lunedì 14 luglio 2008

ECO DI BERGAMO 14/07/08 - "FEDERALISMO, PROVE D'ALLEANZA TRA LEGA E PD"

di Gianluigi Ravasio
Una riforma da attuare cercando il massimo consenso possibile tra tutte le forze politiche, nel segno del dialogo e andando oltre gli schieramenti di maggioranza e opposizione: il tema del federalismo fiscale è stato al centro del confronto organizzato alla festa democratica provinciale del Pd in corso alla Celadina. All'incontro, coordinato da Claudio Armati, responsabile enti locali del Pd di Bergamo, hanno partecipato Giacomo Stucchi, parlamentare della Lega Nord, Antonio Misiani, deputato del Pd, Beppe Benigni, consigliere regionale del Pd, e Battista Bonfanti consigliere regionale della Rosa per l'Italia. Giacomo Stucchi , dopo aver ricordato l'esperienza dell'ultima riforma costituzionale varata dal governo Berlusconi e poi bocciata dal referendum, ha osservato che per l'introduzione del federalismo fiscale serve «un percorso condiviso anche con le opposizioni. Nessuno vuole negare la solidarietà alle Regioni del Sud, ma occorre fare in modo che le spese siano produttive, evitando gli sprechi. La Lega frena i tentativi di corse solitarie nel centrodestra: è necessario creare un clima positivo e di dialogo. C'è un vincolo di appartenenza alla coalizione, ma le risposte possono arrivare da un tavolo aperto dove magari si confrontano risposte diverse, ma con un obiettivo comune». Stucchi non ha nascosto le difficoltà del cammino: «Anche nel centrodestra c'è chi non vuole cambiare nulla, per questo il federalismo fiscale è da fare insieme e puntiamo molto anche sulle spinte che potranno arrivare dal centrosinistra». Pronta la risposta di Misiani: «Il federalismo fiscale è la madre di tutte le riforme. Su questo tema non c'è destra o sinistra, ma chi vuole il cambiamento e chi no. Occorre costruire larghe convergenze. Nel centrodestra il partito del non cambiamento è forte e la Lega lo sa: senza il Pd il federalismo fiscale non lo si fa. Occorre puntare a un modello solidaristico, ma che incentivi, nel contempo, l'uso responsabile ed efficiente delle risorse». Antonio Misiani ha concluso criticando i primi provvedimenti del governo «che vanno in direzione opposta rispetto al federalismo fiscale». «Il nostro Paese – ha aggiunto Beppe Benigni – si sta impoverendo: per questo serve un federalismo fiscale e differenziato tra le varie realtà del Paese. È una riforma strategica perché contribuisce a introdurre il principio di responsabilità nella gestione delle risorse negli Enti locali e che contribuisce a far fare uno scatto in avanti anche alle Regioni del Sud». Bonfanti, dopo aver ricordato le motivazioni che lo hanno portato a non aderire all'esperienza del Pd, ha delineato la proposta della Regione Lombardia sul federalismo fiscale: «Preso atto delle divisioni all'interno del Paese – ha rimarcato Battista Bonfanti – permettiamo alle Regioni che sono in grado di assumersi responsabilità di attuare un federalismo a geometria variabile. Non è una strada entusiasmante, ma percorribile. Che alcune forze della maggioranza capiscano che il problema del federalismo fiscale è urgente e da affrontare con la maggior parte degli italiani è una posizione da incoraggiare».

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