lunedì 28 luglio 2008

ECO DI BERGAMO 26/07/08 - "NOZZE DI COMODO, BLOCCATA CLANDESTINA"

di G. V.

SERIATE - Un altro matrimonio di comodo è andata in fumo, bloccato un attimo prima che andasse in porto. È successo a Seriate: ieri mattina alle 9,30 una donna boliviana di 29 anni si presenta in Comune per sposarsi civilmente con un uomo residente a Seriate di 34 anni, di cittadinanza italiana ma di origine sudamericana.
Qualcosa però è andato storto: i funzionari del Comune si accorgono che i documenti della donna non sono regolari. E in effetti, la boliviana è una clandestina. Era rimasta al centro di permanenza temporaneo di Milano fino a qualche giorno fa, poi il questore di Milano aveva emesso un provvedimento di espulsione. Ma la donna non se n'era andata. Anzi, è ricomparsa a Seriate con il trentaquattrenne italiano per sposarsi. Ma ieri mattina la cerimonia è stata interrotta dai carabinieri. Oggi sarà processata per direttissima per violazione della legge Bossi-Fini.
Il matrimonio «sventato» a Seriate è l'ultimo di una serie di unioni di comodo venute alla ribalta dopo un inasprimento dei controlli sui promessi sposi da parte degli uffici comunali. L'apripista era stato il Comune di Caravaggio, su iniziativa del sindaco Giuseppe Prevedini, promotore di un'ordinanza che ha fatto discutere.
E sulla vicenda di Seriate c'è un intervento del deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi: «È giusto che i sindaci intervengano sui matrimoni sospetti come accaduto nel Comune di Seriate, dove una donna boliviana clandestina è stata bloccata mentre stava per sposarsi con un italiano». «L'ordinanza di Caravaggio – continua l'esponente del Carroccio –, che sostanzialmente inibisce ai propri ufficiali di stato civile la celebrazione del matrimonio da parte di un cittadino straniero senza permesso di soggiorno, funziona, e dimostra che i riti nuziali di comodo sono prassi piuttosto diffuse per ottenere facilmente la cittadinanza, che vanno contrastate ad oltranza con ordinanze specifiche».
«In una parola – conclude Stucchi – l'ordinanza di Caravaggio si dimostra essere un modo che funziona per individuare i furbi e mi auguro che altri Comuni l'adottino presto».

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