche cancerogeni. Gli importatori, due cinesi di 47 e 50 anni, erano stati indagati a piede libero. Ma i prodotti non sono del tutto spariti dal mercato: i malviventi hanno contraffatto le etichette segnalate dal gip di Milano che aveva disposto il sequestro preventivo di tutto il materiale appartenente alla partita importata in Italia. LO SMALTO consegnato dalla ragazza ai carabinieri è risultato far parte del lotto vietato: così subito dopo Capodanno sono partite le perquisizioni a tappeto. Dieci i negozi finiti nel mirino dell'Arma a Trescore, Bergamo, Villongo, Sarnico, Grumello, Castelli Calepio, Curno, Mozzo e Brembate. Nei punti vendita, tutti gestiti da immigrati di origine cinese, sono stati trovati trucchi fuori-legge: complessivamente sono stati sequestrati seimila pezzi che, una volta finiti sul mercato, avrebbero fruttato 30mila euro. Nessun provvedimento è stato preso nei confronti dei commercianti per cui non sono state ravvisate responsabilità. Ora l'attenzione dei carabinieri non si abbassa: è intenzione del comando provinciale di continuare con questi controlli con l'obiettivo di salvaguardare la salute pubblica. Al governo. I politici Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio, Pierguido Vanalli hanno presentato un'interrogazione a risposta scritta: per chiedere ai ministri competenti se "intendano attivarsi, anche tramite l'ausilio delle Forze dell'Ordine competenti, affinché vengano adottate altre iniziative volte a salvaguardare la salute dei consumatori".

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