martedì 22 luglio 2008

ECO DI BERGAMO 22/07/08 - PROVINCIA, LA LEGA NON ARRETRA, "PIROVANO RESTA CANDIDATO"

Il nome di Pagnoncelli per il Pdl. Ma Invernizzi: la novità non ci preoccupa «Caso interno a Fi». Castelli: certe cose non si decidono a livello locale
di Anna Gandolfi

«Va bene. Prendiamo atto». Cristian Invernizzi, segretario provinciale del Carroccio, è piccato ma neanche più di tanto. Marco Pagnoncelli, coordinatore provinciale di Forza Italia e assessore uscente all'Ambiente in Regione, sarà il candidato del Pdl per le elezioni Provinciali: l'annuncio ufficiale arriverà domani sera, ma ufficiosamente il dado è tratto. Fra i leghisti, che un candidato bell'e pronto già ce l'hanno da tempo, la notizia non crea grandi sconvolgimenti. O, almeno, l'intenzione è non darlo a vedere. «Si tratta di sfumature. Dire che Pagnoncelli è il candidato del Pdl non vuole dire che Pagnoncelli è il candidato del centrodestra», continua Invernizzi. Per due motivi: «Prima di tutto il confronto prosegue, e avanzare un nome non significa imporlo». Secondo: «Sono convinto che l'alleanza si debba fare. Ma da qui a dire che la cosa è certa ce ne passa». Come dire: il Pdl ha fatto la sua mossa, ora palla al centro. Anche perché, si diceva, la Lega il suo nome l'ha avanzato da un po'. Si tratta del parlamentare ed ex sindaco di Caravaggio Ettore Pirovano, per cui è arrivato l'imprimatur ufficiale anche di Umberto Bossi, in pieno stile senatùr: «Pirovano è piccolo, ma morde».Lui, Pirovano, interpellato sul caso Pagnoncelli in realtà questa volta morde poco poco e la butta in battuta: «Quelli di Forza Italia hanno piantato la loro bandiera. Fanno bene. Però lo sanno anche loro che in provincia, e basta guardare i risultati delle politiche in cui siamo risultati primo partito, la bandiera più alta ce l'abbiamo noi».
L'impressione è comunque che, dalle parti del Carroccio, si stia alla finestra. C'è una convinzione di fondo, ossia che il nome dell'ex assessore sia stato fatto nell'ambito di una dinamica tutta dentro a Forza Italia. Roba di nomi che salgono e nomi che scendono. Taglia corto Invernizzi: «Sono cose interne ad altri partiti, noi non ci entriamo. E comunque non siamo preoccupati». Considerando quanto la Lega tiene alla poltrona di Via Tasso, il fatto che si giri al largo la dice lunga su come la vicenda sia stata inquadrata, almeno per ora. Certo, la Lega, a parte una battuta di Bossi su Roberto Castelli sindaco, non si era spinta a ipotizzare un candidato lumbard al ruolo di sindaco. Ruolo cui il Pdl tiene almeno quanto la Lega tiene alla Provincia. Invasione di campo? «Macché, nessuna scorrettezza del Pdl – prosegue imperterrito Invernizzi –. Il gesto sarebbe stato scorretto se il nome di Pirovano fosse stato ufficializzato come candidato di tutto il centrodestra, cosa che di fatto non c'è ancora. Che anche il Pdl avanzasse un nome ce lo aspettavamo, anche se non sapevamo quale». Ma sarebbe pronta la Lega a correre sola? Il segretario usa una perifrasi per dire che la Lega sul suo nome non molla un centimetro: «Pirovano è la persona con i requisiti ideali, ha la preparazione e i consensi adatti per vincere questa corsa. Il meglio è metterci tutti insieme. Ma il confronto è aperto e non si può dire ora come si chiuderà». L'ultima volta che il Carroccio si è presentato solo in Provincia non è andata molto bene, con Giacomo Stucchi fuori dal ballottaggio: «La situazione era molto più confusa allora». Pirovano, da parte sua, caldeggia l'alleanza: «I bergamaschi della città e della provincia meritano chiarezza e pragmatismo, è ora che presidente della Provincia e sindaco di Bergamo facciano squadra. E per fare squadra si deve partire dalle alleanze».Mentre c'è ressa su Via Tasso, però, il candidato del centrodestra per Palazzo Frizzoni (dove dall'altra parte il sindaco Roberto Bruni si è già fatto avanti per il centrosinistra) ancora latita. «Sì, ma guardi che Bruni lo battiamo», chiosa il coordinatore cittadino e sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Castelli. Riferendosi allo scatto del Pdl afferma: «Queste sono pretattiche che io non uso, ma sono comprensibili». E poi: «Manca il candidato per il Comune? Fare nomi ora significherebbe bruciarli». Infine, chiude con una constatazione che ha il sapore del vero: «Non per sminuire nessuno, ma se crediamo che queste candidature si decidano a livello locale, ci sbagliamo». Infatti nei rapporti a livello generale fra Pdl e Lega, «ciò che pesa di più e che determinerà la strada è il federalismo fiscale. Noi – conclude Castelli – dobbiamo portare a casa la riforma. Se a gennaio non ci sarà, le alleanze saranno tutte da rivedere. Per questo dico che le amministrative sono lontane anni luce». Per Forza Italia, ieri, un'altra novità nell'organizzazione: il nuovo coordinatore regionale Guido Podestà ha diviso la struttura in tre macroaree, ognuna con due coordinatori. Per Bergamo (collegata a Brescia, Mantova e Cremona) entrano in gioco Franco Nicoli Cristiani e Giuseppe Romele. Podestà sarà affiancato da un vicecoordinatore vicario, il senatore Giancarlo Serafini, e da cinque vicecoordinatori (tra cui i deputati Bocciardo, Bernardo e Frigerio). Uno dei posti andrebbe a Pagnoncelli.

Nessun commento: